18 July, 2024
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Per far fronte all’emergenza Coronavirus è necessario l’impegno congiunto del maggior numero possibile di operatori, che hanno messo in campo tutte le loro forze e i loro servizi per accendere la macchina della solidarietà e dare concreta attuazione al concetto di “Carbonia Solidale”.

I risultati sono evidenti: si moltiplicano le iniziative di solidarietà a favore delle persone che si ritrovano in ristrettezze economiche acuite dall’emergenza sanitaria Covid-19; sono sempre più numerose le attività di assistenza, consulenza e supporto svolte dal Centro Operativo Comunale di Protezione Civile e dall’ampia gamma di associazioni di volontariato che intorno ad esso gravitano.

Nella locandina allegata il comune di Carbonia elenca i principali servizi di pubblica utilità attivati a favore della cittadinanza:

 Centro Operativo Comunale di Protezione Civile: 347.3855336 (attivo 24 ore su 24);

Carrello solidale: in numerosi supermercati cittadini si possono donare beni di prima necessità, che il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile – attraverso le associazioni di volontariato – provvederà a distribuire alle persone in difficoltà;

Fondo solidale Emergenza Covid-19 con istituzione di un conto corrente dedicato per aiutare le famiglie bisognose;

Servizio di prossimità: consegna della spesa a domicilio tramite convenzioni con le associazioni.

A questi importanti strumenti si aggiungerà a breve la distribuzione dei “buoni spesa”.

Sono attivi, inoltre, i seguenti servizi: • assistenza psicologica e informativa da parte dell’ATS con il numero verde 800.630.622;

• il Centro Antiviolenza donne al numero di telefono nazionale 1522.

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Si è spenta serenamente all’età di 98 anni una delle ospiti della Casa di riposo Nostra Segnora de su Meraculu risultate positive, pochi giorni fa, al controllo dei tamponi per il coronavirus e assistita fino alle sue ultime ore dal medico di base e dal personale infermieristico. La paziente, quasi centenaria e originaria di Posada, è venuta a mancare stanotte mentre riposava.

«Le mie cristiane condoglianze, unite alla preghiera, vanno ai familiari, con la certezza che oggi la cara sorella scomparsa, morta al tempo e allo spazio, vive l’eternità nella resurrezione e gode della visione del volto glorioso di Dio Padre», così il parroco di Bitti, don Totoni Cossu.

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10.000 kit per i test del Covid-19 sono arrivati questa mattina al porto di Cagliari per essere destinati ai laboratori del sistema sanitario regionale impegnati nella lotta contro l’epidemia. Il carico, frutto di una donazione alla Regione, è stato consegnato dalla Croce Rossa Italiana alla Protezione civile per il trasporto all’Azienda Ospedaliera Brotzu, dove i kit saranno conservati e poi distribuiti.

«I testspiega il presidente della Regione, Christian Solinassono uno strumento indispensabile per l’individuazione dei contagi e per il contenimento dell’epidemia. La Sardegna è impegnata con tutti i mezzi a far fronte alle necessità legate all’emergenza. Oggi riceviamo un contributo prezioso e il mio ringraziamento, a nome di tutti i Sardi, va alla Croce Rossa Italiana per gli alti valori che da sempre esprime e la solidarietà verso il nostro popolo.»

«Le scorte ricevute oggiprecisa l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddusaranno distribuite ai laboratori secondo le necessità e i carichi di lavoro. Un apporto importante al nostro sistema sanitario che deve fare i conti con le difficoltà negli approvvigionamenti da Roma, sempre più un problema nazionale. Continuiamo a ricevere grande solidarietà verso la nostra Isola e siamo impegnati a coordinare ogni azione che possa dare forza al nostro territorio in questa emergenza. Il mio ringraziamento personale va al presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, e al commissario per la Sardegna, colonnello Sergio Piredda.»

 

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E’ ancora senza risposta la richiesta fatta dai medici diabetologi della Sardegna verso l’assessorato regionale della Sanità, per poter attivare il servizio di “televisita” ai malati sardi di diabete mellito.

Infatti, con una missiva, inoltrata due settimane fa, le Società scientifiche di riferimento della diabetologia – AMD (Associazione Medici Diabetologi), SID (Società Italiana di Diabetologia) e SIE (Società Italiana di Endocrinologia), chiesero all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, al direttore generale dell’Assessorato, Marcello Tidore, e al commissario straordinario dell’ATS, Giorgio Steri, di “autorizzare urgentemente, per tutti i Servizi di diabetologia presenti in Sardegna, la teleassistenza a favore delle persone con diabete”. La stessa comunicazione, a inizio di questa settimana, è stata mandata al presidente della Regione, Christian Solinas. 

«Dopo circa 15 giorni – affermano Gianfranco Madau e Maria Antonietta Fois, rispettivamente Presidenti regionali dell’Associazione Medici Diabetologi e della Società italiana di diabetologianon abbiamo ricevuto riscontri o risposte. In pratica il nostro appello è rimasto inascoltato.»

Secondo gli specialisti della diabetologia, le persone affette da diabete sono ancora tra le categorie più a rischio per gli esiti fatali dell’infezione da Coronavirus. Mantenere un buon compenso, sicuramente con più difficoltà date le limitazioni imposte dal contenimento della pandemia a tutti i cittadini italiani, è ancora la ricetta più efficace per diminuire il rischio.

«Malgrado ciò – continuano Gianfranco Madau e Maria Antonietta Fois – gli amministratori regionali, chiamati direttamente in causa dalle associazioni scientifiche diabetologiche, non danno segno di interesse in questa situazionePurtroppo, per alcuni amministratori delle Aziende sanitarie, la chiusura degli ambulatori alle visite programmate, con esclusione delle urgenze/emergenze, si traduce in una riduzione del personale che viene messo in ferie o in recupero o resta a disposizione per altri incarichi. Ma chi seguirà i diabetici se si svuotano le diabetologie?»

Negli ambulatori di Diabetologia, infatti, quotidianamente si applica la telemedicina: chiusi alle visite non urgenti, i diabetologi e gli infermieri contattano i pazienti telefonicamente per organizzare la “televisita”. Durante questa si condivide attraverso il web il monitoraggio delle glicemia con sensori  o con il controllo classico, i referti di esami e visite e le eventuali modifiche terapeutiche.

«Il riscontro che le persone hanno di questa iniziativa, siano esse i diabetici o i loro familiari e caregiver – rimarcano Gianfranco Madau e Maria Antonietta Fois – è di assoluta sorpresa, piacere e gratitudine per questa assistenza “vicina” ai loro bisogni anche se necessariamente “distante“. Anche le persone che sfortunatamente hanno avuto una nuova diagnosi di diabete sono sostenute in questa fase carica di preoccupazioni e di timori caratteristica di chi scopre di avere una malattia che lo accompagnerà durante tutta la vita

Per i medici della Diabetologia, tutto questo sistema comporta una presenza degli Operatori a pieno orario nel Servizio, garantendo il distanziamento a tutela di tutti. L’attività, infatti, risparmia accessi diretti dai Medici di Medicina Generale o nei Pronto Soccorsi e permette di organizzare e presidiare l’onda d’urto delle richieste che certamente ci sarà alla riapertura dell’attività ordinaria degli ambulatori.

Alla pressante richiesta degli Operatori diabetologici si unisce anche il richiamo agli Amministratori delle Associazioni dei pazienti (Coordinamento dei Diabetici sardi” e “Rete sarda diabete).

«Il riconoscimento di questa modalità di lavoro -– rimarcano all’unisono le Associazioni dei Medici diabetologi e quelle dei pazientideve essere una priorità dei nostri Amministratori regionali e locali, perché risponde alle esigenze di tutela della salute delle persone con Diabete mellito.»

«Come ripetuto più volte, le malattie, sia croniche che acute, non si eclissano di fronte alla pandemia – concludono l’associazione medici diabetologi, la Società italiana di diabetologia, il coordinamento dei diabetici sardi e la Rete sarda diabete – e gli strumenti tecnologici possono essere una risposta “sicura” in questo momento di emergenza. Nessuno deve restare indietro, non sarà una battaglia vinta se ci difendiamo dal virus ma abbiamo le complicanze di un diabete non ben controllato.»

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Nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio per la verifica dell’osservanza delle disposizioni finalizzate al contenimento della diffusione del Coronavirus, la sera del 24 marzo la Volante del Commissariato di Carbonia ha notato un’autovettura con a bordo due persone in una zona solitamente frequentata da assuntori di stupefacenti. Il conducente della stessa, accortosi della presenza della Volante, partiva a gran velocità, sottraendosi al controllo.

Dalla targa del veicolo i poliziotti sono risaliti all’intestataria, E.T., 36 enne e residente in un paese del circondario. La donna, interrogata poi dagli agenti, ha raccontato di soffrire di una grave allergia alimentare e che quella sera aveva ingerito accidentalmente del cibo che le aveva provocato una grave reazione e che per quello il convivente, A.P. di anni 34, aveva dovuto prendere la sua macchina e recarsi a Carbonia in emergenza, per reperirle il farmaco antistaminico necessario a superare una crisi respiratoria. In casa non conservava neanche una confezione per le emergenze, perciò era necessario recarsi nella farmacia del centro di Carbonia, notoriamente aperta tutti i giorni fino a tarda sera. Il compagno, a sua volta, per giustificare la presenza del veicolo in zona completamente diversa da quella dove si trova quella farmacia, ha raccontato agli agenti, attestandolo nel modulo di autocertificazione, di averla trovata chiusa e di aver acquistato il farmaco in altra farmacia, di cui però non era in grado neanche di mostrare lo scontrino, giustificandosi di non essersi fermato al controllo perché, preso dalla situazione di emergenza, non si era accorto della presenza della Volante.

Insospettiti dalle numerose incongruenze del racconto, gli agenti del Commissariato hanno svolto quindi le opportune verifiche, anche presso le farmacie indicate dall’uomo, non trovando, all’esito degli accertamenti, alcun riscontro circa quanto riferito da entrambi.

Il tentativo maldestro di coprire un’uscita non giustificata dall’abitazione è quindi costato alla coppia non solo una sanzione amministrativa per aver violato le disposizioni sulle misure di contenimento Covid-19, ma anche la denuncia per le false dichiarazioni rese agli agenti. Inoltre, l’uomo è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria anche per non essersi fermato all’ALT dei poliziotti.

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Nasce easycarepiu.it la piattaforma gratuita per la gestione delle richieste di aiuto. Easycarepiù è un prodotto creato da Easy Holidays srl, società interamente italiana che opera nel campo del turismo con sede a Novara e Due Metri sas, web agency con sede a Sanremo. Il sistema è stato creato da Graziano Poretti, Marco Boeri e Marcello Barbieri, tutti ragazzi over 55.

Si propone di aiutare a gestire l’emergenza e le richieste di aiuto delle persone sole, ammalate o fragili. La piattaforma, gestita dal Comune attraverso i Coc, consente di inserire la richiesta di aiuto di veicolarla immediatamente al volontario che se ne occuperà e di garantire in maniera veloce ed efficace la risoluzione del problema in tempi brevi.
La piattaforma è intuitiva e non occorrono particolari conoscenze informatiche, si impara ad usarla in pochi minuti e si diventa operativi subito.
Il metodo è semplice, il portale recepisce la richiesta di aiuto con un click, la assegna al primo volontario libero, la centrale si occupa di contattare il richiedente aiuto per indicare il nome del volontario che eseguirà la richiesta, (serve per evitare truffe ai danni degli anziani). Il volontario la esegue e da conferma alla centrale. Si possono gestire in contemporanea decine di richieste assegnandole ai relativi volontari.
I promotori hanno creato questa piattaforma perché in giorni difficili come quelli che stiamo vivendo, tutti siamo chiamati a dare una mano. Non essendo medici o infermieri ma informatici, hanno trovato questa soluzione che ha già avuto una ventina di adesioni da tutta Italia.

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Il tenente colonnello Michele Lastella, comandante del Nucleo Investigativo del Comando provinciale carabinieri di Cagliari ed il tenente colonnello Cesare Vecchio, comandante del Ris Carabinieri Cagliari, hanno spiegato stamane come sono arrivati al ritrovamento, nelle campagne di Dolianova, nella giornata di ieri, dei corpi in avanzato stato di decomposizione dei fratelli Davide e Massimiliano Mirabello, uccisi lo scorso 9 febbraio 2020.

Ricordiamo che i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, lo scorso 20 marzo 2020 hanno eseguito due fermi nei confronti di Joselito e Michael Marras, per l’omicidio dei fratelli Mirabello (Davide e Massimiliano), emessi dalla Procura della Repubblica di Cagliari per i gravi indizi di colpevolezza emersi a seguito delle indagini.

 

 

 

 

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«Facciamoci forza e lavoriamo uniti e compatti. È un momento particolare per i colleghi che non si sono tirati indietro, che stanno dando il massimo. Questa è l’ora: è l’adesso, e l’adesso ci chiede questo sforzo che io vedo ed apprezzo ogni giorno e ogni ora. Dato con competenza ed abnegazione, con grande forza di volontà. Di questo il paese e i cittadini sono consapevoli e ringraziano quotidianamente gli infermieri, insieme a tutte le altre professioni sanitarie.»
Questo è stato il discorso fatto dalla presidente della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche Barbara Mangiacavalli rivolgendosi a tutta la comunità infermieristica, in uno dei momenti più difficili per il nostro Servizio Sanitario Nazionale. Questo appello è stato subito accolto dal Presidente dell’Ordine Professionale Infermieristico Carbonia – Iglesias Graziano Lebiu che questo pomeriggio ha voluto donare 40 mascherine lavabili agli atleti della Polisportiva Olimpia ONLUS nelle mani del suo presidente Carlo Mascia… Le mascherine sono state realizzate in materiale sanitario lavabile di vario genere e coloratissime dalle sarte di Calasetta e Sant’Antioco, per rendere meno cupo e pesante l’uso giornaliero…
«Ora stiamo facendo un lavoro di squadra, facciamoci forza e rispettiamo con grande onore il nostro mandato professionale, con la speranza che questo momento passi al più presto possibile». Con questa frase il presidente Graziano Lebiu ha salutato gli atleti della Pol. Olimpia Onlus, dai quali non si è fatto attendere il grazie all’OPI con foto e video delle mascherine indossate con allegria….

«L’emergenza sanitaria ed economica legata alla diffusione del Covid-19 sta mettendo in ginocchio migliaia di famiglie. In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo è necessario sostenere i contribuenti sardi attraverso tutte le misure finanziarie di supporto che la Regione Sardegna è in grado di adottare. Poiché il decreto “Cura Italia” ha previsto il rinvio di alcuni tributi, ritengo sia opportuno che questa possibilità venga estesa anche al pagamento del bollo auto, tassa la cui riscossione è di competenza statale ma il cui gettito è compartecipato dalla Regione

Questa la proposta al centro dell’interpellanza presentata dal consigliere regionale del M5S, Alessandro Solinas, volta a consentire ai cittadini sardi di poter posticipare il pagamento della tassa automobilistica che in questo momento rappresenterebbe un ulteriore e insostenibile esborso per buona parte della popolazione già allo stremo.

«La Regione Sardegna – spiega il consigliere regionale del M5S Alessandro Solinas deve adeguarsi ai provvedimenti già presi in altre regioni della Penisola e attivarsi tempestivamente per richiedere al ministero delle Finanze e all’Agenzia delle Entrate di predisporre un intervento diretto e mirato ad introdurre la possibilità di ampliare l’orizzonte temporale di pagamento del bollo auto, senza applicazione di sanzioni ed interessi per i contribuenti sardi, per tutto il periodo dell’emergenza Covid-19.»

«A differenza di buona parte delle Regioni d’Italia, cui è stata trasferita la totale competenza sulla riscossione del tributo – aggiunge il consigliere del M5sS la Regione Sardegna non può provvedere direttamente a disporre lo slittamento del termine di pagamento al 30 giugno, data in cui si suppone sarà terminato il periodo di emergenza sanitaria, ma può bensì ottenerlo attraverso un intervento diretto da parte del Presidente della Regione presso gli enti nazionali demandati alla riscossione.»

«Per questo ho chiesto al presidente Christian Solinas di avviare tutte le interlocuzioni necessarie a consentire anche alla nostra regione di poter congelare il pagamento del bollo auto, almeno per tutta la durata di questo periodo di estrema difficoltà per tutti conclude Alessandro Solinas -. Con l’auspicio che la diffusione del coronavirus cessi al più presto e l’economia della Sardegna possa rialzarsi quanto prima.»

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Il presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, ha firmato nella tarda serata di ieri tre nuove ordinanze in materia di contrasto e prevenzione della diffusione del Coronavirus. La prima, la n° 14, proroga sino al 13 aprile 2020 la validità dell’ordinanza n. 6 del 13.03.2020, già prorogata al 3 aprile con ordinanza n. 12 del 25 marzo 2020, salvo ulteriore proroga esplicita, avente ad oggetto “Misure straordinarie urgenti in materia di trasporto pubblico locale per il contrasto e la prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-2019 nel territorio regionale della Sardegna. Ordinanza ai sensi all’articolo 3, comma 2, del decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6 e dell’art. 1, comma 5, Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’11 marzo 2020 in materia di igiene e sanità pubblica”; la seconda, la n° 15, proroga sino al 13 aprile 2020 l’ordinanza n. 9 del 14.03.2020, così come modificata e prorogata dall’ordinanza n.13 del 25.03.2020, salvo ulteriore proroga esplicita, avente ad oggetto “Disposizioni Attuative del Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il Ministro della Salute n. 117 del 14 marzo 2020 per il contrasto e la prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-2019 nel territorio regionale della Sardegna. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica”; la terza, la n° 16, infine, ha per oggetto Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da COVID-2019 nel territorio regionale della Sardegna. Ordinanza ai sensi dell’art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica. Disposizioni per la gestione dei rifiuti urbani”.

Di seguito, i sette articoli integrali.

Art. 1) Nelle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, deve essere interrotta la raccolta differenziata, ove in essere, e tutti i rifiuti urbani, indipendentemente dalla loro natura e includendo fazzoletti, rotoli di carta, i teli monouso, mascherine e guanti, devono essere considerati indifferenziati e pertanto raccolti e conferiti insieme.

Per la raccolta dovranno essere utilizzati almeno due sacchetti uno dentro l’altro o in numero maggiore in dipendenza della loro resistenza meccanica, possibilmente utilizzando un contenitore a pedale.

I sacchetti dovranno essere chiusi adeguatamente, utilizzando guanti monouso, senza comprimerli, e attraverso legacci o nastro adesivo, avendo cura di evitare l’accesso di animali da compagnia ai locali dove sono presenti i rifiuti. I sacchetti dovranno essere conferiti quotidianamente come da procedure già in vigore (esporli fuori dalla propria porta negli appositi contenitori o gettarli negli appositi cassonetti condominiali o di strada). I Comuni interessati dovranno conseguentemente adeguare i calendari di raccolta dei rifiuti urbani alle esigenze di ritiro quotidiano dei soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria.

Art. 2) Nel rispetto delle disposizioni del regolamento comunitario regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali e con riferimento all’art. 5 dell’OCDPC 630/2020, la competente autorità sanitaria comunica tempestivamente ai Comuni competenti i nomi e gli indirizzi dei soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria al fine di consentire l’organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati confezionati come riportato nell’articolo 1 del presente provvedimento.

Art. 3) Per le abitazioni in cui non sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, non dovranno essere interrotte le procedure in vigore nel territorio di appartenenza, non interrompendo la raccolta differenziata.

Tuttavia, a scopo cautelativo fazzoletti o rotoli di carta, mascherine e guanti eventualmente utilizzati, dovranno essere smaltiti nei rifiuti indifferenziati. Inoltre dovranno essere utilizzati almeno due sacchetti uno dentro l’altro o in numero maggiore in dipendenza della resistenza meccanica dei sacchetti.

I sacchetti dovranno essere chiusi adeguatamente, utilizzando guanti monouso, senza comprimerli, e attraverso legacci o nastro adesivo e dovranno essere conferiti come da procedure già in vigore (esporli fuori dalla propria porta negli appositi contenitori o gettarli negli appositi cassonetti condominiali o di strada).

Art. 4) L’Amministrazione comunale competente per territorio che lo ritenga necessario, attraverso apposita ordinanza ai sensi dell’art. 191 del D.Lgs. n. 152/2006, può consentire il deposito dei rifiuti urbani presso i centri di raccolta comunali fino ad una durata doppia di quella individuata all’Allegato I, punto 7.1 del decreto 8 aprile 2008 nonché l’aumento della capacità annua ed istantanea di stoccaggio, nel limite massimo del 20%, fermo restando il rispetto delle disposizioni in materia di prevenzione incendi nonché degli altri requisiti e condizioni previsti dal citato decreto 8 aprile 2008.

Art. 5) L’Amministrazione provinciale competente per territorio o la Città metropolitana di Cagliari, attraverso apposita ordinanza ai sensi dell’art. 191 del D.Lgs. n. 152/2006, possono autorizzare, in deroga agli art. 208, 214 e 216 del D.lgs. 152/06 e alle procedure di cui al titolo III-bis della Parte II del medesimo decreto, l’incremento della capacità annua di stoccaggio nonché di quella istantanea degli impianti che svolgono le operazioni di gestione dei rifiuti D15 (Deposito preliminare) e R13 (Messa in riserva) per il tempo strettamente connesso con la gestione dell’emergenza ed entro un limite massimo comunque inferiore al 50%, nei limiti in cui ciò rappresenti una modifica non sostanziale ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo n. 152/2006 per le attività di cui al citato titolo III-bis.

L’incremento di dette capacità di stoccaggio deve essere preceduta da una Segnalazione certificata di inizio attività ai sensi dell’articolo 19 della L.241/1990 da indirizzare all’Amministrazione provinciale competente per territorio o alla Città metropolitana di Cagliari, all’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente, nonché alla Prefettura, all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente e ai Vigili del fuoco; la stessa sarà accompagnata da una relazione a firma di un tecnico abilitato, che asseveri, oltre al rispetto di quanto indicato nell’autorizzazione in essere, i quantitativi di rifiuti oggetto della richiesta di aumento, e il rispetto delle seguenti condizioni:

– il rispetto delle disposizioni in materia di prevenzione incendi e delle disposizioni in materia di elaborazione dei Piani di emergenza di cui all’art. 26-bis del DL 4 ottobre 2018, n. 113 convertito nella legge 1° dicembre 2018 n. 132;

– la garanzia di spazi adeguati di stoccaggio in relazione all’aumento previsto dei volumi di rifiuti in deposito per scongiurare anche pericoli di incendi;

– il rispetto delle norme tecniche di stoccaggio, adeguati sistemi di raccolta e trattamento degli eventuali ed ulteriori eluati prodotti dai materiali stoccati in relazione alle caratteristiche chimico fisiche dei rifiuti;

– la presenza di sistemi di copertura, anche mobili, necessari per limitare le infiltrazioni di acque meteoriche e le emissioni odorigene laddove necessario per la natura putrescibile dei rifiuti;

– l’esistenza di idonei sistemi di confinamento e contenimento atti a segregare il maggior quantitativo di rifiuti stoccati rispetto al quantitativo ordinario.

Nel caso di stoccaggi di rifiuti in uscita dagli impianti, gestiti in regime di deposito temporaneo l’Amministrazione provinciale competente per territorio o la Città metropolitana di Cagliari, attraverso apposita ordinanza ai sensi dell’art. 191 del D.Lgs. n. 152/2006, possono consentire lo stoccaggio fino ad un quantitativo massimo doppio di quello individuato dall’articolo 183, comma 1, lettera bb), punto 2, per il deposito temporaneo di rifiuti, mentre il limite temporale massimo non può avere durata superiore a 18 mesi.

Art. 6) I rifiuti urbani prodotti nelle abitazioni in cui sono presenti soggetti positivi al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria dovranno essere prioritariamente conferiti presso il termovalorizzatore di Macchiareddu sulla base di specifico cronoprogramma da concordare fra il Comune conferitore e il gestore dell’impianto.

Nel caso di esaurimento delle potenzialità residue presso il citato termova-lorizzatore ovvero laddove tale modalità di gestione non possa essere attuata, i rifiuti potranno essere conferiti presso gli impianti di trattamento meccanico biologico, o, in via del tutto residuale, direttamente in discarica senza alcun trattamento preliminare.

Nel caso di conferimento in discarica il gestore dell’impianto dovrà assicurare la sterilizzazione del rifiuto ovvero, in deroga all’art. 7 del D.Lgs. n. 36/2003, un trattamento che contempli:

a) inserimento dei sacchetti integri all’interno di appositi big-bags omologati e certificati, aventi adeguate caratteristiche di resistenza per garantire la sicurezza nel trasporto e nello stoccaggio degli stessi in modo da evitare qualsiasi fuoriuscita del materiale;

b) confinamento dei rifiuti de quibus in zone definite della discarica;

c) copertura giornaliera con un adeguato strato di materiale protettivo, tale da evitare ogni forma di dispersione.

Art. 7) La presente ordinanza:

– ha validità sino al 31 luglio 2020, salvo proroga esplicita;

– è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti;

– viene trasmessa secondo le rispettive competenze al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro dell’Ambiente, al Ministro della Salute, agli amministratori delle province del territorio regionale, al Sindaco Metropolitano di Cagliari, ai Sindaci dei Comuni della Sardegna, ai Prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, agli Assessori regionali ed agli altri soggetti interessati.

Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza è sanzionata come per legge (art. 4 decreto legge 25 marzo 2020, n. 19).

Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di 60 giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato, entro il termine di giorni 120.