22 December, 2024
HomeCronacaI carabinieri di Guspini e di altri cinque Comuni hanno indagato cinque persone per il reato di associazione per delinquere finalizzata al reato di truffa

I carabinieri di Guspini e di altri cinque Comuni hanno indagato cinque persone per il reato di associazione per delinquere finalizzata al reato di truffa

[bing_translator]

Nella mattinata di ieri, 5 maggio 2020, nel territorio del comune di Guspini e in San Nicolò D’Arcidano (OR), i carabinieri della stazione di Guspini coadiuvati dai colleghi del NORM della Compagnia e delle stazioni di Arbus, Montevecchio, Pabillonis, Gonnosfanadiga e Terralba, hanno eseguito, su decreto della Procura della Repubblica di Cagliari, diverse perquisizioni locali e personali nei confronti di cinque soggetti indagati per il reato di associazione per delinquere finalizzata al reato di truffa. L’indagine condotta dai carabinieri della stazione di Guspini, durata circa tre mesi e nata a seguito della denuncia presentata dai responsabili di alcune cantine dell’isola, ha consentito di disarticolare un’associazione per delinquere composta da cinque uomini, che servendosi di una società “fittizia” che operava nell’ambito della ristorazione, ordinava e si faceva consegnare partite di vini da alcune cantine, pagandole con assegni bancari risultati scoperti. Il danno, per quanto accertato dai carabinieri finora, ammonta a circa 25.000,00 euro. Nel corso delle perquisizioni eseguite, inoltre, i militari:

  • hanno arrestato uno degli indagati per detenzione di arma clandestina e munizionamento, in quanto trovato in possesso di una carabina calibro 22 con matricola parzialmente abrasa e di una cartuccia dello stesso calibro;
  • hanno deferito in stato di libertà all’Autorità giudiziaria un altro indagato trovato in possesso di circa 20 grammi di infiorescenza di sostanza stupefacente tipo “marijuana” e di un bilancino di precisione;
  • hanno rinvenuto 15 casse di vino provento delle truffe poste in essere dal sodalizio criminale, restituite ai legittimi proprietari.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, a disposizione del Pubblico ministero.

FOLLOW US ON:
Nuova riunione, ques
Michele Cossa (Rifor

giampaolo.cirronis@gmail.com

Rate This Article:
NO COMMENTS

LEAVE A COMMENT