18 July, 2024
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Dal 14 marzo sono 32.824 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Nella giornata di ieri sono stati effettuati 383 controlli: 62 nell’area di Cagliari, 11 Iglesias, 10 Oristano, 176 Sassari, 18 Tempio, 86 Nuoro, 20 Lanusei. Sono state sanzionate 2 persone (1 a Sassari, 1 a Nuoro), per un totale (dal 14 marzo) di 647.

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L’on. Carla Cuccu (M5S) ha presentato una nuova interrogazione con la quale chiede al presidente della Regione Christian Solinas ed all’assessore dell’Igiene e sanità Mario Nieddu, se abbiano previsto la consegna a domicilio di mascherine facciali agli anziani sardi per contenere il contagio del Coronavirus e garantire una socialità protetta. 

«Ci stiamo avviando alla cosiddetta fase 2 dell’emergenza epidemiologica Coronavirus,  si pensa alla ripresa economica e si continua, invece, a rincorrere l’emergenza sanitaria trascurando le più elementari ed immediate misure di protezione per la fascia più  debole della nostra società. Nessuna programmazione per rendere familiare il nuovo modo di vivere che ci attende. I nostri anziani stanno soffrendo moltissimo l’isolamento e la solitudine, principali cause di decadimento fisico e psichicoattacca Carla Cuccu  che già il 12 marzo scorso ha presentato la proposta di legge n. 125 rubricata – Norme per la promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo -. Gli anziani sono una risorsa irrinunciabile per la nostra società, depositari di quella saggezza esperienziale da tramandare ai più giovani costretti alla frenesia della contemporaneità nell’affrontare le sfide del presente incerto e del futuro.»

Carla Cuccu, segretaria nell’ufficio di presidenza, chiede anche che siano diramate le istruzioni per l’uso corretto delle mascherine per non vanificarne l’efficacia nell’utilizzo. 

«Una classe politica che non mette l’anziano al centro della vita sociale relegandolo in gruppi di anziani, chiusi alla vita comunitaria – conclude Carla Cuccu -, rinuncia al suo ruolo formativo perché incapace di dare risposte ai problemi più profondi dell’uomo di tutte le età.»

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Tre capigruppo di minoranza del comune di Iglesias, Federico Garau (M5S), Luigi Biggio Forza Italia) ed Alberto Cacciarru (Iglesias in Comune), chiedono all’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Mauro Usai, la «sospensione del pagamento dei canoni degli immobili di proprietà comunale», per andare incontro ai cittadini in grave sofferenza per gli effetti della drammatica emergenza economica seguita all’emergenza sanitaria da Covid-19.

«Preso atto che l’emergenza sanitaria Covid-19 ha cambiato in maniera radicale le abitudini quotidiane di ognuno di noi, ma soprattutto visto e considerato che a patire questa situazione sia a livello sociale che a livello economico sono le fasce deboli della società – sostengono Federico Garau, Luigi Biggio ed Alberto Cacciarru –disoccupati, beneficiari di pensioni minime e disabili, ovvero tutte quelle  persone che già prima, ma soprattutto in questo momento si trovano in una posizione senza precedenti ed in evidente ed accertato stato di difficoltà. L’impossibilità di eseguire lavori saltuari e di poter, dunque, riuscire a sbarcare il lunario, ha reso oggi più che mai sempre più difficile la sopravvivenza delle fasce deboli, le quali, aiuti di stato a parte, necessitano della vicinanza presenza dell’amministrazione comunale. Proprio per questo motivo, il bisogno di proporre la sospensione per tre mesi degli affitti relativi agli immobili di proprietà comunale, riteniamo sia una misura che possa dimostrare concretamente che l’amministrazione comunale è vicina ai suoi cittadini nel momento del bisogno.»

«È una misura necessaria. È risaputo che, purtroppo, ad Iglesias una buona parte della popolazione si trova in uno stato di evidente ed accertato bisogno: disoccupati, beneficiari di pensioni minime e disabili sono le categorie oggi più a rischio, le stesse che hanno necessità di un sostegno e di un aiuto concreto. È il momento che l’Amministrazione stia veramente vicino ai propri cittadini, è il momento in cui la politica dimostri veramente di poter stare accanto alla popolazione, questo è il momento di scendere in campo al loro fiancoconcludono i tre capigruppo di minoranza -. Aiuti di stato a parte, è giunto il tempo in cui il Comune faccia la sua parte,dimostrando sensibilità e accortezza nell’agire in un momento così delicato.» 

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Le problematiche sul collegamento marittimo per l’Isola do San Pietro determinate dall’emergenza Covid-19 sono al centro di una lettera inviata dal sindaco di Carloforte, Tore Puggioni, al presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, e all’assessore regionale dei Trasporti, Giorgio Todde.

«Com’era prevedibile scrive Christian Solinas -, il protrarsi di questo fenomeno pandemico ha prodotto una condizione di forte sofferenza nel tessuto socio-economico locale che, per nostra vocazione e tradizione, è fortemente legato all’ambito turistico. Ciò ha esposto tutte le nostre realtà artigianali ed imprenditoriali ad un’inaspettata condizione di crisi mai verificatasi in passato. Nessuno avrebbe potuto immaginare ciò che è accaduto. Vi dico, molto francamente, che nonostante l’attuale andamento epidemiologico potrebbe indurci ad un cauto ottimismo, temo che la prossima stagione turistica, senza interventi straordinari, sarà fortemente compromessa.»

«Seppur in questa fase la nostra priorità sia garantire l’incolumità, la protezione e l’assistenza alla nostra comunità, la responsabilità di amministratore m’impone l’obbligo di lavorare incessantemente per programmare il domani, al fine di consentire la ripartenza ed il rilancio dello sviluppo turistico di Carloforte, così da assicurare un futuro prospero, o almeno dignitoso, ai miei concittadini. Naturalmente nel contempo, garantendo ai nostri visitatori, tutte le misure di sicurezza necessarie e le opportune di accessibilità e fruibilità dei servizi presenti nell’isola di San Pietroaggiunge il sindaco di Carloforte -. Compatibilmente con tutte le disposizioni che saranno progressivamente emanate a livello governativo e regionale, e nella consapevolezza che non potremo certamente sperare su presenze significative di provenienza extra-regionale o internazionale, abbiamo l’assoluta necessità di operare affinché l’Isola di San Pietro non sia tagliata fuori dai flussi regionali che, come sembrano indicare gli esperti, potrebbero costituire la fetta preponderante dell’economia turistica del 2020. Si aggiunga inoltre che le restrizioni derivanti dalle doverose direttive regionali nell’ambito del trasporto pubblico locale hanno creato alcune difficoltà in ordine alle emergenze sanitarie, soprattutto in relazione ad eventi notturni. Ciò, a causa della mancanza in loco di un presidio ospedaliero e del servizio di elisoccorso che, in attesa di un punto di atterraggio adeguato, per il momento è attivo solo in ambito diurno.»

Fatte queste premesse, Tore Puggioni ha chiesto al presidente Solinas e all’assessore Todde:

  1. la possibilità di rendere fruibile in tempi rapidi, come già in precedenza concordato con l’assessorato dei Trasporti, i fondi messi a disposizione annualmente dalla Regione per incentivare ed agevolare i flussi di transito verso le Isole minori per la categoria dei “non residenti”. Da questo punto di vista, si deve considerare che permane l’annosa questione ripetutamente sollevata dalla mia Amministrazione riguardante l’illogica condizione che non consente al popolo sardo di muoversi liberamente verso le Isole minori, in quanto assoggettato allo status di non residente, il che comporta un notevole esborso finanziario per chiunque – ad eccezione dei residenti – desideri o debba recarsi a Carloforte o a La Maddalena. Per questa ragione, vorrei ricordarVi che ritengo davvero necessario battersi in sede di Unione europea al fine di porre fine a questa palese discriminazione infraregionale. So bene che si tratta di una battaglia di medio-lungo periodo, ma senza il Vostro costante e vigoroso impegno non avremo nessuna possibilità di vincerla. Nel breve periodo, Vi chiedo, anche al fine di consentirci di competere alla pari nell’attrazione dei flussi turistici regionali, di valutare la possibilità di aumentare sostanzialmente la capacità finanziaria prevista per l’anno un corso per ciò che riguarda il contributo regionale previsto, ad oggi pari a € 250.000.
  2. riportare, seppur gradualmente, ma in tempi stretti, perlomeno il collegamento notturno con una condizione di piena operatività e regolarità, allo scopo di garantire tutte le emergenze sanitarie che si possano creare nell’Isola, evitando ogni rischio dovuto alle condizioni di criticità succitate.

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Con una lettera inviata al ministero dell’Ambiente e all’Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), la sezione di Sant’Antioco dell’Associazione Italia Nostra ha chiesto che già nella prima fase di studio finalizzata alla istituzione dell’Area Marina Protetta nel sud della Sardegna siano compresi i tre comuni, le due isole maggiori e le isole minori che formano l’arcipelago del Sulcis.

«La crisi sanitaria ed economica che sta attraversando l’intero pianeta ci convince sempre più che la ripresa non possa più prevedere la riattivazione degli stabilimenti nocivi ed inquinanti, ma che l’intero sistema economico e produttivo debba finalmente orientarsi verso una vera riconversione ecologica di cui il pianeta ha urgente bisogno e le aree di tutela rappresentano un primo, importante passo in questa direzionesi legge in una nota della sezione di Sant’Antioco di Italia Nostra -. L’arcipelago del Sulcis è formato da un unico ecosistema marino con le stesse caratteristiche e criticità, con le medesime emergenze ambientali che, pertanto, devono essere tutelate nella medesima misura. Lo stesso Piano Paesaggistico Regionale individua il sistema insulare di Sant’Antioco e San Pietro come un unico spazio marino costiero che rappresenta l’elemento di identità e relazione del complesso sistema di risorse storiche, insediative ed ambientali. Notevoli sono infatti gli elementi di natura ambientale e paesaggistica che accomunano le due isole: la presenza di zone umide e di diverse aree attrezzate per la produzione del sale, numerosi siti inseriti nella rete Natura 2000 e le Important Bird Area, la variabilità della costa e le caratteristiche geologiche e morfologiche delle zone costiere, gli endemismi presenti, le essenze botaniche e la stessa fauna, le colture praticate nelle due isole maggiori, etc…»

«Per questo motivo le aree di tutela non possono limitarsi a seguire i confini amministrativi dei comuni, ma devono includere territori omogenei che, pur con le proprie peculiarità, contribuiscono ad arricchire e diversificare l’ambiente e l’economia delle aree interessate alla AMPaggiunge la nota -. Anche le criticità ambientali, purtroppo, accomunano le due isole: la compromissione ambientale derivante dalle attività del Polo Industriale di Portovesme e dal poligono militare di Teulada che costituiscono una permanenza del territorio costiero e che hanno determinato spesso usi conflittuali delle risorse in rapporto alla naturale evoluzione degli ecosistemi, l’eccessivo carico antropico sulle spiagge seppur in brevi periodi dell’anno, il lento e progressivo degrado dovuto all’eccessivo e non sostenibile prelievo di pescato che impoverisce sempre più il mare. Alcune di queste criticità potrebbero, anche se parzialmente, essere ridotte attraverso una intelligente politica di gestione ambientale a condizione che essa sia unica per l’intero arcipelago. Diversamente si rischierebbe di salvaguardare e tutelare solo una parte di territorio, scaricando sul resto dell’arcipelago il carico antropico e degli operatori del mare, creando nel complesso più i danni ambientali che benefici.»

«Per tutti questi motivi riteniamo fondamentale che gli studi e le attività propedeutiche all’istituzione dell’AMP debbano coinvolgere il territorio delle due isole, le amministrazioni locali dei tre comuni e l’intera popolazioneconclude la sezione di Sant’Antioco di Italia Nostra -. Oggi più che mai il nostro mare e gli stessi pescatori che vi operano, i cittadini e gli operatori turistici, necessitano di immediati interventi di salvaguardia e tutela utili anche a rilanciare i numerosi settori economici ad essi connessi.»

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Il Servizio Territoriale del Corpo forestale di Iglesias, per assolvere i compiti che gli sono stati assegnati in materia di prevenzione del Covid19, ha disposto l’impiego del proprio personale per l’esecuzione di controlli mirati in tutto il territorio della sua giurisdizione.

L’operatività è ordinariamente garantita, nell’arco delle 24 ore, anche in forma congiunta fra le varie strutture: Stazioni forestali e Base Navale, supportate dal Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale, Nipaf d’Iglesias.

Nell’ambito di queste attività, il 18 aprile scorso, il personale della Base navale di Sant’Antioco e del Nipaf, durante un servizio congiunto presso il porto turistico di Portoscuso, ha sorpreso due persone intente a praticare la pesca sportiva.

Per tale condotta, non compresa fra le attività ammesse dal DPCM del 10 aprile, ai pescatori è stata contestata la violazione amministrativa che prevede una sanzione pari a 400 euro. Ad uno di essi è stata altresì contestata la violazione alle leggi sulla pesca. L’uomo aveva pescato circa 40 kg di pesci e molluschi superando il quantitativo massimo consentito al pescatore sportivo che è di 5 kg giornalieri.

A bordo dell’imbarcazione utilizzata dai due, durante gli accertamenti, i Forestali hanno anche trovato diversi litri di olio alimentare esausto, solitamente utilizzato per agevolare il prelievo ittico riversandolo in mare. Pratica assolutamente vietata dalle norme sulla pesca e da quelle ambientali in materia di gestione dei rifiuti. Il tutto è stato sottoposto a sequestro ed il pescato è stato devoluto in beneficenza ad un istituto caritatevole.

Alla data del 18 aprile, il Servizio Territoriale del Cfva di Iglesias aveva eseguito 1.420 controlli e contestato 45 violazioni alle norme di contrasto della diffusione del Covid-19.

L’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, ed il comandante del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, Antonio Casula, hanno espresso il loro apprezzamento, al personale del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, per i risultati raggiunti sia nell’ambito dell’attività di prevenzione e repressione dei comportamenti illeciti legati all’emergenza Covid-19 sia per la costante attività di difesa dell’ambiente naturale della Sardegna in questo delicato periodo

«La pandemia che sta attraversando il nostro continente rischia di avere conseguenze economiche devastanti per Sicilia e Sardegna e ovviamente per tutte le isole minori del Paese e dell’Unione europea. Le isole, infatti, rischiano di vedersi sottratte le risorse europee e nazionali già programmate. Sicilia e Sardegna potrebbero accusare un colpo durissimo con l’impatto disastroso sull’economia e sull’emergenza infrastrutturale. Per questo insieme ad altri 10 eurodeputati rappresentanti delle maggiori isole europee chiediamo di preservare e mantenere i fondi già assegnati e non ancora utilizzati della programmazione 2014/2020. In particolare dovrebbero essere evitati trasferimenti di fondi dedicati (al nostro territorio) ad altre regioni maggiormente colpite dal coronavirus ma più’ equipaggiate in termini di risorse economiche, infrastrutture e tessuto industriale.»

A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che, chiedendo specifici interventi all’Unione europea su turismo e investimenti, ha sottoscritto la missiva indirizzata alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, al presidente del Consiglio europeo e al presidente del Consiglio dell’Unione europea cofirmata da altri 10 europarlamentari di diversi schieramenti politici in cui si chiede attenzione per le isole europee.

«Il rischio continua Ignazio Corrao che la redistribuzione di risorse europee possa essere riprogrammata su altri territori di aree geografiche strutturalmente più dotate è concreto. E’ un rischio che va scongiurato per non vanificare gli sforzi già profusi dall’Unione Europea per livellare le disuguaglianze economiche e strutturali non solo tra un Paese e un altro ma anche per i territori di ogni singolo Stato», conclude l’eurodeputato del M5S.

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Al fine di contrastare la diffusione del Covid-19, il Parlamento europeo sta riducendo il numero di riunioni fisiche nelle sue sedi, senza però compromettere il suo ruolo nel controllo democratico e la sua capacità di adottare le misure legislative necessarie a combattere il virus e sostenere cittadini, consumatori, imprese e servizi di emergenza.

All’interno del Parlamento verrà sempre rispettata la distanza sociale di un metro e mezzo. Le attività parlamentari, come le riunioni delle commissioni e le sessioni plenarie, saranno trasmesse via web e potranno essere seguite dai media senza la necessità di una presenza fisica. Gli eurodeputati, i commissari ed i rappresentanti del Consiglio avranno la possibilità di prendere parte alle riunioni in teleconferenza.

Consiglio europeo e risposta al Covid-19. Il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, presenterà ai capi di Stato e di governo dell’Unione la risoluzione in cui i deputati chiedono una azione comune anche per la cosiddetta fase due, “recovery bond” garantiti dal bilancio europeo ed un Fondo di solidarietà UE per il coronavirus di almeno 50 miliardi (giovedì).

Il presidente dell’Eurogruppo, Mário Centeno. In vista della riunione del Consiglio europeo prevista per il 23 aprile, la Commissione Problemi economici e monetari discuterà delle politiche tese a far fronte alle conseguenze economiche e sociali della crisi con il presidente dell’Eurogruppo Mário Centeno (martedì).

Esportazione di mascherine protettive. I deputati della Commissione Commercio internazionale discuteranno con il commissario al commercio Phil Hogan dell’estensione dell’obbligo di autorizzazione per l’esportazione di mascherine protettive e dell’impatto del Covid-19 sugli scambi commerciali (martedì).

Stato di diritto, democrazia e diritti fondamentali durante la pandemia. La commissione Libertà civili affronterà il tema dello stato di diritto in Polonia con il ministro della Giustizia polacco Zbigniew Ziobro, il commissario alla giustizia Didier Reynder, l’ambasciatrice Irena Andrassy (in rappresentanza della presidenza croata) e il commissario polacco per i diritti umani Adam Bodnar. Subito dopo valuteranno le misure emergenziali adottate negli stati membri con particolare riguardo per l’Ungheria, ascolteranno il gruppo di lavoro sullo stato di diritto e discuteranno del Report annuale sullo stato di diritto con il Commissario Reynders (giovedì).

Impatto del Covid-19 sul turismo. I parlamentari della Commissione Trasporti e turismo terranno un dibattito con il commissario al mercato interno Thierry Breton sulla risposta della Commissione all’impatto che la crisi sta avendo sul settore del turismo (martedì).

Bilancio pluriennale e risposta al Covid-19. La Commissione Sviluppo regionale discuterà con il vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis e la commissaria alla coesione e riforme Elisa Ferreira sul futuro della politica di coesione all’interno del prossimo bilancio pluriennale. La discussione dovrebbe anche toccare il ruolo delle piccole e medie imprese, i prossimi passi in tema di riforme della politica di coesione e le conseguenze sociali della crisi.

Crisi Covid-19 e Green Deal europeo. La Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare affronterà il tema della risposta dell’Unione al Covid-19 con la commissaria alla sicurezza alimentare Stella Kyriakides e il commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič. Con il vicepresidente esecutivo Frans Timmermans, invece, discuteranno del Green Deal europeo e della Legge sul Clima.

Impatto del Covid-19 sulla politica estera UE. I deputati della Commissione Affari esteri e delle sottocommissioni Diritti dell’uomo e Sicurezza e difesa analizzeranno le ricadute della pandemia sulla politica estera dell’Unione europea con l’Alto rappresentante Josep Borrell. Subito dopo, la Commissioni Affari esteri e la sottocommissione Diritti dell’uomo discuteranno con Borrell il piano di azione UE 2020-2024 sui diritti umani e la democrazia.

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Il comune di Carbonia prosegue l’istruttoria delle domande pervenute per poter usufruire dei “Buoni spesa”, una misura urgente di solidarietà alimentare a favore delle persone in ristrettezze economiche, introdotta all’ordinanza del Capo della Protezione Civile (O.c.d.p.c.) n. 658 del 29 marzo 2020 per far fronte all’emergenza Covid-19.

Ai 103 cittadini ammessi in base alla precedente graduatoria, si aggiungono 52 nuovi nuclei familiari che tra stasera e domani riceveranno a domicilio i “Buoni Spesa” distribuiti dalle associazioni che fanno capo al Centro Operativo Comunale di Protezione civile.

Nel frattempo gli uffici dei Servizi Sociali continuano l’analisi delle nuove domande di “Buoni Spesa”, le cui due prossime scadenze sono fissate per il 21 e per il 28 aprile.

Si ricorda che coloro che hanno già presentato la domanda non potranno presentarla nuovamente.

Le graduatorie aggiornate sono consultabili al seguente link: https://www.comune.carbonia.su.it/amministrazione-trasp/altri-contenuti/dati-ulteriori/item/3105-misura-urgente-di-solidarieta-alimentare-cd-buoni-spesa?fbclid=IwAR2b4vG6C2-CXb3pTSHbhdL3sxEs4G6hSAHEMk0e3t283iw25cQ1Ce9NWo0