18 July, 2024
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Si è riunita oggi la commissione Sanità e Politiche sociali del Consiglio regionale. All’ordine del giorno la situazione sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus e gli interventi di contrasto e prevenzione messi in atto dalla Giunta regionale. 

Partirà entro questa settimana o, al più tardi, all’inizio della prossima l’indagine epidemiologica sulla diffusione del Covid-19 in Sardegna. Si baserà su test rapidi per l’individuazione del virus. L’indagine regionale affiancherà quella promossa dal ministero della Salute a livello nazionale. A disposizione della Sardegna, 5mila test sierologici dei 150mila programmati. Lo ha confermato l’assessore della Sanità Mario Nieddu sentito in audizione.

«Sarà un’indagine mirata, basata su criteri severi e stringenti per accertare la reale entità della circolazione del virus nell’Isola – ha detto l’assessore della Sanità – riguarderà in particolare quei paesi dove finora non sono stati registrati casi di Coronavirus. Servirà a capire se realmente il Covid-19 non ha colpito alcuni centri o se, invece, sono presenti soggetti asintomatici. La Fase 2 si avvicina, ma se vogliamo procedere a una graduale riapertura delle attività lo dobbiamo fare su dati certi. Se dovessimo accertare la presenza del virus in zone ritenute immuni lo scenario cambierebbe radicalmente.»
L’assessore ha confermato i dati confortanti sull’andamento dell’epidemia in Sardegna: «Il numero dei positivi si riduce ha affermato Mario Niedduieri a Sassari è stato raggiunto il contagio zero. Questo vuol dire che le misure adottate hanno funzionato».
La Regione, intanto, conferma la volontà di potenziare l’attività di assistenza e controllo nei territori. «Abbiamo firmato il protocollo d’intesa con i sindacati per l’istituzione delle Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, contiamo di attivarle al più tardi entro le prossima settimana. Si tratta di risolvere alcuni problemi organizzativi che riguardano, in particolare, l’individuazione delle sedi.»
Sulle polemiche riguardanti la fornitura dei dispositivi di sicurezza per gli operatori sanitari, Mario Nieddu ha ammesso qualche difficoltà dovuta ai massicci ordini provenienti dagli Stati Uniti che hanno influito negativamente sull’offerta globale: «In ogni caso i dispositivi nelle strutture Covid non sono mai mancati». Rispondendo a una sollecitazione del capogruppo dei Progressisti Francesco Agus sulla differenza, in molti casi marcata, dei costi affrontati dai diversi ospedali per l’acquisto di mascherine e tute, l’assessore ha detto: «In alcuni casi abbiamo dovuto acquistare a prezzi più alti, ma eravamo in stato di necessità, si comprava ciò che si trovava sul mercato». Nessuna novità invece sulla messa a disposizione di alberghi per ospitare pazienti positivi dimessi dagli ospedali che devono affrontare un periodo di quarantena. «In questo caso c’è qualche difficoltà di natura finanziaria – ha detto Mario Nieddu occorrerà adeguare la nostra capacità di spesa».
La Commissione ha poi sentito il responsabile dell’Ats Sardegna, Giorgio Steri, ed il neo commissario dell’Aou di Sassari Giovanni Maria Soro. Entrambi hanno espresso ottimismo per l’andamento dell’epidemia in Sardegna invitando comunque alla cautela: «E’ proprio in questo momento che non bisogna abbassare la guardiaha detto Giorgio Steri – le misure di contenimento hanno consentito di frenare la diffusione della malattia. Lo confermano i dati sui tamponi effettuati nella prima fase della comparsa del virus e quelli disposti dopo la chiusura delle attività commerciali e di intrattenimento. Nel primo periodo la percentuale dei positivi era del 12% sul numero dei tamponi effettuati, oggi è scesa al 7%». Il commissario dell’Ats ha poi illustrato l’attività di monitoraggio sulle Rsa: «Dopo aver messo in sicurezza le strutture del Nord Sardegna, grazie anche al lavoro fatto dai medici militari nelle Rsa e case di riposo, contiamo entro la settimana di completare l’attività di screening in tutte le Rsa del Centro e Sud Sardegna. La prossima settimana crediamo di concludere anche il monitoraggio sulle carceri. Valuteremo poi se intervenire sulle case di riposo dove è più alto il rischio di un “inquinamento” esterno».
Il responsabile dell’Aou di Sassari ha invece fornito dati rassicuranti sulla situazione nel Nord Sardegna: «Oggi siamo in grado di processare circa 600 tamponi al giorno. Siamo arrivati a oltre 11mila tamponi effettuatiha detto Giovanni Maria Soroi risultati delle analisi confermano un trend in calo dei contagiati. Abbiamo effettuato circa 2800 tamponi sul personale ospedaliero: 87 sono risultati positivi ma 60 sono già rientrati al lavoro. Cala il numero dei ricoveri, attualmente abbiamo 33 pazienti nelle strutture Covid: 9 in terapia intensiva, 15 nel reparto di malattie infettive, 9 nell’area “grigi” riservata ai pazienti con tampone negativo ma con sintomi sospetti. La minor pressione ospedaliera ci consente di pensare a un riconversione delle terapie intensive. All’inizio dell’epidemia disponevamo di 68 posti letto, aumentati successivamente a 83. L’andamento dei dati potrebbe consentirci di riaprire in sicurezza le strutture per la cure di altre patologie che necessitano di assistenza».
Su questo punto è arrivata una segnalazione preoccupante dal consigliere dell’UDC Cambiamo! Antonello Peru: «A Sassari interi reparti sono fermi ha detto Antonello Peru dall’inizio dell’epidemia molti pazienti, per paura, non si ricoverano o rinunciano agli esami diagnostici. Si viaggia dalle 100 alle 150 disdette al giorno di visite specialistiche. Si rischia un’emergenza nell’emergenza. Si valuti l’opportunità di riaprire gradualmente i reparti e di procedere con gli esami ordinari».
Il commissario dell’Aou di Sassari ha poi segnalato la criticità più importante del sistema sanitario, condivisa con le altre aree dell’Isola: la sistemazione dei pazienti positivi dimessi: «In molti casi si tratta di persone anziane non autosufficienti che necessitano di assistenza continuaha detto Giovanni Maria Sorosi pone il problema di trovare un luogo adatto alle loro condizioni. Spesso non possono rientrare nella propria abitazione né andare in una Casa di riposo. Occorre trovare una soluzione adeguata».
In chiusura di seduta la Commissione ha votato all’unanimità una risoluzione proposta del capogruppo di Leu Daniele Secondo Cocco e sostenuta dal presidente della Commissione Domenico Gallus che impegna la giunta regionale ad impartire ad Ats e aziende ospedaliere indirizzi specifici sulle assunzioni di nuovo personale. La copertura dei posti vacanti di infermiere e oss dovrà avvenire attraverso la stabilizzazione del personale che opera a tempo determinato o attraverso lo scorrimento delle graduatorie concorsuali. Anche su questo punto l’assessore Nieddu ha dato ampie garanzie: «Non ci sarà bisogno di prorogare al 2021 le graduatorie perché pensiamo di mandarle in esaurimento entro il 2020, anche quelle del 2017 relative alla sanità oristanese».
Soddisfatto il presidente della Commissione Domenico Gallus: «Abbiamo ricevuto oggi importanti rassicurazioni sulle azioni messe in campo per il contenimento del virus, anche le notizie che arrivano da Sassari sono confortantiha detto Domenico Galluspossiamo adesso cominciare a progettare un graduale ripresa delle attività economiche e sociali anche se dovremo attendere ancora qualche tempo per il pieno ritorno alla normalità».

Reparto Oncoematologia Oristano

A margine delle audizioni si è parlato anche della paventata chiusura del reparto di oncoematologia di Oristano. Rispondendo a una precisa domanda del presidente Domenico Gallus, l’assessore ha assicurato che l’attività del reparto riprenderà al più presto: «Abbiamo preso l’impegno per riconoscere ai malati oristanesi il diritto di essere curati nella propria città – ha detto Mario Nieddu – il reparto non sarà chiuso. Il disagio per i pazienti finirà con la fine dell’emergenza Covid-19».
«Finalmente si parla non più di mesi ma di settimane per la riapertura del reparto ha commentato il presidente della commissione Domenico Gallusavvicinare le cure ai pazienti è stato uno dei nostri mantra in campagna elettorale. Le parole dell’assessore Mario Nieddu confermano che si viaggia in questa direzione. Il reparto di oncoematologia sarà presto una realtà.»

Vediamo gli interventi del presidente della commissione Domenico Gallus, di Antonello Peru (Udc Cambiamo!), Daniele Secondo Cocco (LeU Sardigna) e Stefano Schirru (PSd1Az), registrati al termine dei lavori.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10222553482613728/

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«L’attuale emergenza sanitaria rende improcrastinabile, senza ulteriori ritardi, la disinfestazione delle aree urbane, rurali e turistiche, perché concorre a rendere più efficace l’attività di sanificazione disposta come misura anti Covid-19.»

Così l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, ha spiegato lo stanziamento a favore degli enti locali per il controllo e la lotta contro gli insetti nocivi, i parassiti dell’uomo, degli animali e delle piante ed i roditori, con trasferimento immediato delle risorse ai centri antinsetti.

«E’ fondamentale che gli enti locali, delegati ad esercitare le funzioni di carattere sanitario ed ambientale, siano posti nelle condizioni di svolgere in tempi brevi questi interventi», ha aggiunto l’assessore Lampis.

Il finanziamento di 6 milioni 718mila euro è stato così ripartito: 1.209.911 alla Città metropolitana di Cagliari; 1.058.085 alla provincia del Sud Sardegna; 1.590.150 alla provincia di Oristano; 1.279.779 alla provincia di Nuoro; 1.580.073 alla provincia di Sassari.

 

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«Sono passati oltre 2 mesi dall’avvio del programma regionale per cantieri LavoRAS di nuova attivazione. Ancora oggi, nonostante si tratti dell’annualità 2019, non è stato pubblicato l’avviso della Regione per consentire ai Comuni di partecipare e predisporre i progetti di cantiere.»

In una nota i consiglieri regionali dei Progressisti denunciano il blocco del programma nato nella scorsa legislatura e che ha previsto per l’anno 2020 l’erogazione di risorse regionali per 37 milioni di euro.

«Nel mese di febbraio scorso l’assessorato del Lavoro ha approvato le modalità attuative del programma, prevedendo la prossima pubblicazione del bandosottolinea Diego Loi, consigliere dei Progressisti e sindaco di Santu Lussurgiu -. Complice, certamente, l’emergenza epidemiologica in corso, le procedure burocratiche sembrano bloccate e il bando è fermo al palo

«Serve uno sforzo da parte della Regione per portare avanti le attività amministrative anche attraverso l’utilizzo massiccio dello smart working, perché i tempi per concludere tutti i passaggi amministrativi non sono compatibili con l’avanzata dell’emergenza economica causata dalla pandemiaCon questi cantieri trovano un impiego disoccupate e disoccupati residenti in tanti Comuni sardi conclude Diego Loi -. Un’àncora di salvezza per molte persone che possono trovare un’occupazione anche solo per pochi mesi, ma che garantiscono, in molti casi, la possibilità di poter sostenere la propria famiglia in questo grave momento di crisi. Sarebbe assurdo che mentre sono in corso di elaborazione nuovi piani straordinari per sostenere la crisi economica-occupazionale conseguente al lockdown dell’Isola, rimangano inattuati programmi già operativi e finanziati da tempo proprio per sostenere l’occupazione

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A seguito di un vero e proprio tour de force per affrontare l’iter amministrativo, il comune di Villamassargia è oggi riuscito ad erogare i primi fondi regionali denominati “Misure straordinarie e urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l’emergenza economico-sociale derivante dalla pandemia SARS-CO V2” a favore dei beneficiari. I contributi regionali, ora in pagamento a Villamassargia, arrivano fino a un massimo di 800 euro a famiglia (per nuclei fino a tre persone con aggiunta di euro 100 per ogni componente in più).

Dopo la pubblicazione, avvenuta in data 15.04.2020, della delibera di Giunta regionale n.19/12 del 10.04.2020, sono stati compiuti in 24 ore i successivi adempimenti burocratici, tant’è che il 16 aprile sono stati pubblicati bando e modulistica sul sito ufficiale del comune di Villamassargia ed i cittadini hanno immediatamente potuto rispondere all’avviso.

«Per fronteggiare l’emergenza spiega la sindaca Debora Porrànon risparmiamo nessuna energia. La sofferenza dei cittadini è tanta e non può restare inascoltata. L’Amministrazione comunale sta lavorando giorno e notte in un clima di grande collaborazione per raggiungere obiettivi comuni al servizio della cittadinanza, affinché nessuno venga lasciato indietro, consapevoli che la condizione sociale ed economica delle persone sta peggiorando, diventando essa stessa emergenza».

«Ringrazio per la sinergia, la disponibilità e l’impegno, Amministratori ed Uffici, che hanno lavorato senza sosta in un clima di grande collaborazione e piacere di raggiungere obiettivi comuni al servizio della cittadinanzaafferma l’assessore dei Servizi sociali Marco Mandis -, mandando avanti l’ordinaria amministrazione e gli interventi straordinari, come le sanificazioni, l’erogazione #buonipastocovid19, il reperimento e la distribuzione alla popolazione dei DPI perché nessuno sia lasciato indietro.»

Contemporaneamente, nello stesso Comune, continuano le attività di distribuzione di mascherine copri- naso bocca fino a copertura totale della popolazione, i servizi di spesa a domicilio per la fascia più esposta della popolazione, le attività culturali a distanza di biblioteca e ludoteca, il progetto scolastico e social “Abbracci di Parole” sulla pagina Facebook “Sistema Integrato Ilaria Alpi Villamassargia”, e, infine, la ciclica sanificazione di immobili comunali e aree pubbliche, tutte in collaborazione dei professionisti specializzati in ciascun settore e attraverso la rete di volontariato locale, punta di diamante ed essenza della comunità di Villamassargia, coordinata in questa emergenza dal presidente del Gev – Protezione Civile, Claudio Atzeni.

Nella foto, la Giunta comunale di Villamassargia a lavoro (da sinistra a destra, il vice sindaco Francesco Mameli, la sindaca Debora Porrà e l’assessore dei Servizi sociali Marco Mandis).

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Le consigliere del gruppo dei Riformatori sardi Valentina Pistis e Luisella Corda hanno presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali, relativa al “Rilancio del sistema economico territoriale – dopo il Covid-19”.

«Viste la grave pandemia che ha colpito il mondo intero e che al gran numero di decessi va associata la grave crisi economica che ha colpito tutte le nazioniscrivono Valentina Pistis e Luisella Corda – e le gravi ripercussioni che il Covid-19 ha creato al nostro tessuto socio-economico, già seriamente segnato e danneggiato, e considerato che Iglesias possiede bellezze e prodotti naturali di indiscusso valore e nessun’altra politica economica può essere più credibile di quella che, ammodernando il sistema produttivo di filiera e di piccola e media imprenditoria con un serio intervento ”formativo”, mette a disposizione del mercato di qualità e di nicchia le produzioni di eccellenza dell’interno dell’isola, alimentate da un’industria turistica ed artigianale di qualità e da un vivace settore del commercio; e ancora che in questa prospettiva il Comune deve attingere oltre che dai fondi strutturali e di investimento, anche ai finanziamenti direttamente gestiti dalla Commissione Europea (ricordiamo che è stato istituito l’Ufficio Europa, pertanto appare doveroso il suo coinvolgimento), è chiaro che occorre superare gli handicap infrastrutturali oltre alla presa di coscienza di una emergenza economica che sta ormai lacerando il tessuto civile dell’intero Sulcis Iglesiente.»

«L’amministrazione comunale ha acquisito la ZIR, opportunità prevista anche nel nostro programma di governo – aggiungono Valentina Pistis e Luisella Corda -. È chiaro che l’attuale Giunta dovrà, però, dimostrare di avere le idee chiare sulla gestione della stessa favorendo:

1. l’insediamento dell’imprenditorialità minore;

2. l’innovazione;

3. «la realizzazione di un programma pluriennale di infrastrutture e di servizi correlati allo sviluppo delle attività produttive»;

4. la semplificazione del rapporto delle imprese con la Pubblica Amministrazione.»

«Fatta questa doverosa premessadicono Valentina Pistis e Luisella Corda – propongiamo lo sviluppo di “un eco-sistema locale favorevole che, mettendo in rete e creando sinergie tra istituzioni formative e culturali, luoghi della produzione artistica e sistema delle imprese, sia in grado di creare nuovi mercati, definire professioni innovative, promuovere lo sviluppo di una maggiore cultura imprenditoriale e incentivare la creazione di imprese creative, innovative e inclusive al fine di favorire la crescita e l’occupazione a livello locale” (ricordiamo che Villa Boldetti nasce quale incubatore di impresa).»

La mozione prevede che il Consiglio Comunale formuli istanza alla Giunta, di concerto con i dirigenti di ciascun settore e con la conferenza capigruppo, affinché adotti tutti gli atti necessari al fine di:

1) istituire un ufficio dedicato alle opportunità di lavoro e supporto in collaborazione con l’Anci, la camera di commercio e l’università. Il D.lgs 150/2015 consente ai Comuni (singoli o in forma associata) di esercitare attività di intermediazione recitando sul tema lavoro un ruolo di primo piano verso cittadini e aziende (progetto “Intraprendere”).

2) istituire un tavolo permanente dedicato allo Sviluppo di Politiche di Sostegno al Commercio, Artigianato e Turismo (il Comune come parner).

3) porre le basi per creare una forte interlocuzione con la Regione Sardegna per rimuovere il Piano Sulcis e trasformarlo energicamente in un piano di rinascita del Sulcis Iglesiente. Un piano che possa radicalmente mutare le sorti di un territorio sempre meno unito dal punto di vista politico e sociale. Un Piano che partendo dalle infrastrutture comunali e intercomunali e/o territoriali, valorizzi il paesaggio, l’ambiente, il patrimonio storico culturale, il turismo, l’agricoltura e l’innovazione/ricerca.

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Sarà una “Festa Manna” segnata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e dalla conseguente impossibilità di celebrare come si conviene il Santo Patrono Massimo di tutta la Sardegna, Antioco Martire: lunedì 27 aprile 2020 ricorre la Festa di Sant’Antioco (come da tradizione 15 giorni dopo la Pasqua), la più antica della Sardegna, giunta quest’anno alla 661ª edizione. Niente sfilata della statua del Santo e delle sue reliquie per le vie della città, accompagnati da “traccas”, cavalieri e amazzoni, suonatori di launeddas e gruppi folkoristici provenienti da ogni angolo dell’isola. E non si terranno nemmeno le varie manifestazioni religiose e laiche che annualmente si svolgono in occasione della Festa in onore del Patrono della Sardegna.

L’emergenza Coronavirus e le misure di contenimento, infatti, obbligano a compiere scelte difficili ma ponderate, che tuttavia non impediranno ai fedeli di stringersi in un abbraccio ideale, in un momento di pura devozione: lunedì 27 aprile, infatti, a partire dalle 17.00, verrà concelebrata una Santa Messa nella Cripta del Santo (Catacombe), dal vescovo della Diocesi di Iglesias Giovanni Paolo Zedda e dal Rettore della Basilica don Mario Riu, a “porte chiuse” ma trasmessa in diretta tv sull’emittente Videolina: «Questo momento di emergenza sanitariacommenta il sindaco Ignazio Loccici invita, con maggiore forza e fede, a rinnovare la nostra Devozione nei confronti di Sant’Antioco Martire, patrono di Sant’Antioco e di tutta la Sardegna. La 661ª Festa ricade in un periodo fortemente delicato, che ci vede costretti a rinunciare alle abitudini, alla socialità, alla “normalità” quotidiana. E, purtroppo, anche alle usuali celebrazioni che ogni anno ci permettono di avvicinarci al Santo Martire. Questo, però, non ci impedirà di abbracciarci idealmente in preghiera insieme al nostro amato Patrono. La Santa Messa rappresenta l’occasione per sentirci uniti, accanto al protettore degli antiochensi e dei sardi, rivolgendoci a Lui, medico e guaritore, affinché sostenga la nostra Comunità e l’intera Sardegna. Per ora è prematuro parlare di un’ipotesi di uscita della Statua del Santo anche per una breve processione, su un mezzo a motore, per le strade di Sant’Antioco: con responsabilità dobbiamo essere consapevoli che non dipende da noi, né dalla diocesi. Ci sono delle interlocuzioni in corso e attendiamo sviluppi. Ciò che conta è che il Voto nei confronti di Antioco verrà sciolto anche quest’anno».

Oltre alla Messa trasmessa in diretta Tv, per ricordare questa edizione tristemente “speciale” e diversa, verranno distribuiti ai cittadini un’immagine celebrativa e i “Coccois del Santo” benedetti, tra i simboli della tradizione e della devozione intimamente legati alla Festa di Sant’Antioco Martire.

 

 

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Le commissioni Lavoro e Bilancio del Consiglio regionale, riunite in seduta congiunta, hanno dato parere favorevole, nel pomeriggio, alla delibera della Giunta che istituisce un fondo da 10 milioni di euro a garanzia delle banche per le anticipazioni della cassa integrazione in deroga.

«Si tratta di risorse che consentiranno di dare piena attuazione all’accordo sottoscritto a livello nazionale da Governo e Abi hanno spiegato gli assessori al Lavoro e al Bilancio Alessandra Zedda e Giuseppe Fasolino in questo modo saranno drasticamente ridotti i tempi per l’erogazione delle risorse ai lavoratori in difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19.»

Gli istituti di credito potranno erogare fino a un massimo di 1.400 euro per ogni beneficiario (Cig a zero ore per 9 settimane). Le somme anticipate dalle banche, con la garanzia della Regione, saranno poi rimborsate dall’Inps.

«La priorità verrà in ogni caso data alla procedura ordinaria ha aggiunto Alessandra Zedda – dallo scorso 8 aprile abbiamo aperto il sistema informativo regionale. Tutti i soggetti interessati hanno potuto presentare domanda. Il nostro sistema ora dialoga con quello dell’Inps. Domani saranno trasmesse all’Istituto previdenziale le domande ricevute, circa 29mila, che potranno così essere lavorate. C’è la speranza concreta che i lavoratori possano cominciare a ricevere i soldi nei primi giorni di maggio. Solo in caso di intoppi nel sistema Inps ricorreremo alle anticipazioni bancarie.»

La Sardegna ha ricevuto circa 69 milioni di euro dallo Stato per finanziare la cassa integrazione.

Alla seduta congiunta delle Commissioni Lavoro e Bilancio è intervenuto anche il presidente della Sfirs Tonino Chironi che ha illustrato le attività svolte dalla finanziaria regionale nelle azioni di contrasto all’emergenza economico-sanitaria. A disposizione della finanziaria regionale c’è ancora il fondo istituito nel 2008 per consentire l’anticipazione della cassa integrazione in deroga. Su queste risorse si sono concentrati gli interventi di alcuni esponenti dell’opposizione, in particolare il consigliere del Pd Piero Comandini, che hanno chiesto di ricorrere direttamente a quello strumento.

«Se ce ne fosse bisogno useremo anche quello – ha assicurato Alessandra Zedda – a disposizione ci sono circa 3,9 milioni di residui. E’ un ulteriore strumento in capo alla Sfirs che potrebbe tornare utile per i lavoratori stagionali, attualmente esclusi dai benefici della Cig.»

Chiusa la seduta congiunta, sono proseguiti i lavori ordinari della Commissione Bilancio per l’esame della delibera di Giunta n. 11/19 con la quale si dà mandato all’Autorità di gestione del Por di rimodulare i fondi europei per destinarli alle azioni di contrasto dell’emergenza economica, sociale e sanitaria determinata dalla diffusione del Coronavirus.

«Ancora non sappiamo quanti soldi servirannoha detto l’assessore alla Programmazione Giuseppe Fasolino la situazione è in continua evoluzione. Abbiamo l’esigenza di capire quante risorse, di quelle non impegnate, possono essere recuperate. In ogni caso non saranno toccati i fondi già stanziati  per la programmazione territoriale.»

Rispondendo alle sollecitazione della minoranza, l’assessore della Programmazione ha assicurato che, una volta fatta la ricognizione delle risorse europee, si tornerà in Consiglio per deciderne la riprogrammazione. La Commissione, all’unanimità, ha dato parere favorevole alla delibera.

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Distribuzione dei “kit sicurezza” e formazione on line ma anche conoscenza delle linee guida contro il Coronavirus, aggiornamento sulle nuove disposizioni nei cantieri con check list e schede grafiche.

In Sardegna i cantieri edili sono sospesi ma l’attività delle imprese delle costruzioni e, soprattutto, degli addetti, non è di certo ferma. Anzi, il settore si prepara alla ripresa dei lavori all’insegna della sicurezza, la formazione la conoscenza.

Ed è proprio su questi 3 elementi che ha voluto puntare la CAES, la Cassa Artigiana dell’Edilizia della Sardegna, Organismo bilaterale delle costruzioni costituito da Confartigianato Imprese Sardegna e Feneal-UIL, Filca CISL e Fillea-CGIL, che negli ultimi anni ha assistito 2.000 imprese artigiane e 7.000 lavoratori del settore.

«Per essere pronti a ripartire nelle costruzioni abbiamo deciso di puntare contemporaneamente sugli addetti e sulle imprese commenta Giacomo Meloni, presidente della CAES, Organismo che da 25 anni sostiene, tutela e forma le imprese e i lavoratori del settore per i primi sul loro aggiornamento professionale e sulla tutela della salute contro gli infortuni e i rischi connessi al Covid-19, mentre per le seconde sulla conoscenza e applicazione delle norme di settore, anche quelle varate recentemente nate al fine di contenere l’epidemia. Per questo stiamo distribuendo gratuitamente alle nostre imprese ed ai nostri dipendenti, i kit di protezione individuale, al contempo rendendo disponibili i corsi e supportando le aziende nell’applicazione di tutte le norme in materia di sicurezza.»

Sono più di 1.600, per ora, i “kit sicurezza” in distribuzione agli addetti delle imprese artigiane edili, contengono i dispositivi di protezione contro gli infortuni sul lavoro, ovvero un paio di scarpe antinfortunistiche, un occhiale trasparente, 3 paia di guanti e una polo, e quelli per la prevenzione del contagio da Covid-19, quindi una confezione di gel igienizzante e 5 mascherine.

Ma la lotta contro il Coronavirus si può attuare anche con l’aggiornamento a distanza tramite pc, tablet e smartphone. Per i dipendenti delle costruzioni, infatti, saranno disponibili, gratuitamente, i corsi on line. Gli operai potranno aggiornarsi sul protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro e sull’utilizzo corretto dei DPI, tutto secondo le ultime disposizioni del D.L. Cura Italia del 17 marzo 2020, n. 18.

Ma l’attività della CAES non si ferma ai dipendenti. L’Organismo bilaterale edile artigiano supporterà le imprese nell’interpretazione ed attuazione delle indispensabili misure da adottare alla ripresa delle attività nei cantieri. Numerosi Protocolli contro il Virus, infatti, individuano regole specifiche e dettagliate per il contenimento del Covid-19 nei cantieri edili con l’intento di aiutare imprese e lavoratori nella fondamentale opera di  correttamente ed efficacemente gli addetti coinvolti nella filiera dell’Edilizia. A supporto delle imprese, inoltre, sarà anche a realizzata dalla Commissione Nazionale Paritetica, proprio in attuazione del protocollo condiviso Coronavirus. Imprese, dipendenti e cittadini che accedono al sito dell’Ente (www.caesardegna.it), potranno, inoltre, consultare un utile regolamentazione relative all’emergenza in corso, dalle indicazioni operative da seguire in cantiere alle novità in materia di ammortizzatori sociali.

«Attraverso la Cassa Artigiana dell’Ediliziaconclude Giacomo Meloni – vogliamo continuare a fornire, soprattutto in questo periodo, servizi efficaci, offrendo a imprese e dipendenti strumenti che trasformino la “quarantena” del settore in una irrinunciabile occasione di crescita delle proprie capacità produttive, in vista della prossima ripresa delle attività del settore edile.»

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La commissione per i Trasporti ed il Turismo del Parlamento europeo esorta la Commissione a presentare un piano d’azione europeo per aiutare il settore del turismo a superare la crisi.

I deputati hanno affermato, in un dibattito con il commissario per il Mercato interno Thierry Breton, che il settore del turismo ha bisogno di maggiore sostegno attraverso misure specifiche, finanziamenti, un maggiore coordinamento a livello europeo e una tabella di marcia mirata. La richiesta di un piano e di una strategia di ripresa, specifica per il settore, ha trovato sostegno fra i deputati di tutti gli schieramenti.

Proteggere il settore del turismo

Il commissario Thierry Breton ha riconosciuto che il turismo è stato il primo settore colpito dal coronavirus e che sarà probabilmente il più lento a riprendersi dalla crisi. «Dobbiamo trovare una risposta forteha spiegato Thierry Breton -. Il turismo è la nostra priorità e cerchiamo di fare il più possibile con i fondi esistenti.»

Oltre a fornire sicurezza attraverso finanziamenti a breve termine, il Commissario ha affermato che il turismo dovrebbe beneficiare ampiamente anche dei piani di ripresa dalla crisi che saranno finanziati attraverso il prossimo bilancio UE a lungo termine (2021-2027). Thierry Breton sostiene l’idea di una linea di bilancio dedicata «con la profondità e la potenza di fuoco di cui abbiamo bisogno per aiutare il settore a superare questa crisi».

Il Commissario ha anche aggiunto che l’obiettivo finale è quello di riformare e reinventare il settore del turismo e ha proposto di tenere un Vertice europeo per il turismo sostenibile questo autunno.

Certezza sulle restrizioni di viaggio necessaria prima delle vacanze estive

Diversi deputati hanno chiesto maggiori certezze riguardo alle possibili restrizioni di viaggio e di movimento che potrebbero continuare nei prossimi mesi, compresi divieti di andare in spiaggia, a causa delle regole sul distanziamento sociale. Il Commissario ha spiegato che sono necessarie garanzie sufficienti per la sicurezza e la protezione, prima di poter rimettere tutto in moto. Ha aggiunto che si sta lavorando per facilitare gli spostamenti e che ci sarà più chiarezza prima dell’estate.

Per quanto riguarda le questioni relative ai diritti dei passeggeri e ai voucher offerti dalle compagnie a seguito di prenotazioni cancellate, il Commissario ha assicurato che i diritti dei passeggeri rimangono protetti e che gli Stati membri hanno già la possibilità di offrire sostegno alle loro imprese turistiche.

I membri della Task Force Turismo della Commissione Trasporti e Turismo hanno chiesto alla Commissione di presentare un piano d’azione per il salvataggio del settore turistico, che garantisca un’assistenza tempestiva a livello nazionale ed europeo per il settore dei viaggi e del turismo, anche attraverso schemi di compensazione nazionale e strumenti di aiuto finanziario, e stabilisca un meccanismo di gestione delle crisi per il settore.

Nella sua risoluzione sull’azione coordinata dell’UE per combattere la pandemia Covid-19 e le sue conseguenze, il Parlamento europeo ha rilevato che i settori dei trasporti e del turismo hanno chiesto di sviluppare un meccanismo di prevenzione e di gestione del settore turistico a livello UE, per proteggere i lavoratori, aiutare le aziende e garantire la sicurezza dei passeggeri.