18 July, 2024
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Oggi, in Sardegna, sono stati segnalati 7 incendi, uno dei quali ha richiesto l’intervento del mezzo aereo del Corpo forestale, nelle campagne del comune di Ottana, in località “Ena e Olzai”, dove è intervenuto un elicottero proveniente dalla base del Corpo forestale di Fenosu. Le operazioni di spegnimento sono state dirette dal Corpo forestale della stazione di Bolotana coadiuvata dalla pattuglia del del Corpo forestale proveniente da Orani e da una squadra di vigili del fuoco provenienti da Nuoro. L’incendio ha percorso una superficie di circa 3 ettari e ha bruciato macchia evoluta e qualche sughera. Le operazioni di spegnimento, grazie al tempestivo arrivo delle squadre sul posto, si sono concluse alle ore 17.40.

Foto d’archivio.

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Sono partite dalla Sardegna le prime segnalazioni al Governo Conte, affinché non restassero esclusi dalle indennità economiche previste nel decreto Rilancio i tanti lavoratori del settore turistico assunti tramite le agenzie interinali.
Segnalazioni che, riportate anche dal senatore nuorese del Movimento 5 Stelle Emiliano Fenu, hanno trovato riscontro e attenzione da parte del ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, la quale ha operato per garantire gli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori somministrati del settore turistico, fortemente danneggiato dall’emergenza Coronavirus.
All’articolo 89 del decreto Rilancio – approvato il 13 maggio scorso dal Consiglio dei ministri – è stata, infatti, riconosciuta un’indennità di seicento euro per il mese di aprile e di mille euro per il mese di maggio anche ai lavoratori in somministrazione impiegati nel settore del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro tra il 1° gennaio 2019 ed il 17 marzo 2020 e che al momento non sono titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI.
Al riguardo, il senatore Emiliano Fenu ha affermato: «Sebbene il decreto Cura Italia, approvato lo scorso 16 marzo, aveva previsto un’indennità di seicento euro per il mese di marzo per i lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo, a causa di un problema legato ai codici ATECO vi era il rischio concreto per i cosiddetti somministrati – ovvero quei lavoratori che le aziende assumono attraverso le agenzie interinali – di non veder riconosciuto il loro diritto al bonus, con il decreto Rilancio viene risolto questo problema e tali indennità saranno erogate dall’INPS in unica soluzione, previa domanda, e non concorreranno alla formazione del reddito. In questo modo anche questa parte di lavoratori stagionali sardi vedrà riconoscere il diritto a percepire l’indennità».
Il ministro Nunzia Catalfo ha annunciato che con il decreto interministeriale Lavoro-MEF, emanato lo scorso 30 aprile, è stata prevista un’altra indennità di 600 euro per il mese di marzo 2020 per tutti quei lavoratori dipendenti e autonomi che hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o rapporto di lavoro. Tra gli indennizzati rientrano: i lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali (anche se assunti tramite agenzie di somministrazione), i lavoratori intermittenti, gli autonomi privi di partita IVA non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie e, infine, gli incaricati alle vendite a domicilio titolari di partita IVA e iscritti alla Gestione Separata.
Lo stesso Ministro, ha spiegato che una circolare INPS che verrà pubblicata nei prossimi giorni renderà operativa questa ulteriore indennità ed illustrerà le modalità per farne richiesta.
«Le difficoltà di queste ultime settimane, incontrate nel tentativo di includere tutte le categorie di lavoratori stagionali, sono il riflesso della eccessiva complessità del nostro sistema giuslavoristicospiega in una nota il senatore Emiliano Fenu -. Tuttavia, è ferma intenzione del Governo e del ministro Nunzia Catalfo, continuare a lavorare per garantire gli aiuti a tutti i lavoratori, anche a quelli che dovessero restare esclusi dagli ultimi decreti approvati.»

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Dopo la firma del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, sul DPCM contenente misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, in serata dovrebbe arrivare la nuova ordinanza del presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, che disciplinerà la ripartenza delle attività. Qualcosa si era già rimesso in moto lunedì scorso, 11 maggio, in alcuni Comuni, nei quali i Sindaci avevano firmato specifica ordinanza, negli altri da giovedì 14 maggio, con l’entrata in vigore dell’ordinanza del presidente della Regione Sardegna. A Carbonia sono stati riaperti i mercatini settimanali. Non sono mancate le polemiche, innescate dagli operatori che operano all’interno del mercato civico, che hanno lamentato un’eccessiva limitazione agli ingressi, in numero inferiore rispetto a quanto concesso agli operatori esterni allo stesso mercato. Nel mercato di piazza Ciusa, abbiamo incontrato ed intervistato il vicesindaco Gian Luca Lai.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10222836615291868/

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Dopo il lungo periodo di lockdown, ci siamo ritrovati direttamente con l’estate alle porte. La stagione balneare rappresenta un punto focale dell’economia della Sardegna, irrinunciabile per gli operatori del settore. Quest’anno, però, la stagione appare più problematica, con i protocolli che stentano a diventare definitivi e la confusione riguardo le regole da seguire, per potersi spostare da regione a regione.
«L’estate è la stagione della nostra vita esordisce Luciano La Mantia, di Carbonia, gestore di uno stabilimento balneare nella spiaggia di Porto Pino -, perché dura appena tre mesi e, una volta terminati, dobbiamo aspettare l’anno venturo. Nonostante la particolarità di questa stagione 2020, dovuta alle restrizioni per il Covid, le richieste di prenotazione arrivano ugualmente. Le persone chiedono, vogliono venire – prosegue Luciano La Mantia -. Noi ci crediamo, ci scommettiamo, siamo fiduciosi e infatti siamo qui e stiamo già montando. Speriamo sia un’estate il più normale possibile.»
Non tutti i gestori di stabilimenti se la sentono ancora di approntare per la nuova stagione, nonostante le regolamentazioni, riguardo le distanze tra gli ombrelloni e i lettini, si siano ulteriormente modificate negli ultimi giorni.
«La situazione è appena cambiata, per fortunaspiega Giordano La Mantia, co-gestore dello stabilimento di Porto Pino -. La distanza tra un ombrellone e l’altro dovrebbe essere, ora, di 3,50 metri mentre prima si parlava di 5 metri. La cosa ci preoccupava. Ora, invece, secondo noi, ci sono i presupposti per lavorare abbastanza bene.»
Ovviamente, il discorso delle distanze diminuite aiuta ma è dovere dei fruitori stare attenti. Non sarà, comunque, un’estate all’insegna delle feste in spiaggia.

«Purtroppo, per ora, l’intrattenimento danzante, musicale, viene esclusoprosegue Giordano La Mantia -. Speriamo si trovi una soluzione anche per questo.»
Il tutto all’insegna del mantenimento della salute e della sicurezza delle persone.
«Per quanto riguarda la sanificazione, sarà fatta per ogni clienteprosegue Giordano La Mantia, che termina con una promessa -: ci vorrà un po’ più di impegno ma noi siamo pronti a prendercelo. Purché sia una bella stagione, siamo pronti a qualsiasi sforzo.»
Una parte della spiaggia di Porto Pino è, da ormai dieci anni, destinata ad area cani. Una spiaggia unica in Italia, precursore delle simili arrivate in seguito. Un esempio di accoglienza per i turisti provenienti da tutto il mondo, che viaggiano con i loro animali d’affezione. Questa sarà un’estate differente anche per loro.
«Questa stagione la prevediamo molto in salitaafferma Lucia Matta, che, come socia della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, gestisce l’area cani -. Generalmente, in questo periodo, spaliamo per preparare la stagione. Quest’anno è tutto fermo, tutto immobile. Non sappiamo niente e non la prevediamo bene.»
Federica Selis

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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm recante le misure per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 in vigore da domani 18 maggio, con relativi allegati.

DPCM_20200517 2

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«Abbiamo approvato il decreto-legge che da lunedì 18 maggio ci consente di entrare a pieno regime nella fase due; abbiamo anche ultimato il dpcm con le norme attuative di questo decreto-leggeha detto nella conferenza stampa tenuta ieri il Premier Giuseppe Conte -. Affrontiamo questa fase due con voglia di ricominciare ma con prudenza. I dati della curva epidemiologica sono incoraggianti, ci confermano che gli sforzi collettivi fin qui fatti hanno prodotto i risultati attesi: è sceso il numero dei malati, dei contagiati, dei decessi, è aumentato il numero dei guariti. Abbiamo inoltre potenziato le nostre strutture ospedaliere: abbiamo nuovi posti in terapia intensiva e subintensiva. Abbiamo anche incrementato i controlli con i tamponi e con i test sierologici; stiamo adesso per sperimentare la nuova app Immuni. In definitiva, siamo nella condizione di affrontare questa fase due con fiducia ma anche senso di responsabilità.»

«Da lunedì ci si sposterà all’interno della regione senza nessuna limitazione: quindi via alle autocertificazioniha spiegato il presidente del Consiglio -. Questo significa uscire di casa senza più dover giustificare le ragioni dello spostamento. Si potrà andare dove si vuole: in un negozio, in montagna, al lago, al mare. Riprende anche la vita sociale, riprendono gli incontri con gli amici. Rimane naturalmente il divieto di uscire di casa per chi è positivo al virus, per chi viene posto in quarantena. Rimangono anche limitazioni per chi ha sintomi riconducibili al Covid-19, che dovrà rimanere a casa. Resta il divieto di creare assembramenti di persone in luoghi pubblici. In questa fase bisognerà comunque rispettare la distanza di un metro e, anche, raccomandiamo di portare con sé la mascherina che peraltro va indossata obbligatoriamente in alcuni specifici luoghi. In ogni caso raccomandiamo sempre di indossarla al chiuso o anche all’aperto nell’eventualità – immaginate –  di una strada particolarmente affollata in cui ci fosse il rischio o l’impossibilità di rispettare le distanze.»

Il Presidente ha quindi spiegato che fino al 3 giugno gli spostamenti interregionali saranno possibili solo per motivi di lavoro, salute e urgenza. A partire da tale data, se i dati continueranno ad essere incoraggianti, oltre che su tutto il territorio italiano, sarà possibile viaggiare all’interno degli Stati dell’Unione europea, senza obbligo di quarantena per chi arriva in Italia.

Per quanto riguarda le attività commerciali, dal 18 maggio riapriranno i negozi di vendita al dettaglio (quali ad esempio abbigliamento, calzature ecc.), le attività legate alla cura della persona (parrucchieri, barbieri e centri estetici), così come le attività per la ristorazione (bar ristoranti, pizzerie, gelaterie, pub, ecc.). Il tutto a condizione che le Regioni accertino che la curva epidemiologica sia sotto controllo e che vengano adottati protocolli di sicurezza.

Sempre a partire da lunedì potranno riprendere la loro attività gli stabilimenti balneari, così come potranno riprendere gli allenamenti degli sport di squadra e riapriranno i musei. Il tutto sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza specifici.

Dal 18 maggio è prevista anche la ripresa delle celebrazioni liturgiche e religiose in ossequio alle disposizioni di sicurezza stabilite nei protocolli firmati nei giorni scorsi dal Governo e dalle rappresentanze delle varie comunità religiose.

Il presidente Giuseppe Conte, infine, ha annunciato che dal 25 maggio è stata programmata la riapertura di palestre, piscine, centri sportivi e che dal 15 giugno potranno riprendere le loro attività cinema e teatri.  Da tale data, inoltre, «sarà a disposizione dei nostri bambini un ventaglio di offerte varie a carattere ludico-ricreativo. E qui devo ringraziare ancora una volta gli enti locali per aver collaborato proficuamente all’elaborazione di questo ventaglio di attività e di offerte».

Il presidente del Consiglio ha quindi spiegato che le singole Regioni avranno la possibilità di decidere se ampliare o restringere le misure in base alle valutazioni sui dati epidemiologici dei loro territori.

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Il sindaco Paola Massidda e l’Amministrazione comunale di Carbonia salutano il dottor Enrico Pasqui, morto venerdì 15 maggio, all’età di 91 anni.

«Il dottor Enrico Pasqui si legge in una nota è stato una personalità d’eccellenza nel campo medico-sanitario, didattico ed associazionistico cittadino, settori in cui si è fatto apprezzare per le sue qualità professionali ed umane. Carbonia saluta uno dei suoi figli più illustri, che ci lascia con il dolore della perdita, aumentato dall’amarezza di una partecipazione costretta dalle prescrizioni di contrasto alla diffusione del Covid-19.»

«Il sindaco Paola Massidda e l’intera Amministrazione comunale di Carbonia esprimono cordoglio e condoglianze ai familiari, a cui si uniscono in un forte abbraccio conclude la nota -. Riposa in pace dott. Enrico Pasqui.»

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«Sospensione della delibera regionale che riduce le tariffe ai centri di riabilitazione sardi, stop a ritardi e attese per le pratiche delle commissioni ciechi e invalidità civile, immediata soluzione per il ritiro in sicurezza dei presidi da parte dei pazienti diabetici. Sono le tre richieste che ho formulato nell’ultima riunione della commissione sanità e sulle quali sono stati assunti precisi impegni dall’assessorato regionale alla sanità.»

Così il consigliere regionale del gruppo Cambiamo! UDC Antonello Peru che ha sollecitato una rapida soluzione alle tre diverse problematiche già segnalate anche in precedenti sedute della commissione. Per quanto riguarda la questione dei centri di riabilitazione l’aumento delle tariffe aveva provocato non poche perplessità e proteste da parte non solo dei rappresentanti dei centri ma anche delle famiglie delle persone assistite.

«Nel mio interventoafferma il consigliere di Cambiamo!ho voluto prima di tutto ribadire quanto siano importanti i centri di riabilitazione in Sardegna. Svolgono un’attività preziosa e insostituibile in un settore delicatissimo e si rivolgono a pazienti con patologie che meritano un’attenzione particolare. Ho chiesto quindi la sospensione della delibera che aveva previsto una riduzione delle tariffe per le prestazioni rese dai centri e contemporaneamente ho sollecitato l’attivazione di un tavolo tecnico per discutere l’ammontare delle nuove tariffe. Non dobbiamo equiparare le tariffe sarde a quelle delle altre regioni ma dobbiamo effettuare delle valutazioni sul tipo di prestazione e sulla qualità delle stesse che in Sardegna mi risulta essere di alto livello. Devo dire che con soddisfazione ho accolto la decisione dell’assessore di venire incontro a quanto da me richiesto e di sospendere immediatamente la delibera che aveva previsto l’aumento delle tariffe, annunciando anche l’intenzione di attivare il tavolo tecnico per la rideterminazione delle stesse.»

«Ed una soluzione immediata è diventata oramai indispensabile per tutti quei cittadini del nord Sardegna che attendono un pronunciamento da parte delle commissioni ciechi e invalidità civili. Sono sempre di più le segnalazioni che ricevo da persone che hanno inoltrato domanda e non hanno ricevuto risposta. Se prima dell’emergenza Coronavirus c’era forte preoccupazione per il numero di pratiche arretrate ora con l’ulteriore blocco determinato dal Covid-19 il problema ha assunto dimensioni ancora più gravi. Avevo proposto di snellire ulteriormente in questa fase la gestione delle pratiche, almeno per le patologie più gravi, evitando le visite specialistiche in tutti quei casi nei quali era presente una certificazione medica rilasciata da medici specialisti. A questo punto, non rimane che far seguire dalle parole i fatti – ha concluso Antonello Peru -. La situazione delle numerose persone che hanno effettuato richiesta alle due commissioni non può accettare ulteriori ritardi.»

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La Messa Crismale, prevista dalla liturgia nella data del Giovedì santo e rinviata a causa delle limitazioni sanitarie legate alla pandemia, secondo il Decreto della Congregazione per il culto divino del 19 marzo 2020 potrà essere celebrata entro la festa della Pentecoste.
Nella nostra Diocesi sono giunto alla decisione di celebrarla sabato 30 maggio, alle ore 10.00, nella chiesa Cattedrale.
Per le norme del Protocollo del Ministero degli Interni, accettato dalla CEI il 13 maggio 2020, purtroppo, il numero dei partecipanti dovrà essere contingentato secondo l’effettiva capienza della cattedrale.
Invito a partecipare alla Messa del Crisma, durante la quale saranno benedetti i Santi Oli per i Sacramenti, i presbiteri, chiamati durante il rito a rinnovare le promesse sacerdotali, i diaconi, i seminaristi, e una rappresentanza delle comunità religiose, delle associazioni laicali e delle équipe degli Uffici diocesani. Tutti coloro che saranno convocati per la partecipazione (compresi i sacerdoti, a cui chiedo di comunicare l’adesione entro il 25 c.m.) si troveranno direttamente in cattedrale alle ore 9.30. Nei prossimi giorni l’Ufficio liturgico diocesano comunicherà alcuni dettagli per la celebrazione.
Chiedo all’intera comunità diocesana, di unirsi spiritualmente alla celebrazione e di pregare perché tutti i ministri e i battezzati della nostra Chiesa vivano nella fede del Signore Risorto e siano arricchiti dei doni del Suo Santo Spirito.

Mons. Giovanni Paolo Zedda – Vescovo di Iglesias

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In questo tempo, segnato dall’esperienza drammatica della pandemia, dover rinunciare alle grandi e belle tradizioni religiose, come sta capitando anche nella nostra Chiesa diocesana, è inevitabilmente fonte di disagio e di grande sofferenza. Oltre all’impossibilità di presenziare all’Eucaristia (e non sarà ancora sufficiente l’apertura ad un piccolo numero di fedeli dal prossimo 18 maggio), si sono già dovute sospendere la dedicazione della Basilica di Sant’Antioco il 18 marzo, le processioni della Settimana Santa, della Messa crismale nel Giovedì santo, della Festa di Sant’Antioco il 27 aprile, e di altre feste patronali.

Giovedì 21 maggio era previsto e atteso il pellegrinaggio del simulacro di S. Maria di Monserrat verso Tratalias, che sarebbe dovuto rientrare ad Iglesias, secondo la tradizione, martedì 24. Concordemente con la responsabilità della Chiesa italiana, che ha accettato responsabilmente per l’attenzione dovuta alla salvaguardia della salute pubblica, mi sembra doveroso chiedere ai cristiani di Tratalias e del Sulcis il sacrificio di rinunciare momentaneamente alla possibilità di godere in questo periodo della presenza dell’immagine della Santa Regina del Sulcis nella sua chiesa storica di Tratalias. Siamo giunti a questa decisione dopo aver riflettuto attentamente con l’Amministrazione comunale di Tratalias e con le Autorità preposte all’ordine pubblico: pur con tutta la buona volontà è sembrato arduo osservare tutte le norme sanitarie prudenziali decise dai Decreti ministeriali e gestire la Festa nei giorni previsti dalla tradizione.
Dal punto di vista propriamente religioso, invito tutta la comunità ecclesiale a tenere salda la propria devozione a Santa Maria di Monserrat. Il suo amore materno per noi è sicuro al di là di tutte le manifestazioni esteriori, e il nostro amore e la nostra fiducia nel suo aiuto non possono essere diminuiti dalle difficoltà di presenza fisica che ci sono imposte dalla situazione di pandemia. Si potrebbe cominciare a prevedere l’ipotesi di spostare per quest’anno il pellegrinaggio e la festa al mese di settembre, nella speranza che la situazione epidemiologica migliori.
Anche se in questo periodo non possiamo esprimere pubblicamente la nostra fiducia nella Beata Vergine Maria se non in modo limitato alla preghiera personale e familiare, vogliamo affidare alla sua intercessione le nostre famiglie e il nostro popolo, perché rafforzi in tutti noi la fede e la speranza nel suo Figlio, morto e risorto per noi, rinvigorisca la carità vicendevole e ci aiuti a superare tutte le difficoltà che abbiamo da affrontare, quelle direttamente legate all’epidemia e quelle relative alle insicurezze economiche e sociali che possono derivarne e che si aggiungono alla crisi che da tempo ci sta colpendo.

Vi saluto cordialmente e vi benedico tutti, affidandovi alla materna protezione di Santa Maria di Monserrat.

Mons. Giovanni Paolo Zedda – Vescovo di Iglesias

 

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1 solo nuovo caso positivo al Covid-19 nelle ultime 24 ore in Sardegna su 992 tamponi eseguiti. Sono ora 1.353 i casi accertati dall’inizio dell’emergenza. Si registra un solo nuovo caso nella Città Metropolitana di Cagliari. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 42.249 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 86, di cui 10 in terapia intensiva, mentre 319 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 731 pazienti guariti (+12 rispetto al dato precedente), più altri 92 guariti clinicamente. Non si registrano nuovi decessi (complessivamente 125).
Sul territorio, dei 1.353 casi positivi complessivamente accertati, 248 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 97 nel Sud Sardegna, 58 a Oristano, 79 a Nuoro, 871 a Sassari.