Emergenza Covid-19: cancellate tra gennaio e marzo in Sardegna 632 imprese, 359 sono artigiane
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632 imprese in meno nei primi tre mesi del 2020 di cui 359 artigiane. E’ il bilancio della nati-mortalità delle imprese sarde tra gennaio e marzo fotografato da Movimprese, la rilevazione condotta sui Registri delle imprese delle Camere di commercio italiane da Unioncamere-InfoCamere sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel primo trimestre 2020.
I dati – elaborati dalla Cna Sardegna – rivelano un tessuto imprenditoriale che risente delle restrizioni seguite all’emergenza Covid-19 ma nell’isola sembra ancora tenere, registrando nei primi tre mesi dell’anno una flessione del tasso di crescita dello 0,36% contro il 0,50 registrato nella Penisola. Molto più preoccupante la situazione del sistema artigiano che registra invece una flessione maggiore: – 1,03% contro lo 0,84% del resto d’Italia.
Se il dato italiano registra quasi 30mila imprese in meno nei primi tre mesi dell’anno (contro un calo di 21mila nello stesso trimestre del 2019) anche nell’isola i numeri sono preoccupanti con un netto calo sia delle iscrizioni che, in misura minore, delle cessazioni. Tra gennaio e marzo sono state registrate in Sardegna 2.457 aperture di nuove aziende a fronte di 3.089 chiusure con un saldo di – 632 imprese. Quanto al settore artigiano nei primi tre mesi dell’anni si sono registrate 543 nuove iscrizioni e 902 cessazioni per un saldo di – 359 imprese.
La situazione provinciale
Al livello territoriale i segnali negativi, seppur generalizzati, non sono omogenei. La situazione è sempre più preoccupante nella provincia di Oristano che conferma un tessuto artigiano letteralmente falcidiato dalla crisi registrando una flessione del 2,96% con una assenza totale di iscrizioni di nuove imprese artigiane e 77 cancellazioni. A Cagliari a fronte di 195 iscrizioni hanno cessato nei primi tre mesi dell’anno 338 imprese artigiane, Nuoro registra nel primo trimestre dell’anno 102 iscrizioni e 175 cessazioni, Sassari, infine, 246 nuove iscrizioni di imprese artigiane contro 312 cessazioni.
L’analisi della CNA
«I dati del primo trimestre sono purtroppo una anticipazione di quanto accadrà nei prossimi mesi a causa degli effetti prodotti dalla pandemia – commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna -. Da anni segnaliamo inascoltati il disagio di un comparto che ha visto ridursi di un quinto (9000 imprese) la propria forza produttiva. Nonostante ciò l’artigianato rappresenta ancora un quarto delle imprese attive in Sardegna. Ci auguriamo che alla luce di quanto accade oggi in termini così drammatici spinga il governo regionale a dare attuazione al pacchetto di misure anticrisi varate a dicembre 2018 e inspiegabilmente finite in un binario morto. Ci attendiamo inoltre la sollecita convocazione del presidente Christian Solinas. I sistemi produttivi non possono attendere oltre – concludono Piras e Porcu -. E’ urgente varare le misure di sostegno alle imprese prima che l’emergenza Covid-19 spazzi via migliaia di aziende. Tra queste urgono interventi a favore del lavoro autonomo, anche attraverso misure a fondo perduto che indennizzino i fermi di attività se si vuole assicurare la riapertura di migliaia di imprese”.
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