Patrimonio boschivo in aree deindustrializzate: ai Comuni altri 4 milioni di euro dalla Regione
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Prosegue l’impegno dell’Assessorato regionale all’Ambiente per il patrimonio boschivo. Dopo i 4 milioni per i comuni che subito una rilevante diminuzione degli occupati nel settore della forestazione, ora ne arriveranno altri 4 per l’aumento, la manutenzione e la valorizzazione.
«Si tratta – ha dichiarato l’assessore, Gianni Lampis – di un finanziamento per le aree interessate da gravi forme di deindustrializzazione, da cave dismesse, da impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile. I Comuni potranno eseguire interventi selvicolturali per la gestione delle foreste, rimboschimenti e imboschimenti, destinati a riqualificazione ambientale e salvaguardia del territorio, oltre a forestazione urbana, lavori per sentieri e piste ciclopedonali destinati alla fruizione delle aree forestali e rurali, lavori fitosanitari.»
«Rientrano nel finanziamento anche opere di prevenzione del rischio incendi e interventi di salvaguardia e ripristino del patrimonio forestale danneggiato – ha concluso Gianni Lampis – lavori di ingegneria naturalistica, connessi alla sistemazione di piccole frane, scarpate, sentieri, ruscelli e piccoli corsi d’acqua, e lavori di sistemazioni idraulico forestale.»
«Si tratta – ha dichiarato l’assessore, Gianni Lampis – di un finanziamento per le aree interessate da gravi forme di deindustrializzazione, da cave dismesse, da impianti di incenerimento di rifiuti solidi urbani o di produzione di energia da fonte fossile. I Comuni potranno eseguire interventi selvicolturali per la gestione delle foreste, rimboschimenti e imboschimenti, destinati a riqualificazione ambientale e salvaguardia del territorio, oltre a forestazione urbana, lavori per sentieri e piste ciclopedonali destinati alla fruizione delle aree forestali e rurali, lavori fitosanitari.»
«Rientrano nel finanziamento anche opere di prevenzione del rischio incendi e interventi di salvaguardia e ripristino del patrimonio forestale danneggiato – ha concluso Gianni Lampis – lavori di ingegneria naturalistica, connessi alla sistemazione di piccole frane, scarpate, sentieri, ruscelli e piccoli corsi d’acqua, e lavori di sistemazioni idraulico forestale.»
Antonio Caria
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