Non si placa lo scontro tra il Carbonia Calcio e l’Amministrazione comunale
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Dopo le dimissioni (confermate) del presidente del Carbonia Calcio Carlo Foti, non si placa lo scontro tra la stessa società e l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Paola Massidda. Qualche minuto fa, Paola Massidda ha diffuso un comunicato stampa, durissimo, che riportiamo integralmente.
«Il 18 agosto Carlo Foti, affida a Facebook e ai giornali la “ufficializzazione” delle sue dimissioni dalla Presidenza del Carbonia Calcio. È chiaramente un fulmine a ciel sereno, che a poco più di un mese dall’inaugurazione del campionato che vede la nostra squadra debuttare in serie D, sembra interrompere i frenetici preparativi per questo nuovo inizio: preparazione della squadra, campagna acquisti di nuovi giocatori, nuovo allenatore, ricerca di sponsor e di finanziamenti, incognite legate a un campionato che inizia in un periodo di probabili nuove restrizioni anti Covid e di cui non si sa se potrà giocarsi col pubblico.
Miriadi di problemi. Eppure, nelle poche righe delle dimissioni del Presidente Foti emerge solo una motivazione alla base del suo intempestivo e inaspettato dietro front: il “menefreghismo” dell’Amministrazione comunale con in testa la sua sindaca.
Tralascio il Carosello delle dichiarazioni, accuse e indignazioni che hanno fatto seguito a queste dimissioni (ennesime: il Presidente aveva già ufficializzato le sue dimissioni, sempre su Facebook, a giugno) che sono piovute da destra e sinistra: segretario del Pd, consigliere del Pd ed ex sindaco, portavoce dei sardisti, consiglieri di minoranza, ex capo della tifoseria, ecc.
Tutti a sfruttare questa golosa occasione di puntare il dito contro questa Amministrazione disgraziata che neanche in piena campagna elettorale riesce a manifestare vicinanza ai suoi cittadini e, fregandosene di tutto e di tutti, persegue un’astiosa quanto autolesionista volontà distruttrice dell’orgoglio sportivo cittadino, incurante del valore sociale dello sport per i giovani atleti e delle ricadute di immagine per la città.
Una cosa inaudita che meriterebbe lanci di pomodori (come qualcuno suggerisce via social) con l’aggiunta delle cassette che li contengono (dico io).
È evidente che a molti fa comodo che la storia sia così, ma i fatti sono altri. E sono tutti certificati da atti pubblici tanto che, se qualcuno vorrà leggerli, non ha che da chiederli nelle modalità previste dalla legge.
I fatti sono che la dirigenza del Carbonia calcio ha manifestato all’Amministrazione comunale la volontà di prendere in gestione lo Stadio Zoboli con un progetto che prevedeva INTERVENTI STRAORDINARI DI MANUTENZIONE E RIQUALIFICAZIONE A LORO SPESE IN CAMBIO DI UNA DISPONIBILITÀ ALMENO VENTENNALE DELLA STRUTTURA.
Si parlò di questo a un tavolo sul finire dell’anno scorso, con un campionato in corso che vedeva già la squadra del Carbonia ricoprire promettenti posizioni in classifica.
L’amministrazione si rese disponibile a spiegare i percorsi burocratici da seguire per arrivare a quell’obiettivo oltre che ad accompagnarli nelle pratiche di ricerca finanziamenti. Si valutò la possibilità del credito sportivo ad esempio, che la dirigenza rigettò perché comportava la necessità di garantire il prestito con l’accensione di ipoteche sui loro immobili di proprietà.
A FINE MAGGIO, per la PRIMA VOLTA, venne spedita via mail all’ufficio tecnico comunale una proposta di gestione dello stadio, assolutamente non confacente allo scopo: in essa non è presente un progetto preliminare, con un computo metrico estimativo dei lavori e un piano di fattibilità economico finanziaria. Nulla di serio dunque!!
A quel punto (le tempistiche in questa vicenda non sembrano mai casuali) i tempi sono ormai stretti per la richiesta delle autorizzazioni alla Sopritendenza, necessarie essendo lo Stadio Zoboli un bene storico tutelato.
Il Presidente Foti e il sig. Fele chiedono subito dopo un incontro urgente, in cui si ribalta la situazione: a loro dire, udite udite, è impensabile che sia l’associazione a sobbarcarsi le spese per lo Stadio, e chiedono al Comune di sostenere la spesa per la qualificazione funzionale del campo al campionato di serie D. L’amministrazione aveva chiesto già a tecnici di quantificare i lavori strettamente necessari ad affrontare il campionato: si tratta di circa 300.000 Euro, comprensivi di spese tecniche, oneri per la sicurezza e IVA, non certo facili da reperire in breve tempo.
Siamo a giugno, e il Presidente Foti formalizza le sue prime dimissioni.
L’amministrazione continua a studiare il caso con la persona delegata a rappresentare la società, il sig. Stefano Canu.
A luglio, dopo il sopralluogo della Lega Nazionale Dilettanti, si apre una nuova possibilità: quella di poter giocare la prima parte del campionato in deroga a tutte le prescrizioni che sarebbero necessarie allo Stadio, limitando gli interventi ad alcune lavorazioni immediatamente realizzabili.
Il 28 luglio la società fa pervenire una comunicazione in cui si dichiara disponibile ad effettuare gli interventi ma questa proposta poiché la convenzione è scaduta a maggio e la società non ha ancora firmato la nuova, non è praticabile. Sarà pertanto il comune a farsi carico dei lavori concordati.
Siamo ad agosto, la settimana di Ferragosto (vedete come le tempistiche non sono mai casuali?) quando la Dirigenza nelle persone del Presidente e Vicepresidente, ripresentano le dimissioni senza comunicare formalmente quali siano le intenzioni per la prosecuzione delle attività.
Questo è il “menefreghismo dell’Amministrazione Comunale”.
Questo è ciò che è realmente accaduto e che è certificato dagli atti.
Lunedì faremo un sopralluogo allo stadio e verificheremo le condizioni in cui si trova, perché da un video pubblicato sui social -girato da chi ha potuto accedere allo Stadio all’insaputa dell’Amministrazione (quanti altri possono liberamente accedervi? Quanti mazzi di chiavi ci sono in circolazione e chi, nel caso, li possiede?) rileva che abbisogna della manutenzione del manto erboso di cui si farà carico l’Amministrazione, ma anche di una pulizia da immondizia e rottami la cui presenza è inspiegabile visto che l’unico utilizzatore è l’ASD Carbonia Calcio.
La speranza è che in quella occasione si chiarisca cosa VERAMENTE vuol fare la società del Carbonia calcio per la squadra della nostra città.
La palla passa a loro e pur trattandosi di calcio, non è più tempo di giocare!»
Paola Massidda – Sindaco di Carbonia
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