17 July, 2024
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Nel quadro delle attività di prevenzione e contenimento dell’infezione Covid-19, nella città di Iglesias, dopo gli interventi degli scorsi giorni, nelle giornate di lunedì 6, martedì 7, mercoledì 8 e giovedì 9 aprile, si procederà a svolgere il secondo degli interventi di sanificazione delle strade cittadine per mezzo di getto di vapore ad elevata temperatura e di disinfezione virus/batterica mediante umidificazione.
L’intervento di sanificazione, da effettuarsi con getto forzato di vapore verrà effettuato nelle strade cittadine come di seguito riportato:
– Lunedì 6 aprile, dalle ore 07:00 alle ore 14:00 in:
* Piazza Quintino Sella – tutti i quattro lati che costeggiano la piazza;
* Via Gramsci – dall’intersezione con la Piazza Q. Sella, all’intersezione con la Via Roma;
* Via Roma – dall’intersezione con la Via Gramsci all’intersezione con la Via Baudi di Vesme;
* Via Garibaldi – dall’intersezione con la Piazza Q. Sella all’intersezione con la Via Antas;
* Via Diana – dall’intersezione con la Via Oristano all’intersezione con la Via Gramsci;
* Via Baudi di Vesme;
* Via Valverde – dall’intersezione con la Piazza Quintino Sella all’intersezione con la Via Antas;
* Via Antas – dall’intersezione con la Via Garibaldi all’intersezione con la Via Valverde.

– Martedì 7 aprile dalle ore 7.00 alle ore 14.00 in:
* Via Isonzo – dall’intersezione con la Via Asproni all’intersezione con la via Indipendenza;
* Via Gorizia – dall’intersezione con la Via Asproni all’intersezione con la Via Piave;
* Parcheggio comunale via Isonzo; Piazza d’Armi;
* Via XX Settembre – dall’intersezione con la Via Roma all’intersezione con la Via Fiume;
* Via Oristano – dall’intersezione con la Via XX Settembre all’intersezione con la Via Diana
* Ingresso Rosa del Marganai.

– Mercoledì 8 aprile, dalle ore 7.00 alle ore 14.00 in:
* Via Gioia – dall’intersezione con il Corso Colombo alla rotonda della via Pacinotti
* Piazza San Pio X;
* Sagrati delle Chiese.
Al fine di consentire gli interventi, nelle date e negli orari indicati, è istituito il divieto di sosta con rimozione forzata.

L’intervento di disinfezione virus/batterica, mediante umidificazione, verrà effettuato la notte tra mercoledì 8 e giovedì 9 aprile, come di seguito riportato:

– Via San Leonardo – dall’intersezione con la via Marghine all’intersezione con la Via della Regione;
– Via Cattaneo – dall’intersezione con la Via Pintus all’ingresso con il negozio Bricofer;
– Corso Colombo – dall’intersezione con la Via Gioia all’intersezione con la Via Pacinotti;
– Piazza Quintino Sella – tutti i quattro lati che costeggiano la piazza;
– Via Gramsci – dall’intersezione con la Piazza Quintino Sella all’intersezione con la Via Roma;
– Via Roma – dall’intersezione con la Via Gramsci all’intersezione con la Via Baudi di Vesme;
– Via Garibaldi – dall’intersezione con la Piazza Quintino Sella all’intersezione con la Via Antas;
– Via Veneto – dall’intersezione con la Piazza Mercato all’intersezione con la Via XX Settembre;
– Via XX Settembre – dall’intersezione con la Via Roma all’intersezione con la Via Garibaldi;
– Via Oristano – dall’intersezione con la Via XX Settembre all’intersezione con la Via Diana;
– Via Diana – dall’intersezione con la Via Oristano all’intersezione con la Via Gramsci;
– Via Isonzo – dall’intersezione con la Via Asproni all’intersezione con la Via Indipendenza;
– Via Asproni – dall’intersezione con la Via Roma all’intersezione con la Via Gorizia;
– Via Gorizia – dall’intersezione con la Via Asproni all’intersezione con la Via Piave;
– Via Antas – dall’intersezione con la Via Garibaldi all’intersezione con la Via Valverde;
– Via Valverde – dall’intersezione con la Piazza Quintino Sella all’intersezione con la Via Antas;
– Via Indipendenza – dall’intersezione con la Via Veneto all’intersezione con la Via Isonzo;
– Via Argentaria – parcheggi uffici comunali e provinciali;
– Via Pacinotti – dall’intersezione con la Via Metalla all’intersezione con la Via Di Vittorio;
– Via Pintus – dall’intersezione con la Via Cattaneo all’intersezione con la Via Goldoni;
– Via Modena – dall’intersezione con la Via Cremona all’intersezione con la Via Fiume;
– Via Venezia – dall’intersezione con la Via Genova all’intersezione con la Via Argentaria;

Per la disinfezione virus/batterica delle strade cittadine mediante umidificazione, si rende necessario istituire il divieto di sosta con rimozione forzata, dalle ore 22.00 di mercoledì 8 aprile alle ore 22.00 di giovedì 9 aprile, ed inoltre si chiede ai cittadini di non sostare nei pressi della macchina operativa, di non aprire le finestre delle abitazioni, di non lasciare i panni stesi all’aperto, di non accompagnare gli animali domestici per i bisogni fisiologici e di lavare accuratamente frutta e verdura prima della consumazione.

Nelle settimane successive verranno inserite ulteriori vie cittadine nelle quali eseguire le attività di sanificazione e disinfezione, al fine di garantire la massima copertura per gli interventi.

Sono 825 i casi di positività al Covid-19 riscontrati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. I ricoverati con sintomi sono 122, i pazienti in terapia intensiva 24, gli ospedalizzati complessivamente 146, 598 i pazienti in isolamento domiciliare.

Le persone attualmente positive sono 744, 26 i nuovi attualmente positivi, 40 i dimessi (in attesa di conferma dall’Istituto Superiore di Sanità). I deceduti sono saliti a 41. I tamponi effettuati sono 6.478. 

Sul territorio, dei 825 casi positivi complessivamente accertati, 134 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+8 rispetto all’ultimo aggiornamento), 63 nel Sud Sardegna (+1), 19 a Oristano (+1), 62 a Nuoro (+2), 547 (+19) a Sassari.

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Sono stati ritrovati nelle campagne di Dolianova i corpi dei fratelli Davide e Massimiliano Mirabello (40 e 35 anni) che, come da ipotesi investigativa del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cagliari, si ritiene siano stati uccisi il giorno della loro scomparsa e che ha portato al fermo di indiziato di delitto di Joselito Marras e il figlio Michael da parte della competente Autorità giudiziaria.
E’ in corso attività di sopralluogo da parte de citato nucleo Investigativo con ausilio del Ris, il cui contributo tecnico è stato importantissimo nella non facile ricostruzione investigativa.

 

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«In un periodo come quello attuale, dove tutti stiamo condividendo il dramma provocato dal Covid-19, che nell’Isola conta allo stato attuale circa 800 contagiati e 40 deceduti, ci sembra opportuno fare una riflessione. Tutti da anni stiamo lamentando lo stato di salute della sanità sarda, indistintamente da tutte le parti. Tutti ci stiamo dicendo che dovrebbero essere fatti nuovi e cospicui investimenti. E allora, perché, ci chiediamo noi, in un momento come questo, il presidente Christian Solinas e la maggioranza che lo sostiene ha deciso di dare manforte alle strutture sanitarie private dell’isola, promuovendone ben 3 al ruolo di ospedale Covid: il Mater Olbia, il Policlinico Sassarese e la clinica Città di Quartu?»

E’ molto duro l’intervento del segretario regionale di Articolo UNO Luca Pizzuto, sulla gestione delle risorse regionali in campo sanitario.

«Non ci sono forse strutture pubbliche pronte ad esercitare lo stesso servizio? Siamo addirittura a conoscenza di reparti pubblici già pronti a partire per affrontare questa incredibile crisi aggiunge Luca Pizzuto. Gli ultimi provvedimenti della Regione confermano un’idea che noi abbiamo da tempo: il governatore della Regione ha in testa un progetto ben chiaro di privatizzazione della sanità, in parte già applicato da alcuni suoi colleghi di marchio leghista (vedi Lombardia e Veneto per esempio), rendendo sempre più costosa e gravosa ai cittadini sardi la possibilità di curarsi. Sappiamo che questo non è il tempo delle polemiche, ma sarebbe da ignavi far finta di niente e lasciar cadere le cose come se niente fosse.»

«Noi ci permettiamo di suggerire al Presidente di sostenere e promuovere le professionalità delle tante persone impegnate nelle strutture pubbliche, di investire tutte le risorse possibili nella sanità Pubblica, apprendo nuovi reparti nelle realtà già esistenti e sfruttando tutte le strutture esistenti comprese quelle periferiche. Non è tempo conflitti ma di operare tutti per una soluzione comuneconclude il segretario regionale di Articolo UNO -. Noi siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità. Speriamo che lo sia anche il presidente Christian Solinas e la maggioranza consiliare.»

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L’editoria libraria sarda è in ginocchio a causa dell’emergenza sanitaria, i cui effetti si riverberano pesantemente sul mondo del libro da circa un mese e non accennano a diminuire. Sono ferme la produzione, la promozione, la distribuzione e la vendita dei libri con la chiusura totale delle librerie, come il rischio crediti finora maturati appare un’incognita insostenibile: il calo del fatturato è stimato oltre l’80 per cento per il solo mese di marzo, mentre la produzione è pressoché bloccata (ad oggi la totalità del comparto è ricorsa al sistema della cassa integrazione ordinaria), senza considerare la perdita di immagine sul mercato.

L’Associazione editori sardi lancia l’allarme: se non saranno prese immediate misure di sostegno del settore (escluso dalle misure del decreto “Cura Italia”), il rischio di un collasso per l’intero comparto sarà forse inevitabile.

«Sono numeri agghiaccianti con i quali bisognerà fare i conti e sui quali vorremmo confrontarci anche con la Regione Sardegna, cui abbiamo indirizzato, in tempi diversi, una richiesta d’intervento straordinario a favore del comparto, senza avere ancora risposta», afferma Simonetta Castia, presidente dell’AES, che riunisce 26 editori, corrispondenti al 90 per cento della produzione libraria dell’isola.

«Se non si interviene subito per programmare in anticipo il riavvio dell’attività – spiega Simonetta Castia – è molto probabile che sarà inutile farlo dopo, in assenza di imprese. Chiediamo lungimiranza, attenzione e consapevolezza del ruolo che riveste il libro per la nostra isola e per la cultura in genere, così come per le numerosissime professionalità coinvolte.»

Le aziende editrici proseguono laddove possibile la propria attività, ma è evidente che la produzione sia ferma e che per i lavori già andati in stampa non ci sarà la possibilità di fare alcuna promozione, sia diretta che indiretta, data la sospensione degli eventi culturali e la cancellazione progressiva delle più importanti fiere di settore.

Le istanze presentate alla RAS arrivano in concomitanza con l’appello rivolto all’ADEI (Associazione degli editori indipendenti) da parte delle associazioni regionali (firmataria l’AES), per promuovere le esigenze dei comparti territoriali a livello nazionale.

A fronte dei disagi che rischiano di compromettere la prosecuzione dell’attività per molte imprese locali nel 2020, la richiesta è quella di mettere urgentemente in atto delle misure di carattere eccezionale, anche in deroga alla legge regionale 22 del 1998, così come di porre in pagamento immediato i contributi del settore.

«Più in particolare – specifica Simonetta Castia – ci attendiamo una dotazione straordinaria di risorse aggiuntive rispetto al magrissimo capitolo di spesa di bilancio e il ripristino, dopo tanti anni di sospensione, di un fondo per l’acquisto copie, ai sensi dell’articolo 4, da destinarsi alle biblioteche sarde.»

È richiesto, inoltre, il potenziamento delle risorse destinate a riconoscere incentivi per l’acquisto di beni e servizi (articolo 5), abolendo le limitazioni di legge, che fissano paletti fuori mercato e impongono le restrizioni del regime de minimis, di cui si chiede l’abbattimento o l’ampliamento nella misura di 500mila euro.

Sarebbe questa l’occasione, tra l’altro, per giungere a una semplificazione, attesa da troppi anni, della normativa di legge, vincolata nel testo e nei criteri al rispetto di prassi incostituzionali. L’aspettativa è che la Regione Sardegna, in virtù anche della sua specialità, favorisca l’introduzione, ove non considerato dal DCPM, del tax credit; l’individuazione di un bonus per i dipendenti o collaboratori esterni delle case editrici e delle librerie; l’estensione alla nostra categoria delle misure adottate per tutto il settore della Cultura, al fine di colmare questo grave squilibrio.

Infine, se nel 2020 dovesse saltare l’intera agenda di promozione garantita dagli eventi su scala nazionale e internazionale, è chiesta con effetto immediato la riconversione delle spese sul fondo emergenze a supporto dell’editoria libraria locale.

A questo, si aggiunge la proposta di finanziamento di una campagna di promozione o pubblicità su vasta scala del libro sardo, da svolgersi in collaborazione e in coordinamento con le associazioni di categoria ed i soggetti della filiera.

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«Apprendiamo di nuovi casi postivi nel sito Comdata di Cagliari che salgono a 5. In una sede dove lavorano più di 500 persone. Con grande rammarico ci troviamo a rilevare una grave situazione che era prevedibile e che avevamo già denunciato.»
Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.
«Nonostante il lavoro incessante degli RSU di SLC Cgil, FISTel Cisl e Uilcom Uil, in una corsa contro il tempo per scongiurare l’alto rischio di contagio, le soluzioni adottate dall’azienda per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, sono arrivate con un ingiustificato ritardo e nel contempo rivelate blande e inadeguateaggiunge Emanuele Cani –. Ci risulta che gli RSU abbiano più volte chiesto di redistribuire i carichi di lavoro e di incentivare lo smart working su tutte le commesse nelle quali i committenti si erano resi disponibili; questo insieme all’utilizzo degli strumenti previsti negli accordi Governo – Sindacati (congedi parentali, accesso al fondo di solidarietà) avrebbero mitigato il rischio già alto di contagio, diminuendo il numero degli operatori contemporaneamente presenti in turno, in ogni area lavorativa. 
Alla data odierna registriamo una pericolosa crescita di positività al Covid-19, con almeno 5 casi di operatori contagiati e altri colleghi e rispettive famiglie in quarantena; l’atteggiamento dall’azienda di vigile attesa si è rivelato deleterio e pericoloso per la salute dei lavoratori e dei loro familiari, creando le condizioni per un focolaio incontrollato.»
«Il PD esprime la sua forte preoccupazione per la sicurezza dei lavoratori di questo call center e dei numerosi altri presenti nel territorio della Sardegna.  
Per questo motivo chiediamo che siano applicate tutte le misure previste dai decreti in vigore. Siamo vicini ai lavoratori contagiati e a quelli posti in quarantena, augurando loro e ai familiari una pronta guarigioneconclude Emanuele Cani -. Il lavoro e la salute dei lavoratori non possono essere mai posti in contrapposizione; gli interessi economici pur legittimi, non possono soverchiare le tutele sulla salute dei lavoratori.»

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Lo scorso 26 marzo la Giunta regionale ha pubblicato una delibera sul funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza durante l’emergenza Covid-19. Il documento stabilisce che gli accessi nei Centri antiviolenza dovranno essere contingentati, consentendo lo svolgimento di consulenze in sede solo nei casi di estrema urgenza, mentre le attività in loco delle sedi operative e degli sportelli dei Centri antiviolenza sono sospese.

Su questo tema è stata presentata oggi una mozione firmata dalle consigliere e dai consiglieri del gruppo dei Progressisti.

«È fondamentale che tutti gli sportelli d’ascolto e le sedi operative rimangano aperti, riorganizzando le loro attività nel rispetto degli standard sanitari necessari – scrivono i Progressisti – questa delibera è lacunosa e dannosa per la sicurezza delle donne vittime di violenza domestica, costrette, in queste settimane, ad una convivenza forzata con i loro aguzzini».

Come riferito dagli stessi Centri antiviolenza, nelle prime due settimane di marzo, le chiamate arrivate al numero verde 1522 sono diminuite di circa il 50%.

«Il dato è allarmante ed è evidente che le donne fatichino a inviare un messaggio di aiuto dalle loro abitazioni – dichiara Maria Laura Orrù, prima firmataria. – Esiste poi la delicatissima questione delle autocertificazioni. Le donne che riescono a uscire di casa, per chiedere aiuto, devono dichiarare il luogo in cui stanno andando e il motivo per cui si stanno allontanando dalla loro abitazione. Come possiamo pretendere da loro una cosa del genere? Non tutte lo vogliono fare, per paura di essere scoperte dal loro maltrattante o per timore che l’agente che effettua il controllo le possa conoscere, soprattutto nei piccoli comuni

Conclude Laura Caddeo, consigliera dei Progressisti: «Temiamo fortemente che siano molte le donne che, in questo momento di forzato isolamento, vivono in un clima di paura per se stesse e per i propri figli, spesso minori, per i quali la violenza assistita comporterà danni psicologici gravi e spesso insanabili».

I Progressisti chiedono chiarezza al presidente Christian Solinas ed alla commissione regionale per le Pari opportunità, su una posizione che è difforme e più restrittiva rispetto alla normativa nazionale.

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L’ATS Sardegna prosegue la sua attività di supporto psicologico ed informativo rivolto a tutta la popolazione.

Considerato l’elevato numero di chiamate ricevute e la disponibilità degli psicologi e degli educatori direttamente impegnati, il servizio di assistenza psicologica garantito dal numero verde 800.630.622 – prima operativo solo dal lunedì al venerdì – è stato esteso al sabato e alla domenica, sempre dalle ore 9.00 alle ore 19.00, per tutto il mese di aprile.

Il numero verde fornisce un servizio gratuito di ascolto e supporto psicologico rivolto alla popolazione dell’intero territorio regionale in un momento emergenziale caratterizzato dalla diffusione del Covid-19.

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I Progressisti del Consiglio regionale sono al lavoro per l’elaborazione delle proposte di contrasto alla grave crisi economico-sociale che si sta registrando in Sardegna a causa della pandemia da Coronavirus.

«Abbiamo costituito un gruppo di lavoro permanente coordinato da Gian Franco Satta, vicepresidente della V Commissione, per elaborare proposte da attuare urgentemente per contrastare la grave crisi che incombe nell’isola. I lavori sono aggiornati quotidianamente, sia sul fronte degli interventi immediati da attuare con la crisi epidemiologica in corso, sia con sguardo rivolto alle prossime pesanti conseguenze economico-sociali causate dal lockdown in Sardegna.»

Tra i primi punti all’ordine del giorno dei lavori ci sono le misure economiche di sostegno alle categorie di lavoratori non coperte dalle misure nazionali (colf e badanti, imprenditore agricolo a titolo principale, lavoratori stagionali).

In corso di elaborazione anche misure specifiche per il sostegno alle imprese sarde:

  • contributi locazioni agli artigiani, commercianti e professionisti titolari di contratti di affitto per lo svolgimento dell’attività nella misura del 50% per un massimo concedibile di € 1.500,00;
  • finanziamenti Sfirs da 10 a 70mila euro a tasso zero, fino al 20% del fatturato calcolato secondo i dati del 2019.

Sulla necessità di intervenire quanto prima nei settori produttivi Gian Franco Satta sottolinea, inoltre, i ritardi accumulati finora nei lavori delle commissioni consiliari: «In questo momento di grave crisi è difficile comprendere come mai una commissione del Consiglio regionale così importante come la V, istituita in maniera permanente per occuparsi di attività produttive e quindi di economia reale, viva in uno stato molto simile a quello dell’ibernazione. Come componente e vice-Presidente chiedo che la Commissione, guidata a rilento dalla maggioranza consiliare, torni immediatamente operativa e si impegni ad essere, rispettando il proprio ruolo e i propri compiti, perno politico dell’azione propulsiva di idee e strategie utili per affrontare la ripresa economica. In attesa di discutere più compiutamente e organicamente i temi in quella sede, abbiamo comunque pensato di far emergere alcuni aspetti che riteniamo non più rinviabili. Un primo pensiero, va alle categorie in emergenza economico-sociale e non coperte dalle misure di sostegno nazionali. Se c’è qualcosa che dobbiamo assolutamente scongiurare e lasciare indietro qualcuno. Dobbiamo tutelare tutti. Questo dev’essere un principio inderogabile. Riteniamo che gli operatori debbano essere sostenuti sulle spese fisse relative periodo di chiusura, come ad esempio gli affitti. Inoltre, vogliamo che le imprese possano usufruire da subito, tramite la Sfirs – conclude Gian Franco Satta -, della liquidità necessaria per fronteggiare i prossimi mesi sapendo che nelle casse mancano inevitabilmente gli introiti dei mesi di chiusura obbligatoria».

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L’allarme è suonato da tempo e gli interventi possibili per evitare la paralisi hanno le ore contate. Il sistema formativo professionale, in particolare le Agenzie formative accreditate in Sardegna, è in grave affanno in seguito alla diffusione epidemiologica da Covid-19. Dai banchi dell’opposizione è arrivata una richiesta di intervento urgente indirizzata al presidente Christian Solinas, che mette in risalto la criticità della situazione.

«E’ importante sottolineare come la sospensione di tutte le attività in affidamento al sistema della formazione professionale, in questo contesto di complessa emergenza per la Regione, ha determinato l’interruzione di tutte le attività formative, con conseguenti ripercussioni sulle relazioni educative tra i giovani utenti dei corsi professionali e i docentiscrivono i consiglieri del Partito democratico, primo firmatario Gianfranco Ganau, in una lettera rivolta al presidente Christian Solinas -. Inoltre, il blocco delle attività crea un grave danno economico per le Agenzie formative, in quanto ciò non consente alle stesse di poter rendicontare i costi fissi dei progetti in essere al momento della sospensione, aggiungendosi alle difficoltà già esistenti sia di carattere finanziario, quali il ritardo delle liquidazioni da parte dell’amministrazione regionale, sia di carenza nella programmazione delle attività di formazione destinate a soddisfare al fabbisogno formativo individuato nel territorio isolano.»

La soluzione individuata dal gruppo Pd, per non compromettere il conseguimento degli obiettivi del progetto formativo sardo, è quella di procedere con urgenza all’erogazione del servizio attivando tutte le misure necessarie per l’avvio della formazione a distanza. Ma non solo: al fine di garantire la piena operatività delle Agenzie formative accreditate e consentire che le stesse possano assicurare il loro importante ruolo in questo momento di emergenza, i consiglieri del Partito democratico chiedono al presidente Christian Solinas che «l’Amministrazione regionale si adoperi, al pari di quanto sta avvenendo per le aziende di altri settori produttivi, per individuare tutte le soluzioni organizzative e procedurali, in modo da non indebolire la capacità del sistema di formazione professionale e delle politiche attive del lavoro in Sardegna di sostenere adeguatamente gli investimenti immateriali strategici nel capitale umano necessari a superare la fase di crisi che la regione sta attraversando».

Per il momento, però, dalla Regione non è arrivato un riscontro adeguato alla drammaticità della situazione del settore e alle proposte presentate dalle associazioni rappresentative delle Agenzie formative. «E’ importante invece che, data la rilevanza sociale, culturale ed economica della funzione svolta dalle Agenzie, la Regione si faccia carico di sostenere il ruolo della formazione, ancora di più in un momento così difficile per la Sardegna e per il mondo del lavoro in generale», concludono i consiglieri regionali del Partito democratico.