18 November, 2024
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Oggi negli Ospedali le “liste d’attesa” non sono più lunghissime, sono mostruose. Prendiamo il caso delle visite diabetologiche, cardiologiche, neurologiche, internistiche, pneumologiche, e anche oncologiche: siamo sicuri che l’allungamento dei tempi d’attesa, stabiliti per regolamento anti-Covid, sia meno dannoso del Covid stesso? La Sanità per le patologie più comuni è come “congelata”, immobilizzata da regolamenti.
Oggi se ne parla nella stampa perché è deceduto un noto avvocato sassarese, fratello di un esponente politico di spicco, a causa di un “aneurisma dell’aorta” diagnosticato tardivamente per effetto delle norme di distanziamento dell’Ospedale dal Cittadino.
E’ bene riconoscere rapidamente che oggi nulla è come prima, e che il Covid ha cambiato molte cose della nostra vita quotidiana; soprattutto ha “distanziato” gli Ospedali dal Cittadino.
Occorre un “nuovo contratto” tra Pazienti e Ospedale.
Per noi sulcitani la città di Cagliari, con i suoi mille ospedali, è ormai ad una distanza intollerabile a causa degli ostacoli posti dalle norme anti-Covid.
Abbiamo la necessità assoluta di abbreviare la distanza dai Servizi. L’unico modo consiste nell’istituire qui, vicino alle nostre cittadine, tutto il Servizio sanitario che ci serve quotidianamente.
Voglio portare ad esempio un caso recentemente rimbalzato su Facebook sui tormenti di una famiglia isolana che, nel periodo di Ferragosto ha chiesto soccorso per una ragazzina di 13 anni.
La ragazzina cominciò a lamentare, di sera, dolori al quadrante inferiore destro dell’addome, accompagnati da nausea, vomito e febbricola. Durante la notte peggiorò. La madre la condusse al Pronto Soccorso di Carbonia. Qui, dopo il “triage” e la fila d’attesa, la paziente venne visitata. Il medico era indeciso. Alla fine riferì alla madre che, data l’età, il caso non poteva essere trattato a Carbonia ma presso un Servizio specialistico di Pediatria.
La madre prese la figlia e la condusse ad Iglesias. Erano le 2.00 di notte. Qui il Pediatra si orientò per una patologia chirurgica e consigliò il ricovero presso la “Chirurgia pediatrica” del Brotzu a Cagliari. Alle 4.00 di notte la famiglia riprese il viaggio. Giuntavi alle 5.00, dopo un’altra fila d’attesa, la bambina venne vista dal chirurgo. Questi decise di seguire un comportamento “attendistico”: non ricoverò la paziente e la rispedì a Sant’Antioco. Verso le 7.00 del mattino la famigliola era a casa. Fortunatamente la piccola paziente oggi sta bene.
La madre su Facebook ha lamentato: il disagio, le sofferenze, l’attesa, le incomprensioni, la stanchezza di una notte di viaggi, l’atteggiamento “respingente” legato alle regole di distanziamento, e la sostanziale “inutilità” di tutto.
Dopo la pubblicazione sono comparse altre segnalazioni simili.

Questo fatto documenta la necessità che le Autorità si dedichino a studiarci sopra. Vi sono contenute: segnalazioni, denunce di disagio e sottintesi suggerimenti per il ripristino della normalità.
Analisi degli elementi salienti:
– Il medico di base, per regolamento anti-Covid, può solo raccogliere l’anamnesi telefonica e spedire in ospedale il paziente.
– All’ospedale di Carbonia non c’è più la Pediatria da 10 anni, e non si operano più i bambini da 37 anni.
– Ad Iglesias è stata chiusa la “Chirurgia pediatrica”. Oggi il Servizio si trova solo a Cagliari.
– Il chirurgo pediatra di Cagliari, in questo caso specifico, ha scelto un atteggiamento di tipoosservazional, attendistico”, e ha rispedito a casa la bambina nella supposizione che potesse guarire spontaneamente. Naturalmente, questa scelta attendista comporta anche la raccomandazione di ripresentarsi nel caso peggiorassero i sintomi. Questa scelta è logica nel contesto di un regolamento di distanziamento Covid, ma è assurda e deleteria per chi deve adeguarsi: la famiglia. Nessuno ha tenuto conto delle enormi distanze percorse dalla piccola paziente per raggiungere dapprima Carbonia, poi Iglesias e, infine Cagliari alle 2.00 e alle 4.00 della notte. E’ evidente che anche il programma di controllare un sospetto “addome acuto” su una paziente che risiede a 100 chilometri di distanza è intollerabile. Ed è intollerabile la minimizzazione schematicamente burocratica di questo fatto così grave. Se si va ad analizzare, si scopre che nessuno ha la benché minima responsabilità per tanta carenza sanitaria. La burocrazia difensiva ha vinto.
– Se la paziente fosse stata ricoverata subito in osservazione a Carbonia, con la corretta assistenza pediatrica, avremmo avuto la soluzione ideale. Ma non si può fare per due motivi. 1: Non c’è più la Pediatria. 2: Non vengono più operati i ragazzini sotto i 17 anni.

Il fatto raccontato ci obbliga a prendere coscienza che le nostre città del Sulcis Iglesiente sono, da un punto di vista sanitario, una periferia sottoservita. La carenza di Sanità, Scuola, Lavoro, scoraggiano le giovani coppie dall’avere figli e inducono a lasciare il territorio per stabilirsi dove ci si sente più sicuri. Si chiama: “Spopolamento”.

Fino a 37 anni fa, non era così.
Tutti i bambini e gli adolescenti fino ai 16 anni venivano ricoverati all’Ospedale di Carbonia, o di Iglesias, e qui venivano osservati, studiati, curati ed operati. Si operavano con successo casi difficilissimi. Tra le corsie di Chirurgia Generale vi erano corsie per i bambini. Questi venivano operati regolarmente per tutte le urgenze addominali, urologiche e traumatiche.
Un caso che vale la pena citare, come urgenza pediatrica, avvenuto al Pronto Soccorso di Carbonia, è quello che segue. Un giorno molto lontano di almeno 50 anni fa, un giovane signore conduceva per mano una bimbetta di 4 anni. Una manina teneva quella del padre; l’altra teneva una bambolina. All’apparenza la bambina stava bene, ma il padre, per prudenza l’aveva portata a controllo al Pronto Soccorso. Era successo che, mentre imbiancava i muri di casa, stava su una scala “a libro”. La scala era caduta colpendo la bambina a sul fianco sinistro. Apparentemente non era successo nulla. All’improvviso la bambina chiese di fare la pipì: urinò sangue. Poi sbiancò ed il polso divenne impercettibile. Era in quel momento in sala operatoria il professor Lionello Orrù. Uscì in fretta; visitò la bambina e si orientò subito per la diagnosi di “anemia emorragica acuta da rottura del rene sinistro”. Valutò anche il fatto che la scala, cadendo, aveva contuso il fianco sinistro e, tra il fianco ed il rene c’è la milza. La bambina venne subito portata in sala operatoria. In pochi minuti era già in condizioni disperate. Il Professore aprì l’addome. Era pieno di sangue.
Rimosse il sangue e vide che proveniva dalla milza, che era spappolata. Asportò la milza. Subito la pressione arteriosa della bambina risalì; il ritmo cardiaco migliorò, e l’anestesista disse: «Professore…presa per i capelli». Esposto il rene sinistro, ne suturò un’ampia rima di frattura. La bambina sopravvisse e penso che oggi sia madre e nonna. Se questo fatto fosse avvenuto oggi, la bambina non si sarebbe salvata.
Questa chirurgia, fino al 1983, si faceva comunemente sia sugli adulti che sui pazienti pediatrici. Si operarono migliaia di appendiciti acute, ernie strozzate, peritoniti, occlusioni intestinali, e andavano bene. Fino ad allora il Chirurgo generale operava regolarmente anche i bambini. Poi il caso veniva seguito dai Pediatri fino alla dimissione.
Nel 1983 venne inaugurato il reparto di Chirurgia pediatrica al Fratelli Crobu di Iglesias. Da allora nei reparti di Chirurgia Generale non si operarono più i bambini.
Oggi le cose si sono capovolte rispetto al 1983. La Chirurgia Pediatrica di Iglesias è stata chiusa da qualche anno ed i bambini, fino ai 16 anni, devono recarsi a Cagliari.
Secondo la teoria degli “Hub and Spoke” noi siamo i raggi ( spoke) e Cagliari è l’Hub, cioè il centro della ruota verso cui devono convergere i raggi. Lì devono convergere tutti i malati pediatrici.
Si può capire che questa teoria possa essere valida per i trapianti d’organo, la cardiochirurgia e la neurochirurgia, ma per tutte le altre chirurgie addominali urinarie e traumatologiche, questo non ha senso. Ne stiamo vivendo le conseguenze.
E’ necessario che le nostre Chirurgie generali si facciano nuovamente carico dell’assistenza ai pazienti pediatrici. Naturalmente devono urgentemente riaprire le Unità specialistiche di Pediatria.
Oggi che Cagliari è stata resa ancora più lontana dalle norme di distanziamento anti-Covid, dal traffico pazzesco e dall’atteggiamento respingente dei Pronto Soccorso per eccessivo carico di lavoro, abbiamo la necessità assoluta di riprenderci la nostra Sanità, e ridiventare autosufficienti, ricostituendo i nostri Ospedali.
Naturalmente è necessario che l’opinione pubblica sia consapevole di questi fatti dimenticati e spinga i Politici competenti e i Sindaci, a farci restituire tutto il maltolto.

Mario Marroccu

 

Si conclude domani, sabato 29 agosto, la XII edizione della rassegna “Notti a Monte Sirai”Alle ore 21.30, Francesco Montanari andrà in scena, nel sito archeologico di Monte Sirai, a Carbonia, con una rappresentazione difficile e misteriosa: il Processo a Shylock. Il testo è liberamente ispirato a “Il Mercante di Venezia” di William Shakespeare. Con Francesco Montanari – voce recitante, testo di Tommaso Mattei, produzione Aida Studio. Nasce da un’idea di Elena Marazzita. Nico Gori al clarinetto, e Massimo Moriconi al basso elettrico. Musiche di Nico Gori.

Nel testo proposto viene analizzato il rapporto tra uomo e denaro. Quando si traffica con i soldi spesso si dimentica che si sta toccando la carne degli uomini, i loro corpi e i loro destini. Anche amori, affetti, passioni in questa storia si traducono in denaro, oro, gioielli. Il mondo concreto di Venezia si contrappone al mondo mitico di Belmonte, ma i problemi degli uomini e delle donne che li abitano sono gli stessi: la malinconia d’amore, il denaro che non basta a riempire la vita, il dilemma della scelta del proprio destino, la ricerca disperante di un equilibrio impossibile e di un’indefinibile felicità.

William Shakespeare ci regala un formidabile affresco della natura umana e il mondo che ci sembra così equilibrato, chiaramente diviso in buoni a malvagi, colpevoli e innocenti, eletti e reietti, mostra le sue crepe e si rivela fragile, precario e relativo.

 

 

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55 nuovi casi di positività al Covid-19 sono stati accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna. Salgono a 2.022 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza.
Resta invariato il numero delle vittime, 134. In totale sono stati eseguiti 131.604 tamponi, con un incremento di 1.552 test rispetto all’ultimo aggiornamento. Sono invece 23 (uno in meno rispetto al bollettino di ieri) i pazienti ricoverati in ospedale. Invariato il numero di pazienti in terapia intensiva, 2. Le persone in isolamento domiciliare sono 597. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.262 pazienti guariti, più altri 4 guariti clinicamente.
Sul territorio, dei 2.022 casi positivi complessivamente accertati, 362 (+13) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 212 (+10) nel Sud Sardegna, 64 a Oristano, 122 (+2) a Nuoro, 1.262 (+30) a Sassari.

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Il comune di Carbonia ha pubblica l’avviso per l’assegnazione dei contributi per la gestione dei servizi educativi di prima infanzia e scuole dell’infanzia paritarie. L’obiettivo è garantire la copertura di quota parte dei costi sostenuti dai soggetti gestori per gli anni educativo-scolastici 2019-2020 e 2020-2021.
La copertura tiene conto della chiusura anticipata dei servizi nell’anno educativo-scolastico 2019-2020 a seguito del DPCM 4 marzo 2020, che ha determinato il mancato introito delle rette di frequenza, lasciando invariati i costi fissi di gestione.
I beneficiari del contributo potranno essere i soggetti gestori dei seguenti servizi, ubicati nel territorio comunale o dell’Unione dei Comuni, funzionanti per gli anni educativo-scolastici 2019-2020 e 2020-2021:
Servizi educativi prima infanzia 0-3 anni, siano essi in gestione diretta o indiretta comunale, convenzionati e non convenzionati. Le tipologie di servizi ammessi comprendono: asili nido, micronidi, nidi aziendali e sezioni primavera;
Scuole dell’Infanzia in possesso del riconoscimento di parità, ai sensi della Legge 62 del 2000.
Dovrà essere presentata una specifica domanda di accesso al finanziamento per ogni singolo servizio prima infanzia gestito (nido/micronido/sezione primavera) e per ogni singola scuola dell’infanzia paritaria gestita. La modalità di trasmissione dell’istanza dovrà avvenire via Pec al seguente indirizzo: comcarbonia@pec.comcarbonia.org o all’Ufficio Protocollo del Comune di Carbonia entro il 14 settembre 2020.

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Firmato l’accordo e fissato il prezzo de l’energia per i prossimi cinque anni, ora il revamping per lo stabilimento Sider Alloys di Portovesme.
Qual è lo stato della ripresa produttiva? Lo abbiamo chiesto ad Angelo Diciotti. segretario territoriale CUB.
«Al momento l’unica cosa certa è che l’11 settembre ci verrà presentato ufficialmente il Piano e solamente allora sarà possibile dare un giudizio compiutodice Angelo Diciotti –. Questo è il terzo Piano che ci viene presentato. Ad oggi, tutti i buoni propositi sono stati disattesi e inoltreconclude Angelo Diciotti – sulla stampa (leggi Sole 24 Ore) è apparso un articolo nel quale non viene evidenziato che l’accordo sull’energia prevede l’utilizzo in stabilimento dal gennaio 2022.»
Armando Cusa

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«Giù le mani dalla provincia del Sud Sardegna e presto del Sulcis Iglesiente.»

A dirlo è l’on. Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.

«Il 26 agosto scorso l’amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Mario Mossa, ha decretato la proroga degli incarichi ai dirigenti dell’Area Lavori Pubblici e dell’Area Ambiente, Mario Mammarella e Gianroberto Cani ha scritto in una nota Fabio Usai -. Entrambi, in scadenza alla fine di quest’anno, hanno ottenuto la proroga del proprio incarico fino al 30 dicembre 2022. I due dirigenti avevano avuto il conferimento dell’incarico il 30 dicembre 2019 per la durata di un anno e comunque fino alla scadenza del mandato dell’Amministratore Straordinario. Salvo le proroghe previste dalla legge.»

«Ciò che è avvenuto in questi giorni è di una gravità assolutaha aggiunto Fabio Usai E ancorché nel decreto di proroga le procedure attuate siano state rappresentate come rispettose delle normative di legge, le stesse potrebbero in realtà presentare vizi di illegittimità sui quali certamente sarà mia cura ottenere celeri riscontri. Ma il dato che emerge in tutta la sua preponderanza, è la totale insensibilità politica e assenza di rispetto istituzionale dell’Amministratore Straordinario Mario Mossa, il quale, a ormai pochissime settimane dall’approvazione definitiva della nuova riforma regionale degli enti locali, che ridisegnerà la geografia delle province in Sardegna e conseguentemente la loro governance, e che darà luogo alla sua sostituzione nel ruolo di Amministratore Straordinario.»

«Si arroga il diritto di decretare le nuove proroghe senza tenere conto delle prerogative, dei piani programmatici e degli atti di indirizzo, che saranno certamente adottati dachi molto presto gli succederà.»

«E se a pensar male si fa peccato, ma spesso ci s’azzecca, come amava affermare uno storico rappresentante politico in auge nel secolo scorso, non vorrei pensare che dietro questa improvvisa quanto immotivata decisione del dottor Mossa ci siano invece ragioni di convenienza politicaha rimarcato Fabio Usai -. Perché ciò sarebbe ancor più intollerabile. Tali dubbi sussistono in quanto il dottor Mossa, fu nominato la prima volta nel suo ruolo il 27 dicembre 2017 dall’allora governo regionale di centrosinistra. Nel dicembre 2019 ottenne una piccola proroga di un anno per accompagnare la fase di traghettamento dell’ente intermedio fino all’approvazione della nuova riforma degli enti locali, oggi in dirittura d’arrivo; e comunque non oltre il dicembre 2020.»

«Dunque, perché mai un Amministratore Straordinario alla fine del suo mandato si arroga il diritto di decretare proroghe per gli anni successivi? Voglio ribadire chiaramente che ogni azione di questo tipo, ossia che travalica il buon senso e il rispetto delle prerogative di chi presto andrà a sostituirlo, non solo è istituzionalmente inopportuna, ma addirittura sortisce l’effetto di danneggiare il processo di ricostituzione delle nuove province fra cui quella del Sulcis Iglesiente. Per la rinascita delle quali nel febbraio 2019 gli elettori si sono chiaramente espressiha concluso Fabio Usai -. In ogni sede, a partire da quella del Consiglio regionale, contrasterò le decisioni odierne e qualsiasi tentativo di utilizzare l’ente provinciale come un luogo ove occupare caselle e posti di comando o inquinare i pozzi per chi presto dovrà assumere il ruolo di ricostruire ciò che altri hanno distrutto o non hanno saputo tutelare in passato.»

«Questa decisione mi pare inopportuna e irrispettosaha commentato l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna, l’intervento di Fabio Usai -, nei prossimi giorni il Consiglio regionale voterà la riforma degli enti locali e ci saranno nuovi soggetti che dovranno decidere il futuro delle province, ora, un amministratore straordinario e/o commissario non può imporre decisioni che vadano oltre il il tempo del proprio incarico…Ovviamente sentirò il dott. Mossa e gli chiederò spiegazioni in merito a queste scelte che giudico quanto meno inopportune!!!»

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Ieri notte, i carabinieri della stazione di Carbonia Principale, hanno arrestato M.M., trantaduenne del posto, sorpreso in flagranza di furto su autovettura. Poco prima di mezzanotte, mentre erano impegnati in uno dei servizi di potenziamento dei controlli del territorio, gli agenti della pattuglia della Stazione di Carbonia Principale, sono stati dirottati all’inizio di via Curiel, dove un cittadino aveva appena segnalato all’utenza del pronto intervento 112, il tentativo di furto di un’autovettura Volkswagen Golf, posteggiata nella via, ad opera di un individuo che rovistava all’interno dell’abitacolo. L’immediatezza e la rapidità dell’intervento, ha consentito al personale della Stazione di sorprendere il malvivente ancora all’interno dell’autovettura, dalla quale aveva già asportato alcuni oggetti di modesto valore che sono stati immediatamente restituiti al legittimo proprietario, che abita poco distante. L’individuo, ben noto agli ai carabinieri perché gravato da numerosi precedenti specifici, è stato immediatamente arrestato e condotto al proprio domicilio, in regime di arresti domiciliari. Nella mattinata è stato condotto davanti al Giudice del Tribunale di Cagliari che, convalidando l’arresto, ha concesso termini a difesa rinviando il processo al dieci settembre, disponendo fino ad allora gli arresti domiciliari.

I sommozzatori, la squadra nautica e la squadra di terra dei vigili del fuoco del distaccamento del Porto sono intervenuti per soccorrere un’imbarcazione. Una coppia di turisti tedeschi, durante le operazioni di ingresso nel porto di Cagliari, con la loro barca sono andati ad urtare il molo di levante, danneggiando il dritto di prua e creando una falla che scendeva di circa 40 cm la linea di galleggiamento. Le squadre intervenute sono riuscite a tamponare la falla con dei cuscini e delle coperte, e hanno iniziato le operazioni di aspirazione dell’acqua sostenendo il galleggiamento della barca con dei palloni gonfiabili. Sul posto anche gli uomini della Capitaneria di porto per gli adempimenti di competenza.

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Dopo la grande serata inaugurale, impreziosita dai concerti di due band storiche del panorama blues nazionale, la Gnola Blues Band e la Treves Blues Band, questa sera il 30° Festival Narcao Blues propone altri due appuntamenti imperdibili per gli amanti della musica blues.

Alle 21.30 riabbraccerà virtualmente il pubblico di Narcao Blues il duo Don Leone, composto dai sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra e batteria), un progetto nato dall’urgenza espressiva dei suoi musicisti dopo un’intensa attività su palcoscenici regionali e nazionali. Chitarra slide, battiti di mani, voci rauche e una vecchia valigia sulla quale tenere il tempo: è questa l’essenza di Don Leone, vincitore dell’edizione 2017 dell’Italian Blues Challenge che l’ha portato a competere nella finale dell’European Blues Challenge 2018 ad Hell in Norvegia e alle semifinali mondiali dell’International Blues Challenge a Memphis.

Chiusura della seconda serata con l’heavy blues dei cagliaritani King Howl, formazione attiva dal 2009 e composta da Diego Pani (voce e armonica), Marco Antagonista (chitarra) e Alessandro Cau (basso) e Alessandro Sedda (batteria). I suoni della prima metà del Novecento, di grandi del blues come Son House, Howlin’ Wolf e Robert Johnson, vengono filtrati assumendo nuove forme, incorporando gli stili dello stoner rock, della psichedelia, in un crossover elaborato in maniera spontanea.