19 November, 2024
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Attorno alle 6.20 di questa mattina, la squadra di pronto intervento “4A” del distaccamento cittadino con sede portuale (squadra terra), è intervenuta per spegnere un incendio al piano terra di una palazzina in via Ada Negri, a Cagliari.

Gli operatori hanno messo in sicurezza l’area e sono entrati all’interno dell’abitazione per individuare l’appartamento in cui si stavano sviluppando le fiamme, che hanno interessato il salotto e gli arredi.

Tutti gli inquilini sono stati evacuati. La sede centrale ha anche inviato un’autobotte in supporto.

Sul posto erano presenti anche gli agenti della Polizia di Stato, carabinieri, ed il personale sanitario invitato dal 118.

Antonio Caria

Nella tarda mattinata di oggi un incendio di macchia mediterranea si è sviluppato nelle campagne di Masua. La sala operativa 115 del Comando vigili del fuoco di Cagliari ha inviato sul posto le squadre di pronto intervento dei distaccamenti di Iglesias è Carbonia con autopompe ed automezzi fuoristrada dotati di modulo AIB (antincendio boschivo) e il supporto di autobotti, sul posto inviato anche personale della sede centrale di viale Marconi con il funzionario di guardia.
Le squadre dei vigili del fuoco hanno presidiato a protezione di strutture e case.  Sul posto sono intervenuti anche gli agenti del Corpo Forestale Regionale e due mezzi aerei.
La situazione è sotto controllo il rogo risulta in fase di bonifica con lo spegnimento degli ultimi focolai residui per la messa in sicurezza dell’area coinvolta.  Le fiamme hanno coinvolto circa 5 ettari di macchia mediterranea.

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Il Consiglio regionale ha proseguito l’esame della riforma sanitaria (articolo 3) ed approvato un ordine del giorno sulla possibile apertura delle discoteche e dei locali da ballo.

Nella discussione generale dell’articolo 3 sono intervenuti: Francesco Agus (Progressisti) che ha parlato di rischio di frammentazione e di possibilità per ogni Asl di comportarsi come una Repubblica indipendente. «Ancora una voltaha detto –  presi dalle riforme si rischia di trascurare le emergenze»; Cesare Moriconi (Pd) che ha affermato di non avere nessun pregiudizio rispetto a questa iniziativa legislativa della maggioranza, ma che con questa legge di riforma si sta ripristinando un sistema che in passato non ha funzionato. La soppressione dell’articolo 3 potrebbe migliorare la legge. Massimo Zedda (Progressisti) ha ricordato che in Sardegna l’aspettativa di vita è di 82,5 anni. La nostra isola è seconda nel mondo  solo al Giappone dove l’aspettativa di vita è di 83 anni. Quindi questo vuol dire che si dovrebbe  programmare il nostro sistema sanitario in base a queste specificità. Nulla di tutto questo è contenuto in questa riforma che si basa solo su  criteri tecnico amministrativi e non in base alle esigenze reali della popolazione. Per Antonio  Piu (Progressisti) questa riforma non crea nessuna novità rispetto al passato: l’Ares ha le stesse finalità e la stessa base di lavoro dell’ATS. Per Antonio Piu, inoltre, non si può pretendere che una riorganizzazione come questa parta dal 1 gennaio 2021. Perché ancora oggi stiamo vivendo il periodo di transizione della riforma precedente del 2016.  Piero Comandini (Pd) ha detto che l’ articolo 3 è uno degli articoli principali della riforma. «Qual è la necessità – ha chiestodi sopprimere l’Ats e istituire l’Ares, se hanno le stesse funzioni? La nostra riforma era stata varata dopo una larga compartecipazione nella  quale i cittadini erano stati chiamati ad esprimersi. Invece questa riforma è frettolosa ed è accecata da una furia elettorale. Per il vicepresidente del Consiglio regionale quello che manca è l’analisi tecnico- finanziaria- politica-economica sull’ATS. Solo sulla base di tale analisi si poteva capire quali sono state le gravi carenze per cui l’Ats viene cancellata ed introdotta l’Ares che è una sua fotocopia. Inoltre, in questa riforma viene esautorato il ruolo del Consiglio regionale e si accentra tutto nelle mani dell’assessorato alla sanità.»

Sugli emendamenti 75, 146 e 569, soppressivi totali dell’articolo 3, sono intervenuti i consiglieri: Laura Caddeo (Progressisti), Michele Ciusa (M5S), Francesco Agus (Progressisti), Massimo Zedda (Progressisti), Maria Laura Orrù  (Progressisti),  Gianfranco Ganau (PD), Piero Comandini (PD), Salvatore Corrias (Pd), Diego Loi (Progressisti), Cesare Moriconi (PD), Rossella Pinna (Pd), Desirè Manca (M5S), Valter Piscedda (PD), Giuseppe Meloni (Pd). I consiglieri dell’opposizione hanno lamentato la mancanza di dialogo con la maggioranza.

Ha preso allora  la parola il presidente della commissione sanità Domenico Gallus che, rispondendo alle accuse che questa riforma non era frutto di concertazione, ha ricordato che la commissione ha fatto il giro di tutti gli ospedali per capire che cosa non andava nella sanità sarda. «Da ogni parteha detto Domenico Gallusci hanno chiesto di togliere l’ATS e di rimettere le unità sanitarie locali» Ha ribattuto Giuseppe Meloni (Pd) che ha affermato  che nei territori non hanno chiesto l’istituzione delle otto Asl ma una sanità più vicina al cittadino. E’ poi intervenuto Giorgio Oppi (Udc-Cambiamo!) che ha ribadito che l’Ats non ha funzionato e che i poltronifici li ha inventati l’opposizione che continua a gestire la sanità. Molto critico anche Pierluigi Saiu (Lega) che ha detto che l’opposizione quando era al governo ha creato l’Ats che ha distrutto la sanità sarda.

Gli emendamenti 75, 146 e 569 sono stati bocciati.

Sugli emendamenti 185 e 571 (soppressivi del comma 1 dell’articolo 3) sono intervenuti, per dichiarazione di voto: Massimo Zedda (Progressisti); Laura Caddeo (Progressisti);  Gianfranco Ganau (Pd); Francesco Agus (Progressisti); Valter Piscedda (PD); Rossella Pinna (Pd); Desirè Manca (M5S) che ha detto che non c’è nessun tentativo di rallentare la riforma sanitaria. Noi non siamo quelli del “no a prescindere”. Nel progetto di 5 stelle si evince la nostra azione propositiva. I 5 stelle vogliono l’istituzione di 4 Asl indipendenti e autonome; Michele Ciusa (M5S); Piero Comandini (Pd) che  ha affermato di non rinnegare la precedente riforma sanitaria. E’ stata una scelta intelligente e necessaria che ha permesso alla Sardegna di non essere commissariata.

Gli emendamenti 185 e 571 sono stati bocciati.

Sugli emendamenti 186 e 572, soppressivi del comma 2 dell’articolo 3, sono intervenuti: Massimo Zedda (Progressisti); Valter Piscedda (Pd) che ha detto che è umiliante per il Consiglio perdere una delle ultime potestà rimaste. La sede dell’Ares, infatti, secondo l’articolo 3 è individuata con deliberazione della Giunta. Antonello Peru (Udc Cambiamo!) che ha detto alla opposizione di non aver letto bene l’articolo 3 sulle funzioni di Ares. L’ATS svolge le sue funzioni sanitarie attraverso i presidi, l’Ares svolge esclusivamente funzioni amministrative, non sanitarie. C’è una differenza sostanziale. Piero Comandini (Pd) ha ribadito che con questa riforma c’è un ritorno al passato. La sanità deve essere garantita a tutti. Daniele Secondo Cocco (Leu) ha affermato di essere poco interessato alla sede dell’Ares ma vuole sapere se la sanità sarà garantita a tutti in maniera uguale. Per Francesco Agus, (Progressisti) il tema della sede è marginale. Per Roberto Deriu (Leu) è necessario che la maggioranza si confronti. In questo modo non si va da nessuna parte. Sono sbagliate sia l’Ats che l’Ares. Anche a Rossella Pinna (Pd) l’argomento dell’ubicazione della sede dell’Ares è poco appassionante. Giuseppe Meloni (Pd) ha chiesto perché questa maggioranza non abroga direttamente  la riforma del 2016. Stefano Tunis (misto) ha detto che questa riforma è il rimedio alla vecchia riforma. L’elemento che contraddistingue questa controriforma è che la politica torna a gestire la sanità e che questa maggioranza sta operando secondo studi scientifici e sulla base di dati. Per Maria Laura Orrù (Progressisti) è allucinante che in questa aula si guardi solo al passato e che non si continui a dare risposte alle persone che soffrono.

Gli emendamenti 186 e 572 sono stati bocciati.

Sugli emendamenti 187 e 573, soppressivi del comma 3 dell’articolo 3, sono intervenuti: Massimo Zedda (Progressisti); Francesco Agus (Progressisti) che ha ribadito che intervenire in questo periodo sulla sanità è un errore epocale. Desirè Manca (M5S) che ha ricordato che oggi in Sardegna si sono registrati 20 nuovi casi di Covid. Valter Piscedda (Pd) che ha detto che sarebbe utile confrontarsi sul merito. Per Piero Comandini (Pd) è il momento sbagliato per intervenire sulla sanità; mentre Giorgio Oppi (Udc cambiamo!) ha accusato  l’opposizione di non avere nessuna proposta alternativa. Sono intervenuti ancora Michele Ciusa (M5S), Laura Caddeo (Progressisti), Domenico Gallus (Udc Cambiamo!).

Gli emendamenti 187 e 573 sono stati bocciati.

Sull’emendamento 16, che  prevede di eliminare le parole “l’Areus” nel comma 3 dell’articolo 3, è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti). L’emendamento 16 è stato bocciato.

Sull’emendamento 191, soppressivo della lettera a) del comma 3 dell’articolo 3, è intervenuto Massimo Zedda (Progressisti) . Durante l’intervento si è acceso un dibattito tra Massimo Zedda e Michele Ennas (Lega). Sono state usate espressioni inappropriate ed il presidente Michele Pais ha chiesto a Massimo Zedda di chiedere scusa al collega della Lega. Non avendolo fatto, Massimo Zedda è stato allontanato dall’aula ed i lavori sono stati sospesi.

I lavori sono rimasti sospesi per circa un’ora. Alla ripresa dei lavori il presidente Michele Pais ha auspicato che simili comportamenti non si ripetano mai più e ha chiesto al consigliere Massimo Zedda di riprendere il suo posto in aula.

Massimo Zedda si è detto dispiaciuto per quanto accaduto e ha detto che aveva solo risposto ad una provocazione.

Michele Ennas (Lega) ha affermato che gli insulti chiamano altri insulti e che aveva fatto l’errore di intervenire mentre il consigliere Massimo Zedda parlava.

In chiusura di seduta è stato approvato un ordine del giorno (primo firmatario Franco Mula) che impegna la Giunta regionale, sentito il comitato scientifico, a valutare l’opportunità di adottare atti idonei a rendere possibile l’apertura di discoteche e locali da ballo, nel rispetto, qualora fosse possibile, di norme che garantiscano la sicurezza ed il distanziamento.

I lavori sono stati interrotti. Il Consiglio si riunirà domani alle 10.00.

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Lunedì 10 agosto, l’Arena Mirastelle di Carbonia ha ospitato un nuovo spettacolo della stagione teatrale organizzata dalla CeDAC, con il patrocinio ed il contributo economico del comune di Carbonia.

Protagonista molto atteso, al punto da registrare il pieno, nei limiti di capienza consentiti dalle norme anti-Covid 19, sia alle 21.00 sia alle 23.00, il giornalista e scrittore Andrea Scanzi, firma de “Il Fatto Quotidiano” e volto noto di diversi talk-show televisivi, che ha presentato lo spettacolo “E pensare che c’era Giorgio Gaber”, regia di Simone Rota, nell’ultima tappa della tournée di sei giorni in Sardegna. Il suo è un vero e proprio omaggio all’artista milanese (scomparso il 1° gennaio 2003 a Montemagno di Camaiore, all’età di 63 anni), uomo di grande cultura, artista poliedrico, cantautore sfrontato nei testi ed inventore del teatro-canzone insieme all’amico pittore e scrittore Sandro Luporini.

Lo spettacolo ha origine da un’idea di Andrea Scanzi che sul palco racconta il personaggio Gaber che decide di lasciare il piccolo schermo per dedicarsi al teatro, ora con le parole, ora con immagini di monologhi e canzoni proiettate su un grande schermo, portando indietro nel tempo tutti gli attenti spettatori.

Andrea Scanzi racconta di aver visto per la prima volta il grande “Signor G” quando appena diciassettenne, andò a vedere un suo spettacolo in compagnia di suo padre. Impacciato, con in mano una macchina fotografica, scattò diverse foto dell’artista e da quel momento, così come le foto catturano l’essenza del protagonista della scena, il ragazzo venne letteralmente catturato dal grande Giorgio, sino a diventarne un fedele ammiratore.

Da una decina d’anni, con i suoi spettacoli, Andrea Scanzi porta sul palcoscenico tratti non sempre conosciuti di un artista che ha raccontato lo spaccato socio-politico in modo pungente, provocatorio, a volte anticipatorio delle vicende a seguire. Un artista che il giornalista-scrittore aretino presentò nella tesi di laurea nel 2000, quasi un’anticipazione di quello che poi avrebbe costruito e portato in giro per l’Italia, al fine di non far dimenticare un così grande interprete eclettico ed innovativo che ha disegnato e colorato importanti pagine del teatro e della canzone italiana.

Durante tutta la serata, sono state seguite rigidamente le direttive anti-Covid 19, nel rispetto delle norme dettate in questo momento di emergenza sanitaria.

Nadia Pische

          

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha firmato questa sera una nuova ordinanza contenente misure straordinarie e urgenti di contrasto e prevenzione del Covid-19.

Art. 1)

Continuano ad essere consentite le attività che abbiano luogo in discoteche o altri locali assimilabili all’intrattenimento (in particolare serale e notturno), esclusivamente all’aperto, purché sia assicurato, con ogni idoneo mezzo, compreso quello dell’informazione e vigilanza, il divieto di assembramento e dell’obbligo di distanziamento interpersonale, rispettando, a seconda della capienza massima del locale, il limite di almeno un metro tra gli utenti e due metri tra utenti che accedono alla pista da ballo. Tali attività dovranno svolgersi nel rigoroso rispetto di quanto previsto dal DPCM del 07 agosto 2020 e dalla scheda tecnica “Discoteche” contenuta nelle “Linee guida per la riapertura della attività economiche, produttive e ricreative” approvata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 06 agosto 2020, allegato 1 del DPCM del 7 agosto 2020.

Art. 2)

I soggetti gestori dei locali nei quali si svolgono le attività di cui all’art. 1 sono tenuti a: – garantire percorsi differenziati per l’ingresso e le uscite, che consentano il mantenimento delle distanze di sicurezza durante la fila; – eseguire la misurazione della temperatura corporea all’ingresso; – tenere a disposizione erogatori di soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani; – igienizzare costantemente le superfici con le quali entrano in contatto gli avventori e, specialmente, i servizi igienici; – utilizzare dispositivi monouso per la somministrazione di alimenti e bevande; – contenere gli accessi al locale in misura non superiore al 70% della capienza autorizzata nella licenza; – comunicare alla Stazione del CFVA competente per territorio il programma delle serate con i rispettivi orari di inizio e conclusione delle stesse, con cadenza almeno settimanale.

Art. 3)

Il CFVA concorre con i corpi di Polizia locale e le forze dell’ordine alle attività di controllo e verifica del rispetto delle prescrizioni di cui alla presente ordinanza;

Art. 4)

Per tutto quanto non espressamente disciplinato dalla presente ordinanza, si fa espresso rinvio al DPCM 7 agosto 2020 e relativi allegati, che costituiscono parte integrante e sostanziale delle presente ordinanza;

Art. 5)

Le disposizioni della presente Ordinanza producono i loro effetti fino al 31 agosto 2020, salvo proroga esplicita e salvo ulteriori, diverse prescrizioni, anche di segno contrario, che dovessero rendersi necessarie in dipendenza dell’andamento della curva di diffusione del virus, che sarà costantemente monitorata dai competenti organi dell’amministrazione e delle aziende. La presente ordinanza è immediatamente efficace ed è pubblicata sul sito istituzionale della Regione e sul B.U.R.A.S.

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Sono 12 i casi di positività emersi dai 412 tamponi effettuati ieri a Carloforte: 8 di Carloforte, 3 di Sant’Antioco e 1 di San Giovanni Suergiu. Sono tutte persone che hanno partecipato alla serata in discoteca il 31 luglio nell’Isola di San Pietro. Complessivamente i casi positivi accertati a Carloforte, tra residenti e non, negli ultimi giorni, sono 21. Carloforte è il Comune più colpito con 17 casi di cittadini residenti. Per tutti è scattata la procedura che prevede l’isolamento domiciliare, in quanto nessuno al momento accusa sintomi tali da richiedere il ricovero in ospedale, e la quarantena sia per loro sia per i familiari. Il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni, così come hanno fatto anche i colleghi di Sant’Antioco Ignazio Locci e di San Giovanni Suergiu Elvira Usai, ha invitato i cittadini a mantenere la calma e, soprattutto, a rispettare le disposizioni previste come misure di prevenzione: distanziamento fisico nei locali pubblici; uso della mascherina protettiva e lavaggio frequente delle mani.

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Si sono concluse alle 14.00, a Carbonia, le operazioni di spegnimento dell’incendio che ha investito la pineta di Rosmarino, dove è intervenuto un elicottero proveniente dalla base del Corpo forestale di Marganai. Le operazioni di spegnimento sono state dirette dalla stazione di Carbonia, coadiuvata dal personale eliportato, 2 squadre dei vigili del fuoco di Carbonia e da 2 squadre di volontari di Protezione civile.  L’incendio ha percorso una superficie di circa 1 ettaro di pineta.

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Il Centro Funzionale Decentrato di Protezione Civile – Settore Meteo, ha emesso un nuovo avviso si condizioni meteo avverse valido a partire dalle ore 12.00 del 12.08.2020 e sino alle 17.59 del 14.08.2020, per un ulteriore aumento delle temperature, con valori massimi molto elevati, in particolare sulla Sardegna Centro Occidentale e Settentrionale. Con le temperature elevate, inevitabilmente, resta molto alto il rischio incendi.

 

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«Ho contattato telefonicamente il concittadino risultato positivo per assicurarmi delle sue condizioni di salute. Trattasi di persona adulta che sta bene e che si trova in quarantena con i propri familiari. A questa persona auguriamo di guarire presto e di rimettersi in forma.»
Lo scrive, in un post pubblicato su Facebook, Elvira Usai, sindaco di San Giovanni Suergiu, a distanza di alcune ore dall’accertamento del primo caso di positività al Coronavirus di un residente nel Comune sulcitano.
«Tengo a precisare aggiunge Elvira Usaiche il concittadino in questione è risultato positivo durante un breve soggiorno a Carloforte, e che volontariamente e in tempi celeri si è sottoposto al tampone. Voglio rassicurarvi sul fatto che non ha avuto alcun contatto con altri cittadini di San Giovanni Suergiu: lavora fuori dal suo comune di residenza e non ha frequentato i bar e le attività commerciali del paese. Le persone con cui è entrato in contatto, tutte residenti in altri Comuni, sono state già messe in isolamento dalle autorità sanitarie competenti e sottoposte a tampone.»
«Vorrei, dunque, rasserenare la cittadinanza e chiedere ancora una volta uno sforzo di collaborazione, affinché siano messi in atto quotidianamente i comportamenti più consoni per la tutela e la prevenzione della nostra salute. Ricordo, dunque, di mantenere distanziamento sociale, di indossare la mascherina nei luoghi chiusi e di lavare ed igienizzare spesso le maniconclude Elvira Usai -. In questo momento dobbiamo essere ancora più rispettosi delle regole, solo così possiamo arginare il diffondersi del virus.»

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Sono 20 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 12 nella provincia del Sud Sardegna, 8 nella provincia di Sassari. Salgono così a 1.461 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Resta invariato il numero delle vittime, 134.
In totale sono stati eseguiti 114.271 tamponi (866 nelle ultime 24 ore). I pazienti ricoverati in ospedale sono 6, nessuno in terapia intensiva, mentre 76 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.240 pazienti guariti, più altri 5 guariti clinicamente.
Sul territorio, dei 1.461 casi positivi complessivamente accertati, 271 sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 147 (+12 rispetto al dato di ieri) nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 84 a Nuoro, 898 (+8) a Sassari.