26 November, 2024
Home2020Giugno (Page 13)

[bing_translator]

Ancora 1 nuovo caso positivo al Covid-19 nelle ultime 24 ore in Sardegna, nella provincia di Sassari. Salgono a 1.369 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 75.217 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 9, nessuno in terapia intensiva, mentre 19 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.188 pazienti guariti (+2 rispetto all’ultimo aggiornamento), più altri 20 guariti clinicamente. Resta invariato il numero delle vittime, 132 in tutto.
Sul territorio, dei 1.369 casi positivi complessivamente accertati, 252 sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 99 nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 80 a Nuoro, 877 (+1) a Sassari.

[bing_translator]

«Se mi abbandoni crollo»: è questo lo slogan che campeggia su quattro siti cardine dell’archeologia del Sulcis Iglesiente. Il 30 giugno chiuderanno i cantieri di manutenzione e scavo di quattro aree archeologiche del Sud Sardegna: il nuraghe Sirai di Carbonia, Pani Loriga di Santadi, il nuraghe Seruci di Gonnesa e la zona archeologica di Sant’Antioco. Gli operai addetti ai lavori saranno dirottati verso altre tipologie lavorative ma i siti di Seruci e Pani Loriga, già gestiti da cooperative, resteranno comunque aperti alla fruizione pubblica.
«Esprimiamo profonda amarezza perchè si chiude, in parte, una cosa che funziona spiega Hansel Cabiddu, sindaco di Gonnesa -. Abbiamo predisposto per poter riaprire il sito al pubblico la settimana prossima e in concomitanza con la riapertura perdiamo personale qualificato che ha curato il sito. Quindi una cosa che funziona viene messa nelle condizioni di perdere un pezzo importante.»
Come sottolinea anche Marco Valdes, responsabile del sito archeologico di Seruci per conto del Cammino di Santa Barbara: «Attualmente stiamo facendo diserbo, pulizia e manutenzione generale. Questo sito ci mancherà. Entreremo con la nuova ditta e vedremo il da farsi».
A Santadi, al sito di Pani Loriga, l’atmosfera è la stessa. Il cantiere archeologico chiude e gli 8 operai che curano la manutenzione dell’area saranno impiegati in altre mansioni.
«La chiusura del cantiere archeologicointerviene Simona Garau, assessore dei Beni culturali del comune di Santadi vuol dire lasciare un sito senza l’ordinaria manutenzione. Santadi vive anche dalle bellezze archeologiche che offre il territorio. La chiusura del cantiere vorrebbe dire un danno d’immagine che né il comune di Santadi né gli altri comuni che hanno in gestione questi siti si possono permettere. Siti che restano comunque aperti al pubblico e che, proprio per questo, necessitano di manutenzione. Il comune di Santadi non può farsene carico. Questo la Regione lo sa benissimo e ciononostante non ha avuto intenzione, fino ad oggi, di porre rimedio a questa incresciosa situazione. Faremo di tutto per rinvenire finanziamenti che consentano la prosecuzione del cantiere archeologico.»
Quella di Pani Loriga è un’area molto estesa, che comprende testimonianze di diverse epoche storiche, dal Neolitico fino al periodo bizantino. Rappresenta, a tutt’oggi, uno dei punti di riferimento culturale per l’intero Basso Sulcis, come spiega l’archeologa Simona Ledda, responsabile del sito: «Parliamo di un sito plurimillenario, che rappresenta una parte importante della storia della Sardegna. Dal 30 giugno chiude il cantiere di manutenzione perché all’interno di un bando internazionale, promosso dalla regione Sardegna, non sono stati inseriti i siti archeologici. Chiedo direttamente al presidente Solinas di trovare una soluzione».
Diverso il destino del Nuraghe Sirai di Carbonia, che, a differenza delle aree di Seruci e Pani Loriga, non è mai stato sottoposto a gestione e non è quindi fruibile al pubblico. I lavoratori, che ininterrottamente dal 2018, si occupano della manutenzione del sito, dal 30 giugno saranno spostati e l’area archeologica chiuderà i battenti. Le strutture capannicole e gli scavi verranno ricoperti con dei teli bianchi, in modo da preservarli da intemperie e atti di vandalismo.
«Qui stiamo andando a porre fine ad un’attività di scavo e di valorizzazione ma anche di manutenzione costantespiega l’archeologo Matteo Tatti -, che ha portato questi monumenti archeologici a poter essere resi alla collettività. Questi lavoratori si sono formati in questo sito, assumendo professionalità specifiche nella cura dello scavo archeologico. Adesso verranno spostati chissà dove.»
Anche Carla Perra, responsabile scientifico e direttore dello scavo, si interroga sul destino dei lavoratori. «Questi operai sono stati formati attraverso corsi di formazione e hanno acquisito professionalità elevate nel restauro, nello scavo e nella documentazione. Ora chissà dove verranno mandati. Forse in qualche cantiere di bonifica o di archeologia industriale. Inoltre, gli scavi hanno bisogno di una manutenzione continua. Sarà un problema, perché i comuni non hanno le risorse per potersi occupare della manutenzione.»
Mafalda Maxia, capo cantiere nel sito del nuraghe Sirai, esprime il dispiacere, da parte di tutti i colleghi, per il trasferimento.
«Dal 30 giugno ci ritroveremo a fare chissà quale lavoro e vorremmo cercare di mantenere la stessa tipologia di occupazione, in modo tale da continuare la professionalità che abbiamo acquisito in tutti questi anni. Non chiediamo altro.»
Rammarico viene espresso anche dall’assessore della Cultura del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu. «Questo è stato un processo virtuoso, che è riuscito a dare nuova formazione a dei lavoratori che prima si occupavano di tutt’altro ma che si sono dedicati a questo settore con passione. Con la loro formazione ci hanno consentito di rendere il sito fruibile e visitabile. Interrompendo questo percorso si sta facendo un danno enorme.»
Attraverso le pagine social istituzionali, il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ringrazia la Fondazione Cammino di Santa Barbara per l’impegno profuso in questi due anni nella cura e nella manutenzione delle aree archeologiche dell’isola.
Federica Selis

 

[bing_translator]

Un’auto è finita fuori strada stamane sulla Pedemontana Sud all’altezza della diga del Cixerri, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del pronto intervento del distaccamento di Iglesias, l’elisoccorso e operatori del 118. L’autovettura ha perso il controllo ed è uscita di strada ribaltandosi su un fianco, il conducente è rimasto incastrato estratto dagli operatori della squadra VVF ed affidato agli operatori sanitari inviati dal servizio di emergenza del 118 intervenuti con un ambulanza e l’elisoccorso per il trasporto in ospedale. Le cause sono ancora da accertare.
Gli operatori VVF hanno provveduto anche alla messa in sicurezza dei veicolo e della sede stradale.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri per gli accertamenti, i rilievi di legge e la viabilità.

[bing_translator]

“Guroneddu” (Gonnesa), la Polizia di Stato ha trovato 35 kg di hashish portati dal mare. È stato un grosso pacco arenatosi sulla battigia, ad attirare l’attenzione di un poliziotto del Commissariato di Iglesias, il quale, libero dal servizio, ha scorto l’involucro evidentemente trascinato lì dalle correnti marine. Da lui stesso allertati, sono accorsi subito i colleghi investigatori della Sezione Anticrimine del Commissariato, che lo hanno raggiunto in quel luogo impervio, percorrendo la costa a piedi.

Il manufatto realizzato in tessuto, nylon e nastro adesivo, aveva le sembianze di una valigia, con tanto di manico. Da una lacerazione dalla quale se ne intravedeva l’interno, gli agenti hanno subito intuito la presenza di sostanza stupefacente. Le dimensioni ed il peso del pacco hanno reso ancora più difficile il recupero da parte dei poliziotti, che hanno dovuto chiedere l’ausilio di un’unità di navigazione dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Carloforte.

Una volta giunti negli Uffici del Commissariato di Iglesias ed effettuate le analisi da parte della Polizia Scientifica, si è accertato l’esatto contenuto: 33 kg di hashish, divisi in panetti da circa 100 grammi ciascuno.

Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e sono in corso le indagini sulla provenienza della droga.

 

[bing_translator]

Il primo intervento in Aula della neo consigliera Carla Cannas, si è rivelato un pesantissimo atto di accusa nei confronti della maggioranza del Movimento a 5 Stelle, al termine del quale la stessa consigliera ha annunciato il suo passaggio all’opposizione.

Di seguito l’intervento integrale di Carla Cannas.

«Dopo le dimissioni del consigliere Elio Loi, a cui va tutta la mia stima e profonda solidarietà, e dopo quattro anni ricchi di eventi a dir poco paradossali, oggi sono qui con il ruolo di consigliere comunale di questa anomala maggioranza a 5 stelle. Ovviamente, prima di accettare la nomina, ci ho pensato tanto su cosa fare, perché questa maggioranza a 5 stelle non è certamente quella per la quale io mi sono impegnata, nella quale ho creduto fermamente e i cui principi ispiratori mi hanno indotto a sperare in una politica migliore. Ma proprio perché, in questi quattro anni, è stato stravolto il progetto in cui credevo, sono giunta alla conclusione che dovevo accettare questo incarico, un debito questo, sì verso me stessa ma, soprattutto, verso la comunità che in gran parte mi chiede di mandarvi a casa. Verso la città tutta, verso i cinque assessori e i due consiglieri dimissionari, un debito soprattutto verso tutti gli attivisti storici del Movimento 5 Stelle, che una volta che questa pseudo maggioranza è giunta ad occupare le poltrone di comando, sono stati allontanati, disconosciuti e ripudiati. Mi costa fatica, perché la mia bella e, nello stesso tempo, triste esperienza, non è stata una passeggiata. Dietro ci sono forti scontri, lotte e tanta rabbia. Da questa pseudo maggioranza a 5 stelle che fino all’ultimo s’è battuta per evitare che io entrassi, sono stata definita come altri attivisti, dissidente, sono stata minacciata di essere denunciata e sono stata derisa e offesa. Oggi si vuole far passare l’idea che si sia trattato di piccoli dissidi, di cose irrilevanti, no questo io non l’accetto, dietro ci sono degli aspetti sostanziali, che nel programma politico rappresentavano dei punti fondamentali, uno per tutti la questione Somica.

Ma non sono stati solo gli attivisti ad essere stati messi da parte, anche i consiglieri, coloro cioè che dovrebbero essere chiamati a prendere le decisioni di fondamentale importanza per la città, l’organo politico e amministrativo più importante, non solo non vengono precedentemente coinvolti e interpellati ma vengono chiamati a votare atti di cui ignorano il vero contenuto, spesso con orientamenti dettati da soggetti esterni al gruppo politico.

Dove sono finite le assemblee pubbliche, i banchetti, le riunioni con tutti gli attivisti e simpatizzanti, i tavoli di lavoro suddivisi per tema, dov’è la democrazia partecipata, la condivisione e la trasparenza, quelli che avrebbero dovuti essere i valori portanti del nostro agire, promossi durante la campagna elettorale?

Ogni volta che qualcuno si dimette, giudicate questo fatto come se si trattasse di cosa da poco. A noi come movimento non serviva una portatrice di presunta leadership, ma un portavoce con funzioni precise, sviluppate in modo democratico, trasparente e partecipativo. Credo che sia sotto gli occhi di tutti che la persona in questione non abbia niente delle capacità citate.

Nella storia del comune di Carbonia credo non ci siano stati precedenti in tal senso: sei assessori dimessi, due consiglieri dimessi e due consiglieri passati all’opposizione, decine di attivisti allontanati. Già questo evidenzia errori fatti da parte della maggioranza a 5 stelle e denunciati già pubblicamente. Rendiamo merito a tutte queste persone che non hanno voluto essere complici della pseudo maggioranza che oggi amministra, credo che già questo possa definirsi parte del cambiamento promesso alla nostra comunità, cosa mai fatta da altri e che questo possa essere d’esempio.

Ora voglio chiedere a questa maggioranza, come pensano che io possa stare al loro fianco, come posso stare al fianco di chi ci ha tradito e pugnalato alle spalle, non sta rispettando il programma, come posso stare in mezzo a una maggioranza che non mi rappresenta?

No, signori, io non ci metterò la mia faccia per salvare la vostra, perché non lo meritate, non voglio responsabilità che non mi appartengono, farò opposizione costruttiva per quello che potrò, sempre con coerenza, per il bene della città di Carbonia che ci ha votati, ha voluto credere in noi e che è stata tradita nelle sue aspettative.

Per questo e tanto altro passerò all’opposizione con lo stesso spirito 5 stelle per cui sono stata eletta.

Grazie a tutti per l’attenzione.»

Carla Cannas

[bing_translator]

La caduta delle stelle, a Carbonia, continua. Anche Carla Cannas, neoletta consigliera al posto del dimissionario vicepresidente Elio Loi, ieri sera, subito dopo la presa d’atto in aula della sua elezione, ha annunciato l’abbandono della maggioranza sempre più traballante che sostiene la Giunta Massidda, ed il suo passaggio all’opposizione. Il suo intervento è stato un durissimo atto d’accusa nei confronti del sindaco Paola Massidda e della sua maggioranza che riportiamo integralmente in altra parte del giornale. Il passaggio di Carla Cannas all’opposizione mette a grosso rischio la “sopravvivenza” della maggioranza e quindi la conclusione della consiliatura, alla quale manca ormai meno di un anno, perché i numeri sono in perfetta parità tra maggioranza e minoranza, 12 a 12, e a tenere ancora in vita la consiliatura, è il voto determinante del sindaco, Paola Massidda.

I tormenti del Movimento 5 Stelle, più volte ricostruiti in questo giornale, sembrano non finire mai. Solo uno dei sette assessori nominati il 5 luglio 2016 da Paola Massidda nella sua prima Giunta presentata all’insediamento del nuovo Consiglio comunale, è ancora in carica, il suo vice Gian Luca Lai, perché gli altri sei si sono dimessi. Così come si sono dimessi quattro consiglieri e tre sono passati all’opposizione (Elio Loi ha lasciato il Consiglio ma Carla Cannas, entrata ieri al suo posto, ha subito annunciato il suo passaggio dalla maggioranza alla minoranza).

Il 19 giugno resterà sicuramente nella storia amministrativa della città di Carbonia. Il 19 giugno 2016 Paola Massidda venne eletta sindaco di Carbonia, con un vero e proprio trionfo nel ballottaggio con il sindaco uscente Giuseppe Casti, relegando per la prima volta la sinistra e/o il centrosinistra, all’opposizione; il 19 giugno 2020, esattamente quattro anni dopo, la surroga del dimissionario Elio Loi con Carla Cannas ed il passaggio di quest’ultima all’opposizione, mette in serissimo dubbio la regolare conclusione della consiliatura e potrebbe aprire le porte allo scioglimento anticipato del Consiglio comunale e ad elezioni anticipate, magari anche nella prossima tornata elettorale amministrativa autunnale.

Giampaolo Cirronis

 

[bing_translator]

Il presidente della IV Commissione del Consiglio regionale, Giuseppe Talanas (Forza Italia), ha risposto stamane al capogruppo del Partito Sardo d’Azione, Francesco Paolo Mula, che ieri aveva commentato con parole molto dure il mancato svolgimento della riunione della Commissione che avrebbe dovuto occuparsi della proroga del Piano Casa, andata deserta per mancanza del numero legale. Giuseppe Talanas ha escluso che ci siamo problemi in seno alla maggioranza e ha detto che la riunione non si è potuta svolgere solo per l’indisponibilità di diversi commissari, impegnati in un’altra Commissione, i cui lavori si sono protratti fino a tarda sera.

 

 

 

[bing_translator]

Provvidenziale intervento di due militari dell’Esercito, fuori servizio, che hanno salvato due ottantenni, tre bambini ed il genitore dei piccoli da uno spaventoso incendio sviluppatosi in una bifamiliare a Villamassargia.

Il maresciallo Tiziano Cani, in servizio presso il 1° Reggimento Corazzato di Teulada ed il Caporale Maggiore Scelto Marco Dessì, in servizio presso il 5° Reggimento Genio di Macomer, non hanno esitato ad intervenire quando, verso le 13.00 di stamane, transitando in via Stazione, nei pressi dell’abitazione situata sopra l’officina meccanica a Villamassargia (di proprietà della famiglia evacuata) hanno capito la gravità della situazione e sono tempestivamente intervenuti per trarre in salvo, un’anziana donna ed il marito ottantenne, riparatisi assieme ai tre nipotini nella stanza affianco al punto in cui si è sviluppato il rogo.

Dopo aver tratto in salvo gli anziani coniugi ed i tre nipotini, facendoli uscire da una finestra laterale, hanno poi costretto il papà dei bambini (figlio dell’anziana copia) ad allontanarsi, mentre con un piccolo estintore cercava di domare le fiamme.

Pochi minuti dopo essersi allontanati dalle fiamme, una spaventosa esplosione, causata della deflagrazione di una bombola a gas, ha sparso calcinacci e pezzi di alluminio lungo tutta la strada.

Si è poi atteso l’arrivo dei vigili del fuoco che con difficoltà hanno domato l’incendio. Ingenti i danni causati alle abitazioni.

[bing_translator]

Si è svolto questa mattina, in videconferenza, un incontro per discutere sul futuro della Sotacarbo, alla presenza dell’assessore regionale alla Programmazione, Giuseppe Fasolino, dei rappresentanti sindacali e della Rsu della società di ricerca.
«Sotacarbo continuerà ad essere un fiore all’occhiello della nostra Regione con la valorizzazione delle sue professionalità. Non abbiamo mai preso in considerazione l’ipotesi di disimpegno; al contrario, la crescita dell’azienda è anche un nostro obiettivo», ha sottolineato Giuseppe Fasolino.
«Nella fase attualeha rimarcato l’assessore della Programmazioneè fondamentale capire quali fattori e in quali tempi abbiano portato alla recente perdita di esercizio. L’azienda è in forte sviluppo, ma con la crescita esiste il rischio di un parallelo aumento dei problemi di liquidità. Occorre quindi individuare gli obiettivi di Sotacarbo ed agire in maniera sinergica nel porre un rimedio strutturale che, oltre a risolvere i momentanei problemi legati all’erogazione dei fondi, consenta all’azienda di crescere nel medio e lungo periodo e, soprattutto, di non interrompere le attività di ricerca.»
Varie le ipotesi sul tavolo per risolvere i problemi economici dell’azienda alla quale, con una delibera dello scorso 8 maggio, sono stati stanziati 850mila euro.
«Ci è stato chiesto se la Regione creda in Sotacarbo e nella ricerca – ha concluso Giuseppe Fasolino -. Ci crediamo fermamente e siamo convinti che i problemi possano essere risolti solo agendo in maniera strutturale. Entro la fine del mese ci impegniamo a vagliare la migliore soluzione tra le ipotesi prospettate e a riprogrammare un incontro tra le parti. Insieme al pProfessor Alessandro Lanza stiamo già valutando i potenziali vantaggi e svantaggi di ogni prospettiva: vogliamo risolvere questa emergenza in maniera fattuale e definitiva, per dare alla società la più ampia prospettiva di sviluppo possibile, nel rispetto di quelli che sono i vincoli della Regione.»

[bing_translator]

Un riconoscimento, quello del marchio collettivo di qualità “Pecora Nera di Arbus”, arrivato nel mese di gennaio di quest’anno. Da oggi il logo viene ospitato proprio all’ingresso del paese.
«Una biodiversità unica che vogliamo valorizzare, sia dal punto di vista agro-zootecnico e agro-alimentare, ma anche come attrattore turistico, culturale, storico del territorio. Il nostro mare, le nostre aree minerarie, le nostre bellezze naturalistiche, sono contraddistinte dalla presenza di numerose aziende agricole, con tanti allevamenti nel settore ovi-caprino», ha dichiarato il sindaco di Arbus, Antonello Ecca.
Sono 2.000 gli esemplari di pecora nera. «Ma, soprattuttoha sottolineato Antonello Ecca -, il nostro grande orgoglio, è che grazie agli studi scientifici portati avanti nei primi anni 2000, la Pecora Nera di Arbus porta nel nome la nostra comunità. Questo fatto è un qualcosa di unico, che dobbiamo valorizzare e dobbiamo rendere produttivo, con una filiera locale che possa portare in loco tutte le fasi fino a quella della commercializzazione, dando un grande valore al prodotto finito. Per questo, vogliamo dire a tutti coloro che arrivano nella nostra comunità: “Benvenuti nel paese della Pecora Nera di Arbus.»
Un progetto che ha visto la luce ne 2006 grazie all’allora assessore comunale Mario Vacca che decise di avviare uno studio sulla razza. Poi nacque anche un’associazione, “Pecora Nera di Arbus”, mentre gli allevatori locali decisero di organizzare l’omonima sagra.
Nel 2018 fu siglato l’accordo per il “Progetto di Valorizzazione della Pecora Nera di Arbus”, che ha coinvolto gli allevatori, gli artigiani, le imprese e i cittadini interessati.
Nel marzo 2019 il ministero delle Politiche agricole alimentari ha riconosciuto ai prodotti derivanti dalla Pecora Nera di Arbus, tipo formaggi ricotta, l’inserimento nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat).
«Con questo grande progettoha concluso Antonello Eccal’aspirazione è quella di poter far parlare del nostro paese non sono per il mare, la miniera e le dune, ma anche della Pecora Nera di Arbus, peculiarità unica come il nostro immenso territorio.»
Antonio Caria