20 November, 2024
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Il sindaco di Carlofortre, Salvatore Puggioni, ha annunciato sabato sera che sono stati accertati 8 nuovi casi positivi tra i residenti nel comune di Carloforte. Inizialmente erano stati annunciati 9 casi, ma uno di questi è risultato poi residente in un altro Comune del Sulcis Iglesiente.
Salvatore Puggioni ha sottolineato che uno solo dei nuovi positivi è stato ospedalizzato al CTO di Iglesias, mentre gli altri sono asintomatici, in isolamento domiciliare nelle loro abitazioni. Ed ha rinnovato l’appello ai cittadini al rispetto della quarantena anche dopo essere stati negativizzati, fino a quando l’ATS ufficializzerà i tempi della stessa, e a rispettare le principali norme e prevenzione del Covid-19, utilizzo delle mascherine protettive, distanziamento fisico e lavaggio frequente delle mani.

Il sindaco di Carloforte, infine, ha ordinato la sospensione totale delle attività didattiche presso la scuola secondaria di primo e secondo grado.

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Prima sconfitta, per il Carbonia, nel nuovo campionato di serie D di calcio. Alla vigilia si sapeva che la sfida casalinga con il Savoia, una delle maggiori pretendenti alla promozione in Lega Pro (traguardo mancato nel campionato scorso solo per la presenza nel suo girone della corazzata Palermo), era ricca di insidie e la prova del campo ha dato ampie conferme del valore della squadra allenata da Salvatore Aronica.

Prima del fischio d’inizio, è stato osservato un minuto di raccoglimento, per ricordare Beppe Rampini, ex calciatore biancoblù, scomparso in settimana all’età di 81 anni.

Il Carbonia ha retto il confronto nella parte iniziale dell’incontro, giocato alla pari. Il Savoia s’è reso pericoloso al 12′ impegnando Werther Carboni con Giovanni Caiazzo; il Carbonia ha replicato al 14′, andando in goal con il capitano Matteo Bagaglini, annullato per una posizione di fuorigioco. La squadra campana ha impegnato ancora il portiere biancoblù al 18′ ed ha sbloccato il risultato un minuto dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con il 29enne attaccante Giovanni Kyeremetang che non ha lasciato scampo a Werther Carboni (terzo goal subito in quattro partite).

La reazione del Carbonia è stata immediata, ma non sono maturate chiare occasioni da goal fino al 36′, quando il direttore di gara, Edoardo Papale di Torino, ha espulso per doppia ammonizione Rocco Occhiuto ed il Savoia è rimasto in 10 uomini per i restanti 54 minuti (più due ampi recuperi). Il Carbonia, in superiorità numerica, è andato subito vicino al pareggio con Daniele Cannas ed ha reclamato un calcio di rigore per una spinta ai danni del giovane attaccante, ma subito dopo ha pagato cara una grave distrazione difensiva che ha consentito a Giovanni Kyeremetang di beffare per la seconda volta il portiere biancoblù, al 39′. 2 a 0 per il Savoia e partita indirizzata, anche perché il Carbonia perde il suo tecnico, Marco Mariotti, che nella foga di scuotere i suoi ragazzi, è stato allontanato dal direttore di gara ed ha seguito il resto della partita dal sottopassaggio.

Il secondo tempo ha offerto poche emozioni e due sole vere palla goal, la prima in avvio, al 4′, sciupata da Ador Gjuci, liberato davanti all’ottimo giovanissimo portiere campano Matteo Esposito (classe 2002, 2 metri di altezza, di proprietà della Juve Stabia, in prestito oneroso annuale al Savoia) da un’iniziativa dal neo entrato Lorenzo Isaia (ha rilevato al 42′ Daniele Cannas), con una conclusione terminata alta; la seconda su una bella conclusione di Marco Piredda, sulla quale ha compiuto una grande parata il portiere campano.

Sono seguiti tanti cambi da una parte e dall’altra, la partita è rimasta nervosa con diverse ammonizioni ma il Savoia non ha faticato a respingere tutti i generosi tentativi del Carbonia, diretti da Marco Piredda, mostrando compattezza in tutti i reparti e grande mestiere, pur senza brillare, tutte caratteristiche tipiche di una squadra conscia del suo valore e ambiziosa in chiave promozione.

Per il Carbonia è una battuta d’arresto che non va drammatizzata. Non ce n’era bisogno ma il Savoia ha ribadito quanto sia difficile il campionato e quelli che devono essere gli obiettivi del Carbonia, tesi verso una salvezza tranquilla. Ora ci saranno due settimane per preparare la prossima partita, perché sono state rinviate le partite in programma mercoledì con la Gladiator, recupero della terza giornata, e domenica a Giugliano, per problemi legati all’emergenza sanitaria. Tornerà in campo al Comunale “Carlo Zoboli” contro il Nola, avversario sulla carta alla portata di Piredda e compagni.

Dopo l’anticipo perso ieri 3 a 0 dalla Torres a Latina, ed il rinvio di cinque partite per l’emergenza sanitaria, oggi sono state disputate solo altre due partite, che hanno registrato la vittoria per 3 a 1 del Lanusei ad Afragola e la sconfitta interna per 1 a 0 dell’Arzachena con il Cassino.

Carbonia: Carboni, Russo, Mastino, Fredrich (dal 44′ Salvaterra), Serra (dal 60′ Tetteh), Cestaro, Bagaglini (dal 60′ Odianose), Cannas (dal 42′ Isaia), Gjuci, Piredda, Stivaletta (dal 73′ Soumarè). A disposizione: Bigotti, Mura, Berman, Pischedda. All. Marco Mariotti.

Savoia: Esposito, Nespoli, D’Ancora (dall’80’ Riccio), Poziello, Orlando (dal 73′ Kacorri), Fornito (dal 55′ Russo), Caiazzo (dal 90′ Porcaro), Occhiuto, De Rosa, Manzo, Kyeremateng (dal 55′ Correnti). A disposizione: Cannizzaro, Langella, Badje, Scalzone. All. Salvatore Aronica.

Arbitro: Edoardo Papale di Torino.

Reti: al 19′ e al 39′ Giovanni Kyeremateng (Savoia).

Note: ammoniti Occhiuto (S), Cestaro (C), Bagaglini (C), De Rosa (S), D’Ancora (S); espulso Occhiuto per doppia ammonizione.

Spettatori: 200.

                               

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Grave incidente stradale, ieri sera, intorno alle ore 20.00, sulla strada provinciale SP 75, nei pressi del comune di San Giovanni Suergiu. Due auto provenienti da sensi di marcia opposti, si sono scontrate frontalmente in curva. Nel violento impatto, una delle due auto è uscita dalla sede stradale ed il suo conducente è rimasto intrappolato nell’abitacolo. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Carbonia ed i vigili del fuoco che hanno liberato dalle lamiere la persona rimasta bloccata all’interno della sua auto. I carabinieri hanno effettuato i rilievi finalizzati a chiarire la dinamica dell’incidente.

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Lo SPI – CGIL, Lega di Iglesias, ha diffuso una nota nella quale «denuncia la progressiva crisi dei servizi e delle prestazioni sanitarie del territorio e, in particolare, di Iglesias. Sull’agonia dell’attività ospedaliera del CTO si sono spesi fiumi di parole senza alcun risultato concreto. Le liste d’attesa sempre più lunghe, la riduzione dei livelli di prevenzione, assistenza e cura di patologie gravi quali cardiopatie, ictus, tumori e quelle metaboliche hanno ulteriormente incentivato la cosiddetta mobilità passiva, cioè l’utilizzo di servizi sanitari di altri centri dell’isola, in particolare di Cagliari. La popolazione più fragile, soprattutto gli anziani, corre il rischio di non poter ricevere cure e assistenza adeguate perché ha più difficoltà a spostarsi. Questo stato di cose, già intollerabile, è peggiorato con l’aumento dei casi di contagio da Covid-19 in città e nel territorio».

La Lega SPI-CGIL di Iglesias «chiede di sapere che fine abbia fatto la prevista istituzione del “reparto Covid” presso l’ospedale Santa Barbara, annunciato dall’assessore regionale della Sanità Mario Nieddu, nello scorso mese di giugno. L’iniziativa rientrava nel piano concordato con il Governo per l’aumento delle terapie intensive e sub-intensive in tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di fronteggiare un’ eventuale seconda ondata di Covid-19».

«Ad oggi, in piena recrudescenza del contagio, non vi è traccia alcuna del reparto, della terapia intensiva e sub-intensiva COVID, né delle attività di supporto quali laboratorio analisi, radiodiagnostica, sistema a regime di diagnostica molecolare e quelle, ugualmente importanti, quali il reperimento di risorse professionali adeguate aggiunge Lo SPI – CGIL, Lega di Iglesias -. E’ evidente che il ritardo o, ancora peggio, la mancata adozione di misure adeguate ad una situazione sanitaria straordinaria porterà al declino irreversibile del sistema cittadino e del Sulcis Iglesiente.»

«La Lega SPI-CGIL di Iglesias è, quanto mai, impegnata a sensibilizzare e mobilitare i propri iscritti e i cittadini contro questa gestione scellerata della sanità pubblica e chiede al sindaco di Iglesias, ai Sindaci e alle Istituzioni del territorio, di assumere tutte le iniziative utili nei confronti dell’Ats e della Regione Sardegna affinché procedano a:

  • ISTITUZIONE IMMEDIATA DEL PREVISTO REPARTO COVID CON TERAPIA INTENSIVA E SUB-INTENSIVA AD IGLESIAS;
  • LA REALIZZAZIONE DEL PIANO, varato dal precedente Governo Regionale, DI ADEGUAMENTO E SVILUPPO DELLA RETE OSPEDALIERA E DEI SERVIZI SANITARI DI IGLESIAS E DEL TERRITORIO.»

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Da domani, lunedì 26 ottobre, sarà possibile presentare le domande per la partecipazione al bando che prevede aiuti destinati a micro, piccole e medie imprese operanti nei settori delle tonnare, allevamento mitili e apicoltura.

«Grazie alla dotazione finanziaria complessiva di 1 milione e 500 mila euro, la Regione è in grado di dare un concreto supporto ad attività economiche del settore della pesca e dell’agricoltura che hanno subito maggiormente gli effetti negativi dovuti alla pandemia per il conseguente crollo della domanda della produzione.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, la quale assicura che «eventuali risorse che si renderanno disponibili in seguito a nuovi stanziamenti, potranno essere utilizzate al fine di soddisfare ulteriori domande che non dovessero trovare capienza in questo bando».

L’intervento si colloca nel quadro delle azioni previste dalla Legge regionale n. 22 del 23 luglio 2020, a sostegno al sistema economico della Sardegna e a salvaguardia del lavoro a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

Le domande dovranno essere presentate utilizzando l’applicativo reso disponibile dalla Regione Autonoma della Sardegna nell’ambito del Sistema Informativo del Lavoro e della formazione Professionale (SIL) all’indirizzo: www.sardegnalavoro.it a partire dalle ore 9.00 del 26 ottobre 2020 ed entro e non oltre le ore 23.59 del 12 novembre 2020.

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Sono 195 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 2.254 i tamponi eseguiti. Salgono a 7.759 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Dei 195 nuovi casi, 167 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 28 da sospetto diagnostico. Si registrano 7 decessi, quattro donne e due uomini tra gli 81 e 94 anni, e una donna di 47. Le vittime sono in tutto 191.

In totale sono stati eseguiti 248.525 tamponi con un incremento di 2.254 test. Sono invece 299 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+12 rispetto al dato di ieri), mentre è di 34 (-2) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 4.421. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 2.779 (+20) pazienti guariti, più altri 35 guariti clinicamente.

Sul territorio, dei 7.759 casi positivi complessivamente accertati, 1.418 (+59) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 1.222 (+32) nel Sud Sardegna, 652 (+19) a Oristano, 1.101 (+4) a Nuoro, 3.366 (+81) a Sassari.

 

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Nel girone G della Serie D oggi si giocano solo Carbonia-Savoia, Afragolese-Lanusei ed Arzachena-Cassino. Al Comunale si gioca a porte aperte, inizio ore 14.30, con ingresso contingentato al 15% della capienza.

Dirige Edoardo Papale di Torino, assistenti di linea Alex Arizzi di Bergamo e Francesco Raccanello di Viterbo.

Marco Mariotti ha convocato per la prima volta Joseph Tetteh, ristabilitosi da un infortunio. Resta ancora indisponibile Roberto Cappai.

I convocati:

1 Werther Carboni
2 Marco Russu
3 Fabio Fredrich 02
4 Nicola Serra 99
5 Riccardo Cestaro
6 Matteo Bagaglini
7 Mattia Mura 03
8 Joseph Tetteh 99
9 Ador Gjuci
10 Marco Piredda
11 Cristian Stivaletta
12 Valerio Bigotti 02
13 Daniele Cannas 01
15 Tamir Berman 01
16 Emmanuel Odianose
18 Daniel Pischedda 03
20 Yuri Salvaterra 00
21 Fabio Mastino 01
22 Lorenzo Isaia 02
23 Christian Muscas 02
25 Moussa Soumare.

Sugli altri campi si giocano Afragolese-Lanusei ed Arzachena-Cassino.

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Il presente documento è stato redatto a seguito di diverse riunioni aperte organizzate dal Circolo del Partito Democratico di Iglesias e indette dal gruppo di lavoro “Una Sanità migliore per tutti” allo scopo costituito, cui hanno partecipato, oltre al PD, altre sigle partitiche, sindacati, rappresentanti della Rete Sarda a difesa della sanità pubblica, cittadini, simpatizzanti ed iscritti.

Oggetto di discussione la nuova legge regionale di riforma del Sistema Sanitario approvata dal Consiglio regionale lo scorso primo settembre, ma non ancora entrata in vigore, perché non pubblicata sul Bollettino Ufficiale.

Pur valutando positivamente l’impianto generale della riforma, perché in parte restituisce ai territori la gestione della sanità locale, si rilevano enormi carenze e disorganizzazioni generalizzate, mancata capacità organizzativa e tagli scriteriati a spese dei lavoratori e dei pazienti a seguito di quelli operati sul personale medico, infermieristico e amministrativo, in continuità con il recente passato. In particolare, nel nostro territorio, le carenze sono amplificate dai numerosi pensionamenti a cui a tutt’oggi non è corrisposto un piano di assunzioni per colmare i vuoti a causa dei ritardi dei concorsi. La mancata assunzione di responsabili di struttura, di medici, di infermieri, di amministrativi ha pesanti ricadute immediate sulla organizzazione dei servizi accentuati dall’emergenza Covid-19 che ha messo a nudo la disorganizzazione del sistema a partire dalla carenza dei posti letto per acuti e un rallentamento generalizzato dei servizi sanitari con reparti ormai al collasso.

Oltre alla carenza di personale, appare ingiustificata la chiusura di interi servizi o il loro depotenziamento, a causa della rottura o mancata sostituzione di diverse apparecchiature elettromedicali, come ad esempio la risonanza magnetica presso il servizio di radiodiagnostica del Presidio Ospedaliero CTO.

Il rischio è che la nostra sanità imploda, andando incontro a morte definitiva, perché i responsabili della sanità regionale appaiono inadeguati nell’affrontare la situazione per garantire un’assistenza sanitaria efficiente a lungo termine. In questo scenario, è del tutto evidente lo scoramento e la rassegnazione dei cittadini nel chiedere ed ottenere il diritto alla salute, come dichiarato dall’art. 32 della nostra costituzione “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Seppure prima del Covid-19 la situazione della sanità del nostro territorio non fosse eccellente anzi, per alcuni versi disastrosa, la pandemia ha di fatto ulteriormente peggiorato tutta l’assistenza sanitaria, non solo bloccando tutta l’attività programmata, ma anche il turn over delle assunzioni del personale, facilitando lo smantellamento dei servizi sanitari più volte tentato negli scorsi anni ma di fatto bloccato grazie all’opposizione di tutte le forze sociali e politiche.

La carenza di personale medico ed infermieristico ha paralizzato l’attività di molti reparti, in particolare tra i reparti in maggiore difficoltà abbiamo Anestesia e Rianimazione, Terapia intensiva, Pneumologia, Cardiologia, Pediatria, ecc… con medici che si dividono fra le strutture ospedaliere del nostro territorio, per cui viene a mancare la tutela degli operatori sanitari, si creano promiscuità tra reparti ed è forte il rischio di compromettere le funzioni sia del CTO di Iglesias che del Sirai di Carbonia, a causa della continua mobilità di operatori tra i due ospedali.

Appare evidente che l’unica cosa che si sta continuando ad implementare è la mobilità passiva ed il costo della sanità del nostro territorio, nonché il costringere fiumane di persone, in prevalenza anziane, a viaggi della salute verso altri territori e diverse strutture sanitarie private: appaiono ormai troppo lontani i fasti di una sanità di eccellenza che andava a rappresentare il Polo Ospedaliero di Iglesias (ortopedia, chirurgia, medicina, chirurgia pediatrica, pneumologia, Trasfusionale, Laboratorio Analisi.. etc).

Da ultimo, a seguito dell’esplosione esponenziale di casi Covid-19 e viste le fila delle ambulanze al pronto soccorso del SS Trinità di Cagliari ed il trasferimento di alcuni nostri pazienti Covid in strutture ospedaliere di altre province, è scandaloso che l’ospedale del Santa Barbara non sia stato ancora allestito come punto di ricovero per le persone positive che devono essere adeguatamente curate e per trascorrere la quarantena in attesa della negativizzazione. Eppure, nello scorso marzo, il Santa Barbara è stato individuato come uno dei presidi territoriali per l’incremento delle terapie intensive e sub-intensive che supporta e integra gli ospedali regionali principali e in caso di emergenza avrebbe garantito la gestione dei pazienti affetti da Covid-19, mantenendo libero il CTO ed il Sirai e supportato al SS. Trinità di Cagliari. Inoltre, nel provvedimento dell’esecutivo regionale era stabilito un incremento a livello regionale del numero dei posti di terapia intensiva che dovevano passare da 135 a 236, e quelli di sub-intensiva di ulteriori 115 attivabili.

Tant’è che un consigliere regionale di maggioranza, nello scorso giugno, si è espresso in questi termini «il Santa Barbara di Iglesias è fra gli ospedali che vedranno un incremento dei posti letto previsti per fronteggiare l’emergenza Covid. L’inserimento del nostro ospedale nel piano regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera è un importante segnale d’attenzione verso la nostra città e il nostro territorio». Parole tante, fatti nessuno.

Dopo 6 mesi siamo ancora in una situazione molto critica. Il Santa Barbara non ha ancora nessuna infrastruttura per accogliere le persone affette da Covid-19 per evitare di non intasare il CTO e comprometterne le attività ospedaliere come invece sta avvenendo.

Tutto ciò, sa di ennesima presa in giro per tutti i cittadini di Iglesias e di tutto il territorio: senza personale medico e paramedico, senza un reparto di radiodiagnostica, senza un reparto di terapia intensiva e, soprattutto, senza i macchinari necessari a svolgere l’attività di prevenzione e degenza, ci ritroviamo ad avere un nulla tra le mani.

Per le ragioni esposte, si ritiene che in relazione all’art. 1 della Legge Regionale 1/09/2020 sia necessario:

• Attivare effettivamente l’attività Chirurgica e di ricovero programmato presso il presidio ospedaliero CTO

• Ripristinare il reparto di Chirurgia presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h

• Ripristinare il reparto di Ortopedia presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h

• Ripristinare il reparto di ORL presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h

• Ripristinare ill reparto di Oculistica presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h

• Ripristinare il reparto di Chirurgia Pediatrica presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h

• Ripristinare il reparto di Pneumologia presso il presidio ospedaliero CTO 7/7gg 24h

• Istituire il reparto Covid presso il presidio ospedaliero Santa Barbara 7/7gg 24h

• Avviare le procedure concorsuali per l’implementazione del personale di questa ASL (medici – paramedici – amministrativi tecnici)

• Acquisire una nuova risonanza magnetica per il presidio ospedaliero CTO

• Acquisire i macchinari necessari per il reparto di radiodiagnostica del presidio ospedaliero Santa Barbara

• Istituire il reparto di terapia intensiva e nuova radiologia presso il presidio ospedaliero Santa Barbara;

• Aprire il nuovo laboratorio analisi presso il presidio ospedaliero CTO come già previsto.

Alla luce dell’evoluzione del diffondersi della pandemia si chiede, prioritariamente, l’attuazione urgente dell’apertura del reparto Covid-19 presso il Santa Barbara di Iglesias. Investe altresì l’Amministrazione comunale di Iglesias ed il sindaco Mauro Usai nel farsi portavoce presso le altre amministrazioni territoriali di un intervento coordinato e di richiesta dei servizi sanitari presso l’amministrazione regionale.

Gruppo di lavoro “Una Sanità migliore per tutti”

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Proseguono, a Carbonia, le mostre d’arte presso il Circolo Soci Euralcoop. Dal 9 al 23 ottobre con proroga sino al domenica 25 ottobre, si sono potute ammirare le opere del pittore Lorenzo Cuccuru. La mostra intitolata “Caras e Caratzas”, visi e maschere, è stata inaugurata il 9 ottobre ed è stata visitabile tutte le sere, dal lunedì al sabato.

Nativo di Pozzomaggiore, piccolo paese in provincia di Sassari, Lorenzo risiede ormai da tanto tempo a Carbonia. Tante sono le passioni che lo animano ma due in particolare occupano gran parte del suo tempo: la pittura e l’amore smisurato per la sua Sardegna.

Sin da piccolo, ogni superficie attirava la sua attenzione per essere disegnata. Sino al 1970 i suoi “strumenti” sono stati matite, penne ed inchiostro di china, poi su consiglio di un amico, si è inoltrato nel fantastico mondo dei colori, sperimentando ed intraprendendo, come autodidatta, sempre nuove sfide. I tre anni successivi gli hanno regalato numerose soddisfazioni attraverso mostre e concorsi locali e nazionali. Il suo amore per la Sardegna lo ha poi portato lontano da casa, per attraversare questa terra e studiare da vicino usi, costumi e tradizioni culturali.

Tra le sue tele spiccano cavalli, ardie, figure fantastiche legate alla tradizione popolare sarda e raccolte nel libro “Contos de foghile”,che ha avuto modo di presentare in diverse scuole, per non far dimenticare importanti tradizioni popolari sarde. In un altro suo libro, intitolato “Carresecare”, sono raccolte 50 tavole sui riti del carnevale sardo.

Lorenzo si definisce un “pittore ricercatore” che riscopre e valorizza particolarità culturali del passato che rischierebbero di essere dimenticate.

La sua sardità è molto pronunciata nelle opere ricche di espressione, immagini che parlano, raccontano.

Nella mostra “Caras e Caratzas”, visi di donne dagli sguardi vivi, capaci di comunicare stati d’animo, primi piani di donne in costume sardo di varie zone e maschere carnevalesche tipiche sarde, fanno bella mostra, catturando l’occhio dell’osservatore più attento, per la capacità di procurare emozioni forti, tali da riportare il fruitore indietro nel tempo.

Nadia Pische

   

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«Il nostro impegno per contrastare l’emergenza sanitaria, economica e sociale è totale. In questa fase di crescita della curva epidemiologica vogliamo rafforzare soprattutto i servizi chiave per il controllo e la gestione dei contagi sul territorio.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, presentando il bando con cui Ats ha avviato la formazione di una graduatoria per il reclutamento di medici da destinare a tutte le sedi territoriali in risposta all’emergenza Covid-19.

«Gli incarichiprecisa il presidente della Regione Sardegnaavranno una durata di sei mesi e potranno essere prorogati in ragione del protrarsi dell’emergenza. La carenza di personale sanitario, dovuta a un lungo periodo di tagli alla spesa e mancata programmazione, è oggi uno dei principali motivi di sofferenza del nostro sistema sanitario. Ora più che mai è fondamentale mettere in campo scelte in grado dare risposte concrete alle reali necessità di assistenza dei cittadini.»

L’avviso pubblico, inserito da ieri nella sezione ‘bandi di concorso e selezioni’ all’interno del portale istituzionale dell’azienda sanitaria regionale, resterà aperto per dieci giorni. Le manifestazioni di interesse potranno quindi essere inviate entro il 2 novembre.

«Dall’elenco saranno assegnati incarichi ai medicispiega l’assessore regionale della Sanità, Mario Niedduche potranno essere impiegati ovunque sia necessario. Sarà reclutato tutto il personale di cui ci sarà bisogno. Potranno partecipare anche i medici non specializzati, che in Sardegna sono circa cinquecento. In questa fase daremo sicuramente priorità ai servizi di Igiene pubblica, sia per potenziare la nostra capacità di tracciamento del virus, consentendoci di individuare i soggetti positivi in tempi più rapidi e prevenire così la diffusione del contagio, sia per migliorare l’attività di sorveglianza di chi si trova in isolamento domiciliare, riducendo anche i tempi delle comunicazioni, che hanno risentito pesantemente del forte aumento del numero dei casi di positività accertati.»