[bing_translator]
«La presa di posizione dei sindacati preoccupa, specie in un momento così delicato per la nostra Isola.»
Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in risposta alle accuse delle sigle della funzione pubblica che, dopo il vertice di giovedì, hanno proclamato lo stato d’agitazione.
«A sorprendere – aggiunge Mario Nieddu – sono le motivazioni alla base di questa decisione. Le inadempienze lamentate sono in realtà riferibili ad azioni che abbiamo già intrapreso e ad altre che stiamo portando avanti. Nessun annuncio, ma misure concrete che abbiamo illustrato rispondendo punto per punto alle domande poste nel corso dell’incontro.Oggi ci dicono che non si è fatto nulla per potenziare il personale, quando la Regione, attraverso le aziende sanitarie, ha bandito ben sessantadue concorsi per assunzioni a tempo indeterminato. L’allungamento dei tempi per il loro espletamento è motivato solo dall’emergenza in atto. Per sopperire alle carenze non abbiamo atteso i concorsi, ma abbiamo proceduto allo scorrimento di tutte le graduatorie ancora aperte per l’assegnazione di nuovi incarichi e avviato cinquantanove selezioni. Già nella prima fase, inoltre, abbiamo dato indicazione alle aziende di procedere, dove possibile, con le stabilizzazioni, molte delle quali sono avvenute.»
«Le accuse di inerzia sul fronte del reclutamento del personale – sottolinea l’assessore regionale della Sanità – risultano ancora più incomprensibili alla luce dell’ultimo avviso pubblico, appena chiuso, per la selezione di medici, anche non specializzati, che ha raccolto oltre settecento manifestazioni di interesse. Ares sta già procedendo alle chiamate, a partire dagli specializzandi. C’è un forte impegno per il potenziamento del nostro sistema sanitario, in particolare per l’inserimento di medici specializzati. Ma dobbiamo anche fare i conti con una realtà, dove spesso l’offerta di lavoro supera la domanda. Il reclutamento in corso consentirà anche di incrementare la nostra capacità di tracciamento dei contagi. Sarà dedicato a questo scopo il personale in arrivo dal bando della protezione civile. Su questo fronte abbiamo anche messo in campo quaranta veterinari dell’Ats che, nella provincia di Sassari, tra le più colpite dalla pandemia, stanno supportando il servizio di Igiene pubblica. Stiamo procedendo con ogni mezzo a disposizione all’incremento delle Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, e delle forze in prima linea nelle corsie degli ospedali.»
«Alla fine della prima fase – dice ancora Mario Nieddu – siamo stati incolpati più volte per il mancato allentamento delle misure di sicurezza negli ospedali e nelle strutture territoriali. Oggi, invece, ci viene rivolta l’accusa di non aver preparato la nostra sanità all’urto di questa seconda ondata. Ma la realtà è che noi non abbiamo mai abbassato la guardia contro il virus e che nessuno poteva prevedere un’evoluzione così rapida e violenta della pandemia. Quanto sta avvenendo in Sardegna è la fotografia di ciò che sta accadendo, in alcuni casi in maggior misura, in altre regioni, anche al di fuori dei nostri confini nazionali. Siamo ben consapevoli dell’impegno estenuante e dei sacrifici a cui sono sottoposte tutte le persone che lavorano nel nostro sistema sanitario, inclusi i volontari dell’emergenza urgenza. A loro vanno i ringraziamenti nostri e di tutti i sardi. Per loro e per garantire la salute dei cittadini stiamo mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione, in una situazione oggettivamente difficile. Ai sindacati – conclude Mario Nieddu – rivolgo un appello, richiamando tutti alla massima collaborazione istituzionale e al confronto, che non abbiamo mai fatto mancare e mai mancherà.»