18 July, 2024
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Le condizioni meteo sono migliorate ed il bilancio dei danni provocati dal vento l’altra notte, in alcune località del Sulcis, è contenuto. A Carbonia, si è rischiato veramente grosso, con la caduta di coperture e depositi d’acqua che avrebbero potuto ingenti danni e anche delle vittime. Le fotografie allegate documentano la caduta di una copertura nella zona commerciale ed artigianale di via Roma, l’intervento dei vigili del fuoco in via Cannas ed il grande deposito d’acqua precipitato da un palazzo in piazza mercato. Fortunatamente in entrambi i casi più pericolosi, anche perché il tutto è avvenuto in piena notte, non erano presenti persone e neppure auto parcheggiate, per le restrizioni imposte dall’emergenza Coronavirus.

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Dal 14 marzo sono 44.149 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019. Nella giornata di ieri sono stati effettuati 23 controlli: 5 nell’area di Cagliari, 1 Oristano, 12 Sassari, 3 Lanusei, 2 Tempio. Non è stata emessa alcuna sanzione e dal 14 marzo le persone sanzionate sono 825.

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Anche oggi in Sardegna sono stati riscontrati alcuni casi positivi al Covid-19, 4, ma si tratta ancora di numeri minimi che confermano un’evoluzione incoraggiante verso il superamento dell’emergenza, come confermano sia un’altra giornata senza decessi, sia la consistente diminuzione sia delle persone in isolamento domiciliare, 330 (ieri erano 376) sia quello degli attualmente positivi, 415 (ieri erano 461). E ancora, la crescita sensibile del numero dei pazienti dimessi/guariti, 812 (ieri erano 762).

Restano invariati sia il numero dei pazienti ricoverati con sintomi, 75, sia quello dei pazienti in terapia intensiva, 10.

Nelle province, ancora una giornata senza nuovi casi positivi nelle province di Nuoro e Sud Sardegna, mentre 1 caso è stato riscontrato sia nella Città Metropolitana di Cagliari sia nella provincia di Oristano (ieri prive di casi positivi). 2 i casi riscontrati nella provincia di Sassari che ieri ne aveva avuto 3 e complessivamente è arrivata a 871.

 

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La consigliera regionale M5S  Carla Cuccu, segretaria nell’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, è la prima firmataria di una mozione, sottoscritta pure dai colleghi Elena Fancello e Valerio De Giorgi del gruppo misto, che impegna il presidente della Regione Christian Solinas e la Giunta regionale ad adoperarsi affinché l’infezione da Covid-19 venga qualificata come malattia professionale e prevedano misure che consentano ai lavoratori ed agli imprenditori di poter riaprire le attività scongiurandone la chiusura definitiva.

«Il motore dell’economia sarda, agonizzante già prima della pandemia, merita interventi urgenti ed improcrastinabili per contenere la gravissima crisi finanziaria in corsosottolinea Carla Cuccu -. In particolare chiede una serie di interventi: l’esonero temporaneo dal versamento di contributi previdenziali ed assistenziali, fatti salvi quelli figurativi,  ed una tassa piatta al 15% sulle persone fisiche (I.R.P.E.F.) usufruendo degli oneri deducibili dal reddito per gli esercenti attività d’impresa, arte o professione, che possano beneficiare di finanziamenti statali a tasso zero da restituire in 10-15 anni. E, infine, l’estensione ai lavoratori del settore marittimo locale passeggeri e servizi connessi, dal mese di marzo 2020 dell’indennità prevista per i lavoratori stagionali di cui all’art. 29, comma 1 D.L. n.18/20 convertito in legge n. 27/2020.»

«La Sardegna da isola felice che potrebbe essere non può diventare l’isola della disperazione; se l’insularità ha consentito di contenere il contagio della pandemia deve essere pure una risorsa propulsiva per proteggere e sviluppare circuiti economici a garanzia del reddito isolanoconclude Carla Cuccu -, non c’è più tempo da perdere; i sardi attendono risposte concrete ed immediate.»

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L’infortunio sul lavoro per Covid-19 non è collegato alla responsabilità penale e civile dell’impresa. Ieri sera, dopo le proteste di Confartigianato e degli imprenditori, che avrebbero rischiato un processo penale nel caso un loro dipendente si fosse ammalato di Covid-19, l’Inail ha precisato come «i criteri applicati dall’Istituto per l’erogazione delle prestazioni assicurative ai lavoratori che hanno contratto il virus sono totalmente diversi da quelli previsti in sede penale e civile, dove è sempre necessario dimostrare il dolo o la colpa per il mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza».

Per questo, dal riconoscimento del contagio come infortunio sul lavoro non deriva automaticamente una responsabilità del datore di lavoro.

«Siamo soddisfatti della precisazione, forse una piccola retromarcia, dell’Istitutocommenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – perché al danno dei costi legati all’emergenza sanitaria della quarantena, per le imprese si sarebbe aggiunta anche la beffa di poter finire in tribunale o, quanto meno, di vedersi citati in giudizio per il contagio di un proprio dipendente. Tutto questo dopo gli enormi sforzi sostenuti per ripartire in sicurezza

Confartigianato Sardegna, infatti, ha più volte sottolineato come la pandemia fosse un fatto esogeno all’azienda e, per questo, non si sarebbe potuta attribuire all’imprenditore alcuna responsabilità penale se questo avesse messo in campo tutte le protezioni individuali e tutti gli accorgimenti richiesti dai vari protocolli, svolgendo anche una azione di controllo.

«Ci auguriamo che, anche per i mesi a venire, a nessuno venga in mente di colpevolizzare gli imprenditori – prosegue il Presidente – quindi è necessario che chi rispetta le norme di sicurezza, anche in futuro, non debba incorrere in responsabilità penali legate a eventuali positività dei propri dipendenti: e su questo chiederemo sempre garanzia per la loro tutela. Moltissime imprese – sottolinea Antonio Matzutzi – già stremate dalle pesanti conseguenze economiche della pandemia, avrebbero rischiato altrimenti di non sopravvivere agli ulteriori costi che sarebbero derivati da eventuali sanzioni correlate anche a questa possibilità.»

Confartigianato Sardegna ricorda come gli imprenditori, anche nell’Isola, abbiano già sostenuto difficoltà enormi come i costi legati alla sorveglianza sanitaria, alla gestione della sicurezza, all’acquisto dei dpi, ma anche quelli sostenuti per agevolare i trasporti personali casa-lavoro dei propri dipendenti, per implementare lo smart working, per stipulare coperture assicurative RC per azienda e dipendenti. E ancora dei costi legati alle assenze e sostituzione di dipendenti, uniti a quelli per accedere ai finanziamenti bancari, per recuperare i crediti insoluti, per assicurarsi le materie prime con nuove modalità. Un elenco nemmeno esaustivo, ma già lunghissimo.

«Sulla tutela delle imprese, soprattutto in questo periodo di ripartenza – conclude il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – non molleremo mai e vigileremo sempre.»

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Nonostante il forte vento, è approdata, nella serata di venerdì, nel porticciolo di Sant’Antioco, la draga MP Argo, che dovrà occuparsi delle operazioni di dragaggio del canale navigabile, tra l’Isola di Sant’Antioco e la costa sud-occidentale della Sardegna. Il mezzo dovrebbe iniziare i lavori sul fondale già dai prossimi giorni.
Il materiale estratto, circa 2mila tonnellate di sedime, verrà depositato all’interno di un’area appositamente delimitata e autorizzata, all’uscita del porto pescatori di Sant’Antioco.

Federica Selis

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«L’emergenza Covid-19 ha colpito tutte le imprese e i cittadini, ed è intervenuta in Sardegna in maniera drammatica proprio nel momento di massima espansione e slancio dell’industria audiovisiva isolana, determinando la chiusura dei cinema e il fermo delle produzioni nazionali ed internazionali già in calendario: ad oggi oltre una trentina i set annullati, interrotti o posticipati».

Con questa dichiarazione l’assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione Andrea Biancareddu annuncia le prime misure urgenti che garantiranno un primo investimento e liquidità alle sale – affiancandosi ai provvedimenti nazionali e regionali già previsti dalle misure a tutela dei lavoratori e delle aziende – con l’obiettivo di incoraggiare la rapida ripresa del settore e di riportare il pubblico in sala.

Si parte nei prossimi giorni con l’apertura di un fondo a sportello per l’attività di esercizio cinematografico con una dotazione economica di 250.000 euro, finalizzato a promuovere il cinema “Made in Sardegna” e le attività di educazione all’immagine per le scuole regionali di ogni ordine e grado, incaricando la Fondazione Sardegna Film Commission di attivare l’istruttoria.
Tutte le informazioni relative al bando saranno presto reperibili sul sito della Regione Autonoma della Sardegna e sul sito della Fondazione Sardegna Film Commission www.sardegnafilmcommission.it

«La Regione Autonoma della Sardegna riafferma con questi primi bandi il suo impegno nel sostegno incondizionato alla filiera del cinema e dell’audiovisivo– sottolinea l’Assessore  – Auspichiamo che queste misure siano una prima boccata d’ossigeno per le tante sale cinematografiche disseminate nel territorio regionale che per prime sono state chiuse a causa dell’emergenza Covid-19 e che rischiano di non riuscire a sopravvivere. Chiediamo agli esercenti di immaginare tanti eventi che coinvolgano tutte le generazioni, dai più piccoli ai nonni. La scelta di affidare l’esecuzione del fondo a sportello alla Fondazione Sardegna Film Commission, nostro ente di governance regionale per il comparto audiovisivo, vuole essere garanzia di istruttorie rapide, efficace assistenza creativa per le proposte progettuali e significativo affiancamento e supporto per tutte le imprese di esercizio cinematografico del territorio isolano

Con il bando si intende promuovere – attraverso l’istituzione di un fondo a sportello – iniziative di promozione della cultura cinematografica attraverso eventi gratuiti che celebrino i film “Made in Sardegna”, realizzati nel territorio della Regione Sardegna ed espressione del patrimonio culturale e identitario sardo, capaci di coinvolgere le professionalità isolane.

«E’ un primo intervento dall’altissimo valore simbolico: vogliamo ridare ai cittadini il piacere del cinema sul grande schermo, celebrando al contempo il pubblico, le opere, le maestranze ed i talenti creativi della Sardegna, che insieme alle nostre istituzioni sono sempre più presenti nei mercati internazionali. È il momento di fare sistema, riscoprendo e valorizzando il cinema “Made in Sardegna” anche nelle nostre sale», conclude Andrea Biancareddu.

Potranno accedere al fondo a sportello le imprese di esercizio cinematografico della Sardegna: le istanze verranno valutate secondo l’ordine cronologico di arrivo e le attività di sportello saranno chiuse ad esaurimento delle risorse.

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Dal 14 marzo sono 44.126 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019. Nella giornata di ieri sono stati effettuati 29 controlli: 13 nell’area di Cagliari, 5 Oristano, 1 Sassari, 6 Nuoro, 4 Lanusei. Non è stata emessa alcuna sanzione e dal 14 marzo le persone sanzionate sono 825.

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Il decreto delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 31 luglio 2020, con appositi decreti od ordinanze, statali, regionali o comunali, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone fisiche e le modalità di svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali.

– Spostamenti

A partire dal 18 maggio 2020, gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione. Lo Stato o le Regioni, in base a quanto previsto dal decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, potranno adottare o reiterare misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale relativamente a specifiche aree interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica.
Fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree.
Tali norme varranno anche per gli spostamenti da e per l’estero, che potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali. Saranno comunque consentiti gli spostamenti tra la Città del Vaticano o la Repubblica di San Marino e le regioni confinanti.
È confermato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus Covid-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata.
La quarantena precauzionale è applicata con provvedimento dell’autorità sanitaria ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di soggetti positivi al virus Covid-19 e agli altri soggetti indicati con i provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020.
Resta vietato, l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni, contenenti le misure idonee a prevenire il rischio di contagio.

– Attività economiche, produttive e sociali

A partire dal 18 maggio, le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, con provvedimenti statali emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge n. 19 del 2020 o, nelle more di tali provvedimenti, dalle Regioni.
Per garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali, le regioni monitorano con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle regioni al Ministero della salute, all’Istituto superiore di sanità e al Comitato tecnico-scientifico.
In relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, la singola regione, informando contestualmente il Ministro della salute, può introdurre misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte a livello statale.

– Sanzioni

Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida regionali o, in assenza, nazionali, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Salvo che il fatto costituisca reato diverso da quello di cui all’articolo 650 del codice penale (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”), le violazioni delle disposizioni del decreto, o dei decreti e delle ordinanze emanati per darne attuazione, sono punite con la sanzione amministrativa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020 n. 19, che prevede il pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000, aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.
Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Ove necessario per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, l’autorità procedente può disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni, eventualmente da scomputare dalla sanzione accessoria definitivamente irrogata, in sede di sua esecuzione. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima.

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Deliberazioni a norma del Testo unico sugli Enti locali

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Maniace (CT) in esito ad accertati condizionamenti della vita amministrativa da parte delle organizzazioni criminali locali.

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Leggi regionali

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha esaminato nove leggi delle Regioni e delle Province autonome e ha quindi deliberato di non impugnare:

  1. la legge della Regione Campania n. 6 del 12/03/2020, recante “Misure a sostegno dei proprietari di immobili abusivi acquistati in oggettiva buona fede e modifiche urgenti di leggi regionali in materia di governo del territorio”;
  2.  la legge della Regione Basilicata n. 12 del 20/03/2020, recante “Collegato alla legge di stabilità regionale 2020”;
  3. la legge della Regione Umbria n. 1 del 20/03/2020, recante “Disposizioni collegate alla Legge di stabilità 2020-2022 della Regione Umbria”;
  4. la legge della Regione Umbria n. 2 del 20/03/2020, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2020-2022 della Regione Umbria (Legge di stabilità regionale 2020)”;
  5. la legge della Regione Umbria n. 3 del 20/03/2020, recante “Bilancio di previsione della Regione Umbria 2020-2022”;
  6.  la legge della Regione Valle d’Aosta n. 4 del 25/03/2020, recante “Prime misure regionali urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19.”;
  7. la legge della Regione Puglia n. 8 del 27/03/2020, recante “Interventi regionali di tutela e valorizzazione processioni della settimana santa: le settimane sante pugliesi patrimonio immateriale della Regione”;
  8. la legge della Regione Puglia n. 10 del 27/03/202019, recante “Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione dei luoghi della memoria del novecento e degli archivi storici della Puglia”.
  9.  la legge della Regione Puglia n. 11 del 27/03/2020 “Esenzione dal pagamento dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)”.

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Il Consiglio dei ministri, sospeso alle 16.05, è ripreso alle 17.40. Sospeso nuovamente alle 18.05, è ripreso alle 22.55 ed è terminato all’1.20 di sabato 16 maggio 2020.

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4 nuovi casi positivi al Covid-19 sono stati riscontrati nelle ultime 24 ore in Sardegna su 1.413 tamponi eseguiti. I casi di positività salgono a 1.352 dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 41.257 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 85, dei quali 75 con sintomi e 10 in terapia intensiva, mentre 330 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 415. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 719 pazienti guariti (+44 rispetto al dato precedente), più altri 93 guariti clinicamente (complessivamente 812). Non si registrano nuovi decessi (complessivamente restano 125).
Sul territorio, dei 1.352 casi positivi complessivamente accertati, 247 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 97 nel Sud Sardegna, 58 a Oristano, 79 (+1) a Nuoro, 871 (+2) a Sassari.