21 November, 2024
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Sono 73 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna. Salgono a 2.316 i casi dall’inizio dell’emergenza. 65 dei 73 nuovi casi, sono maturati da attività di screening e 8 da sospetto diagnostico. Oggi si registra una nuova vittima, un paziente di 77 anni, con gravi patologie pregresse, ricoverato a Sassari, in terapia subintensiva. I decessi salgono a 135.

In totale sono stati eseguiti 139.273 tamponi, con un incremento di 1.907 test rispetto all’ultimo aggiornamento. Sono invece 32 i pazienti ricoverati in ospedale (+1 rispetto al dato di ieri). Cinque attualmente i pazienti in terapia intensiva (al totale si sottrae un’unità conteggiata erroneamente nella giornata di ieri). Le persone in isolamento domiciliare sono 872. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.268 pazienti guariti, più altri 4 guariti clinicamente.
Sul territorio, dei 2.316 casi positivi complessivamente accertati, 418 (+12) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 233 (+1) nel Sud Sardegna, 76 (+9) a Oristano, 165 (+5) a Nuoro, 1.424 (+46) a Sassari

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Il ricco programma degli eventi del 250° anniversario della fondazione del comune di Calasetta è stato presentato questa mattina a Cagliari, negli spazi dell’Exma. Sono intervenuti Claudia Mura, sindaca di Calasetta; Igor Lobascio, assessore della Cultura del comune di Calasett; Efisio Carbone, direttore del MACC, il Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta; Stefano Delunas, presidente dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

Millesettecentosessantanove: trentotto famiglie di pescatori di corallo e, poi, di tonni – genti di origini liguri, di Pegli, provenienti dall’isola tunisina di Tabarka, che avevano già fondato Carloforte trent’anni prima – chiedono al re Carlo Emanuele III di Savoia di popolare anche la costa settentrionale dell’isola di Sant’Antioco. Giunge così nella punta estrema di quel lembo di Sardegna sud-occidentale una prima comunità di Tabarchini. Quei coloni si insediarono, formalmente, nel settembre del 1770, duecentocinquant’anni fa, in quel luogo dal nome poetico, Cala di Seta (secondo alcune interpretazioni, dal sardo campidanese Cala de Seda, ovvero Cal’e Seda, perché i fondali dell’arcipelago sulcitano hanno sempre abbondato di una “seta di mare”; naturale, il bisso, ricavato dai filamenti secreti da particolari molluschi, le “nacchere”). E si stabilirono proprio di fronte all’isola di San Pietro e al suo centro abitato, Carloforte. Poi arrivarono coloni piemontesi, da Carignano (preziose le loro tecniche di coltivazione vitivinicola, da cui la produzione del  famoso Carignano del Sulcis), infine, giunsero altri coloni, dalla Sicilia. Gli originari tratti tabarchini e liguri sono però sempre rimasti immutati nella cultura e nelle tradizioni locali, compresa la lingua tabarchina, l’idioma ligure parlato a Calasetta e a Carloforte, ed il simbolo del paese, l’imponente torre costiera sabauda che lo domina.
E il comune di Calasetta ha voluto celebrare con tutti gli onori, con il sostegno della Regione Sardegna (Assessorati alla Cultura e al Turismo), il prezioso contributo della Fondazione di Sardegna e con l’organizzazione dell’Associazione Enti locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, il 250° anniversario della fondazione del paese tabarchino, con un programma denso e ricco di eventi, nel totale rispetto delle norme anti-Covid. Programma lungo, che è partito lo scorso 6 agosto, fra serate letterarie (con ospiti come Grazia Di Michele, Alessandro Cecchi Paone e Giampiero Mughini per il festival LiberEvento), presentazioni di libri, mostre e passeggiate culturali, curate dalla Fondazione MACC (Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta) e dalla cooperativa Millepiedi, fra i partner delle iniziative, e che troverà il suo culmine in questa prima settimana di settembre, fino al 6, data che segna il 250esimo e in cui si svolgerà la cerimonia commemorativa civile, per poi proseguire con gli appuntamenti legati alla festa del patrono del paese, San Maurizio (fra il 20 e il 26 settembre).
Una curiosità: “Piccola Torino”, così viene definita Calasetta. Perché? Sempre a partire dal 1770 ebbe inizio la sua costruzione per opera di Pietro Belly, ingegnere militare piemontese, che dà oggi il nome alla piazza principale del paese e che progettò un borgo concepito a scacchiera, proprio come la prima capitale dell’Italia unita, arrampicato su una collinetta, dove spicca la Torre settecentesca, e che va a declinare in modo estremamente regolare e ordinato fino al porto.

«Duecentocinquant’anni fa un gruppo di uomini e donne si insediava a Calasetta per dare vita al nostro paesericorda Claudia Mura, sindaca del comune tabarchino, che sottolinea -: in questo 2020, segnato da una delle più grandi sfide che come essere umani ci siamo trovati ad affrontare, vogliamo ancorarci, ancora più saldamente, alle nostre radici, stringerci come comunità, per continuare insieme a costruire la nostra storia. Nonostante le limitazioni legate all’emergenza sanitariaconclude Claudia Muraabbiamo voluto con forza che questa importante data per la nostra comunità non passasse sottotono e che i festeggiamenti, nel rispetto della normativa vigente, non venissero rimandati».

Il programma
Eventi legati all’ufficialità del 250° anniversario della fondazione, valorizzazione della cultura tabarchina, del territorio e dei prodotti locali, concerti, convegni, itinerari storico – culturali e
naturalistici, arte e performance artistiche: questo il menù degli appuntamenti che Calasetta continuerà a ospitare nel mese di settembre. In Piazza Belly è stato allestito ed è attivo un info-point, dove è possibile ricevere tutte le informazioni utili sugli eventi in programma ed effettuare le relative prenotazioni (tel. 347 0502072).
Mentre fino al 6 settembre il Museo MACC – che accoglie fino al 20 ottobre la mostra COSMOMED, tracce di cosmopolitismo intorno al Mediterraneo, migrazioni, memorie, attualità – ospiterà ogni giorno, alle 11.00 e alle 17.00, Dalle radici al contemporaneo, laboratori didattici per bambini curati dalla Fondazione del Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta, la serata di giovedì 3 prevede nel Piazzale della Torre Sabauda, alle 19.00, un concerto del QUARTETTO D’ARCHI CASTELLO, guidato dal violinista Alessio De Vita, che proporrà un repertorio cameristico con musiche della fine del ‘700.
L’ensemble nasce nel 1999 ed è composto da musicisti che si sono formati nelle più prestigiose accademie internazionali, fra cui la F. Liszt Academy of Music di Budapest e l’Orchestra Giovanile Italiana, e che hanno collaborato con alcune fra le più importanti istituzioni concertistiche nazionali e internazionali, come l’Orchestra Filarmonica del Mediterraneo e l’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari. Il quartetto, che vanta anche numerose incisioni discografiche, si esibisce nei più importanti teatri isolani e della Penisola, con un repertorio che spazia dalla musica classica alla musica “leggera”.
Venerdì 4, nell’Aula consiliare del Comune si svolgerà, dalle 18.30, il convegno Lentiggia naigra de Cadesedda – La lenticchia nera di Calasetta. Una biodiversità agricola identitaria, organizzato dal comune di Calasetta in collaborazione con l’Agenzia Laore Sardegna (Agenzia regionale per lo sviluppo in agricoltura) e la Comunità di tutela biodiversità – Lenticchia nera di Calasetta. Ai saluti della Sindaca Claudia Mura, di Igor Lobascio, assessore comunale della Cultura, ed Ambra Cincotti, consigliera comunale referente del progetto di valorizzazione della lenticchia nera, seguirà la presentazione di un breve filmato con testimonianze storiche sulla lentiggia naigra de cadesedda, curato dalla Comunità di tutela. Per parlare degli aspetti storici, culturali ed identitari, del progetto e dei percorsi di valorizzazione della biodiversità vegetale della lenticchia nera calasettana interverranno Silvana Pusceddu (Comunità di tutela), Luca Mameli (Agenzia Agris Sardegna), Francesco Sanna (Agenzia Laore Sardegna). In chiusura uno chef locale presenterà le potenzialità gastronomiche della lenticchia nera e la Comunità per la sua tutela consegnerà ufficialmente la documentazione storica (relazioni, interviste, filmati e foto) al Museo della Cultura Tabarchina “Ràixe”, che in calasettano significa “radice”, per l’appunto.
E proprio dall’Archivio Multimediale della Cultura Tabarchina “Ràixe”, in via Umberto 61, partirà alle 19.00 una Passeggiata naturalistica, condotta dalla guida specializzata Annalisa Mura, di Aguadora Experience, che rientra negli itinerari culturali con visite guidate curati dalla cooperativa Millepiedi. L’ex Tonnara e la scogliera del Nido dei Passeri, le mete (per le prenotazioni: 328 8836251; raixe@coopmillepiedi.it).
La prima edizione del Babel Music Fest si aprirà, alle 22.00, in Piazza Principato di Monaco (nella passeggiata del Porto) con il concerto dei CORDAS ET CANNAS.

Band capitanata da Francesco Pilu, voce storica del gruppo e polistrumentista (armonica, launeddas, organetto), che l’ha fondata a Olbia nel 1978, i Cordas et Cannas fin dalle origini incidono ed eseguono musica tradizionale e composizioni proprie in limba, rivalutando il repertorio dei poetas e cantadores, una rielaborazione musicale contaminata da elementi rock e jazz, che li ha avvicinati anche alle nuove generazioni. Band flessibile, quella dei Cordas, nel trattare, in tempi non sospetti, la musica sarda in forma aperta verso altre culture, che ha ottenuto così risultati affascinanti e individuato interessanti possibilità di confronto sul piano internazionale.
Il gruppo ha suonato dal vivo in tutta la Sardegna, nella Penisola e all'estero (Europa, Stati Uniti, Canada, Sud America, Australia), ha partecipato al festival Womad di Peter Gabriel, collaborato con artisti come Paolo Fresu, Antonello Salis, Gavino Murgia, Marino De Rosas e Andrea Parodi. Del 2018 l’album più recente, “Terra Muda”.
Ad aprire gli appuntamenti di sabato 5 sarà ancora una Passeggiata nel centro storico, condotta da Annalisa Mura, a cura della cooperativa Millepiedi, con partenza sempre dall’Archivio Multimediale “Ràixe” alle 19.00 (con prenotazione). Alle 21.00, il Piazzale della Torre accoglierà alle 21.00 il Concerto d’;estate della storica “Banda Musicale G. Puccini”; di Calasetta.
E alle 22.00, per il Babel Music Fest, nel palco deputato di Piazza Principato di Monaco l’interessante concerto dei gruppi SABER SYSTÈME e GAI SABER.
I SABER SYSTÈME, “sistema sapere”, nascono nel 2014. Piemontesi, del Cuneese, hanno sviluppato una proposta musicale “glocal”, che si riferisce strettamente alla musica, alla cultura e alle lingue del proprio territorio transfrontaliero e che, nello stesso tempo, mescola world music e pop elettronico di oggi, sempre presenti nelle loro performance. L’occitano e l’italiano sono le lingue che utilizzano, ma anche le vicine francese e spagnolo, con qualche accenno al “dioula” dell’Africa occidentale, lingua madre della cantante Fatima. I Saber Système, proprio per la loro musica che mixa conoscenza delle proprie radici e modernità, hanno ricevuto apprezzamenti importanti a livello internazionale, in particolare da esponenti della scena musicale underground europea. Partecipano ai più importanti festival internazionali di world music e musica etnica.
I GAI SABER nascono invece prima, nel 1992, e la loro ricerca parte dalla musica colta dei trovatori medievali di lingua occitana. Si ispirano quindi al significato profondo della poetica trobadorica, parlano nei loro brani di convivenza e tolleranza e nelle loro linee melodiche si ritrovano i tratti della musica araba, i legami con la musica popolare, i riferimenti alla musica sacra gregoriana. Anche i Gai Saber mescolano sonorità diverse, sospese fra tradizione e modernità, fondendo folk, rock, musica latina ed elettronica. La multimedialità caratterizza spesso i concerti del gruppo, che ha partecipato a molti importanti eventi musicali in Italia e in Europa, in particolare in Francia, e ricevuto importanti riconoscimenti.
Domenica 6 settembre si arriverà al clou delle celebrazioni per il 250° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL COMUNE DI CALASETTA. La mattinata si aprirà alle 9.30 con una cerimonia religiosa nella chiesa di San Maurizio. Alle 10.30, in Piazza Belly avrà inizio la cerimonia commemorativa civile, momento solenne alla presenza di autorità civili, religiose e militari. Ma la giornata del 6 sarà lunga e densa di eventi. Alle 9.00 si darà il via, dagli impianti sportivi, a “Calasetta In Bike”, ciclopedalata di 30 km (evento gratuito e aperto a tutti), a cura di A.S.D. Sulcis Bike Cross Country. Nel pomeriggio, alle 16, si potrà assistere alla performance/installazione di Gabriella Locci, curata da Casa Falconieri, in collaborazione con il MACC. L’esibizione dell’artista è pensata in due momenti, quello del viaggio e quello della nascita del paese e della comunità di Calasetta. Il primo momento performativo, “E’ rosso sotto e sopra l’acqua”, avrà luogo nella spiaggia di Sottotorre, dove Gabriella Locci aprirà la sua grande opera su carta (4 metri x 7) e la spingerà in mare, facendole compiere un viaggio simbolico nell’acqua.
Il viaggio da Tabarka a quella terra che diventerà Calasetta è rappresentato dalla scelta di una gamma cromatica che si dipana quasi esclusivamente attraverso i rossi e gli aranciati, colori della vita, dell’amore ma anche delle ferite e delle difficoltà, che sicuramente hanno accompagnato un viaggio non semplice.

Dopo il viaggio il racconto della costruzione del paese, simboleggiato dalla performance partecipata “Segni minimi nello spazio del tempo”: gli abitanti di Calasetta coinvolti sposteranno 250 opere, come gli anni dalla fondazione, realizzate da Gabriella Locci sotto forma di piccoli moduli di cemento, dal museo MACC all’Archivio Multimediale Ràixe, rappresentando così la nascita del paese, la sua strutturazione, e la possibilità dell’incontro tra lo sguardo verso il contemporaneo ed il patrimonio di memoria custodito dal Museo della Cultura Tabarchina.
Alle 18.00 il momento ufficiale dell’Annullo di Poste Italiane per Calasetta 250 (in via Marconi) e alle 19.00 la cooperativa Millepiedi organizza un’altra passeggiata nel centro storico, condotta daAnnalisa Mura  (con prenotazione, consueta partenza dalla sede di “Ràixe”, in via Umberto 61).
La giornata del 250esimo si chiuderà con il terzo appuntamento del Babel Music Fest, alle 22.00, in Piazza Principato di Monaco: l’atteso concerto dell’artista di casa Matteo Leone, con la partecipazione di Farees, polistrumentista italo-tuareg di fama internazionale. Matteo Leone, cantautore, chitarrista, batterista più che emergente, dopo un percorso artistico di ricerca nella cultura afroamericana, dove il blues è stato parte essenziale, ha sentito il bisogno di tornare alle sue origini: Calasetta e l’Africa. Il concerto di Leone per Calasetta 250 è diviso in due parti: nella prima verrà eseguito il primo disco del cantante calasettano, “Scattered House Place” (“Località Case Sparse”), in lingua inglese, che racconta di Cussorgia, frazione di Calasetta dove abita, e dei luoghi cari all’artista; nella seconda verrà presentato in anteprima il nuovo disco “Ràixe”, fra afroblues e musica del deserto, interpretato interamente in tabarchino, questa la peculiarità del lavoro, essendo i brani legati alla lingua, alla storia di Calasetta e dei suoi abitanti.
L’ultima fatica discografica di Matteo Leone vede la partecipazione e collaborazione di Farees, che sarà con lui sul palco di Piazza Principato di Monaco, e diverse collaborazioni importanti, con
i gruppi tuareg maliani Terakaft e Tinariwen, pionieri del “desert rock” e del “blues del deserto”, dall’affascinante sound sahariano, e con il cantante e chitarrista statunitense Ben Harper. Il concerto di Calasetta verrà registrato per essere poi pubblicato sulla rete social, per promuovere la musica indipendente, il territorio e la cultura calasettano-tabarchina. Matteo Leone ha suonato in svariati festival in Italia e all’estero, è stato in tournée negli Stati Uniti e in Giappone, ha suonato “in casa” al Narcao Blues, al Sant’Anna Arresi Jazz, al festival Rocce Rosse, ha collaborato con artisti isolani come le Balentes e Joe Perrino.
Domenica 20 settembre, sempre nell’ambito di Calasetta 250, avrà inizio il programma di eventi legati alle celebrazioni in onore del santo patrono del paese, San Maurizio, con un torneo organizzato dal Circolo Bocciofilo proprio a lui intitolato (alle 9.30, in via Strada Vecchia).
Martedì 22, segna la data della Festa di San Maurizio, che avrà il suo momento ufficiale alle 19.00 nella chiesa omonima, dove si svolgerà una solenne funzione religiosa. Alle 18.00, intanto, in Piazza Principato di Monaco, l’appuntamento con 250 sorrisi, con l’inaugurazione della mostra e la presentazione del libro, a cura della Pro Loco di Calasetta.

Venerdì 25, nell’Aula Consiliare del Comune, alle 10.00 si terrà il convegno Calasetta 250 – Percorsi storici e culturali, in collaborazione con l’Università di Sassari ed il Parco Geominerario, mentre sabato 26 settembre il Museo MACC ospiterà, alle 19.00, la Mostra diffusa Overlap, curata dall’associazione Senza Confini di Pelle.
Nel programma di Calasetta 250 rientrano, in realtà, tre progetti promossi dal Comune tabarchino con l’importante sostegno finanziario della Fondazione di Sardegna: Calasetta: 250 anni di comunità, storia, tradizione e cultura, del quale sono parti integranti le presentazioni di libri, le mostre al Museo MACC, i concerti ede il cartellone del Babel Music Festival, un convegno e tutte le attività collegate alla cerimonia commemorativa del 6 settembre in Piazza Belly; comune di Calasetta: sviluppo della destinazione turistica, di cui fanno parte gli itinerari culturali con le passeggiate naturalistiche e nel centro storico, i laboratori e il convegno sulla lenticchia nera di Calasetta, la ciclopedalata per la promozione del territorio; Volontariato e servizio civico: un percorso di promozione e valorizzazione, che comprende le letture pubbliche in collaborazione con la Biblioteca comunale, i laboratori per bambini sulla storia di Calasetta, i tornei sportivi, la mostra e il convegno sui percorsi della memoria.

 

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«Il centrodestra ha brindato per l’approvazione della cosiddetta Riforma sanitaria. Peccato però che a quanto annunciato non corrispondano poi azioni concrete.»
Lo scrive, in una nota, Emanuele Cani, segretario regionale del Partito democratico.
Apprendiamo che si passerà alle otto Asl, un ritorno al passato che però avrà ripercussioni sulla distribuzione delle risorse e quindi dei servizi sanitari nell’ambito territoriale regionaleaggiunge Emanuele Cani -. Ad oggi mancano tutti gli elementi necessari per far diventare l’atto approvato dal Consiglio regionale, riforma. Le liste d’attesa per le visite specialistiche sono lunghe, nelle strutture periferiche i servizi vanno a rilento. Il gioco dello scaricabarile oggi, a un anno e mezzo dall’insediamento del governo regionale di centrodestra, non va più bene. Più che alla propaganda chi governa dovrebbe pensare a risolvere i problemi delle persone e assicurarsi il funzionamento del sistema sanitario. Adesso conclude Emanuele Cani ci aspettiamo di vedere la lottizzazione degli incarichi con le nomine che riguarderanno tutti gli ambiti di questo settore. Non vorremmo che proprio queste nomine distraessero chi governa dal vero obiettivo che è quello del bene comune.»

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«Il 22 settembre prossimo riapriranno le scuole in uno scenario dominato da norme anti-covid, incertezze, dubbi e paure delle famiglie. A rischio c’è la “tenuta” del nostro sistema scolastico, chiamato, in questa fase delicatissima, a prove importanti e decisive. Ecco perché è determinante giungere all’appuntamento del 22 settembre preparati e impeccabili: tutti i soggetti coinvolti, dall’Ufficio scolastico regionale fino alle Dirigenze, dalla Regione fino ai Comuni e le Province, devono dare il massimo per garantire scuole sicure e affidabili, pronte per affrontare la sfida di quest’anno scolastico che si preannuncia “speciale” e impegnativo sotto diversi punti di vista.»

Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco.

«Se da una parte i Comuni stanno facendo un gran lavoro nel comparto di propria competenza, quindi nel “primo grado” di istruzione, tra lavori ordinari e straordinari (in parte imposti dalle nuove regole), dall’altra raccogliamo segnalazioni pervenute nel nostro Municipio su diverse criticità presenti negli istituti superiori, sui quali la Provincia del Sud Sardegna ha piena competenza aggiunge Ignazio Locci -. È determinante fare tutto ciò che è necessario per colmare eventuali lacune organizzative, affinché i presidi e i dirigenti non si sentano soli e abbandonati, bensì sostenuti e ascoltati. L’auspicio è che vengano potenziati gli uffici dell’edilizia scolastica provinciali e che ai dirigenti siano assicurati gli strumenti di lavoro indispensabili, tra personale e risorse economiche – conclude Ignazio Locci -. Invito inoltre la Regione a vigilare sia sulle Province, sia sull’Azienda regionale di trasporto che dovrà traghettare centinaia di pendolari tra i diversi Comuni, rispettando tutte le norme, sia igieniche che di capienza.»

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Continuano le assunzioni di operai ed altre figure presso gli stabilimenti del gruppo Ferrero, una delle più grandi industrie dolciarie al mondo e la più grande azienda alimentare italiana, presente in 55 paesi dove lavorano circa 35.000 collaboratori.

Ferrero è sempre alla ricerca di Operai per diversi stabilimenti, i quali dovranno occuparsi soprattutto dei clienti e del prodotto per ottenere risultati brillanti; Operai di Produzione Korvella, che dovranno occuparsi della movimentazione e scarico delle materie prime in entrata sulle linee di produzione, delle attività di cernitura, sgusciatura, selezione e condizionamento di nocciole attraverso l’utilizzo dei macchinari di reparto e delle attività di imballaggio; Tecnici Manutentori Elettronici, che dovranno eseguire attività di manutenzione preventiva, predittiva ed a guasto sugli impianti di produzione, eseguire l’analisi guasti e la diagnostica sia su processi di preparazione che sulle apparecchiature più complesse; Addetti Utilities, che dovranno garantire l’efficienza degli impianti tramite attività di conduzione, monitoraggio e manutenzione e provvedere alle periodiche verifiche di sicurezza, collaborare con gli altri manutentori, etc.

Per entrare in Ferrero…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_ferrero_9_20.html .

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La Polizia locale del comune di Carbonia effettuerà nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2020 controlli sistematici su tutto il territorio comunale con l’autovelox per verificare che siano rispettati i limiti di velocità da parte dei conducenti.

Le postazioni di controllo per il rilevamento della velocità saranno di volta in volta presegnalate, a norma di legge, dall’apposito segnale stradale di indicazione temporaneo ad alta visibilità, riproducente l’iscrizione “Polizia Municipale di Carbonia – Controllo elettronico della velocità”.

L’apparecchiatura tecnica per il rilevamento sarà impiegata con la presenza e sotto il costante controllo del personale appartenente al Comando di Polizia locale di Carbonia.

Di seguito pubblichiamo il calendario delle postazioni autovelox previste nei mesi di settembre ed ottobre 2020.

«La Riforma sanitaria è ora realtà. Manteniamo così una promessa fatta ai tempi della campagna elettorale ai nostri elettori. Da esponente e rappresentate del territorio non posso che gioire per la re-istituzione della ASL del Sulcis Iglesiente che ne garantirà il giusto riconoscimento dell’autonomia territoriale.»
Lo scrive, in una nota, Michele Ennas, consigliere regionale del gruppo Lega Sardegna.
«La ASL unica ha rappresentato uno dei simboli del malgoverno della sinistra in Sardegna. Un fallimento innegabile che è sotto gli occhi di tutti – aggiunge Michele Ennas -. La tanto osannata riduzione dei costi in realtà altro non è stata che un taglio ai servizi ed un allungamento dei tempi di attesa. Che piaccia o no, la riforma nasce per porre rimedio a scelte sbagliate di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze: criticità nei posti letto, nelle liste d’attesa, nella qualità delle prestazioni. Con questa riforma, miriamo a gettare le basi per un sistema sanitario migliore, solido e che tracci una linea di discontinuità col passato. Riportiamo la ASL nei territori, in modo che la sanità sia più vicino ai cittadini e ai bisogni delle comunità, una vicinanza già dimostrata in sede di stesura del testo. Questa non è, infatti, una legge calata dall’alto, ma è il frutto del lavoro di ascolto svolto dall’assessorato alla sanità e dalla commissione consiliare che per oltre un anno hanno visitato, ascoltato e toccato con mano i problemi di pazienti, medici, operatori sanitari e cittadini di ogni singola zona. Ringrazio il nostro Presidente, Cristian Solinas, e il nostro assessore alla sanità, Mario Nieddu – conclude Michele Ennas -, per essersi fatti promotori di questa linea d’azione che ci ha consentito di arrivare a questo straordinario risultato.”

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«Oggi abbiamo approvato definitivamente la nuova riforma della sanità. Finalmente voltiamo pagina. Lo avevano promesso in campagna elettorale, che tra i primi obiettivi della nostra maggioranza ci sarebbe stata l’eliminazione e la sostituzione dell’iniqua quanto dannosa riforma sanitaria, approvata dal centrosinistra nella precedente legislatura.»
Lo ha detto, questa sera, Fabio Usai, consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.
«Una riforma, quella fino a oggi vigente, scellerata che dopo aver dato origine all’ATS (ASL unica), ha accentrato i poteri e allontanato gran parte dei servizi sanitari dal nostro territorio, ingenerando, come conseguenza, la chiusura ed il trasferimento di diversi reparti ospedalieri ed il peggioramento delle liste d’attesa per effettuare qualsiasi tipo di visita specialisticaha aggiunto Fabio Usai -. Con questa riforma ricostituiamo la ASL nel nostro territorio e restituiamo al territorio la possibilità di costruire e rimodulare, autonomamente, un’offerta sanitaria coerente con i bisogni di tutti i cittadini. Poniamo le basi per riconquistare i servizi ospedalieri e sanitari persi negli anni precedenti; ridiamo potere gestionale, economico ed amministrativo, nonché autonomia, in campo sanitario, al Sulcis Iglesienteha rimarcato Fabio Usai -. Ovviamente, la strada per ricostruire la sanità nel nostro territorio è ancora irta di ostacoli, visti gli scempi degli anni passati, ma certamente, oggi, abbiamo posto un tassello fondamentale per cambiare e migliorare la qualità della vita dei cittadini.»
«D’ora in pi, lavoreremo senza sosta all’applicazione della riforma e per dare gambe a tutti i progetti di rilancio della sanità nel Sulcis Iglesienteha concluso Fabio Usai -. Per questo grande risultato, voglio ringraziare, oltre i colleghi del Consiglio regionale, di maggioranza e di partito, anche i tanti amministratori locali, rappresentanti degli ordini professionali e delle associazioni, del sindacato e del mondo del lavoro (soprattutto in ambito sanitario), che l’autunno scorso hanno dato vita ad una mobilitazione continua nel territorio per arrivare a questo obiettivo.

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«Questa riforma ha una portata storica: è studiata per riportare la governance della sanità pubblica sul territorio, vicino ai cittadini, con il supporto di figure manageriali che si impegneranno a tradurre i bisogni della collettività in servizi e assistenza efficienti. La riforma porterà ad un miglioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari e all’acquisto di beni e servizi con procedure semplificate e coerenti per ottimizzare risparmio ed efficienza. Superiamo un modello, fondato sull’Ats, che ha paralizzato il sistema sanitario regionale e la sua capacità di rispondere al bisogno d’assistenza dei sardi, affermando, nel contempo, la volontà di tornare a investire per riqualificare i presidi ospedalieri e realizzare nuove strutture, puntando a cure moderne e di qualità.»

Lo ha detto il presidente Christian Solinas che ha espresso soddisfazione per l’approvazione, oggi in Consiglio, della legge di riforma del sistema sanitario regionale. «Abbiamo preso un impegno preciso con i cittadini e lo abbiamo onorato – ha aggiunto il presidente della Regionela riforma è il frutto di un percorso serio, ponderato e responsabile che guarda al futuro dei servizi nell’Isola e alle necessità del presente.»

Sul nuovo assetto, che porta alla suddivisione dell’azienda unica in otto Asl, Christian Solinas ha precisato: «È una vittoria dei sardi. Il risultato raggiunto è stato possibile grazie alla capacità di fare sintesi di questa maggioranza, mantenendo fermi gli obiettivi».
«Un passo decisivoha detto l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – nella direzione che abbiamo tracciato sin dall’inizio di questa legislatura. Restituiamo ai territori autonomia e allo stesso tempo, con l’istituzione dell’Ares, manterremo centralizzati quegli aspetti, come gli acquisti e la gestione del personale, che consentiranno di realizzare una spesa efficiente attraverso le economie di scala, a vantaggio di tutto il sistema regionale.»
«Abbiamo importanti sfide davanti a noi. L’emergenza Covid-19ha concluso Mario Niedduha cambiato e sta cambiando il modo di concepire l’assistenza sanitaria in tutto il mondo. Puntiamo a un sistema moderno in cui sviluppare la telemedicina, potenziare le cure territoriali, realizzare integrazione socio-sanitaria e non solo. La riforma è la base solida di un progetto coraggioso, di ampio respiro che riporta al centro le nostre comunità e i loro bisogni.»