18 July, 2024
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Ha scritto la storia della Dinamo Banco di Sardegna, sulla panchina sassarese dal 2009 al 2015, ha condotto il club dalla A2 alla vittoria della prima Coppa Italia per poi mettere in bacheca lo storico triplete della stagione 2014-15. Meo Sacchetti oggi è l’allenatore della Vanoli Cremona e ct della Nazionale, anche lui costretto come tutti alla quarantena per l’emergenza Covid: dalla sua casa a Cremona ha rilasciato l’intervista a Dinamo tv in occasione del sessantesimo anno del Banco.

Partendo dal presente e dalla ufficialità della chiusura del campionato 2019-2020: «Adesso è finito tutto, bisogna programmare la nuova stagione ma sono solo ipotesi e non possiamo sapere come si evolverà la situazione con il virus. Molto dipenderà da quello: al momento non si sanno i termini e finché non ci sarà un vaccino non ci sarà sicurezza. Penso alla preparazione, al campionato, dovremo stare attenti. Sicuramente serviranno controlli accurati e tutti dovremo fare i tamponi».

I sette anni in Sardegna per il ct della nazionale hanno tanti ricordi, ma due sono quelli custoditi con più affetto da Meo: «Sicuramente ci sono stato tanti anni, anni belli con tanti successi. I ricordi a cui sono più legato sono due: la promozione in A1 e la prima Coppa Italia, il primo trofeo in assoluto vinto. Poi ovviamente lo Scudetto ma credo che promozione e Coppa Italia abbiano un posto speciale. Ovvio che il tricolore ha un valore più importante ma il promo trofeo ci ha dato consapevolezza».

Il suo basket è sempre stato fuori dagli schemi: «Non credo di aver cambiato in questi anni, il mio è sempre stato un gioco un po’ diverso da quelli che si vedevano in giro. Ricordo che si diceva che sarebbe stato difficile vincere ad alto livello. Invece abbiamo dimostrato il contrario, ovviamente per farlo servono buoni giocatori che possano esprimere questo gioco e poi ci sono dei giocatori che fanno la fortuna degli allenatori».

Nell’elenco stilato dal club delle Dinamo Legends last 10 years moltissimi giocatori se non tutti sono stati allenati da coach Sacchetti: «Ho visto l’elenco delle dieci Legends: Travis è un giocatore che ha continuato con me a Cremona credo dica tutto, ma se dovessi sceglierne uno solo direi Drake Diener. Per me Drake è come un figlio con l’esperienza di Castelletto poi ha attraversato i problemi di salute ed è forse quello a cui mi sento più legato. L’altro è Caleb perché penso che sia un giocatore formidabile, avessi i soldi lo avrei preso anche quest’anno ed il prossimo».

Per Meo, che ha allenato Gianmarco Pozzecco nel suo ultimo anno da giocatore, la Dinamo ha un sistema ben definito che funziona: «La Dinamo ha un sistema definito, sicuramente con i giocatori che aveva dallo scorso anno con Cooley e Thomas così forti sotto canestro creavano spazio per i tiratori. Quest’anno avete replicato con Bilan, Pierre ed Evans, andate a giocare per uno di questi, che sono difficili da marcare in uno contro uno, e si creano delle soluzioni aperte per i vari Spissu, Gentile, Vitali da fuori anche più spazio per la pericolosità da tre. E la dimostrazione che siete tra le squadre che avete segnato con ottime percentuali da tre. Con questa pericolosità interna non si può marcare uno contro uno ci sono degli aiuti e si apre di più il campo».

Nell’ultima finestra di qualificazione Fiba il ct ha fatto esordire Marco Spissu in maglia Azzurra, e il play sassarese ha risposto presente: «Quando arrivi alla prima in Nazionale ovviamente vuoi farti vedere, mostrare il suo valore. Penso che per Marco l’anno a Bologna sia stato importante poi con l’arrivo di Pozzecco che ha creduto tanto in lui gli ha permesso di crescere. Gianmarco gli ha dato responsabilità e lui ha fatto bene a prendersela. È cresciuto, anche fisicamente, e ha avuto questo plus di una leadership importante, non ha paura di prendere tiri importanti e veste alla perfezione il ruolo del playmaker. È importante in un momento in cui non ci sono molti play che sappiano costruire e fare canestro».

In chiusura il messaggio di coach Sacchetti ai tifosi: «C’era già passione negli anni precedenti, è cresciuta molto. Col senno di poi ho pensato che forse i successi non sono arrivati per gradi ma molto in fretta e questo ha un po’ bruciato le tappe, creando grandi aspettative, ma in ogni momento la risposta del pubblico è sempre stata importante. La passione per la Dinamo lega un’isola intera, non rimane confinata a Sassari, e questo è il vero valore aggiunto. La Dinamo in questi anni ha portato il nome della Sardegna in tutta l’Europa: ricordo che nelle trasferte europee non mancavano mai le bandiere dei quattro mori».

Fonte: www.dinamobasket.com

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«Un gesto di solidarietà e vicinanza che apprezziamo e che conferma la leale collaborazione tra le Regioni in un momento difficile.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, che già da ieri ha subito ringraziato – anche attraverso il suo profilo Instagram – la Regione Friuli Venezia Giulia ed il suo presidente Massimiliano Fedriga per l’invio di materiale sanitario destinato agli operatori degli ospedali Covid della Sardegna.

«Fortunatamente la solidarietà tra le Regioni funziona: dall’aeroporto di Trieste, aperto per l’occasione, un volo speciale della Guardia di Finanza è arrivato a Cagliari con un carico di dispositivi di protezione sanitaria per fronteggiare l’emergenza. Grazie anche al grande lavoro che le Protezioni Civili regionali stanno mettendo in campo, trovando soluzioni in tempi record anche nelle situazioni più complesse», ha concluso il presidente Christian Solinas.

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Scende il numero dei casi positivi al Covid-19 in Sardegna rispetto a ieri, 22 (ieri erano stati 28) su un numero di tamponi eseguiti leggermente inferiore, 543 (ieri erano stati 676, complessivamente, dall’inizio dell’emergenza, sono 10.663). La situazione resta assolutamente sotto controllo in 3 province su 4: a Nuoro, dove per il quarto giorno consecutivo non sono stati riscontrati nuovi casi positivi e restano 2 quelli degli ultimi 7 giorni; ad Oristano, con 1 nuovo caso e nel Sud Sardegna con 2. Sono stati 13 i casi riscontrati oggi nella provincia di Sassari, che resta, purtroppo, quella dove si registra la situazione più critica, con un numero complessivo di 737 casi su 1.113, il 66,22% del totale. Nella Città Metropolitana di Cagliari 6 nuovi casi, per un totale di 191, il 17,16% del totale, poco più del numero complessivo dei casi riscontrati nelle altre tre province meno colpite, 185: 84 nel Sud Sardegna, 67 a Nuoro e 34 ad Oristano, il 16,62% del totale.

Oggi nessun decesso.  Stabile il numero di pazienti ricoverati con sintomi (109, 2 in più di ieri) e dei ricoverati in terapia intensiva (26 come ieri); cresce il numero dei pazienti in isolamento domiciliare, 768 (ieri erano 743); cresce, infine, il numero dei pazienti dimessi/guariti, 137 (ieri erano 118).

 

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Sono 1.113 i casi di positività al virus Covid-19 accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 10.663 test (543 quelli eseguiti oggi). I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 135, di cui 26 in terapia intensiva, 768 sono le persone in isolamento domiciliare, 903 il totale dei pazienti attualmente positivi, 15 più di ieri. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 102 pazienti guariti, più altri 35 guariti clinicamente. Invariato il numero dei decessi 73.
Sul territorio, dei 1.113 casi positivi complessivamente accertati, 191 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+6 rispetto all’ultimo aggiornamento), 84 (+2) nel Sud Sardegna, 34 (+1) a Oristano, 67 a Nuoro, 737 (+13) a Sassari.

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Dal 14 marzo sono oltre 26.000 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Nella giornata di ieri sono stati effettuati 1.045 controlli: 255 nell’area di Cagliari, 37 Iglesias, 86 Oristano, 188 Sassari, 214 Tempio, 176 Nuoro, 89 Lanusei. Sono state sanzionate 26 persone (13 a Cagliari, 5 a Sassari, 4 ad Iglesias, 2 a Tempio, 1 a Nuoro, 1 ad Lanusei), per un totale (dal 14 marzo) di 483.

Inoltre, nello scalo di Porro Torres, sono stati controllati 14 passeggeri in arrivo da Genova, 2 da Barcellona e 14 da Civitavecchia.

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E’ una Pasqua diversa, per tutti, nell’intera comunità universale. Il Coronavirus in questa prima parte del 2020 ha letteralmente sconvolto la nostra vita, provocato decine di migliaia di vittime, tante altre, purtroppo, ne provocherà nelle prossime ore, nei prossimi giorni e settimane, forse anche nei prossimi mesi…L’uomo aveva conosciuto una Pasqua simile soltanto in altre cinque occasioni, in oltre due migliaia di anni (nel 541-542, con la peste di Giustiniano, che fece tra 50 e 100 milioni di morti; nel 1347, la Peste nera che si diffuse tramite i roditori e in Europa fece quasi 20 milioni di morti, e venne sconfitta nel 1353; la peste del 1630, diffusasi tra il 1629 ed il 1633, nota anche come peste manzoniana, che fece 1.100.000 morti; l’influenza spagnola, diffusasi tra il 1918 ed il 1920, che infettò circa 500 milioni di persone nel mondo, provocando almeno il 10% di morti, oltre 50 milioni; e, infine, l’influenza asiatica, pandemia di origine aviaria, che negli anni 1957/1960, fece circa due milioni di morti)

E’ una Pasqua assolutamente inedita, sia dal punto di vista religioso, sia da quello civile, da sempre caratterizzato da grandi festeggiamenti, pranzi in famiglia e tra amici, in casa o in vacanza, in giro per il mondo (quando si ha la possibilità di viaggiare), vigilia di una giornata, il Lunedì dell’Angelo, la Pasquetta, ancora più allegra e spensierata, da trascorrere al mare, in campagna o in montagna. Una Pasqua ed una Pasquetta rinchiusi in casa, in solitudine, che chi vivrà non potrà più dimenticare…

E’ una Pasqua diversa per tutti, ma resta una tappa transitoria, che rispettando le regole imposte a tutti noi dalle Istituzioni per contenere e prevenire la diffusione del virus, potremo presto metterci alle spalle. Non potranno farlo, purtroppo, le vittime di questo terribile nemico invisibile che si è introfulato tra noi e cerca, in ogni modo, di alimentare quanto più possibile il suo già terribile progetto distruttivo. E non potranno farlo i familiari delle vittime, così brutalmente colpite, che non hanno avuto neanche la possibilità di dare l’estremo saluto ai loro cari e assai difficilmente, anche in futuro, potranno ritrovare la serenità perduta, perché il dolore è troppo grande…

Anche in questa giornata di festa, dai più vissuta nelle rispettive abitazioni, sono tanti coloro che continueranno a lavorare, negli ospedali e nelle altre strutture sanitarie, ma anche nelle Istituzioni e nei presidi di Polizia, per assistere chi lotta contro questo terribile nemico invisibile…e questo pomeriggio, come ogni giorno ormai da oltre un mese, arriverà il bollettino della Protezione civile, a dirci quante vittime il Coronavirus ha fatto oggi in Italia e quanti sono coloro che sono stati contagiati nelle ultime ore, sicuramente ancora tanti, troppi, anche se negli ultimi giorni è emerso qualche timido segnale di inversione di tendenza…

E’ una Pasqua triste, come non l’avevano mai conosciuta, che trascorreremo ricordando prima a noi stessi e poi agli altri, che al di là degli sforzi che portano avanti da diverse settimane e continueranno a produrre con grande spirito di sacrificio e straordinaria solidarietà, medici, infermieri, tutto il personale delle strutture sanitarie, spesso ancora oggi non nelle migliori condizioni logistiche per la carenza degli strumenti necessari a “combattere il nemico” (il sistema sanitario pubblico nazionale italiano, pur all’avanguardia nel mondo, non era preparato per affrontare e sconfiggere in tempi brevi una simile pandemia e, ad emergenza finita, dovrà essere sicuramente rivisto e corretto), l’arma migliore e più efficace per vincere la sfida che ci ha lanciato il Coronavirus, è nella disponibilità di ciascuno di noi!

Innanzitutto, RESTIAMO A CASA! E quando proprio non possiamo fare a meno di lasciare le nostre abitazioni, per ragioni di lavoro (la nostra economia ha subito un tracollo senza precedenti e va sostenuto subito per evitare di intraprendere una strada senza uscita), sanitarie (andare in farmacia o a sottoporci a cure per le tante altre patologie che, purtroppo, non sono state cancellate dall’irruzione del Coronavirus) o di approvvigionamento viveri (da fare con coscienza e senso di responsabilità), tuteliamo noi stessi e gli altri, utilizzando correttamente i dispositivi di protezione individuale (DPI), ormai entrati nel linguaggio comune.

L’emergenza delle scorse settimane, quando trovare le mascherine protettive era praticamente impossibile, è stata in larga parte superata, perché le Istituzioni hanno provveduto a reperire sul mercato, soprattutto quello internazionale, ingenti quantitativi di mascherine, e perché un po’ ovunque si è sviluppato uno straordinario senso di solidarietà, attraverso la produzione artigianale. Anche nel Sulcis Iglesiente si sono moltiplicate, giorno dopo giorno, le produzioni, come abbiamo documentato a più riprese, e oggi, giorno di Pasqua, vogliamo segnalare le mascherine chirurgiche “agricole” create a Sant’Antioco dall’atelier di moda di Cristiana Marongiu, evoluzione del lavoro avviato dal team Salidu-Pinna-Marroccu, Le mascherine ci accompagneranno probabilmente a lungo nella nostra vita quotidiana, queste ci regalano almeno un sorriso…

Nonostante tutto…Buona Pasqua…rigorosamente A CASA!

Giampaolo Cirronis

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Nella giornata di Pasqua, la comunità di Villaperuccio è in lutto per la scomparsa di Virgilio Porcina, spentosi l’altra notte all’età di 89 anni.

«Giunge inaspettata, in questa vigilia di Pasqua, la notizia della scomparsa del sig. Virgilio Porcina. Si è spento serenamente stanotte all’età di 89 anni scrivono in un post nella pagina Facebook del comune di Villaperuccio, il sindaco Antonello Pirosu e l’Amministrazione comunale -. Viene a mancare un pezzo di storia della nostra comunità. Una persona mite e serena fino all’ultimo istante, credente e assiduo praticante della chiesa, rispettoso degli insegnamenti Cristiani.»

«Ha fatto del lavoro e dell’aiuto verso il prossimo la sua ragione di vita – aggiungono il sindaco Antonello Pirosu e l’Amministrazione comunale di Villaperuccio -. È stato sempre presente in tutti i momenti importanti della nostra comunità, non mancava mai a nessun funerale, rispettoso verso tutti e ascoltava attentamente dai più piccoli agli anziani. La sua generosità era conosciuta a tutti quanti, dimostrata pure qualche mese fa, donando al comune un lotto edificabile al centro del paese.»

«Se ne va a pochi mesi dalla scomparsa del fratello e compagno di lavoro. Dispiace enormemente non poterlo accompagnare in questo suo ultimo viaggio, le cui ristrette cerimonie religiose, per disposizioni di legge, dovranno avvenire in forma strettamente privata e alla presenza di pochissime personeconcludono il sindaco Antonello Pirosu e l’Amministrazione comunale di Villaperuccio -. Ai familiari in rappresentanza dell’intera comunità, vadano le più sentite condoglianze.»

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Nonostante siano chiusi da settimane in ottemperanza dei vari decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle Regioni, i 70 circoli della F.A.S.I. (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia)  presenti sul territorio nazionale sono impegnati fortemente per l’emergenza Covid-19 (Coronavirus) in diverse azioni di volontariato e solidarietà, con servizi di supporto e assistenza, con donazioni sia alla Protezione civile nazionale sia alle rappresentanze regionali della stessa sia per acquisizione di materiali sanitari a favore di ospedali del territorio continentale di competenza sia a vantaggio di strutture ospedaliere di diverse zone della Sardegna.

È quanto emerso nel pomeriggio di giovedì 9 aprile 2020, nel corso della riunione via web che il Comitato Esecutivo della F.A.S.I. ha tenuto per fare il punto sulla situazione .

Questi interventi di solidarietà sono destinati a intensificarsi dopo Pasqua. Di tutti questi atti di partecipazione concreta alla necessità di concorrere – per quanto possibile, per quanto sta in ognuno dei Circoli e in ogni socio iscritto – ad alleviare i danni del flagello pandemico, si darà un resoconto morale a tempo debito.

Certamente l’impegno della F.A.S.I. e dei Circoli è proiettato verso il dopo Coronavirus,  quando sarà  indispensabile che i  Circoli si mobilitino per ritornare al “conosciuto” della  loro missione, quando si faranno sentire i postumi della devastazione causata dalla pestilenza in campo economico e sociale: importare in continente quanti più prodott possibile dalle diverse filiere produttive della Sardegna (e la F.A.S.I., con la sua struttura organizzativa di e-commerce denominata “Sarda Tellus”, è già in campo per rifornire i Circoli e i singoli direttamente a casa)  e per  favorire una ripresa di massa  delle partenze turistiche per la Sardegna.

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«É una Pasqua dedicata ai medici, agli operatori sanitari, ai volontari, ai farmacisti, a chi lavora nei supermercati e a tutte le persone che ogni giorno, in prima linea, combattono il Coronavirus, questa terribile pandemia che sta sconvolgendo la Sardegna e il mondo. Il mio augurio per la nostra terra è quello di riuscire prima possibile a debellare il Coronavirus ed arginare così la crisi economica che inevitabilmente è aggravata dal blocco delle attività dovuta all’emergenza sanitaria.»

Per il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, la Pasqua quest’anno assume un significato particolare: «E’ un momento di dolore, di vicinanza alle famiglie in lutto, ma anche di fratellanza e di speranza».
«Il Consiglio regionaleha sottolineato Michele Paissta facendo tutto quanto possibile per fronteggiare questa grave situazione che non ha mai avuto precedenti. L’Assemblea regionale, qualche giorno fa, ha approvato a tempo di record un provvedimento della Giunta che prevede lo stanziamento immediato di 120 milioni di euro a favore delle famiglie sarde, e nei prossimi giorni ne approverà, con la stessa celerità, un altro che riguarda alcuni settori economici in difficoltàha aggiunto il presidente del Consiglio regionale -. Sono giorni di intenso lavoro per cercare di aiutare i più deboli e coloro che si trovano in difficoltà a causa di questa epidemia. Colgo l’occasione per ringraziare il presidente della Regione e l’intera giunta per l’impegno instancabile nel potenziare tutte le misure utili a favore dei sardi, e tutta l’Assemblea, maggioranza e opposizione, che davanti ai gravi problemi dimostra unità, concretezza e grande responsabilità. Sono sicuro che insieme sapremo creare nuove opportunità e diventare protagonisti del cambiamento per essere più forti puntando sempre più sulle nostre capacità, credendo nelle peculiarità della nostra terra, promuovendo in tutti i modi e preferendo i nostri prodotti che sono unici e inimitabili. La Sardegna riaprirà al più presto: ma lo potrà fare solo con l’aiuto di tutti noi. Rispettiamo le regole, restiamo a casa, osserviamo le misure di sicurezza ha concluso Michele Pais -. Perché la Pasqua 2020 sia la Pasqua della rinascita: è questo Il mio augurio per la nostra terra.»

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L’obbligo di restare a casa costituisce sicuramente l’arma più efficace per contrastare e prevenire la diffusione del Coronavirus, un sacrificio cui sono chiamati anche i bambini che hanno visto interrompersi improvvisamente le lezioni a scuola e tutte le altre attività sociali, sportive c culturali. Per cercare di regalare loro un momento gioioso, molte Amministrazioni comunali hanno assunto iniziative, in collaborazione con le associazioni locali. La più ricorrente è stata la consegna delle uova di cioccolato ma c’è che chi ha avuto un’idea diversa. E’ il caso dell’Amministrazione comunale di Nuxis che questo pomeriggio ha consegnato a a casa 57 bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria “Sa pipia cun s’ou”, pane coccoi di semola lavorato, con al centro un uovo sodo…

In ogni confezione, gli auguri personalizzati… Ciao ………. l’Amministrazione comunale augura Buona Pasqua a te e ai tuoi cari – 12 Aprile 2020.