19 November, 2024
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Due incendi stanno interessando, rispettivamente, le campagne di Nurri (località Nuraghe Is Cangialis) e Carbonia (località Pod. E.S. Luigi).
Nel primo stanno intervenendo due elicotteri arrivati dalle basi di Villasalato e San Cosimo, oltre che una pattuglia del Corpo forestale di Isili; nel secondo un elicottero arrivato dalla base di Marganai ed una pattuglia del Corpo forestale di Iglesias.
Antonio Caria

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Tre nuovi casi positivi al Covid-19 anche nelle ultime 24 ore in Sardegna: nella Città Metropolitana di Cagliari, due residenti, un contatto di caso precedentemente accertato ed una persona rientrata nell’Isola dalla Spagna, e nel Sud Sardegna, non residente, contatto di un caso precedentemente accertato. I casi registrati oggi sono tutti in isolamento domiciliare.

Salgono così a 1.433 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. L’incremento dei ricoveri ospedalieri (+1) è riferito ad un paziente positivo al Coronavirus, ricoverato per ragioni non riconducili al Covid. Resta invariato il numero delle vittime, 134.

In totale sono stati eseguiti 111.619 tamponi (798 nelle ultime 24 ore). I pazienti ricoverati in ospedale sono 8, nessuno in terapia intensiva, mentre 50 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.236 pazienti guariti, più altri 5 guariti clinicamente.

Sul territorio, dei 1.433 casi positivi complessivamente accertati, 271 (+2 rispetto al dato di ieri) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 129 (+1) nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 84 a Nuoro, 888 a Sassari.

Domenica 9 agosto, davanti alla Torre Sabauda di Calasetta, nuovo appuntamento con Liberevento, il festival culturale organizzato dall’associazione Contramilonga.

Alle 22.00 è atteso un altro super ospite: il giornalista, scrittore ed opinionista Giampiero Mughini.

Intervistato dal giornalista Vito Biolchini, Giampiero Mughini parlerà del suo ultimo libro, “Uffa. Cartoline da un tempo in cui accadde di tutto, pubblicato lo scorso anno da Marsilio editore.  

Dopo l’incontro con Giampiero Mughini la serata proseguirà con la musica dei Rakia, ensemble composto da Matteo Gallus (violino), Riccardo Sanna (fisarmonica), Matteo Sedda (tromba), Emanuele Pusceddu (batteria), Matteo Marongiu (contrabbasso).

Giampiero Mughini sarà ospite di Liberevento ancora mercoledì 12 agosto, a Iglesias, nel Chiostro di San Francesco in una serata che, dopo l’incontro con l’autore, proporrà anche “Cinquetto tirato a lucido. Il concerto che sconcerta”, spettacolo firmato Lucido Sottile che vedrà protagoniste le voci di Carla Caredda, Daniela Pibiri, Alessandro Ragatzu e Stefano Onano, accompagnate al pianoforte da Federico Melis.

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Questa sera, alle ore 21.30, presso l’Area Archeologica Nuraghe Seruci di Gonnesa, Massimo Carlotto racconterà le sue “Variazioni sul Noir: 25 anni di una carriera di straordinario successo. A dialogare con lui, l’autore e vincitore dell’ultima edizione del Premio Scerbanenco, Piergiorgio Pulixi.

L’evento è organizzato dall’Associazione Argonautilus in collaborazione con il comune di Gonnesa, ed è parte della rassegna Connessioni – Festival delle Idee Gonnesa 2020, nel più ampio cartellone dell’estate gonnesina “Luci d’estate“.
Da giorni è stato raggiunto il numero massimo di prenotazioni ammesse. Sarà comunque possibile a tutti, seguirlo a mezzo diretta Facebook, sulla pagina di Argonautilus.

Gucci, gruppo leader a livello mondiale nel settore della moda di lusso grazie ad un’indiscussa reputazione in fatto di creatività, innovazione ed artigianalità italiana, è alla ricerca di nuove figure da assumere presso le diverse sedi presenti sul territorio nazionale. Le figure ricercate sono: Addetti alla Catena di Fornitura, che dovranno produrre ed elaborare analisi per soddisfare le richieste quotidiane interne, lavorare in collaborazione con il  team di produzione e merchandising e della catena di fornitura, supportare le decisioni aziendali strategiche, gestire e monitorare i progetti della catena di fornitura; Responsabili del Consolidamento, che dovranno gestire il processo di consolidamento e le relazioni con il team, coordinare i flussi di informazioni dagli uffici regionali e da altri dipartimenti, gestire la preparazione di analisi periodiche, elaborare piani di budget e previsioni  in collegamento con gli uffici regionali; Responsabili delle Operazioni Digitali, i quali dovranno guidare lo sviluppo della proposta di servizio, supportare e sfidare le prestazioni di deposito e logistica nelle regioni, al fine di essere in grado di fornire i servizi desiderati, essere il principale punto di contatto dei servizi clienti globali a livello mondiale; Addetti Ingegneria di Processo, che dovranno supportare le attività di definizione degli standard di lavorazione e i relativi tempi, analizzare i flussi di produzione e applicare e implementare i principi di lean Production.

Il Gruppo ricerca…

L’articolo completo è consultabile nel sito:http://suntini.it/diariolavoro_gucci_8_20.html .

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Il campionato mondiale 2020 di motociclismo si sviluppa su 13 gare da disputarsi in 4 mesi. Le prime due sono state corse a Jerez, in Andalusia, una città a 12 km dall’Oceano Atlantico, e a 85 km da Gibilterra. E’ una provincia bellissima fin dai tempi della dominazione moresca.
Nel corso della prima gara, il campione del mondo in carica Marc Marquez ha fatto un capitombolo a 149 km orari, in curva. Ha volato in alto come un proiettile. Durante quel secondo di volo si è attivato l’air-bag della tuta che gli ha evitato di sfracellarsi; tuttavia, mentre il corpo planava a terra, il braccio destro, disteso in avanti a protezione, è stato investito dalla ruota anteriore della moto, che a sua volta volava un po’ dietro di lui. Miracolosamente il danno si è limitato ad una frattura scomposta della parte lunga dell’omero.
Marc Marquez fa parte della scuderia della Honda. Gli altri atleti corrono per altrettante case produttrici di motociclette. Il gruppo è costituito da un capitale umano ed economico pregiatissimo del mondo motociclistico e gode di tutele di alto livello. Viene seguito, ovunque si muova, da una “Clinica mobile” che si prende cura dell’integrità dei loro corpi, data l’alta esposizione agli incidenti. Per la parte traumatologica, il gruppo di atleti è stato curato, fino a poco tempo fa dal mitico dottor Claudio Costa. Attualmente, il responsabile medico traumatologo è il dottor Xavier Mir, che esercita nella Dexeus University di Barcellona.
Il dottor Mir, dopo aver ridotto la frattura ed immobilizzato il braccio, ha sistemato Marc Marquez su un aereo e l’ha portato nella sua Università a Barcellona. Lì, lo ha operato 48 ore dopo l’incidente.
Il paziente non aveva sintomi neurologici alla mano. Muoveva bene dita e mano, sia in estensione sia in flessione, ed era capace di eseguire una presa e rilasciare. Non aveva disturbi ai movimenti del pollice e non presentava disturbi sensitivi. La clinica dimostrava che tutt’e tre i nervi importanti del braccio erano integri (radiale, mediano, ulnare). Il nervo che in questi casi corre più pericoli è il nervo radiale. Questo nervo, ad un certo punto, corre lungo un solco osseo e si rompe quando la rima di frattura è vicina. Allora il guaio è serio. Compaiono disturbi sensitivi e difficoltà ad aprire la mano; fatto che compromette la capacità di manipolare i comandi nel manubrio della moto. In tali casi, è necessario preparare chirurgicamente i due monconi di nervo e procedere alla “riunione fascicolare microscopica”. Il recupero avviene, se l’intervento riesce, in 6 mesi. Comunque, prima dell’intervento, non c’erano sintomi da compromissione del nervo radiale.
A questo punto, parole di Xaver Mir: «Si poteva ricostruire la continuità dell’osso inserendo nel suo canale interno un chiodo endomidollare di titanio», oppure si poteva applicare una placca in titanio da avvitare su un lato dei monconi. Il dottor Xavier Mir ha optato per la seconda scelta: ha praticato un’ampia incisione sul versante postero-laterale del braccio; ha isolato il nervo radiale; poi ha fissato con 10 viti una lunga placca di titanio direttamente alla parte esterna dell’omero fratturato, raddrizzandolo. Quindi ha fissato un frammento osseo, che si era staccato, con due viti ai monconi maggiori. In tutto 12 viti. Con questa tecnica si vuole che la placca funga da “stampella” all’omero e, su questa guida si formi il callo fibroso, e poi osseo. Si paga, tuttavia, il prezzo di un ampio taglio e 12 viti che, perforando l’osso, lo indeboliscono intaccandone la continuità strutturale.
E’ stata una buona scelta? Secondo la “AO Trauma Foundation” lo è stata. Secondo il mitico Claudio Costa, no. Lui l’aveva detto subito: «…per accelerare i tempi di recupero bisognava intervenire con un chiodo endomidollare, non con una placca. […] Avrei consigliato di rischiare un po’ e di mettere un chiodo, per fare un impianto più affidabile dal punto di vista della traumatologia motociclistica. Probabilmente, hanno pensato che con una placca più grande e più viti, l’impianto potesse tenere; me lo auguro. Il chiodo, probabilmente, viene tenuto come emergenza in caso di malaugurata sfortuna».
E la “sfortuna” c’è stata. Dopo 3 giorni dall’intervento Marc Marquez è salito in moto, per fare un giro di prova, e la placca si è rotta. Alla fine del giro, il campione non sentiva più la mano. Brutto segno di compromissione dei nervi del braccio. Adesso il braccio è inutilizzabile.
Dalla radiografia si vede chiaramente che la placca, con le sue 12 viti, non può dare la certezza dalla guarigione senza altre rotture in caso di banali cadute. E si vede chiaramente che, invece, il chiodo endomidollare, mostrato nella radiografia di un altro paziente fratturato di omero, operato a Carbonia, dà più sicurezza. Se il povero Marc Marquez si fosse fratturato l’omero nei tornanti del Sulcis Iglesiente sarebbe stato operato da noi con l’inserimento di un solido “chiodo endomidollare”, ma ad una condizione: avrebbe dovuto aspettare in “lista d’attesa” per 8-10 giorni, come tutti, perché da un po’ di tempo i nostri Ospedali sono carenti di Anestesisti ed Ortopedici. E bisogna aspettare. Ma Marc Marquez non aspetta.
Questa della “lista d’attesa” è un problema che non riesce ad entrare nella testa dei politici che ci hanno governato e di quelli che ci governano ora. L’umiliazione delle “liste d’attesa” viene subita da tutti con una rassegnazione tipica dei sardi, sopravvissuti a secoli di dominazioni straniere.
Però, pochi giorni fa, abbiamo avuto il fulgido esempio di un sarda che non si è rassegnata ad aspettare i tempi della assistenza ospedaliera: si tratta della bambina di Calasetta che, dopo una corsa non ha atteso ed ha preferito nascere in macchina prima di arrivare al CTO d’Iglesias.
Certamente questo non sarebbe successo se il Reparto di Ostetricia si fosse trovato ancora a Carbonia, che si trova a 27 km da Calasetta, e non a 50 km come è invece il CTO di Iglesias. Pertanto, non ce l’ha fatta.
Quattro anni fa il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Carbonia venne soppresso. Quel taglio, attuato nell’assurda credenza che dovesse tradursi in un risparmio, in realtà si è trasformato nello immiserimento dell’Ospedale e nell’aggravio di spese per le famiglie. Alcune portano le gravide a termine ad Iglesias, ma le più ricorrono agli Ospedali di Cagliari, spendendo più soldi e facendo più sacrifici. Questo assurdo allungamento della percorrenza per raggiungere i Servizi Ospedalieri equivale, per sofferenza e spese, all’allungamento delle “liste d’attesa”.
La fantastica bambina di Calasetta ha rotto l’incantesimo: ha dimostrato che si può nascere secondo i ritmi della natura. La “Burocrazia sanitaria” con lei non ha vinto.
Tanti Auguri alla bambina calasettana, al povero Marc Marquez, e anche a noi.

Mario Marroccu

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Sabato 8 agosto il festival culturale Liberevento, organizzato dall’associazione Contramilonga, avrà ospite Alessandro Cecchi Paone, giornalista, conduttore televisivo e divulgatore scientifico.

L’appuntamento è alle 22.00 alla Torre sabauda di Calasetta dove, in dialogo con il giornalista Carlo FlorisCecchi Paone ripercorrerà le pagine del suo libro “Dieci vite per la scienza (Rubettino 2012), in cui sono raccolte le interviste dell’autore alle più grandi menti italiane nel campo della scienza e della tecnologia.

L’incontro sarà seguito da Gene mangia gene, di e con Rita Atzeri. Si tratta di uno spettacolo bilingue in italiano e sardo campidanese in cui, tra una caustica ironia, si riflette sugli alimenti che mettiamo a tavola.

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«Reputo necessario informare la comunità del fatto che il virus si è materializzato anche nel nostro Comune. In base ai dati dell’Ats sono, infatti, attualmente 3 i quartesi positivi, 2 dei quali in isolamento domiciliare e 1 ricoverato in ospedale. La situazione è comunque sotto controllo e le autorità sanitarie si sono occupate, come da protocollo, di avvertire sia i familiari che tutte le persone entrate in contatto con le persone attualmente positive.»

Ad annunciarlo è stato il sindaco di Quartu Sant’Elena, Stefano Delunas, che aggiunge: «Questi contagi devono fungere da monito. La pandemia non è infatti terminata e bisogna continuare a osservare tutte le misure anti-contagio prescritte, in particolare il distanziamento sociale e l’utilizzo della mascherina negli spazi al chiuso. Abbiamo saputo limitare i contagi anche nel periodo critico e sono fiducioso sul fatto che continueremo ad assumere comportamenti responsabili, necessari per il bene nostro e del prossimo».

Antonio Caria