17 July, 2024
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“Voglio rassicurare tutti che sto bene, non ho febbre né dolori muscolari e ringraziando il Signore non ho problemi alle vie respiratorie, ho effettuato l’esame molecolare e sono risultato positivo, pertanto, sono in isolamento a casa mia a Cagliari, dove rimarrò finché non risulterò negativo, ovviamente mi sono organizzato per poter lavorare in remoto e poter studiare i numerosi fascicoli.”
Ad annunciarlo, nella sua pagina Facebook, è l’assessore regionale dell’Urbanistica e degli Enti locali, Quirico Sanna.

Antonio Caria

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«Per il secondo anno consecutivo registriamo dati positivi, rispetto alla media degli ultimi dieci anni, come la riduzione del numero degli incendi (-18%), la drastica riduzione della superficie complessiva percorsa (-34%) e di quella boscata (-30%). Anche la superficie media per incendio registra un’importante riduzione, rispetto al dato medio del lungo periodo: -21%. Dimostrazione evidente che la macchina regionale antincendio si dimostra sempre più professionale, efficace e tempestiva.»
A dichiararlo è stato l’assessore della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, nel corso della conferenza stampa nella quale ha illustrato i risultati della Campagna Antincendio 2020.
«Un importante sforzo complessivo, anche economico, con oltre 7.000 donne e uomini in campo, tra Corpo forestale, Forestas, Protezione civile, organizzazioni di volontariato, compagnie barracellari e vigili del fuoco, oltre a 11 elicotteri leggeri, il Super Puma, tre canadair del Dipartimento nazionale della Protezione civile e 281 mezzi terrestri, che quotidianamente hanno garantito la sicurezza dei Sardi – ha aggiunto Gianni Lampis -. I numeri di quest’anno non rappresentano certamente un punto d’arrivo, ma un nuovo punto di partenza per migliorare ulteriormente e sconfiggere questa piaga che da troppo tempo affligge la Sardegna. Continuerà anche la collaborazione con le Amministrazioni comunali affinché tutte si dotino, in tempi brevi, dei piani di protezione civile che riguardano il rischio incendi e quello idrogeologico. Sono ancora troppi i Comuni privi dei piani: 41 non hanno né l’uno né l’altro.»
Agosto il mese più difficile«Si sono registrati 746 incendi per una superficie complessiva percorsa di 4.842 ettari (1.702 boscati). In particolare, la giornata del 1 agosto è stata la peggiore del 2020, con ben ventinove incendi, di cui sette hanno richiesto l’intervento di uno o più elicotteri regionali e quattro l’ausilio dei mezzi aerei della Protezione civile nazionale, per una superficie complessiva di 2.669 ettari (817 di superficie boschiva). Nell’intera Campagna 2020, diciassette il numero medio di interventi giornalieri, salito a ventidue nel periodo 1 giugno-31 agosto».
Per quanto riguarda l’attività investigativa del Corpo forestale, sono stati effettuati 3 arresti e 218 comunicazioni di notizia di reato alla Magistratura, riscontrando come il 75% degli incendi sia di origine dolosa.
«Un dato – ha spiegato Gianni Lampis – in linea con gli ultimi 10 anni, perciò dobbiamo impegnarci maggiormente nella sfida culturale per la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, settore decisivo per lo sviluppo ed il riscatto della Sardegna. Una battaglia che va combattuta soprattutto nei luoghi formativi per eccellenza, come la scuola, dove purtroppo in questo periodo non è stato possibile realizzare le iniziative previste dall’Assessorato. Presto, superata l’emergenza sanitaria, riprenderemo con le iniziative per conseguire questo importante obiettivo.»
Un pensiero è andato ad Alessandro Diana, il volontario diciannovenne di Pabillonis morto in un incidente stradale mentre si recava a spegnere un incendio«Su richiesta mia e del presidente Solinas, abbiamo trasferito alla Prefettura la documentazione necessaria per il riconoscimento, da parte del Presidente della Repubblica, di una medaglia d’oro al valor civile».
Antonio Caria

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Un nuovo caso di positività al Covid-19 è stato accertato tra i residenti nel comune di Iglesias. Lo ha comunicato il sindaco, Mauro Usai, che è stato informato dall’Autorità sanitaria territoriale. Rispetto ai dati forniti nella giornata di ieri, altre 10 persone si trovano precauzionalmente in quarantena fiduciaria e sono monitorate dal personale sanitario.
«Siamo in attesa di ulteriori comunicazioni ufficiali da parte della Sanità territoriale relativamente alla persone in attesa di negativizzazione ha spiegato il sindaconon appena avremo ricevuto questi dati sarà mia cura comunicarli alla Città per aggiornare la situazione. Invito tutti a mantenere alta l’attenzione e ad adottare in ogni situazione comportamenti responsabili, evitando assembramenti, rispettando le prescrizioni relative al distanziamento e utilizzando la mascherina.»

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La squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Iglesias è intervenuta, intorno alle 15.30, nella strada provinciale 89 Domusnovas-Vallermosa, per un incidente stradale. Due le vetture coinvolte. La squadra ha messo in sicurezza i veicoli e lo scenario mentre gli occupanti dei veicoli sono stati accuditi dalle due autoambulanze arrivate sul posto, una persona trasportata in ospedale per accertamenti.
I carabinieri sono intervenuti per quanto di loro competenza.

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La vertenza Sotacarbo non si ferma. Secondo i segretari di FILCTEM CGIL, FLAEI CISL e UILTEC UIL, Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi non ci sono le condizioni per sospendere lo stato di agitazione dei dipendenti.
Nonostante le risorse arrivate all’Azienda dalla Regione pochi giorni or sono (risorse promesse da mesi e deliberate sin dallo scorso maggio dalla Giunta regionale), nell’incontro avvenuto in Prefettura di Cagliari sono emersi chiaramente tutti i problemi strutturali che mettono a rischio il futuro dell’Azienda e di oltre 35 posti di lavoro nel Sulcis Iglesiente.
Per le organizzazioni sindacali serve immediatamente una risposta da parte della Regione, ed in particolare da parte dell’assessore della Programmazione e Bilancio Fasolino. Servono subito quelle soluzioni definitive che da tempo la Regione Sarda promette ma che ancora non concretizza – concludono Emanuele Madeddu, Mario Marras e Pierluigi Loi -. Siamo pronti a ripresentarci alle porte dell’Assessorato a manifestare e protestare, per evitare il disastro e finalmente rilanciare una  realtà produttiva che il mondo ci invidia.»

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Sono 416 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna, 4.175 i tamponi eseguiti. Salgono a 13.493 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Dei 416 nuovi casi, 220 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 196 da sospetto diagnostico.
Si registrano quattordici decessi (293 in tutto): quattro donne e dieci uomini in un’età compresa tra i 64 ed i 97 anni, di cui quatto fra i 64 e i 75 anni e dieci fra i 78 e i 97 anni. Le vittime: nove residenti nel nord Sardegna, quattro nella Città Metropolitana di Cagliari e una nella provincia del Sud Sardegna.
In totale sono stati eseguiti 304.775 tamponi. Sono 418 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (+15 rispetto al dato di ieri), 54 (+3) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 8.709. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 3.951 (+182) pazienti guariti, più altri 68 guariti clinicamente.
Sul territorio, di 13.493 casi positivi complessivamente accertati, 2.776 (+128) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 2.227 (+31) nel Sud Sardegna, 1.137 (+32) a Oristano, 1.745 (+88) a Nuoro, 5.608 (+137) a Sassari.

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È morto Basilio Sulis, fondatore dell’associazione culturale Punta Giara e del prestigioso festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”. Aveva 72 anni. La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo, perché nel mondo musicale Basilio Sulis si è fatto conoscere ed apprezzare per la straordinaria vitalità organizzativa che lo ha portato a creare uno dei festival jazz più apprezzati, per originalità e qualità artistica, ormai da 35 anni. Originario di Carbonia, conclusa in età ancora giovane una promettente carriera calcistica da portiere (nel 1964 fu tra i protagonisti, con la maglia dell’Olimpia, della conquista della seconda edizione della Coppa Santa Barbara) Basilio Sulis si è fatto presto conoscere come ristoratore, creatore e gestore con la moglie Novella, de La Peschiera, molto apprezzato fino ad arrivare a ricevere, qualche anno, fa un prestigioso riconoscimento della Guida del Gambero Rosso, ma è stata la musica jazz, con il festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, a dargli la notorietà e straordinarie soddisfazioni che, nonostante cercasse sempre di mantenere un profilo basso, lo riempivano di orgoglio. Sul palco di Sant’Anna Arresi sono passati i più grandi interpreti della musica jazz mondiale, citandone alcuni farei sicuramente torto a tantissimi altri, molti dei quali sono diventati amici di Basilio e del Festival, tornando più volte, a distanza di anni. Quando venivano invitati da Basilio, gli artisti sapevano che accettando, sarebbero andati incontro ad un’esperienza diversa dalla routine quotidiana, che non si sarebbero esibiti in un classico concerto, ma avrebbero dovuto accettare le idee del grande direttore artistico, per produzioni originali, quasi sempre in anteprima mondiale, dalle quali poi sono nate diverse incisioni che resteranno pietre miliari nello sviluppo della musica jazz. Creare e far crescere il festival a Sant’Anna Arresi non è stato facile e spesso Basilio e l’associazione culturale Punta Giara hanno dovuto combattere vere e proprie battaglie, per ottenere il giusto riconoscimento dalle Istituzioni, non sono mancati i problemi con la comunità e l’istituzione locali, sfociati due volte con l’esilio dalla storica piazza del Nuraghe, evitata solo in extremis la scorsa estate, quando la 35ª edizione, “salvata” dagli effetti del Coronavirus, ha regalato ancora emozioni forti con serate indimenticabili. Da diversi anni Basilio Sulis aveva lasciato la presidenza dell’associazione culturale Punta Giara al più stretto collaboratore, Paolo Francesco Sodde, ed aveva mantenuto la direzione artistica del Festival. La scoperta della malattia con la quale ha combattuto con tutte le sue forze, fisiche e soprattutto interiori, risale all’inizio dell’anno, durante un viaggio di lavoro (musicale) a Parigi. La sua reazione è stata incredibile, personalmente mi ha detto «mi faccio operare subito, così mi tolgo il problema e poi ci vediamo per organizzare delle cose»… In quei giorni, a Cagliari, è esplosa l’emergenza sanitaria per il Coronavirus, l’intervento è stato rinviato ed eseguito dopo alcune settimane. La sua reazione è stata straordinaria, s’è rimesso al lavoro, con il presidente e gli altri soci dell’associazione Punta Giara s’è messo al lavoro e in poche settimane ha deciso di organizzare il Festival e ha allestito un programma straordinario, superando i limiti degli spostamenti intercontinentali, con artisti di vari continenti già presenti in Europa (programma solo in parte modificato forzatamente per alcuni forfait legati alla pandemia). Al termine del Festival, la domenica dell’ultima serata, ha voluto incontrare i giornalisti per parlare dei problemi del presente e del futuro, che ha annunciato di essere pronto ad affrontare da semplice socio dell’associazione, dopo aver deciso di lasciare anche la direzione artistica, per favorire un ricambio generazionale. Fino all’ultimo Basilio ha conservato intatto lo spirito, una grande voglia di vivere e di fare progetti per il futuro, ma la notte scorsa s’è arreso. L’ho sentito telefonicamente la settimana scorsa, mi ha detto di essere debole ma in ripresa e ci siamo dati appuntamento a breve per parlare di progetti futuri. Basilio Sulis lascia un grande vuoto. Era un personaggio atipico, caratteristica delle persone fuori dal comune, spesso dei grandi. Basilio Sulis era un grande e la sua grandezza, come purtroppo spesso accade, verrà probabilmente valutata fino in fondo nel tempo, quando arriveranno i momenti dei bilanci di un pezzo di storia, musicale e non solo, degli ultimi decenni di vita del territorio in cui ha vissuto, che ha sempre difeso e valorizzato, creando una gemma del panorama musicale mondiale, in un piccolo centro della periferia, Sant’Anna Arresi, di un’Isola periferica chiamata Sardegna. Basilio lascia la moglie Novella e le figlie Graziella e Giulia.

Ciao Basilio Giampaolo Cirronis

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È stata pubblicata alcuni giorni fa la graduatoria del bando per il finanziamento – sotto forma di premio a fondo perduto – di imprese extra agricole sostenibili promosso dal GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari. Sono stati messi a bando dall’ente 485mila euro di fondi europei e la risposta del territorio è stata importante: presentate ben 28 idee imprenditoriali innovative che sono state vagliate da una commissione di esperti. Le prime 10 idee verranno finanziate con i fondi attualmente disponibili e le successive 18 verranno si spera finanziate nei prossimi mesi, con ulteriori 600mila euro.

Le idee vincitrici abbracciano un’ampia gamma di servizi destinati al miglioramento della qualità della vita di chi il territorio lo abita e all’accoglienza di turisti e visitatori: spaziano dalla ricettività nel contesto rurale dei “medaus” ai servizi essenziali alla famiglia e all’infanzia (servizi che nel territorio mancano e che possono favorire la genitorialità e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro), passando per un centro di riflessologia plantare, una banca del miele, i servizi di apiterapia, un pet resort per chi viaggia con i propri animali, attività per lo sport a contatto con la natura e un marchio per l’agroalimentare di qualità.

«Nasceranno a brevissimo dieci nuove impresedichiara Nicoletta Piras, direttrice del GAL – e speriamo arrivi la notizia che possano diventare ventotto: progetti sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, che possono rappresentare non solo un’occasione importantissima per i futuri imprenditori e le loro famiglie, ma anche una rivincita per il nostro territorio. Un territorio abituato a subire decisioni calate dall’alto ma che con caparbietà e tenacia lavora da anni per creare sviluppo locale dal basso, con un approccio inclusivo e partecipativo».

Il finanziamento è complementare alle attività di formazione svolte negli ultimi due anni per la creazione di nuove imprese sostenibili e innovative in ambito rurale, attivata dal GAL Sulcis Iglesiente e dal FLAG Sardegna Sud Occidentale con l’agenzia formativa Ifold. Ben 25 dei 28 concorrenti al bando hanno seguito i corsi, lavorando sulle proprie idee di impresa, crescendo insieme ad esse e sviluppando le competenze necessarie per realizzarle. Ogni futuro imprenditore riceverà un premio tra i 30 e i 50mila euro per realizzare entro 3 anni il proprio progetto.

«Credo fermamente che nel territorio sia presente un grande capitale umano inespresso sottolinea Cristoforo Luciano Piras, presidente del GAL e il fatto che siano arrivate tante richieste di finanziamento, tutte di alto livello, lo testimonia. Stiamo lavorando alla costruzione di un nuovo modello di sviluppo socioeconomico del territorio, basato sulla valorizzazione del patrimonio agroalimentare, ambientale, paesaggistico e culturale: è una sfida ambiziosa, ma sono certo che il percorso intrapreso sia quello giusto e questo bando  ne rappresenta una tappa importante».

Alcuni numeri del bando

• 28 idee imprenditoriali innovative presentate, tutte idonee al finanziamento (16 donne e 12 uomini)

• 10 idee immediatamente finanziate (8 donne e 2 uomini)

• 25 delle 28 idee sono state presentate da partecipanti ai corsi di formazione del GAL e del FLAG

• 485.000 euro di risorse immediatamente disponibili (più 600.000 euro di ulteriori risorse che si attende vengano sbloccate dalla Regione)

• 30.000-50.000 euro l’ammontare di ogni singolo premio a fondo perduto

• 39 anni l’età media dei primi 10 beneficiari.

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Sessant’anni fa si usava una metafora bellissima per spiegare gli equilibri mondiali. Era questa: «Se una farfalla batte le ali a Hong Kong, a Londra scoppierà un uragano». A gennaio di quest’anno la “farfalla” ha battuto le “ali” a Vuhan in Cina e, dopo aver scombussolato il mondo, il suo effetto è arrivato negli Stati Uniti dove si è abbattuto un “uragano” elettorale che ha fatto perdere il prestigio all’Uomo più potente del Mondo: il presidente Donald Trump. Durante questa prima settimana di novembre, hanno votato il 67 per cento degli americani aventi diritto, fatto mai avvenuto. In passato, non era raro che votassero solo il 25-30 per cento degli elettori. Questa volta un’eccezionale marea di democratici e di repubblicani hanno dato un brusco risveglio alla Democrazia.
La metafora della “farfalla” funzionerà anche per l’Europa? Vedremo.
Dobbiamo aspettarci che, dopo aver attraversato il Continente, una brezza arriverà anche nel Sulcis Iglesiente.

L’esplosione americana è stata avviata dalla piccola “miccia” del Coronavirus, ma la deflagrazione è stata alimentata dai pericoli che correvano l’Economia degli Stati Uniti e la Sicurezza; questo lo sostengono i politologi.
La nostra situazione, in Europa, non è diversa. Da noi, in Italia, la Pandemia è stata il rivelatore chimico che ha mostrato la “fragilità” del nostro Sistema Economico, e l’insicurezza del futuro di:
– Giovani,
– Anziani,
– Lavoro.
Purtroppo, è vero che oggi, nel 2020, il livello del nostro debito nazionale ha superato quello che aveva l’Italia alla fine della Prima Guerra Mondiale nel 1918. Neppure alla fine della Seconda Guerra Mondiale avemmo un debito così elevato. Il Sulcis Iglesiente si poteva permettere un Sistema Sanitario con ben tre ospedali ad Iglesias e un ospedale a Carbonia. Oggi abbiamo ad Iglesias le macerie, e i residui del terzo, ridotto ai minimi termini. A Carbonia abbiamo un ospedale che, una volta completo di tutti i reparti fondamentali, oggi è grandemente depotenziato ed impoverito. Per quanto riguarda l’altro servizio essenziale per una società civile, la Giustizia, la situazione è anche peggiore: le due città avevano due Tribunali ed oggi nessuno.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, per far risollevare l’Europa dal disastro economico, gli Stati Uniti intervennero con un piano di aiuti chiamato: “European Recovery Program”. Il discorso di presentazione del piano fu tenuto dal segretario di Stato George Marshall nel 1947, e da allora il progetto prese il nome di “Piano Marshall”.

Tra quel Piano Americano del 1947 e l’attuale Piano di Ripresa allestito dalla Commissione europea in questo 2020 vi sono molti parallelismi.
– L’European Recovery Program americano NON era finalizzato a soddisfare i bisogni immediati della popolazione, ma a porre le basi per una nuova economia della macchina produttiva europea proiettata nel futuro. La finalità di quel piano assomigliava all’attuale Next Generation EU di cui parliamo in questi giorni in Europa. Nel Piano europeo esistono alcune “Condizionalità”, come:
– La presentazione di progetti innovativi entro aprile 2021,
– La ristrutturazione del Sistema sanitario,
– La Giustizia più agile,
– La Green Economy,
– La Digitalizzazione e la banda larga,
– Il beneficio per la prossima Generazione.
– I progetti devono essere realizzati entro 3 anni.
Anche il Recovery Program del Piano Marshall prevedeva aiuti limitati a 4 anni (1948-1951).
La somma totale stanziata dagli americani fu di 14 miliardi di dollari per tutta l’Europa.
Nel piano erano compresi anche gli aiuti per l’Europa dell’Est (Unione Sovietica e paesi satelliti), tuttavia questi Stati decisero di rifiutare il Recovery Program americano temendo risvolti negativi.
Invece l’Europa Occidentale accettò e dal 1948 al 1951 ricevette tutte le somme stanziate.
All’Italia furono erogati due miliardi e mezzo di dollari, inoltre fu avviato un formidabile interscambio culturale con l’invio di imprenditori italiani come osservatori nella macchina produttiva industriale americana. Fu una sorta di Erasmus del dopoguerra.
Anche oggi, col Recovery Fund Europeo stiamo assistendo all’ostruzione di alcune componenti politiche che vorrebbero rifiutare sia Next Generation EU, sia il MES per motivi simili a quelli che nel 1947 spinsero l’Unione Sovietica ed i Paesi dell’Est a rifiutare. Si videro poi i risultati di quel rifiuto.
C’è un punto in cui il piano Marshall del 1947 ed il Next Generation EU del 2020 si differenziano. Si tratta dell’entità della somma messa a disposizione dall’Europa a favore di tutti i Paesi dell’Unione.
Quella europea è una somma enormemente più grande. All’Italia potranno essere erogati 209 miliardi di euro di cui 81 in forma di sussidio; il resto in forma di prestito molto agevolato. E’ inoltre disponibile il MES che verrà erogato in forma di prestito agevolato con un bassissimo interesse.
Nel 1947 il Piano Marshall fu concepito e fortemente sostenuto dal Partito Democratico Americano. Dopo somministrazione degli aiuti per 4 anni, nel 1951 il Piano non venne rinnovato a causa dello scoppio della guerra in Corea e perché le elezioni Presidenziali quell’anno vennero vinte dal Partito Repubblicano che era contrario agli aiuti all’Europa.
Oggi l’Uragano elettorale Americano ha ristabilito, per l’Europa, una condizione favorevole simile al 1947. Inoltre, forse, esistono anche altri aspetti, meno influenti ma significativi come le origini irlandesi di Joe Biden, che potrebbero moderare le pretese di Boris Johnson con la Brexit ed i rischi connessi al ristabilimento di una frontiera tra Irlanda del Nord e Irlanda. Inoltre potrebbe avere influenza la fede cristiano cattolica di Joe Biden ed i suoi rapporti col Papa di Roma. Forse un altro buon auspicio è dato dalle origini siciliane della moglie del Presidente, Jill Jacobs, e ciò è favorente per l’instaurarsi di buoni rapporti con l’Italia.
Potrebbe essere maturo il tempo del una “New Deal”, cioè di un “nuovo contratto sociale” alla John Kennedy. Oggi pare si intravedano i prodromi di ripresa della vitalità politica come quella degli anni ’60 quando esplose la partecipazione popolare che si manifestò in varie forme e dette l’avvio a riforme sociali come la legge di Riforma sanitaria 833 del 1978. Fu il più grande esempio di partecipazione democratica dei territori alla gestione di un servizio pubblico imponente come quello sanitario. Oggi, che stiamo vivendo un dramma economico nato da una tragedia sanitaria, risulta evidente che l’aver modificato la Legge di Riforma, con esclusione dei Sindaci dal Consiglio di Amministrazione delle ASSL è stato un grave errore. E’ ormai evidente che il Problema Sanitario Nazionale si risolverà con l’impegno a ricostituire i Sistemi Sanitari Locali dei territori. Lo scopo è: ricostituire il meccanismo di comunicazione tra territori e Centro Amministrativo Regionale che oggi è inceppato.
In questa fase di progettazione per accedere ai fondi europei del Next Generation EU, i Sindaci e le Amministrazioni locali dovrebbero essere convocati. Ci serve una politica che oltre ad avere funzioni puramente contabili abbia un atteggiamento più inclusivo e assuma connotati dal tratto più umano.
I territori a loro volta non possono accettare l’esclusione dai tavoli dove, prestissimo, si dovrà programmare la Sanità futura.
La pandemia finirà. L’annuncio della Azienda farmaceutica Pfizer che il suo vaccino anti-Covid è pronto, l’entrata in produzione degli anticorpi monoclonali della Regeneron Pharmaceutics, e l’annuncio dato oggi dalla Azienda Eli Lilly che è pronto ed è stato approvato dalla FDI americana un altro anticorpo monoclonale anti-Covid da produrre industrialmente, sono i segni certi che presto ci batteremo ad armi pari con il Virus, e vinceremo.
Per questo è già tempo di progettare il Sistema sanitario del Sulcis Iglesiente destinato ai decenni futuri. Naturalmente deve essere progettato per la Generazione successiva alla nostra, la Next Generation Eu, appunto.
Oggi, su questo tema, sono già in corso negoziati fra Governi europei. Fra una settimana inizieranno i negoziati tra 41 Parlamenti (nazionali e regionali) d’Europa: verrà messo a punto il “Regolamento sulla Recovery and Resilience facility”. Il momento è cruciale.
La nostra attuale ASSL ha 122.000 abitanti. Se la futura Provincia del Sulcis Iglesiente comprenderà anche Teulada e Siliqua, arriveremo a 140.000 abitanti.
A questo punto saremo come una grande città e, come tale, ci spetta una struttura dei Servizi adeguata per avere miglioramenti su:
– Scuola e Università,
– Tribunali,
– Ospedali,
– Trasporti,
– Un sistema produttivo di energia che supporti le manifatture, le industrie, l’agricoltura,

– Un apparato di sicurezza di terra e di mare,
– Un piano di Green Economy, che comprenda anche le Aree Marine Protette e le Aree Terrestri Protette.
Le nostre città ospedaliere hanno necessità di ridiventare centri autonomi e altamente specialistici sia di cure che di ricerca medica.
Il territorio ha bisogno delle sue Case della Salute, del Covid Hospital, del Covid Hotel, degli Hospice. Gli Ospedali hanno necessità di un Centro Tumori che si occupi di: Anatomia Patologica, Chemioterapia, Radioterapia, Laboratori di Medicina Nucleare, di Genetica e di Virologia.
Il campo da coltivare è ampio. Gli spazi sono vuoti e incolti. Chi doveva “prendersi cura delle cure” ha delegato a questa funzione persone e città estranee a questo territorio. Ne stiamo vedendo i risultati.

Mario Marroccu

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«Dopo l’incontro odierno con i rappresentanti di Sider Alloys manteniamo sospeso il nostro giudizio e le valutazioni sulla realizzazione del progetto di rilancio dell’ex Alcoa. Occorre continuare a monitorare il percorso che si presenta ancora lungo.»

Lo dichiarano Guglielmo Gambardella e Renato Tocco, rispettivamente coordinatore nazionale di settore e segretario responsabile UILM Sulcis, dopo l’incontro odierno in videoconferenza con il MiSE, al quale hanno partecipato il sottosegretario al Mise Alessandra Todde, i rappresentanti del ministero del Lavoro, il Ceo di SiderAlloys Giuseppe Mannina, i rappresentanti della Regione Sardegna.

«Il management della multinazionale svizzera ci ha aggiornato sugli impegni in merito al riassorbimento dei lavoratori ex Alcoa in SiderAlloys e sullo stato di avanzamento del piano industrialesottolineano Guglielmo Gambardella e Renato Tocco -. Al momento si tratta, prevalentemente, della pianificazione di una serie di importanti gare per la realizzazione di interventi infrastrutturali. Abbiamo espresso la necessità di verificare, anche attraverso il previsto tavolo tecnico dell’Accordo di Programma il raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano industriale. Per l’anno 2021 si prevede il conseguimento di dieci fondamentali milestons che determineranno la concretezza, la volontà e le capacità della multinazionale nel portare a compimento l’ambizioso progetto di riavvio della produzione di alluminio.»

«C’è la necessità di assicurare la continuità degli ammortizzatori sociali per i lavoratori appartenenti al bacino ex Alcoa – concludono Guglielmo Gambardella e Renato Toccoun progetto formativo per adeguarne le professionalità e la realizzazione delle opere di sistemazione del porto sono state le altre questioni poste all’attenzione del tavolo ministeriale. Da parte del sottosegretario Alessandra Todde, c’è stata la riconferma dell’impegno del MiSE nel monitorare la vertenza ed aggiornare il tavolo per il mese di dicembre.»