18 July, 2024
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Una situazione di gravissima criticità è stata denunciata oggi dagli albergatori sardi che hanno esposto drappi neri negli hotel chiusi, un modo rispettoso e solenne di onorare i caduti di questa drammatica vicenda, e nel contempo un grido d’aiuto per esternare la preoccupazione sull’attuale lockdown e sulla difficoltà di ripartire per il turismo isolano.
I consiglieri regionali del Pd, primo firmatario Roberto Deriu, sollecitano la Regione affinché predisponga un piano di rilancio del turismo sardo, settore colpito da una profonda crisi a causa dell’emergenza Coronavirus.

«Fino a quando la pandemia non cesserà sarà impossibile per gli alberghi operare in Sardegna. Inoltre, la chiusura attuale della maggior parte delle strutture ricettive mette in pericolo centinaia di posti di lavoro, contratti a termine non rinnovati, turnazioni, part-timescrive il gruppo Pd -. Riteniamo necessario l’intervento della Regione attraverso la costituzione di un fondo regionale per la tutela e salvaguardia delle strutture ricettive, nonché un utilizzo degli alberghi per affrontare l’attuale emergenza sanitaria e per la futura ‘’fase 2’’ dell’emergenza Covid-19

Tra le proposte dei consiglieri del Partito democratico, c’è anche la predisposizione di un programma per l’utilizzo e l’amministrazione delle spiagge nella stagione estiva ormai alle porte. Misure indispensabili per garantire la sopravvivenza e la futura ripartenza del comparto turistico in Sardegna.

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«I volontari e le volontarie della neo costituita Protezione civile di Fluminimaggiore hanno cominciato a distribuire le uova pasquali a tutti i bambini della scuola materna e delle elementari e agli ospiti della casa degli anziani.»

Lo scrive, in un post pubblicato su Facebook, il sindaco, Marco Corrias.

«Si tratta di un piccolo segno di amore e di pace per rischiarare almeno un po’ questi tempi buiha aggiunto Marco Corrias -. Hanno contribuito il Comune, i carabinieri e le guardie forestali che prestano servizio in paese, la cooperativa sociale del 118 e ovviamente la nostra Protezione civile. A tutti loro grazie a nome dell’intera nostra comunità. E naturalmente – ha concluso il sindaco di Fluminimaggioreuna buona e serena Pasqua a tutti voi.»

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In occasione del Sabato santo, l’arcivescovo di Cagliari ha voluto indirizzare una lettera di ringraziamento a tutti gli operatori della sanità. Monsignor Giuseppe Baturi si fa voce dell’intera chiesa locale: «Tutta la comunità vi ringrazia per la testimonianza generosa di dedizione che state offrendo, nella consapevolezza che esponendovi in prima persona molti di voi hanno sacrificato la propria vita».

Il testo integrale della lettera

Ai medici, infermieri, farmacisti e operatori della sanità

In questo Sabato Santo 2020, a nome mio e di tutta la Chiesa di Cagliari, sento il bisogno di rivolgere a voi, medici, infermieri ed operatori della sanità impegnati a contrastare negli ospedali e sul territorio gli effetti della presente pandemia virale e a tutti i curanti, un pensiero di ammirazione e gratitudine.

Tutta la comunità vi ringrazia per la testimonianza generosa di dedizione che state offrendo, nella consapevolezza che esponendovi in prima persona molti di voi hanno sacrificato la propria vita. Grazie a voi, i malati vengono assistiti e possono ricevere la pietà di una prossimità, di una parola buona, di un conforto. Le mascherine e gli altri mezzi di protezione non possono impedire che la pietà cristiana e l’umana solidarietà siano comunicate.

Pensando a voi viene alla memoria quanto il santo medico Giuseppe Moscati scriveva ad un suo collega dottore: «Ricordatevi che, seguendo la medicina, vi siete assunto la responsabilità di una sublime missione». Quale missione? «Il dolore va trattato non come un guizzo o una contrazione muscolare, ma come il grido di un’anima, d’un fratello, a cui un altro fratello, il medico, accorre, con l’ardenza dell’amore, la carità». Nel dolore fisico è contenuto un grido dell’anima, come nella domanda di salute vi è sempre una richiesta di salvezza. «Gli ammalati sono le figure di Gesù Cristo», diceva ancora Moscati, e «negli ospedali la missione delle suore, dei medici, degli infermieri è di collaborare a questa infinita misericordia, aiutando, perdonando, sacrificandosi».

Vi assicuro il nostro affetto e la nostra preghiera, perché possiate sempre sentirvi accompagnati e incoraggiati da tutta la comunità ecclesiale e civile.

Un pensiero carico di gratitudine ai cappellani che nelle diverse strutture sanitarie prestano un fedele e generoso servizio a Cristo presente nelle sue membra inferme.

Su tutti invoco di cuore la benedizione divina augurando, dal profondo del cuore, una Santa Pasqua!

Cagliari, 11 aprile 2020
Sabato Santo

+ Giuseppe Baturi
Arcivescovo

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Saranno Bruno Contu, in qualità di direttore sanitario facente funzioni, e Antonio Lorenzo Spano, nel ruolo di direttore amministrativo, ad affiancare il commissario straordinario dell’Aou di Sassari.

Li ha nominati ieri pomeriggio Giovanni Maria Soro che, dal 30 marzo scorso, si è insediato nella direzione dell’Azienda di Viale San Pietro.

A Bruno Contu sono state attribuite temporaneamente, fino alla nomina del direttore sanitario titolare, le funzioni di direttore sanitario. Una scelta che – si legge nella delibera di nomina -consentirà di «garantire la continuità della gestione tecnico sanitaria dell’Azienda, in particolare per quanto concerne l’emergenza sanitaria da Covid 19».

Il commissario tiene a sottolineare la sua gratitudine per dedizione e contributo offerto dai diversi professionisti, che hanno consentito in prima battuta di far fronte all’emergenza e, certo della loro competenza e di chi lo affiancherà, si dichiara ampiamente fiducioso sull’«implementazione delle ulteriori misure di prevenzione e di contrasto del contagio», nonché di una capacità ottimale che saprà garantire le indispensabili tutele agli operatori e ai pazienti un’assistenza ospedaliera specialistica che, integrando l’offerta territoriale, riuscirà a recuperare gradualmente le funzioni di hub polispecialistico.

Bruno Contu ha una consolidata esperienza nella direzione di struttura complessa di Direzione Medica di presidio dell’Aou di Sassari ed è già stato direttore sanitario facente funzioni dell’Aou sino al 27 marzo scorso.

Antonio Lorenzo Spano, 42 anni, sarà, invece, il nuovo direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari. Laureato in Economia all’Università di Sassari e un master di II livello in “Direzione di strutture sanitarie”, ha un percorso formativo focalizzato sulle tematiche del controllo di gestione e sull’ingegnerizzazione dei processi aziendali. Andrà ad integrare e rafforzare la struttura tecnico-amministrativa che il commissario ringrazia, a partire dalla dr.ssa Seazzu, per quanto fatto in questa fase di emergenza e per quanto si saprà mettere ulteriormente in campo per proseguire a sviluppare, congiuntamente al direttore amministrativo, le attività di supporto necessarie alle attività sanitarie.

Antonio Lorenzo Spano ha ricoperto importanti incarichi all’Università degli Studi di Sassari dove è stato il responsabile del controllo di gestione. Nel 2012 il passaggio al sistema sanitario, prima alla Asl di Nuoro e, successivamente, alla Asl di Sassari dove ha diretto prima la struttura semplice dipartimentale di Ingegneria Clinica quindi la struttura complessa Contratti, appalti e acquisti. Attualmente è direttore della struttura complessa “Logistica e valorizzazione del patrimonio” dell’Ats Sardegna.

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Una risurrezione economica, produttiva, per ritrovare la vitalità di un tempo. E’ il processo che prefigura Edoardo Tocco, presidente del Consiglio comunale, per Cagliari.

«La nostra città sta attraversando una fase difficile determinata dalla pandemia coronavirus. E’ indubbio che si debba pensare ad una ripartenzaspiega il numero uno dell’emiciclo di Palazzo Bacaredda -. La capitale della Sardegna non può certo restare in agonia in attesa degli eventi. Con l’assemblea civica stiamo già progettando il percorso per far recuperare posizioni alla città, con un orizzonte che deve guardare ad un futuro da protagonista.»

Edoardo Tocco è d’accordo con le risorse da destinare a lavoratori in difficoltà e imprese, ma non basta. E’ fondamentale squadrare i perni per il rilancio con un percorso non facile, ma che deve necessariamente ripartire da un ruolo propositivo alla guida dell’area vasta.

«La nostra sfida è fare sistema tra tutti i centri della città metropolitana, anche attraverso il coinvolgimento dei presidenti delle assemblee civiche del territorio. Non abbiamo tempo da perdere rimarca Edoardo Tocco -, per delineare i pilastri della rinascita economica, che deve coniugarsi con le meraviglie paesaggistiche partendo dalle coste. Poi un nuovo risorgimento per il porto, con lo scalo che dopo aver vissuto un periodo di sofferenza deve riprendere quota. Una scommessa che si allarga anche all’aeroporto, meta preferita dall’esercito di turisti, che può alimentare una ripresa economica.»

Un’operazione ambiziosa, che richiede uno sforzo comune: «Con risorse vitali che arrivino dalla Regione e dal governo. Non possiamo certo assistere ad una parabola discendente della città, con un declino che avrebbe ripercussioni su tutta l’Isola». Un progetto che l’assemblea civica dovrà guidare: «La riscossa parte proprio dall’aula di palazzo Bacaredda, che dovrà trovare punti nevralgici per indirizzare l’azione del sindaco Paolo Truzzu e della giunta. Si ripartirà dal fiore all’occhiello delle attività turistiche e produttive. Dovremmo trovare gli strumenti perché non ci siano impatti negativi sull’occupazione, con sostegni per famiglie e lavoratori. Non solo. Abbiamo il compito di disegnare uno sviluppo per i giovani, scommettendo anche sui lavori legati all’industria delle vacanze. Non annunci, ma sostegni reali e concreti, da alimentare attraverso un’iniezione di liquidità economicaconclude Edoardo Tocco -. Non dobbiamo pensare ad un possibile default, ma ad un fronte comune per uscire dal tunnel di questa crisi».

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Ieri mattina, i carabinieri della stazione di Sant’Avendrace hanno dato esecuzione alla misura di custodia cautelare in carcere, rilasciata dal Tribunale di Cagliari nella giornata di ieri, nei confronti di un pregiudicato 44enne, già sottoposto ad altra misura di custodia cautelare presso il carcere di Uta per pregresse vicende penali. Le indagini effettuate dai militari della stazione, infatti, hanno permesso di constatare molteplici disegni criminosi attraverso i quali l’uomo ha messo a segno numerosissimi furti aggravati e continuati, ovvero ripetuti nell’arco di determinati lassi di tempo, nei confronti di istituti scolastici, uffici ed esercizi di ristorazione perlopiù siti nel comune di Elmas.

Fondamentale tra l’altro, nel corso dell’attività investigativa volta al rintraccio del malvivente da parte dei carabinieri, l’estrapolazione e l’utilizzo delle immagini dei sistemi di video-sorveglianza installati presso le strutture oggetto di furto, che hanno permesso al personale operante di riscontrare incontrovertibilmente la presenza del pregiudicato nei vari luoghi sopra citati.

Luogotenente Piero Meloni, comandante della stazione dei carabinieri Sant’Avendrace Cagliari.

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«In un momento di grave sofferenza economica è assolutamente necessario attivarsi per trovare strumenti adeguati per far ripartire il motore produttivo della cittadina, con la spina dorsale rappresentata dalle attività commerciali.»

E’ la presa di posizione di Antonio Lello Perra, segretario regionale della Federazione lavoratori pubblici ed esponente del movimento civico per Sestu, che lancia delle idee per favorire la ripartenza dell’universo economico con un appello forte alla sindaca Paola Secci.

«E’ indubbio che servano scelte coraggiose. In questa fase di emergenza determinata dalla pandemia di Coronavirus è indispensabile adottare dei provvedimenti condivisi da tutte le forze politiche e sociali della cittadina – spiega Antonio Lello Perra -. Da un confronto con il sistema produttivo locale è emerso il progetto volto a sostenere bar, ristoranti, pizzerie, persino negozi di abbigliamento, saloni di parrucchieri ed estetiste, cartolibrerie che si sono trovati a sospendere la loro attività, attraverso una sforbiciata della tassa sui rifiuti solidi urbani e di altre imposizioni comunali, con l’utilizzo dei fondi del bilancio civico per coprire i mancati incassi. Non intervenire tempestivamente significherebbe mandare al collasso centinaia di piccoli imprenditori, che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia.»

«Si dovrebbe sollecitare il governo a modificare le norme che impediscono ai Comuni di utilizzare una fetta delle risorse vincolate, che potrebbero poi essere girate per aiutare i pilastri del tessuto economico e produttivoconclude Antonio Lello Perra –. Sono dei fondi utili per far ripartire la nostra macchina, ora ingessata da questo periodo di blocco a tutela della salute. Si deve cercare di far arrivare liquidità agli imprenditori del paese, senza gravarli di ulteriori balzelli.»

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La vita di ciascuno di noi è costellata di gioie e dolori ma non dobbiamo smettere mai di coltivare dei sogni che, prima o poi, riusciremo a realizzare…
Modesto Melis (nato a Gairo l’11 aprile 1920, morto a Carbonia il 9 gennaio 2017), negli ultimi anni della sua vita terrena, tra i tanti sogni, ne ha coltivato due che è riuscito a realizzare…
Il primo, il 14 settembre 2014, quando, 69 anni dopo, è tornato a Mauthausen e Gusen, in Austria, in due degli oltre 42.000 campi di concentramento creati dai Nazisti e dai loro Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale, i luoghi che hanno segnato così profondamente gli anni della sua giovinezza, dai quali è riuscito a tornare miracolosamente vivo…
Il secondo, l’11 aprile 2015, il giorno del suo 95° compleanno, quando si è lanciato con il paracadute nel cielo di Serdiana, da 4.500 d’altezza, rivivendo in una manciata di minuti le fortissime emozioni di quando era giovane paracadutista…
Le emozioni che Modesto Melis ha saputo trasmettere, prima e dopo quei due eventi, ai suoi cari e a chi ha avuto la fortuna di stargli vicino, resteranno incancellabili, insegnamenti di vita straordinari per le presenti e future generazioni…
Nel 2014, alla vigilia del suo 94° compleanno, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha conferito a Modesto Melis, l’onorificenza di Cavaliere.
Sono tra quanti, negli ultimi anni della sua vita, hanno avuto la fortuna di stare vicino a Modesto Melis e, con il fondamentale apporto dell’autore Giuseppe Mura, ho avuto il privilegio di pubblicare il libro che racconta la sua storia: “L’animo degli offesi”.
CIAO MODESTO
Giampaolo Cirronis
 

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Conclusa la Via Crucis officiata da Papa Francesco, siamo tutti qui con i nostri pensieri, le nostre inquietudini e le nostre speranze, ma Papa Francesco ci ha corroborato lo spirito riversando su di noi Fede, Speranza, Fiducia e Preghiera nell’affidarci totalmente a Gesù.
La Corona di Spine sta a significare il nostro stato d’animo, ma noi stessi siamo chiamati a dare una svolta alla nostra vita.
Lo spunto di tutto ciò viene esplicitato da un servizio televisivo condotto da Bruno Vespa.
Le tematiche che vengono affrontate sulle cause prodotte dal Coronavirus, vengono sviscerate e messe in luce con estrema chiarezza.
Esiziale è stata l’affermazione fatta da un medico virologo: «Il Coronavirus è stato l’11 settembre della Sanità Italiana».
L’accostamento con l’11 settembre statunitense con l’attacco alle Torri Gemelle è veramente terrificante.
Ad oggi la contabilità delle vittime ci lascia sgomenti, ci fa e deve fare riflettere sull’estrema precarietà della nostra vita, ha posto in evidenza la fragilità di una società volta esclusivamente ad un benessere personale senza che noi stessi non abbiamo avuto la consapevolezza di guardare oltre la siepe che separa il nostro giardino dal vicino di casa nostra.
La Pandemia scoppiata in tutta la sua violenza ha causato tantissime vittime, i medici, infermieri, volontari, che hanno cercato di combattere il Coronavirus, inizialmente hanno spesso operato privi di dispositivi di protezione individuale e questo ha prodotto un’ulteriore diffusione del contagio.
Le morti sotto i nostri occhi ci conferiscono l’esatta realtà della Via Crucis, uno stillicidio continuo, con un Virus subdolo, sinuoso, invisibile, che si è concretizzato con la strage di tante morti.
Il Virus è stato definito dall’OMS una Pandemia e questa affermazione si è, purtroppo, concretizzata con decine di migliaia di decessi a livello planetario.
Questa Via Crucis che ci prepara alla Pasqua vorremmo veramente che fosse l’inizio di una rinascita per tutti e, a tal proposito, non posso fare a meno di fare un riferimento all’Enciclica di Papa Giovanni XXIII “PACEM IN TERRIS” che chiede a gran voce la Pace nel mondo, così tanto martoriato e sofferente.
Armando Cusa

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Sei consiglieri di minoranza del comune di Iglesias (Alberto Cacciarru, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruno Moi, Luigi Biggio e Simone Saiu), preso atto che a seguito dell’emergenza Covid-19, numerose famiglie della città di Iglesias che già si trovavano in una situazione di disagio sociale, a causa delle disposizioni del DPCM si ritrovano improvvisamente senza fonti di reddito e senza lavoro, propongono all’Amministrazione comunale di far sì che le somme stanziate per quanto concerne l’appalto delle mense scolastiche comunali (oggi chiuse), possano essere messe a disposizione alle associazioni di volontariato comunali per l’acquisto e la consegna di prodotti alimentari utili per la realizzazione di pasti caldi da distribuire a tutte quelle famiglie in comprovato stato di bisogno.

«E’ un’azione necessaria sostengono -. È giusto che le somme stanziate per gli appalti delle mense scolastiche ad oggi chiuse, vengano utilizzati per mettere in condizione le nostre associazioni di volontariato di poter provvedere all’acquisto di generi alimentari e alla produzione di pasti caldi da distribuire e  consegnare a tutte quelle famiglie che in seguito a questa emergenza si sono ritrovati senza nessuna fonte di reddito e di sostentamento. Anche questo è un modo per poter stare vicino ai nostri cittadini e fare in modo che nessuna famiglia in difficoltà possa essere abbandonata al proprio destino.»

«Ci auspichiamo una rapida e netta presa di posizione da parte della nostra Amministrazione che, al netto di tutte quelle misure adottate grazie alle risorse stanziate dal governo concludono Alberto Cacciarru, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruno Moi, Luigi Biggio e Simone Saiu -, ha prodotto poche iniziative per la salvaguardia dei cittadini Iglesienti.»