Via libera in commissione Autonomia alla riforma che reistituisce le 4 Province cancellate dal referendum il 6 maggio 2012
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La commissione Autonomia del Consiglio regionale, ha dato il via libera alla legge di riforma degli Enti locali che prevede la suddivisione del territorio regionale in 2 Città Metropolitane (Cagliari e Sassari) e 6 Province (Nuoro, Oristano, Gallura, Sulcis Iglesiente, Medio Campidano ed Ogliastra). In definitiva, si ritorna allo stato pre-referendum del 6 maggio 2012, con la differenza che le province di Cagliari e Sassari diventano Città Metropolitane.
«Una riforma che restituisce ai territori voce e competenze e che riavvicina i cittadini alle Istituzioni.» Il presidente della Regione Christian Solinas commenta con soddisfazione il via libera alla riforma degli Enti Locali, varata dalla commissione Autonomia «con un segnale – dice il presidente della Regione – di forte unità tra le forze politiche di maggioranza, che hanno trovato un accordo solido su un testo di grande valore. La riforma, produrrà effetti positivi non solo per le grandi aree urbane ma anche per i territori e le comunità dell’interno, con una maggiore partecipazione e un vero decentramento di rappresentanza e servizi. Il testo, precisa il Presidente viene incontro anche alle giuste rivendicazioni avanzate da Sassari, che sarà Città Metropolitana, e da Cagliari, che amplia notevolmente la propria rappresentanza, in un disegno istituzionale di grande respiro che tiene conto di fattori demografici, storici, culturali. Questa riforma – aggiunge il presidente Christian Solinas -, è uno dei cardini del disegno complessivo di ammodernamento e razionalizzazione degli Enti Locali, che troverà pieno compimento con una rivisitazione complessiva della stessa macchina regionale».
«Frutto di un lungo confronto con le realtà locali e territoriali, la riforma – sottolinea l’assessore Quirico Sanna -, è espressione della volontà di partecipazione dei territori, ed è uno strumento efficace per ottimizzare le risorse, anche mediante future e volontarie adesioni a forme di unione tra Province. Vogliamo portare in Aula la riforma dopo Ferragosto, conclude l’assessore, per dare in tempi rapidi nuove energie e nuovi strumenti di partecipazione democratica alle nostre comunità.»
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