17 July, 2024
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I casi positivi al Covid-19 calano ancora in Sardegna, 2 su 721 tamponi eseguiti (ieri erano stati 294, totale 22.116) e 629 casi testati (ieri 262, totale 20.053). Con 5 casi positivi al Covid-19 e nessun decesso negli ultimi 2 giorni, la Sardegna si avvia com fiducia alla “Fase 2”, anche se resta alta l’attenzione perché le insidie sono sempre presenti.

I pazienti ricoverati con sintomi sono 96, uno meno di ieri; 18 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, uno meno di ieri. 658 le persone in isolamento domiciliare, 2 meno di ieri; 772 gli attualmente positivi, 4 meno di ieri. I dimessi/guariti sono 404, 6 più di ieri. I decessi sono fermi da due giorni a 109.

I due casi positivi di oggi sono stati riscontrati 1 nella provincia del Sud Sardegna (totale 93) e 1 nella provincia di Sassari (totale 830) e portano il totale complessivo nell’Isola a 1.285. Nessun caso nella Città Metropolitana di Cagliari (totale 232), e nelle province di Oristano (totale 54) e Nuoro (totale 76).

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Ieri, a Genova, all’età di 89 anni è morto Bruno Rombi, docente, poeta, scrittore, saggista, giornalista, opinionista, pittore.

Uomo di grande cultura, dotato di non comune sensibilità ed umanità. Sono tanti i suoi scritti, peraltro tradotti e pubblicati anche all’estero. Pur essendo vissuto a Genova, è rimasto sempre intimamente legato alla Sardegna e, soprattutto, a Calasetta, dove è nato e ha vissuto fino all’età di 31 anni. A lui si deve l’istituzione della Pro Loco calasettana e l’invenzione della Festa dell’Uva, la manifestazione più importante del paese, fintanto che la viticoltura è stata la principale attività lavorativa dei Calasettani.

«Come spesso capita alle persone più illuminate, a volte non e stato compreso da chi non era abbastanza aperto mentalmente al nuovo, ma la passione che ha sempre provato per Calasetta non gli è mai venuta meno, come emerge dalle diverse sue operedicono gli ex sindaci di Calasetta Remigio Scopelliti ed Antonio Vigo -. Bruno Rombi è stato colui che per primo ha fatto conoscere Calasetta in Liguria, dove era universalmente nota soltanto Carloforte come realtà tabarchina. Con i suoi scritti e le sue poesie rimane e rimarrà il poeta e lo scrittore cantore di Calasetta. La sua scomparsa ci addolora e ci lascia tutti più poveri, anche se resta la ricchezza delle sue opere. Passati i tempi critici che purtroppo stiamo attraversando, e che al momento ci impediscono di rendergli il dovuto estremo saluto, sarà per noi doveroso ricordarne in modo adeguato la figura e l’operaconcludono Remigio Scopelliti ed Antonio Vigo -. Ai suoi amatissimi figli la nostra partecipazione al loro dolore.»

Bruno Rombi presentò il suo ultimo libro, “Il mare è una sirena”, il 28 luglio 2017, su iniziativa dell’Auser di Calasetta – Sezione Agostino Cincotti, dell’assessorato della Cultura del comune di Calasetta e di Sardegna Solidale Centro Servizi per il Volontariato, in una sala consiliare strapiena.

Pubblichiamo il racconto della serata, a cura di Toni Cirronis Mercenaro.

Venerdì 28 luglio, presso l’aula consigliare del comune di Calasetta, lo scrittore e poeta calasettano Bruno Rombi, ha presentato in anteprima nazionale, il suo ultimo libro di racconti: “Il mare è una sirena”, in cui la rievocazione di luoghi e avvenimenti, della massima parte degli anni del secolo scorso, riporta in primo piano una serie di figure mitiche, fondamentalmente legate al côte marino di Calasetta, Bruno Rombi fa rivivere un mondo che il tempo, inesorabilmente, ha tentato di cancellare.
Riemergono dall’ombra e ritornano a vivere su una pagina bianca, che acquista un senso, profili semplici e leggendari di personaggi noti alla cronaca, come Masino Manunza, o del tutto inediti, come il mitico simbolico Francesco: tutti personaggi che trasmettono qualche brivido di nostalgia e più di un rimpianto.
Oramai genovese d’adozione (da quasi 60 anni trasferito a Genova), ma con sempre nel cuore e nella mente la sua Calasetta, Bruno ha voluto raccogliere la richiesta dell’Auser Calasetta di organizzare la presentazione di questa ultima opera.
Non senza emozione, vista l’importanza letteraria dell’autore, e l’amicizia che sin dagli ultimi anni ’60 li lega, Toni Cirronis Mercenaro ha cercato di coinvolgere autore e pubblico presente in una rivisitazione dei tempi e dei luoghi che vengono vissuti e attraversati da Francesco, personaggio che è il filo conduttore dei racconti.
Tra brevi letture per entrare in alcuni capitoli e che servivano da input per parlare dei personaggi scelti, la serata è trascorsa in leggerezza ma con una attenzione incredibile, come se tutti i presenti avessero “sete” di sentire, di conoscere e apprezzare quest’ultima opera di questo artista estroverso e a volte fin troppo discusso.
Certo è che l’affetto dimostrato durante le dediche personali che lo stesso ha voluto fare ad ognuno dei presenti, ripagano autore e organizzatori dell’impegno profuso.
Particolare dimostrazione d’affetto è giunta dal vicesindaco Remigio Scopelliti, che ha sottolineato il suo “amore” di lunga data per Bruno, definendolo «poeta che pur allontanandosi dalla sua terra, conserva ed esplica nelle sue opere in desiderio di ritornare sempre sul suolo natio».
Molto graditi ed oculati gli interventi del pubblico, tra i quali abbiamo avuto il piacere e l’onore di avere tra gli altri, lo scrittore Massimo Carlotto e l’editrice di origine calasettana Colomba Rossi.
Tutte le copie a disposizione sono volate via come il maestrale calasettano, ma abbiamo subito richiesto all’editore altre copie per soddisfare la richiesta di tutti, e presto organizzeremo un incontro-chiacchierata con Bruno, in location e giorno da definire, per la distribuzione dei volumi con dedica dedica dell’autore.
Ancora un ringraziamento all’Amministrazione comunale per averci ospitato, al C.S.V. Sardegna Solidale per la collaborazione all’evento, all’amico Peppino Biggio per il contributo fotografico, e a tutti coloro che hanno raccolto il nostro invito.

 

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Il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Aldo Salaris, ha scritto una lettera al presidente della Regione, Christian Solinas, sulla situazione in cui opera il sistema sanitario regionale nella lotta al Coronavirus.

«In Sardegna si moltiplicano le azioni di denuncia dei sindacati sulle carenze di intervento nelle fasi precoci di gestione dell’emergenza Covid e gli annunci da parte delle famiglie dei pazienti di iniziative legali contro i medici e le aziende sanitariescrive Aldo Salaris -. Contemporaneamente crescono le notizie di indagini da parte della Magistratura. Ovviamente i Riformatori sardi nnon intendono certo entrare nel merito delle legittime iniziative dei sindacati, delle famiglie e tanto meno delle Procure inquirenti.»

«Più semplicemente, ci è chiaro quale fosse lo stato di impreparazione dell’intero Paese (e non solo) di fronte allo tsunami sanitario che, spesso, è stato affrontato con armi insufficienti e conoscenze scientifiche in continua evoluzione sia dai sanitari, che dalle Aziende e dalla stessa Unità di crisi regionaleaggiunge il coordinatore regionale dei Riformatori sardi -. Oggi che la fase pandemica è attenuata, ma non certo superata definitivamente, appare dunque indispensabile che tutti i soggetti istituzionali della sanità sarda vengano rassicurati sulla possibilità di continuare il proprio lavoro concentrati sulla salute del paziente e non sulle attività difensive. In questi due mesi di stop alle attività sanitarie d’elezione, migliaia di pazienti hanno visto rinviate le proprie visite specialistiche, i propri interventi chirurgici, talora persino le terapie oncologiche quando non considerate indifferibili.»

«E’ evidente che questi pazienti si aspettano di essere presi immediatamente in carico dal nostro sistema sanitario alla cosiddetta “riapertura”sottolinea Aldo Salaris -. C’è il rischio che invece non sia affatto così: gli ospedali continuano ad essere “comunità a rischio Covid” e l’accesso, “blindato” per necessità, ne riduce infinitamente le performance, rischiando di innescare una crisi nella disponibilità di erogazione della prestazione sanitaria ancora più drammatica di quella che stiamo vivendo. Noi Riformatori non riteniamo che la sanità sarda sia stata eroica, ma siamo convinti che abbia fatto fino in fondo il suo dovere, con il massimo sforzo per essere all’altezza delle sue responsabilità. Purtroppo, siamo consapevoli che tale sforzo non è affatto terminato, per cui siamo preoccupati che – nell’interesse di tutti i sardi – ci siano in sanità le migliori condizioni di lavoro possibili.»

«E’ per questoconclude Aldo Salarische chiediamo con urgenza un Suo autorevole intervento di moral suasion presso tutti gli interlocutori del sistema salute (operatori sanitari, sindacati sanitari, famiglie che hanno subito danni dal Covid, Ordini forensi, Magistratura) per chiarire la situazione di estrema difficoltà in cui ha operato ed opera il sistema sanitario sardo e conseguentemente per chiedere – pur nel pieno rispetto del ruolo di ciascuno – che tutti abbiano un comportamento improntato alla cautela ed alla responsabilità, coerente con le drammatiche esigenze del momento.»

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Nella prossima stagione sportiva 2020/2021 la Asd Sulcis United e l’Asd Polisportiva Villamassargia faranno parte di un unico progetto sportivo e sociale.

«Siamo orgogliosi del risultato raggiunto, fortemente desiderato e da tempo perseguito – dice l’assessore dello Sport Marco Mandisfinalmente la Sulcis e la Polisportiva saranno un’unica società e renderanno ancora più grande il nome del nostro paese.»

Nonostante la battuta d’arresto delle attività sportive dovuta all’emergenza Coronavirus, la Polisportiva si prepara a riprendere la nuova stagione con spirito rinnovato e grandi novità. Il 2020 rappresenta, infatti, il 50° anno di attività sportiva della Polisportiva Villamassargia, con cui, a gennaio, è stato sottoscritto il contratto di affidamento di gestione degli impianti sportivi del comune di Villamassargia (campo da calcio erboso e in terra battuta, palestra comunale e campi da tennis e calcetto), un traguardo giunto anch’esso dopo un lungo periodo di collaborazione tra l’Amministrazione comunale e le due società. Il presidente della Polisportiva Villamassargia Antonello Canè spiega le motivazioni dell’incorporazione della Sulcis United: «Riunire le forze, condividere le idee per proseguire nella strada intrapresa ormai da qualche anno per migliorare l’offerta formativa rivolta principalmente a giovani atleti. Condividere le competenze e le esperienze maturate, potenziare la struttura organizzativa e tecnica resta l’obiettivo primario».

La Polisportiva Villamassargia vanta anche il riconoscimento di Scuola Calcio e la collaborazione con la Cagliari Football Academy. Anche la presidente della Sulcis United Roberta Broi esulta: «Il progetto della Sulcis United che prevede di unire tantissimi atleti e atlete all’interno di un’unica società finalmente si sta concretizzando. La fusione con la Polisportiva Villamassargia porterà al paese un grande prestigio sportivo, ma soprattutto trasmetterà ai giovani la passione per lo sport e darà loro la possibilità di apprendere da misters qualificati e competenti. Siamo orgogliosi di far sì che lo sport a Villamassargia si unisca sotto gli stessi colori».

Nella foto, la video-conferenza tra i protagonisti dell’evento (dall’alto verso il basso, la presidente della Sulcis United Roberta Broi, il presidente della Polisportiva Villamassargia Antonello Canè e l’assessore dello Sport Marco Mandis).

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I segretario regionali di CGIL, CISL e UIL, Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca, hanno chiesto all’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, la pubblicazione del Rapporto di Monitoraggio.

«Lo scorso 17 febbraio, al tavolo “Agenda Industria”, ci sono stati illustrati i principali risultati emersi dal II Rapporto di Monitoraggio del Piano Energetico e Ambientale della Regione Sardegna 2015-2030 (PEARS)scrivono in una nota Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca -. In quell’occasione, si era ipotizzato di presentare il Rapporto nel corso di una “Conferenza regionale sull’Energia” che Lei intendeva promuovere a breve anche come momento di confronto e di riflessione per un eventuale riorientamento del Piano stesso e adeguamento a quanto, nel frattempo, si sta definendo a livello europeo e nazionale. Nessuno avrebbe ovviamente potuto prevedere che di lì a poco la diffusione del Coronavirus avrebbe determinato un blocco sostanziale delle attività, costringendo tutti noi a rivedere la programmazione che ci eravamo dati.»

«In attesa del riavvio operativo a seguito dalla progressiva uscita dal “lockdown” e stante la difficoltà di poter prevedere comunque nel medio termine una “conferenza” aperta al pubblico e fortemente partecipata, siamo dell’avviso che si dovrebbe comunque procedere a rendere pubblici i contenuti del II Rapporto di Monitoraggio – aggiungono Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca -. Ciò al fine di poter disporre di un documento particolarmente utile anche per i ragionamenti che sono oggetto del tavolo “Agenda Industria” da Lei voluto e costituito.»

«La sostenibilità del sistema energetico regionale, la sua evoluzione in chiave di una de-carbonizzazione e neutralità climatica, la possibilità di costituire la base per avviare uno sviluppo di importanti filiere anche industriali basato su FER, efficienza energetica, smart grid e smart city, unito alla necessità di costruire un sistema che si adatti e sia in grado di resistere adeguatamente alle crisi a cui va ormai regolarmente incontro il nostro sistema economico e socialeconcludono Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca -, richiedono di poter conoscere nel dettaglio l’evoluzione del sistema energetico regionale, l’attuazione del PEARS, e monitorare l’efficacia delle misure programmate.»

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«Chiediamo che sia consentito l’esercizio della pesca sportiva e dilettantistica in mare da riva o da natante, nonché la riapertura delle attività di vendita di articoli ad essa destinati.»

A farsi portavoce della richiesta sono i consiglieri regionali del gruppo Lega Sardegna.

«Come giustamente espresso ieri dal nostro presidente della Regione, stiamo andando incontro a una nuova fase di contrasto dell’epidemia, una fase nella quale, con coscienza e senso civico, dobbiamo gradualmente ripartire immergendoci in quella che a tutti gli effetti può essere definita una nuova normalitàafferma il capogruppo, Dario Giagoni -. L’esercizio della pesca, sportiva e dilettantistica, già di per sé di garantire quel necessario distanziamento sociale previsto dalle vigenti normative e, con l’adozione di ulteriori e necessari accorgimenti sanitari, può essere dunque paragonata a  tutti gli effetti a una passeggiata all’aria aperta in solitaria o ancor meglio alla conduzione hobbistica di orti e vigneti, che oltre alla valenza antropologica rivestita può essere associato al sostentamento stesso della famiglia.»

«Consentire la ripresa dell’esercizio di pesca commenta il consigliere e collega di partito Michele Ennasnon è solo un segnale di attenzione per tantissimi appassionati ma è anche un modo per sostenere la ripartenza delle micro e piccole imprese ad esso collegate. Un ripartenza che sa di speranza per chi da mesi ormai vede la saracinesca delle proprie attività abbassata.» 

«Siamo certi che il presidente Solinas saprà dar mostra del medesimo impegno e della medesima sensibilità già precedentemente dimostrata anche in questo caso e accoglierà il nostro appello – concludono i consiglieri regionali della Lega -. A differenza dei vacui e vuoti proclami del governo nazionale, per noi veramente nessuno deve essere lasciato solo o dimenticato e miriamo a dimostrarlo con indistinto impegno.»

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Passano da 279 a 309 i Comuni sardi che potranno accedere alle misure di sostegno – tra cui le indennità compensative previste dalla misura 13 del Programma di sviluppo rurale della Sardegna – a favore delle cosiddette zone svantaggiate. Con la presa d’atto della Conferenza Stato-Regioni, il ministero delle Politiche agricole ha infatti completato l’iter per la nuova delimitazione delle zone soggette a vincoli naturali significativi, diverse dalle zone montane, su tutto il territorio nazionale. L’assessorato regionale dell’Agricoltura ha potuto così provvedere, il 24 aprile scorso, alla pubblicazione del nuovo bando della misura 13, ed è in corso la raccolta delle domande presso i Caa (Centri di assistenza agricola).

«Si tratta di un provvedimento molto atteso dal mondo agricolosottolinea l’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia  –. La nuova delimitazione scaturisce da un obbligo normativo europeo, il regolamento Ue 1305 del 2013, che prevede la definizione di aree che presentano effettivi svantaggi naturali da giustificare attraverso specifici parametri tecnici.»

Rispetto alle precedenti delimitazioni, che prendevano come riferimento prevalente parametri altimetrici e la presenza o meno di rete irrigua consortile nei territori, l’analisi ha tenuto conto di numerosi e differenti parametri, tra cui la presenza di determinati criteri biofisici, la densità di bestiame, la produzione standard media del Comune per le diverse colture, la presenza di irrigazione. L’attività, particolarmente lunga e complessa, è stata condotta dal Ministero attraverso il Crea, ente di ricerca nazionale, e concordata in ogni fase con gli uffici della Commissione europea.

«Il risultato finalecommenta Gabriella Murgia è stato piuttosto favorevole per la Sardegna. Rispetto alle precedenti programmazioni il numero dei Comuni inseriti nella delimitazione è passato da 279 a 309, con un incremento di 30 Comuni.  Per contro, hanno perso la condizione di svantaggio 9 comuni, prevalentemente per effetto dell’ampliamento della rete consortile che ha modificato in maniera rilevante le potenzialità produttive dei territori. Inoltre, per 10 Comuni, precedentemente svantaggiati solo su alcune superfici del territorio comunale, la nuova delimitazione ha esteso ad altre parti dei territori comunali la condizione di svantaggio.»

La Regione, attraverso l’assessorato dell’Agricoltura, è intervenuta in fase di definizione della nuova delimitazione per suggerire correttive legate a evidenti errori nell’attribuzione dei punteggi relativi ai singoli parametri utilizzati per l’analisi effettuata dal Crea.

«Questo conclude l’assessore regionale dell’Agricoltura ha consentito di far riconoscere la condizione di svantaggio a diversi Comuni che inizialmente risultavano esclusi. L’ampliamento del numero di Comuni sardi inseriti nella nuova delimitazione è un fatto positivo che consente di incrementare il numero di aziende sarde che beneficeranno delle previste misure di sostegno e conseguentemente di assicurare maggiori flussi di liquidità per il comparto agricolo.»

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Serenamente allineati sulla piattaforma Zoom pronti a scongiurare il peggio e ad affermare la valenza indispensabile dello sport paralimpico.
La presidente del CIP Sardegna, Cristina Sanna, saggia l’umore di consiglieri, rappresentanti di federazioni e discipline sportive associate, organizzando una riunione di Consiglio regionale telematica. Protrattasi per oltre due ore è servita a far emergere i reali problemi che il blocco pandemico sta causando a dirigenti e praticanti.
Alla fine tutti i partecipanti hanno potuto dire la loro e Cristina Sanna, supportata dai suoi stretti collaboratori, il vice presidente Simone Carrucciu e la segretaria Mariagrazia Madrigale, ha continuamente preso appunti per architettare una richiesta corale da rivolgere alle istituzioni.
«Ho ritenuto necessario convocare il Consiglio per manifestare un segnale concreto di vicinanzaha detto Cristina Sannanei confronti di coloro che nonostante il blocco totale si stanno arrabattando in tutte le maniere per salvare il salvabile. Ci sono Federazioni che hanno accusato il colpo più di altre ma il mio ruolo mi impone di trovare soluzioni in grado di rendere più tollerabile a tutti quanti la preparazione verso il ritorno sui campi di gioco.»
Via, via che si sono susseguiti gli interventi si è rafforzato il ruolo di supporto che il Comitato Paralimpico Sardegna dovrà assumere quando ci si dovrà interfacciare con gli enti locali e regionali: «Dobbiamo farci sentire affinché lo sport non passi in secondo piano rispetto ad altre legittime prioritàha aggiunto Cristina Sanna perché rappresentiamo un settore vitale, strettamente connesso alla salute, all’economia e al turismo».
Altro aspetto scaturito dal dibattito in video conferenza è stato quello relativo al sostegno dell’attività di base che fa da traino a quella d’alto livello; e a come abbozzare delle linee programmatiche per i mesi a venire, concernenti l’utilizzo delle palestre scolastiche, vincolato all’osservazione di rigidi protocolli.
«Il blocco totale ci ha un po’ smarriti – ha concluso la presidente del CIP Sardegnama con il passare del tempo abbiamo sedimentato il tutto rendendoci più propositivi e ottimisti in vista di un graduale ritorno alla normale attività; mi sento di ricordare che il distanziamento sociale va come sempre salvaguardato e saranno di estrema utilità le linee guida che saranno predisposte dall’Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio dei ministri.»

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Sono 2 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati oggi in Sardegna, su 721 tamponi eseguiti. Il totale dei casi positivi è salito a 1.285 dall’inizio dell’emergenza. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 22.116 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 114, di cui 96 ricoverati con sintomi e 18 in terapia intensiva, mentre 658 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 772. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 325 pazienti guariti (+3 rispetto al dato precedente), più altri 79 guariti clinicamente. Non si registrano nuovi decessi (109 in tutto le vittime).
Sul territorio, dei 1.285 casi positivi complessivamente accertati, 232 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 93 (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento) nel Sud Sardegna, 54 a Oristano, 76 a Nuoro, 830 (+1) a Sassari.

 

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Dal 14 marzo sono 37.069 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Nella giornata di ieri sono stati effettuati 599 controlli: 132 nell’area di Cagliari, 39 Iglesias, 31 Oristano, 189 Sassari, 56 Tempio, 106 Nuoro, 46 Lanusei. Sono state sanzionate 24 persone (10 a Cagliari, 7 a Sassari, 5 a Nuoro, 1 ad Oristano, 1 a Tempio), per un totale (dal 14 marzo) di 743.