Il Coronavirus non ferma i portalettere. La storia di Giuseppina “Pinella” Meloni, 61 anni, di Carbonia
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Giuseppina “Pinella” Meloni, 61 anni, di Carbonia, sposata, da 34 anni in Poste Italiane, attualmente in forze al CD di Carbonia, con assegnazione, nel ruolo di portalettere, alle zone di Bacu Abis e Portoscuso. Frequenta un corso di arti manuali, di ceramica, che in questo periodo di emergenza le manca tanto!
«Sto affrontando questo periodo con grande serenità, forse anche perché da noi non c’è stata questa grande diffusione del fenomeno, e questo contribuisce a farmi stare serena – racconta Pinella Meloni -. Sono più preoccupata per mio marito, che è in pensione, a casa, e che non può uscire come fa di solito. Il lavoro è cambiato, in particolare nel rapporto con le persone. Tengo la distanza, ma anche gli utenti sono ben disposti a rispettare le regole. Noi siamo i primi a dover rispettare le regole e a farle rispettare, proprio perché siamo a contatto con il pubblico, in un periodo di emergenza come questo. Mi manca solamente non poter più dare il “bacetto del buongiorno” alle mie “vecchiette”, come facevo di solito, e questo mi crea tanto dispiacere. Le persone anziane sono quelle che si affezionano un po’ di più al portalettere, e mi manca moltissimo il contatto diretto con loro. Loro hanno ancora voglia di parlare, di scambiare qualche battuta, anche solo sul Coronavirus, che in questo periodo è diventato l’argomento principale, per non dire l’unico argomento. E’ molto importante anche mantenere alto lo spirito, il morale, ma io già di mio sono una persona positiva, molto ottimista.»
«Per quanto riguarda la sicurezza, io lavoro con la macchina aziendale e l’azienda ci ha dotato di tutto, di tutti i dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, igienizzanti) e oltre a questo le mie utenti mi hanno anche regalato delle mascherine fatte a mano, in stoffa, doppie col filtro! Questo mi ha fatto molto piacere. Lavorare in sicurezza è importante sempre, ma ancora di più in questo periodo di emergenza – aggiunge Pinella Meloni -. Sono contenta di poter continuare a lavorare, anche in questo periodo di difficoltà. Il nostro lavoro non può fermarsi. La gente capisce che noi stiamo garantendo un servizio essenziale e ci ringrazia per questo, ed ovviamente per noi questo è gratificante, è una bellissima cosa. Fa piacere sentirsi dire “grazie per il servizio che state continuando a dare.»
«Nel lavoro, oltre al rapporto con le persone, è cambiata la modalità della consegna dei pezzi a firma e dei pacchi, che ora non vengono più consegnati in mano. Le raccomandate, con l’assenso del destinatario, vengono imbucate. Stesso discorso per i pacchi che vengono “appoggiati” dal portalettere nel luogo indicato dal destinatario per essere disponibili al ritiro in completa sicurezza. Le persone sono ben disposte da questo punto di vista ed accettano di buon grado queste modalità, anche perché questo garantisce una maggiore sicurezza – conclude Giuseppina “Pinella” Meloni -. Non abbiamo avuto nessun problema da questo punto di vista.»
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