18 July, 2024
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«La grave crisi che sta investendo, tra gli altri, anche il mondo dello spettacolo, non ci lascia indifferenti. Adottiamo quindi misure importanti dirette ad ampliare ed accelerare le possibilità di accesso a liquidità straordinarie in favore degli enti produttori di spettacolo nei campi della musica, della danza, del teatro, con un pacchetto di misure di sostegno per un importo di 7 milioni di euro.»

Lo comunica il presidente della Regione Christian Solinas, che annuncia come la Giunta ha impresso un’accelerazione alla spendita delle risorse stanziate nel bilancio 2020 che consentono agli organismi dello spettacolo di ottenere, con rapidità, l’anticipazione 2020, conciliando le previsioni contenute nella Legge di stabilità (proroga di tutte le scadenze al 31.07.2020) con l’esigenza di avere nel più breve tempo possibile la liquidità necessaria.

«Si tratta sottolinea l’assessore della Cultura e Spettacolo, Andrea Biancareddudi un consistente intervento di sostegno che sarà analizzato con i rappresentanti del mondo dello spettacolo, con il quale la Giunta intende aprire al più presto un tavolo di confronto. Una parte dello stanziamento sarà destinata all’elaborazione di un primo programma stralcio. Sulla base di tale indirizzo approvato, gli uffici avvieranno l’istruttoria delle domande pervenute entro il 12 marzo 2020, al fine di poter concedere quanto prima le relative anticipazioni. In una fase successiva al 31 luglio prossimo, verrà adottato un secondo programma relativo sia alle eventuali domande che dovessero pervenire entro il 31 luglio che ai conguagli sulle domande già pervenute.»

Riconoscendo alle attività di spettacolo dal vivo, nelle sue diverse articolazioni di generi e di settori, un ruolo importante nella crescita culturale, nell’integrazione sociale e nello sviluppo economico dell’Isola e nell’intero tessuto socio-economico regionale, l’assessore Andrea Biancareddu ha evidenziato la necessità di garantire, anche per il 2020, la realizzazione delle attività di spettacolo dal vivo, autorizzando la programmazione delle risorse stanziate nel bilancio regionale. Per quegli eventi inseriti nelle domande che rientrano nel primo programma stralcio, che non sono stati realizzati a causa del blocco per l’emergenza Covid, l’esponente della Giunta Solinas ha disposto che si possa derogare ai parametri minimi di accesso necessari per l’ottenimento del contributo e che venga salvata la programmazione 2020, purché tali eventi siano stati inclusi nell’ambito dei piani di attività presentati. Intanto, gli uffici hanno terminato le istruttorie sui rendiconti 2019 e sono in arrivo i relativi pagamenti a saldo.

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Martedì 21 aprile i lavoratori della società Engineering Sardegna hanno scioperato con percentuali fino all’80% sul totale di 140 dipendenti per contestare l’attivazione della CIGO con causale Covid-19 decisa dall’Azienda.

Lo scrivono, in una nota, la RSU Engineering Sardegna e le segreterie regionali SLC CGIL e UILCOM UIL SLC – CGIL.

«Ricordiamo che l’azienda opera direttamente con il cliente Tiscali a seguito dell’affitto di ramo di sette anni dalla stessa azienda disposto nel 2017 e che, nel corso di questi primi tre anni ha visto ridurre il numero di dipendenti di 30 unità rispetto ai 170 iniziali. A partire dal 5.03.2020 con i primi decreti legislativi emanati dal Governo a seguito dell’emergenza Covid-19, l’Azienda ha collocato tutti i lavoratori in regime di lavoro Agile garantendo la continuità lavorativa che ad oggi non risulta aver subito nessun decremento in termini in termini di volumi lavoratisi legge nella nota -. Questo è il motivo principale per cui contestiamo il ricorso alla CIGO Covid-19 che inoltre per la maggior parte è stata applicata ignorando i principi di rotazione su tutte le unità coinvolte.»

«Continuiamo a credere che ci siano le possibilità di far valere le ragioni dei lavoratori per tutelare la dignità del proprio lavoro – conclude la nota sindacale – e, proseguiremo la battaglia per i diritti dei lavoratori in tutte le sedi appropriate e con gli strumenti che abbiamo a disposizione.»

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«Abbiamo votato un ordine del giorno presentato da Giorgia Meloni che recitava una frase spesso pronunciata solennemente dal governo Conte: ‘Non utilizzare per nessun motivo il MES’. Abbiamo cioè votato un’ovvietà contro uno strumento che volle invece un governo in cui Giorgia Meloni era ministra.»

Così, in una nota, il deputato Pino Cabras (M5S) riguardo il voto favorevole all’ordine del giorno che impegnava il Governo a non ricorrere in nessun caso al MES.

«Abbiamo dato un modesto segnale sul peso delle parole: ‘No MES’ significa ‘No MES’. E questo ci va bene dirlo una volta di più, senza però autorizzare l’alleata di Silvio Berlusconi (alfiere del MES) e di Matteo Salvini (che brama Draghi premier) a considerarla una sfida a misteriosi diktat pentastellati – aggiunge la nota -. Come Movimento 5 Stelle siamo tutti impegnati a superare gli anni dell’austerity. Gran parte del gruppo parlamentare ha preferito svelare l’inconsistenza del documento della leader di Fratelli d’Italia, perché veniva da una forza politica e uno schieramento davvero incoerente, e lo ha rigettato. Una parte di noi ha richiamato invece l’attenzione sul senso di quelle parole pronunciate nell’aula del parlamento. Tutto qui.»

«La sfida sul campo conclude Pino Cabrasvede il Movimento 5 Stelle compatto per conquistare gli strumenti economici e finanziari che ristoreranno l’Italia del post-pandemia.»

 

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Dal 14 marzo sono 34.061 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.
Nella giornata di ieri sono stati effettuati 532 controlli: 86 nell’area di Cagliari, 24 Iglesias, 23 Oristano, 221 Sassari, 45 Tempio, 94 Nuoro, 39 Lanusei. Sono state sanzionate 7 persone (4 a Cagliari, 2 a Sassari, 1 ad Iglesias), per un totale (dal 14 marzo) di 660.

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Sono solo 3 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati oggi in Sardegna su 2.045 tamponi eseguiti, 1.956 i casi testati. 4 i decessi.

1.257 i casi di positività al virus in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 19.889 tamponi, 18.050 i casi testati. I pazienti ricoverati in ospedale con sintomi sono 95, 19 quelli ricoverati in terapia intensiva, mentre 690 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 804. Il totale di pazienti dimessi/guariti è 351. Salgono a 102 i decessi.
Sul territorio, dei 1.257 casi positivi complessivamente accertati, 229 (+1) sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 91 (+1) nel Sud Sardegna, 52 a Oristano, 74 a Nuoro, 811 (+1) a Sassari.

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Non si placa la polemica tra Mise e Regione sui tempi di presentazione delle pratiche per la cassa integrazione in deroga. Dopo le dichiarazioni del sottosegretario del Mise Alessandra Todde e la replica del capogruppo della Lega in Consiglio regionale Dario Giagoni e quella dell’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda, interviene nuovamente la sottosegretaria Alessandra Todde.

«Le stesse parole dell’assessore al Lavoro della Regione Sardegna Alessandra Zedda, ci dicono che il 22 di aprile sarebbero state inviate dalla Regione Sardegna all’INPS le prime 823 pratiche (ricevute a partire dall’8 aprile) su complessive 13mila domande da evadere. Quindi, un primo invio parziale avvenuto, a suo dire, 2 giorni fa», spiega la aottosegretaria Alessandra Todde rispondendo alle dichiarazioni dell’assessore al Lavoro sardo, Alessandra Zedda.

Ieri pomeriggio, a seguito delle migliaia di segnalazioni arrivate dalla Sardegna, dalla Sicilia e da altre regioni sui ritardi della cassa integrazione in deroga e a seguito dell’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che in Parlamento ha denunciato i ritardi delle Regioni sulle richieste, la sottosegretaria Alessandra Todde ha verificato con il ministero del Lavoro e con l’Inps lo stato dell’arte ieri e oggi, riportando l’informazione che per Sicilia e Sardegna non ci fossero flussi in transito di pratiche trasmesse da entrambe le Regioni.

«L’INPS certifica oggi che la Regione Sardegna ha trasmesso soltanto ieri pomeriggio (forse in seguito al nostro intervento?) il primo flusso di pratiche per accedere alla cassa integrazione in deroga (CIGD) per un totale di 100 pratiche. Inoltre, non risultano limiti nella capacità numerica di gestione dei sistemi dell’INPS semplicemente le altre pratiche non sono ancora state presentate. Stanotte, le domande correttamente transitate ed accettate sono state 73 (27 risultano scartate nel merito) – delle 823 dichiarate non ci sta traccia – mentre per quanto riguarda la Regione Sicilia, ad oggi sono pervenute 13 domande», aggiunge la sottosegretaria del Mise.

«Crediamo sulla parola l’assessore regionale Alessandra Zedda ma ciò non toglie che ad oggi solo 73 pratiche sono state ricevute ed approvate. Provare a polemizzare non serve a nulla. L’amministrazione regionale acceleri piuttosto le procedure perché i ritardi accumulati sono già tanti e non possono essere certo addebitati al Governo o all’INPS», conclude Alessandra Todde.

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I consiglieri del gruppo LeU Sardigna, Eugenio Lai e Daniele Cocco, hanno presentato un’interrogazione con la quale chiedono al presidente della Regione Christian Solinas e all’assessore regionale dell’Agricoltura Gabriella Murgia «quale sia ad oggi lo stato di attuazione dell’organismo pagatore regionale (Argea) e, soprattutto, se il medesimo sia in linea con termini e scadenze previste per garantire la sua piena operatività, relativamente alle funzioni di gestione e controllo delle spese finanziate dai fondi FEAGA e FEASR».

«Siamo fortemente preoccupatiaggiungono i due consiglieri regionali di LeU Sardignasoprattutto in ordine al piano di reclutamento del personale ed all’organizzazione della struttura, che dovranno garantire la massima efficienza della gestione interamente regionalizzata degli aiuti rispetto a quella precedente e semplificare in maniera tangibile il rapporto tra amministrazione pubblica e cittadini.»

«I lavoratori delle campagne non possono continuare a caricarsi sulle spalle le lungaggini della politica e della burocrazia – concludono Eugenio Lai e Daniele Cocco – soprattutto in questo periodo di ristrettezza imposto dai noti problemi dovuti all’emergenza Coronavirus, in cui l’incertezza dei tempi di erogazione degli aiuti incide pesantemente sul bilancio delle famiglie degli agricoltori e degli allevatori sardi.»

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Poste Italiane anticiperà il trattamento di cassa integrazione ordinaria e in deroga ai clienti BancoPosta e PostePay Evolution con accredito dello stipendio a chi ne farà richiesta.

Con questa iniziativa, Poste Italiane intende offrire un sostegno concreto ai lavoratori destinatari di uno dei trattamenti di integrazione salariale ordinario o in deroga per aiutarli ad affrontare le esigenze economiche durante l’emergenza Covid-19.

Le somme che saranno erogate dall’INPS e messe a disposizione dallo Stato nei termini previsti dalla normativa saranno anticipate da Poste Italiane in partnership con BNL Finance, società specializzata in soluzioni di finanziamento. La richiesta di anticipazione potrà essere presentata online sin da oggi accedendo al sito internet di Poste Italiane www.poste.it dal quale è scaricabile la documentazione e la guida alla compilazione della domanda.

Poste Italiane estinguerà automaticamente le anticipazioni concesse non appena l’INPS erogherà i trattamenti, senza necessità di alcun adempimento da parte dei lavoratori.

«Il sistema dei trasporti sardi deve farsi trovare preparato alla imminente “Fase due” con particolare attenzione alla salute e alla sicurezza dei cittadini ma anche alla sostenibilità economica delle aziende e alla stabilità occupazionale dei lavoratori.»

E’ quanto sostengono il segretario generale della Uiltrasporti Sardegna William Zonca e la segretaria territoriale per il Nord Sardegna Elisabetta Manca. «Riteniamo necessaria la realizzazione di un protocollo che, in conformità con le imminenti decisioni che il Governo Nazionale prenderà in merito alla cosiddetta Fase 2, garantisca la massima tutela dei lavoratori, del popolo sardo e dei viaggiatori che sceglieranno la Sardegna come meta delle loro vacanze», scrivono i rappresentanti della Uiltrasporti.

Per il sindacato, la riapertura del sistema Sardegna, oltre ad avere come punto fondamentale la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori (attraverso un test di controllo negli scali sardi per tutti i passeggeri in arrivo), dovrà essere accompagnata da una sostenibilità economica che prevenga eventuali stati di sofferenza delle aziende.

«Chiediamo alla Regione un intervento immediato per risanare le diseconomicità dell’aeroporto di Cagliari che in questo periodo di emergenza sta continuando ad offrire un importantissimo servizio alla comunità spiegano William Zonca ed Elisabetta Manca -. Nel momento in cui il Governo deciderà di riaprire gli aeroporti nazionali bisognerà pensare ai criteri di sostenibilità economica anche per altri scali di Alghero e Olbia, ma ora è necessario un intervento immediato per Cagliari. Non vorremmo vederci costretti a dover gestire situazioni di riduzione del personale su uno scalo che ha garantito finora i servizi essenziali a tutta l’isola: sarebbe inconcepibile·»

Per questo motivo la Uiltrasporti chiede con urgenza un tavolo di regia permanente con la Regione, le società di gestione degli aeroporti e le organizzazioni sindacali per monitorare e analizzare le ricadute economiche e occupazionali di questa crisi in previsione dei possibili scenari futuri.

La Uiltrasporti Sardegna esprime inoltre preoccupazione per le recenti dichiarazioni del presidente della Regione Christian Solinas in merito all’eventuale apertura traffico areo solo per voli provenienti da Roma Fiumicino e Milano Linate (in cui sarebbero effettuati i controlli sanitari dei passeggieri destinati all’isola).

«Limitare il traffico aereo da e per l’Isola ai soli voli di continuità territoriale rischierebbe di condizionare ulteriormente la stagione turistica già fortemente compromessa – concludono William Zonca ed Elisabetta Manca -. Prorogare la chiusura degli scali di Olbia ed Alghero e lasciare lo scalo di Cagliari aperto solo per pochi voli rischierebbe, inoltre, di aggravare in maniera notevole i costi delle società di gestione e pregiudicare pesantemente i livelli occupazionali dei tre aeroporti. Peraltro la previsione di un cordone sanitario direttamente all’arrivo sugli scali sardi e non alle partenze permetterebbe di avere una pluralità di rotte in piena sicurezza.»