Primo Maggio con medici ed infermieri nella lotta al Coronavirus
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Questo Primo Maggio 2020 non è giorno da festeggiare, è la giornata per fare il punto della situazione e capire cosa ancora non è stato fatto e perché.
La risposta è semplice: oggi che siamo ancora alle prese con il Coronavirus e all’orizzonte non si vede la sua definitiva sconfitta, dobbiamo ahimè riflettere su quello che la Pandemia ha prodotto.
Oggi, una data importante, siamo qui a confrontarci con una realtà terrificante.
Il Lavoro che non c’è, un Paese demolito, un Governo che ancora non ha messo in cantiere iniziative concrete volte a dare una svolta sociale, anche perché il tempo è scaduto.
È vero che dal 4 maggio oltre quattro milioni di persone torneranno al lavoro con le dovute precauzioni, indossando mascherine, guanti. thermo scanner, distanziamenti. È solo una parte del mondo lavoro che riprende e ci dà nuovamente un’apparente forma di normalità.
Il quadro nazionale è veramente disarmante ed una nuova ripresa è ancora lontana ma non dobbiamo dimenticare, in questo frangente, il lavoro encomiabile di medici ed infermieri che stanno operando nella lotta al Coronavirus.
Il Primo Maggio deve essere dedicato interamente a loro, un giusto e dovuto riconoscimento.
Operatori della Sanità a tutto tondo e non dobbiamo mai dimenticare che il loro sacrificio è valso ad arginare, per quanto possibile, la pandemia.
Indubbiamente, tanto ci sarebbe da dire e, soprattutto, sottolineare quanto c’è da fare nell’immediato.
Credo sia necessario non dimenticare che cosa è diventato il panorama socio-economico, praticamente un dramma nel dramma.
Un Primo Maggio che non può e non dev’essere dimenticato, il ricordo delle bare, innumerevoli, allineate, è vivo in noi il lungo e mesto corteo delle bare trasportate dai camion militari e lo strazio dei familiari che non hanno potuto dare l’ultimo saluto ai loro cari.
Anche noi Sardi siamo testimoni della pandemia, anche noi abbiamo avuto i nostri morti, anche se fortunatamente in numero nettamente inferiore rispetto a Regioni come la Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna.
Il Primo Maggio sardo sarà ancora una volta una giornata che non verrà dimenticata per la situazione disastrosa determinata dal Coronavirus e dal lavoro che mettono in risalto impietosamente cosa siamo e cosa è successo.
Certamente, questo giorno rimarrà indelebile nei nostri cuori e nelle nostre menti, uno tsunami che nel suo attraversare ha mietuto vittime, tantissime, e che ha messo in luce i nostri limiti ma, soprattutto, le nostre fragilità, ponendoci di fronte ad una realtà che mai avremmo immaginato di conoscere.
Auguriamoci che questa Pandemia termini quanto prima possibile ma molto dipenderà dal nostro comportamento e quindi dal rispetto delle disposizioni che ci sono state impartite da Governo e Regione.
Coraggio, ce la faremo, noi Italiani abbiamo riscoperto di avere un ruolo importante nella società e l’unità che abbiamo dimostrato conferma la nostra grandezza.
A voi Lavoratori anonimi della Sanità, del Volontariato, a voi Forze dell’Ordine, a voi Volontari, a voi vada il nostro ringraziamento.
Grazie e Buon Primo Maggio!
Armando Cusa
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