23 November, 2024
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Nessun nuovo caso positivo al Covid-19 nelle ultime 24 ore in Sardegna su 749 tamponi eseguiti. Sono 1.356 i casi complessivamente accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 56.580 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 36, di cui 2 in terapia intensiva, mentre 150 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 186. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 980 pazienti guariti (+7 rispetto al dato precedente), più altri 60 guariti clinicamente. Resta invariato il numero delle vittime (130).
Sul territorio, dei 1.356 casi positivi complessivamente accertati, 251 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 97 nel Sud Sardegna, 59 a Oristano, 79 a Nuoro, 870 a Sassari.

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«La Regione intende impegnarsi concretamente per assicurare vantaggi fiscali a imprese, artigiani e lavoratori attraverso un percorso virtuoso. Detrazioni fiscali e deducibilità di alcuni costi sostenuti per il lavoro possono generare un impulso positivo per il rilancio del tessuto economico e produttivo dell’Isola e in questo momento di particolare fragilità del sistema siamo pronti a fare la nostra parte da subito.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, incontrando una delegazione di partite Iva, commercianti, artigiani ed altre categorie produttive che stamane hanno manifestato a Cagliari.

«Abbiamo messo in campo provvedimenti che consentono di abbattere in modo significativo il costo del lavoro e immettere liquidità nel sistema economico regionale per permettere alle categorie produttive di resistere in questo difficile momento», ha spiegato l’assessore regionale del Lavoro.

«Ma non bastaha concluso Alessandra Zedda serve subito un tavolo tecnico sul quale confrontarsi per definire le azioni più efficaci, anche attraverso una mobilitazione nei confronti del Governo se necessario. I vantaggi fiscali che immaginiamo prevedono l’applicazione di risparmi d’imposta per le imprese che intendono svolgere o delocalizzare la propria attività produttiva nelle aree svantaggiate dell’Isola.»

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Mare e Miniere si appresta a dare inizio alla sua tredicesima edizione con un programma speciale ideato in conformità con le disposizioni governative in ordine al distanziamento sociale. Baluardo di resistenza culturale, la rassegna itinerante sarda ha trasformato quella che poteva apparire come una limitazione in una vera e propria peculiarità per ogni evento con i live che si svolgeranno in particolari location con l’obiettivo anche di perseguire una delle mission del festival che è da sempre la valorizzazione e la promozione delle bellezze naturalistiche ed architettoniche della Sardegna.

Si partirà il 28 giugno nella suggestiva cornice delle montagne di Sarroch con il primo appuntamento di Muidas, in collaborazione con l’associazione Officina delle Idee: un’imperdibile concerto per piano solo di Rita Marcotulli, prodotto in collaborazione con l’associazione officina delle idee.  Strumentista e compositrice jazz tra le più apprezzate in Italia, la musicista romana è autrice di colonne sonore di successo che le hanno fruttato premi prestigiosi come Ciak d’oro nel 2010, il Nastro d’argento alla migliore colonna sonora nello stesso anno, il David di Donatello per il miglior musicista nel 2011.

Il festival proseguirà con un programma serrato di eventi culturali, presentazioni, focus poetici e letterari con la presenza degli autori ma soprattutto produzioni musicali che, tra luglio, agosto e settembre, toccheranno Portoscuso, Sarroch, Sant’Anna Arresi, Ittireddu, Elmas, Villacidro, Fluminimaggiore e Teulada e che vedranno protagonisti tra gli altri: Canzoniere Grecanico Salentino, guidati da Mauro Durante, il trio Café Loti con Stefano Saletti, Nando Citarella e Pejman Tadayon, Fanfara Station, vincitori dell’edizione 2019 del Premio Andrea Parodi, i valdostani Trouveur Valdoten e tanti altri. Inoltre la produzione originale con il gemellaggio tra Sardegna e Kurdistan, stato dilaniato da lungo tempo da sanguinosi conflitti e stretta nella morsa tra Iraq e Turchia. Protagonista sarà il polistrumentista curdo Mubin Dunen ed alcuni dei musicisti e docenti dei seminari di Mare e Miniere diretti da Mauro Palmas. Grande rilievo, come di consueto, sarà dato anche ai musicisti e alle produzioni sarde ai quali saranno riservati eventi speciali in particolari location. Ci sarà anche uno sguardo verso la canzone d’autore con Carlo Marrale, cantautore tra i più raffinati in Italia, che ripercorrerà il suo percorso artistico in un concerto-racconto tra canzoni, racconti e aneddoti. Parallelamente verrà valorizzato anche lo streaming con incontri formativi online con gli allievi degli scorsi anni e ciò nell’ottica di mantenere vivo il legame costruito negli anni.

Restando sul versante della didattica, Mare e Miniere tornerà in campo a settembre con una serie di seminari e masterclass con un programma formativo rinnovato ed integrato con alcune novità rispetto agli anni precedenti.

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Oggi, 30 maggio 2020, il ministero dello Sviluppo economico ha emesso un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “lo Sport” dedicato al Cagliari Calcio S.p.A. nel centenario della fondazione, relativo al valore della tariffa B pari a 1,10 €.

Tiratura: quattrocentomila esemplari. Foglio da quarantacinque esemplari.

Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente.

Bozzetto a cura di Cagliari Calcio S.p.A. e ottimizzato dal Centro Filatelico della Direzione Operativa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.

La vignetta riproduce il logo del Centenario del Cagliari Calcio che vanta nella sua secolare storia di essere la prima squadra del Mezzogiorno ad avere conquistato il campionato italiano di Serie A nel 1969-1970.

Completano il francobollo la leggenda “CENTENARIO CAGLIARI CALCIO”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”.

L’annullo primo giorno di emissione sarà disponibile presso lo sportello filatelico dell’ufficio postale di Cagliari Centro.

Il francobollo e i prodotti filatelici correlati, cartoline, tessere e bollettini illustrativi saranno disponibili presso gli Uffici Postali con sportello filatelico, gli “Spazio Filatelia” di Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Roma 1, Torino, Trieste, Venezia, Verona e sul sito poste.it.

Per l’occasione, è stata realizzata anche una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione, al costo di 15 €.

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Nell’ambito del costante impegno della Polizia di Stato per la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne, ai reati di atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e violenza domestica, nella giornata di ieri il Commissariato di PS di Quartu Sant’Elena ha svolto in due operazioni distinte un’attività finalizzata al contrasto della violenza di genere.

Giovedì mattina i poliziotti hanno eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa emesso dal G.I.P. del Tribunale di Cagliari nei confronti di un uomo, un 50enne quartese, che con la sua condotta aveva messo in atto dei veri e propri atti persecutori nei confronti una donna più giovane di lui.

La donna, che non aveva mai avuto alcuna relazione con il soggetto, era diventata letteralmente l’oggetto del desiderio dell’uomo, il quale ha posto in essere nei suoi confronti dei comportamenti persecutori, consistenti in pedinamenti e tentativi di approccio, reiterati nel tempo, sia nel luogo di lavoro che nei pressi della abitazione della donna, fino ad arrivare ad inseguire la vittima con la propria autovettura, riuscendo a bloccare il traffico di una via cittadina pur di molestarla.

La donna in più occasioni aveva chiesto aiuto alle forze di polizia denunciando gli episodi, per il quale il G.I.P. del Tribunale di Cagliari, accogliendo le risultanze degli investigatori del Commissariato di Quartu Sant’Elena, ha emesso il provvedimento cautelare.

Sempre nella giornata di ieri, nel corso della nottata, un’adolescente ha chiesto aiuto alla polizia chiamando il 113, perché vittima di aggressione da parte del compagno della madre.

L’intervento degli agenti del Commissariato di Quartu Sant’Elena presso la sua abitazione è stato immediato. Al loro arrivo, i poliziotti hanno trovato la minore in forte stato di ansia, con ancora visibili i segni dell’aggressione appena subita, per i quali è stato necessario anche l’intervento del personale medico.

I poliziotti hanno avuto il sospetto che questo fosse solo l’ultimo episodio di una serie di aggressioni patite nel corso degli ultimi tempi, circostanza per la quale sono in corso ulteriori approfondimenti.

L’uomo, un 48enne, è stato accompagnato negli uffici del Commissariato ed al termine degli accertamenti è stata adottata nei suoi confronti la misura pre-cautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare, con divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla minore.

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I tre portavoce del Comitato Porto Solky, Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, plaudono alla bocciatura del progetto che prevedeva la realizzazione del nuovo ponte e della circonvallazione di Sant’Antioco, decisa dalla conferenza dei servizi del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

«Nonostante il Nuovo Ponte di Sant’Antioco sia definita un’opera strategica a livello nazionale, la sua realizzazione è stata sonoramente bocciata dal ministero Infrastrutture e Trasportiscrivono in una nota Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Questo è potuto avvenire grazie alla presa di posizione unanime dei Sindaci del Sulcis che, accettando l’invito del Comitato Porto Solky, recentemente avevano costituito il granitico fronte del NO condividendo le Osservazioni Tecniche che dimostrano l’assoluta inutilità del progetto Anas, in quanto privo di valenza strategica sia per la Nazione che tanto meno per la ripresa socio economica del Sulcis Iglesiente. Si è rischiato di sperperare 57,5 milioni del Piano Sulcis in quanto l’Anas aveva chiesto l’applicazione degli articoli di legge, per cui a fronte di un progetto strategico l’opposizione del solo Comune di Sant’Antioco sarebbe stata inutile. Tra l’altro il progetto proposto era compatibile con il PUC vigente.»

«I Sindaci del Piano Sulcis, legittimati ad indirizzare i finanziamenti che si renderanno disponibili alla rimodulazione hanno già deciso: si deve perseguire l’obiettivo principale del Piano Sulcis, lo sviluppo della Nautica nel territorio e la riqualificazione della viabilità di tutto il Sulcis, nessuno escluso; d’altronde quei finanziamenti sono il frutto delle battaglie del 2012 che rivendicavano una nuova opportunità di ripresa socio economica della provincia più povera d’Italiaaggiungono i tre portavoce del Comitato Porto Solky -. La decisione dei Sindaci, che auspicano tutti alla riqualificazione del porto di Sant’Antioco, potrebbe essere soddisfatta con la realizzazione dell’anello stradale che collega Carbonia-Portoscuso-Matzaccara-Giba-Nuxis, nonché riqualificando l’intera S.S. 126, iniziando dalla circonvallazione per Calasetta; interventi già definiti invarianti dal Piano Sulcis ed essenziali per il collegamento del nuovo porto di Sant’Antioco con la viabilità provinciale e regionale.»

«Il Comitato Porto Solky – concludono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau – è fiducioso che sia la Regione Sardegna che il ministero dello Sviluppo economico prendano atto rapidamente della volontà del territorio e si rendano disponibili nel velocizzare la rimodulazione dei 57,5 milioni di euro così come hanno già richiesto all’unanimità dai Sindaci del territorio.»

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«Non esistono prezzi fissati per legge nel lavoro di acconciatori ed estetisti ma la dicitura “contributo Covid” non esiste.»

Confartigianato Imprese Sardegna mette lo stop alle polemiche di questi giorni sul fatto che la riorganizzazione del lavoro a causa del Cocid-19 nei due settori abbia indotto alcuni titolari a ritoccare il listino dei prezzi. Una tendenza evidenziata in particolare dalle associazioni dei consumatori, pronte a denunciare l’aumento del costo dei servizi.

«E’ sbagliato generalizzare attaccando l’intero settore del benessere artigiano – sottolineano Antonio Matzutzi e Daniele Serra, presidente e segretario di Confartigianato Imprese Sardegna a fronte di chi ha voluto aumentare i prezzi, la maggior parte degli operatori non ha praticato ritocchi dimostrando così solidarietà verso i clienti, penalizzati anche loro da un periodo di inattività. Sottolineiamo come non esistano prezzi fissati per legge in questo lavoro ma la qualità del servizio, e tutta la attenzione che viene garantita ai clienti per curare la loro bellezza e salute, potrebbe giustificare la scelta di un parrucchiere di rivedere il proprio listino. Quello che non va fatto, è giustificare l’aumento con dicitura “contributo Covid 19”: questa è una cosa che non può sussistere e non deve passare il messaggio che i costi della ripartenza vengano scaricati sul cliente. Ricordiamoci che per le imprese sono previste diverse misure di sostegno alle spese effettuate per l’adeguamento: non solo contributi statali, ma anche l’Ente Bilaterale e altri fondi integrativi.»

«Particolarmente nei centri estetici aggiungono Antonio Matzutzi e Daniele Serramolte attenzioni e molti dispositivi di protezione facevano già parte delle dotazioni necessarie. Piuttosto a mancare, o difficilmente reperibili, sono proprio i dispositivi di protezione

Confartigianato Sardegna sottolinea come l’aumento dei prezzi sia imputabile non tanto all’acquisto di prodotti, quanto all’aumento dei tempi di lavoro.

«Parrucchieri ed estetisti – rimarcano Presidente e Segretario da sempre assicurano e garantiscono igiene e sicurezza degli strumenti e degli ambienti; il problema, adesso, è che le operazioni di disinfezione e di ulteriore pulizia, che vengono svolte dopo il passaggio di ogni cliente, allungano gli orari di esercizio

L’associazione ricorda anche come chi ha ritoccato il listino, potrebbe averlo fatto perché sta proponendo soluzioni diverse, magari integrando ulteriori servizi ai trattamenti, o prodotti che sanno essere graditi dalla clientela.

L’organizzazione artigiana, segnala anche come un aumento dei prezzi in altri settori, ad esempio al supermercato, venga normalmente accettato ed è scelta del cliente decidere se continuare a dare fiducia allo stesso esercizio.

«Crediamo che ognuno sia libero di guadagnarsi la fiducia dei propri clienticoncludono Antonio Matzutzi e Daniele Serrae molte persone particolarmente in questo periodo lo apprezzano ancora di più. Ai clienti infatti viene offerto benessere psicofisico anche grazie alla costante formazione che i professionisti del settore svolgono.»

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Per il Sulcis Iglesiente Maggio è un mese di ricorrenze di grandissima rilevanza per quanto riguarda avvenimenti che hanno tracciato la sua Storia e insieme anche il ricordo di Grandi Uomini e donne, lavoratori, lavoratrici, attivisti sindacali e politici che hanno avuto un ruolo che rimane indelebile nel tempo.

Il 7 maggio del 2006 la prematura scomparsa di Sergio Usai, amatissimo ex segretario generale CGIL Sulcis Iglesiente, in un tragico incidente che con lui ha portato via un imprenditore di Carbonia, Carlo Cancedda.

Un fatto recente che anticipa di pochi giorni il ricordo dei Moti di Iglesias dell’11 maggio del 1920, con 5 minatori Raffaele Serrau, Pietro Castangia, Emmanuele Cocco, Attilio Orrù, Efisio Madeddu, Salvatore Melas e Vittorio Collu, uccisi nella piazza del Municipio ad opera delle forze dell’ordine, chiamate dai Padroni delle miniere per sedare la rivolta in atto per migliori condizioni di lavoro e per una vita più dignitosa. Fatti terribili, di cui quest’anno ricorre il centenario che è stato fortemente limitato nelle celebrazioni, per la situazione di lockdown dovuto alla Pandemia.

Si prosegue con i moti di Gonnesa e Nebida del 1920, che nel 1970 corrisponde all’approvazione dello Statuto dei Lavoratori, e il 21 maggio del 1906, dove a capo della rivolta popolare c’era una donna, nei quali per la lotta del caropane persero la vita Federica Pilloni, Giovanni Pili, Angelo Puddu, Efisio Ariu e Carlo Lecca.

Infine, il 30 maggio del 2014, la scomparsa dopo una lunga e debilitante malattia, dell’on.le Daverio Giovannetti.

Per molti di noi “Su segretariu”, per il suo lunghissimo operato prima nella Federazione dei Minatori, di cui è stato segretario generale dal 1958 al 1964, quando ha assunto il ruolo di segretario generale della Camera del Lavoro della provincia di Cagliari (che aveva sede ad Iglesias), fino al 1968, per poi essere eletto nel 1970 (ed il 20 maggio di quell’anno ricorre la nascita dello Statuto dei Lavoratori), segretario generale della CGIL della Sardegna. Incarico che ha lasciato per la candidatura alle elezioni politiche nel 1972, nelle quali è stato eletto senatore della Repubblica nelle file del PCI. Ruolo nel quale è stato poi rieletto per altre 2 legislature, terminando quell’esperienza istituzionale nel 1983.

Della sua lunga attività prima nel sindacato e poi al Senato, rimangono tantissimi passaggi memorabili che possono essere riassunti nella sua grande determinazione e nel suo  operato negli anni delle durissime lotte per la dignità di lavoratrici e lavoratori nel luogo di lavoro; dell’equità del salario; per la salvaguardia del settore minerario; il periodo caldissimo della fine di quel ciclo con l’avvento dell’industria e, infine, l’inizio della sua crisi.

Un Uomo che ha vissuto 70 anni di lotte; la Guerra; gli sfruttamenti; le repressioni; la liberazione; la rinascita ed i cambiamenti fra il privato, il pubblico e viceversa; il Piano del Lavoro della CGIL di Di Vittorio e tanto, davvero tanto altro. Con soddisfazioni, rammarichi, anche delusioni, di cui ha lasciato traccia con i risultati e con i suoi scritti.

Nella sua carriera ha incrociato grandi uomini e donne, minatori, tecnici, titolari di società, sindacalisti, politici, rappresentanti delle istituzioni.

Per tutti, credo sia il caso di citare Luciano Lama, per il forte legame, per lo stesso anno, il 1970, della loro elezione, Giovannetti segretario generale regionale, Lama segretario generale nazionale, perché anche lui è stato eletto senatore e, infine, perché ci ha lasciato nel mese di maggio: precisamente il 31/05/1996.

“Su Segretariu” ha pubblicato 3 libri che narrano parte di quella storia, che rispondono a quanto hanno scritto di lui e su quei fatti, altri sindacalisti, studiosi, storici, giornalisti, come Marco Corrias (coadiuvato da Franco Farci) nel suo “Pozzo Zimmerman”, nel quale racconta fin nei particolari l’inusuale battaglia dei minatori che occuparono il Municipio di Fluminimaggiore, trattenendo forzatamente 2 sindacalisti arrivati da Iglesias, il Sindaco, il Prete ed il già senatore Daverio Giovannetti: «Un personaggio noto a Flumini (…) perché molti anni prima era stato minatore e sindacalista. E che sindacalista. Una specie di leggenda vivente (…) intelligente e intransigente, sempre primo nelle battaglie più difficili con i dirigenti che avevano nei suoi confronti un misto di paura e rispetto. Il senatore non riusciva a capacitarsi che gli operai, figli di compagni di tante battaglie lo volessero rinchiudere in una stanza insieme». 

Tentava di andare via e la sua mole quasi glielo permetteva, fino a che alcuni gli urlarono «non ti dimenticare Daverio Giovannetti, che i minatori ti hanno comprato le scarpe perché tu potessi fare il sindacalista, quando venivi a piedi a Montevecchio». Non si sa se fu quella frase ma il Senatore rientrò nella stanza e ci resto fino alla fine della vertenza che, anche grazie al suo contributo, ebbe un esito positivo.

Da sindacalista e da segretario, come ricordato da Marco Corrias (oggi sindaco di Fluminimaggiore), era più che rispettato sia dalle controparti che dai vertici della CGIL nazionale, per la sua capacità nella trattativa, nell’organizzazione delle rivendicazioni e mobilitazioni che non si fermavano certo al contingente ma che badavano alla costruzione di politiche di lungo periodo e nel guardare in faccia la realtà delle cose. A partire dal fatto «che le miniere si esauriscono, hanno una fine, i giacimenti non si ricostituiscono ed i minerali, una volta strappati alla terra, non si riproducono», come scrive nel suo libro “E le sirene smisero di suonare”.  Un libro da leggere e rileggere per capire meglio l’epoca in cui ha operato il Giovannetti sindacalista ed il Giovannetti senatore. Con i colleghi onorevoli che, non a caso, l’avevano ribattezzato “il Minatore d’Italia”.

Un libro, scritto nel periodo in cui era già colpito dalla malattia e che contiene, dunque, ancora più sofferenza nel raccontare le vicissitudini di 70 anni di lotte, analisi, produzione sindacale e politica nel quale ricorda, orgogliosamente, come la battaglia per l’eliminazione delle gabbie salariali partì, fu pensata ed organizzata proprio dalla CGIL della Sardegna. E ricorda bene «la paradossale ostilità della FIOM di Bruno Trentin, perché convinta che la sua eliminazione avrebbe creato scompensi con gli industriali che non avrebbero più investito nel mezzogiorno, come se lo avessero fatto fino a quel momento».

Una lotta della Sardegna principalmente mineraria, che fece strada con scioperi regionali e conquistando i primi accordi, che poi si estese e pian piano diventò di tutti a seguito di un altro forte episodio, che avvenne in un convegno organizzato dalla CGIL a Napoli, per discutere sulle sue strutture meridionali.

Il clima era teso perché non vi era grande convinzione sul portare avanti quella rivendicazione, finché in quella tribuna «un rappresentante della Sardegna dichiarò, che se non veniva presa una forte decisione, nell’Isola si sarebbe dovuto dar ragione a chi sosteneva che la CGIL non comprendeva il problema perché il più meridionale della segreteria nazionale era bolognese». Fu una dichiarazione pesante e certamente ingenerosa, quanto provocatoria, ma fu utile perché provocò la giusta scossa e da quella riunione scaturì la decisione di iniziative nazionali di lotta che poi portarono il risultato rivendicato.

Ma “Su segretariu ” nato e cresciuto nelle grandi lotte del settore minerario che lo hanno permeato nella sua lunga attività, ha utilizzato questa sua formazione per ragionare nei termini generali sul lavoro, sui diritti, sulla dignità, sui temi dello sviluppo equilibrato fra i vari settori dell’economia. E, allo stesso tempo, attento cultore dei processi innovativi, nelle produzioni, nella politica e nella cultura. Il tutto, con una verve critica sul capitalismo quanto sul privato e ancora di più sul pubblico.

Ci ha lasciato 6 anni ad oggi, ma chi ha avuto il piacere e l’onore di conoscerlo, sia direttamente che nei racconti dei compagni, dei colleghi, dei suoi famigliari e dei suoi libri, sa bene che il suo lavoro e il suo pensiero, testardo ma sempre propenso al confronto, all’innovazione e rispettoso delle diverse opinioni, è un patrimonio di tutti gli uomini e le donne del Sulcis Iglesiente, della Sardegna e del Paese.

Roberto Puddu

 

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Il nuovo caso di positività al Covid-19 annunciato nella tarda serata di ieri dal sindaco di Decimomannu, è rimasto l’unico riscontrato nelle ultime 24 ore in Sardegna, il primo dopo un’intera settimana di mancanza di nuovi casi (totale 1.356). Per il sesto giorno consecutivo non sono stati registrati decessi, con il numero totale delle vittime fermo a 130.

E’ ancora in calo il numero dei pazienti ricoverati in ospedale con sintomi, 37, 1 meno di ieri, restano 2 quelli ricoverati in terapia intensiva. Diminuiscono sensibilmente le persone in isolamento domiciliare, 151, 9 meno di ieri, e gli attualmente positivi, 190, 10 meno di ieri. Il totale dei pazienti dimessi/guariti è arrivato a 1.036, 11 più di ieri.

Nelle ultime 24 sono stati eseguiti 1.244 tamponi (ieri 1.293, totale 55.831), 1.026 i casi testati (ieri 1.070, totale 47.841).

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Lo storico sodalizio dell’Arciconfraternita del Santo Monte di Iglesias, organizzatore dei riti della Settimana Santa, ha rinnovato le cariche del Consiglio. Conservatore è stato confermato Enrico Collu, il nuovo vice-Conservatore è Luigi Biggio.
Dopo oltre trent’anni lo storico tesoriere Luigi Angioy lascia il ruolo a Remigio Cabras, Andrea Mocci è il nuovo Sacrista maggiore mentre Roberto Orrù avrà funzioni di segretario.
Sono stati eletti anche gli Obrieri della Pietà che, insieme al tesoriere, coordineranno l’attività di beneficenza: Luigi Angioy, Renzo Caprai e Cristian Scanu. I nuovi eletti rimarranno in carica 2 anni.