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Da sempre, Iglesias aiuta concretamente i più bisognosi, che forse sarebbe meglio definire “i più sfortunati”, perché, l’inabilità al lavoro, l’inabilità psico/fisica l’indigenza, l’anzianità non autosufficiente, sono determinate anche da circostanze sfortunate. Tale concetto, rappresenta l’asse portante di una società inclusiva, solidale ed equa, che non abbandona nessuno, pertanto, apprendiamo con preoccupazione e dispiacere, l’eventuale chiusura di Casa Serena, unica struttura pubblica socio-assistenziale ad Iglesias e forse in Sardegna che ospita una sessantina di bisognosi, di cui, il 75% è in condizioni di non autosufficienza, con necessità di cure e assistenza continua, di giorno e di notte. Hanno bisogno di amore, di conforto, di cure, di carezze, di pazienza, di indulgenza per i loro comportamenti talvolta esagerati ma generati dalla loro sofferenza. Il loro futuro è ricorrente; da quando arrivano, Casa Serena diventa la loro casa, gli operatori sono la loro famiglia, escono solo per ricoveri ospedalieri, da cui, se fortunati, rientrano per proseguire il soggiorno fino alla fine dei loro giorni. Vivono nel ricordo (chi ce l’ha) dei loro cari e nell’attesa delle loro visite e dei loro abbracci. A Casa Serena festeggiano i compleanni, guardano la tv, mangiano, dormono, ma soprattutto, ricevono ciò di cui hanno bisogno; un sorriso d’amore. La gente come noi non resisterebbe a lungo, scapperebbe il giorno dopo, invece, loro, più passa il tempo e più si sentono a casa. Si affezionano ad un operatore piuttosto che ad un altro, alcuni per empatia, altri perché è scambiato per la figlia che forse non ha mai avuto.
Il loro passatempo preferito è guardare la tv, qualcuno ce l’ha in camera, qualcuno, pur avendola, ha dimenticato cosa sia, ma tutti ricordano e vogliono amore, e quando lo ricevono, i loro occhi si illuminano, il viso si rilassa e tutti, proprio tutti, gravi e meno gravi, offrono tenerezza che rallegra il cuore più di ogni bene materiale, e chi non è avvezzo a queste situazioni rischia la lacrima. Non si può destabilizzare questi nostri concittadini chiudendo Casa Serena e rinunciare a un servizio socio/assistenziale di questa portata.
Detto questo, siamo con il nostro Sindaco e con chi, avendo a cuore la sorte dei ricoverati e dei lavoratori di Casa Serena, si impegneranno fattivamente per evitare disoccupazione ed effetti devastanti che la destabilizzazione di questi non autosufficienti produrrà. La soluzione definitiva non può che essere l’immediata apertura della struttura Margherita di Savoia, per cui sono stati impegnati 2.200.000 € di soldi pubblici per la ristrutturazione iniziata nel 2006. Avvicendare il M.D.S. a Casa Serena, consentirebbe un risparmio significativo, sarebbe un alloggio adeguato alle esigenze degli ospiti, eviterebbe disoccupazione e si confermerebbe parte della buona storia del nostro territorio a favore dei più bisognosi, infatti, il M.D.S. fu costruita nel 1881 come Istituto pubblico per Assistenza e Beneficienza di inabili al lavoro, sopravvisse anche grazie ai contributi di cittadini sensibili verso i più bisognosi, avallando la finalità nobilissima dell’istituto, che nel 1966 fu convertita a Casa di Riposo per Anziani e nel 1977 fu affidata al comune di Iglesias.
Segreteria SPI CGIL Iglesias