18 July, 2024
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L’assessore regionale della Salute, Mario Nieddu ed il direttore generale dell’Areus, Giorgio Lenzotti, insieme al direttore amministrativo, Angelo Maria Serusi, sono stati auditi nella Sesta commissione del Consiglio regionale (presidente, Domenico Gallus, Udc-Cambiamo) sull’emergenza Covid-19.

L’assessore Mario Nieddu, in apertura del suo intervento, ha parlato “di numeri stabili” ed ha confermato il positivo trend dell’evolversi della pandemia nell’Isola, evidenziando l’assenza di nuovi focolai di contagio, la riduzione dei ricoveri in terapia intensiva ed il solo caso di positività riscontrato a Sassari nella giornata di ieri. Il responsabile della Salute nell’esecutivo Solinas si è quindi concentrato sulla cosiddetta “Fase 2”, con particolare riferimento, in ambito sanitario, alla ripresa delle attività ambulatoriali. «Puntiamoha dichiarato Mario Niedduad una omogeneità di comportamenti, pur in assenza di specifiche linee guida da parte dell’Inail, con l’auspicio di garantire al più presto la ripresa, in sicurezza e con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, delle attività ambulatoriali, anche alla luce della necessità di arginare l’incremento delle liste di attesa».

Il direttore generale dell’azienda regionale per l’emergenza e urgenza, Giorgio Lenzotti, non è si è risparmiato nell’illustrare con schiettezza i due mesi di battaglia, condotta senza risparmio di risorse e energie, da parte di soccorritori e medici, contro il Covid in Sardegna ed a proposito della “Fase 2”, ha affermato: «La battaglia contro il virus si vince sul territorio e non già negli ospedali».

Nel mezzo, la cronache di due mesi che hanno messo a dura prova dirigenti, lavoratori, operatori e volontari dell’Areus, chiamati a gestire, in alcuni frangenti in “perfetta solitudine”, un’emergenza epocale con una serie di difficoltà aggiuntive, prima tra tutte quella legata all’approvvigionamento di mascherine, guanti e tute protettive. «Abbiamo fatto tutto il possibile ha spiegato Giorgio Lenzotti per dotare le postazioni 118 dei Dpi, seppure non sia in capo ad Areus la gestione diretta di tali postazioni, così come abbiamo introdotto un sistema di monitoraggio per avere contezza delle disponibilità dei presidi che, è bene precisarlo, sono stati assicurati anche alle associazioni di volontariato, tenendo conto del numero degli interventi da loro effettuati. Ancora oggi riscontriamo enormi difficoltà nel reperire le tute protettive, soprattutto per le dotazioni nell’area Nord dell’Isola, così come abbiamo avuto difficoltà per la certificazione delle barelle biocontenitrici». Giorgio Lenzotti ha rimarcato il «ruolo dell’associazioni del volontariato e delle cooperative sociali» nella complessa gestione dell’emergenza ed urgenza («l’Areus non può farne a meno visto che svolgono più della metà degli interventi») e non ha nascosto una sottolineatura critica per la decisione dell’Ats di trasformare in punti di primo intervento, i pronto soccorso di Muravera, Isili, Sorgono, La Maddalena, Ghilarza, Bosa. «È chiaroha spiegato il direttore generaleche i codici rossi e gialli trasportati dai mezzi dei volontari non possono essere condotti negli hub regionali del pronto soccorso ma vengono accompagnati all’ospedale più vicino, per la cosiddetta stabilizzazione del paziente».

Nell’immediato futuro, il dottor Giorgio Lenzotti, immagina un’attività ancora più intesa dell’emergenza e urgenza nel territorio, con ancora maggiori sollecitazioni per equipaggi e postazioni del 118 regionale. «Incrementare gli equipaggi con il medico a bordoha aggiunto il direttore ed anche quelli con a bordo l’infermiere, è una esigenza non più rinviabile, così come serve registrare la presenza dei mezzi del soccorso in quei centri particolarmente difficili da raggiungere nel tempo stabilito di venti minuti».

I costi sostenuti, nei primi due mesi di lotta al Covid, dall’Areus, ammontano a circa 500 mila euro e – così ha affermato il direttore amministrativo, Angelo Maria Serusi – riguardano principalmente l’acquisto di mascherine, guanti e tute protettive.

Nel corso nell’audizione non è mancato il confronto, a tratti polemico, con alcuni consiglieri. La consigliera della Lega, Annalisa Mele, ha chiesto chiarimenti sulle procedure adottate per la stipula o la modifica di alcune convenzioni sottoscritte con alcune associazioni di volontariato ed ha ricordato la nota di protesta trasmessa ai prefetti lo scorso 11 maggio. Il consigliere Schrirru (Psd’Az) ha difeso l’operato dell’Areus ed ha posto in dubbio la rappresentatività delle associazioni promotrici della protesta. «Tante associazioni e numerose cooperativeha confermato Giorgio Lenzottici hanno scritto per dissociarsi formalmente dalla nota dell’11 maggio e ricordo che dall’agosto scorso, per la prima volta, abbiamo introdotto una serie di regole, prima inesistenti, per la stipula delle nuove convenzioni».

Il consigliere Francesco Agus (Progressiti) e Antonio Mario Mundula (Udc-Cambiamo), seppur con differenti accenti politici, si sono soffermati sulla “Fase 2” e sulla necessità di riattivare i servizi ambulatoriali e garantire la sicurezza negli ospedali sardi.

Articolata, invece, la richiesta di chiarimenti del consigliere Gianfranco Ganau che, tra gli altri, ha sollevato il caso del direttore della centrale operativa 118 di Sassari, Piero Delogu, ritornato al lavoro dopo il pronunciamento del tribunale che ha annullato “le ferie forzate” ordinate dal direttore Giorgio Lenzotti. «Basta con atteggiamenti persecutori verso il dottor Deloguha tuonato il capogruppo Pde basta interferenze nell’organizzazione della centrale sassarese da parte del neo direttore sanitario, dottor Marcello Acciaro». Il direttore dell’Areus ha quindi escluso qualunque atteggiamento persecutorio nei confronti del dottor Delogu («l’ho invitato a qualche giorno di riposo, considerato che conta 140 giorni di ferie arretrate») ed ha raccontato di una situazione di “fortissima tensione” nella direzione del 118 sassarese («il dottor Piero Delogu ha litigato fino allo scontro fisico con un medico») culminata nella lettera sottoscritta da cinque medici, su sei in servizio, contro l’operato del direttore.

Daniele Cocco (Leu), unitamente ai consiglieri di maggioranza e minoranza prima indicati, con il presidente della commissione Domenico Gallus, hanno quindi rivolto una serie di quesiti all’assessore su specifiche vicende e su singole questioni che vanno dalle forniture dei Dpi, all’impiego dei medici rianimatori di Oristano, piuttosto che sull’attivazione delle Usca.

L’assessore Mario Nieddu, nel suo intervento conclusivo, ha ribadito le difficoltà della Regione nel garantire l’approvvigionamento costante dei dispositivi di protezione individuale («il governo di recente ci ha spedito delle tute da imbianchino invece che quelle protettive») ed ha ammesso di essere preoccupato «per una possibile recrudescenza della patologia infettiva in autunno».

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Dal 14 marzo sono stati 43.978 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Ieri sono stati effettuati 127 controlli: 32 nell’area di Cagliari, 1 Iglesias, 31 Sassari, 2 Tempio, 56 Nuoro, 5 Lanusei. Per il terzo giorno consecutivo non è stata sanzionata alcuna persona, perciò il totale complessivo (dal 14 marzo) è di 825.

 

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In questa Fase 2 dell’emergenza epidemiologica, a partire da lunedì 18 maggio fino a venerdì 22 maggio, gli sportelli dell’Ufficio Passaporti e Porto d’Armi della Questura, sito in Via Tuveri 5, saranno aperti dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 17.00, per la sola attività di consegna dei titoli da ritirare:

  • lunedì 18 maggio: potranno ritirare il proprio titolo i cittadini il cui cognome inizi con le lettere dalla A alla C;
  • martedì 19 maggio: potranno ritirare il proprio titolo i cittadini il cui cognome inizi con le lettere dalla D alla I;
  • mercoledì 20 maggio: potranno ritirare il proprio titolo i cittadini il cui cognome inizi con le lettere dalla K alla M;
  • giovedì 21 maggio: potranno ritirare il proprio titolo i cittadini il cui cognome inizi con le lettere dalla N alla R;
  • venerdì 22 maggio: potranno ritirare il proprio titolo i cittadini il cui cognome inizi con le lettere dalla S alla Z.

Per garantire la massima osservanza delle misure sanitarie a tutela della salute di tutti, anche in questa fase di emergenza sanitaria, dovrà essere assicurato il distanziamento sociale, evitando assembramenti.

In ogni caso gli utenti dovranno essere muniti di mascherina chirurgica e di guanti monouso e dovranno tenere la distanza tra loro di almeno un metro.

Per tutte le informazioni è possibile contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Questura, dal lunedì al sabato, dalle 8,30 alle 13,30, ai numeri 070 6027395-366; Email: urp.quest.ca@pecps.poliziadistato.it . 

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In queste lunghe settimane di quarantena, loro sono stati tra i pochi “fortunati” che hanno potuto continuare a lavorare, cuocere e vendere il frutto del loro impegno: il pane.

Sono i panificatori artigiani della Sardegna, 732 imprese e 3mila addetti, che anche durante il lockdown, con professionalità e applicando tutte le norme di sicurezza, hanno fatto arrivare, quotidianamente, il prodotto fresco sulle tavole dei sardi.

Divisi tra produzione e vendita, in questo periodo hanno rappresentato una importante figura di riferimento per tutti i consumatori: la notte lavorando nei laboratori e la mattina vendendo il pane nei punti vendita o distribuendolo casa per casa. Però anche questo settore ha sofferto per il calo della domanda, la conseguente riduzione del giro d’affari e, la necessaria, seppur dolorosa, messa in cassa integrazione di buona parte del personale.

«In questi ultimi due mesi difficili ci siamo resi conto di quanto siano importanti le attività di vicinato, di prossimità, come i panifici o le botteghecommenta Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna proprio i panificatori, in special modo, si sono confermati come i soggetti a cui rivolgersi per i beni di prima necessità, quelli alimentari, dei prodotti freschi da acquistare senza spostarsi troppo da casa, in modo facile e veloce, in sicurezza e senza accalcamenti. I maestri dell’arte bianca hanno dimostrato, inoltre, una forte sensibilità sociale, continuando a essere un presidio territoriale, a disposizione di tutta la popolazione, soprattutto, delle categorie più svantaggiatePer tutte queste ragioni dobbiamo ringraziare titolari e dipendenti perché, con passione, responsabilità e sacrificio, anche in questo periodo sono riusciti a garantire il pane fresco quotidiano sulle tavole dei sardi.»

Quello della panificazione sarda è settore fondamentale per l’alimentare isolano.  Secondo l’analisi pre-Covid, elaborata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Istat, nel 2019 erano 110mila le tonnellate di pane fresco che ogni anno venivano sfornate in tutta la Sardegna, per oltre 800 i tipi di prodotto che quotidianamente finiva nelle tavole dei sardi: Civraxiu, Coccoi, Moddizzosu ma anche rosette, schiacciatine, baguette, bananine e lingue senza dimenticare il pane alla ricotta o quello con le olive. Tra i comuni sardi che si possono fregiare del titolo di “Città del Pane”, ci sono Gonnosfanadiga Santadi, Villaurbana e Ozieri. Invece, tra i centri isolani con un maggior numero di panifici artigiani troviamo Cagliari, Sassari, Quartu Sant’Elena, Olbia, Oliena, Fonni, Nuoro, Alghero, Carbonia, Desulo e Dorgali.  Per ciò che riguarda la domanda e offerta di lavoro, i panifici dislocati su tutto il territorio della Sardegna ricercano complessivamente 440 Panettieri e pastai artigianali. Questi nel 36,6% dei casi risultano difficili da reperire.  Le 730.510 famiglie sarde spendono ciascuna ogni mese circa 21 euro per acquistare civraxiu, moddizzosu, pane carasau, etc. Partendo da questo dato è possibile stimare che in media la spesa annua sostenuta da tutte le famiglie dell’Isola per l’acquisto di pane ammonta a 186 milioni di euro.

«Noi panificatori in questi mesi abbiamo potuto, e dovuto, assolvere al compito di rifornire la popolazione del pane quotidiano – afferma Gianfranco Porta, presidente dei panificatori di Confartigianato Sud Sardegnalo abbiamo fatto come sempre in silenzio, lavorando la notte nei nostri laboratori, rispettando per primi le nuove norme di sicurezza imposte dal governo, con senso di responsabilità, come sempre. I nostri panifici, grazie anche al coraggio del nostro personale di vendita sono sempre rimasti aperti in questo periodo, soprattutto per venire incontro alle necessità dei più deboli e anziani; ed è per loro che abbiamo attivato il servizio di consegna a domicilio gratuito, consentendo in sicurezza di avere il pane fresco che, oggi più che mai, rappresenta un valore per la nostra economia e per la nostra società

Pane fresco che è stato oggetto di un’importante campagna di comunicazione e promozione da parte della Regione, che attraverso il marchio ha promosso il lavoro dell’“arte bianca”, anche se c’è ancora tanto da fare per comunicare, con maggiore forza, l’importanza di questo alimento e della professionalità dei panificatori.

«Da parte nostra c’è da sempre e sempre ci sarà il massimo impegno per garantire i nostri prodotti alla società ma il fatto che le imprese affrontino queste difficoltà con coraggio non deve far dimenticare come la categoria necessiti di esser messa nelle migliori condizioni per farlo”. Per questo conclude Gianfranco Porta è importante che le nostre aziende possano affrontare questa crisi economica, che anche a noi ha portato il calo di affari e la riduzione di personale, con liquidità immediata, con adeguati sistemi di sicurezza sul lavoro e la  corretta formazione. Noi ci siamo stati e ci siamo, ogni giorno: la comunità e la politica, quest’ultima. soprattutto, sono chiamate a riconoscercelo

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Il gruppo Aldi è alla ricerca di nuovo personale in possesso di diploma o di laurea e con dinamicità, flessibilità, affidabilità, autonomia, orientamento al cliente, capacità di portare  a termine le proprie mansioni, spirito di squadra, serietà, precisione, capacità di lavorare in team e disponibilità a lavorare in orari flessibili, da assumere presso i supermercati distribuiti sul territorio nazionale.

Le figure ricercate riguardano: Addetti al Magazzino, che dovranno occuparsi della movimentazione delle merci all’interno del centro logistico; di commissionare gli ordini per le diverse filiali e di svolgere le attività nei diversi settori del centro logistico; Addetti alla Vendita, i quali dovranno svolgere le attività di cassa, accogliere e supportare il cliente, mantenere ordinato e pulito il punto vendita, esporre le merci, verificare la freschezza e la qualità dei prodotti esposti; Tecnici Manutentori, che dovranno controllare il piano manutenzione degli impianti e occuparsi delle riparazioni elettriche, meccaniche e della manutenzione in generale; Addetti alla Garanzia di Qualità, che dovranno organizzare i piani di verifica, gestire i report analitici e i rapporti con i laboratori, gli enti di certificazione e i fornitori di servizi, aggiornare i manuali, le procedure e i registri, organizzare i test di assaggio e delle campionature e molto altro.

Per verificare tutte le figure ricercate e inviare la candidatura…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_aldi_5_20.html .

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Uno studio che può fornire una sorta di “roadmap” pratica ai clinici impegnati nella gestione dei malati di Covid-19, così da indicare loro le possibili interazioni farmacologiche conosciute e guidare nella scelta della migliore strategia anticoagulante. È il lavoro messo in campo dei medici e specializzandi della Clinica Cardiologica di Sassari che, nei giorni scorsi, è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale European Heart Journal – Cardiovascular Pharmacotherapy. La pubblicazione riguarda la gestione ottimale della terapia anticoagulante nei pazienti affetti da Covid-19.

Lo studio mette in evidenza che dal momento dell’esordio della pandemia, si sono moltiplicate le osservazioni cliniche e i report scientifici che suggeriscono che in molti soggetti affetti da Covid-19 si verifichino eventi avversi di natura trombotica e tromboembolica. Nei casi più gravi si è verificata una coagulazione intravascolare disseminata.

«Riteniamo che il nostro pur piccolo contributo alle conoscenze sulla malattia da Covid-19afferma il professor Guido Parodi direttore della strutturapossa essere un supporto per i colleghi che si trovano a dover prendere decisioni cliniche importanti su pazienti critici e complessi come quelli affetti da Covid-19. Uno studio in cui figurano come co-autori anche in medici specializzandi, a testimonianza del profilo scientifico della Scuola di specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università di Sassari.»

Gli specialisti sottolineano che ancora sono sconosciuti e oggetto di studio i numerosi meccanismi che stanno alla base delle complicanze della malattia. Un ruolo importante sembra giocarlo la reazione infiammatoria sistemica indotta dal virus che potrebbe provocare un danno a carico delle cellule che rivestono la parete dei vasi sanguigni, favorendo i fenomeni trombotici. A ciò si aggiunge, molto spesso, la stasi del circolo che interessa, soprattutto, soggetti in condizioni cliniche critiche con scarsa o nessuna capacità di mobilizzazione.

Tra i pazienti più vulnerabili ci sono soggetti già affetti da patologie cardiovascolari, con cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale e scompenso cardiaco, i quali già in condizioni normali possono aver bisogno di trattamenti con farmaci anticoagulanti. Il problema è emerso con prepotenza negli ultimi due mesi, a seguito della necessità di dover trattare i pazienti per l’infezione virale.

«Molti dei farmaci comunemente impiegati contro il Covid-19 e inseriti nei protocolli di trattamento internazionalispiega il professor Guido Parodipresentano pericolose interazioni con i farmaci anticoagulanti di comune impiego nella pratica clinica, rendendo necessarie sospensioni di trattamenti cronici. Risultati incoraggianti arrivano dall’impiego delle eparine, in particolare di quelle a basso peso molecolare.»

Dati clinici preliminari e ipotesi mutuate dalle attuali conoscenze della farmacologia di queste molecole sembrano suggerire una buona efficacia in termini di anticoagulazione, con un buon profilo di sicurezza derivante dalle scarse interazioni con gli altri farmaci impiegati contro il Covid-19. Inoltre l’eparina potrebbe avere un’utile azione antiinfiammatoria.

«Questo lavoroconclude Guido Parodiha per noi una importanza anche simbolica perché dimostra la risposta e la reazione della Cardiologia sassarese, che lavora per far fronte ai bisogni assistenziali del territorio senza mai trascurare la ricerca scientifica. Attività che rappresenta una mission della nostra Azienda, oltre che un faro in momenti come quelli che stiamo vivendo.»

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Sant’Antioco ha confermato la Bandiera Blu ottenuta per la prima volta lo scorso anno. La spiaggia di Maladroxia, tra le località balneari del comune di Sant’Antioco, anche quest’anno isserà il prestigioso vessillo, sinonimo di buone pratiche ambientali, di salubrità delle acque e di accessibilità. Dopo il riconoscimento ottenuto nel 2019 (prima volta in assoluto per Sant’Antioco) l’Amministrazione comunale ha proseguito nella strada intrapresa sin dal primo giorno del suo insediamento, attivando una serie di politiche ambientali alle quali, come nel caso della Bandiera Blu, si legano importanti ricadute turistiche. La bandiera è il certificato che la strada è quella giusta.

«Questa sarà una stagione balneare diversa commenta il sindaco Ignazio Loccisegnata dall’emergenza sanitaria Covid-19 e da una serie di regole e protocolli a cui dovremo rigorosamente attenerci. Questo, tuttavia, non ci impedirà il primo luglio di inaugurare la stagione “Bandiera Blu 2020” e di organizzare le diverse iniziative di educazione ambientale secondo le modalità che verranno autorizzate. È un risultato che rivendichiamo con orgoglio: conferma che il nostro lavoro, in termini di salvaguardia dell’ambiente e di fruibilità delle nostre spiagge, sta andando nella giusta direzione. Tengo a ringraziare gli uffici per il lavoro svolto, in quanto la procedura volta all’assegnazione è particolarmente complessa e laboriosa.»

In merito interviene anche il consigliere comunale con delega all’Ambiente, Pasquale Renna: «I criteri usati per assegnare il riconoscimento riguardano 4 aree tematiche: “educazione ambientale e informazione”, “qualità delle acque”, “gestione ambientale” e “servizi e sicurezza”. Per noi è motivo di grande orgoglio aver conquistato la Bandiera Blu anche quest’anno, soprattutto alla luce del difficile momento che stiamo vivendo. Adesso ci impegneremo a rispettare i protocolli a livello nazionale per la gestione dei litorali. Ringrazio vivamente i cittadini perché sono parte attiva e ci consentono di raggiungere risultati lusinghieri in riferimento alla gestione dei rifiuti. Non siamo secondi a nessuno, evidentemente: per citarne alcune, risultiamo accostati a spiagge come Palinuro, Marina di Camerota, Positano, Vico Equense – conclude Pasquale Renna -. Questo per noi è un grande risultato».

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195 località italiane, 407 spiagge, 75 approdi: il programma Bandiera Blu, Eco-label Internazionale per la certificazione della qualità ambientale delle località rivierasche si è affermato ed è attualmente riconosciuto in tutto il Mondo, sia dai turisti che dagli operatori turistici, come un valido eco-label relativamente al turismo sostenibile in località turistiche marine e lacustri, anche quest’anno ha fatto le sue scelte.

“Bandiera Blu” è condotto dall’organizzazione non-governativa e no-profit “Foundation for Environmental Education” (FEE). Tale Programma è operativo in Europa dal 1987; con l’inizio del nuovo secolo la FEE ha sottoscritto un Protocollo di partnership globale con il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) quindi, un Protocollo d’Intesa con l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO), di cui è anche membro affiliato., per cui il Programma inizialmente europeo è stato esteso in 49 paesi in tutto il Mondo.

L’obiettivo principale del Programma Bandiera Blu, è quello di promuovere nei Comuni rivieraschi una conduzione sostenibile del territorio attraverso una serie di indicazioni che mettono alla base delle scelte politiche, l’attenzione e la cura per l’ambiente.

I criteri del Programma vengono aggiornati periodicamente in modo tale da spingere le amministrazioni locali partecipanti ad impegnarsi per risolvere, e migliorare nel tempo, le problematiche relative alla gestione del territorio al fine di una attenta salvaguardia dell’ambiente. La valutazione delle auto-candidature, inviate ogni anno compilando uno specifico questionario e allegando idonea documentazione a supporto, avviene attraverso i lavori di una Commissione di Giuria, all’interno della quale sono presenti rappresentanti di enti istituzionali quali Presidenza del Consiglio-Dipartimento del Turismo, Ministero delle Attività Agricole e Forestali, Comando Generale delle Capitanerie di Porto, ENEA, ISPRA, Coordinamento Assessorati al Turismo delle Regioni, DECOS -Università della Tuscia, nonché da organismi privati, quali la Federazione Nazionale Nuoto – Sezione Salvamento, i Sindacati Balneari SIB-Confcommercio e FIBA-Confesercenti , che ne condividono il fine e l’approccio metodologico. Già da alcuni anni, per la valutazione delle candidature, è stato introdotto l’iter procedurale certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001-2000.

Tra le 195 località italiane cui è andata la Bandiera Blu 2020, 14 sono sarde, di seguito suddivise per Provincia, tutte confermate:

Cagliari

Quartu Sant’Elena – Poetto, Mare Pintau

Teulada – Portu Tramatzu, Sabbie Bianche, Tuerredda

Carbonia Iglesias

Sant’Antioco – Maladroxia

Nuoro

Bari Sardo – Bucca ‘e Strumpu/Torre di Barì/Planargia

Ogliastra

Tortolì – Lido di Cea, Lido di Orrì (I e II Spiaggia),  Muxì (Il Golfetto), Orrì Foxilioni, Ponente (nota “La Capannina”), Porto Frailis

Olbia-Tempio

Badesi – Li Junchi, Li Mindi – Lu Stangioni, Pirrotto

Li Frati-Baia delle Mimose

Oristano

Oristano – Torregrande

Sassari

La Maddalena – Tegge, Monti D’a Rena, Bassa Trinità, Porto Lungo, Spalmatore, Caprera Relitto, Caprera Due Mari Palau – Isolotto,

Palau Vecchio

Santa Teresa Gallura – Rena Ponente (Loc. Capo Testa), Rena Bianca, Zia Culumba (Loc. Capo Testa, Rena di Levante), La Taltana – Santa Reparata

Trinità D’Agultu e Vignola – La Marinedda, Spiaggia Lunga Isola Rossa

Sorso – Marina di Sorso (IV/V pettine), Spiaggia della Marina

Castelsardo – Madonnina/Stella Maris, Sacro Cuore/Ampurias Sassari – Porto Ferro, Porto Palmas.

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«I centri di riabilitazione della Sardegna devono essere immediatamente sostenuti dalla Regione per tutelare i pazienti, i lavoratori dei centri e per evitare che si disperda un patrimonio di cultura sanitaria diffuso in tutta l’Isola.»

Lo ha detto il consigliere regionale Stefano Schirru, intervenuto durante le audizioni della commissione Sanità che si è riunita oggi.

«Abbiamo raccolto il grido d’aiuto lanciato dai rappresentanti dei centri di riabilitazione, che si occupano di patologie serie e anche talvolta gravissime come l’autismo. Abbiamo appreso dalla voce dei loro rappresentanti che i centri stanno operando al dieci per cento delle loro potenzialità pur di garantire il servizio durante questa straordinaria emergenza. Il loro sforzo va immediatamente sostenuto da parte della Regione con uno stanziamento straordinario che compensi almeno in parte il disavanzo che si è venuto a creare in questi mesi. Non possiamo rischiareha concluso Stefano Schirrudi perdere tanta professionalità e soprattutto di ridurre la quantità e qualità dei servizi assistenziali rivolti a migliaia di pazienti sardi.»

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Le attività commerciali ed artigianali della Sardegna devono ripartire. Alcune tipologie di esercizi, come è noto, avrebbero già potuto riprendere le loro attività in base all’ordinanza n. 20 del 2 maggio, come è accaduto in alcuni Comuni tra quelli per i quali è stato calcolato un indice RT inferiore allo 0,50. Ma, preso atto delle incertezze dei dubbi interpretativi manifestati da alcuni Sindaci, ho ritenuto necessario assumere direttamente l’iniziativa per la ripartenza. Ho firmato una nuova ordinanza con la quale sarà consentita la ripresa immediata di attività commerciali ed artigianali per la cura della persona, parrucchieri, centri estetici, gioiellerie, profumerie. I Sindaci che valuteranno non sussistere le condizioni di sicurezza necessarie, potranno con una loro ordinanza vietare le attività nel proprio Comune.

Così il presidente della Regione Christian Solinas, che ha comunicato questa decisione nel corso dell’odierno punto stampa. Il presidente Christian Solinas è tornato sulle polemiche sorte nei giorni scorsi a proposito dell’indice di contagio.

«I dati –  ha precisato Christian Solinas -, sono stati calcolati e avvalorati dal nostro comitato tecnico scientifico, i cui componenti hanno più volte fatto chiarezza anche attraverso gli organi di stampa. 245 comuni sardi, hanno un indice di contagio pari a zero. Questo dato è chiaro e non si presta a interpretazioni, la classificazione “non calcolabile”, come ampiamente spiegato, significa che in quei territori non vi era stata alcuna circolazione virale. Il limite dello 0,50 fissato dalla Regione è peraltro largamente inferiore al parametro precedentemente individuato dal Governo, che è dell’1 per cento.»
Da domani, dunque, il nuovo provvedimento del presidente della Regione potrà fugare ogni residuo dubbio, ferma restando la possibilità di ciascun Sindaco di proibire le riaperture con una propria specifica ordinanza.
«Useremo responsabilità e prudenzasottolinea il presidente della Regione -, ma dobbiamo evitare che le nostre attività commerciali ed artigianali soccombano. Dal 18, invece, sono previste le riaperture di altre attività, come l’aviazione generale, primo step della ripresa graduale dei collegamenti aerei e marittimi sui quali è in corso un confronto con tutti i soggetti del sistema trasportistico e con il Comitato tecnico scientifico per definire una road map che punta – compatibilmente all’andamento degli indicatori di diffusione epidemiologica – ad una riapertura più ampia a partire dal 1 giugno con i voli in continuità territoriale da Alghero e Olbia per Roma e Milano, dal 15 giugno la ripresa dei voli nazionali e dal 25 giugno di quelli internazionali. Una ripartenza del traffico aereo che andrà di pari passo con nuove regole sanitarie di controllo dei passeggeri, che potranno prevedere l’istituzione di una sorta di “passaporto sanitario” o di un protocollo di controlli all’ingresso che garantiscano piena sicurezza, anche alla luce di una accelerazione che in campo nazionale e internazionale stanno registrando le procedure di liberalizzazione dei tamponi effettuati in laboratori convenzionati o con altri sistemi di esame molecolare rapido, che la Regione sta valutando con il proprio Comitato Tecnico Scientifico.»
«Entro venerdì ha concluso il presidente Christian Solinas –, forniremo indicazioni più dettagliate sulla prossima riapertura delle nostre spiagge, tenendo conto del disciplinare fornito da Inail e Iss che andrà adeguato alle esigenze di una Regione come la nostra, che vive di turismo. Ci confronteremo anche con gli operatori del settore, ma fin da oggi, posso assicurare che l’accesso alle spiagge libere resterà gratuito.»