26 November, 2024
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L’avvocato cagliaritano Massimo Melis, 57 anni, è il nuovo presidente del Consorzio industriale provinciale di Carbonia Iglesias. Subentra a Federico Strina, carlofortino, rimasto in carica 4 anni.

Il nuovo presidente, già consigliere in rappresentanza delle imprese, è stato eletto dal CDA, nel quale c’è stato un avvicendamento, con l’ingresso di Paola Massidda, sindaco di Carbonia, subentrata ad Elvira Usai, sindaco di San Giovanni Suergiu, dimessasi volontariamente, nel rispetto degli accordi siglati ad inizio mandato 4 anni fa, per fare posto alla collega.

Fanno parte del CDA, inoltre, Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso; Hansel Cristian Cabiddu, sindaco di Gonnesa; e, infine, Giacomo Guadagnini, rappresentante della provincia del Sud Sardegna.

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La consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, ha presentato un’interrogazione al Governatore, Christian Solinas, e all’assessore regionale agli Enti locali, Finanze ed Urbanistica, Quirico Sanna sui numeri verdi regionali.
«L’iniziativa – sottolinea Carla Cuccu -, nasce dopo aver ricevuto una segnalazione sul fatto che alcuni numeri verdi attivati dalla Regione siano non funzionanti oppure poco efficienti».
A suo modo di vedere, «bisogna garantire l’efficienza e la qualità di questi servizi. Per questo, qualora ci siano numeri verdi che non siano più presidiati, è necessario disattivarli sia per non creare disagi ai cittadini che quotidianamente contattano gli uffici regionali, ma anche per ridurre i costi di mantenimento».
Antonio Caria

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E’ stato firmato stamane, l’accordo sul prezzo dell’energia tra Enel e Sider Alloys.

«E’ un traguardo di fondamentale importanza che consentirà di procedere celermente con la ripresa delle attività produttive del sito di Portovesme. E’ questo il risultato di un lavoro costante portato avanti in questi mesi dal Governo e in particolare dal MiSE per superare uno stallo che durava da oltre otto anni.»

Lo afferma Alessandra Todde, sottosegretaria dello Sviluppo economico con deleghe all’energia e alle crisi industriali.

«I lavoratori di Sider Alloysaggiunge Alessandra Toddehanno vissuto in questi anni una situazione difficilissima, compiendo sforzi enormi. Per questo ho sempre fatto presente all’azienda e ad Invitalia che tali sforzi dovevano essere concretizzati nel più breve tempo possibile, così da chiudere finalmente una vertenza lunga e complessa. Ecco perché ho fatto della risoluzione della storica vertenza una mia assoluta priorità.»

L’intesa sottoscritta oggi prevede, infatti, che Enel riconosca a Sider Alloys un contratto di fornitura energetica di 5 anni più altri 5 ad un prezzo competitivo. Si tratta del tassello decisivo che consentirà al gruppo italo-svizzero di definire e presentare al più presto il piano industriale dello stabilimento di Portovesme.

«Nel corso di questi mesi sottolinea Alessandra Toddetutte le istituzioni coinvolte hanno supportato al massimo l’azienda, al fine di riavviare la produzione e garantire la ripartenza dell’attività produttiva. Il MiSE ha affiancato Sider Alloys e Invitalia risolvendo i nodi che potevano costituire un problema alla ripartenza del sito industriale, tra cui il costo dell’energia. Quindi, è stato possibile siglare il contratto di fornitura essendo stato sciolto il nodo della garanzia sul prezzo dell’energia. A questo si aggiunge la proroga dei lavoratori a termine e la mobilità in deroga. L’azienda si potrà adesso concentrare sulla realizzazione del piano industriale che ha promesso al territorio del Sulcis Iglesiente e agli ex lavoratori Alcoa», conclude la sottosegretaria del Mise.

Il Mise convocherà nei prossimamente il tavolo, per definire i prossimi obiettivi industriali per garantire la ripartenza.

Esselungauna delle principali catene italiane nel settore della grande distribuzione, effettuerà oltre 100 nuove assunzioni da inserire nei 150 punti vendita, dove lavorano già più di 24.000 dipendenti. La ricerca riguarda Cassiere/i, che dovranno assicurare il corretto e continuo rifornimento dei prodotti in reparto, mantenere in ordine la merce esposta, garantire la costante esposizione degli articoli e assistere la clientela negli acquisti; Addetti Servizio Clienti (Call Center), che dovranno assistere telefonicamente i clienti nella gestione delle richieste di informazioni e nel servizio di spesa on-line (navigazione sito, informazioni sui prodotti, consegne) e supportare i negozi nella sottoscrizione e gestione delle carte Fidaty e raccolta punti; Allievi vari Reparti (gastronomia, macelleria, panificazione …), i quali dovranno svolgere le operazioni necessarie alla preparazione e alla vendita assistita e al libero servizio dei diversi prodotti al fine di garantire il massimo livello di qualità sia in termini di prodotto sia di servizio; Allievi Responsabili, che dovranno assistere la clientela, organizzare e gestire il personale di reparto, esporre nella sala vendita i prodotti in assortimento, analizzare i dati di vendita, gestire gli ordini di acquisto specifici di reparto e dei flussi delle merci, verificare gli standard di sicurezza del reparto e del negozio, etc.

Le figure ricercate devono essere in possesso di…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_esselunga_7_20.html .

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Nel mese di giugno e nella prima parte del mese di luglio, a Carbonia, sono stati completati numerosi interventi di sistemazione di strade bianche ad elevata criticità per la presenza di avvallamenti, tratti dissestati e sconnessi.

«Si tratta di lavori necessari per venire incontro alle richieste dei cittadini di poter circolare con i loro veicoli in condizioni di maggiore fluidità e sicurezza», ha commentato il sindaco, Paola Massidda.

Gli interventi sono stati eseguiti i grazie all’ausilio dell’Unione dei Comuni del Sulcis, che ha messo a disposizione mezzi e risorse al fine di ripristinare le infrastrutture che collegano le varie aree urbane e rurali.

«Tali attività si ripetono con cadenza annuale e, in questa occasione, hanno interessato nuovi tratti urbani non pavimentati che versavano in condizioni critiche e necessitavano di urgenti interventi di manutenzione in risposta alle istanze pervenute dai cittadini e raccolte anche dai nostri consiglieri comunali», ha spiegato l’assessore delle Manutenzioni Gian Luca Lai.

Di seguito pubblichiamo un riepilogo delle principali strade bianche in cui sono stati perfezionati gli interventi di manutenzione:

Littoria V, in cui sono stati effettuati anche interventi di sistemazione del tubo sottopasso per il convogliamento delle acque meteoriche;
Medau Atzori;
Medau Rubiu, svincolo Sirai;
Funtanona;
Strada interna Sirai;
Piazzale dietro Palazzetto dello Sport;
Medau Canè;
Medadeddu;
Flumentepido (tratto del Cammino Minerario di Santa Barbara);
Via Lubiana (presso pista ciclabile);
Via Calabria (strada fianco Stadio Comunale), Via dei Giacinti, via delle Camelie e via delle Magnolie;
Area sterrata all’interno del Cimitero Comunale Nuovo;
Is Perdas;
Medau Desogus;
Via Santa Greca (Barbusi);
Località Sirai (sotto la Strada Statale 126);
Campo sportivo Santa Barbara;
Cortoghiana Miniera.

 

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Sta nascendo il nuovo Carbonia Calcio. Oggi la società guidata dal presidente Carlo Foti, ha annunciato che il direttore sportivo Andrea Colombino ha perfezionato le trattative per l’arrivo di ben 9 nuovi calciatori e per 1 conferma.

Come preannunciato nel tardo pomeriggio, è stato ufficializzato l’arrivo di Marco Russu, esterno classe 1995, cresciuto nel vivaio del Cagliari, ha esordito in serie C nella stagione 2014/2015 con il Como, in quella successiva ha giocato ancora in serie C con il Lumezzane, collezionando 28 presenze, poi nell’Olbia e da fine anno al Melfi. Un’altra stagione, 2017/2018 divisa tra Arzachena e Lucchese. Nelle ultime due stagioni ha giocato in Sardegna, in Eccellenza nella Nuorese e, nel campionato interrotto dall’emergenza Coronavirus, nella Torres di Marco Mariotti.

Giocherà il prossimo campionato con la maglia del Carbonia anche Roberto Vitolo, centrale o esterno destro, classe 1998; cresciuto nelle giovanili del Sorrento, ha poi giocato in serie D con Nocerina e Racing Aprilia.
Per il settore centrale del campo, arrivano a Carbonia Cristian Stivaletta e Joseph Tetteh. Il primo, nell’ultima stagione, si è diviso tra la Vastese (15 presenze e 2 gol) ed il San Nicolò Notaresco (12 presenze e 1 rete) ma nei due anni precedenti, sempre con la Vastese, aveva messo a segno ben 17 reti (11 nel 2017-2018 e 6 nel 2018-2019). Uno spiccato senso del gol mostrato anche nei due campionati precedenti, con la maglia del San Nicolò, quando andò a segno 4 volte nella stagione 2014-2015 ed altre 5 in quella 2016-2017. In mezzo l’esperienza in serie C con l’Aquila (9 presenze).
Arriva come ultimo anno da fuoriquota Joseph Tetteh, ex Primavera del Cagliari, una stagione all’Olbia in serie C nel 2018-19 (5 presenze). Nell’ultima stagione e mezza ha giocato in serie D con il San Donato Tavernelle, disputando in tutto 27 partite con 3 gol all’attivo.
Nel primo pomeriggio, erano state annunciate le altre operazioni.

La difesa cambia volto. Il nuovo portiere sarà Werther Carboni, classe 1996, cresciuto nelle giovanili del Cagliari e con presenze in serie C tra Olbia e Lumezzane. Lo scorso anno ha giocato in Eccellenza con la San Marco Assemini ’80, ben figurando nelle quattro sfide con il Carbonia, tra campionato e Coppa Italia, nonostante i tanti goal subiti. Il reparto si avvarrà delle prestazioni di Matteo Bagaglini, difensore centrale classe 1992, una decina di stagioni in serie D, già con il mister Marco Mariotti alla Nuorese; e di quelle di Lorenzo Costa, mancino classe 2000, cresciuto nelle giovanili del Novara, ha maturato esperienza in serie D (Castiadas e Lanusei).

A centrocampo arriva Cristiano Palombi, centrale classe 1998, cresciuto nelle giovanili della Roma, alcuni campionati in serie D alle spalle. Arriva in prestito dal Monterosi (serie D). E viene confermato Nicola Serra, classe 1999, cresciuto nelle giovanili del Carbonia, con diversi anni nei dilettanti tra Promozione ed Eccellenza, e in serie D con Latte Dolce e Castiadas.

Per l’attacco arriva Ador Gjuci, classe 1998, cresciuto nelle giovanili della Reggina e del Torino, protagonista poi in serie D con Monterosi e Torres.

A fronte di questi nuovi arrivi, vanno registrate alcune partenze. Dopo quelle del portiere Antonio Fortuna, accasatosi al Guspini e del centrale difensivo Luigi Pinna all’Atletico Uri, entrambi in Eccellenza, e quella arrivata ieri di Daniele Contu, al Villamassargia in Promozione, è di oggi la notizia dell’accordo del capitano Marcello Angheleddu al Muravera, nello stesso girone del Carbonia, dove ritrova il direttore sportivo Sebastian Puddu.

Tutti i partenti lasciando un grande ricordo a Carbonia, dove sono stati protagonisti di una straordinaria stagione, culminata con la promozione in serie D e la conquista della Coppa Italia, in particolare Marcello Angheleddu, un calciatore dalle qualità fuori dal comune, non solo tecniche. E’ stato il faro della squadra e del gruppo, l’uomo intorno al quale è stata costruita una squadra davvero super che resterà nella storia del Carbonia Calcio.

Giampaolo Cirronis

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«In passato ho chiesto, più volte, al Governo interventi per salvaguardare i posti di lavoro alla ‘RWM Domusnovas’ alla luce del divieto di vendita ed esportazione all’Arabia Saudita per cercare di fermare il conflitto in Yemen dove, ingiustamente, l’azienda è stata messa all’indice come ipotetica responsabile.»

Lo ha detto oggi Salvatore Deidda, capogruppo di FdI in Commissione Difesa.
«Ovviamente, abbiamo avuto – dal Governo – solo rassicurazioni a parole nonostante la RWM fosse definita strategica per le forniture
all’Italia ed alle altre nazioni europee», ribadisce Salvatore Deidda, commentando la decisione dell’azienda di mettere in cassa integrazione 90 dipendenti e non rinnovare il contratto ad 80 lavoratori che si aggiungono ai 110 del periodo passato.
«Presenterò un’ interrogazione al ministro della Difesa ed al ministro dello Sviluppo economicoconclude l’esponente di FdI per richiamare le chiare responsabilità del Governo e chiedere, finalmente, interventi risolutivi per non perdere centinaia di posti di lavoro e che fine ha fatto il riconoscimento della rilevanza strategica dell’Azienda per gli interessi nazionali, attraverso il rilascio del nulla osta di sicurezza industriale strategico, già avviato dal marzo del 2018.»

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«Il Comitato Riconversione Rwm prende atto con preoccupazione di quanto comunicato dalla direzione aziendale Rwm relativamente all’impossibilità di mantenere gli attuali (ridotti) livelli occupativi dello stabilimento di Domusnovas-Iglesias.»

Lo scrivono, in una nota, i due portavoce Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa.

«Si tratta di 80 posti di lavoro già persi e di altri 90 a rischio, ancorché provvisoriamente affidati alla cassa integrazione, in un territorio che, da tempo ridotto al lumicino, ha visto affievolirsi ulteriormente le proprie speranze di salvezza in questo tempo di epidemiaaggiungono Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa -. Le conseguenze economiche del divieto di esportazione verso paesi belligeranti imposto dalla legge 185/90 e voluto da Parlamento e Governo nello scorso luglio, hanno finito per ricadere esclusivamente sugli anelli deboli della catena: i lavoratori e le loro famiglie. Come troppo spesso succede. L’azienda ha un cliente principale che giustifica economicamente la sua attività e quel cliente è un paese che da 5 anni è in guerra contro una parte dei cittadini yemeniti, con tutta la potenza del suo apparato militare che non bada a spese pur di annientare il nemico ed è sostenuto da buona parte dei paesi occidentali. Ma quel cliente, fortunatamente, è, al momento, all’angolo.»
«Eppure, lo scenario potrebbe essere ben diverso se solo il gruppo tedesco Rheinmetall, che detiene la proprietà della fabbrica, indirizzasse i propri investimenti in Sardegna verso altre direzioni, meno dipendenti da scelte di morte e di distruzioneproseguono Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa -. Buona parte del fatturato della multinazionale con sede a Berlino, infatti, proviene dal settore civile e niente gli impedirebbe di convertire al civile anche le produzioni dell’isola. Invece, come si legge anche nel comunicato, persistono gli investimenti finalizzati ad incrementare la produzione di armi, che prevede un tipo di occupazione meno stabile perché continuamente soggetta alle
fluttuazioni di un mercato per sua natura scoppiettante. Stavolta è la scelta governativa di rispettare finalmente la legge a mettere a rischio l’occupazione di qualche centinaio di lavoratori, la prossima potrebbe essere la fine di una guerra. Volere espandere la produzione di
armi significa non aver interesse alla pace. Quella bellica è un tipo di industria predatoria che costringe quadri ed operai a desiderare che guerre e distruzioni non abbiano mai fine, pur di salvaguardare il proprio lavoro. Da anni diciamo queste cose e da anni mettiamo in guardia contro la fragilità occupativa dell’industria bellica, soggetta a repentini cambi di programma, ribaltamenti geopolitici e prese di posizione dei governi che controllano la produzione. Da anni affermati studiosi sostengono che le industrie belliche siano fonti di ingenti guadagni per pochi e non portino vero sviluppo ai territori nei quali si installano.»
«La legge 185/90, oltre a prevedere divieti e attente regolamentazioni, stabilisce anche che possa essere lo Stato a farsi carico delle conseguenze delle crisi dell’industria bellica, prevedendo un fondo per la riconversione. Piuttosto che tenere in vita un’industria così precaria, con sussidi pubblici e artifici amministrativi, non sarà il caso di mettere in cantiere, subito, un progetto di riconversione industriale al civile, finanziato dallo Stato, magari approfittando dei fondi stanziati dall’Unione per la conversione ecologica, green, dell’economia
europea?concludono Cinzia Guaita ed Arnaldo Scarpa -. Le istituzioni, facciano la scelta giusta: sostengano subito e direttamente i . lavoratori, con gli strumenti necessari, senza incentivare nuove intraprese belliche della proprietà aziendale ma anzi promuovendo una radicale conversione delle produzioni, ecologica e pacifica, per il bene di tutti i sardi ma anche, contemporaneamente, delle popolazioni straziate dalle “nostre” bombe.»

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«Esprimo la solidarietà personale e del ministero della Difesa ai lavoratori della RWM di Domusnovas, 80 dei quali stanno vivendo un’estate drammatica a causa del mancato rinnovo del loro contratto di lavoro mentre altri 90 saranno posti in cassa integrazione a partire dal primo agosto. Tutto questo in una regione già caratterizzata da scarse opportunità di lavoro, acuite peraltro dall’attuale emergenza sanitaria. Una situazione difficile verso la quale la Difesa è intervenuta nelle diverse sedi, anche comunitarie, per ricercare soluzioni a salvaguardia di questa importante realtà produttiva.»
Lo ha detto oggi il sottosegretario di Stato della Difesa, Giulio Calvisi, in merito al mancato rinnovo contrattuale, annunciato dall’azienda, a circa 80 lavoratori.
«Nei prossimi giorni incontrerò i vertici aziendali, le rappresentanze sindacali e i sindacati per studiare insieme possibili soluzioni. Lavorerò anche con altri rappresentanti del Governo e, in particolare, con la collega Alessandra Todde, sSottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, per individuare misure a tutela e a salvaguardia dei lavoratori e delle loro famiglie», ha concluso il sottosegretario Giulio Calvisi.

 

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Tre associazioni ambientaliste, Italia Nostra Sardegna, Cobas Cagliari ed Unione Sindacale di Base (USB Sardegna), e due sindaci, di Ussaramanna e Villanovaforru, si schierano ancora contro il metano, quale fonte energetica transitoria nella fase di decarbonizzazione.

«Le ambizioni dell’attuale classe dirigente della Sardegna sono in perfetta continuità con quelle disastrose scelte politiche del passato che hanno portato la nostra Regione ad essere il fanalino di coda dell’intera Europa in termini di occupazione, ricchezza, salute dei cittadini e salubrità dell’ambientesi legge in una notaAssistiamo ancora oggi alla reiterata richiesta di realizzare un’infrastruttura come l’obsoleta rete del metano, distruttiva per il territorio e di nessuna utilità per la comunità sarda, ma economicamente vantaggiosa solo per chi la realizza. Gli interessi in campo sono infatti rilevanti – costerebbe intorno al miliardo e mezzo di euro, anche se non è ancora chiaro chi li dovrebbe sborsare – e nessuno vuole rinunciarvi, nonostante le forti motivazioni che ne sconsigliano la realizzazione:
• Si tratterebbe di un’infrastruttura destinata a trasportare un combustibile che verrà soppiantato nei prossimi anni. Da tener presente che il costo della dorsale non verrebbe ammortizzato neppure in 50 anni!
• L’Europa chiede che si finanzino opere finalizzate all’abbandono delle energie fossili, ed il metano è un combustibile fossile.
• Nelle stesse città italiane già servite dalla rete di distribuzione, le nuove abitazioni non usano più il gas di città, ma sono prevalentemente climatizzate con impianti elettrici.
• Il superbonus inserito nel DL rilancio finanzia al 110% impianti per la produzione, l’efficientamento ed il risparmio energetici, ha tra i suoi obiettivi la sempre maggiore riduzione del fabbisogno energetico nelle nostre case.»
«A poco però valgono le ragioni tecniche se i profitti sono cospicui e, soprattutto, appannaggio di pochi!aggiungono Italia Nostra Sardegna, Cobas Cagliari, Unione Sindacale di Base (USB Sardegna), e i sindaci di Ussaramanna e Villanovaforru -. Le nostre proposte, che abbiamo raccolto in un libretto e presentato al MISE nel corso degli incontri sull’applicazione del PNIEC in Sardegna, prevedono invece di utilizzare i cospicui finanziamenti, tra i quali quelli che si vorrebbe impegnare nella realizzazione della dorsale del gas, per accelerare i tempi della transizione dell’Isola alle rinnovabili, puntando sia sul potenziamento e la modernizzazione della rete elettrica sarda (unica infrastruttura utile che già raggiunge ogni angolo dell’isola), sia sull’incremento degli attuali collegamenti con la penisola mediante l’elettrodotto sottomarino triterminale (Sardegna-Sicilia-Continente), opera prevista dal Piano di sviluppo di Terna. Nello stesso tempo si è ipotizzato di ridurre i consumi, riorganizzando la rete dei trasporti, migliorando l’efficientamento energetico dell’edificato e delle attività produttive, attivare i distretti energetici perseguendo l’autonomia energetica, realizzare ulteriori impianti di pompaggio nelle dighe per compensare il gap della fluttuazione delle rinnovabili, incentivare autoproduzione ed autoconsumo, dare corso ad un’intensa sperimentazione locale sulle potenzialità dell’idrogeno come vettore energetico nel solco tracciato di recente dall’UE. Proposte che, anche grazie al Green New Deal europeo, potranno garantire una strategia industriale alternativa a quella del passato e contribuire a sviluppare competenze e attività in grado di generare lavoro ed occupazione qualificata nel settore delle rinnovabili e del risparmio energetico.»

«Sosteniamo quindi la decisione di evitare l’inutile spesa del metanodotto in Sardegna – concludono Italia Nostra Sardegna, Cobas Cagliari, Unione Sindacale di Base (USB Sardegna), e i sindaci di Ussaramanna e Villanovaforru – ed auspichiamo che questa scelta sia prodromica ad un completo ripensamento del fallimentare sistema industriale sardo che porti al ridimensionamento della presenza nell’isola delle inquinanti e antieconomiche industrie chimiche di base.»