23 November, 2024
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Nessun nuovo caso positivo al Covid-19 nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 1.223 tamponi eseguiti. I casi di positività dall’inizio dell’emergenza restano fermi a 1.356. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 48.189 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 64, dei quali 58 con sintomi e 6 in terapia intensiva, mentre 242 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 306. I pazienti dimessi/guariti 922. 1 decesso, il totale delle vittime sale a 128.
Sul territorio, dei 1.356 casi positivi complessivamente accertati, 249 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 97 nel Sud Sardegna, 59 a Oristano, 79 a Nuoro, 872 a Sassari.

 

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Da lunedì 25 maggio i Comuni della Sardegna potranno presentare i progetti per l’attivazione di cantieri finalizzati all’occupazione di cittadine e cittadini disoccupati del territorio regionale.

«La dotazione finanziaria complessiva di 37 milioni di euro consentirà a 377 Comuni della nostra Isola di intervenire concretamente per fronteggiare la grave emergenza occupazionale, rimettendo in moto l’economia e creando le condizioni per migliorarla.»

Sono le parole dell’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, che commenta la pubblicazione dell’avviso per l’attuazione della Misura “Cantieri di nuova attivazione – Annualità 2019” del Programma Integrato Plurifondo LavoRAS.

«Si tratta di un intervento di politica attiva che consente di creare direttamente i cantieri nei Comuni rafforzando i processi di sviluppo del territorio a beneficio di una rapida ripresa economicaaggiunge Alessandra Zeddapermettendo agli stessi di sviluppare la micro-imprenditorialità locale e di contenere lo spopolamento delle zone interne.»

Il provvedimento è finalizzato all’incremento e alla salvaguardia dei livelli occupazionali attraverso politiche di attivazione, incentivi e misure di rafforzamento dell’occupazione, e alla tutela dell’intero territorio regionale attraverso la valorizzazione del patrimonio storico-culturale e archeologico.

«È necessario riprogrammare da subito le risorse economiche per nuovi progetti e consentire ai Comuni e alle piccole cooperative di partecipare ai nuovi bandi LavoRAS, uno degli strumenti messi in campo dalla Regione attraverso cui è possibile ridurre il tasso di disoccupazione incentivando le assunzioni», conclude l’assessore del Lavoro, al termine di una riunione sulle politiche del lavoro che si è tenuta oggi.

I soggetti attuatori, i Comuni in forma singola o aggregata, potranno presentare i progetti dal 25 maggio 2020 al 31 luglio 2020, attraverso la procedura disponibile su www.sardegnalavoro.it.

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Le pensioni del mese di giugno verranno accreditate a partire da martedì 26 maggio per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution. I titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti dai 102 ATM Postamat presenti nella città metropolitana di Cagliari e nel Sud Sardegna.

Coloro che invece non possono evitare di ritirare la pensione in contanti, nell’ufficio postale, dovranno presentarsi agli sportelli rispettando la turnazione alfabetica prevista da un calendario che varia a seconda del numero di giorni di apertura dell’ufficio postale di riferimento, come da tabella di seguito riportata.

Nella città metropolitana di Cagliari e nel Sud Sardegna.saranno aperti complessivamente, secondo varie modalità orarie, 149 uffici postali su 150 presenti sul territorio. Nel capoluogo saranno aperti fino alle 19.05 gli uffici postali di Cagliari centro (piazza del Carmine), Cagliari 6 (via Tola), Cagliari 7 (via della Pineta), Cagliari 9 (via Montesanto), Cagliari 10 (via S.an Benedetto), Cagliari 15 (via Simeto) e Pirri. Nelle due province saranno aperti, anche al pomeriggio, le sedi di Assemini centro (via Pascoli), Capoterra, Carbonia centro (piazza Rinascita), Guspini, Iglesias centro (Serra Perdosa), Monserrato, Quartu Sant’Elena centro (via Milano), Quartu Sant’Elena 1 (piazza IV Novembre), Quartu Sant’Elena 2 (via Verdi) Quartucciu, San Gavino Monreale, Selergius, Selargius Su Planu, Sestu e Villacidro.

Poste Italiane ricorda inoltre che i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che percepiscono prestazioni previdenziali presso gli Uffici Postali e che riscuotono normalmente la pensione in contanti possono chiedere di ricevere gratuitamente le somme in denaro presso il loro domicilio, delegando al ritiro i Carabinieri.

Poste Italiane invita la clientela a indossare la mascherina protettiva, ad entrare in ufficio solo all’uscita dei clienti precedenti, a tenere la distanza di almeno un metro, sia in attesa all’esterno degli uffici che nelle sale aperte al pubblico.

Calendarizzazione per cognome

Per gli uffici postali aperti 6 giorni Per  gli uffici postali aperti 3 giorni

dalla A alla B martedì 26 maggio dalla A alla D il primo giorno

dalla C alla D mercoledì 27 maggio dalla E alla O il secondo giorno

dalla E alla K giovedì 28 maggio dalla P alla Z il terzo giorno

dalla L alla O venerdì 29 maggio

dalla P alla R sabato mattina 30 maggio Per gli uffici postali aperti 2 giorni

dalla S alla Z lunedì 1° giugno dalla A alla K il primo giorno

dalla L alla Z il secondo giorno

Per gli uffici postali aperti 4 giorni

dalla A alla C il primo giorno

dalla D alla K il secondo giorno

dalla L alla P il terzo giorno

dalla Q alla Z il quarto giorno

Gli uffici postali aperti un solo giorno erogheranno tutte le pensioni in quella giornata.

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Angelo Arceri è il nuovo rappresentante dei lavoratori per la sicurezza all’interno dell’Azienda Somica. E’ stato eletto ieri, 21 maggio 2020.

A comunicarlo è il segretario generale CONFSAFI Sardegna, Fabio Enne, che, anche a nome dell’intero Gruppo dirigente dell’Organizzazione Sindacale Autonoma, ringrazia i lavoratori Somica per avere affidato, con quasi l’80% dei consensi, il mandato di RLS, al dirigente CONFSAFI, Angelo Arceri.

«La CONFSAFI cresce e si distingue sui temi de! lavoro e, nonostante vi siano immotivate resistenze da parte di qualche Azienda, nel riconoscerle la giusta rappresentativitàdice Fabio Enne -, insieme a tutte le sue Federazioni, insisterà su un percorso, dove al centro ci saranno gli elementi indispensabili verso la tutela dei lavoratori con grande attenzione nel rappresentare anche l’importanza che le Attività produttive, rivestono per il rilancio economico della Sardegna.»

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Il comune di Carbonia ha pubblicato le nuove graduatorie (la quarta tranche in ordine cronologico dopo le pubblicazioni del 4, 12 e 15 maggio) delle famiglie beneficiarie dell’erogazione del contributo regionale inerente le “Misure straordinarie urgenti a sostegno delle famiglie per fronteggiare l’emergenza economico-sociale derivante dalla pandemia SARS-COV-2”.

Al momento sono 400 le famiglie beneficiarie del bonus regionale in base alle graduatorie stilate dagli Uffici dei Servizi sociali.

L’importo liquidato in questa tranche è pari a 145.887,92 euro.

Per fugare alcuni dubbi sorti tra i nostri concittadini, si ricorda che, per quanto concerne la priorità nell’assegnazione, non fa fede il numero di protocollo, bensì l’ordine cronologico di arrivo delle email presso la casella di posta elettronica del comune di Carbonia.

Le graduatorie sono pubblicate al seguente link: https://www.comune.carbonia.su.it/servizi/servizi-sociali-e-politiche-giovanili/item/3280-avviso-pubblico-misure-straordinarie-e-urgenti-a-sostegno-delle-famiglie-per-fronteggiare-l-emergenza-economico-sociale-derivante-dalla-pandemia-sars-cov2-esito-del-procedimento-ii-gruppo-iii-elenco-delle-richieste-con-esito-sospese-nelle-prece

Gli Uffici dei Servizi sociali sono al lavoro al fine di istruire il prima possibile tutte le pratiche rimanenti, di cui vi daremo conto nei prossimi giorni.
Le persone, la cui domanda risulta al momento sospesa, verranno contattate  dai nostri uffici comunali e invitate a presentare le informazioni mancanti.

Per maggiori informazioni è possibile contattare preferibilmente il seguente indirizzo email: infobonuscovid@comune.carbonia.ca.it; o in alternativa i seguenti numeri telefonici:

Dal lunedì al venerdì
dalle 9.00 alle 11.00 il numero telefonico 340 1735181
dalle 11.00 alle 13.00 il numero telefonico 340 0166238

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L’Hotel Abi d’Oru, 5 stelle sulla celebre spiaggia di Marinella a Porto Rotondo, riapre venerdì 26 giugno con 70 camere delle 140 disponibili, ricreando l’atmosfera intima di un boutique hotel pur conservando gli ambienti di un grande resort.

Raddoppiano gli spazi, i servizi e l’attenzione al benessere degli ospiti, per una vacanza serena e in totale sicurezza.

«Non solo vogliamo garantire la nostra accoglienza così com’è stato negli ultimi 57 anniafferma Alessandro Convertino, General Manager dell’Abi d’Oru – ma puntiamo a rafforzare la qualità dei servizi e a migliorare l’esperienza dei nostri ospiti, così che possano godersi una vacanza tranquilla e spensierata.»

L’albergo ha adottato misure straordinarie per la tutela della salute del personale e dei clienti dall’arrivo in aeroporto e durante tutta la permanenza, senza tuttavia perdere lo stile ed il clima di vacanza che da sempre si respira all’Hotel Abi d’Oru.

«Sarà un’estate come quelle di una volta, più esclusivaprosegue Alessandro Convertinoper chi ama veramente la Sardegna, tra le regioni meno colpite dall’emergenza sanitaria. Abbiamo la fortuna di offrire ambienti ampi e 5 ettari di giardini con piante di mirto, rosmarino, lavanda, lentisco ed altre essenze mediterranee: ognuno avrà il suo spazio per praticare yoga in riva al mare o sotto gli ulivi, allenarsi all’aria aperta o semplicemente rilassarsi in spiaggia o a bordo piscina.»

Tutto è pensato perché la vacanza possa essere un’esperienza piacevole e di svago, e anche le misure di sicurezza sono un’opportunità per offrire nuovi servizi agli ospiti. Il personale è dotato di mascherine abbinate alle divise disegnate da Antonio Marras per tutti i reparti. Ai piccoli invece pensa l’artista pop Bob Marongiu che sulle mascherine porta l’allegria degli animali rappresentati nei suoi dipinti, come l’ape simbolo dell’Abi Kid’s Club.

Gli ospiti possono effettuare il check-in online da casa e dirigersi direttamente in camera oppure possono farlo come da tradizione sulla terrazza vista mare. In entrambi i casi troveranno un cocktail di benvenuto e tutti gli accessori per una vacanza in sicurezza.

Le comunicazioni durante il soggiorno potranno essere effettuate tramite l’app dell’albergo, che consente tra l’altro di consultare i menu e prenotare i tavoli dei ristoranti e richiedere informazioni ai concierge evitando contatti superflui con il personale.

Nei 3 bar e nei 3 ristoranti dell’albergo, di cui uno direttamente sulla spiaggia, è garantito il distanziamento tra i tavoli e chi lo desidera potrà cenare in camera in assoluto relax.

In spiaggia, fiore all’occhiello dell’Abi d’Oru, gli ombrelloni sono distanziati ben 4,5 metri e verrà potenziato il “beach service” per gustare insalate, bevande, aperitivi e merende direttamente sotto l’ombrellone.

Comfort e sicurezza anche alla Spa dove l’accesso alla sala relax e alla zona umida è possibile solo su prenotazione. I protocolli sanitari sono rigidi come sempre, con disinfezione prima e dopo ogni trattamento.

L’albergo ha inoltre aderito al progetto Sardegna Isola Sicura, un tavolo di lavoro dei maggiori rappresentanti della filiera turistica sarda: aeroporti, società private di trasporto e gran parte dei principali gruppi alberghieri, con l’obiettivo di elaborare un protocollo comune di best practice per offrire agli ospiti serene vacanze estive.

L’Hotel Abi D’Oru apre nel 1963, a pochi chilometri dalla Costa Smeralda che nasce proprio in quegli anni, per volere del conte Vittorio Cini, patron di Ciga Hotels e mecenate italiano. Il Conte affida il disegno dell’Abi D’Oru a Simon Mossa, il noto architetto, politologo e scrittore sardo che fa parte anche del primo comitato di architettura voluto da S.A. l’Aga Khan per creare e delimitare lo stile architettonico della Costa Smeralda.

Simon Mossa disegna un albergo il cui schema ripete quello degli esagoni degli alveari: un progetto talmente originale da essere pubblicato sulle riviste di architettura più importanti di quegli anni.

L’albergo dispone di 140 tra camere, junior suite e suite, quasi tutte con vista sul Golfo di Marinella a Porto Rotondo. Solo la grande piscina riscaldata, il giardino privato e un laghetto naturale separano le stanze dell’Abi d’Oru dalla spiaggia, che ha una vasta area riservata agli  ospiti dell’albergo. Agli amanti dello sport l’albergo offre 2 campi da tennis, 1 campo da calcio a cinque, un campo da pallavolo e numerose opzioni per gli sport d’acqua.

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Le squadre di Abbanoa hanno nuovamente programmato la campagna di sostituzione dei vecchi contatori nei Comuni del Sulcis sospesa lo scorso marzo a seguito delle disposizioni relative all’emergenza Covid-19. I centri interessati sono Calasetta, Narcao, Perdaxius e Piscinas.

Complessivamente l’iniziativa riguarda più di mille utenze con apparecchi ormai datati. L’attività, che è un obbligo di legge, viene eseguita nel rispetto delle normative nazionali (DM 155/2013 e del DM 93/2017) che comportano l’ammodernamento dei contatori dell’acqua.

Consumi certi. Il parco contatori in dotazione ai clienti è costantemente monitorato all’insegna della certezza dei consumi. Abbanoa ha ormai avviato una fatturazione regolare ogni tre/quattro mesi basata esclusivamente sulle letture effettive dei contatori (tranne per i casi dove il contatore è all’interno dell’abitazione e non è stato possibile contattare il cliente). Assieme alla campagna di sostituzione dei contatori saranno effettuate anche le letture. Gli operatori di Abbanoa sono muniti di tablet georeferenziati che consentono di caricare i dati direttamente nel sistema informatico ed eseguire la fotografia dei numeri indicati dai misuratori a garanzia dell’esattezza della lettura. La certificazione dei dati caricati, inoltre, è garantita tramite l’innovativa tecnologia informativa “blockchain”. Tutte le letture, tra l’altro, sono sempre consultabili dai clienti tramite i servizi di Sportello Online sul sito internet www.abbanoa.it e dell’app Abbanoa disponibile per smartphone e tablet Ios e Android.

Gli avvisi. Durante la campagna di sostituzione dei contatori, se i clienti non dovessero essere in casa al momento del passaggio dei tecnici di Abbanoa, oppure impossibilitati date le attuali restrizioni Governative per l’emergenza sanitaria, sarà lasciata una comunicazione contenente la matricola e la lettura del contatore sostituito che farà fede per la successiva fatturazione. In un’ottica di completa trasparenza dell’attività, gli operatori eseguiranno la rilevazione fotografica del contatore sostituito in modo da prevenire eventuali contestazioni.

La sicurezza Covid-19. Le squadre di Abbanoa svolgeranno l’attività dotati di tutti i dispositivi di protezione individuale previsti e le sostituzioni avverranno solo se i contatori si trovano nelle nicchie esterne che si affacciano sulle strade pubbliche o nei cortili accessibili. Saranno evitate e riprogrammate successivamente le attività che, per la loro evasione, richiedano l’accesso alle abitazioni e un contatto diretto con il cliente.

 

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La Giunta regionale ha approvato la delibera che aggiorna le misure di sicurezza per la presa in carico delle future mamme e dei loro bambini nei punti nascita della Sardegna e consentirà l’ingresso nelle sale parto ai papà o a un accompagnatore indicato dalla partoriente. «La sicurezza delle mamme, dei papà e dei neonatidichiara l’assessore della Sanità, Mario Nieddu – è stata la nostra priorità sin dall’inizio dell’emergenza e lo è ancora oggi. La tutela della salute dei genitori e dei bambini è stato il faro che ha guidato le nostre scelte in un momento particolarmente delicato per l’evoluzione dell’epidemia».

Il provvedimento segue, a distanza di poche settimane, quanto già anticipato per le sale parto delle strutture dell’Ats e permetterà ai punti nascita di tutte le aziende sanitarie dell’Isola di consentire, a determinate condizioni di sicurezza, gli accessi precedentemente limitati dalle misure per il contenimento del Covid-19: «Nel periodo più critico dell’epidemiaspiega l’assessore regionale della Sanitàle neo mamme hanno dovuto affrontare l’ultima parte di questo importante percorso senza i propri affetti, seppure sostenute dall’amore e dalla grande professionalità del personale sanitario in servizio nei nostri ospedali».

L’accesso alla sala parto sarà consentito solo dopo accurato screening per rilevare la condizione di rischio o positività al Coronavirus, attraverso il pre-triage e la rilevazione della temperatura corporea. I papà o gli accompagnatori, così come le partorienti in fase di preospedalizzazione, saranno sottoposti a tampone naso e orofaringeo che comprovi la negatività del test al Covid-19.

«I dati epidemiologici ci consentono oggi un importante passo in avanti verso la normalità, con l’adozione di tutte le precauzioni e delle necessarie misure anti-contagio. Non intendiamo abbassare in alcun modo la guardia, ma siamo felici di poter dare una risposta positiva alle tante mamme e ai tanti papà della nostra Isola e al loro desiderio di poter condividere, in sicurezza, un momento unico, come la nascita di un figlio», conclude l’assessore Mario Nieddu.

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Grazie ad un importante intervento di riqualificazione il Parco delle Rimembranze ed il suo Viale diventeranno il centro di un’oasi verde nel cuore della città di Iglesias.
Il progetto, finanziato grazie al protocollo stipulato tra il comune di Iglesias e la Portosvesme Srl, relativamente alle misure di compensazione ambientale, per un importo complessivo dei lavori di circa 208.000,00 euro, prevede la realizzazione di un’area di verde urbano coerente con il sistema naturalistico e paesaggistico del territorio.
L’area verde, oltre al prato naturale, ospiterà esclusivamente specie tipiche della macchia mediterranea, come l’ulivo, il lentisco e la quercia da sughero, senza specie aliene invasive, una scelta in armonia con l’ambiente naturale e con le altre aree verdi della città, secondo gli indirizzi contenuti nelle linee guida regionali, nazionali e sovranazionali in materia di tutela paesaggistica e salvaguardia ambientale.
«Una delle caratteristiche principali del Parco, oltre alla possibilità di avere un’oasi verde di questo tipo nel cuore della cittàspiega il sindaco, Mauro Usai -, è quella di essere un’area polifunzionale, dove potranno trovare spazio attività dedicate a tutti i tipi di visitatori, dai più piccoli agli adulti, con un’attenzione particolare anche alle persone avanti con gli anni, grazie alla collaborazione con le associazioni della città impegnate nella promozione di politiche attive per la terza età.»
Per questo motivo, il Parco ospiterà aree gioco per i bambini, una palestra all’aperto per il fitness, zone dedicate al relax e spazi nei quali poter dar vita ad eventi culturali, attività economiche ed iniziative di educazione ambientale, in sinergia con le scuole e con le associazioni della società civile.
Per l’assessore all’Ambiente, Francesco Melis, la riqualificazione del Parco e del Viale delle Rimembranze, rappresenta un importante risultato che va nella direzione delle iniziative messe in atto per la promozione del verde pubblico e la salvaguardia ambientale: «Un progetto ambizioso, che segue un primo intervento di circa 100.000,00 euro già realizzato grazie ai fondi della legge 37/98, per un’area verde che verrà pienamente riqualificata e restituita alla collettività. Spero che tutti gli Iglesienti sposino il progetto del Parco delle Rimembranze e contribuiscano a custodirlo, tutelarlo e valorizzarlo».

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I segretari di CGIL, CISL e UIL chiedono un confronto al presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, sulla riprogrammazione delle risorse ed il loro riorientamento per il sostegno al sistema economico e sociale della Sardegna a seguito della crisi da Covid-19.

Con l’approvazione definitiva del cosiddetto DPCM “Rilancio” si è andato a completare il quadro complessivo degli interventi che il Governo nazionale ha posto in essere a sostegno del sistema economico e sociale nazionale, così come inizialmente definiti con i DPCM “CuraItalia” e “Liquidità” – scrivono in una nota Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticca. In questi mesi la Regione Sardegna ha altresì provveduto a definire progressivamente un analogo insieme di interventi per far fronte alla crisi da Coronavirus, misure che spaziano dalle imprese della filiera turistica a quelle di tutti gli altri settori ed attività economiche (compreso il settore agricolo e gli imprenditori agricoli), ma che coinvolgono anche le persone fisiche e i nuclei familiari. Complessivamente abbiamo calcolato trattarsi di quasi 400 milioni di euro variamente ripartiti tra interventi diretti al welfare e famiglie (34,44%), alle imprese (58,04%), suddivisi tra garanzie/mutui (52,51%) e finanziamenti diretti (5,53%)), per i quali spicca la riserva a favore della filiera turistica stabilita dalla L.R. 8/2020 e le risorse inizialmente dirette alla Protezione civile (7,52%). Si tratta certamente di una cifra notevole, alla quale dovrebbero aggiungersi le risorse che, in questi mesi, si sarebbero dovute sbloccare per effetto delle azioni deliberate dalla Giunta necessarie ad accelerare le attività di pagamento delle agevolazioni ai beneficiari delle procedure di aiuti regionali. Ciò premesso, constatiamo al contempo che la gran parte di questi fondi deriva da riprogrammazioni e riorientamento di risorse, con particolare riferimento a quelle derivanti dai fondi strutturali europei (FESR, FSE e FEASR) per la programmazione 2014-2020, come pure da economie registrate sul funzionamento di strumenti analoghi, ovvero da fondi variamente gestiti dalla Finanziaria regionale. Rileviamo che questa intensa attività sta avvenendo senza un coinvolgimento delle Parti economiche e sociali ed un’adeguata e trasparente comunicazione all’esterno che, riconducendo le singole iniziative all’interno di un quadro organico ed unitario di programmazione, possa consentire di valutare l’opportunità delle scelte che si stanno compiendo e gli impatti su cittadini, lavoratori ed imprese. Ciò in particolare anche alla luce proprio del DPCM “Rilancio” il quale tra i vari capitoli prevede, al Capo XI – Sud, una serie di articoli che, nello stabilire il contributo dei Fondi strutturali europei al contrasto dell’emergenza Covid-19, di fatto sollevano anche il problema della riprogrammazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), oltre a “mettere in gioco” anche le risorse rinvenienti dai cicli programmatori 2000-2006 e 2007-2013. Stanti i limiti di manovra della finanza pubblica, ci troviamo di fronte alle medesime risorse che solo apparentemente si moltiplicano, ma, messo per il momento da parte il possibile loro incremento, da valutare soprattutto in base alle decisioni di ambito nazionale ed europeo, il punto di rilievo sta nelle caratteristiche, nella tempistica di attuazione e nel tiraggio delle misure che vengono assunte.»

«Questa breve ricostruzioneaggiungono Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticcaevidenzia quanto sia oltremodo necessario ed urgente poter disporre di alcune risposte riguardo a:

1. quale sia il quadro complessivo e di dettaglio degli interventi pro Covid19 finora programmato (soggetti destinatari, tipologia, ammontare delle risorse, fonte). Da parte nostra abbiamo fatto una prima, sicuramente parziale (tenuto peraltro conto che a tutt’oggi risultano non disponibili delle delibere aventi probabilmente impatti finanziari) e forse anche imperfetta, ricognizione che alleghiamo alla presente nello spirito di reciproca collaborazione che ci muove;

2. stato di avanzamento della riprogrammazione dei fondi strutturali 2014-2020 e di avanzamento del FSC 2014-2020 e loro esiti (risorse disponibili, assi/linee di intervento coinvolti, e destinazione programmata). L’ Agenzia per la Coesione Territoriale ha attestato che al 30.04.2020 risultava certificato ancora il 26,8% delle risorse PO FESR (circa 250 milioni su 931 milioni di importo programmato complessivo) ed il 25,9% del PO FSE (circa 115 milioni euro su 445 milioni), gli stessi valori con cui si era chiuso il 2019. Mancano a tutt’oggi dati puntuali su quanto è stato effettivamente programmato e sull’avanzamento della spesa per singole azioni.

3. stato degli impegni e della spesa delle risorse (29,9 milioni di euro) assegnati da bilancio alla Protezione Civile, con particolare riferimento alle misure di sicurezza e prevenzione sanitaria per la ripresa delle attività economiche e della circolazione delle persone, ormai avviata;

4. stato degli impegni assunti per l’approvazione di misure di sostegno a favore dei lavoratori e lavoratrici esclusi da altre provvidenze statali di cui all’Accordo Regione-Parti Sociali del 26 marzo 2020 e interventi per la più rapida erogazione dei trattamenti stabiliti;

5. monitoraggio rispetto all’accelerazione della spesa sui principali strumenti di sostegno alle imprese a far data dalla DGR 13/11 del 17.03.2020 fino ad oggi e proiezioni per i prossimi mesi;

6. stato di attuazione degli strumenti finanziari, anche innovativi, costituiti per favorire l’accesso al credito delle imprese colpite dalla crisi da Covid-19, completo delle operazioni attivate con l’ammontare dei finanziamenti alla data attuale eventualmente autorizzati;

7. stato di attuazione del Fondo di debito denominato “Emergenza imprese” per il quale si è prevista una dotazione iniziale di 120 milioni di euro, di cui 60 milioni a valere su risorse comunitarie esito riprogrammazione POR FESR 2014-2020 e su risorse del bilancio regionale da destinare con apposito disegno di legge, e 60 milioni di fonte BEI Siamo convinti che il fattore “tempo” e l’effettiva fruibilità delle risorse non siano, ancor più in questa difficile fase, elementi estranei all’efficacia delle misure messe in campo dalla Regione. Come pure riteniamo che alle Parti sociali vada riconosciuto un ruolo fattivo e non residuale nel definire anche il quadro degli interventi, come pure valutarne e monitorarne l’efficacia.

«Pertanto concludono Michele Carrus, Gavino Carta e Francesca Ticcasiamo a richiederLe con urgenza l’apertura di un confronto di merito sui temi e le problematiche richiamate, confronto peraltro già precedentemente sollecitato con nostra precedente nota in data 17 aprile u.s. e, non a caso, appositamente previsto nel citato Accordo siglato il 26 marzo 2020.»