22 November, 2024
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A Sant’Antioco, terminati i lavori di dragaggio del Canale, si inizia con l’installazione dei pali luminosi

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Il lavoro di dragaggio del canale navigabile della laguna di Sant’Antioco è terminato, con il raggiungimento dei tre metri di fondale e il riempimento del vascone attrezzato, fuori dal porto pescatori. Adesso comincia la seconda fase dei lavori, quella del posizionamento dei pali cavi in ferro, riempiti di cemento, che dovranno indicare il percorso ai naviganti.
«Si tratta di un totale di 25 paliafferma Valerio Rasset, comandante del MP Argo, che sta effettuando i lavori di installazione che saranno posizionati ad una distanza di circa 200 metri l’uno dall’altro, in modo da coprire tutta la lunghezza del canale, che è di circa tre chilometri
I pali, che una volta posizionati in loco verranno colorati, fungeranno anche da segnale luminoso grazie a delle luci lampeggianti autoalimentate con dei piccoli pannelli solari. Spiega ancora Valerio Rasset: «La parte che spunterà dall’acqua sarà dipinta con colori visibili, rosso e verde. Con un palo sì e uno no i naviganti dovrebbero orientarsi e i marinai esperti non avranno problemi a seguire la rotta né in ingresso né in uscita
Al comandante Valerio Rasset chiediamo, ora che la prima fase dei lavori è terminata, se durante il dragaggio dei fondali si sia trovato di fronte a qualche difficoltà o se si sia trattato di un lavoro complesso.
«Per fortuna è andato tutto bene. L’unica difficoltà è data dal fatto di riuscire a far passare il nostro scafo, che ha una larghezza di 16 metri, nel canale, largo 20 metri. Con soli due metri di scarto per lato dobbiamo stare attenti a non spostarci né da una parte né dall’altra per non rischiare di incagliarci.»

Anche far girare l’imbarcazione non è stato facile, vista la lunghezza dello scafo e lo spazio ristretto offerto dal canale. Spiega ancora Valerio Rasset: «Abbiamo uno scafo di 36 metri. Per effettuare le manovre di invertimento della rotta dobbiamo trovare i punti più larghi e con una profondità maggiore. In media il canale è largo 20 metri ma in alcune parti raggiunge anche i 30 metri. Quindi dobbiamo trovare i punti in cui poter fare manovra senza rischiare di fare danni».
La profondità media raggiunta, dopo i lavori di pulitura del fondale, è di 3 metri, che scendono solo in alcuni punti, in base alla morfologia del suolo. Dopo l’installazione dei pali, che, condizioni meteomarine permettendo, dovrebbe terminare entro pochi giorni, Sant’Antioco saluterà il Motopontone “Argo“, di proprietà della Turismar s.r.l., di Tortolì, che farà tappa verso Cagliari per un nuovo impegno lavorativo: la nave, infatti, non si occupa solo di dragaggio ma anche di recupero di imbarcazioni, di relitti e di movimentazione tubi. La sua gigantesca gru è la base principale dell’imbarcazione, senza la quale il pontone non potrebbe lavorare.
Varata nel 2007, con un pescaggio di 2 metri e una stazza di 469 tonnellate, la “Argo“, a causa del fondo piatto, non ama affrontare le lunghe navigazioni in mare aperto e non risulta agevole da pilotare in presenza di mare grosso. A causa delle sue proporzioni e della sua morfologia, infatti, al minimo errore di manovra rischierebbe di rispondere in modo errato.
«Con una manovra troppo veloce, dovendola girareci racconta Valerio Rasset -, risponderebbe subito solo la prua mentre lo scafo proseguirebbe nella direzione iniziale. Quindi è necessaria una buona gestione: fermare la nave, girarla e ripartire. A pieno carico, poi, è più pesante, quindi ha meno reazioni, sia con le eliche che con i timoni. Ci vuole più tempo, perché il peso continua a far andare l’imbarcazione per inerzia. Comunque, sebbene non sia adatta alle lunghe navigazioni, è capitato di dover affrontare delle belle onde e ha dimostrato di avere una buona tenuta anche con le onde formate.»
Federica Selis

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