23 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato la proposta di legge per il rinvio delle elezioni amministrative in 160 comuni sardi.

Il presidente Michele Pais ha aperto la seduta e dopo le comunicazioni di rito sulle proposte di legge e sulle interrogazioni presentate ha sospeso i lavori per consentire ai capigruppo una breve riunione.

Alla ripresa il presidente del Consiglio regionale ha aperto la discussione generale ai sensi dell’articolo 102 del Regolamento sulla proposta di legge 139 del 30 aprile 2020 intitolata: “Rinvio del termine per lo svolgimento delle elezioni comunali previste per il 2020”, firmata da tutti i capigruppo.

Prima, però, ha preso la parola sull’ordine dei lavori l’onorevole Daniele Cocco (Leu), che ha sollecitato il presidente della Regione a dare risposte alle richieste delle famiglie che chiedono di poter incassare l’indennità previste dalla legge 12 approvata durante l’inizio dell’emergenza Covid dal Consiglio  regionale. «I sindaci ci stanno sollecitando e non  hanno più risposte da dare ai cittadini».

L’on. Francesco Agus (Progressisti) ha ricordato che «a nulla è servito chiedere l’accesso agli atti venti giorni fa ma credo che attendere trenta giorni per un consigliere regionale per avere documenti sia davvero troppo». L’oratore è tornato sul tema della legge 12 introdotto dal collega Cocco e ha chiesto che l’interpretazione normativa sia «fornita con legge e non con atti di rango inferiore come quelli che stiamo notando in queste settimane».

Anche l’on. Laura Caddeo (Progressisti) ha sollecitato un intervento sulla legge 12 mentre l’on. Massimo Zedda, dello stesso gruppo, ha detto: «Sarebbe stato più opportuno che il presidente Conte fosse passato in Parlamento sin da principio, questo penso. Ma lamentarsi del fatto che il presidente Conte non lo abbia fatto e poi emanare ordinanze regionali senza coinvolgere in nessun modo il Consiglio regionale sembra solo a me una cosa strana? Tutto questo contrasto tra le norme sta generando una grande confusione e questa mattina a Cagliari, a Marina Piccola, la Capitaneria di porto si è trovata in difficoltà con l’applicazione delle norme. Sarebbe giusto, per rispetto dei sardi, non attivare confusione a danno delle persone. Probabilmente è necessario che da subito si mettano al lavoro per correggere provvedimento che sono capaci di mettere in difficoltà migliaia e migliaia di sardi».

Della stessa opinione l’on. Desirè Manca, capogruppo del Movimento Cinque Stelle: «Dove sono finite le proposte di legge a sostegno delle imprese sarde? Sono passati 48 giorni dalla promessa fatta dalla Giunta e ancora nulla. Avete capito o no che molte imprese ormai non riapriranno?». Per l’on. Franco Mula, capogruppo del Psd’Az, «gli assessori competenti stanno valutando la possibilità di aumentare le risorse e la platea di beneficiari della legge di aiuto alle famiglie. Ma a chi oggi si lamenta vorrei dire che l’atto di coraggio del presidente Christian Solinas, che inaugura la fase Covid 2, è stato sollecitato anche da voi sui media. Certo che ci sono cose da chiarire, come il diritto di andare a pesca anche a favore di chi non è residente nei comuni costieri. Serve un po’ di coraggio e ci abbiamo messo un po’ di coraggio».

L’on. Piero Comandini (Pd) ha preso la parola e «a nome dei migliaia di cassintegrati in deroga che ancora attendono quanto loro dovuto» ha chiesto al presidente del Consiglio regionale «se si può occupare del pagamento del contributo negli sportelli del Banco di Sardegna». Il presidente Michele Pais ha promesso il suo impegno.

L’Aula è quindi passata all’esame della proposta di legge di rinvio delle elezioni amministrative in 160 comuni sardi all’autunno 2020 (in una domenica ricadente nel periodo compreso tra il 24 ottobre e il 29 novembre) a causa dell’emergenza Covid-19 in deroga alla disciplina ordinaria contenuta nell’articolo 2 della legge regionale 17 gennaio 2005, n. 2 (Indizione delle elezioni comunali e provinciali).

Il presidente Michele Pais ha chiarito che la legge non ha relatore perché è arrivata in Aula in base all’art.102 del regolamento con l’accordo di tutti i capigruppo, ed ha invitato la Giunta ad esprimere il suo parere. A nome dell’esecutivo, l’assessore degli Enti locali Quirico Sanna ha espresso parere favorevole.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli.

Il presidente ha aperto quindi la discussione sull’art. 1 e gli emendamenti collegati.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato che in occasione dell’approvazione della legge sugli amministratori straordinari delle Province, poi impugnata dal Governo, era stato fissata la loro scadenza per il primo luglio per cui sarebbe necessaria la correzione del testo in esame.

Il consigliere Stefano Tunis (Misto) ha chiesto se la proposta di Agus deve intendersi come emendamento orale.

Francesco Agus ha replicato chiarendo di aver voluto intervenire nella discussione sull’art.1 segnalando una incongruenza che a suo avviso dovrebbe essere corretta.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha presentato un emendamento orale per una correzione di dettaglio del testo.

Il presidente ha messo dunque in votazione l’art. 1 con gli emendamenti collegati, che sono stati approvati, e a seguire gli articoli 2 e 3 della legge. In sede finale, la legge è stata approvata all’unanimità con 50 voti.

Dopo lo scrutinio, la seduta è stata sospesa per una conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha sollecitato l’intervento del Consiglio per chiarire i problemi di applicabilità della legge sul sostegno alle famiglie approvata l’8 aprile scorso. Sappiamo, ha ricordato Giorgio Oppi, di una serie di incontri fra gli assessori Mario Nieddu e Giuseppe Fasolino, i sindacati ed i Comuni ma occorre fare piena luce sulle procedure e spianare la strada all’applicazione della legge. In particolare, ha aggiunto Giorgio Oppi, è necessaria una risposta chiara sia sulla compatibilità dell’intervento della Regione con quello del Governo, sia sulle risorse necessarie perché rispetto allo stanziamento di 90milioni i Comuni sostengono che ne servirebbero 135, però sta di fatto che i cittadini sono senza risposte e, se occorre, il Consiglio deve provvedere ad una interpretazione autentica.

Il presidente, nel condividere l’intervento del consigliere Giorgio Oppi, ha sostenuto la necessità di una interpretazione univoca della norma che ne garantisca la piena applicazione. Sono problemi, ha detto, dei quali si stanno occupando gli assessorati, anche con una circolare ma, se non dovesse essere sufficiente, il Consiglio è pronto a fornire una interpretazione autentica.

Il consigliere Eugenio Lai, di Leu, ha detto che Giorgio Oppi ha ragione e che l’annunciata circolare sarebbe del tutto inefficace. Occorre invece, a suo giudizio, l’interpretazione autentica della norma del Consiglio, per cui si può troviamo subito una data utile per approvarla, dicendo basta una volta per tutte al blocco degli assessorati ed alle faq che non chiariscono: lavoriamoci come capigruppo per dare ai sardi i benefici di cui hanno diritto e non perdiamo altro tempo.

Il consigliere del Pd Giuseppe Meloni si è occupato invece della vertenza dei lavoratori Air Italy di fatto oscurata dall’emergenza sanitaria, col rischio che la Regione arrivi troppo tardi e a cose fatte, nonostante gli impegni assunti dal Consiglio e dal presidente della Regione. Giuseppe Meloni ha parlato di una lettera dei liquidatori della compagnia ai sindacati per un incontro in calendario per il 7 maggio prossimo al quale le due Regioni interessate, Lombardia e Sardegna, non sono state nemmeno invitate. La richiesta, ha concluso, è che Governatore ed assessore dei Trasporti riferiscano quanto prima al Consiglio.

Il consigliere Stefano Tunis, riprendendo il problema della legge a sostegno delle famiglie sarde, ha detto di condividere la necessità di una precisazione in modo che le norme perché producano effetto nel modo più efficace possibile anche perché la nostra Regione è la prima in Italia per l’investimento di risorse proprie e la prima per la cifra pro capite. Tuttavia, ha osservato, dobbiamo fare una interpretazione generale ed astratta e andare avanti caso per caso che sarebbe lo stesso di fare una nuova norma. Lavoriamo sui principi, ha suggerito, e seguiamo le buone pratiche del passato, quando si è intervenuti sulla struttura amministrativa.

Il capogruppo di Fdi Francesco Mura ha auspicato una verifica puntuale sull’entità del fabbisogno senza però restringere le maglie del provvedimento.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha sospeso la seduta per convocare la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, ha tolto la seduta del Consiglio annunciando la riconvocazione a domicilio e convocando una nuova conferenza dei capigruppo.

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1 solo caso positivo al Covid-19 è stato riscontrato oggi in Sardegna, su 315 tamponi eseguiti. Nessun decesso.

Il numero totale di casi di positività accertati in Sardegna dall’inizio dell’emergenza è pari 1.317 (2 meno di ieri, infatti, è stato registrato un errore nel conteggio globale, come emerge dal dato della provincia di Nuoro, che oggi riporta 78 casi, mentre ieri ne erano stati segnalati 3 nuovi che in realtà si tratta di persone guarite clinicamente riscontrate positive al tampone, quindi non nuovi casi, per un totale di 81). È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 28.052 tamponi (24.926 i casi testati). I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 100, 91 ricoverati con sintomi, 9 in terapia intensiva, mentre 553 sono le persone in isolamento domiciliare. I pazienti dimessi/guariti sono 545. Gli attualmente positivi sono 653. Resta invariato il numero delle vittime (119).
Sul territorio, dei 1.319 casi positivi complessivamente accertati, 242 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 94 nel Sud Sardegna, 55 a Oristano, 78 a Nuoro, 848 a Sassari.

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Prosegue, con l’avvio di due nuovi progetti di ricerca collaborativa nel campo della biomedicina, il programmaIncentivo Ricerca – SR4CoViD”, lanciato da Sardegna Ricerche con l’obiettivo di contribuire al contrasto dell’emergenza Covid-19.
Con l’avvio della Fase 2 dell’emergenza, quella della graduale ripresa delle attività, è importante disporre di sistemi di screening e diagnostica veloci, affidabili e a basso costo. I due progetti ricadono appunto in questo ambito e vedono coinvolti l’Università di Cagliari, il CRS4 e Porto Conte Ricerche, le società partner del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, oltre a Sardegna Ricerche, che mette a disposizione le strutture e le competenze della PiattaformaBiomed e dell’Unità di supporto alla ricerca biomedica del Parco.
Riferendosi al programma Incentivo ricerca-SR4CoViD, nato dalla rimodulazione del Piano d’attività per il 2020 di Sardegna Ricerche, la Commissaria straordinaria Maria Assunta Serra, ha osservato: «La nostra iniziativa ha fin da subito suscitato l’interesse dei ricercatori isolani, che richiedevano di poter rivolgere all’emergenza in corso le loro competenze e le tecnologie disponibili. Oltre ai tre progetti avviati, altri sono in fase di definizione, e partiranno nelle prossime settimane, ma siamo pronti a esaminare nuove proposte da parte dei centri di ricerca e degli operatori sanitari. Ovviamente non parliamo di ricerca fondamentale o di base – ha precisato la Commissaria – ma dello sviluppo di tecnologie e metodiche esistenti e del loro adattamento alle caratteristiche di questo nuovo virus.».
Il progetto RNA4CoV riguarda lo screening preliminare del SARS-CoV-2 e prevede lo sviluppo di un sistema portatile di analisi dell’RNA virale che possa essere applicato a matrici biologiche facili da ottenere (è sufficiente un campione di saliva) e che dia un risultato sufficientemente preciso, da confermare successivamente con l’analisi del tampone orofaringeo. Il sistema finale sarà costituito da un sensore, realizzato con tecnologie a basso costo su supporti di plastica “usa e getta”, e un lettore elettronico miniaturizzabile. Il progetto è condotto dal Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica (DIEE) dell’Università di Cagliari, dal CRS4 e da Sardegna Ricerche.
Il secondo progetto – RAMAN4CoV ‑ si propone di rendere più veloce l’individuazione del virus nei tamponi e la presenza dei suoi anticorpi nel plasma, con il metodo della spettroscopia Raman, al fine di ottenere l’identificazione dello stesso per via ottica, con tempi di processo dell’ordine di qualche minuto. L’obiettivo è la realizzazione di un prototipo di dimensioni ridotte da utilizzare quando sia necessario esaminare rapidamente un gran numero di campioni; sarà inoltre definito un protocollo operativo che ne consenta l’uso in sicurezza anche a personale non esperto. Il progetto vede coinvolti il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DiSVA) dell’Università di Cagliari, Porto Conte Ricerche e Sardegna Ricerche.

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I vicepresidenti per la comunicazione del Parlamento europeo hanno invitato gli Stati membri a fare di più per informare l’opinione pubblica su azione e solidarietà UE nella lotta contro il coronavirus.

«L’informazione e la comunicazione sono cruciali per affrontare l’attuale crisi sanitaria ed economica causata dalla pandemia del Coronavirus», hanno dichiarato oggi i vicepresidenti del Parlamento europeo, Othmar Karas (AT, PPE) e Katarina Barley (DE, S&D) dopo due mesi di sforzi comuni dell’UE.

«In primo luogo, è fondamentale che tutte le autorità nazionali mantengano messaggi chiari e coerenti al pubblico sulle misure necessarie al contenimento della diffusione del virus, soprattutto quando si pensa di revocare l’isolamento, e che ciò avvenga in modo coordinato in tutta l’UE», ha affermato il vicepresidente Karas.

«È inoltre imperativo, nell’interesse del mantenimento dell’unità e della solidarietà UE, che le autorità nazionali si sforzino di comunicare l’azione collettiva intrapresa a livello europeo per assistere gli Stati membri in questa crisi, al fine di combattere la disinformazione. Pertanto, le conferenze stampa e gli aggiornamenti video della Presidente della Commissione europea von der Leyen, soprattutto quando si svolgono al Parlamento europeo, dovrebbero essere ampiamente diffusi negli Stati membri. L’informazione crea consapevolezza», ha aggiunto Othmar Karas.

La vicepresidente Katarina Barley ha dichiarato: «Dopo tutto, le iniziative prese a livello UE sono approvate non solo dai membri del Parlamento europeo di tutti gli Stati membri, ma anche dai ministri di tutti i governi nazionali. Tutti noi abbiamo un ruolo nel processo decisionale e siamo tutti coinvolti nel risultato».

Katarina Barley ha aggiunto: «Ciò è importante per ragioni di responsabilità, trasparenza, democrazia e fiducia nelle nostre strutture di governance. Molti aspetti dell’attuale crisi richiedono un approccio condiviso e risorse in comune, regole per tenere aperte le frontiere per il flusso di forniture vitali mediche e alimentari, per il sostegno alle imprese, ai posti di lavoro o ai consumatori, fondi per promuovere la ricerca su vaccini, regole comuni per l’industria aerea, misure di sostegno per l’agricoltura e i settori del turismo e assistenza ai nostri vicini più prossimi e ai paesi terzi partner».

«L’UE e la BCE, insieme, hanno mobilitato centinaia di miliardi di euro come supporto finanziario alle finanze dello Stato e all’economia. Ciò è possibile solo grazie al merito di credito dell’Unione europea e alla leva finanziaria su larga scala di cui si dispone agendo insieme», ha spiegato Othmar Karas.

Infine, la vicepresidente Katarina Barley ha concluso: «Gran parte di questo sforzo viene sottovalutato o peggio, le campagne di disinformazione guadagnano terreno e alimentano il pubblico con una serie di notizie false che sminuiscono i veri sforzi di mutuo supporto in questi tempi molto difficili e incerti».

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Nuovo rinvio per l’appuntamento a Cagliari con Teresa Mannino ed il suo spettacolo “Sento la Terra girare”: le due recite inizialmente in programma il 28 e il 29 marzo, e poi posticipate al 7 e 8 maggio, sono ulteriormente rimandate a data da destinarsi in attesa di disposizioni governative.
In conformità con le direttive del DPCM del 4 marzo 2020 e successive integrazioni per il contrasto ed il contenimento del diffondersi del Coronavirus, sono state sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, e pertanto non si sono potuti svolgere gli spettacoli per i quali il pubblico ha acquistato il biglietto prima del lockdown. Le linee guida contenute nel decreto e poi ulteriormente chiarite dalla SIAE, prevedono che in caso di eventi che non sono stati annullati ma rinviati a data da destinarsi, i biglietti restano validi e devono intendersi sospesi i rimborsi.

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I tirocini non si configurano come rapporti di lavoro e le Regioni sono intervenute per sospenderli nel rispetto dei vari D.P.C.M.

«È necessario mobilitarsi subito per tutelare i tirocinanti, categoria fondamentale per la nostra collettività e importante risorsa per il futuro della nostra economia e della nostra regionedichiara Maria Laura Orrù -. Non dimentichiamo che i tirocinanti rappresentano una larga fetta di popolazione e sono molto importanti per il funzionamento delle aziende pubbliche e private.»

«Siamo convinti che nessuno debba restare indietro e che le categorie più fragili e meno tutelate meritino la massima attenzione da parte delle istituzioni», aggiunge Laura Caddeo.

I Progressisti hanno presentato una mozione nella quale chiedono al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, di investire risorse economiche per dare un supporto concreto ai tirocinanti.

«Chiediamo al presidente Christian Solinas quando intenda riprendere i tirocini sospesi, nel rispetto delle misure organizzative di prevenzione e di protezione individuale. È importantissimo sostenere i tirocinanti in questo momento di grande difficoltà, non possiamo permetterci di abbandonare la forza lavoro del futuro», conclude Maria Laura Orrù.

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In ottemperanza alle prescrizioni contenute nel decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020 e nell’ordinanza del presidente della Regione Autonoma della Sardegna n.20 del 02/05/2020, il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, a partire dalla giornata di oggi, lunedì 4 maggio, fino alla data del 31 maggio, ha disposto quanto segue:
• La riapertura dell’ecocentro comunale, secondo i consueti giorni e orari ed in caso di effettiva necessità, con l’obbligo di rispettare le norme sanitarie che prevedono il distanziamento interpersonale ed il divieto di assembramenti.
Nello specifico:
• E’ consentito l’accesso all’interno dell’ecocentro ad un utente per volta, e l’accesso sarà limitato alle persone che si recano nella struttura in automobile; gli utenti a piedi non potranno accedere alla struttura al fine di limitare gli assembramenti.
• I cittadini dovranno attendere il proprio turno all’interno delle loro automobili, ed i rifiuti andranno conferiti all’ecocentro già divisi per tipologia;
• In ogni autovettura potrà essere presente una sola persona e dovranno essere utilizzati i dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti.
• Ogni utente potrà recarsi all’ecocentro non più di una volta al giorno, ed in ogni caso non più di una persona per nucleo familiare.
• La riapertura del cimitero Civico, secondo le seguenti modalità:
• Il cimitero sarà aperto tutti i giorni dalle ore 8.00 alle ore 12.00, tranne il lunedì ed il mercoledì; i visitatori dovranno evitare rigorosamente assembramenti e recarsi nella struttura muniti di dispositivi di protezione individuale come guanti e mascherine.
• Si potrà accedere al Cimitero solo attraverso il portone centrale, che rappresenterà l’unico ingresso aperto.
• Gli ingressi dei visitatori saranno contingentati, con la presenza di un massimo di 30 visitatori per volta; la permanenza sarà consentita per il tempo massimo di un’ora, con chiusura della struttura improrogabilmente alle ore 12.00.
• Il cimitero della frazione di Nebida sarà aperto il lunedì e il mercoledì dalle ore 8.00 alle ore 12.00 con la presenza di un massimo di 15 visitatori per volta, muniti di dispositivi di protezione individuale.
• Il giardino pubblico e gli altri spazi verdi saranno aperti tutti i giorni per le 24 ore, con l’obbligo di evitare la sosta e mantenere la distanza interpersonale.
In ottemperanza a quanto previsto nelle disposizioni ministeriali, non è consentito l’accesso alle aree gioco destinate ai bambini.
• Sarà consentita l’attività di commercio ambulante in forma itinerante di generi alimentari, con l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale ed il rispetto del distanziamento interpersonale tra i commercianti ed i clienti, e tra gli stessi clienti.
Trattandosi della vendita di generi alimentari, sarà consentito lo svolgimento del Mercatino del mercoledì della Coldiretti.
• In continuità con quanto disposto nelle ordinanze precedenti, viene prorogato il divieto di sosta davanti a farmacie e parafarmacie, per uno spazio equivalente alla misura di 3 stalli di parcheggio.
Il commercio effettuato, in città e nelle frazioni, per mezzo di distributori automatici, è consentito; sarà cura del gestore garantire un accesso al distributore automatico che permetta il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
• I provvedimenti hanno validità fino al 31 maggio, salvo ulteriori disposizioni. Per le disposizioni relative agli spostamenti, alle attività motorie consentite e all’apertura di attività commerciali come ristoranti e bar, negozi di abbigliamento, gioiellerie, attività di cura alla persona (parrucchieri, estetisti, tatuatori, ecc.), ed altre attività di commercio al dettaglio, si rimanda alle prescrizioni contenute attualmente nei decreti ministeriali e nelle ordinanze regionali. Nei prossimi giorni, sentite le autorità competenti e le associazioni di categoria, verrà valutata l’apertura delle suddette attività, come stabilito dal presidente della Regione Sardegna in ordine ai poteri dei Sindaci.

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Il comune di Sant’Antioco ha formalizzato con parere tecnico il proprio No, secco e deciso, alla realizzazione del nuovo ponte e della circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta, opere infrastrutturali inserite nel Piano Sulcis. Nell’ambito della Conferenza dei Servizi asincrona, nei giorni scorsi gli Uffici comunali competenti hanno trasmesso il parere negativo alla realizzazione delle opere, in ossequio a quanto deliberato all’unanimità dal Consiglio comunale in data 06/03/2018 in rappresentanza della comunità antiochense, decisamente contraria al nuovo ponte e alla circonvallazione. Una deliberazione che in ultima istanza proponeva la realizzazione di una “circonvallazione leggera e alterativa, più adeguata al contesto paesaggistico, sociale ed economico”, nonché la “ristrutturazione e la riqualificazione dell’attuale ponte esistente”. In tal modo, le economie derivanti dalla modifica progettuale devono essere destinate, tra le altre cose, al miglioramento e alla messa in sicurezza dell’accesso di Sant’Antioco, alla riqualificazione di Santa Caterina e ad un programma di lavori che metta in luce, dandole l’attenzione che merita, l’antica strada romana che costeggia l’istmo.

«Abbiamo trasmesso, avvalendoci delle possibilità concesse dal procedimento spiega il sindaco, Ignazio Locciil parere negativo alla realizzazione delle opere, motivandolo da un punto di vista tecnico. Si tratta, infatti, di opere in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti, che non possono essere considerate di “interesse nazionale” per evidenti vizi di cui non tengono erroneamente conto gli enti proponenti. Noi andremo avanti fino alla fine. Ovvero fino a quando non verrà bocciato questo progetto scellerato. Diamo per scontato che diverse Direzioni Generali della Regione Sardegna dicano No, esattamente come ha fatto il Comune che rappresento. Diversamente violerebbero la legge. Oltre agli aspetti tecnici, va considerato che queste opere, fastidiosamente calate dall’alto nonostante la contrarietà manifestata dalla popolazione antiochense, produrrebbero una serie di danni economico-sociali enorme, senza portare alcuna ricaduta e beneficio sia a Sant’Antioco, sia all’intero territorio – conclude il sindaco di Sant’Antioco -. Di un nuovo ponte e di una circonvallazione che distruggerebbero lo splendido contesto paesaggistico esistente non si è mai avvertita l’esigenza.»

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Il vice questore aggiunto della Polizia di Stato dottor Luis Manca, nato a Cagliari, 39enne, è il nuovo dirigente del Commissariato di Pubblica sicurezza di Iglesias.

Il dottor Luis Manca è in Polizia dal dicembre 2010 e dopo aver frequentato il corso biennale presso la Scuola superiore di Polizia a Roma, nel gennaio 2013 è stato assegnato alla Questura di Oristano, dove ha diretto l’Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico, l’Ufficio personale e tecnico logistico, sino a rivestire il ruolo di Capo di gabinetto e portavoce della Questura.

In concomitanza con l’arrivo del dottor Luis Manca, il vice questore aggiunto dottor Giampiero Putzu, 49 anni, di Carbonia, che era arrivato a Cagliari da settembre dell’anno scorso, dalla Questura di Nuoro, da oggi ricoprirà l’incarico di vice dirigente della D.I.G.O.S.

Sempre da oggi, 4 maggio, il vice questore aggiunto dottoressa Barbara Vacca sarà il nuovo vice dirigente della Squadra mobile. La dottoressa Vacca, in Polizia dal 2003, dopo il corso di formazione per funzionari di Polizia alla Scuola superiore di Polizia a Roma, ha ricoperto dal 2009 il ruolo di vice Capo di gabinetto e di portavoce della Questura di Cagliari e dal 2018 aveva svolto il suo ultimo incarico alla D.I.G.O.S.

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Il presidente di Anci Sardegna, Emiliano Deiana, ha diffuso stamane un comunicato stampa contenente alcune osservazioni dell’ordinanza approvata nella tarda serata di ieri dal presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Christian Solinas, sull’avvio della “Fase 2”. Di seguito il testo integrale.

«Anci Sardegna ringrazia il presidente della Regione Solinas per la fiducia – nonostante il mancato confronto preliminare sul testo e consideriamo la questione un grave sgrammaticatura istituzionale poiché si di agisce su competenze dirette dei comuni – che ripone nei sindaci sardi: la vera infrastruttura democratica di questa Regione.

Noi tutti, a partire dall’11 maggio, siamo pronti a far ripartire, in sicurezza, parrucchieri, barbieri, tatuatori ed estetisti e certamente (se consultati) avremmo proposto anche un piano sostenibile, nei modi e nei tempi, per la riapertura dei bar, dei ristoranti o delle attività del settore turistico con codici di comportamento e di sicurezza davvero innovativi.

Tuttavia da un’attenta lettura delle norme il potere ordinatorio sull’epidemia da Covid-19 non è in capo ai sindaci almeno secondo quanto prevista dall’articolo 3 comma 2 del decreto legge 19 del 25 marzo 2020 che qui riportiamo: “I Sindaci non possono adottare, a pena di inefficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l’emergenza in contrasto con le misure statali, ne’ eccedendo i limiti di oggetto
cui al comma 1”.

Tale previsione normativa rischia di scontrarsi, tuttavia, con l’articolo 5 comma 2 dello stesso DL 19 che escluderebbe le Regioni a Statuto Speciale dall’applicazione di parte del decreto legge.

Anci Sardegna chiede se il potere di ordinanza limitato dalla norma si applichi anche ai comuni sardi, secondo l’orientamento interpretativo prevalente, in quanto di diretta derivazione dal D.lgs 267/2000 ex art. 50.

Si chiede pertanto un chiarimento netto sul punto da parte della Regione Sardegna e del ministero degli Interni per il tramite dei Prefetti.

Da qui all’11 maggio c’è ancora tempo e la Regione Sardegna deve sciogliere, in maniera incontrovertibile, il nodo interpretativo.

Anci Sardegna è sempre disponibile alla leale collaborazione, ma anche rispettosamente ossequiosa delle norme e pertanto chiede al presidente Solinas di sciogliere il nodo interpretativo fra la coesistenza fra l’articolo 3 comma 2 e l’articolo 5 comma 2 del decreto legge 19/2020 ovvero di valutare la modifica degli articoli 13 e 22 dell’Ordinanza n. 20 del 2 maggio 2020 assumendo su di sé l’onere della riapertura delle attività economiche anche per non generare decisioni a macchia di leopardo che ingegnerebbero problematiche non facilmente gestibili fa comune e comune.

Si specifica, a favore dei cittadini e degli operatori economici coinvolti, che i comuni sardi vogliono una rapida definizione della procedura che li vedrebbe ritornare al lavoro in sicurezza per produrre reddito e dare il giusto sostentamento alle loro famiglie e non hanno timore, rispettando le leggi, di assumersi le proprie responsabilità così come chiedono agli altri attori istituzionali di fare altrettanto.

Purtroppo, e non per responsabilità dei sindaci sardi, siamo costretti a fare le nostre annotazioni a posteriori non essendo stati consultati preliminarmente all’adozione dell’ordinanza da parte della Regione.

Altre considerazioni più compiute saranno svolte già domani dopo un’ulteriore, attenta e meditata valutazione del testo.»

Emiliano Deiana

Presidente di Anci Sardegna