18 July, 2024
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Anche oggi, per il sesto giorno consecutivo, nessun caso positivo al Covid-19 nella provincia del Sud Sardegna (il totale resta fermo a 86). E’ stata una giornata positiva anche per la provincia di Nuoro, dove dopo due giorni in cui sono stati riscontrati complessivamente 7 casi di positività al virus, oggi non è emerso nessun nuovo caso (il totale è rimasto così fermo a 74); per la Città Metropolitana di Cagliari, dove è stato riscontrato 1 solo nuovo caso (il totale è ora di 218) e per la provincia di Sassari, dove i nuovi casi sono stati 2 che portano il totale a 798. La situazione più critica oggi è emersa nella provincia di Oristano, dove sono stati riscontrati ben 10 casi positivi che portano il totale a 52. I 13 casi di positività riscontrati oggi in Sardegna portano il totale a 1.228.

L’altro dato positivo è il numero invariato dei decessi per il terzo giorno consecutivo: 86.

Sono scesi sia il numero dei pazienti ricoverati con sintomi, 115 (ieri erano 117) sia quello dei ricoverati in terapia intensiva, 21 (ieri erano 22). In caso anche il numero delle persone in isolamento domiciliare, 718 (ieri erano 725) e quello degli attualmente positivi, 854 (ieri erano 864). E’ cresciuto il numero dei pazienti dimessi/guariti, 288 (ieri erano 265).

 

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Dal 14 marzo sono 32.441 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.
Nella giornata di ieri sono stati effettuati 590 controlli: 132 nell’area di Cagliari, 31 Iglesias, 53 Oristano, 206 Sassari, 59 Tempio, 70 Nuoro, 39 Lanusei. Sono state sanzionate 26 persone (10 a Cagliari, 6 ad Oristano, 4 ad Iglesias, 4 a Sassari, 2 a Tempio), per un totale (dal 14 marzo) di 645.

Sono 13 i nuovi casi di positività al Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore in Sardegna (469 i tamponi eseguiti).

Il numero complessivo dall’inizio dell’emergenza è salito a 1.228.  È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 15.328 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 136, dei quali 115 ricoverati con sintomi e 21 in terapia intensiva, mentre 718 sono le persone in isolamento domiciliare. I pazienti attualmente positivi sono 854. I pazienti dimessi/guariti sono 288. Resta invariato il numero dei decessi: 86.

Sul territorio, dei 1.228 casi positivi complessivamente accertati, 218 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 86 nel Sud Sardegna, 52 (+10) a Oristano, 74 a Nuoro, 798 (+2) a Sassari.

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Oggi l’Ordine Professioni Infermieristiche ha avviato la produzione di ulteriori 5.000 mascherine protettive in tessuto cotone e polipropilene, ma questa volta per la distribuzione e nella disponibilità di cittadini di età pediatrica e scolare del Sulcis Iglesiente.

Come realizzato con l’ampio gradimento e successo della precedente iniziativa per la produzione e la distribuzione ai cittadini, istituzioni, associazioni, infermieri e operatori della sanità pubblica e privata, ospedaliera e territoriale di 20.000 mascherine protettive, nella lotta al CoViD 19 ancora una volta scegliamo l’ambito della fattibilità, producendo nel nostro territorio quanto utile ai cittadini in età pediatrica e scolare, ad oggi costretta al proprio domicilio e quindi con movimenti abbastanza limitati e controllabili, ma che dal 4 maggio prossimo, con la fine progressiva del lock down sarà libera di muoversi più agevolmente, bambini, scolari, ragazzi e studenti che non possiamo pensare di non proteggere dal virus e con attività di educazione sanitaria affinché non divengano essi stessi veicolo di contagio. 

Agire anche per i ragazzi e i bambini significa provare a proteggere la loro salute, con senso di responsabilità e con un gesto di attenzione dall’alto profilo comunicativo, emotivo, di sanità pubblica: «Stiamo pensando anche a voi e alla vostra libertà di movimento nel rispetto del momento».

Le mascherine protettive in tessuto e spundbond-polipropilene sono confezionate da sarte artigiane volontarie del comune di Sant’Antioco e distribuite GRATUITAMENTE e direttamente dall’OPI Carbonia Iglesias ai pediatri di libera scelta, nei distretti scolastici, alle associazioni, nei luoghi di lavoro e delle risposte di cura e assistenza per utenti in età pediatrica. 

Per il sostegno all’iniziativa, è aperta la raccolta di piccole donazioni utili per l’acquisto dei tessuti e dei materiali necessari alla produzione e consegna ai piccoli cittadini.

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Considerata la perdurante difficoltà di reperimento delle mascherine, il comune di Portoscuso ha ritenuto, con decisione condivisa del Consiglio comunale, di procedere alla distribuzione delle dotazioni reperite fino ad oggi.
Le mascherine di tipo chirurgiche con elastico reperite, che verranno consegnate secondo le modalità di seguito indicate, sono complessivamente 1.000, di cui 850 ricevute dalla protezione civile e 150 come fornitura diretta del Comune.
«Il numero di dispositivi a disposizione non è certamente sufficiente a soddisfare il fabbisogno complessivo, pertanto si è deciso che verranno consegnati alla popolazione, a partire dalle fasce di cittadini più vulnerabile – ha spiegato il sindaco, Giorgio Alimonda, in un post pubblicato su Facebook -. Le mascherine saranno immediatamente a disposizione grazie alla disponibilità della Croce Azzurra che si occuperà della distribuzione a partire da lunedì 20 aprile, come ha già fatto con le altre in accordo e con la collaborazione del Comune e di altre associazioni.
Saranno quindi prioritariamente distribuite ai cittadini con importanti patologie o in età avanzata ha concluso il sindaco di Portoscuso -. Ringraziamo la Croce Azzurra per la grande collaborazione prestata sin dall’inizio del periodo di emergenza.»

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Come dimenticare il 25 aprile del 1945? Sembra una data lontanissima ma è fortemente vicina a noi.
L’Italia era ancora occupata dai tedeschi ma l’indomito coraggio dei partigiani è rimasto nella storia e ha segnato per sempre un’era che ha visto tante perdite tra i partigiani e anche tra i civili.
Tante storie inerenti la vita di quel periodo ci sono state lasciate in eredità a ricordo perenne, segnato da lutti, esecuzioni, campi di sterminio.
Non possiamo certamente dimenticare le ritorsioni tedesche con esecuzioni sommarie.
Tra i misfatti più cruenti da non dimenticare gli eccidi delle Fosse Ardeatine e Marzabotto.
Ecco, indubbiamente, sono episodi che hanno scosso quel periodo, ma proprio per non dimenticare quei fatti ma soprattutto in generale, l’occupazione tedesca che ormai era giunta alla sua fine, il 25 aprile è la data che celebra la Liberazione che finalmente prendeva corpo con l’insurrezione generale di tutti, contadini, operai, intellettuali e, soprattutto, tante donne.
È in questo frangente che per ricordare quell’incredibile evento che ha liberato l’Italia dall’occupazione nazista, tanti sono i volti, le storie e, soprattutto, il ruolo delle donne, che grazie al loro sacrificio, spesso anche con la vita, hanno dato un valore ed un significato indelebile per tutti.
A questo proposito, vorrei citare il racconto di Renata Viganò, che con il suo libro “L’Agnese va a morire” ci propone uno spaccato di vita vissuta del personaggio Agnese.
È la stessa autrice, che prendendo spunto dalla sua esperienza tra i partigiani delle Valli di Comacchio, ben risalta il risentimento collettivo di fronte all’offesa dell’invasione, che si tramuta in un sommovimento di giustizia e libertà.
Il romanzo ben si inquadra in quel periodo ed il personaggio Agnese ci fornisce il quadro preciso di situazioni, che mano a mano, cambiano repentinamente.
Agnese non si è mai allontanata dall’orto, dalla fontana di casa sua, ma quando questo accade, l’episodio dell’uccisione del marito è in quel preciso istante che avviene la trasformazione che si concretizza nella ribellione, nel seguire i partigiani nelle paludi e nel compiere imprese oltre l’immaginario, a cavallo della sua bicicletta.
È la vita che scorre e che ci presenta, trasportandola ai nostri giorni, l’esempio dell’Italia migliore che ritrova il coraggio, la forza, il sacrificio, consegnando a noi questa bella Italia. Noi tutti, a perenne ricordo, non dimentichiamolo e non dimentichiamo tutti questi Eroi, a loro vada il nostro eterno Ringraziamento.
Armando Cusa

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Il comune di Carbonia comunica che, in merito alle richieste di accesso alle “Misure straordinarie urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l’emergenza economico-sociale derivante dalla pandemia SARS-COV-2”, la Regione Sardegna ha pubblicato le domande più frequenti (cosiddette FAQ) contenenti importanti precisazioni sulla misura in oggetto prevista dalla legge regionale 8 aprile 2020 n. 12.

Le faq della Regione Sardegna sono pubblicate in allegato. Qualora queste dovessero essere nuovamente aggiornate, il comune di Carbonia provvederà a ripubblicarle sul sito istituzionale.

La domanda di richiesta del beneficio è stata modificata al fine di contenere l’indicazione sull’ammontare del reddito (inferiore a 800 euro mensili netti) relativo al periodo 23 febbraio 2020/23 aprile 2020.
Pertanto, chi vorrà presentare la domanda dovrà compilare la nuova autocertificazione consultabile e scaricabile dal link allegato.

Una precisazione importante: ai cittadini che hanno già presentato domanda di ammissione al beneficio prima della pubblicazione del nuovo modulo sarà richiesta la necessaria integrazione da parte degli uffici dei Servizi Sociali.

Tutti i dettagli nel link allegato:

https://www.comune.carbonia.su.it/amministrazione-trasp/altri-contenuti/dati-ulteriori/item/3149-misure-straordinarie-urgenti-a-sostegno-delle-famiglie-per-fronteggiare-l-emergenza-economico-sociale-derivante-dalla-pandemia-sars-cov-2?fbclid=IwAR2Ix4wFboMlOS6C3IjkOtksrNMMLLCVjYwvAVFS81C53tB_nPuRwOunkv8

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L’isolamento forzato e la sospensione di tutte le manifestazioni che comportano assembramento di persone decise da Governo e Regione per contrastare e prevenire la diffusione del Coronavirus, hanno modificato profondamente le nostre abitudini. Tra queste figura la partecipazione alle celebrazioni religiose, interrotte forzatamente nelle chiese ed ora possibili solo a distanza e quindi tramite i moderni mezzi collegati al mondo di internet. Ma c’è anche chi ha scelto altre strade, come ad esempio la preghiera in solitudine. E’ quanto è stato fatto nei giorni scorsi nel Sulcis, con «una preghiera in solitudine nel giorno della Divina Misericordia nella frazione di Is Canes del comune di Narcao», documentata dalle fotografie allegate.

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«Le piccole e medie imprese hanno bisogno di risorse subito. Si tratta di un tassello importante nel panorama produttivo nazionale e regionale. L’emergenza Coronavirus ha colpito gravemente questo settore che ora ha bisogno non solo della nostra solidarietà e vicinanza ma anche di tutto il nostro apporto e sostegno. Che deve tradursi con atti concreti volti a consentire la permanenza in vita di migliaia di piccole e medie imprese. In questa direzione viaggia la proposta di legge urgente presentata dai consiglieri regionali del Partito Democratico della Sardegna per il riconoscimento di un contributo a fondo perduto per le micro e piccole imprese sarde.»
A dirlo è Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.
«Si tratta di un atto indispensabile per consentire il superamento della fase delicata propedeutico a progettare e rilanciare un settore che, senza sostegno rischia di andare in malora – conclude Emanuele Cani -. Solamente attraverso un atto come questo si può pensare di guardare avanti e progettare nuovamente il futuro.»

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Solidarietà al presidente della Protezione civile di Villanovafranca, vittima di intimidazioni e minacce di morte, arriva anche dal presidente del Consiglio regionale Michele Pais e dall’assessore dell’Ambiente Gianni Lampis.

«Esprimo,  anche a nome dell’intero Consiglio regionale,  piena solidarietà al presidente della Protezione civile di Villanovafranca destinatario di minacce di morte da parte di anonimi scellerati che saranno presto assicurati alla giustizia. Gli autori  di questo messaggio di morte devono  essere isolati  dalla comunità che unanimamente è grata a questi uomini e donne che, con abnegazione, stanno cercando di aiutare la popolazione anche in questo periodo di emergenza sanitaria.»
Esprime indignazione il presidente del Consiglio regionale Michele Pais avuta la notizia della intimidazione a Gianni Follesa.
«Un gesto ancora più vigliaccoaggiunge Michele Paisperché messo a segno in un periodo di grande sofferenza da parte di tutta la popolazione. In attesa che la magistratura faccia piena luce sugli autori di questo atto scellerato esprimo  a Gianni Follesa e a tutti gli uomini e le donne della Protezione civile la vicinanza del Consiglio regionale e la gratitudine per il grande lavoro che stanno portando avanti.»

«E’ inaudito che proprio in questi giorni, che vedono gli uomini e le donne della Protezione civile impegnati in prima fila per l’emergenza Covid-19, qualche mente disturbata possa pensare di minacciare pesantemente chi sacrifica le proprie giornate a disposizione dei cittadini in difficoltà. La mia solidarietà e vicinanza a Follesa ed una forte condanna per la mano vigliacca che ha scritto quel grave messaggio.»

Con queste parole, l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, ha commentato le minacce di morte ricevute dal presidente del gruppo di Protezione civile di Villanovafranca, Gianni Follesa.