18 July, 2024
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E’ pronto a entrare in funzione il nuovo acquedotto al servizio di Santadi, in località Pani Loriga. Domani, mercoledì 20 maggio 2020 l’impresa incaricata dal Comune procederà con il all’ultimazione dei collegamenti della condotta adduttrice appena realizzata che consentirà di mandare in pensione le vecchie tubature “colabrodo”. Una linea che vanta un poco invidiabile record di rotture, in media una alla settimana, che negli ultimi anni avevano causato una serie di innumerevoli disservizi. L’investimento è di circa 800mila euro grazie a un accordo tra Comune, Abbanoa ed Ente di Governo d’Ambito.

I collegamenti. Per consentire il collegamento delle nuove condotte e la dismissione delle vecchie, sarà necessario sospendere temporaneamente l’attività dell’acquedotto. L’erogazione all’utenza sarà garantita dalle scorte dei serbatoi che saranno sufficienti per garantire il servizio sino alle 18.00. Successivamente sarà effettuata una chiusura dell’erogazione sino alle 6.00 del mattino successivo, per ricostituire le riserve negli stessi serbatoi.

Convenzioni a 3. I lavori rientrano nelle cosiddette “Convenzioni a 3” frutto di accordi tra Abbanoa, comune di Santadi ed Egas che prevedono una suddivisione dei compiti per accelerare i tempi di realizzazione delle opere: il Comune gestisce direttamente gli interventi dei propri territori occupandosi dell’iter di progettazione, gara d’appalto e realizzazione delle opere; Egas mantiene le funzioni di controllo e garantisce la certezza dei tempi di erogazione delle risorse; Abbanoa supervisiona tutte le fasi dell’iter affidato al Comune e, una volta completate le opere previste nell’intervento, le prende in gestione e le mette in esercizio.

 

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Il presidente della Giunta regionale, Christian Solinas, ha firmato oggi l’ordinanza n° 24 con la quale dispone che, a decorrere dalla data odierna, fatte salve differenti sopravvenute esigenze di contenimento della diffusione epidemiologica del SARD-CoV-2, è consentito il traffico merci sulla rotta Santa Teresa di Gallura-Bonifacio e ritorno. Resta sospeso il traffico passeggeri, salvo che per le seguenti dimostrabili esigenze: motivi di lavoro; motivi di salute; assoluta urgenza; rientro alla propria residenza/domicilio/abitazione.

L’ordinanza resterà in vigore fino al 2 giugno 2020.

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1 solo nuovo caso positivo al Covid-19 è stato riscontrato nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 1.026 tamponi eseguiti. Sono 1.354 i casi dall’inizio dell’emergenza. Si registra l’unico caso nella Città Metropolitana di Cagliari. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 44.413 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 80, di cui 9 in terapia intensiva, mentre 261 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 341. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 804 pazienti guariti (+40 rispetto al dato precedente), più altri 83 guariti clinicamente. Non si registrano nuove vittime (126 dall’inizio dell’emergenza).
Sul territorio, dei 1.354 casi positivi complessivamente accertati, 249 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1), 97 nel Sud Sardegna, 58 a Oristano, 79 a Nuoro, 871 a Sassari.

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Il gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale ha presentato un’interrogazione alla Giunta per chiedere chiarimenti sul tema della modalità di riapertura dei collegamenti aerei nazionali ed internazionali da e per la Sardegna. L’azione scaturisce dalle incertezze e della mancanza di chiarezza della politica regionale che stan generando ripercussioni negative sull’intero sistema di sviluppo dell’Isola, come ad esempio il ricorso o meno al passaporto sanitario obbligatorio per i passeggeri, di cui al momento non si conosce né la tipologia né la forma che il documento stesso debba avere.

L’interrogazione è promossa dall’on. Gian Franco Satta ed è stata sottoscritta anche dal gruppo consiliare di Leu e da esponenti del PD.

Le conseguenze della pandemia Covid-19 stanno causando forti ripercussioni sul sistema economico regionale e ora, anche nella cosiddetta fase di rilancio, determinati settori stanno soffrendo più di altri le difficoltà della ripartenza, stante l’assenza di una programmazione strategica regionale che consenta una vera ripresa economico-sociale dell’Isola. Tra i settori maggiormente colpiti vi sono quelli legati al trasporto aereo. In particolare si registrano dati estremamente preoccupanti negli scali rimasti chiusi durante il periodo di lockdown. Nel solo aeroporto di Alghero, ad oggi ancora inspiegabilmente chiuso, a seguito dei voli cancellati nel periodo dell’emergenza si sono persi già circa 350.000 passeggeri. Nel medesimo scalo si sono registrati mancati introiti per un totale complessivo di circa 2,5 milioni di euro. Considerata la specifica condizione del sistema aeroportuale isolano, si ritiene che la Regione debba farsi carico di destinare risorse importanti allo sviluppo del traffico aereo attraverso un’azione mirata di marketing, atta a scongiurare il pericolo che siano cancellate altre rotte già programmate nella stagione estiva alle porte. Questa, in sintesi, la linea dei Progressisti.

Così Gian Franco Satta sulla questione: «Per mesi abbiamo sentito parlare il Presidente della Regione di una Sardegna Covid-free. L’impressione è che si stia cavalcando la situazione generale dei bassi numeri di contagio nell’Isola, a fronte invece di gravissime mancanze in situazioni più specifiche come in ospedali o case di riposo, per promuovere un brand turistico, tralasciando responsabilità legate all’ambito sanitario passate e future. L’aspetto sanitario deve rimanere assolutamente centrale, così come maggior serietà ci deve essere nel definire fin da oggi, senza rinvii o tentennamenti, dei protocolli certi per regolare i collegamenti da e per la Sardegna. Queste incertezze, purtroppo, si stanno sommando ai danni già causati dalla pandemia con effetti moltiplicatori. Non solo, sembra che si stia considerando come il ricorso allo spostamento dalla regione sia ad appannaggio dei soli turisti vacanzieri. In realtà quotidianamente migliaia di persone partono o arrivano in Sardegna per motivi diversi, come ad esempio di lavoro o di salute. E spesso questi viaggi si compiono in giornata o nello spazio di pochi giorni. Occorre considerare anche questi aspetti».

«Non si comprende, tra l’altro, perché lo scalo di Alghero sia ancora chiuso. Si sta additando come responsabile il Governo nazionale. Per questo stiamo anche chiedendo formalmente di sapere con quale atto il presidente della Regione abbia chiesto al Governo nazionale la riapertura dell’aeroporto di Alghero. La confusione generale è troppa e la misura appare davvero colma. Per questo vogliamo sapere immediatamente quali azioni la Giunta regionale intenda concretamente promuovere – conclude Gian Franco Satta – per scongiurare il pericolo che negli aeroporti sardi siano cancellate altre rotte nella stagione estiva alle porte e per garantire il diritto alla mobilità in sicurezza nei movimenti da e per l’Isola.»

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Il comune di Sant’Antioco ha installato sei attraversamenti pedonali luminosi in altrettanti punti sensibili della città. Uno nell’incrocio tra viale Trento e via Campidano; due nella trafficatissima via Matteotti; tre in via Nazionale, porta di ingresso di Sant’Antioco: immediatamente dopo il ponte, fronte Chiesa di Nostra Signora di Bonaria e nell’incrocio tra via Nazionale e via XXIV Maggio. L’installazione degli attraversamenti pedonali illuminati si inserisce in un più ampio progetto improntato sulla sicurezza dei cittadini, tra i quali spiccano la bitumazione di numerose strade (in questi tre anni di Amministrazione comunale sono state asfaltate circa settanta arterie), l’installazione degli autovelox mobili ed il rifacimento della segnaletica orizzontale.

Gli impianti collocati risultano di fondamentale importanza in quanto illuminano in modo efficace l’attraversamento pedonale e incoraggiano il pedone ad usarlo: il cartello in cima, infatti, oltre a essere illuminato e visibile da distanza considerevole, proietta un fascio di luce verso il basso e, dunque, in direzione delle strisce pedonali. Ancora qualche operazione tecnica e a breve verranno attivati, garantendo la possibilità di transitare liberamente e in tutta sicurezza in alcuni punti considerati particolarmente a rischio. Per ora ne sono stati installati sei, ma è evidente che vi sono ulteriori luoghi strategici su cui intervenire. Per questo, resta ferma l’intenzione dell’Amministrazione comunale, di proseguire su questa linea di intervento.

 

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«Lo sport deve riprendere le proprie attività e continuare a svolgere il suo ruolo di primaria importanza nell’agonismo e nella formazione dei giovani.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas, che annuncia una serie di misure straordinarie per il mondo sportivo. Una particolare attenzione all’intero settore e un sostegno concreto a società, squadre, singoli atleti ed eventi colpiti dalle restrizioni dovute al Covid-19. Attenzione e una grande sensibilità verso le società e le squadre colpite dalle restrizioni è stata data dall’Assessore regionale dello Sport, Andrea Biancareddu che ora guarda con speranza alla possibilità di una riapertura seppur parziale di alcune discipline.

«Per un settore delicato, come quello dello sport ha detto l,’assessore dello Sport Andrea Biancareddu che sta risentendo in modo particolare della sospensione delle attività dovuta all’emergenza pandemica, ho ritenuto opportuno, così come è avvenuto negli altri settori di mia competenza e venendo incontro ai suggerimenti e alle istanze pervenute dal mondo sportivo, di adottare alcune misure straordinarie di accelerazione della spesa al fine di assicurare ai sodalizi sportivi la liquidità necessaria per far fronte al periodo di congiuntura e di crisi.»

«Su mia precisa indicazione ha specificato ancora Andrea Biancareddugli uffici del Servizio Sport, con l’obiettivo di venire incontro a tutto il comparto sportivo, hanno adottato le procedure relative alla liquidazione dei contributi, rinviando a data da definirsi, le verifiche di rito. Così dal mese di gennaio ad oggi sono stati effettuati pagamenti per complessivi 8 milioni di euro, tra anticipazioni, saldi 2019 e quote 2020.»

Inoltre, Andrea Biancareddu ha sottolineato che, sempre per andare incontro alle società sportive, si procederà nei tempi più solleciti alla pubblicazione dei relativi bandi per l’annualità 2020, nei quali, tenuto conto del particolare momento di emergenza sanitaria, verranno previste modalità di erogazione e rendicontazione semplificate.

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Ikea ha indetto nuove assunzioni per diverse figure da inserire presso i negozi presenti su tutto il territorio nazionale. La ricerca riguarda Addetti Area Operativa, che dovranno gestire gli spazi, sostenere iniziative per facilitare la vendita dei prodotti in offerta, mantenere l’area di responsabilità pulita, ordinata, attraente e invitante, controllare che i prodotti siano sempre in perfette condizioni e correttamente prezzati; Addetti Area Commerciale, che dovranno accogliere i clienti e individuare i loro bisogni, saper usare i diversi canali a disposizione per incontrare tutte le tipologie di cliente, scoprire tutte le caratteristiche e i vantaggi dei prodotti; Responsabili del Controller Aziendale, che dovranno identificare e perseguire attivamente le opportunità commerciali, raccogliere tutte le informazioni e gli strumenti disponibili, dirigere e sviluppare la cooperazione in tutte le aree del negozio; Responsabili del Team di Fornitura del Negozio, che dovranno contribuire alla creazione e all’attuazione operativa del piano d’azione del negozio locale, garantire la qualità dei prodotti, il rifornimento, l’accuratezza delle scorte e l’esperienza di acquisto dei clienti nelle aree dell’arredamento, reclutare i numerosi talenti del team per garantire la pianificazione della successione etc. Ikea offre possibilità di…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_ikea_5_20.html .

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La FASI (Federazione Associazioni Sarde in Italia) attende con ansia e preoccupazione, ma anche con speranza, una ripresa in tempi brevi dei collegamenti con la Sardegna.

Noi emigrati auspichiamo la riapertura degli accessi alla nostra isola, nelle necessarie condizioni di sicurezza previste dai protocolli per il Covid-19. La speranza è data dalla discesa degli indici di incidenza del Covid-19 in Italia e dalla possibilità che la Sardegna diventi Regione Covid-Free.

Questa speranza, che certo deve essere suffragata dalle indispensabili conferme medico-scientifiche, ci spinge a ricordare con particolare risalto quanto sia forte e crescente fra i nostri emigrati il bisogno di tornare nella propria terra di origine, fra i propri cari, nelle proprie case. Registriamo anche ogni giorno il desiderio di tanti amici non sardi di avere notizie certe sulla possibilità di andare in vacanza in Sardegna nella imminente stagione estiva.

È questa la stessa speranza degli imprenditori sardi in campo turistico: essi hanno dichiarato la loro disponibilità ad attivare rapidamente gli adeguamenti richiesti per consentire la fruizione della vacanza in condizioni di sicurezza.

Tuttavia, abbiamo l’esigenza di maggiori chiarimenti su alcuni passaggi indispensabili: in primo luogo la comunicazione esplicita, univoca, della volontà di riaprire e le condizioni – che devono essere però fattibili – cui bisognerà sottoporsi. Non solo per evitare ogni ipotesi di quarantena, ma per valutare possibilità, costi economici e convenienza della certificazione, del passaporto sanitario, della disponibilità dei tamponi, dei test sierologici. Secondo i prezzi praticati in diverse regioni italiane, il costo di un passaporto sanitario per una famiglia di 4 persone si aggira attorno ai 500 euro (analisi sierologica 40 euro, tampone 80 euro), che rappresentano un pesante aggravio del costo del viaggio.

Abbiamo quindi la necessità di sapere: sono rimborsabili e in che modo? Sono a carico della Regione? Ci sono piani precisi per accedere a fondi nazionali ed europei? Secondo quali procedure?

Senza la definizione di questi punti-chiave, temiamo che sarebbe molto difficile e complesso il rientro degli emigrati e l’arrivo dei turisti, che potremmo perdere per sempre.

Inoltre riteniamo che sia necessaria una misura, da varare in tempi brevi, che preveda il permesso di ritorno per gli emigrati, per la manutenzione delle loro case nei paesi di origine e al mare.

Dalla Regione attendiamo quindi indicazioni, insieme al Governo, sulle tappe di riapertura degli aeroporti di Olbia ed Alghero e precisazioni su quali protocolli di sicurezza verranno adottati, per accelerare la programmazione della riapertura dei porti con i protocolli necessari, unitamente alle compagnie di trasporto marittimo.

Permane un’altra preoccupazione, che riguarda i possibili aumenti delle tariffe aeree e marittime, a fronte dei limiti previsti per il numero dei passeggeri e per l’aumento del costo del carburante ecologico per le navi.

Un’altra richiesta è che la Regione chieda al Governo l’estensione dei voucher vacanze anche per il viaggio, per le spese per la certificazione Covid-19.

La FASI e le sue associazioni hanno necessità di indicazioni chiare per la promozione della Sardegna sul territorio peninsulare, per il nostro rientro estivo in Sardegna e per favorire il flusso turistico, di cui movimentiamo una quota importante. Ci appelliamo alla sensibilità del presidente della Regione per dare risposte celeri, prima che sia troppo tardi. C’è il rischio fondato che sia possibile muoversi fra le diverse regioni in tutta Italia, salvo che arrivare in Sardegna. Sarà possibile andare, a Iesolo, Rimini, Viareggio, Sorrento, Tropea a basso costo, ma non al Poetto, Alghero, Santa Maria Navarrese, San Teodoro, Villasimius, Chia, Porto Pino, Buggerru, Torregrande, Bosa oppure Baunei o Cala Luna.

Oggi, più che mai, per la drammatica situazione determinata dalla pandemia, la Sardegna ha bisogno assoluto di provvedimenti e di aiuti che abbattano i costi dell’insularità, a partire da quelli dei trasporti. Battaglia per la quale siamo a fianco della nostra Isola nel chiedere al Governo concretezza di interventi e certezza di aiuti.

La Presidente

Serafina Mascia

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«Intendiamo sostenere e potenziare l’assistenza sanitaria in Sardegna durante questa emergenza anche con il supporto della Protezione civile regionale che in questi mesi difficili ha lavorato senza tregua per fronteggiare la diffusione del virus nell’Isola, installando ben cinquanta strutture mobili sanitarie che hanno accolto e curato migliaia di cittadini.»

Lo ha affermato questa mattina il presidente della Regione, Christian Solinas, alla Fiera di Cagliari, dove è stato allestito per il collaudo un nuovo ospedale da campo da 20 posti letto. La struttura – donata dalla multinazionale olandese Philips alla Croce Rossa Italiana – rappresenta un polo mobile d’eccellenza con ambienti a pressione negativa che potrà ospitare, secondo le necessità, fino a 20 pazienti in terapia intensiva o sub intensiva, o in alternativa anche dei pazienti no-Covid. La struttura mobile, che sarà dislocata a Nuoro, è stata la prima ad essere montata in Italia e presto ne sarà allestita una seconda nella Penisola.

«La rete regionale della Protezione civile – su indicazione del presidente Solinas – ha supportato in maniera incessante la complessa fase organizzativa delle varie azioni messe in campo dalla Regione durante l’emergenza con la collaborazione costante – come in questa occasione – della Croce rossa e delle altre associazioni della rete regionale. Abbiamo mantenuto, inoltre, un costante raccordo con la direzione nazionale e adattato alla nostra realtà le varie disposizioni. Ancora adesso manteniamo alta la guardia per tenere sempre la situazione sotto controllo», ha sottolineato Antonio Belloi, direttore regionale della Protezione Civile.

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Il dott. Enrico Pasqui è stato uno dei fondatori della nostra associazione, dimostrando il suo profondo attaccamento alla comunità e alla sua storia, avendo trascorso per anni la sua esistenza con noi, diventando un figlio di Bacu Abis. Il padre, dopo l’esperienza importante nella bonifica nella zona di Villamassargia, fu chiamato a Bacu Abis per dirigere l’Azienda agraria e le colonie, in un periodo complesso del movimento operaio. Dott. Enrico Pasqui, pur provenendo da una famiglia agiata, visse con umiltà e amore quella storia di lotte di riscatto e di orgoglio fatta di minatori, di giovani, di donne e di cittadini con provenienze diverse, come quella del suo papà toscano. I ricordi dei nostri anziani sono tanti, tra cui quello di sportivo, uno straordinario e potente centravanti che con una pallonata sfondò la rete!
Era molto promettente ma scelse la strada della medicina per dare il meglio di sé alla cura delle persone. Un grande contributo diede all’ospedale Sirai, dove fu pioniere nella costruzione della sanità pubblica del Sulcis Iglesiente, facendo crescere sul piano professionale e personale i suoi collaboratori. Anche quella è una bella pagina della sua vita! Nell’ultima assemblea dell’Associazione, a Bacu Abis, con il commendatore Paolo Fadda, era felice di essere presente e trasmetteva questo sentimento a tutti, non facendo mancare il suo intervento anche in quella occasione. I suoi interventi erano di un vissuto in questo paese, di conoscenza della sua storia, dei minatori e delle loro famiglie.
Grazie dott. Pasqui, sarà ricordato assieme ai protagonisti della storia di Bacu Abis. Così avrebbe voluto.

Il presidente dell’associazione culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente

Gianfranco Fantinel