18 July, 2024
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Giuseppina “Pinella” Meloni, 61 anni, di Carbonia, sposata, da 34 anni in Poste Italiane, attualmente in forze al CD di Carbonia, con assegnazione, nel ruolo di portalettere, alle zone di Bacu Abis e Portoscuso. Frequenta un corso di arti manuali, di ceramica, che in questo periodo di emergenza le manca tanto!

«Sto affrontando questo periodo con grande serenità, forse anche perché da noi non c’è stata questa grande diffusione del fenomeno, e questo contribuisce a farmi stare serena racconta Pinella Meloni -. Sono più preoccupata per mio marito, che è in pensione, a casa, e che non può uscire come fa di solito. Il lavoro è cambiato, in particolare nel rapporto con le persone. Tengo la distanza, ma anche gli utenti sono ben disposti a rispettare le regole. Noi siamo i primi a dover rispettare le regole e a farle rispettare, proprio perché siamo a contatto con il pubblico, in un periodo di emergenza come questo. Mi manca solamente non poter più dare il “bacetto del buongiorno” alle mie “vecchiette”, come facevo di solito, e questo mi crea tanto dispiacere. Le persone anziane sono quelle che si affezionano un po’ di più al portalettere, e mi manca moltissimo il contatto diretto con loro. Loro hanno ancora voglia di parlare, di scambiare qualche battuta, anche solo sul Coronavirus, che in questo periodo è diventato l’argomento principale, per non dire l’unico argomento. E’ molto importante anche mantenere alto lo spirito, il morale, ma io già di mio sono una persona positiva, molto ottimista.»

«Per quanto riguarda la sicurezza, io lavoro con la macchina aziendale e l’azienda ci ha dotato di tutto, di tutti i dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, igienizzanti) e oltre a questo le mie utenti mi hanno anche regalato delle mascherine fatte a mano, in stoffa, doppie col filtro! Questo mi ha fatto molto piacere. Lavorare in sicurezza è importante sempre, ma ancora di più in questo periodo di emergenzaaggiunge Pinella Meloni -. Sono contenta di poter continuare a lavorare, anche in questo periodo di difficoltà. Il nostro lavoro non può fermarsi. La gente capisce che noi stiamo garantendo un servizio essenziale e ci ringrazia per questo, ed ovviamente per noi questo è gratificante, è una bellissima cosa. Fa piacere sentirsi dire “grazie per il servizio che state continuando a dare.»

«Nel lavoro, oltre al rapporto con le persone, è cambiata la modalità della consegna dei pezzi a firma e dei pacchi, che ora non vengono più consegnati in mano. Le raccomandate, con l’assenso del destinatario, vengono imbucate. Stesso discorso per i pacchi che vengono “appoggiati” dal portalettere nel luogo indicato dal destinatario per essere disponibili al ritiro in completa sicurezza. Le persone sono ben disposte da questo punto di vista ed accettano di buon grado queste modalità, anche perché questo garantisce una maggiore sicurezza – conclude Giuseppina “Pinella” Meloni -. Non abbiamo avuto nessun problema da questo punto di vista.»

 

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Dal 14 marzo sono 30.605 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.
Nella giornata di ieri sono stati effettuati 738 controlli: 189 nell’area di Cagliari, 25 Iglesias, 54 Oristano, 208 Sassari, 67 Tempio, 136 Nuoro, 59 Lanusei. Sono state sanzionate 17 persone (11 a Cagliari, 3 a Tempio Pausania, 2 ad Oristano, 1 a Sassari).

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Sono 14 i nuovi casi di positività al Covid-19 nelle ultime 24 ore in Sardegna. Sono 1.178 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. Oggi, nell’Isola, sono stati eseguiti 508 tamponi, in totale 13.304. I pazienti ricoverati in ospedale con sintomi sono 113, 23 quelli in terapia intensiva, 736 le persone in isolamento domiciliare. I pazienti dimessi/guariti sono 220. Salgono a 86 i decessi (1 oggi).

Sul territorio, dei 1.178 casi positivi complessivamente accertati, 211 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+3 rispetto all’ultimo aggiornamento), 86 nel Sud Sardegna, 40 (+1) a Oristano, 67 a Nuoro, 774 (+10) a Sassari.

 

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I fondi UE sosterranno direttamente i sistemi sanitari degli Stati membri nella loro lotta contro la pandemia di Coronavirus. L’iniziativa consentirà all’UE di acquistare forniture mediche urgenti, come maschere e dispositivi respiratori, attrezzature per il trasporto di materiale medico e di pazienti nelle regioni transfrontaliere, e per finanziare il reclutamento di personale sanitario supplementare, da inviare nei punti caldi dell’Unione europea, oltre ad aiutare gli Stati membri a costruire ospedali da campo mobili.
Un totale di 3,08 miliardi di euro dal bilancio UE sarà incanalato principalmente attraverso lo strumento di sostegno alle emergenze (2,7 miliardi di euro) e rescEU (380 milioni di euro).
Inoltre, il pacchetto include dei fondi supplementari per finanziare i voli di rimpatrio (45 milioni di euro) nell’ambito del meccanismo di protezione civile dell’UE per riunire le famiglie bloccate nei paesi terzi, per fornire maggiori risorse al Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (3,6 milioni di euro), ma anche per aiutare la Grecia a far fronte alle crescenti pressioni migratorie (350 milioni di euro) e per sostenere la ricostruzione post-terremoto dell’Albania (100 milioni di euro).
I deputati della commissione parlamentare per il bilancio avevano già richiesto a
 marzo di mobilitare i mezzi finanziari disponibili nel bilancio 2020.

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A partire da lunedì 20 aprile verranno riaperti tre uffici postali nella provincia di Cagliari, indicati nell’elenco sotto riportato, il cui orario di apertura al pubblico era stato temporaneamente rimodulato in ottemperanza ai provvedimenti governativi in materia di contenimento del virus e distanziamento interpersonale. Con le nuove riaperture salgono a 144 su 150 gli uffici postali operativi nelle province di Cagliari e del Sud Sardegna.

Poste Italiane coglie comunque l’occasione per continuare ad invitare i cittadini ad entrare negli uffici postali esclusivamente per compiere operazioni essenziali e indifferibili e ove possibile, dotati di misure di protezione personale come guanti e mascherina mantenendo obbligatoriamente le distanze di sicurezza, all’esterno e all’interno dei locali.

A questo proposito, l’Azienda ricorda che è possibile prelevare denaro contante ed effettuare numerose altre operazioni, come ad esempio il pagamento dei bollettini, dai 102 ATM Postamat disponibili 24 ore su 24 presso gli uffici postali delle province di Cagliari e del Sud Sardegna.

Poste Italiane, anche nell’attuale fase di emergenza, continua a garantire a tutti i cittadini i propri servizi mettendo in atto un ampio sforzo organizzativo e logistico, reso possibile anche grazie alla preziosa collaborazione delle Istituzioni Locali. In virtù di queste riaperture, la rete capillare degli uffici postali su tutto il territorio provinciale torna ad essere completamente operativa e a disposizione dei cittadini.

La riapertura degli uffici postali nella provincia di Cagliari è stata possibile anche grazie all’adozione di idonee misure di sicurezza come, ad esempio, l’installazione di pannelli schermanti in plexiglass ed il posizionamento di strisce di sicurezza che garantiscano il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro, nonché di accurate procedure di sanificazione delle sedi realizzate a tutela della salute di dipendenti e cittadini.

Ulteriori informazioni sulle aperture e sulle disponibilità orarie degli uffici postali sono reperibili sul sito internet www.poste.it.

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«Percorreremo ogni strada possibile per dare a Oristano un centro di oncoematologia funzionale ed efficiente, che risponda alle necessità del territorio e della comunità. La grande emergenza che oggi anche la nostra Isola sta vivendo in seguito all’epidemia del Covid-19 non ci fa dimenticare di tutte le altre patologie e dei Sardi che ogni giorno hanno bisogno di assistenza e cure, talvolta costretti a sopportare sacrifici per potersi spostare in presidi lontani dal proprio territorio.»

Lo ha detto il presidente della Regione Christian Solinas.

L’ospedale San Martino potrà continuare il trattamento sui pazienti attualmente in terapia: «Oggispiega l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddunon è formalmente accreditato per la somministrazione di terapie oncoematologiche. Questo impedisce la presa in carico di nuovi pazienti. Una situazione che intendiamo risolvere attraverso la revisione delle reti di cura dell’isola. Superata l’emergenza Coronavirus, che sta impegnando l’intero sistema sanitario regionale con ogni mezzo, l’obiettivo sarà quello di avvicinare il più possibile i centri di cura ai pazienti e questo includerà anche l’ospedale di Oristano, strategico per il territorio».

«Come già ribadito più volteconclude Mario Nieddunon abbiamo mai pensato di depotenziare o impoverire l’offerta sanitaria del territorio. Anzi il nostro obiettivo è quello di invertire una tendenza che è andata in questa direzione per troppo tempo, portando scompensi di cui oggi ci troviamo a pagare il prezzo. L’attuale configurazione delle reti di cura del sistema sanitario regionale, che impedisce a Oristano di avere un centro di oncoematologia, sarà rivisto nell’ottica di una maggiore aderenza alle necessità del territorio e, quindi, attraverso la condivisione di scelte che garantiscano così parità di accesso alle cure e la loro sicurezza per tutti i cittadini.»

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La Regione stanzia 5 milioni di euro come sostegno alle famiglie in difficoltà che risiedono in abitazioni in locazione. La Giunta regionale ha approvato la delibera per la ripartizione delle risorse e la predisposizione dei criteri attraverso i quali verranno distribuiti i fondi per gli inquilini in grave difficoltà economica che non riescono a far fronte al pagamento dell’affitto. Le risorse saranno assegnate ai Comuni per i mesi che vanno da gennaio ad aprile sulla base di una graduatoria predisposta a seguito della pubblicazione del bando e rappresentano la quota di co-finanziamento che la Giunta Solinas ha messo in campo come misura di contrasto agli effetti dell’emergenza legata al Covid-19.

«Abbiamo approvato una ulteriore misura che ci consente di intervenire in aiuto di tutte quelle famiglie sarde che non possono sostenere i costi di affitto dell’abitazione di residenzaspiega il presidente Christian Solinas. Il disagio abitativo che interessa le fasce di popolazione più esposte alla crisi è sicuramente una delle piaghe sociali più diffuse. Dare una risposta in tempi celeri con risorse importanti è un segno di attenzione concreto teso a mitigare gli effetti dell’emergenza sanitaria che con ogni mezzo e strumento a nostra disposizione stiamo cercando di arginare.»

«I canoni di locazione costituiscono un elemento di forte disagio sociale quando interessano le fasce sociali a basso reddito come gli anziani, le persone sole, i giovani con lavori precari, le famiglie monoreddito o con un solo genitore – aggiunge l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia -. In attesa che lo Stato provveda ad emanare il decreto ministeriale di riparto delle risorse statali assegnate al Fondo nazionale per l’annualità 2020 abbiamo messo in campo una misura straordinaria finalizzata a dare una immediata risposta alle difficoltà economiche che le famiglie stanno affrontando a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.»

Sono stati approvati anche i criteri per la ripartizione delle risorse. Su questo fronte sono stati individuati due limiti di reddito sulla base dell’Indicatore della situazione economica equivalente, Isee, del nucleo familiare: il primo, non superiore a due pensioni minime INPS, rispetto al quale l’incidenza del canone di locazione risulti non inferiore al 14%; il secondo uguale o inferiore al limite di reddito previsto per l’accesso all’edilizia sovvenzionata, rispetto al quale l’incidenza del canone di locazione risulti non inferiore al 24%. È previsto inoltre il riconoscimento di una premialità, pari complessivamente al 10% dello stanziamento regionale, per i Comuni che destinano risorse a titolo integrativo di quelle regionali, con un finanziamento aggiuntivo della Regione.

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Lo scorso 27 marzo, la Portovesme s.r.l. e le RSU delle fabbriche di Portovesme e San Gavino avevano promosso ed avviato una raccolta fondi, da parte dei dipendenti, con l’obiettivo di sostenere concretamente i presidi sanitari del territorio, particolarmente esposti nella lotta contro la pandemia. I lavoratori, attraverso la donazione di una parte delle ore di lavoro effettuate, hanno raccolto la cifra complessiva di 19.000 euro. La Portovesme s.r.l., concordemente con le RSU, ha deciso di cofinanziare il progetto, triplicando l’importo devoluto dai lavoratori e destinando ulteriori 57.000 euro per le medesime finalità e così per un totale pari a 76.000 euro. Tali somme verranno utilizzate per l’acquisto di Dispositivi di Protezione Individuale e Collettivi, sostanze, attrezzature e strumentazioni varie da donare agli ospedali dei comuni di Carbonia, Iglesias e San Gavino Monreale, alle RSA dei medesimi territori e ad altre associazioni operanti nell’ambito sanitario e assistenziale. Ogni acquisto sarà frutto di espressa e documentata richiesta da parte dei responsabili dei presidi ospedalieri.

 

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Da domani, 18 aprile, il comune d Sennori inizierà la distribuzione porta a porta di 13.500 mascherine protettive e guanti ai cittadini

«L’Amministrazione comunale ha deciso di consegnare le mascherine a tutti i sennoresi per aiutarli a proteggersi e a proteggere la comunità dal contagio del Covid-19», spiega il sindaco, Nicola Sassu -.

Il Comune ha a disposizione 7.100 mascherine chirurgiche monouso e 6.400 mascherine in tela, lavabili e quindi riutilizzabili. Ogni cittadino residente a Sennori riceverà direttamente a casa propria due mascherine. Nella busta che sarà consegnata a ciascun nucleo familiare dai volontari della Pro Loco, del gruppo folk Città di Sennori e dalle Guardie ambientali accompagnati da alcuni amministratori comunali, oltre alle mascherine e a un paio di guanti in lattice o nitrile, i sennoresi troveranno le schede descrittive dei presidi di sicurezza e le indicazioni su come debbano essere utilizzati e, per quelli riutilizzabili, sanificati. La distribuzione inizierà dai quartieri Su Monte, Monte Mario, Centro storico, per poi proseguire nelle altre zone e terminare la consegna alla popolazione entro la prossima settimana.

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Le Commissioni Lavoro e Bilancio, presiedute rispettivamente da Alfonso Marras dei Riformatori e Valerio De Giorgi del Misto, si riuniranno in seduta congiunta martedì prossimo, 21 aprile, alle 16.00, per esaminare alcuni provvedimenti relativi alla programmazione unitaria dei fondi europei per il periodo 2014-2020.

In particolaresi tratta della razionalizzazione del sistema delle garanzie collegato al Fondo di finanza inclusiva che sarà ampliato ad interventi per l’innovazione e l’inclusione sociale dei lavoratori nel quadro del contrasto all’emergenza Covid-19. Sul progetto, contenuto in una delibera della Giunta, riferiranno gli assessori del Lavoro Alessandra Zedda, del Bilancio Giuseppe Fasolino ed i vertici della Sfirs.

Inoltre, le due commissioni si occuperanno della proposta di riprogrammazione dei fondi europei POR-FESR 2014-2020. In questo caso sono previste le relazioni dell’assessore del Bilancio Giuseppe Fasolino e dell’Autorità di gestione dei fondi.