Cristina Da Massa: «Si parla tanto di Sanità di eccellenza e spesso si dimentica quanto valore e professionalità si può trovare in un ospedale di provincia»
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L’emergenza Coronavirus ha fatto emergere tutti i limiti di un politica sanitaria che da anni, su tutto il territorio nazionale e, ancor più in Sardegna, ha puntato sulla centralizzazione dei servizi, tagliando drasticamente le risorse e quindi i servizi nei territori, dove pure, nonostante tutto, operano ancora professionisti di assoluta eccellenza.
La conferma che la buona sanità, alla fine, la fanno comunque gli operatori, arriva da una testimonianza di una turista, Cristina Da Massa, pubblicata alcune ore fa su Facebook.
«Vorrei ringraziare l’Ospedale Sirai di Carbonia e in particolare i reparti di Ortopedia-Traumatologia e quello di Fisiatria per la cura, la professionalità, la bravura con cui hanno operato e riabilitato mio marito, Marco Locci, che cadendo in barca si era fratturato il femore – racconta Cristina Da Massa -. Si parla tanto di Sanità di eccellenza e spesso si dimentica quanto valore e professionalità si può trovare in un ospedale di provincia.»
«Sentiti ringraziamenti al Chirurgo, ai Medici, agli Infermieri e a tutta la struttura – conclude Cristina Da Massa – che non posso che lodare e ricordare ai Sardi che nella loro bella terra hanno anche un Ospedale degno di nota.»
Marco Locci, 86 anni, nativo di Sant’Antioco, è residente quasi da sempre a La Spezia. E’ un ufficiale in congedo della Marina Militare.
Testimonianze come quella di Cristina Da Massa, dovrebbero far riflettere chi fa le scelte in materia di Sanità e decide dove destinare le risorse, sostenere i servizi esistenti e creare quelli mancanti (in diversi casi sottratti nel corso degli anni “cavalcando” la politica dell’accentramento nel capoluogo regionale).
Giampaolo Cirronis
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