18 July, 2024
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L’assessore regionale del Lavoro, Formazione e Cooperazione Sociale, Alessandra Zedda, commenta la pubblicazione dell’avviso pubblico rivolto ai soggetti proponenti che intendano accedere al Fondo di rotazione pari ad euro 15 milioni di euro per la concessione di finanziamenti chirografari alle micro e piccole imprese della filiera turistica della Sardegna, ai sensi dell’art. 7 della legge regionale 9 marzo 2020, n. 8.

«L’iniziativa – che è tra le prime, anche a livello nazionale per dare sostegno alle imprese colpite dagli effetti dell’epidemia Covid-19 – prevede l’attivazione di un fondo di rotazione attraverso il quale verranno concessi finanziamenti fino a 70 mila euro nella forma del prestito chirografario, determinati in proporzione ai costi che l’impresa appartenente alla filiera turistica sostiene per i suoi addetti, nonché di garantire la liquidità per salvaguardare la forza lavoro», sottolinea l’assessore Alessandra Zedda.

Il prestito è a tasso zero da rimborsare in 6 anni dalla data di erogazione, comprensivo di un periodo di preammortamento pari a due anni, «tale da permettere alle imprese di non sostenere per un lungo periodo le spese del rimborso, per contrastare la crisi economica causata dall’emergenza del Coronavirus», conclude l’assessore regionale del Lavoro.

Attraverso il Fondo, le imprese della filiera turistica che rispondono ai criteri indicati nell’Avviso, potranno accedere ai finanziamenti presentando le domande a sportello da mercoledì 29 aprile 2020 sul portale di Sardegna Lavoro.

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Con le 46 famiglie ammesse in base alla nuova graduatoria aggiornata in data odierna salgono a 201 i nuclei familiari cittadini che tra stasera e domani riceveranno a domicilio i “buoni spesa” distribuiti dalle associazioni che fanno capo al Centro Operativo Comunale di Protezione Civile.

Gli Uffici dei Servizi sociali stanno proseguendo l’istruttoria delle domande pervenute dalla cittadinanza, in vista della prossima scadenza, fissata per il 28 aprile 2020.

I “buoni spesa” sono una misura urgente di solidarietà alimentare a favore delle persone in ristrettezze economiche, introdotta all’ordinanza del Capo della Protezione Civile (O.c.d.p.c.) n. 658 del 29 marzo 2020 per far fronte all’emergenza Covid-19.

Coloro che hanno già presentato la domanda non potranno presentarla nuovamente.

Le graduatorie aggiornate sono consultabili al seguente link:

https://www.comune.carbonia.su.it/amministrazione-trasp/altri-contenuti/dati-ulteriori/item/3105-misura-urgente-di-solidarieta-alimentare-cd-buoni-spesa?fbclid=IwAR2eHMw4bygfZ5mgvuyKcBwOHKHXx1b0te8HIj2VKDD-ny6duwX_EcQXhaE

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«Ci sono cittadini europei che non arrivano alla seconda settimana. Per questo subito un piano comune.»

Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, dopo il suo intervento al Consiglio europeo.

«So che governi e istituzioni europee in questo momento sono sotto esame da parte dei cittadini. E non possiamo certamente pensare di ritardare l’azione e nello stesso tempo abbiamo tutti – e sentiamo – la responsabilità di una risposta molto rapidaha aggiunto David Sassoli -. C’è bisogno naturalmente di tutti gli strumenti a disposizione e in particolare di un piano di ricostruzione, di ripresa delle nostre economie per salvare il nostro patrimonio e nello stesso tempo ridare lavoro, occupazione, possibilità di crescita. Questo dobbiamo farlo insieme, nessuno può pensare di farlo da solo. Dobbiamo essere noi a finanziare il nuovo Piano Marshall. E questo naturalmente pone dei problemi, perché dobbiamo farlo insieme e con uno spirito di forte solidarietà.»
«Oggi durante il mio discorso, ho richiamato l’attenzione dei Capi di Stato e di Governo sulla necessità di uscire da questa crisi con una logica più comunitaria. Dobbiamo uscirne con un’Europa più forte e più comunitaria – e nello stesso tempo un’Europa che condivide gli sforzi, in particolare dei paesi che non possono permettersi di appesantire con deficit ulteriori questo sforzo di ricostruzioneha concluso David Sassoli –. Siamo molto favorevoli all’idea di Recovery Bond per finanziare questo sforzo di ricostruzione. Avevamo già avanzato delle proposte ambiziose, oggi credo che dovranno esserlo ancora di più.»

 

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«In alcune Regioni le domande per la Cassa Integrazione in Deroga (CIGD) sono arrivate in grave ritardo ed in alcuni casi sono addirittura mancanti», scrive sul suo profilo Facebook la sottosegretaria Alessandra Todde in merito al ritardo di alcune Regioni a far pervenire all’Inps i dati per la Cig in deroga. 
«La Cig in deroga, l’ammortizzatore sociale che integra o sostituisce la retribuzione dei lavoratori che si trovano in precarie condizioni economiche a causa di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, copre tra l’altro i dipendenti delle aziende più piccole e interessa almeno 3 milioni di persone», spiega Alessandra Todde. 
«L’acquisizione e la valutazione delle domande spetta alle Regioni, che poi girano l’esito all’Inps. In Sicilia ed in Sardegna, ad esempio, le domande non sono ancora pervenute. La Lombardia ha iniziato ad inviare il 15 aprile, a differenza del Lazio che ha mandato i primi flussi il 2. Migliaia di lavoratori attendono risposte e sostegni ma alcune Regioni tardano a far pervenire i dati. Se l’Inps non li riceve non può erogare e a pagarne le conseguenze sono i cittadini», aggiunge Alessandra Todde.
«Quindi, mi rivolgo ai leader dell’opposizione: invitate le Regioni che amministrate a sbloccare le procedure», conclude la sottosegretaria Alessandra Todde.

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Per l’ex presidente della BCE Jean-Claude Trichet, intervistato da Serena Bortone su Rai 3 il 21 aprile, quella che staturisce dalla Pandemia Covid-19 è senza ombra di dubbio “La più Grande Crisi Economica dell’Umanità”. Una catastrofe economica che riguarda tutti i Paesi del mondo, che va oltre quella del 2009 e delle  crisi successive alle due guerre mondiali, di cui, la seconda, è stata per gran parte conseguente alla più pesante crisi del 1929.

«Una crisi che al momento differisce dalle precedenti per la regolazione e l’iniezione di liquidità da parte degli Stati, dalle loro aggregazioni politiche, istituzionali, economiche e finanziarie». E sottolinea, “al momento”, perché la crisi è appena iniziata e non si può neanche immaginare fino a dove si può spingere; una crisi che per essere contrastata non ammette divisioni, fughe, né protezioni nazionaliste, perché sarà molto dura e lunga e se ne potrà uscire solo se si sarà capaci di capire e di agire con vedute comuni e iniziative solidaristiche, che non possono che essere degli uni verso gli altri. Infine, per sintetizzare il pensiero dell’esperto di economia, una crisi che avrà bisogno che tutti capiscano che non si potrà caricare l’onere della ricostruzione su qualche classe sociale ma che ognuno dei cittadini del mondo dovrà fare la propria parte secondo la propria possibilità. Nella sua lucidissima analisi richiama certamente i fondamenti della Rivoluzione Francese “Libertè Egalitè Fraternitè”, ma anche i dettati costituzionali di molti Paesi sulla proporzionalità e progressività della partecipazione ai costi pubblici sia correnti che per gli investimenti e ancor più per le catastrofi come l’attuale. Infine, a proposito di ricorsi storici e per evidenziare meglio la gravità della situazione, richiama le parole di Winston Churchill dicendo che «saranno lacrime, sudore e sangue».

Il sangue materiale è riportato dai numeri dei morti per la pandemia in ogni parte del mondo che ad oggi ammontano a 183.470 e che aumentano di migliaia di persone ogni giorno. Quello economico e sociale invece è già rappresentato dalla chiusura di milioni di luoghi di produzione e dalla perdita di milioni di posti di lavoro. Con riflessi gravissimi che nell’immediato sono ben evidenziati dal prezzo del petrolio che è precipitato fino allo zero, perché i depositi sono pieni e non si sa più dove stoccarlo. C’è poi il surplus delle commodities che spaziano dall’estrazione delle materie prime a quelle delle produzioni primarie di metalli ferrosi e non ferrosi. Le quali non hanno interrotto la produzione, diversamente dai beni derivati, con la conseguenza che «parte dell’eccesso di offerta è già visibile nei magazzini monitorati dallo Shanghai Futures Exchange, dove le scorte sono rapidamente salite ad oltre 528.000 tonnellate contro le 189.000 di inizio anno; mentre nei magazzini London Metal Exchange le scorte di alluminio ammontano ad 1,13 milioni di tonnellate, in crescita di oltre il 10% rispetto a metà marzo».

Magazzini monitorati dalla ShFE e LME, dunque, strapieni per il non utilizzo dei metalli causata dal blocco delle produzioni a partire dall’Automotive. Ma con la loro produzione che non si è fermata per alcuni semplici motivi: il primo perché non hanno bisogno (come il petrolio) di depositi/serbatori per essere stoccati; il secondo per gli elevatissimi costi della ripartenza degli stabilimenti. Per questo nel mondo e soprattutto in Cina, dove ad esempio si utilizza il 52% del totale dell’alluminio prodotto nel mondo, si è preferito continuare a produrre in perdita fino al 40%, con questo valore peraltro mitigato dal crollo dei combustibili necessari per produrre l’energia per l’elettrolisi.

Una situazione che seppure ha già portato alla riduzione di circa ¼ della quotazione dell’alluminio (ma anche degli altri metalli) evidentemente sposterà in avanti il grandissimo problema dell’accumulo che le Società di analisi dei mercati e di Ricerca, dall’International Aluminum Institute, la Wood Mackenzie e la CRU, prevedono in «un surplus che spazia dai 2 ai 4 milioni di tonnellate nel corso del 2020, con una contrazione della domanda pari al 7,9%»

Situazione che per il responsabile della Wood Mackenzie, porta a prevedere che «prima che le fonderie prendano in considerazione una chiusura, i prezzi dovranno rimanere bassi per molto tempo, ma prima tenteranno di ridurre i costi, ad esempio sospendendo la manutenzione degli impianti» (con tutto ciò che ne consegue per gli stessi impianti e l’occupazione) e aggiunge, «che avremo delle interruzioni della produzione già quest’anno, ma il grosso avverrà nell’anno successivo e la maggior parte delle fermate saranno concentrate in Cina, dove la maggior parte dei produttori sta perdendo denaro».

Detto questo veniamo a noi, tenendo però conto che quelle dinamiche mondiali si inseriscono nel quadro europeo. E ancora di più in quello del nostro Paese che non ha certo i fondamentali fra i migliori rispetto agli altri Stati del vecchio continente: per il suo noto debito pubblico; per il tasso di crescita vicino allo zero; per il fatto che è il più colpito dalla pandemia in termini contagiati e di vittime; per la netta quanto anacronistica divisione politica e infine per le conseguenti pesantissime ripercussioni economiche, produttive e sociali derivanti dalle misure di contrasto al virus.

Prima che scoppiasse il Covid-19, il Governo italiano ha deciso di andare incontro alle direttive della UE, in merito agli obiettivi di efficientamento energetico e riduzione di emissioni di gas clima alteranti.

Lo ha fatto con l’invio (il 21 gennaio 2020)  alla Commissione europea del proprio PNIEC (piano Nazionale italiano energia e clima) che esso stesso definisce “molto ambizioso” in  ogni sua parte. Un Piano che, fra le altre misure sempre ambiziose di efficientamento energetico urbano, dei trasporti, nell’automotive, nell’intensità energetica delle produzioni di energia e industriali, prevede la rimodulazione del mix energetico: con la messa al bando del carbone a partire dal 2025 (che per noi del Sulcis comporta la perdita secca di 1200 buste paga fra diretti, appalti e indotto della Centrale Grazia Deledda), diversamente dal resto dei competitori europei quali la Germania che lo fissa al 2038; lo sviluppo delle energie rinnovabili fino al 30%; la realizzazione di impianti di produzione a gas (dove c’è…); la realizzazione di interconnessioni nazionali e transnazionali. Il tutto «subordinato alla programmazione e realizzazione degli impianti sostitutivi e delle necessarie infrastrutture».

Un Piano che prevede investimenti per la cifra considerevole di 1.190 miliardi di euro cosi articolato: 1) energia, sviluppo Fonti Energia Rinnovabile (FER),  impianti a gas: 129 miliardi €;

2) edilizia 270 miliardi €;

3) automotive 700 miliardi €.

Le coperture sono tutte in capo agli utenti finali, che sono i cittadini, sia che si tratti di automotive, di edilizia e di energia. Restando su quest’ultima, fra le altre, sono previsti adeguamenti delle misure agevolative (ovviamente in negativo) per le aziende energivore; ulteriori liberalizzazioni del mercato; superamento definitivo del prezzo unico nazionale; riorganizzazioni e razionalizzazione delle configurazioni di autoconsumo; rimodulazione dei costi (in aumento) di produzione di CO2; ecc. ecc..

Costi che evidentemente andranno a ripercuotersi nella bolletta finale degli utenti e degli acquisti di beni di qualsiasi natura e tipologia.

Un Piano che, repetita iuvant, il Governo stesso definiva ambizioso, che si scontra però con i due concetti chiamati sostenibilità e competitività delle produzioni e del complesso del sistema economico e occupazionale, che ne deriva, rispetto al resto d’Europa e del mondo.

Un piano che per l’ing. Giuseppe Toia, vicepresidente dell’Assomet (associazione nazionale industrie metalli non ferrosi, notoriamente energivori) ed ex AD dell’Alcoa Italia, “non tiene però conto che si parte da condizioni strutturali degli stabilimenti italiani e di costi produttivi, molto diversi rispetto alla concorrenza” per due aspetti sui quali è bene soffermarsi.

Il primo è relativo all’obiettivo più velleitario che ambizioso dei miglioramenti di 2 fattori produttivi fondamentali. Il Piano, infatti, si prefigge la riduzione dell’intensità energetica in misura del 43% rispetto all’obiettivo UE del 32%.

Il secondo è la riduzione di emissioni di CO2 in misura del 56%,  rispetto al 43% della UE.

Obiettivi che però non tengono conto che in Italia si parte da situazioni impiantistiche decisamente migliori della concorrenza che, sempre per l’Assomet, sono riassumibili con la produzione di CO2 secondo il seguente dato di comparazione con il principale competitor,  la Germania:

  1. Emissione totale settori per intensità: Germania 907 ml/t – Italia 427 ml/t;
  2. Settore produzione energia: Germania 318% in più dell’Italia;
  3. Industria: Germania 271% in più dell’Italia.

Il tutto ad evidenziare che diversamente dalla narrazione politica e/o ambientalista, l’industria italiana, per noi la filiera dell’alluminio,  zinco e piombo, con il forte legame alla generazione elettrica, è tutt’altro che obsoleta ed anzi molto più efficiente e performante di quella tedesca, la quale beneficia  dell’ulteriore vantaggio competitivo di avere azzerato il costo della CO2. Mentre nel nostro Paese lo si vuole anche aumentare.

(fonte VMZINC)

In definitiva, quel piano molto ambizioso nei suoi termini,  di per sé, già prima del Covid-19, produce un impatto drammatico sul sistema energetico / produttivo, economico e sociale nel nostro territorio (già gravato da 35.500 disoccupati ante lockdown); in tutta Sardegna per la mancanza del Gas e in tutto il Paese. In mancanza di prese d’atto e delle più evidenti buone ragioni per rivederlo radicalmente nei tempi e nelle modalità, soprattutto nei 3 fattori relativi ai costi finali, agli oneri dei sistemi, alla garanzia della capacità e della continuità dell’erogazione dell’energia, in altre parole alla Competitività e in costanza di mancanza del Gas, rischia di diventare l’elemento che frenerà ogni possibile ricostruzione economica e ripresa produttiva per molti anni.

Anche dopo che verranno scoperti la cura e/o il vaccino, che è e rimane la condizione fondamentale per aggredire e superare “La più Grande Crisi Economica dell’Umanità”, per poter guardare ad un orizzonte di ripresa globale e nazionale, equilibrata e realistica nei vari settori dell’economia.

Roberto Puddu

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Poste Italiane rende noto che le pensioni del mese di maggio verranno accreditate il 27 aprile per i titolari di un libretto di risparmio, di un conto BancoPosta o di una Postepay Evolution. I titolari di carta Postamat, carta libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti dai 102 ATM Postamat disponibili 24 ore su 24 presso gli uffici postali della città metropolitana di Cagliari e del Sud Sardegna, senza bisogno di recarsi allo sportello.

Coloro che invece non possono evitare di ritirare la pensione in contanti, nell’ufficio postale, dovranno presentarsi agli sportelli rispettando la turnazione alfabetica prevista da un calendario che varia a seconda del numero di giorni di apertura dell’ufficio postale di riferimento.
Nello specifico:

Per gli uffici postali aperti 5 giorni (venerdì è festivo):

dalla A alla B lunedì 27 aprile;

dalla C alla D martedì 28 aprile;

dalla E alla K mercoledì 29 aprile;

dalla L alla P giovedì 30 aprile;

dalla Q alla Z sabato mattina 2 maggio.

Per gli uffici postali aperti 4 giorni (venerdì è festivo):

dalla A alla C il primo giorno;

dalla D alla K il secondo giorno;

dalla L alla P il terzo giorno;

dalla Q alla Z il quarto giorno;

Per  gli uffici postali aperti 3 giorni:

dalla A alla D il primo giorno

dalla E alla O il secondo giorno

dalla P alla Z il terzo giorno

Per gli uffici postali aperti 2 giorni:

dalla A alla K il primo giorno

dalla L alla Z il secondo giorno

Gli uffici postali aperti un solo giorno erogheranno tutte le pensioni in quella giornata.

Nella città metropolitana di Cagliari e nella provincia del Sud Sardegna saranno aperti 144 uffici postali su 150 complessivi. Gli uffici postali che osserveranno orario continuato 8.20-19.05 saranno:

ASSEMINI CENTRO – VIA PASCOLI

MONSERRATO

CAGLIARI 10 – VIA SAN BENEDETTO 57/A

PIRRI

CAGLIARI 6 – VIA TOLA 16

QUARTU S.E. 1 – PIAZZA IV NOVEMBRE

CAGLIARI 7 – VIA DELLA PINETA 243

QUARTU S.E. CENTRO – VIA MILANO

CAGLIARI 9 – VIA MONTESANTO 30

QUARTU S.E 2 – VIA VERDI

CAGLIARI CENTRO – PIAZZA DEL CARMINE

SELARGIUS

CAPOTERRA

SELARGIUS SU PLANU

CARBONIA CENTRO – PIAZZA RINASCITA 14

SESTU

IGLESIAS – SERRA PERDOSA

 

A Cagliari, i 13 uffici postali saranno disponibili secondo il seguente calendario:

Ufficio

GIORNI APERTURA

LUNEDÌ

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

GIOVEDÌ

SABATO

CAGLIARI 1 – Via Fara 11

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 10 – Via San Benedetto 57/a

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 11 – Via Liguria 36

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

CAGLIARI 12 – Via Biasi 25

2

APERTO

 

APERTO

 

 

CAGLIARI 15 – Via Simeto

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 3 – Via Stamira 25

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 5 – Viale Trieste 161

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 6 – Via Tola 16

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 7 – Via della Pineta 243

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 8 – Via Logudoro 9

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 9 – Via Montesanto 30

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI CENTRO – Piazza del Carmine

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

PIRRI – Via Salvo D’Acquisto 1

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

Si ricorda che la pensione può essere riscossa in circolarità, ovvero in qualsiasi ufficio postale. Poste Italiane ricorda inoltre che i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli uffici postali, che riscuotono normalmente la pensione in contanti, possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri.

Nell’attuale fase di emergenza sanitaria, le nuove modalità di pagamento delle pensioni hanno carattere precauzionale e sono state introdotte con l’obiettivo prioritario di garantire la tutela della salute dei lavoratori e dei clienti di Poste Italiane. In questa fase, ciascuno è pertanto invitato ad entrare negli uffici postali esclusivamente per il compimento di operazioni essenziali e indifferibili, in ogni caso avendo cura, ove possibile, di indossare dispositivi di protezione personale; di entrare in ufficio solo all’uscita dei clienti precedenti; tenere la distanza di almeno un metro, sia in attesa all’esterno degli uffici che nelle sale aperte al pubblico.

Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito www.poste.it o contattare il numero verde 800 00 33 22.

 

Ufficio

GIORNI APERTURA

LUNEDÌ

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

GIOVEDÌ

SABATO

ARBUS

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

ARMUNGIA

3

APERTO

 

APERTO

 

APERTO

ASSEMINI

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

ASSEMINI 1

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

BACU ABIS

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

BALLAO

2

APERTO

 

APERTO

 

 

BARRALI

2

APERTO

 

APERTO

 

 

BARUMINI

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

BUGGERRU

2

APERTO

 

APERTO

 

 

BURCEI

2

APERTO

 

APERTO

 

 

CAGLIARI 1

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 10

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 11

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

CAGLIARI 12

2

APERTO

 

APERTO

 

 

CAGLIARI 15

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 3

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 5

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 6

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 7

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 8

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI 9

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI CENTRO

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAGLIARI TRIBUNALE

2

APERTO

 

APERTO

 

 

CALASETTA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CAPOTERRA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CARBONIA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CARLOFORTE

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

CASTIADAS

2

APERTO

 

APERTO

 

 

COLLINAS

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

CORTOGHIANA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

DECIMOMANNU

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

DECIMOPUTZU

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

DOLIANOVA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

DOMUSDEMARIA

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

DOMUSNOVAS

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

DONORI

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

ELMAS

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

ESCALAPLANO

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

ESCOLCA

2

APERTO

 

APERTO

 

 

ESTERZILI

2

APERTO

 

APERTO

 

 

FLUMINI DI QUARTU S.ELENA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

FLUMINIMAGGIORE

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

FURTEI

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

GENURI

1

 

 

APERTO

 

 

GERGEI

2

APERTO

 

APERTO

 

 

GESICO

4

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

 

GESTURI

4

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

 

GIBA

2

APERTO

 

APERTO

 

 

GONI

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

GONNESA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

GONNOSFANADIGA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

GUAMAGGIORE

2

APERTO

 

APERTO

 

 

GUASILA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

GUSPINI

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

IGLESIAS

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

IGLESIAS 2

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

ISILI

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

LAS PLASSAS

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

LUNAMATRONA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

MANDAS

2

APERTO

 

APERTO

 

 

MARACALAGONIS

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

MASAINAS

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

MONASTIR

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

MONSERRATO

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

MURAVERA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

MUSEI

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

NARCAO

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

NEBIDA

2

APERTO

 

APERTO

 

 

NURAGUS

2

APERTO

 

APERTO

 

 

NURALLAO

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

NURAMINIS

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

NURRI

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

NUXIS

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

ORROLI

2

APERTO

 

APERTO

 

 

ORTACESUS

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

PABILLONIS

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

PAULI ARBAREI

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

PERDAXIUS

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

PIMENTEL

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

PIRRI

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

PISCINAS

2

APERTO

 

APERTO

 

 

PORTOSCUSO

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

PULA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

QUARTU SANT’ELENA

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

QUARTU SANT’ELENA 1

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

QUARTU SANT’ELENA 2

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

QUARTUCCIU

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

SADALI

3

 

APERTO

 

APERTO

APERTO

SAMASSI

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

SAMATZAI

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

SAN BASILIO

2

APERTO

 

APERTO

 

 

SAN GAVINO MONREALE

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

SAN GIOVANNI SUERGIU

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

SAN NICOLO’ GERREI

2

APERTO

 

APERTO

 

 

SAN SPERATE

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

SAN VITO

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

SANLURI

5

APERTO

APERTO

APERTO

APERTO

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SANTADI

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SANT’ANDREA FRIUS

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SANT’ANNA ARRESI

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SANT’ANTIOCO

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SARDARA

3

 

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SARROCH

5

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SEGARIU

3

 

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SELARGIUS

5

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SELARGIUS SU PLANU

5

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SELEGAS

3

 

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SENORBI

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SERBARIU

5

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SERDIANA

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SERRAMANNA

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SERRENTI

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SERRI

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SESTU

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SETTIMO SAN PIETRO

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SEULO

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SIDDI

2

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SILIQUA

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SILIUS

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SINNAI

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SIURGUS DONIGALA

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SOLEMINIS

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SUELLI

2

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TEULADA

2

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TRATALIAS

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TUILI

2

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TURRI

2

 

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USSANA

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USSARAMANNA

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UTA

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VALLERMOSA

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VILLA SAN PIETRO

2

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VILLACIDRO

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VILLAMAR

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VILLAMASSARGIA

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VILLANOVAFORRU

2

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VILLANOVAFRANCA

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VILLANOVATULO

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VILLAPERUCCIO

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VILLAPUTZU

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VILLASALTO

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VILLASIMIUS

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VILLASOR

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VILLASPECIOSA

3

 

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La situazione che si è venuta a creare a causa della diffusione del Coronavirus ha cambiato il nostro modo di vivere e di riflettere con più profondità sul senso della vita. Tutti noi siamo stati testimoni di quante vittime il Coronavirus ha mietuto, ma certamente non va dimenticato il sacrificio di medici, infermieri volontari e protezione civile ed anche le forze dell’ordine. Anche tra loro ci sono state vittime. Va fatta una profonda riflessione, rivolgendo lo sguardo al resto del mondo, impegnato nella lotta contro questo temibile virus.

In questo frangente non va dimenticata la presenza e la voce potente di Papa Francesco. Mai come oggi la Sua Santa presenza è stata così forte e noi tutti, smarriti, tremanti, abbiamo ascoltato le sue parole nel chiedere a Nostro Signore la fine di questa Pandemia. La Preghiera si è levata altissima e tutti noi siamo grati a Sua Santità.

In una fase storica così difficile, abbiamo chiesto all’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi qual è il suo pensiero e cosa la Chiesa sta facendo per far sentire la sua presenza e vicinanza a tutta la comunità cristiana.

«La Pandemia in atto ha trasformato le nostre vite, modificando non solo le abitudini quotidiane ma soprattutto la percezione del vivere personale e socialedice l’arcivescovo di Cagliari -. Siamo stati messi davanti agli enigmi che interrogano nel profondo l’animo dell’uomo e che riguardano la fragilità dell’uomo, la malattia, la sofferenza e la morte, ma anche la convivenza, la responsabilità per gli altri e il dovere della solidarietà vicendevole.

Nel nuovo inizio che ci attende non possiamo lasciar cadere alcuna di queste domande. Il Papa ha chiesto fin dall’inizio di dare “un senso evangelico anche a questo momento di prova e di dolore”. Avere uno sguardo di fede significa percepire dentro questa circostanza la presenza consolante del Risorto ed il compito di ciascuno.

È, anzitutto, il compito di suscitare ed accompagnare la domanda sul senso ultimo del vivere e sulle ragioni della convivenza tra gli uomini.

È poi l’appello a sfidare ogni forma di indifferenza individualistica e a lasciarsi muovere a compassione per la sofferenza ed il disagio degli altri.»

«Guardiamo con ammirazione a gratitudine agli esempi di generosa dedizione degli operatori della sanità e dei custodi del bene pubblico, dei sacerdoti, dei volontari della carità che si preoccupano dei più poveri, dei senza tetto, dei disoccupati e delle persone soleaggiunge mons. Giuseppe Baturi -. Ciascuno è custode del bene dell’altro e insieme siamo chiamati a “portate i pesi gli uni degli altri” (Gal 6, 2). Questa emergenza, inoltre, è stata una grande lezione di convivenza: abbiamo imparato che le scelte individuali e il destino degli altri e della società sono fortemente correlati.»

«È possibile un nuovo inizio solo nella semplicità con cui accetteremo di spartire con gli altri un destino comune e di far posto nei nostri cuori alle necessità degli altri. Ho rivolto più volte un “Atto di affidamento” a Sant’Efisio a favore della comunità e dell’intero nostro Paese, così come mi sono rivolto a Nostra Signora di Bonaria. I tanti morti di questi mesi siano accolti nelle braccia misericordiose del Padre conclude l’arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi -. Abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio e dell’intercessione di sua Madre e dei suoi Santi, perché il flagello dell’epidemia si plachi, perché siano guariti gli infermi, preservati i sani, illuminati chi opera per la salute di tutti, e perché il nostro amore ci spinga a cooperare al bene dei fratelli e alla dilazione del regno di Dio.»

Armando Cusa

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Sono 7 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati oggi in Sardegna su 958 tamponi eseguiti. 2 i decessi.

1.254 i casi di positività al virus in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 17.844 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 110, di cui 20 in terapia intensiva, mentre 707 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 282 pazienti guariti (+14 rispetto al dato precedente), più altri 57 guariti clinicamente. Salgono a 98 i decessi.
Sul territorio, dei 1.254 casi positivi complessivamente accertati, 228 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 90 (+1) nel Sud Sardegna, 52 a Oristano, 74 a Nuoro, 810 (+6) a Sassari.

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RUAS – Rete Unitaria Antifascista Sulcis-Iglesiente, in occasione della Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ha organizzato la quarta edizione della giornata Antifascista “Ieri Partigian* Oggi Antifascist*”, che si svolgerà sabato 25 aprile, all’insegna della socialità e del divertimento.

Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid-19, l’evento si svolgerà con modalità diverse rispetto alle scorse edizioni e per questo abbiamo deciso di aggiungere al titolo il nome di “Streaming Resistente”.
Per noi Resistere vuol dire non fermarsi anche di fronte a situazioni di questo tipo, ma trovare comunque il modo, sperimentando nuovi strumenti e modalità, per festeggiare insieme, ricordare e costruire un futuro migliore.

Non ci incontreremo in un luogo fisico, ma il tutto verrà trasmesso attraverso una diretta streaming che potrete seguire da casa vostra, su qualsiasi dispositivo. Vi invitiamo a collegarvi e ad interagire, supportando con commenti ed emoticon, quanti interverranno alla diretta.

L’evento è organizzato in collaborazione con ANPI – Sezione di Carbonia, La Cernita Teatro, ASCE – Associazione Sarda Contro l’Emarginazione, Circolo Arci La Gabbianella Fortunata, Casa del Popolo Carbonia, Associazione Albeschida, ISSASCO – Istituto Sardo per la Storia dell’antifascismo e della società contemporanea.

Progframma

Primo blocco – Narrazioni e incontri

Mattina

– ore 11.20 Intervento di RUAS e ANPI Carbonia

– ore 11.30 “La nostra nuova normalità” Enrica Ena, insegnante, fondatrice del movimento “Il cambiamento nasce da dentro”

– ore 11.40 NarrAzioni: Omaggio a Luis Sepúlveda

– ore 11.45 “BAS per l’emergenza” Franco Mereu, coordinatore ASCE Carbonia [ Asce Sardegna ]

– ore 11.55 “I sardi nella Resistenza: il contributo del Comandante partigiano, Nino Garau” Walter Falgio, giornalista e ricercatore ISSASCO
– ore 12.05 NarrAzioni: Odio gli indifferenti” Lettura collettiva di Antonio Gramsci
– ore 12.10 “La salute tra responsabilità e solidarietàAntonello Murgia, presidente del Coordinamento provinciale ANPI Cagliari [ ANPI provincia Cagliari ] e Gisella Trincas, Presidente Unasam

– ore 12.25 “#iorestoacasa e… mi reinvento” La Cernita Teatro & Gruppo Teatro Albèschida

– ore 12.30 “Rinascere il 25 aprile” Vincenzo Calò, coordinatore ANPI Area Sud

Pomeriggio

– ore 16.30 “25 Aprile: una memoria solida. Un futuro incerto da costruire.”2Una chiacchierata con Francesco Filippi, storico dell’Associazione Deina

Secondo blocco – Musica resistente

– dalle ore 18.00, musica con:

Donato Cherchi

Hola la Poyana

– dalle ore 19.00, musica con:
Kento
Signor K.
Bakis Beks
Zeta Tilt
ill Nano

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Il comune di Sant’Antioco avvisa che a partire da martedì 28 aprile riaprirà al pubblico il Cimitero. Per evitare occasioni di assembramento e per ridurre le possibilità di contagio, per il momento l’accesso sarà regolato in base all’iniziale del proprio cognome e secondo il calendario di seguito indicato:

– martedì dalle 7.30 alle 12.00 dalla lettera A alla lettera E

– giovedì dalle 7.30 alle 12.00 dalla lettera F alla lettera L

– giovedì dalle 15.00 alle 17.00 dalla lettera M alla lettera Q

– sabato dalle 7.30 alle 12.00 dalla lettera Q alla lettera Z

I visitatori, nel rispetto delle misure nazionali impartite a tutela dell’igiene e della sanità pubblica,  dovranno:

– sostare nel cimiero solo per il tempo strettamente necessario;

– non fermarsi a parlare con altri visitatori;

– mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro;

– indossare la mascherina e i guanti;

– entrare singolarmente.