Pinuccio Dettori, un grande maestro di sport, di cultura e…di vita
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Pinuccio Dettori è stato un grande uomo di sport. Primatista italiano nel salto in alto dal 1941 al 1957 con metri 1,85, due volte nazionale, campione italiano 2ª e 3ª serie nel ’40, secondo agli assoluti nel ’41 e ’46, secondo agli Studenteschi del ’39 e vittorioso in gare nazionali a Roma, Torino, Napoli, Parma e Milano, si qualificò per le Olimpiadi a Firenze nel 1940, con la misura di 1,85, ma non poté rappresentare l’Italia nella rassegna iridata per lo scoppio della guerra.
Divenne allenatore federale di atletica e, sotto la sua guida, crebbero atleti di assoluto valore quali Franco Sar, Antonio Ambu, Giacomo Multineddu ed Angelo Defraia.
A Carbonia conobbe e sposò Angela Beccheroni, con la quale ebbe due figli: Manlio, scomparso a soli 25 anni in un tragico incidente automobilistico; e Lilia, docente liceale.
Maestro elementare, ha dedicato la sua vita alla formazione dei giovani, nella scuola e nello sport. A lui si deve la realizzazione del campo sportivo di Corso Albania, al quale poi Aldo Carboni diede i crismi dell’ufficialità.
Pinuccio Dettori nel 1996 partecipò all’inaugurazione del complesso sportivo di via Balilla che, dopo la sua scomparsa, gli è stato intitolato.
Pinuccio Dettori era nato a Sassari il 21.03.1920, è morto a Carbonia il 13.02.2004.
Brano tratto dal libro “Dalla Carbosarda alla Pol. Carbonia – Io c’ero”, di Elvio Verniani, Giampaolo Cirronis Editore
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