19 November, 2024
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I vigili del fuoco della squadra “5A” di Iglesias sono intervenuti questa mattina per alcuni rami pericolanti all’altezza del chilometro 31 della strada statale 126, a Gonnesa.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Iglesias per regolare il traffico che, nel corso delle operazioni di taglio, è stato bloccato causando lunghe code in entrambe le direzioni.
Antonio Caria

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Un elicottero del Corpo forestale arrivato dalla base di Marganai è intervenuto nella tarda mattinata di oggi per spegnere un incendio sviluppatosi in località Monte Rosmarino, alle spella della chiesa della Beata Vergine Addolarata, nei pressi della “Madonnina”. L’elicottero ha effettuato numerosi lanci, rifornendosi d’acqua nei pressi di Serbariu. Sul posto sta intervenendo anche una locale pattuglia del Corpo forestale. Le fiamme hanno attaccato una zona particolarmente delicata che spesso negli anni passati è finita nel mirino degli incendiari.

Sono 7 i nuovi casi positivi accertati al momento tra le persone sottoposte a tampone ieri a Carloforte. Ne ha dato comunicazione qualche minuto in diretta Facebook fa il sindaco di Carloforte, Salvatore Puggioni. 5 dei 7 nuovi positivi sono residenti, 2 esterni all’Isola (tra i due dovrebbe esserci il caso di San Giovanni Suergiu). Complessivamente i positivi accertati a Carloforte, tutti collegati tra loro, sono 16. Dei 412 tamponi effettuati ieri ne devono anche essere processati una parte – ha detto Salvatore Puggioni – 60-65, quindi i dati potrebbero subire un aggiornamento nelle prossime ore.

Primo caso di positività al Coronavirus nel comune di San Giovanni Suergiu. Il sindaco Elvira Usai poco fa ha comunicato in diretta sulla pagina Facebook del comune di San Giovanni Suergiu di avere avuto comunicazione della positività dall’Ufficio di Igiene pubblica della Assl. Elvira Usai ha sottolineato che il caso è collegato ai casi accertati nei giorni scorsi a Carloforte, la persona positiva si trova in buone condizioni di salute e la situazione è sotto controllo. Ricordiamo che San Giovanni Suergiu era stato il primo Comune del Sulcis Iglesiente a vivere momenti di paura il 22 febbraio per un caso sospetto che portò il sindaco a sospendere la sfilata di Carnevale a titolo precauzionale. La persona interessata venne sottoposta al tampone che si rivelò negativo. Elvira Usai invita la popolazione a restare tranquilla ma, allo stesso tempo, rinnova l’invito alla prudenza ed al rispetto delle misure preventive: distanziamento fisico nei luoghi pubblici, uso della mascherina protettiva e lavaggio frequente delle mani.

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Al via, in Consiglio regionale, l’esame degli articoli e degli emendamenti sulla riforma sanitaria sul Testo unificato della “Riforma del sistema sanitario regionale e riorganizzazione sistematica delle norme in materia. Abrogazione della legge regionale n. 10 del 2006, della legge regionale n. 23 del 2014 e della legge regionale n. 17 del 2016 e di ulteriori norme di settore”. I lavori si sono aperti sotto la presidenza del presidente Michele Pais. Dopo gli adempimenti di rito e la comunicazione all’aula che la consigliera Rossella Pinna ha aderito al gruppo “Partito Democratico”,  il Consiglio è stato sospeso per un’ora, fino alle 12.00. Alla ripresa dei lavori, il Presidente ha sospeso i lavori fino alle 12,45 per consentire alla commissione Sanità di ultimare l’esame degli emendamenti presentati al Testo unico. I lavori della Commissione si sono conclusi alle 13.30. Il presidente Michele Pais ha quindi aggiornato la seduta alle 16.00 per consentire agli uffici di ordinare gli emendamenti.

Alla ripresa pomeridiana, il presidente Michele Pais, constatata la presenza molto ridotta in aula dei consiglieri, ha rinviato la seduta alle 17.00. E’ quindi cominciata la discussione dell’art. 1 e dei relativi emendamenti. Sull’ordine dei lavori è intervenuto Massimo Zedda che ha chiesto di sapere perché non era stata firmata la relazione tecnica e chi ne fosse l’autore. Il presidente Michele Pais ha risposto che era stata firmata dalla  direzione generale della presidenza della Regione.

Rossella Pinna, sempre sull’ordine dei lavori, ha detto di aver bisogno di alcune delucidazioni dall’assessore: «Essendo entrata in Consiglio da pochi giorni, non volendo fare ostruzionismo e quindi non chiedendo i 5 giorni previsti per poter studiare gli atti, vorrei fare all’assessore alcune domande».  

Il relatore di maggioranza Domenico Gallus ha dato parere contrario su tutti gli emendamenti fuorché sul 765. La Giunta ha dato parere conforme.

Nel dibattito generale, all’articolo 1 è intervenuta Rossella Pinna (Pd) che ha detto che questa riforma è un bluff.  Per la consigliera Pd l’articolo 1 è condivisibile ma c’è qualcosa che non convince. C’è una incongruenza tra le finalità ed i mezzi scelti per realizzarli. La consigliera ha affermato di non voler pensare che con questa riforma si tenda solo a fare 48 nuove nomine. Ma i dubbi sono tanti: il sistema delle 8 Asl non ha già nel passato dato risposte ai sardi. Perché allora buttare via il sistema di governance attuale? Perché ripristinare le vecchie ASL?

Massimo Zedda (Progressisti), facendo rilevare la presenza in aula del presidente della Regione, ha sottolineato che quando si tratta di poltrone Christian Solinas c’è sempre. Per Massimo Zedda, leggendo questo testo, si capisce qual è lo scopo della legge: creare nuove poltrone ad un prezzo elevatissimo. Per benefici, cure e per il personale zero. Inoltre, in un periodo di emergenza come questo, nonostante il ritorno del Covid, anziché rafforzare il nostro sistema sanitario, lo rendiamo più debole mettendo mano al sistema sanitario. Insomma, unici nel pianeta, smantelliamo il sistema anziché rafforzarlo. L’unica grande strategia di questa riforma, per il consigliere progressista, è arrivare poco prima delle elezioni comunali ed alle suppletive con la possibilità di promettere incarichi.

Per Daniele Secondo Cocco (Leu) questa riforma è sbagliata nel merito e per tempistica. La gente – ha detto – non vi chiede di fare 8 ASL ma vuole risposte, servizi, cure all’avanguardia ed assistenza. L’esponente di Leu ha parlato dell’ospedale di Ozieri che ha avuto la possibilità di mantenere i servizi esistenti ed ha avuto anche qualche servizio in più.

Gian Franco Satta (Progressisti) ha ricordato che sul piano normativo spetta allo Stato definire principi e finalità, alla Regione spetta di dare attuazione ai principi. Per Gian Franco Satta l’articolo 1 è un articolo “intruso” che deve essere abolito. Per l’esponente dei Progressisti, con questa riforma si ritorna al passato con l’aggravante che si prepara il terreno per una ulteriore offerta da parte dei privati per gestire il sistema sanitario pubblico. Inoltre,  i costi saranno fuori controllo ed aumenterà il tempo di ospedalizzazione.

Per Gianfranco Ganau (PD), con questo testo unificato la scelta che si fa è riproporre un modello che in passato ha dimostrato di essere inefficiente ed inadeguato. Si vuole smantellare un’altra riforma che era ancora in essere. Se è vero che l’ATS ha creato delle difficoltà – ha detto – bastava modificare e dare autonomia gestionale a livello territoriale. L’unico effetto di questa riforma è moltiplicare le poltrone. Ci saranno 48 nuove nomine che costeranno ai sardi circa 3,5 milioni.

Francesco Agus (Progressisti) ha sottolineato che l’articolo 1 contiene dei principi che nulla hanno a che vedere con la legge. Inoltre c’è poca chiarezza. L’invito fatto da Francesco Agus alla maggioranza è quello di fermarsi, perché nella sanità se si sbaglia è difficile tornare indietro senza creare disastri.

Sull’emendamento 738, soppressivo dell’articolo 1, sono intervenuti: Piero Comandini (Pd) che ha detto all’assessore che questa non è una riforma ma l’elencazione di promesse elettorali e ha illustrato la situazione all’Oncologico di Cagliari, dove anche stamattina i pazienti erano costretti a sostare al sole, con 39 gradi, per aspettare di entrare in ospedale per fare le visite; Alessandro Solinas (M5S) che ha affermato che si sta tornando indietro e che si sta scombinando la sanità sarda in un momento in cui potrebbe tornare il Covid. Per Laura Caddeo (Progressisti) l’articolo 1 è condivisibile ma è pleonastico. Una riforma di tale importanza doveva essere condivisa; Massimo Zedda (Progressisti) ha espresso voto favorevole all’emendamento 738 e ha esaminato comma per comma l’articolo 1, dicendo che è un articolo ridondante e che non serve a nulla. Di nuovo non c’è niente, solo poltrone; Michele Ciusa (M5S) ha annunciato il voto favorevole all’emendamento. I principi dell’articolo 1 sono condivisibili ma qui dobbiamo ragionare sulla carenza di medici, di infermieri, di oss, delle liste di attesa infinite; Francesco Agus (Progressisti) ha parlato ancora di moltiplicazione di poltrone e della grande confusione che si creerà negli ospedali; Antonio Piu (Progressisti) ha sollevato il problema anche dell’opportunità politica. E’ opportuno in questo momento così grave – ha chiesto – riformare la nostra sanità? C’è il virus che certo non è sconfitto; Giuseppe Meloni (PD) ha espresso voto favorevole all’emendamento; Desirè Manca (M5S) ha posto l’accento sull’inutilità di una riforma che serve solo a creare 48 nuove poltrone; anche Maria Laura Orrù (Progressisti) voterà a favore dell’emendamento, perché l’articolo 1 è condivisibile ma poi non viene messo in pratica; Eugenio Lai (Leu) ha detto che questa riforma non avvicina per niente la sanità ai cittadini.

L’emendamento 738 è stato bocciato.

Sull’emendamento 144 (uguale all’articolo 565), soppressivo dell’articolo 1, sono intervenuti: Massimo Zedda (Progressisti), secondo il quale dal 15 agosto il virus andrà in crescendo e poi a settembre esploderà. Ed è un paradosso che in Aula si discuta di riforma sanitaria con una situazione così grave; Laura Caddeo (Progressisti) ha fatto rilevare che nella Riforma mancano la profilassi, l’educazione alla salute, la ricerca. Una buona riforma dovrebbe tener presente questo. Una governance che non si occupa dei bisogni non ci serve; Desirè Manca (M5S) si è soffermata sulla lettera B dell’articolo 1; per Francesco Agus (Progressisti) questo modo di legiferare non è produttivo né chiaro. Rossella Pinna (Pd) ha ricordato il caso dell’ospedale di San Gavino; Piero  Comandini (PD) ha dichiarato di votare a favore dell’emendamento 144; Alessandro Solinas (M5S) ha espresso la convinzione che l’articolo 1 vada cassato, perché contiene promesse che poi il testo non mantiene: «Si scrive governance si legge poltrone». Eugenio Lai (Leu), secondo il quale anche la lettera G (prevenzione ed attività sportiva) dell’articolo 1, non lascia presagire nulla di buono.

L’aula è quindi passata all’esame dell’emendamento n. 343, sostitutivo totale dell’art. 1, presentato dai consiglieri di Leu Eugenio Lai e Daniele Cocco. A favore si sono espressi i consiglieri dei Progressisti Francesco Agus, Massimo Zedda, Maria Laura Orrù e Gianfranco Satta, del PD Giuseppe Meloni ed il capogruppo di Leu Daniele Cocco. Messo in votazione, l’emendamento n. 343 è stato respinto con 32 voti contrari e 18 a favore.

Stessa sorte per gli emendamenti soppressivi parziali nn. 170 e 564. A favore sono intervenuti i consiglieri dei Progressisti Francesco Agus, Laura Caddeo, Gian Franco Satta, Massimo Zedda, del M5S Desirè Manca, Michele Ciusa e del PD Rossella Pinna.

Sull’ordine dei lavori ha preso la parola il consigliere del PD Roberto Deriu: «Per ragioni tattiche, la maggioranza non si esprime. Il popolo sardo merita un dibattito più esplicito. La maggioranza faccia un calcolo per capire quanti giorni occorreranno, procedendo in questo modo, per approvare la legge. Se si ordinasse un dibattito più composto e complesso, potremmo avere una discussione più interessante per il popolo sardo. Il dibattito rischia di essere unilaterale. Rivolgo quindi un appello alla maggioranza anche se credo che cadrà nel vuoto.»

A Roberto Deriu ha replicato il consigliere di Sardegna 20Venti Stefano Tunis: «Non si scorge l’ambito all’interno del quale questo dibattito si dovrebbe articolare. Sentiamo parlare di poltrone e subiamo accuse sul tema della riorganizzazione. Diteci qual è l’ambito di discussione. Vediamo per il momento solo un atteggiamento ostruzionistico. Noi siamo disponibili ad accogliere proposte».

Si è poi passati all’esame degli emendamenti nn. 171 e 563, soppressivi parziali dell’art 1. Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha ricordato all’aula la scadenza dell’ordinanza n. 35 sul distanziamento nei luoghi di lavoro, sollecitando un nuovo intervento chiarificatore da parte della Giunta. Gli emendamenti sono stati respinti con 29 voti contrari e 18 a favore.

Bocciati anche i soppressivi parziali nn. 172 e 562. Massimo Zedda ha ricordato la scadenza dei termini dell’ordinanza sulle sale da ballo: «Un intero settore tra poche ore non saprà cosa fare. E’ dovere di chi governa assumersi, ogni tanto, un briciolo di responsabilità». A favore degli emendamenti soppressivi sono intervenuti i consiglieri del M5S Alessandro Solinas, dei Progressisti Laura Caddeo, Gianfranco Satta e Francesco Agus.

Ha quindi preso la parola sull’ordine dei lavori, il consigliere dei progressisti Massimo Zedda che ha chiesto un chiarimento sulla programmazione della seduta e il rispetto degli orari concordati (10-20). L’ex sindaco di Cagliari, si è poi espresso a favore degli emendamenti soppressivi nn. 173 e 561. «Vi occupate di governance anziché preoccuparvi di migliorare i servizi ai cittadini – ha detto Massimo Zedda – oggi si può prenotare una visita intra moenia in pochi giorni mentre non è ancora ripartita l’attivintà ambulatoriale ordinaria». Favorevole agli emendamenti anche la capogruppo del M5S Desirè Manca. Messi in votazione gli emendamenti sono stati respinti con 33 no e 21 sì.

Disco rosso anche per i soppressivi parziali nn. 174 e 560. A favore sono intervenuti Desirè Manca ed Alessandro Solinas del M5S, Francesco Agus, Gianfranco Satta dei Progressisti e Giuseppe Meloni del Pd. Per la maggioranza ha preso la parola il consigliere di Udc-Cambiamo Antonello Peru: «Mi dispiace che l’appello degli onorevoli Deriu e Tunis non sia stato accolto. Il dibattito è strano. In campagna elettorale i candidati del centrosinistra e del M5S si erano espressi contro la Asl unica. Zedda disse che la Asl unica avrebbe lasciato il posto alle aziende nel territorio. Mentre il candidato dei Cinque Stelle Desogus affermò “l’Asl unica è stata un fallimento”. Il centrosinistra era contrario alla sua stessa riforma. Noi stiamo realizzando ciò che avete detto in campagna elettorale. I casi sono due: o il centrosinistra rinnega il passato oppure l’assessore Mario Nieddu ha scritto il testo della riforma su suggerimento dell’opposizione». Ad Antonello Peru ha replicato Zedda: «Peru cita un articolo dell’Unione Sarda durante la campagna elettorale. Ma nel 2016 sulla riforma del centrosinistra dissi: “Si pensa alla sede dell’Ats e non alla salute dei cittadini”. In campagna elettorale affermai che dovevano essere fatte delle verifiche sull’Ats. Qualcuno della sua parte politica mi chiese di far fuori l’assessore Luigi  Arru dalle liste elettorali. Non accettai».

Anche il consigliere del M5S ha respinto le considerazioni di Antonello Peru: «Evidentemente ha letto male. Noi volevamo affrontare i problemi della sanità. Voi invece vi occupate solo di poltrone, questa è la verità».

L’Aula ha poi esaminato gli emendamenti nn. 175 e 559, soppressivi della lettera e) del comma 1 dell’art. 1. A sostegno delle due proposte si sono espressi Massimo Zedda, Francesco Agus, Maria Laura Orrù e Laura Caddeo dei Progressisti, il capogruppo del M5S Desirè Manca ed il consigliere Alessandro Solina dello stesso M5S. Contro invece si è pronunciato il consigliere Stefano Tunis (Sardegna20Venti). Il consigliere Giorgio Oppi (udc-Cambiamo) è intervenuto sull’ordine dei lavori, ricordando l’impegno a chiudere la seduta entro le 21.00.

Messi in votazione gli emendamenti soppressivi nn. 175 e 559 sono stati respinti con voti 33 contrari e 18 favorevoli.

Il presidente Michele Pais ha quindi dichiarato chiusa la seduta ed aggiornato i lavori dell’Aula a domani mattina alle 9.00.

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Nel pomeriggio 8 persone, tra cui una donna incinta e 3 bambine, delle quali una di circa un anno e due di circa 5 anni, sono sbarcate a Porto Pino. In mattinata, a Sant’Antioco, erano già arrivate altre 10 persone,
tutte di sesso maschile. In serata, intorno alle 22.00, un terzo arrivo di 6 giovani uomini, scortati sul loro barchino dalla Guardia di Finanza al porto di Sant’Antioco. Intorno alle 00.30 l’ultimo sbarco di altri 5 uomini, sempre scortati dai mezzi della Guardia di Finanza, tra cui il guardiacoste “Finanziere Garulli“.
Nell’arco della tarda serata si sono però contati altri tre sbarchi: 15 persone sono arrivate a Porto Pino, 10 a Teulada e 15 a Santa Margherita di Pula.
Federica Selis

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È stato lo choc da ustione ad uccidere, la sera di venerdì scorso, Valentino Dessì, l’uomo di Villaperuccio ritrovato carbonizzato a pochi metri dalla sua auto bruciata. È questo l’esito dell’autopsia, che è stata effettuata nella giornata di oggi al Policlinico di Monserrato, dal medico legale incaricato dalla magistratura. Si è trattato quindi di un incidente: a causare l’incendio, probabilmente, una scintilla partita dalla marmitta. Valentino Dessì è stato sopraffatto dal forte calore emanato dalle fiamme e, nonostante abbia tentato la fuga, non è riuscito a mettersi in salvo.
Trovano conferma le prime ipotesi degli inquirenti. Sui social, anche il cordoglio del sindaco di Villaperuccio, Antonello Pirosu.
Federica Selis

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A breve, anche il laboratorio di Analisi dell’ospedale Sirai di Carbonia, potrà processare i tamponi per accertare eventuali contagi da Coronavirus. La ASSL di Carbonia, infatti, ha ricevuto il macchinario acquistato con le risorse messe a disposizione dalla Fondazione di Sardegna, oltre due mesi fa, dopo che la Regione Autonoma della Sardegna, non aveva inserito la stessa ASSL, unica in Sardegna, nel programma approntato per fare fronte all’emergenza da Coronavirus, con la creazione della rete dei laboratori regionali di diagnosi molecolare.

La possibilità di poter processare i tamponi nel laboratorio di Analisi del Sirai di Carbonia è molto importante, in una fase molto delicata che registra il maggior numero di casi positivi al Covid-19 in Sardegna proprio nel Sulcis, con i 9 contagi accertati a Carloforte e 1 caso a Sant’Antioco. Fortunatamente si tratta di casi asintomatici, quindi non gravi, ma il loro accertamento ha portato all’effettuazione di tamponi a tappeto a Carloforte, circa 400, in poche ore.

I test diagnostici in uso in Italia per l’accertamento della positività al Covid-19, sono basati sulla metodica molecolare di reazione a catena della polimerasi (Pcr), messa a punto in base alla sequenza genetica del virus Sars-cov-2. Con il “tampone” viene impiegato un po’ di muco (infetto se il Sars-cov-2 è presente), prelevato dal naso o dalla faringe e viene eseguita la Pcr, per accertare la presenza del virus nell’orofaringe.

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La commissione Autonomia del Consiglio regionale, ha dato il via libera alla legge di riforma degli Enti locali che prevede la suddivisione del territorio regionale in 2 Città Metropolitane (Cagliari e Sassari) e 6 Province (Nuoro, Oristano, Gallura, Sulcis Iglesiente, Medio Campidano ed Ogliastra). In definitiva, si ritorna allo stato pre-referendum del 6 maggio 2012, con la differenza che le province di Cagliari e Sassari diventano Città Metropolitane.

«Una riforma che restituisce ai territori voce e competenze e che riavvicina i cittadini alle Istituzioni.» Il presidente della Regione Christian Solinas commenta con soddisfazione il via libera alla riforma degli Enti Locali, varata dalla commissione Autonomia «con un segnaledice il presidente della Regione – di forte unità tra le forze politiche di maggioranza, che hanno trovato un accordo solido su un testo di grande valore. La riforma, produrrà effetti positivi non solo per le grandi aree urbane ma anche per i territori e le comunità dell’interno, con una maggiore partecipazione e un vero decentramento di rappresentanza e servizi. Il testo, precisa il Presidente viene incontro anche alle giuste rivendicazioni avanzate da Sassari, che sarà Città Metropolitana, e da Cagliari, che amplia notevolmente la propria rappresentanza, in un disegno istituzionale di grande respiro che tiene conto di fattori demografici, storici, culturali. Questa riforma aggiunge il presidente Christian Solinas -, è uno dei cardini del disegno complessivo di ammodernamento e razionalizzazione degli Enti Locali, che troverà pieno compimento con una rivisitazione complessiva della stessa macchina regionale».

«Frutto di un lungo confronto con le realtà locali e territoriali, la riforma sottolinea l’assessore Quirico Sanna -, è espressione della volontà di partecipazione dei territori, ed è uno strumento efficace per ottimizzare le risorse, anche mediante future e volontarie adesioni a forme di unione tra Province. Vogliamo portare in Aula la riforma dopo Ferragosto, conclude l’assessore, per dare in tempi rapidi nuove energie e nuovi strumenti di partecipazione democratica alle nostre comunità.»

I volontari hanno ripulito le spiagge in località Sa Barra, con un’inedita gara di raccolta rifiuti “Rifiuthlon”, gara di raccolta rifiuti a premi e marchio registrato da AICS: chi, tra i tanti abbandonati, ha trovato i rifiuti “nascosti” ha ricevuto premi legati all’ambiente e alla natura. Questo l’evento organizzato da Aics Ambiente, in collaborazione con il Windsurfing Club Sa Barra, centro di alta formazione sportiva ed ambientale affiliato AICS con l’autorevole patrocinio del comune di Sant’Antioco (raccolta differenziata porta a porta oltre 80%) per invitare grandi e piccini a riflettere sullo smaltimento scorretto dei rifiuti e sul rispetto dell’ambiente.

Per animare la giornata, AICS Ambiente ha proposto per questa edizione del Rifiuthlon, anche la “Caccia al rifiuto”. Nell’area interessata c’è stata una raccolta tematica, selettiva, utilizzando pinze raccogli rifiuti: i moschettieri dell’ambiente Aics, hanno cercato i cosiddetti rifiuti killer, di piccole dimensioni ed in grado di mettere in pericolo animali ed esseri umani  (microplastiche, cicche, cotton fioc, etc. Ai vincitori alcuni kit di detersivi “eco” per la casa ed altro.

«L’intentospiega Andrea Nesi, coordinatore nazionale di AICS Ambientenon è solo quello di mostrare visivamente quanti sono i rifiuti, anche piccoli, abbandonati nelle aree verdi e in acqua, ma è quello di rendere i volontari protagonisti dei nostri eventi di sensibilizzazione al rispetto ambientale, perché ad una prima buona azione, ne corrispondano altre nel tempo. Il gioco, da sempre, è un eccellente veicolo per trasmettere valori senza essere percepiti come noiosi.»