18 July, 2024
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Per molti anni, nel Sulcis Iglesiente, le bocce (specialità raffa) sono state considerate uno sport minore, dopolavoristico più che agonistico, riservato quasi esclusivamente a quanti erano avanti con gli anni, prevalentemente pensionati…
Per molti anni…fino a quando…sono arrivati loro, i fratelli Massimo e Sandro Deias. La loro ascesa, a cavallo tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, quando erano giovanissimi, fu perentoria. I primi successi a livello regionale, lo sbarco oltre Tirreno, i piazzamenti in tornei prestigiosi fino alla definitiva consacrazione con la conquista dei titoli italiani!!!
Nel Sulcis Iglesiente ma, più in generale in tutta la Sardegna, tanti allora scoprirono le bocce, che diventarono uno sport per tutti e, ai massimi livelli, per i giovani. Sandro aveva appena superato i 20 anni, Massimo non li aveva ancora…Sulla loro scia è cresciuto l’intero movimento, anche a Carbonia – grazie all’impegno del Circolo Comunale guidato da Michele Collu, sono emersi altri giocatori di buon livello e per alcuni anni Carbonia è stata al centro delle cronache sportive nazionali anche nelle bocce.
Ma le bocce erano e sono rimaste uno sport povero. Massimo e Sandro Deias con le bocce non si sono certamente arricchiti ma…hanno risolto il loro problema principale, quello del lavoro. Grazie alle bocce hanno iniziato la carriera di rappresentanti, insieme al fratello maggiore Roberto, scomparso qualche anno fa in età ancora giovane…
Inevitabilmente, gli impegni lavorativi, con il passare del tempo li hanno distratti dall’impegno agonistico.
Recentemente hanno ripreso a giocare ma i risultati, inevitabilmente, non sono e non potranno più essere quelli che li portarono 39 anni fa alla ribalta nazionale!
A Carbonia, da qualche anno, l’attività ha ripreso vigore grazie all’entusiasmo e agli sforzi compiuti dall’ASD Circolo Bicciofilo Comunale guidato dal presidente Luca Saiu.
Giampaolo Cirronis

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Anche in Sardegna, in presenza delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria determinata dal Coronavirus, il 25 aprile è stato celebrato con modalità inedite, in videoconferenza o messaggi attraverso internet e, soprattutto, i social. La sindaca di Villamassargia, Debora Porrà, ha scelto di celebrare il 25 aprile con un videomessaggio di alcuni minuti ai cittadini, che riportiamo integralmente.

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Le restrizioni imposte dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri e dalle ordinanze del presidente della Regione, impediscono qualsiasi manifestazione pubblica che comporti assembramento di persone e tra queste vi sono anche quelle che oggi avrebbero dovuto celebrare il 25 aprile, festa della Liberazione dell’Italia dai nazi-fascisti. Stamane, un po’ ovunque, le manifestazioni si sono svolte in solitudine o con pochissime persone, adeguatamente distanziate l’una dall’altra, ad iniziare dalla Capitale, dove il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è salito da solo, con una mascherina protettiva sul viso, sui gradini dell’Altare della Patria per rendere onore ai Caduti del 2° Conflitto Mondiale e deporre una corona d’alloro. Un’immagine inedita, per una cerimonia che non si era mai vista prima e si spera di non dover più rivedere nel futuro più o meno prossimo.

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Sono 14 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati oggi in Sardegna. Salgono a 1.271 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 20.351 test (462 oggi). I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 114, di cui 18 in terapia intensiva, mentre 680 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 794. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 307 pazienti guariti (+14 rispetto al dato precedente), più altri 67 guariti clinicamente. Salgono a 103 i decessi.
Sul territorio, dei 1.271 casi positivi complessivamente accertati, 230 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 91 nel Sud Sardegna, 52 a Oristano, 76 (+2) a Nuoro, 822 (+11) a Sassari.

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Dal 14 marzo sono 34.606 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Nella giornata di ieri sono stati effettuati 545 controlli: 85 nell’area di Cagliari, 27 Iglesias, 25 Oristano, 198 Sassari, 102 Nuoro, 39 Lanusei, 69 a Tempio. Sono state sanzionate 11 persone (6 a Sassari, 5 a Cagliari), per un totale (dal 14 marzo) di 671.

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«Oggi, 25 aprile, celebriamo il valore universale della libertà, ricordando chi per questa si è battuto 75 anni fa, sacrificando la propria esistenza fino ad immolare la propria vita. Dobbiamo un ringraziamento particolare e sempre vivo a quella generazione che ha consentito a tutti noi di vivere le libertà e i diritti che conosciamo. Anche su questo fronte, come in tutte le trincee della Storia, possiamo essere orgogliosi e riconoscenti per l’impegno dei tanti sardi che hanno offerto un contributo importante a testimonianza di valori ed ideali indissolubili. La determinazione e il coraggio dimostrati allora devono essere esempio per tutti noi soprattutto in questo momento di grande difficoltà per fronteggiare un’emergenza senza precedenti.»

Lo dice il presidente della Regione Christian Solinas in occasione del settantacinquesimo anniversario della Liberazione.

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«Le norme sugli appalti rappresentano in Italia il maggiore freno all’utilizzo delle ingenti risorse pubbliche per gli investimenti infrastrutturali: è diventato ormai un problema sistemico, da affrontare in modo radicale, perché colpisce mortalmente la nostra competitività. Su questo tema presenteremo una mozione in Consiglio regionale.»

Cosi i consiglieri regionali dei Riformatori sardi Aldo Salaris, Michele Cossa, Alfonso Marras e Giovanni Antonio Satta, che definiscono «intollerabile rispetto alla fase che stiamo vivendo» il tempo medio per la realizzazione di un’opera pubblica, che varia dai quasi tre anni per le opere di valore più esiguo (sino ai 100mila euro) agli oltre 14 anni per le opere più importanti.
Da qui la necessità di mettere mano alle norme sugli appalti, intervenendo lungo una direttrice che poggia su due pilastri: la necessità di allineare la legislazione italiana a quella comunitaria e degli altri Paesi membri (soprattutto Francia e Germania) dove il sistema è ben più rapido; la necessità di spostare i controlli alla fase successiva all’assegnazione dell’appalto (prevedendo pene certe e tempestive per chi imbroglia), con una tempistica precisa per l’affidamento dei lavori, anche abbattendo i tempi burocratici per il passaggio da una fase all’altra, dove si annidano i tempi più lunghi della procedura. Il tutto, garantendo la massima trasparenza negli affidamenti.
«Nel 2016spiega Michele Cossaè entrato in vigore il nuovo codice degli appalti: norme fatte per arginare la corruzione finiscono per non intaccare in modo significativo il fenomeno, che in compenso hanno allungato i tempi di realizzazione delle opere pubbliche di un buon 50%. Caricando tra l’altro di responsabilità sproporzionate i responsabili delle gare d’appalto, che svolgono il loro lavoro in una condizione di ansia e perenne incertezza. Il risultato – aggiunge il consigliere regionale dei Riformatori sardi – è una lentezza intollerabile in un paese che vuole modernizzare le proprie infrastrutture e utilizzare gli investimenti per far ripartire la propria economia dopo il crollo del PIL previsto a causa della pandemia.»
I tempi lunghi a cui le opere sono sottoposte comportano secondo Michele Cossa non solo un danno in se stesso, derivante dal ritardo nella disponibilità delle opere di cui la comunità ha bisogno, ma determinano anche un impatto pesantissimo sull’economia: «Nessuna politica Keynesiana (come si dice oggi con una certa approssimazione) può produrre risultati con una normativa del genere», concludono i Riformatori sardi.

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E’ stato ripartito lo stanziamento di 1 milione e 880mila euro per il funzionamento dei cinque Centri Servizi Culturali della Sardegna, UNLA e Società umanitaria e delle relative biblioteche di Cagliari, Alghero, Carbonia Iglesias, Macomer ed Oristano. Lo ha deciso l’assessore della Pubblica Istruzione e Cultura, Andrea Biancareddu, in base alla legge regionale riguardante le norme in materia di beni culturali, istituti e luoghi della cultura.

Sono interventi finanziari annuali per il funzionamento dei Centri per i Servizi Culturali (CSC) UNLA e Società Umanitaria della Sardegna. I Centri riconosciuti sono cinque, due dei quali riguardano l’Unione Nazionale Lotta all’Analfabetismo (UNLA), CSC di Macomer e CSC di Oristano. Gli altri tre sono il Centro Servizi Culturali di Cagliari il CSC di Carbonia-Iglesias e il CSC di Alghero.

«Si tratta di Centri che svolgono da oltre quarant’anni, un’importante e diversificata attività culturale sul territorio – ricorda Andrea Biancareddu – che, rivolgendosi a differenti categorie di pubblico di ogni età, realizzano attività di promozione e diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva e di educazione all’immagine, spesso in collaborazione con scuole, università ed associazioni culturali di cui sono costanti punti di riferimento.»

Negli ultimi anni alcuni Centri hanno ampliato la propria sfera di attività rivolgendosi, anche grazie alla costruzione di una fitta rete di rapporti in ambito nazionale e internazionale, alla formazione professionale nel cinema e alla produzione audiovisiva, gestendo un cospicuo e ingente patrimonio Bibliotecario.

«Di particolare attenzione ricorda ancora Andrea Biancareddu -, il Centro Servizi Culturali di Cagliari, afferente alla Società Umanitaria che, oltre a possedere una biblioteca specializzata sull’audiovisivo e sul cinema, è sede anche della Cineteca sarda, luogo deputato alla conservazione ed al restauro del patrimonio audiovisivo. La Cineteca, oltre a offrire il tradizionale servizio al pubblico costituito da operatori culturali, scuole e cittadini, attua il prestito non solo di opere audiovisive ma anche di attrezzature tecniche, realizza progetti di promozione della cultura cinematografica ed ospita, nelle proprie sale, manifestazioni ed eventi di settore organizzati da altri organismi, mettendo a disposizione i propri strumenti e le professionalità al suo interno.»

Sono stati confermati gli importi già assegnati nelle precedenti annualità (250mila euro a favore del CSC di Alghero, 880mila euro a favore del CSC di Cagliari attraverso l’Associazione Centro Servizi Culturali di Cagliari della Società Umanitaria e 250mila ciascuno al CSC di Carbonia Iglesias, Macomer ed UNLA di Oristano).

 

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Sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru, hanno presentato proposte per il rilancio economico dopo il Covid-19.

«Preso atto del fatto che a breve inizierà la cosiddetta “Fase 2”, nella quale diverse attività commerciali potranno riprendere il pieno svolgimento della loro attività, ma, soprattutto, preso atto del fatto che tale riapertura arriva dopo un periodo di grande sofferenza economica da parte degli esercenti della nostra città, visto e considerata la mancanza, ad oggi, di interventi personali da parte della nostra Amministrazione, la quale a parte gli stanziamenti realizzati grazie agli interventi di Stato e Regione, non ha prodotto iniziative utili alla cittàspiegano Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru -, riteniamo doveroso intervenire personalmente e richiedere l’esonero completo per l’anno in corso per quanto concerne la TOSAP (Tassa sull’occupazione del suolo per le aree pubbliche) di tutte le attività commerciali e la possibilità di un ampliamento delle metrature concesse, con la clausola di poter anche prendere in carico la custodia e l’abbellimento di eventuali fioriere o aiuole in prossimità delle proprie attività commerciali.»

«L’iniziativa nasce per due motivi, il primo perché è dovere morale dell’amministrazione stare al fianco delle attività cittadine, vero cuore pulsante dell’economia cittadina ed in secondo per il semplice fatto che gli esercenti, prendendosi cura dell’arredo urbano in prossimità della propria attività, saranno partecipi del rilancio turistico cittadino che in questo periodo avrà bisogno dell’aiuto di tutti noi aggiungono Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru -. Riteniamo doveroso proporre alla nostra amministrazione la possibilità di concedere l’esonero completo della tassa TOSAP a tutte le nostre attività cittadine, le stesse che hanno attraversato un periodo di grande difficoltà economica. È dovere della politica stare al fianco di tutti i nostri cittadini, oggi più che mai le attività commerciali locali hanno bisogno di tutto il nostro sostegno. Non dimentichiamoci che proprio loro sono il cuore pulsante dell’economia cittadina, vera motrice del nostro turismo locale.»

«Avanziamo questa proposta in quanto spaventati dal silenzio della nostra amministrazione, la quale aiuti di Stato a parte, ancora non ha avanzato, né condiviso con il consiglio comunale, le eventuali strategie previste per il rilancio cittadino post pandemiaconcludono Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru -. Speriamo che, esattamente come da noi richiesto, possa essere convocato il Consiglio comunale dedicato all’emergenza Covid-19 dove possano essere presentate e discusse tutte le iniziative rivolte al bene della nostra città.»

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Gli anni a cavallo tra la fine dei ’70 e gli inizi degli ’80, nel Sulcis Iglesiente, sono stati caratterizzati da stagioni molto importanti, per molti versi indimenticabili, negli sport di squadra. Erano gli anni della crescita del Carbonia nel calcio (culminata con il ritorno in serie C), dell’Olimpia Sant’Antioco nel volley (impreziosita alla fine del decennio e all’inizio degli anni ’90 dalla promozione in serie A), della Sulcispes Sant’Antioco nel basket (arrivata fino alla serie B1).
Nei tre sport di squadra si misero in evidenza grandissime individualità, dalle storie per certi versi simili, perché sicuramente meritevoli di una valorizzazione ancora più “importante” di quella pur straordinaria vissuta.
Senza nulla togliere agli altri, cito qui tre talenti naturali indiscutibili: Floriano Congiu nel calcio, Giuseppe Lai nel volley, Giorgio Vacca nel basket. Ho avuto la fortuna di conoscere bene tutti e tre e di raccontarne, fin da giovanissimo giornalista, le gesta. Lo sport sulcitano e sardo deve ringraziarli ancora oggi, perché posso assicurare ai giovani delle nuove generazioni che non hanno avuto questa fortuna, che vederli giocare era uno spettacolo!
Nella sequenza fotografica dò la precedenza a Giorgio Vacca (è quello con la maglia colore arancione), del quale purtroppo ho solo qualche fotogramma di non grande qualità, perché degli altri due, Floriano Congiu e Giuseppe Lai, ho avuto spesso occasione di scrivere anche recentemente.