Mauro Usai: «L’emergenza è alle porte, i controlli saranno ancora più rigorosi ma non chiuderò le attività, i parchi o peggio ancora le scuole»
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«Da quando il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza ed è iniziato tutto questo, abbiamo concentrato la nostra attività amministrativa sul contrasto alla pandemia nelle sue più svariate forme. In particolare sul fronte economico, adottando una politica tributaria a favore degli artigiani e sul fronte delle politiche sociali venendo incontro a chi stava peggio. Abbiamo raccolto dpi consegnandoli agli operatori sanitari e messo a disposizione tutto il personale per la comunità.
Siamo stati molti rigorosi nei controlli, coordinando le forse dell’ordine attraverso il centro operativo comunale di protezione civile, adottando tutte le misure che ritenevamo utili per gestire l’emergenza.»
Lo ha scritto nella tarda mattinata il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, in un post pubblicato nel suo profilo Facebook.
«Con un pizzico di soddisfazione ci siamo sentiti orgogliosi di come abbiamo lavorato, e il riscontro in città è stato senza ombra di dubbio positivo. La stagione turistica è andata bene, o quanto meno meglio di come ci aspettavamo, e tutti noi abbiamo tirato un sospiro di sollievo – ha aggiunto Mauro Usai -. Ora però, i dati ci dicono che l’emergenza è alle porte, i numeri dei contagi è in continuo aumento e il sistema sanitario, pur essendo stato rinforzato, non è ancora nelle condizioni di reggere una seconda ondata senza che il Governo e le comunità locali adottino misure restrittive.»
«Personalmente ho sempre cercato di tenere nervi saldi e di non cedere a facili entusiasmi, ma l’intervento del Presidente della Repubblica di qualche giorno fa, mi ha fatto sobbalzare – ha rimarcato il sindaco di Iglesias -. Quando Mattarella interviene, non è per logiche di consenso, ma per uno spiccato senso istituzionale e tantissimo amor di patria. Il suo intervento, supportato da dati molto preoccupanti, dovrebbero bastare per far scattare in noi un campanello di allarme e riportarci ad uno stato di allerta che imponga il rispetto rigoroso delle regole. Purtroppo, così non è e noi abbiamo il dovere di intervenire.»
«Assembramenti alle fermate dei pullman, non utilizzo delle mascherine, maleducazione e menefreghismo: da domani si cambia musica! Chi ci ha visto all’opera negli ultimi mesi sa di cosa sto parlando. Mi dispiace, ma non ho nessuna intenzione di chiudere le attività, i parchi o peggio ancora le scuole – ha concluso Mauro Usai -. Basterebbe davvero poco ma se non si capisce con le buone…»
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