26 November, 2024
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Salvatore Deidda, deputato sardo capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Difesa, interviene dopo aver ricevuto la risposta positiva alla sua interrogazione dal sottosegretario di Stato della Difesa Giulio Calvisi, sul finanziamento di 800.000 euro per ulteriori interventi di riqualificazione delle palazzine della Caserma Trieste di Iglesias adibite a 1ª e 2 ª Compagnia.

«Ho ringraziato il sottosegretario Giulio Calvisi, sempre disponibile ed attento alle richieste dell’opposizione ma questa non è una vittoria di una sola parte ma è un grande risultato per Iglesias, il Sulcis e per i carabinieri, i suoi allievi e per il personale della Caserma, valido e professionale», spiega Salvatore Deidda che anche in passato aveva presentato diversi emendamenti, sempre respinti e bocciati.

«Non ci siamo dati per vinti e abbiamo continuato ad insistere perché è un intervento necessario e giusto. Siamo soddisfatti per il risultato raggiunto e vigileremo perché tutto vada in porto», conclude Salvatore Deidda.

Anche i ragazzi di Gioventù Nazionale Sulcis, entusiasti per questo grande risultato ottenuto commentano: «Dopo anni di battaglia in cui si chiedevano a gran voce dei fondi per la riqualificazione della struttura finalmente abbiamo avuto delle risposte. Per il nostro territorio e per la città di Iglesias in particolare è una vittoria. Un ringraziamento speciale va al nostro deputato Salvatore Deidda e al gruppo di Fratelli d’Italia per non essersi dati per vinti ed aver ascoltato il territorio», dichiarano Simone Valleri e Valerio Lecca, rappresentanti del movimento giovanile.

Grande soddisfazione arriva anche dalle parole di Gianluigi Rubiu, ex consigliere regionale e comunale della città di Iglesias: «Grande risultato che premia l’intensa attività politica del deputato di FdI Salvatore Deidda, questo finanziamento consentirà alla Caserma Trieste di adeguare ed ammodernare le proprie strutture per poter competere con le altre 4 strutture che in Italia formano gli allievi carabinieri. Un grande risultato per la città di Iglesias e per tutto il territorio, una vittoria della buona politica, fatta di dialogo e mediazione al di fuori degli schemi di maggioranza ed opposizione, con l’unico obiettivo del bene comune e l’interesse dei sardi e della Sardegna».

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«L’emergenza sanitaria generata dalla pandemia del Covid-19 ha imposto la chiusura forzata di tutti gli istituti scolastici ed il proseguimento delle lezioni attraverso la didattica a distanza. Se da un lato si è salvaguardata la salute dei nostri scolari e la prosecuzione dei programmi ministeriali, dall’altro si è perso il contatto sociale tra gli alunni e la capacità di interagire con il gruppo classe. Per tale motivo l’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu ha deciso di dare la possibilità ai suoi studenti di incontrarsi e di salutare gli insegnanti per la chiusura dell’anno scolastico.»

Sabato 6 giugno, alle 9.30 e alle 10.30 presso il parco giochi di San Giovanni Suergiu, suddivisi in gruppi, nel pieno rispetto delle norme sanitarie anti-Covid, gli studenti che terminano la scuola dell’infanzia e quelli che terminano la primaria, potranno rivedersi per l’ultima volta prima di affrontare un nuovo corso di studi.

«E’ un’opportunità che il mondo degli adulti, amministratori, insegnanti e genitori, vogliono donare ai più piccolispiega il sindaco Elvira Usai la parte più fragile e anche quella che in questi ultimi 100 giorni ha sofferto maggiormente per la reclusione forzata a casa e l’impossibilità di giocare con i propri coetanei.»
«Per l’occasioneprecisa Marco Zusa, assessore dell’Istruzione e della Cultura sarà donato un simbolico segno di vicinanza alle famiglie che in questi mesi hanno affrontato spese non previste per la didattica o l’intrattenimento dei loro figli. A ogni bambino sarà consegnato un buono da spendere nelle cartolibrerie.»

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Ancora nessun nuovo caso positivo al Covid-19 e nessun contagio, in Sardegna, nelle ultime 24 ore.

Sono 1.357 i casi complessivamente accertati dall’inizio dell’emergenza. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 58.605 tamponi (381 oggi). I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 13, dei quali 12 con sintomi e 1 in terapia intensiva, mentre 133 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 146. I dimessi/guariti sono 1.080. Il numero delle vittime è invariato, 131.
Sul territorio, dei 1.357 casi positivi complessivamente accertati, 252 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 97 nel Sud Sardegna, 59 a Oristano, 79 a Nuoro, 870 a Sassari.

 

 

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La commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc-Cambiamo) ha sentito in audizione i componenti del Comitato scientifico della Regione sull’emergenza Coronavirus ed i responsabili delle Assl della Sardegna centro-settentrionale sulla riforma del sistema sanitario.

Il Comitato scientifico (hanno preso la parola i professori Cucca, Cappuccinelli e Sotgiu, in sostituzione di Vella) ha fornito alla commissione una analisi sullo stato dell’epidemia Covid, che in Sardegna ha avuto una capacità di penetrazione circoscritta (attorno al 3% rispetto al 20% della Lombardia), dato che ha amplificato gli effetti positivi delle misure di lockdown e di protezione individuale ed ha consentito nel tempo di trattare i pazienti con più efficacia. Tuttavia, hanno sostenuto gli esperti, la scarsa conoscenza del virus non consente di affermare che alcune misure offrono uno “scudo totale” e nemmeno che certi strumenti diagnostici siano in grado più di altri di identificare gli individui contagiati che non presentano sintomi. Alcuni accertamenti, comunque, possono essere utili come “filtro”. Con un semplice test, ad esempio, sim sarebbe potuto evitare il recente contagio del cittadino emiliano arrivato nell’Isola per lavoro.

La situazione, in altre parole, è ancora eterogenea e fluida, per cui il virus potrebbe restare nella popolazione umana, sia pure con effetti diversi, fino a che non si troverà il vaccino.

Due approfondimenti specifici (richiesti rispettivamente dai consiglieri dei Progressisti Massimo Zedda e Laura Caddeo) sono stati riservati alle “app” ed alla situazione dei bambini. Sulle app, nazionale e regionale, gli esperti hanno chiarito che non fanno le stesse cose e sarebbe quindi meglio utilizzarle entrambe. I bambini, in secondo luogo, non possono essere considerati totalmente immuni ma avendo meno recettori localizzati in organi diversi da quelli vitali come i polmoni, in caso di contagio fanno registrare conseguenze molto meno gravi.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Nico Mundula (Fdi), Francesco Agus, Massimo Zedda e Laura Caddeo (Progressisti), Annalisa Mele (Lega).

Nella seconda parte della seduta, i vertici della Assl di Carbonia, Sassari, Olbia, Lanusei, Nuoro, Sanluri, Oristano ed Iglesias hanno fornito alla commissione la loro “lettura” delle proposte di riforma del sistema sanitario regionale. L’opinione comune è quella di una valutazione positiva dell’impianto legislativo, soprattutto, per quanto riguarda la scelta di fondo di collocare i presidi di salute pubblica nei territori lasciando alle grandi strutture ospedaliere la cura dei pazienti “acuti”. Una scelta che trova fondamento sia nella recente analisi della Corte dei Conti sul sistema sanitario nazionale che nella stessa esperienza maturata nella gestione dell’epidemia Covid-19.

I manager hanno però espresso alcune riserve sulla attuale configurazione dell’Ares, che a loro avviso, non si discosterebbe in modo significativo dalla precedente esperienza dell’Ats. Da questo punto di vista ha ottenuto una ampia condivisione la proposta di un “Comitato dei direttori generali” al quale dovrebbe essere assegnata la funzione di coordinare la programmazione centrale con le esigenze delle realtà periferiche.

  

 

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«A seguito dell’occupazione abusiva, la Difesa ha attivato il procedimento di sgombero, con comunicazione all’organo competente, la Prefettura di Roma, il 7 maggio 2020.  È stata interessata anche l’Avvocatura Generale dello Stato per intraprendere tutte le azioni più opportune per permettere alla Forza armata di rientrare nella piena disponibilità dell’immobile. Risultano, dunque, assolti tutti gli adempimenti di competenza, in attesa che la Prefettura, in coordinamento con il Comune e nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, possa provvedere allo sgombero dell’area in argomento.»

Lo ha detto il sottosegretario di Stato della Difesa, Giulio Calvisi, intervenendo oggi in Commissione Difesa nel corso del ‘Question Time’, rispondendo agli onorevoli Alberto Pagani (PD) e Luca Frusone (M5S), in merito ad un episodio di occupazione abusiva di un immobile della Difesa ad Ostia.

In risposta all’interrogazione presentata dall’onorevole Salvatore Deidda (Fratelli d’Italia), su questioni attinenti alle azioni intraprese per assicurare i necessari finanziamenti per il completamento della ristrutturazione della caserma “Trieste”, sede “storica” della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias, il sottosegretario di Stato della Difesa Giulio Calvisi, ha poi dichiarato: «La Difesa ha programmato per gli anni 2022 e 2023 due interventi ulteriori di riqualificazione delle palazzine adibite a 1ª e 2ª Compagnia Allievi Carabinieri della Caserma “Trieste” di Iglesias, per un ammontare complessivo nell’ordine di 800.000 euro».

La Caserma “Trieste”, dotata di 70 camerate, disposte su tre palazzine destinate a Compagnie Allievi, per una capacità alloggiativa complessiva di 446 posti letto per il personale maschile e 96 per il personale femminile, nel corso degli anni è stata interessata da numerosi interventi manutentivi che hanno migliorato le condizioni degli allievi. Gli interventi di riqualificazione di queste due palazzine, programmati nel 2022 e 2023, contribuiranno a migliorare ulteriormente le condizioni abitative degli allievi carabinieri», ha concluso Giulio Calvisi.

 

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La bellissima notizia rilanciata nei giorni scorsi dal quotidiano “L’Unione Sarda”, che annunciava la volontà del dott. Renato Soru, proprietario della mitica colonia marina di Funtanazza, di andare oltre le resistenze burocratiche sinora manifestate, per tornare all’origine del recupero della memoria storica, con nuova destinazione, è un’esperienza che nel territorio arburese ha già un precedente: il recupero e la riconversione della colonia marina di Piscinas, parte integrante della miniera di Ingurtosu.

Considerata fra le più importanti opere sociali del mondo imprenditoriale di metà secolo scorso, le aree minerarie dispongono di importanti volumetrie, anche di natura storica, che meritano d’essere recuperate a nuovi fini imprenditoriali. Non tutto può esser musealizato, ma gli immobili di pregio, testimoni del passato minerario, vedi direzioni, ospedali, alloggi impiegati, operai, cantine e gli stessi complessi industriali, ormai svuotati dai loro macchinari, possono dar lustro a nuove intraprese imprenditoriali.

Funtanazza, nel cuore del litorale arburese, frutto della lungimiranza e dell’attaccamento alla miniera di Montevecchio dell’ing. Giovanni Rolandi, allora amministratore delegato della Società Monteponi Montevecchio. Così, in una nota del 1951, scriveva all’allora direttore della miniera l’ing. Filippo Minghetti: «… Per i bimbi dei nostri operai Le ho già fatto cenno di un mio disegno di costruire una colonia molto moderna ed efficiente al mare. Scartata Cagliari, ormai troppo affollata nel suo Poetto, volgo il pensiero alla costa disabitata del nord di Montevecchio… Certo sarà un’impresa grossa e prevedo non poche opposizioni, ma sono perfettamente persuaso che gli industriali minerari devono dare un contributo concreto alla salute delle nuove generazioni, e mi sembra che sia questo momento di buona tenuta dei prezzi per realizzare un’impresa che pur molto desiderata richiede molto coraggio. Poi torneranno i tempi normali e le possibilità di realizzare ci verrà allora preclusa. … A mio modo di vedere, i benefici sono di pertinenza di tutti coloro che hanno contribuito a realizzarli. I nostri due azionisti dopo l’esborso iniziale di 23 milioni nel 1922 non hanno più concorso … mentre ora il capitale azionario è di 2.500 milioni, con riserve per altri 1.500 milioni. Sono quindi 2.500 milioni pervenuti gratuitamente ai soci, oltre i non pochi utili loro distribuiti. A pari valore monetario il nostro capitale è quindi uguale a 2,67 volte quello ante-guerra, mentre il potere di acquisto dei salari si è accresciuto nel contempo di 2,30 volte. Si compie quindi un atto di doverosa giustizia nei riguardi dei nostri operai distogliendo dagli utili futuri i benefici che serviranno a pagare la colonia…»

Così riporta l’ing. Giuliano Marzocchi, vice direttore tecnico della miniera di Montevecchio, nella sua “Cronistoria della miniera di Montevecchio”, che così prosegue: «Con la consueta snellezza e celerità nell’operare, nell’aprile del 1951 fu costruito il consorzio per 18 km di strada da Montevecchio a Funtanazza, il 18 dicembre a Milano l’impresa Manfredi ricevette l’ordine, per un importo di 500 milioni, del primo gruppo di lavori per la colonia, che fu intitolata all’ing. Sartori. Nel 1952 furono eseguite la linea elettrica e la condotta, diametro 100 m/m, lunga 12 km, per portare l’energia e l’acqua da Montevecchio a Funtanazza e la strada arrivò al mare (fu fatta anche una deviazione di circa 2 km per la spiaggia di Gutturu Flumini, che divenne poi Marina di Arbus) e nell’anno successivo fu asfaltata».

In quel periodo Montevecchio fu oggetto di numerosi interventi di natura sociale, come la costruzione del villaggio Rolandi e le tre case a villaggio Righi. Mentre a Gennas (Montevecchio) venivano realizzate le abitazioni degli impiegati  e la caserma dei carabinieri, oggetto di encomio per la moderna struttura e attrezzatura di dotazione, da parte del Comando Generale dell’Arma di Roma, venne inaugurata dal presidente della Regione Sardegna, on. Crespellani.

Dopo 5 anni, il 13 maggio 1956, così ancora leggiamo dalle pagine dell’ing. Marzocchi: «…, in una domenica smagliante, presente con i figli dell’ing. Sartori, cui la colonia era intitolata. 1.500 dipendenti di Montevecchio e San Gavino, i maggiori esponenti del mondo religioso, industriale militare e politico sardo, cui diede il benvenuto il presidente della società, conte Carlo Faina. Era costata 1.587 milioni di lire fra terreni (25 milioni), costruzione dei 18 km della strada (398 milioni), 16 km di acquedotti (59 milioni), 11,5 km di linee elettriche e cabine (92 milioni) costruzioni murarie, superficie mq. 2.262 e volumi mc. 36.160 (595 milioni), infrastrutture e arredamento (329 milioni), due piscine, di cui una olimpionica (89 milioni).

La colonia iniziò a funzionare il 15 giugno ospitando 200 bambini (100 maschietti e 100 femminucce) per un mese, cui seguirono altri due turni analoghi, accuditi da quattro funzionari (sostituiti poi dalle suore), un medico, 10 maestre vigilatrici e 31 addetti ai servizi, tutti a carico della società la colonia continuò a funzionare ancora per altri 20 anni, ospitando gratuitamente e amorevolmente 600 figli di minatori ogni anno».

Prof. Tarcisio Agus

Presidente Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna

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A poche ore dalla ripresa degli spostamenti tra le persone tra regione e regione, nella tarda serata di ieri il presidente della Regione Sardegna ha firmato la nuova ordinanza che regolamenta la “Fase 3”, contenente «Ulteriori misure straordinarie urgenti di contrasto e prevenzione della diffusione epidemiologica da Covid-19 nel territorio regionale della Sardegna. Ordinanza ai sensi dell’art.32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica».

Art. 1)

In armonia con le previsioni del Decreto Interministeriale n. 227 del 2 giugno 2020 e con l’esigenza di una riapertura modulare e progressiva del traffico passeggeri da e per la Sardegna, al fine di un controllo preventivo di un potenziale ritorno della diffusione epidemiologica del Covid-19, è disposto il seguente calendario di ripresa dei voli dagli Aeroporti di Alghero, Cagliari e Olbia:

a) a decorrere dal 3 giugno 2020 i collegamenti aerei in continuità territoriale verso Roma Fiumicino e Milano e vv.;

b) a decorrere dal 13 giugno 2020 i collegamenti aerei con i restanti aeroporti nazionali;

c) a decorrere dal 25 giugno 2020 i collegamenti aerei con tutti gli aeroporti internazionali, fatta salva la verifica dell’andamento della curva epidemiologica.

Per il trasporto marittimo si fa riferimento all’art. 2 del Decreto Interministeriale n. 227 del 2 giugno 2020. In analogia al trasporto aereo, i collegamenti marittimi internazionali di passeggeri potranno riprendere operatività a decorrere dal 25 giugno 2020.

Art. 2)

Tutti i soggetti che intendono imbarcarsi su linee aeree o marittime dirette in Sardegna, a prescindere dai luoghi di provenienza e al solo fine di monitorare gli ingressi e le permanenze su tutto il territorio regionale, sono tenuti a registrarsi prima dell’imbarco utilizzando l’apposito modello – che si allega alla presente sotto  la lettera “A” per farne parte integrante e sostanziale – da compilare ed inviare esclusivamente per via telematica nell’ambito dei procedimenti digitali dello sportello unico dei servizi della Regione Autonoma della Sardegna, in conformità a quanto indicato nella sezione “Nuovo Coronavirus” della home page del sito istituzionale della regione Sardegna (www.regione.sardegna.it) o mediante l’applicazione “Sardegna Sicura”, scaricabile dagli app-store per sistemi operativi iOS e Android progettata con funzionalità di contact tracing su base volontaria.

Ciascun passeggero dovrà presentare copia della ricevuta di avvenuta registrazione unitamente alla carta d’imbarco e ad un documento d’identità in corso di validità.

La compagnia aerea o marittima, verifica, preliminarmente all’imbarco, la ricevuta dell’avvenuta registrazione.

In sede di prima applicazione della presente ordinanza:

– per i passeggeri che abbiano già richiesto e ottenuto l’autorizzazione secondo le norme previste nelle previgenti ordinanze, questa si intende equipollente alla registrazione;

– in via eccezionale ed al fine di prevenire eventuali criticità di ordine pubblico, nelle giornate del 3 e del 4 giugno 2020, i passeggeri imbarcati su navi in linea da/e verso la Sardegna, già muniti di autorizzazione ai sensi delle previgenti ordinanze, sono autorizzati alla partenza o allo sbarco;

– fino al 12 giugno 2020, per i passeggeri che non abbiano provveduto alla compilazione della registrazione prima dell’imbarco in via telematica è possibile la compilazione manuale del modulo a bordo, che dovrà essere consegnato all’arrivo al presidio medico sanitario del porto o aeroporto, che avrà cura di fornirlo ai competenti uffici regionali.

Art. 3)

A decorrere dal 3 giugno 2020, tutti i viaggiatori in arrivo in Sardegna sono tenuti altresì:

a) a sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea; qualora questa risultasse pari o superiore a 37,5 gradi, il personale sanitario preposto presso l’autorità aereoportuale o l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna provvede ad attivare le procedure di cui alla determinazione del Direttore Generale della Sanità n.159 del 4 marzo 2020;

b) a compilare la scheda di ricerca di possibili pregressi infezione o contatto con il Coronavirus, contenuta nel modulo di registrazione di cui al precedente art. 2, dando eventualmente anche il proprio consenso all’effettuazione dell’indagine epidemiologica regionale.

Con successiva ordinanza, previa adozione dei necessari atti normativi e/o amministrativi, saranno adottate specifiche misure per incentivare, seppure su base volontaria, l’esecuzione di specifici test – sia per finalità diagnostiche che epidemiologiche – da parte dei passeggeri in arrivo in Sardegna, anche mediante la previsione di una campagna di sensibilizzazione alla funzione etica e solidale di prevenzione e salvaguardia della salute pubblica di tale cautela ed il riconoscimento di voucher specifici, spendibili sul territorio regionale.

Art. 4)

Al fine di dare attuazione delle disposizioni di cui ai precedenti artt. 2 e 3, è fatto obbligo ai vettori aerei e navali, alle società di gestione degli scali e alle altre autorità, comunque, competenti di acquisire e mettere a disposizione della Regione Sardegna i nominativi ed i recapiti dei viaggiatori trasportati a decorrere dal 3 giugno 2020 sulle linee di collegamento con la Sardegna, secondo le modalità da concordare con la Direzione generale della protezione civile;

Art. 5)

I nominativi ed i recapiti acquisiti ai sensi dei precedenti articoli, sono trattati dalla Regione Sardegna, ai sensi dell’articolo 5 dell’Ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 630 del 3 febbraio 2020 e nel rispetto del Regolamento n. 2016/679/UE, secondo misure appropriate e proporzionate alla tutela dei diritti e delle libertà degli interessati, sono inseriti in un apposito database regionale, conservati per 14 giorni e utilizzati per le azioni di monitoraggio dei soggetti interessati, in collaborazione con le forze dell’ordine, i Comuni e le Aziende Sanitarie territorialmente competenti.

Art. 6)

Sono prorogate, salvo diverse esplicite previsioni in relazione all’andamento della curva epidemiologica, le disposizioni di apertura delle attività già consentite dalle ordinanze nn. 20 del 2 maggio 2020, 22 del 13 maggio 2020, 23 del 17 maggio 2020 e 26 del 29 maggio 2020, fino al 14 giugno 2020. Sono altresì prorogate, finoalla medesima data del 14 giugno 2020, le attività di aviazione generale negli aeroporti dell’intero territorio regionale, già consentite con la richiamata ordinanza n. 23 del 17 maggio 2020.

 Art. 7)

Nell’ambito del territorio regionale, sulla base della pubblicazione da parte del ministero della Salute degli indicatori previsti dal D.M.S. in data 30 aprile 2020, che certificano la compatibilità dello svolgimento delle attività meglio descritte a seguire con l’andamento della situazione epidemiologica nel territorio regionale ai sensi dell’art. 1, primo comma, lett. dd), ee) e gg) del DPCM 17 maggio 2020, fermo restando il divieto di assembramento e il rispetto del distanziamento personale, in conformità alle linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome in data 16 maggio 2020, così come aggiornate ed integrate in data 22 maggio 2020 ed allegate alla presente ordinanza sotto la lettera “B” per farne parte integrante e sostanziale, a decorrere dal 3 giugno 2020 sono consentite le seguenti attività:

a) commercio al dettaglio in sede fissa, commercio su aree pubbliche (mercati, posteggi fuori mercato e chioschi) agenzie di servizi (a titolo di esempio, agenzie di viaggio e agenzie immobiliari);

b) servizi di somministrazione di alimenti e bevande ed attività, anche artigianali oin circoli privati, che prevedono l’asporto e il consumo sul posto (a titolo esemplificativo bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie);

c) attività turistiche relative alla balneazione;

d) strutture ricettive alberghiere, strutture ricettive all’aria aperta (campeggi), alloggi in agriturismo;

e) commercio al dettaglio;

f) commercio al dettaglio su aree pubbliche (mercati, fiere e mercatini degli hobbisti);

g) uffici aperti al pubblico, pubblici e privati, studi professionali e servizi amministrativi;

h) manutenzione del verde;

i) attività di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio nel rispetto dei principi contenuti nelle linee guida nazionali;

j) tirocini extracurriculari a mercato, laddove il soggetto promotore, quello ospitante e il tirocinante concordino sul riavvio del tirocinio, ferma restando la possibilità di avviare o proseguire il percorso formativo con modalità a distanza; il tirocinio in presenza deve essere svolto, in ogni caso, nel rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite nelle linee guida nazionali o nei protocolli regionali previsti per il settore;

k) tirocini formativi relativi alle professioni sanitarie o di interesse sanitario, effettuati per il raggiungimento di qualifiche professionali, anche regolamentate da specifici accordi tra Stato e Regioni;

l) noleggio veicoli ed altre attrezzature;

m) informatori scientifici del farmaco;

n) aree giochi per bambini;

o) formazione professionale;

p) enti lirico-sinfonici per attività relative a prove e registrazioni in assenza di pubblico, previa adozione di specifici protocolli di prevenzione validati dalle competenti strutture sanitarie della Regione.

Art. 8)

A far data dal giorno 3 giugno 2020, è consentita la ripresa dei corsi individuali e delle attività formative delle scuole civiche di musica, dei corsi musicali privati individuali, delle attività formative musicali individuali effettuate da soggetti pubblici e/o privati, quali i corsi individuali relativi alle attività musicali popolari afferenti a cori, bande musicali e simili, nel rispetto delle norme di distanziamento e senza alcun assembramento ed a condizione che le attrezzature e i locali siano sanificati e che gli spazi vengano organizzati in modo tale da garantire la distanza tra lepersone, secondo specifici protocolli di sicurezza da proporre per la validazione alla Direzione Generale della Sanità. Nelle more della definizione di tali protocolli, potranno osservarsi per analogia ed in quanto compatibili quelli già adottati per gli Enti lirico sinfonici.

Art. 9)

Nelle more della definizione di specifici Protocolli con gli enti locali e/o le organizzazioni di categoria e/o sindacali a livello regionale, validati dal Comitato Tecnico Scientifico istituito per fronteggiare la diffusione epidemiologica del Covid-19 in Sardegna con deliberazione della Giunta regionale n. 17/4 del 01/04/2020, come integrato con deliberazione n. 24/9 dell’8/05/2020, l’esercizio delle attività di cui ai precedenti artt. 7 e 8 è, comunque, subordinata all’osservanza delle “linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive” approvate dallaConferenza delle Regioni e delle Province Autonome in data 16 maggio 2020, così come aggiornate ed integrate in data 22 maggio 2020, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali.

Art. 10)

Sull’intero territorio regionale è obbligatorio l’uso delle mascherine in tutti i locali aperti al pubblico. Tale obbligo vige anche nei luoghi all’aperto laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di almeno due metri, fermo restando il divieto di assembramento;

Art. 11)

Per tutto quanto non espressamente disciplinato dalla presente ordinanza, si fa espresso rinvio al DPCM 17 maggio 2020 e relativi allegati.

Art. 12) Le disposizioni della presente ordinanza, fatto salvo quanto previsto all’articolo 10, producono i loro effetti a far data dal 3 giugno 2020 e fino al 14 giugno 2020, salvo proroga esplicita e salvo ulteriori, diverse prescrizioni, anche di segno contrario, che dovessero rendersi necessarie in dipendenza dell’andamento della curva di diffusione del virus, che sarà costantemente monitorata dai competenti organi dell’amministrazione e delle aziende.

La presente ordinanza è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione e sul B.U.R.A.S. La pubblicazione ha valore di notifica individuale, a tutti gli effetti di legge, nei confronti di tutti i soggetti coinvolti.

Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, la mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza è sanzionata come per legge (art. 4 del DL n. 19 del 25 marzo 2020).

La presente ordinanza viene, altresì, trasmessa secondo le rispettive competenze al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Salute, ai Prefetti degli Uffici territoriali di governo della Sardegna, agli assessori regionali, agli amministratori straordinari delle Province, al Sindaco della Città metropolitana di Cagliari ed ai Sindaci dei Comuni della Sardegna, alle Società di Gestione Aeroportuale e all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna.

Avverso la presente ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di giorni centoventi.

Protezione dalla diffusione del COVID-19

Autocertificazione relativa allo stato di salute e agli spostamenti in Sardegna

Sig./Sig.ra _____________________________________________________________________________

Nato/a a _____________________________________________________ il ________________________

Residente in ___________________________ via/piazza________________________________________

Città___________________________________ Nazione________________________________________

Documento di riconoscimento: Carta d’identità _________________Passaporto_______________________

Telefono mobile________________________________________

DATI ANAMNESTICI

Ha avuto negli ultimi 21 giorni uno o più di questi sintomi?

1. Febbre >37,5° SI NO

2. Tosse SI NO

3. Stanchezza SI NO

4. Mal di gola SI NO

5. Mal di testa SI NO

6. Dolori muscolari e/o articolari SI NO

7. Congestione nasale SI NO

8. Nausea SI NO

9. Vomito SI NO

10. Perdita di olfatto o gusto SI NO

11. Congiuntivite SI NO

12. Diarrea SI NO

DATI EPIDEMIOLOGICI

ESPOSIZIONE A CASI ACCERTATI DI COVID-19 SI NO

ESPOSIZIONE A CASI SOSPETTI DI COVID-19 SI NO

CONTATTI CON FAMILIARI DI CASI SOSPETTI

DI COVID-19 SI NO

CONVIVENTI CON FEBBRE O SINTOMI

INFLUENZALI SI NO

CONTATTI CON FEBBRE O SINTOMI

INFLUENZALI SI NO

HA EFFETTUATO VIAGGI NEGLI ULTIMI 40

GIORNI? SI NO

Se si, dove:

ITALIA. (Regione: ……………………)

ESTERO (Nazione: ……………….)

ALLEGATO A

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

2

1. Arrivo in Sardegna: DATA ……………………………………

2. Proveniente da: Città:……………………………………

Nazione…………………………..

3. Mezzo di trasporto:

AEREO N. Volo:………………………………….

NAVE Nome Motonave:…………………..

4. Sono diretto a: Località: ……………………………………………….

5. Soggiornerò

Albergo Nome:………………………………..

Casa Privata città:………………………………………..

via e numero civico……………………

Altra struttura Nome:……………………………………….

6. E’ previsto uno spostamento: Data:…………….. Nuova località:…………………………….

7. Soggiornerò (città, via,

numero civico):

Albergo …………………………………………………

Casa Privata città:………………………………………….

via e numero civico……………………..

Altra struttura ………………………………………………….

8. Ripartenza dalla Sardegna: DATA:……………. VOLO NAVE:

9. Diretto a: Nazione:………… Città:……………………….

il/la sottoscritto/a come sopra identificato attesta sotto la propria responsabilità che quanto sopra dichiarato corrisponde al vero, consapevole delle conseguenze civili e penali di una falsa dichiarazione il/la sottoscritto/a si impegna a comunicare immediatamente alle Autorità Sanitarie competenti l’insorgere, su se stesso o su minori per cui si esercita la potestà, (di) qualunque sintomo tra quelli descritti nella presente scheda.

Numero Verde regionale: XXXXXXXXXX

il/la sottoscritto/a acconsente ad essere sottoposto a test diagnostico virologico per COVID-19 in caso di comparsa di manifestazioni cliniche compatibili con una infezione in atto il/la sottoscritto/a autorizza il trattamento dei propri dati personali anche attraverso applicazione informatica, tenendo presente che i suoi dati personali verranno distrutti il giorno successivo alla Sua partenza dalla Sardegna

il/la sottoscritto/a si impegna a rispettare tutte le misure di prevenzione (uso di mascherine e distanziamento fisico) indicate a livello nazionale e regionale, nonchè quelle prescritte dalla struttura ricettiva nella quale si recherà

il/la sottoscritto/a si impegna….

Data

FIRMA

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Il Consiglio comunale di Carbonia torna a riunirsi questa sera, convocato dalla presidente Daniela Marras, alle ore 18.15, presso la sala polifunzionale di piazza Roma.

Sono quattro i punti all’ordine del giorno:
comunicazioni del Presidente del Consiglio comunale;
comunicazioni del Sindaco;
interrogazioni, interpellanze e mozioni;
ratifica della deliberazione n. 58 del 27 aprile 2020 adottata in via d’urgenza dalla Giunta comunale ai sensi degli articoli 42 e 175 del Testo Unico Enti Locali 267/2000: “Variazione d’urgenza al Bilancio di Previsione 2020-2022 (articolo 175, comma 4 del Dlgs. 267/2000)”.

I consiglieri comunali possono partecipare in presenza o in videoconferenza.

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«Prosegue imperterrito ed indisturbato il degrado che ormai da sette anni affligge il quartiere di Col Di Lana. L’esempio lampante lo dimostrano le vie vico Fra Ignazio, Emilia, Piemonte, Abruzzo e Marche, le stesse che continuano ad essere vittima di incuria e di trascuratezza da parte dell’amministrazione comunale. La presenza di alcuni pini, infatti, cresciuti a dismisura e senza mai controllo, hanno provocato gravi danni non solo al suolo pubblico ma anche a diverse abitazioni presenti nei paraggi.»

Lo scrive, in una nota, Federico Garau, capogruppo del M5S nel Consiglio comunale di Iglesias.

«La problematica è molto chiaraaggiunge Federico Garau -: i pini presenti lungo la strada che accomuna le vie sopra citate, essendo cresciuti in tutti questi anni senza mai una minima manutenzione, hanno allargato le estensioni delle proprie radici al punto tale di demolire tutto ciò che ha ostacolato il loro passaggio fino ad ora. Radici che, dopo aver spaccato le fogne sottostanti, sono penetrate fino all’interno delle abitazioni, al punto tale che, gli stessi abitanti, hanno dovuto eseguire a proprie spese alcuni interventi di manutenzione al fine di scongiurare il peggio all’interno delle proprie dimore. A nulla è servito il lavoro di segnalazione da me fatto al netto delle promesse effettuate dall’assessore Melis, nulla è stato mai risolto. Ad oggi, infatti, continua il disagio che gli abitanti della zona sono costretti a subire: una strada dissestata al punto da risultare impercorribile dagli stessi residenti ed un muro (che da alcune verifiche effettuate è risultato essere sotto responsabilità dell’ente AREA) ormai in prossimità di crollo, messo in sicurezza da dei “provvisori” pali di contenimento per poi essere completamente abbandonato al proprio destino.»

«I cittadini sono stanchi delle promesse da marinaio da parte dell’assessore Melissottolinea ancora Federico Garau da due anni sollecito continuamente il disagio degli abitanti della zona, ma nessuno si è mai interessato veramente alla problematica. Da non dimenticare inoltre che Melis è stato assessore anche durante la precedente Giunta comunale e, nonostante anche a quel tempo gli fu segnalato il tutto, ha proseguito nel suo menefreghismo. Il disagio qui è arrivato al punto che alcuni cittadini hanno dovuto effettuare dei lavori di ristrutturazione a proprie spese pur di doversi liberare delle radici che giorno dopo giorno hanno invaso le loro abitazioni, una situazione assurda. Inoltre si metta in conto il fatto che una strada pubblica è diventata un completo disastro al punto tale da non permettere neanche il passaggio dei veicoli dei residenti, una strada vittima del menefreghismo dell’amministrazione comunale, una strada che tiene nel disagio più totale i residenti della zona. Basta promesse – conclude il capogruppo del M5S -, ora l’assessore Melis ci deve dire chiaramente cosa ha intenzione di fare e quali sono le intenzioni nei confronti di tutti quei cittadini che altro non chiedono, se non il poter vivere tranquillamente senza dover essere vittime di malessere causato dalla mancanza di interesse da parte dell’Amministrazione comunale.»