27 November, 2024
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Il Rotary Club di Iglesias lancia il bando di concorso “Premio Mariella Maggio Slavik” per l’assegnazione di una borsa di studio ad uno studente residente in uno tra i Comuni di Iglesias, Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Musei, Portoscuso o Villamassargia che frequenta un Istituto superiore.
Per la partecipazione al concorso bisogna inoltre essere nati non prima del 2000; non avere rapporti di parentela diretta (ovvero familiari di primo grado e secondo grado, figli, fratelli e/o sorelle) con gli iscritti al Rotary club di Iglesias; aver conseguito all’esame di maturità dell’anno scolastico 2019/2020 almeno il punteggio di 100/100.
E’ previsto un premio in danaro di 1.000 euro che sarà destinato a chi avrà conseguito la migliore votazione all’esame di maturità dell’anno scolastico 2019-2020, tenuto anche conto della migliore media/voto nel 3°, 4° e 5° anno. L’assegnazione del premio verrà decisa da un’apposita Commissione costituita da membri designati dal Rotary Club di Iglesias che, in caso di parità per la votazione dell’esame di maturità, esprimerà il proprio insindacabile giudizio vista la votazione media ottenuta ed il reddito ISEE e tenendo conto di eventuali altre situazioni specifiche.
Gli studenti che avranno ottenuto la votazione di almeno 100/100 dovranno fare richiesta del premio entro il 2 settembre 2020 direttamente alla Segreteria del Rotary Club Iglesias, presso Hotel ARTU Piazza Sella, 15 – 09016 Iglesias oppure via email agli indirizzi segreteria@rotaryclubiglesias.it o glzini@tiscali.it,
presentando la documentazione relativa alle votazioni scolastiche ed al reddito ISEE ed indicando un numero di cellulare e possibilmente anche un indirizzo email.
La premiazione avrà luogo in data da definire, presumibilmente nel mese di settembre.
La data ed il luogo della premiazione verranno tempestivamente pubblicizzati e comunicati direttamente al vincitore.

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Superata la fase più acuta dell’emergenza Coronavirus, torna d’attualità il tema della metanizzazione dell’Isola e della scadenza del 2025 per il phase out dal carbone nell’alimentazione delle centrali elettriche Grazia Deledda di Portovesme e Fiumesanto.

«La politica regionale intervenga decisamente affinché non si verifichi l’ennesimo scippo ai danni della Sardegna Pierluigi Loi lo chiede con forza a proposito del “Tyrrhenian Link”, il cavo di collegamento elettrico fra Sicilia e Sardegna che Terna realizzerà entro il 2025 e che potrebbe penalizzare i circa mille lavoratori che gravitano nel comparto energia in Sardegna. La UILTEC Sardegna denuncia il silenzio delle istituzioni isolani sui temi dello sviluppo energetico a pochi anni dal phase out dal carbone, previsto nel 2025, che rischia di rappresentare una mannaia per l’economia sarda e soprattutto per il settore industriale dell’isola.

«Lo sviluppo energetico è un tema strategico e vitale per la nostra isolascrive il segretario generale della Uiltec Sardegna Pierluigi Loi -. Un argomento delicato che fino a cinque mesi fa trovava spazio e priorità nell’agenda della politica regionale e nazionale. Da essa, infatti, dipende il destino dell’arrivo del metano in Sardegna, la conseguente realizzazione della dorsale ed il futuro delle due centrali elettriche sarde in relazione all’imminente phase out dal carbone del Paese, prevista anch’essa nel 2025.»

«Inspiegabilmente ed ingiustificatamenteevidenzia il segretario regionale Uiltec Sardegna su tali temi è calato il più totale silenzio, a tal punto che lascia sgomenti il fatto che non si prenda più in considerazione il fattore tempo, che impone nel 2025 una verosimile ghigliottina per l’economia del nostro territorio e nello specifico per l’intero settore industriale isolano. L’ultimo segnale governativo palesato nell’incontro al Mise a fine gennaio, tramite la sottosegretaria Alessandra Todde, tendeva ad una visione attendista e confusionaria, la quale escludeva l’arrivo del nuovo combustibile nella nostra Regione. L’8 aprile, come se non bastasse, Terna ha confermato il suo nuovo Piano di sviluppo 2020 da oltre 14 miliardi, dichiarando prossima la realizzazione del “Tyrrhenian Link”, il cavo di collegamento elettrico fra Sicilia e Sardegna.»

«Apparentemente parrebbe un importante investimento realizzato da un player strategico nazionale, ma per capire al meglio le ripercussioni che tale opera avrebbe sulla nostra regione sarebbe opportuno porsi alcune semplici domandesottolinea Pierluigi Loi -:

  • A chi giova tale infrastruttura?
  • Che ripercussioni avrà sullo sviluppo complessivo della nostra isola?
  • Con quale energia verranno alimentati i poli industriali sardi?
  • Quanto costa e, soprattutto, chi pagherà l’infrastruttura se non le bollette dei cittadini?

Il “Tyrrhenian Link” costerà 3,7 miliardi di euro, entrerà in esercizio entro il 2025 e collegherà elettricamente la Sicilia con la Sardegna.»

«Ma vi è un punto sul quale focalizzare l’attenzione evidenzia Pierluigi Loi -. Le due isole partono da una condizione energetica diversa e distante: mentre in Sardegna le due centrali di proprietà Ep ed Enel sono alimentate a carbone (si è in attesa che la classe politica prenda una posizione chiara, univoca e celere sul post-decarbonizzazione con l’inquietante incognita dell’assenza del metano), la Sicilia si sta apprestando a riconvertire le sue centrali attraverso l’uso del metano. Se a questa semplice constatazione si somma l’insediamento del prossimo cavo Terna, si può prendere atto che la Sardegna possa ricoprire fra qualche anno, in campo energetico, il ruolo di regolatore della produzione energetica altrui, con il rischio reale di una fermata definitiva delle due centrali sarde.»

«Tutto questo a discapito dei quasi 1.000 lavoratori diretti e indiretti, delle aziende che come Ep hanno già messo in campo idee progettuali concrete per una riconversione a biomasse e di un intero territorio che sarebbe totalmente dipendente da terzi dal punto di vista energetico. Se poi si considera il fatto che il cavo terna costerebbe quasi il doppio rispetto alla dorsale, e che il costo del progetto avrebbe importanti ricadute sulle bollette degli utenti, a chi gioverebbe l’infrastruttura Terna? Non certo alla Sardegna e ai sardi che da questo progetto avrebbero solo da perdere conclude Pierluigi Loi -. Per questo motivo, come UILTEC SARDEGNA, chiediamo con forza e determinazione che la politica regionale intervenga decisamente affinché non si verifichi l’ennesimo scippo ai danni della nostra Regione.»

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Le Segreterie di FILCTEM CGIL, FLAEI CISL, UILTEC UIL hanno deciso le prime azioni di mobilitazione contro la Regione che «dopo oltre 6 mesi non si preoccupa di una sua Azienda partecipata», la Sotacarbo.
«Sono passati più di 6 mesiaffermano Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi, rispettivamente Segretari della FILCTEM CGIL Sulcis, FLAEI CISL Sardegna e UILTEC UIL Sardegnada quando avevamo richiesto all’assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino un incontro per affrontare la complessa situazione finanziaria e operativa di Sotacarbo. Nonostante i solleciti e contatti informali, nulla è stato fatto dalla Regione, che non si può certo nascondere dietro l’emergenza Covid-19 per giustificare la propria totale assenza.»
«Le preoccupazioni di lavoratrici e lavoratori oggi sono confermate dalla stessa Azienda, che evidenzia un bilancio in rosso e gravi problemi a ricevere le risorse necessarie a portare avanti i progetti di ricerca; quel tracollo che si paventava a inizio anno si sta pericolosamente avvicinando aggiungono i tre segretari sindacali -. Il tempo è scaduto e non vogliamo permettere che ulteriori attese provochino danni irreparabili a impresa e lavoratori. Per questo non lasceremo nulla di intentato per richiamare tutti alle proprie responsabilità, a partire dalla Regione Sardegna che come proprietaria di Sotacarbo deve immediatamente intervenire e chiarire le proprie determinazioni.»
«È arrivato il momento della mobilitazione che FILCTEM, FLAEI e UILTEC hanno dichiarato, dopo una partecipata assemblea dei dipendenticoncludono Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi -, inizieremo con un presidio davanti all’assessorato del Bilancio della RAS a Cagliari il prossimo 24 giugno, e se sarà necessario proseguiremo con altre e più forti iniziative: qualcuno nei palazzi regionali si dovrà svegliare, ascoltare questo grido d’allarme e trovare soluzioni immediate.»

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«Il disegno di legge approvato stasera in Consiglio regionale sulla rinegoziazione dei mutui e sulla possibilità che gli enti locali della Sardegna possano disporre delle economie dei programmi finanziati con risorse nazionali e comunitarie, costituisce un’ulteriore intervento complementare e sinergico a quelli già adottati per affrontare la crisi economica determinata dalla pandemia.»

Lo ha detto il presidente della Giunta regionale Christian Solinas a margine dell’approvazione della legge che autorizza la rinegoziazione dei mutui contratti dalla Regione e le misure straordinarie in materia di programmazione unitaria.

«L’occasione offerta dalla rinegoziazione dei mutui contratti con Cassa depositi e prestiti ci é apparsa da subito un grande opportunità che consentirà di risparmiare solo nel 2020 circa 26 milioni di euro che saliranno a 43 nel prossimo triennio. Il poter disporre di queste risorse in questo delicato momento permette di dedicare, nell’immediato, importanti somme per accompagnare la ripresa economica, ma anche di programmare quelle azioni necessarie alla Sardegna per i prossimi anni in considerazione del riverbero che l’emergenza Covid-19 produrrà nel nostro sistema economico e socialeha precisato l’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino -. Con questo provvedimento abbiamo voluto fornire un contributo ulteriore agli enti locali ampliando la norma del 2019 e e permettendo ai sindaci di utilizzare le economie sia della programmazione 2000-2006 sia di quella 2007-2013 sebbene il programma comunitario non sia ancora formalmente concluso.»


 

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Il comune di Villamassargia si candida ad ospitare l’ospedale unico per il Sulcis Iglesiente. La scorsa settimana ha ufficializzato questa candidatura, della quale si parla da mesi, con l’approvazione di una delibera di Giunta e la presentazione di un progetto di massima. Il dibattito sul futuro della Sanità nel Sulcis Iglesiente è assai vivace, anche per le carenze che il sistema sanitario pubblico manifesta sempre più spesso, in una fase caratterizzata dall’attivismo della Giunta regionale che ha approvato un progetto di riforma, ora al vaglio della competente commissione consiliare permanente.

Nel dibattito sull’ipotesi di realizzare un ospedale unico per il Sulcis Iglesiente, si inserisce Luca Pizzuto, ex consigliere regionale, oggi segretario regionale di Articolo 1.

«Personalmente non ho mai condiviso l’idea dell’ospedale unico sia per i tempi biblici della regione nel gestire un’operazione di questo tipo sia per la tradizione storico sanitaria del territorio, che a mio avviso necessita di due ospedali integrati tra loro in grado di rispondere alle esigenze di un’area vasta e articolatascrive in una nota Luca Pizzuto -. Ma se la Regione decide per un ospedale unico, il comune di Carbonia candidi la sua comunità ad ospitarlo. Carbonia per sua natura è baricentrica e nasce esattamente con lo scopo di essere la cerniera di un territorio vasto. Sebbene sia possibile che grossi ospedali possano offrire cure migliori di ospedali più piccoli, soprattutto in situazioni di emergenza, la vicinanza con un ospedale influenza significativamente la probabilità di sopravvivenza. Numerosi studi scientifici mettono in guardia sull’aumento della mortalità in seguito a chiusure di ospedali. Per citarne uno che si addice al nostro contesto, in uno studio sui comuni italiani, due ricercatrici universitarie hanno scoperto che un allontanamento di un ospedale di soli 5 km aumenta la mortalità per incidente stradale di quasi il 14%.»

«Serve una discussione seria e collettiva che partendo da dati scientifici faccia la scelta migliore per tutto il territorio e per la nostra comunitàaggiunge Luca Pizzuto -. Stupisce che le forze politiche di centro-destra, che esprimono dei rappresentanti in consiglio regionale, sostengano l’idea dell’ospedale unico a Villamassargia, che di fatto significa la chiusura degli ospedali di Carbonia e di Iglesias, e che non sentano il bisogno di confrontarsi su questo con le loro comunità di riferimento.»

«Noi chiediamo una discussione in Consiglio comunale per la candidatura di Carbonia conclude Luca Pizzutoma riteniamo anche che, prima di avviare qualsiasi iter per l’ospedale unico, si rimettano a posto gli ospedali ed i servizi sanitari del territorio.»

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Saranno i Don Leone, duo blues sulcitano, a riaprire la stagione degli eventi in presenza promossi dal CSC Carbonia della Società Umanitaria, dopo la fine del lockdown.
Domenica 21 giugno, alle ore 19.30, presso la Sala Lampisteria del Museo del Carbone, sito nella Grande Miniera di Serbariu a Carbonia, Don Leone si esibirà in occasione del cartellone nazionale di iniziative promosso dal MIBACT in occasione dell’edizione 2020 della Festa della Musica, evento internazionale che in tutto il mondo celebra la “quarta arte”.
L’evento è promosso dal CSC Carbonia della Società Umanitaria, in collaborazione con il Centro Italiano Cultura del Carbone, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Carbonia e in collaborazione con l’Italian Blues Union e Mojo Station che, insieme all’AIPFM, Associazione italiana per la promozione della Festa della Musica, hanno promosso su tutto il territorio nazionale una serie di eventi legati alla cultura blues.
L’ingresso sarà gratuito su prenotazione.
Gli interessati dovranno mandare entro le ore 12.00 di venerdì 19 giugno una mail all’indirizzo umanitaria.carbonia@gmail.com scrivendo nell’oggetto della mail PRENOTAZIONE DON LEONE e indicando nel corpo del testo i nomi e cognomi delle persone per cui si intende prenotare, città di residenza e relativi contatti telefonici.
Questa modalità, così come l’utilizzo delle mascherine e il distanziamento all’interno della struttura che ospiterà il concerto, si è resa necessaria per l’attuazione delle norme nazionali, precisate dall’intesa della conferenza Stato-Regioni, per il contrasto alla diffusione del virus SARS-CoV-2.

Con questa prima iniziativa, il CSC Carbonia della Società Umanitaria intende lanciare un segnale di ripartenza degli eventi culturali in presenza anche nel Sulcis Iglesiente, dopo gli ultimi mesi che hanno visto il Centro di Servizi Culturali impegnato, per cause di forza maggiore, a proporre  una serie di eventi fruibili on line al pubblico. Eventi che hanno raggiunto un numero straordinario di persone ma che sicuramente non potevano appieno assolvere alla funzione di incontro sociale che la Cultura esercita.

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Giovedì 18 giugno, alle ore 11.00, presso la Sala riunioni del Centro Direzionale del comune di Iglesias, in via Isonzo 7, verrà presentato il progetto “BenEssere a KM 0”, realizzato per promuovere stili di vita, sani, grazie ad una alimentazione corretta e ad una regolare attività fisica.
Il progetto, ideato dall’assessorato delle Politiche sociali, è realizzato con coinvolgimento delle Istituzioni del territorio, dei professionisti dell’Azienda sanitaria, e del mondo dell’associazionismo, tra i partner del progetto figurano infatti associazioni come la Fondazione Cammino di Santa Barbara, il Circolo Acli Iglesias, la Consulta Anziani Iglesias, l’associazione VDS Volontari della Solidarietà, l’associazione “Alberto Riccaboni” e l’associazione “Blue Sardinia ASD”.
Secondo i promotori, “BenEssere a KM 0” vuole essere la risposta a chi cerca di cambiare le proprie abitudini, ma non sa come fare o è in cerca di una motivazione. Un cambiamento che passa attraverso la riscoperta di se stessi e del proprio territorio, con una visione del contributo medico in un’ottica di prevenzione e di educazione sanitaria accessibile e comprensibile a tutti.
Tra gli obiettivi specifici dell’iniziativa, promuovere la visione dello spazio urbano come occasione di crescita personale, valorizzando le specificità del territorio da un punto di vista gastronomico, sociale, turistico e sportivo, sensibilizzare le persone sulle cattive abitudini alimentari e sui rischi per la salute, ed educare alla conoscenza del proprio corpo e delle buone pratiche in campo di prevenzione.
Il tutto dando spazio all’utilizzo delle nuove reti sociali, sperimentando le competenze digitali e esplorando le possibilità fornite dalle piattaforme di condivisione digitale e dai social network.
“BenEssere a KM 0” si compone di 8 cortometraggi documentaristici, della durata tra i 3 e i 5 minuti, pubblicati a cadenza settimanale nella pagina Facebook istituzionale dell’assessorato delle Politiche sociali del comune di  Iglesias, nei canali social dei partner del progetto e nel relativo canale Youtube (creato in occasione del progetto stesso).
Il progetto partirà ufficialmente il 22 giugno, alle ore 12.00, sotto forma di rubrica del benessere attraverso i canali multimediali, e terminerà nel mese di agosto.
I filmati seguono un percorso di miglioramento della propria persona da un punto fisico e mentale. Un percorso monitorato da nutrizionisti, cardiologi, psicologi, psichiatri, nefrologi, medici sportivi, medici esperti in scienza dell’alimentazione e dentisti, esperti in campo medico e sportivo che hanno scelto di condividere la propria esperienza a titolo gratuito.
Ogni cortometraggio, realizzato in luoghi simbolici del territorio, porta avanti un tema ben preciso, che va dalle motivazioni per le quali mettersi in forma, ai disturbi alimentari più o meno comuni, dagli esami clinici da eseguire agli specialisti a cui rivolgersi, dall’inizio di un regime dietetico alla scelta del tipo attività fisica ideale per ogni persona.
«La scelta del nome, “BenEssere a KM 0”, ha una doppia accezione di significato: una personale e una ambientalesottolinea l’assessore delle Politiche sociali Angela Scarpa il cambiamento per prima cosa deve nascere da noi stessi, dalla nostra volontà di ripartire, di essere il nostro KM 0. E questo è possibile farlo nel nostro territorio. Il progetto è rivolto a tutti, Vogliamo affrontare ogni tema con rigore scientifico, basandoci sulle diagnosi e sui pareri degli esperti, dando tuttavia un taglio leggero a ogni episodio. Tutti devono poter fruire e trarre ispirazione dal contenuto dei video. Abbiamo pensato a un pubblico di riferimento ampio, senza distinzione d’età, genere o status socialeconclude Angela Scarpa -. Tutti possono cambiare il proprio stile di vita, e tutti possono trarre insegnamento e ispirazione da questa iniziativa.»

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Prosegue il processo di informatizzazione dell’ASPAL al fine di venire incontro alle esigenze dei cittadini e consentire un notevole accorciamento dei tempi di espletamento delle pratiche. Addio, quindi, alle domande cartacee per i cantieri. Per partecipare al cantiere del proprio comune ci si dovrà connettere al portale Sardegna Lavoro, seguire le indicazioni e presentare la propria candidatura direttamente online e senza più recarsi al Centro per l’impiego.

«Si trattaha affermato  l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zeddadi un ulteriore ed importante passo verso la completa digitalizzazione dei processi che l’ASPAL sta portando avanti per facilitare e velocizzare il rapporto con i cittadini.»

Le nuove procedure digitali dei cantieri consentiranno ai cittadini di poter fare tutto da casa propria. Non sarà più necessario recarsi al CPI perché le domande cartacee spariranno per fare spazio a quelle trasmesse via internet. Queste ultime arriveranno direttamente al CPI interessato che si occuperà di riceverle e di stilare alla fine la graduatoria.

Per accedere al sistema dalla pagina di Sardegna Lavoro occorre essere registrati, in caso di smarrimento le credenziali potranno essere recuperate con un’apposita funzione presente nel portale. Restano, comunque, disponibili anche i canali di supporto più tradizionali: un numero telefonico (070 7990900) ed una mail (aspal.registrazionesil@aspalsardegna.it).

Resta invariato il regolamento: ai cantieri comunali possono partecipare solo le persone domiciliate nel Comune che propone il cantiere e le graduatorie saranno predisposte sulla base dell’anzianità e del reddito ISEE. Nessuna modifica è stata apportata all’iter procedimentale: sulle pagine dell’Aspal e di Sardegna Lavoro sarà pubblicato prima il preavviso poi dopo qualche giorno l’avviso vero e proprio che contiene le date entro cui è possibile presentare la domanda. In seguito il CPI interessato provvederà a pubblicare gli elenchi provvisori e, infine, la graduatoria definitiva.

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Questa mattina, i vigili del fuoco del distaccamento di Iglesias sono intervenuti nella strada che porta a Plagemesu, a Gonnesa, per un incendio che ha interessato uno scooter Yamaha TMax 500.
A dare l’allarme è stato lo stesso conducente che ha notato del fumo uscire dalla dalla parte sottostante la sella. Una volta fermatosi, il mezzo è stato avvolto dalle fiamme.
Sul posto è subito arrivata la squadra di pronto intervento “5A” che ha spento le fiamme e messo in sicurezza il tratto stradale. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. Le cause del rogo sono in fase di accertamento.
A.C.

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Mercato locale limitato, frammentato, distante e fondato su pochi settori strategici; costi di trasporto elevati (per logistica, merci ed assicurazioni) per via della distanza ma anche di situazioni di concorrenza imperfetta; impossibilità di realizzare economie di scala, tenuto conto delle piccole dimensioni del mercato che comportano costi unitari elevati sia a livello di funzionamento delle imprese e sia di servizi pubblici; elevati costi di infrastrutturazione del territorio, tenuto conto della maggiorazione indotta dai costi di trasporto delle materie prime necessarie. Sono i quattro effetti più evidenti dell’insularità messi in evidenza dal presidente del Comitato per l’insularità Roberto Frongia nel corso dell’audizione al Senato sulla modifica della Costituzione.

Al collegamento hanno partecipato anche Maria Antonietta Mongiu (Presidente del Comitato Scientifico per l’insularità), Andrea Pubusa (Università di Cagliari), Omar Chessa (Università di Sassari), Giovanni Lobrano (Università di Sassari e componente Comitato Scientifico Insualrità), Enrico Atieri (ex magistrato e componente ), Benedetto Torrisi (Università degli Studi di Catania), Franco Angelo Siddi (Presidente Confindustria-Radiotelevisioni).

Uno squilibrio evidente e decisivo per il futuro dell’Isola, reso evidente dai numeri elaborati dall’Istituto Tagliacarne  per categoria di infrastruttura: fatto 100 l’indice di dotazione infrastrutturale, la Sardegna si ferma al 43,88% per quanto riguarda le strade, il più basso se raffrontato alla media nazionale e al resto delle aeree geografiche (88,17% nel Mezzogiorno, 111,19% nel Nord Ovest); ad appena  il 17,39 per quanto riguarda le ferrovie (76,28% nel Mezzogiorno, 102,62% nel Nord Ovest). Indici scadenti si riscontrano anche per quanto riguarda impianti e reti energetico-ambientali (38,35% contro il 67,11% del Mezzogiorno e il 127,35% nel Nord Ovest), telefonia (44% contro il 96,79% del Mezzogiorno e del 112,80% del Nord Ovest); reti bancarie e di servizi (38% contro il 64,99% del Mezzogiorno e il 135,25% del Nord Ovest).

Cosa significa vivere isolati? Frongia e Mongiu hanno cercato di dare una risposta a questo interrogativo, entrando nello specifico di quegli effetti dell’insularità che fanno dei sardi cittadini di serie B in termini di eguali diritti e condizioni di partenza rispetto ai cittadini del resto della Penisola e di opportunità rispetto al resto d’Europa. «I diritti della Sardegna non possono più attenderespiegano Frongia e Mongiu -. Con l’inserimento del principio di insularità in Costituzione vogliamo riaffermare la nostra specialità che riteniamo ci sia stata scippata con la riforma del 2001. Cancellare il riferimento all’insularità concludonosignifica aver tradito quel principio che aveva portato i Padri Costituzionali a riconoscere la specialità di Sardegna e Sicilia. Oggi abbiamo la possibilità e il dovere di intervenire».