24 November, 2024
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Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, interviene sulla riapertura dei servizi alla persona e di varie attività, prevista domani mattina.

«In queste ultime ore si è ingenerata confusione ed incertezza sulla riapertura delle attività di servizi alla persona, dei negozi di abbigliamento, calzature, gioiellerie e profumerie nella città di Carboniaspiega in una nota Paola Massidda -. Rispondo quindi alle domande di delucidazioni che mi sono arrivate da molti e molte di voi: domani, lunedì 11 maggio, è confermata la possibilità di riapertura di queste attività. Sabato mattina ho firmato un’ordinanza, la n. 64, che sarà appunto in vigore da domani.»

«Le notizie circolate sui siti Internet in cui si ipotizzava un’eventuale impugnazione dell’ordinanza regionale da parte del Governo, al momento non trovano riscontro ufficiale, pertanto sia l’ordinanza emessa dal presidente della Regione Sardegna che quella da me emanata sono efficaciaggiunge Paola Massidda -. La decisione che ho preso è un “atto di responsabilità” e, soprattutto, di “grande fiducia” verso i miei concittadini, che hanno rispettato in modo encomiabile tutte le restrizioni della “Fase 1”

«Di questo vi ringrazio e “confido” in voi anche in questa “Fase 2”, nella certezza che sarete ancora una volta diligenti, scrupolosi e prudenti. La riapertura dei servizi alla persona (parrucchieri, barbieri, estetisti e tatuatori), negozi di abbigliamento, calzature, gioiellerie e profumerie è doverosa nei confronti di decine di imprese cittadine che da circa due mesi hanno dovuto abbassare le saracinesche e patire in modo estenuante il peso della crisi economico-socialeconclude Paola Massidda -. A tutti gli operatori che da domani si rimettono in moto va il mio augurio di buon lavoro.»

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Sono 6 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati nelle ultime 24 ore in Sardegna, su 716 tamponi eseguiti. Salgono così a 1.340 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 34.046 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 93, di cui 10 in terapia intensiva, mentre 422 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 515. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 602 pazienti guariti (+44 rispetto al dato precedente), più altri 103 guariti clinicamente. Rispetto all’ultimo dato si registra 1 decesso (120 il totale).
Sul territorio, dei 1.340 casi positivi complessivamente accertati, 244 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 95 (+1) nel Sud Sardegna, 57 (+1) a Oristano, 78 a Nuoro, 866 (+3) a Sassari.

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Il Centro Funzionale Decentrato di Protezione Civile, ha emesso a partire dalle ore 20.00 di oggi, 10.05.2020 e sino alle 5.59 di domani, 11.05.2020, un avviso di allérta per codice giallo (criticità ordinaria) per rischio idrogeologico per temporali sulle aree di allerta Iglesiente, Campidano, Montevecchio Pischinappiu, Tirso, Gallura e Logudoro.

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Dal 14 marzo sono 42.861 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019.

Nella giornata di ieri sono stati effettuati 315 controlli: 69 nell’area di Cagliari, 15 Iglesias, 16 Oristano, 91 Sassari, 28 Tempio, 96 Nuoro. Non c‘è stata alcuna sanzione. Le sanzioni restano 824 complessivamente dal 14 marzo.

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Lettera aperta del sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, sulle risorse destinate ai Comuni per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

«La crisi pandemica e i suoi effetti devastanti hanno messo in luce ancora una volta il grande limite del “Sistema Italia”: l’incapacità dello Stato, del Governo centrale e del Parlamento di comprendere che il vero aiuto ai cittadini in un momento di crisi come quello attuale può arrivare solo se ai Comuni vengono concessi gli strumenti necessari per assolvere al ruolo di prossimità e di vicinanza al cittadino su cui si dovrebbe fondare il nostro Paese.

Invece i Sindaci sono costretti ancora una volta a tirare le somme prendendo atto che: il Principio di sussidiarietà è pari a zero; Stato e Regioni sono in conflitto perenne su chi mette in campo gli strumenti più adeguati per affrontare la crisi pandemica (senza coordinamento); i Comuni, ancora una volta, vengono lasciati con il cerino in mano, mandati in avanscoperta a combattere la battaglia della crisi sociale ed economica con le armi spuntate.

Per capire meglio quanto siano strette le scarpe dei sindaci è bene fare qualche esempio concreto, basato sull’attuale esperienza. Lo Stato ha dato spiccioli per le sanificazioni; briciole per gli straordinari della Polizia locale; ma, soprattutto, ha offerto la possibilità ai Comuni di usare le proprie risorse e quindi: l’avanzo di amministrazione libero per la gestione dell’emergenza (scelta quantomeno discutibile, perché in linea di principio i Comuni lo usano come vogliono e in questa circostanza non c’erano alternative); rinegoziazione dei mutui con possibilità di utilizzo del capitale sempre per la gestione dell’emergenza (anche qui siamo di fronte a risorse dei Comuni); anticipo Fondo di solidarietà parte capitale.

In sostanza non ha dato nulla in più ai Comuni che non fosse già loro e come risultato ha prodotto effetti paradossali. Mi spiego meglio: chi ha rispettato le Regole della contabilità armonizzata facendo programmazione prudente, veritiera, impegnando le risorse correttamente nell’anno finanziario di competenza, ovviamente non ha avanzi di amministrazione (comunque, avrà giustamente cifre irrisorie – dlgs 118/2011), e quindi ha ben poco da impegnare per fronteggiare l’emergenza.

Il capitolo mutui e rinegoziazione, poi, è ancora più “simpatico”: allunghi le scadenze fino a 24 anni con aumento degli interessi passivi e della spesa corrente (sic!). Sostanzialmente peggiori la performance gestionale e accresci l’indebitamento. Per essere ancora più chiaro, gli effetti reali saranno questi: più alta è l’esposizione debitoria di un ente, più apparirà “bravo” a gestire la crisi, in quanto disporrà di maggiori risorse per la spesa corrente e, di conseguenza, potrà addirittura riuscire a sospendere i tributi. Risultato: le prossime generazioni avranno sempre più debito pubblico rapportato alla scala comunale.

Veniamo al cosiddetto Contributo di solidarietà: il Fondo si genera sostanzialmente dal versamento dei tributi locali. Chi ha di più, dà a chi ha meno. Funziona con trattenuta alla fonte: o paghi, o paghi. Lo Stato quindi concede l’anticipo di cassa ai Comuni che ricevono la “solidarietà” degli altri Comuni mentre questi ultimi, che loro malgrado risultano essere solidali, non ottengono nulla e rimangono con un pugno di mosche in mano.

Nel frattempo, come anticipato in apertura di lettera, Stato e Regione fanno a gara mettendo in campo strumenti senza alcun coordinamento che spesso si sovrappongono tra loro con l’effetto iniquo che frequentemente i cittadini che già sono sostenuti dallo Stato (vedi Reddito di Cittadinanza) prendono anche dalle Regioni (vedi Sardegna e Sicilia). Così facendo si aiutano le stesse categorie di “soggetti in difficoltà” preesistenti all’emergenza sanitaria, lasciando a bocca asciutta i “nuovi poveri” che, se hanno la sfortuna di vivere in Comune finanziariamente virtuoso, difficilmente potranno ottenere la riduzione o la sospensione dei tributi. A meno che, tali Comuni non taglino i servizi al cittadino.

Ecco, questo è il risultato.»

Ignazio Locci

Sindaco del comune di Sant’Antioco

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Antonello Pirotto, per anni leader della RSU Eurallumina, ha presentato una nuova querela al Commissariato di Carbonia, nei confronti dell’autore «di insulti diffamatori e dai contenuti minacciosi pubblicati su Facebook, che sfociarono con una querela ratificata in data 9/11/2019, cui  faceva seguito un’ulteriore segnalazione e deposito di nuovi allegati contenenti affermazioni dello stesso tenore dei precedenti».

«Più volte, in questi lunghi anni, a seguito della mia attività e avendo avuto una visibilità esponenziale sui mediadice Antonello Pirotto -, sono stato oggetto di vili ed infami attacchi attraverso il subdolo mezzo dei social, da parte di chi evidentemente è contrario alle istanze che portavo avanti. La maggior parte delle volte ho soprasseduto nel perseguire i responsabili, a parte alcuni casi, quando il limite della sopportazione era stato ampiamente superato, arrivando sino al tavolo di un giudice ed ottenendo ampia soddisfazione. Questo è uno di quei casi, dove l’accanimento è evidente, creando ripercussioni concrete alla mia dignità, nel tentativo di ledere o indebolire la mia attività sindacale e di costante azione nella vertenza Eurallumina e dell’intero comparto industriale di Portovesme.»

«Ribadisco che tali atti hanno conseguenze negative sui miei familiari, mia moglie e i miei figli, e tra i tanti amici che mi stimano e hanno apprezzato la mia opera che sin qui ha portato indubbi vantaggi a tanti lavoratori e alle loro famiglie, che se ancora hanno una possibilità di portare a casa un reddito ed avere una speranza di piena ripresa lavorativa, lo devono all’incessante azione di lotta portate avanti da me e dai miei colleghiconclude Antonello Pirotto -. Una situazione per me penalizzante e credo ingiustificata, che deve avere una conclusione. Non sono disponibile a tollerare oltre, è per questo che sono determinato ad avere soddisfazione attraverso le corrette vie legali, perché oltre alle reiterate querele mi sono affidato, a mia tutela, alle prestazioni professionali di un legale, conferendogli l’incarico di seguire l’iter previsto in questi casi.»

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«Da lunedì il team sanitario della Difesa e quello della Sanità civile dell’ATS di Sassari, dopo aver eseguito circa 1.900 visite e 3.200 tamponi in 72 case di riposo e residenze sanitarie assistite nel Sassarese, proseguiranno lo screening a favore di ulteriori 39 strutture in Gallura, ove si stima saranno effettuati ulteriori 1.300 tamponi.»

Lo rende noto il sottosegretario della Difesa (con delega alla Sanità Militare), Giulio Calvisi.

«La Task Force sanitaria, guidata dal colonnello Stefano Ciancia, composta dai medici e infermieri del Dipartimento Militare di Medicina Legale di Cagliari, della Brigata Sassari e della Marina Militare, sposterà la base operativa ad Olbia. Il team della Sanità civile che accompagnerà i militari sarà composto da medici e infermieri dei distretti sanitari di Olbia, Tempio e La Maddalena aggiunge Giulio Calvisi. Il supporto logistico continuerà ad essere garantito dalla Brigata Sassari. Gli interventi programmati si svolgeranno nei comuni di Olbia, Aggius, Aglientu, Alà Dei Sardi, Arzachena, Berchidda, Bortigiadas, Buddusò, Calangianus, La Maddalena, Luogosanto, Luras, Monti, Oschiri, Padru, Palau, Telti e Tempio Pausania. Verranno sottoposte a screeenig tutte le strutture per anziani con più di 20 ospiti, ma su richiesta dei sindaci sarà possibile estendere l’intervento anche in realtà più piccole.»

«L’invio di medici ed infermieri militari presso le strutture sanitarie della Gallura conferma ulteriormente il sostegno che la Difesa sta fornendo ai cittadini fin dal primo giorno dell’emergenza sanitaria. In particolare, dal 25 marzo scorso i nostri medici operano in Sardegna in coordinamento e in stretta sinergia con il personale dell’Azienda Tutela della Salute della Sardegna, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari e con l’Unità di Crisi Locale. Oggi la collaborazione e la sinergia si allarga ai distretti sanitari di Olbia, Tempio e La Maddalena. Un supporto garantito con elevata professionalità dalla sanità militare e che sta contribuendo alla gestione di questa emergenza sanitariaconclude il sottosegretario di Stato della Difesa -. La Difesa continuerà a garantire la massima collaborazione alla Regione Sardegna sia attraverso il supporto dei nostri medici ed infermieri, sia mediante il trasporto e la distribuzione di indumenti e materiali di protezione al Covid-19, così come continuerà ad essere assicurato il trasporto aereo dei pazienti in bio-contenimento, grazie all’impiego di un elicottero HH-21 dell’Aeronautica Militare, operativo presso la base aerea di Decimomannu.»

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Continua a migliorare, in Sardegna, la situazione sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus. Oggi sono stiat riscontrati 4 casi di positività, 2 men0 di ieri, a fronte di 1.111 tamponi eseguiti (ieri erano stati 1.155), 33.330 quelli eseguiti dall’inizio dell’emergenza. Oggi i casi testati sono stati 984 (ieri erano stati 979), per un totale di 29.503.

3 dei 4 nuovi casi positivi sono stati riscontrati nella provincia di Sassari (totale 863), 1 nella provincia di Oristano (totale 56). Nessun nuovo caso nella Città Metropolitana di Cagliari (totale 243), nella provincia di Nuoro (totale 78) e nella provincia del Sud Sardegna (totale 94).

E’ in diminuzione il numero dei pazienti ricoverati in ospedale con sintomi, 87 (ieri erano 90), mentre è cresciuto quello dei pazienti in terapia intensiva, 11 (ieri erano 10). Scende sia il numero delle persone in isolamento domiciliare, 452 (ieri erano 463) sia quello degli attualmente positivi, 550 (ieri erano 553). Il numero dei dimessi guariti è salito a 665 (ieri erano 658).

Per il settimo giorno consecutivo non ci sono state vittime ed il numero totale rimane fermo a 119.

 

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha diffuso pochi minuti fa, tramite l’ufficio stampa, la nota esplicativa ed interpretativa per l’attuazione delle ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-2019 nel territorio regionale della Sardegna di cui all’ordinanza n. 20 del 2.05.2020.

Sono pervenute diverse richieste di chiarimenti interpretativi in ordine ad alcuni articoli contenuti nell’ordinanza n. 20 del 02.05.2020, che si rendono mediante la presente nota esplicativa.

SPOSTAMENTI NEL TERRITORIO REGIONALE (Riferimento Art. 1)

  • Per gli spostamenti giustificati nel territorio regionale, nel caso avvengano con mezzo di trasporto proprio, il distanziamento interpersonale previsto nell’art. 1 non rileva tra soggetti conviventi a bordo del medesimo.
  • Nel caso in cui non si disponga di un mezzo privato ovvero non si abbia la patente di guida o non si sia autosufficienti è consentito farsi accompagnare da un parente o una persona incaricata di tale trasporto da e verso la propria abitazione, anche tenuto conto dell’esigenza di limitare quanto più possibile l’utilizzo di mezzi pubblici. Nel rispetto di tali condizioni, anche lo spostamento dell’accompagnatore è giustificato.
  • Tra le situazioni di necessità per le quali è possibile spostarsi oltre i confini del proprio Comune di residenza/domicilio/abitazione è ricompresa l’esigenza di fare la spesa. Di norma, la spesa deve farsi preferibilmente in esercizi ragionevolmente prossimi alla propria casa, anche se ricadenti in Comuni diversi da quello di residenza/domicilio/abitazione. Pur non essendo previsto uno specifico limite territoriale degli spostamenti per tale finalità, un allontanamento consistente dal luogo di residenza/domicilio/abitazione è consentito solo in presenza di specifiche ragioni che lo rendano necessario.

TRASFERIMENTI DA E PER LA SARDEGNA (Riferimento Art. 2)

  • Il rientro nella propria residenza, domicilio e abitazione, non è suscettibile di valutazione, tuttavia è necessaria l’autorizzazione del Presidente della Regione, al momento della partenza e dell’arrivo al solo fine di monitorare l’osservanza del periodo di permanenza domiciliare in isolamento fiduciario.
  • Nel caso di rientro autorizzato presso il proprio domicilio/abitazione/residenza, provenendo da un’altra Regione, non saranno più consentiti spostamenti al di fuori del territorio regionale, fatti salvi i restanti motivi legittimi di spostamento indicati nell’articolo.

ATTIVITÀ MOTORIE E SPORT INDIVIDUALI ALL’ARIA APERTA (Rif. Artt. 4 e 5)

  • Si intendono autorizzati gli spostamenti sui mezzi pubblici o privati, all’interno del proprio comune, per lo svolgimento delle attività motorie all’aria aperta.
  • I cittadini possono svolgere attività motoria nell’ambito del proprio Comune o Città Metropolitana.
  • La previsione dell’accompagnatore, per i minori e per le persone non completamente autosufficienti, costituisce deroga allo svolgimento individuale dell’attività motoria o sportiva, e non obbligo di accompagnamento.
  • L’attività motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente, salvo che non si tratti di persone conviventi. In caso di attività come la corsa a piedi o in bicicletta, si deve rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri; per le semplici passeggiate il distanziamento può limitarsi ad un metro. In ogni caso sono vietati gli assembramenti.
  • Al fine di svolgere l’attività sportiva individuale all’aria aperta, è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività. Gli spostamenti finalizzati all’esercizio degli sport individuali all’aria aperta sono consentiti sull’intero territorio regionale ai fini del raggiungimento dei rispettivi centri sportivi o dei luoghi di pratica degli stessi. Per gli sport individuali da praticarsi in mare è autorizzato il transito nella spiaggia e nella battigia (combinato disposto art. 5 e art. 26).

DISCIPLINE SPORTIVE NON INDIVIDUALI (Riferimento Art. 6)

  • Per gli atleti di discipline sportive non individuali, riconosciute dal CONI e dal CIP, si applica il DPCM 26.04.2020.

CURA, ALLENAMENTO E ADDESTRAMENTO CAVALLI (Riferimento Art. 7)

  • Non è consentito lo spostamento degli animali da strutture diverse da maneggi, ippodromi o proprietà private, per attività che non siano legate alla salute e al benessere dell’animale o ad altre attività esplicitamente consentite.

MANUTENZIONE SECONDE CASE (Riferimento Art. 10)

  • I pernottamenti funzionali alle attività consentite nello stesso articolo non comportano un “trasferimento stabile”.

AGENZIE IMMOBILIARI, PRATICHE AUTO (Riferimento Art. 16)

  • L’articolo si interpreta nel senso che tra le pratiche connesse al settore automobilistico sono ricomprese anche le pratiche burocratiche espletate dalle Autoscuole, ferma restando – al momento – la sospensione delle attività teoriche e di istruzione pratica alla guida delle stesse. Pertanto, limitatamente all’espletamento di tali pratiche burocratiche e nel rispetto delle prescrizioni di cui all’art. 14 dell’ordinanza.
  • La visita degli immobili affidati alle agenzie immobiliari è consentita esclusivamente previo appuntamento, mantenendo il distanziamento interpersonale ed indossando idonee protezioni delle vie respiratorie e guanti. L’accesso è limitato, fino al 17 maggio 2020, ad un solo rappresentante dell’agenzia ed un solo cliente ed esclusivamente ad immobili nei quali non abiti nessuno da almeno 14 giorni.

PESCA SPORTIVA (Riferimento Art. 20)

  • L’espressione “pesca sportiva” contenuta nell’art. 20 è da interpretare in senso ampio e non tecnico. Pertanto, in essa devono ricomprendersi le pratiche ed attività comunemente definite di pesca “amatoriale” o “ricreativa”. In tutti i casi, l’esercizio della pesca sia subacquea, da terra o a lenza da natante, imbarcazione o nave da diporto può essere praticata in forma individuale, con divieto di assembramento e obbligo di distanziamento personale.
  • La pesca sportiva, subacquea, da terra o a lenza da natante, imbarcazione o nave da diporto può essere praticata nell’ambito del territorio regionale;
  • Per praticare la pesca sportiva da terra è consentito l’accesso in spiaggia compresa la battigia (combinato disposto art. 20 e art. 26);
  • Per ragioni di sicurezza, in caso di esercizio della pesca subacquea, è consentita – preferibilmente con un familiare convivente – la pratica in due persone, salva l’osservanza delle norme di distanziamento, igiene e prevenzione relative al Covid-19.
  • Per la pesca su unità da diporto superiori a sei metri, è consentita la contemporanea permanenza a bordo di uno o più familiari conviventi in ragione delle dimensioni dell’unità. Nel caso di soggetti accompagnatori non conviventi, l’imbarco è subordinato all’idoneità del natante, imbarcazione o nave da diporto al mantenimento del distanziamento interpersonale di due metri, fatti salvi il divieto di assembramento e gli obblighi di igiene e prevenzione relativi al Covid-19.

«A nome dei Vescovi della Sardegna esprimo piena soddisfazione per la ripresa, dal 18 maggio, della celebrazione della Santa Messa comunitaria nelle parrocchie, in seguito alla firma del Protocollo CEI – governo nazionale. Come Vescovi interpretiamo questo momento anche come un riconoscimento della fede del nostro popolo credente, che ha sempre desiderato un ritorno comunitario alla celebrazione eucaristica, impedito solo dalla necessità di tutelare la salute pubblica delle persone in un tempo di epidemia devastante. Ora che le condizioni della diffusione del virus sembrano allentarsi, difficile dimenticare chi ha perso la vita a causa del virus, tra i quali anche due sacerdoti. »

Mons. Antonello Mura, presidente della Conferenza Episcopale Sarda, ha accolto così l’annuncio della ripresa delle celebrazioni comunitarie.

«La notizia della firma nazionale è arrivata nel momento in cui con il presidente Christian Solinas erano state avviate le procedure per anticipare sul territorio regionale la stessa apertura, sulla base di un Protocollo comune ha aggiunto mons. Antonello Mura -. Doveroso quindi mettere in evidenza la sensibilità del Presidente, e riconoscergli di aver permesso con la sua Ordinanza del 2 maggio un confronto chiaro e un dialogo proficuo.»

«E’ certo che fino ad oggi abbiamo cercato di verificare se fosse stato possibile – anche prima del 18 maggio – la riapertura delle celebrazioni comunitarie. Abbiamo però dovuto prendere atto che le procedure richieste dal protocollo per il contenimento e la gestione dell’emergenza sanitaria – accesso ai luoghi di culto, misure di igienizzazione, indicazioni da osservare per le celebrazioni – richiedono un tempo che a livello organizzativo ci porterà ad essere pronti solo per il 18 maggio. In quel giornoha concluso mons. Antonello Muracondivideremo con le Chiese di tutta Italia una riapertura tanta attesa e molto gradita per il nostro popolo.»