17 July, 2024
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Alle ore 21.00 di ieri 7 novembre, nella via Savoia di Cortoghiana, i carabinieri della locale Stazione e del Radiomobile di Carbonia sono intervenuti a causa di un sinistro stradale occorso tra due autovetture.
Alla richiesta dei militari di sottoporre i conduttori dei due veicoli all’esame alcoltest, come previsto dal codice della strada in questi casi, uno dei due conducenti, che tra l’altro era stato tamponato e, dunque, verosimilmente non aveva colpe, prima ha rifiutato di sottoporsi all’esame, con la conseguenza di divenire ex lege positivo, poi, perso il controllo di sé, ha minacciato ed oltraggiato i militari presenti.
E’ stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Cagliari, per minaccia, oltraggio e rifiuto dell’accertamento dello stato di ebbrezza, ed il suo veicolo è stato sottoposto a sequestro amministrativo, ai fini della confisca.

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Carbonia ha festeggiato ieri la sua nuova centenaria, Santina Miano. Arzilla, lucida, simpatica e schietta. Lei è Nonna Santina e ha festeggiato il suo 100° compleanno sia nella giornata di ieri, 7 novembre (data in cui è stata registrata all’Anagrafe) che il 2 novembre, giorno in cui lei ha raccontato di essere effettivamente venuta alla luce.

Il nome Santina non è ovviamente casuale, visto che la nonnina è nata proprio nella notte tra Ognissanti ed il 2 novembre del 1920 in Sicilia, a Roccalumera (a pochi km da Messina), per poi trasferirsi, nel 1960, a Carbonia.

Festa doppia, dunque, per nonna Santina, circondata dall’amore e dall’affetto di figli, nipoti e pronipoti.

Il sindaco, Paola Massidda, per precauzione non è si è recata personalmente a festeggiare il compleanno di Santina ma, a nome dell’intera Amministrazione comunale, non ha voluto far mancare il suo messaggio di auguri alla nonnina, omaggiandola con un libro sulla storia della Città di Carbonia. Storia di cui lei, Santina, ha contribuito a scrivere pagine importanti, al pari dei numerosi centenari che Carbonia annovera, a conferma della straordinaria longevità dei nostri abitanti. Nel 2020 sono stati ben 5 i residenti a Carbonia che hanno compiuto 100 anni (nonna Ines, nonna Elvira, nonna Margherita, nonno Giacomo e, appunto, nonna Santina).

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Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, interviene oggi sulla chiusura dello stadio “Carlo Zoboli”.

«Vorrei prendere spunto dalla “questione Carbonia Calcio” per un post conciso e chiaro che definisca il ruolo della parte politica in un Comune (Sindaco, Assessori e Consiglieri) e quello della dirigenza amministrativa (personale dipendente dell’Ente).
La parte politica individua gli indirizzi politici da attuare.
Esempio: agevolare l’uso degli impianti sportivi con tariffe sociali. La dirigenza attua l’indirizzo politico con atti conformi a leggi e regolamenti. Per stare all’esempio: il Sindaco che voglia dare in uso lo Stadio Comunale, non lo farà con una stretta di mano ad una società di calcio che gli è simpatica, ma con una convenzione scritta in cui sono specificati gli obblighi delle parti. A sua volta, la convenzione dovrà essere conforme alla legge e ad eventuali regolamenti comunali.
Se la Società di calcio si è dimenticata o sottratta alla sottoscrizione del contratto, ma pretenda di stare nello stadio appellandosi per ciò al sindaco, questi non potrà che chiedere di sottoscrivere il contratto. NON ESISTONO altre soluzioni, e tantomeno le fantomatiche SOLUZIONI POLITICHE. Non potrà dire, ad esempio, al dirigente di considerare sostitutivo del contratto una stretta di mano con il Presidente della Società di calcio.
Se questi primi esempi elementari sono chiari possiamo continuare.
Se la Società di calcio sottoscrive invece la convenzione significa che con quella sottoscrizione si impegna a rispettare quanto in questa è previsto. Ad esempio quanto previsto nell’art. 15 che testualmente riporta: “Gli interventi di manutenzione dei quali la ASD volesse eventualmente farsi carico e/o realizzare nell’impianto devono essere PREVIAMENTE autorizzati dal comune e DEBITAMENTE DOCUMENTATI. Per tali interventi non è previsto alcun compenso a carico dell’Amministrazione Comunale”.
Quindi, se la Società di calcio opera degli interventi di miglioria o manutenzione nello Stadio senza prima chiedere un’autorizzazione, o nel caso siano autorizzati, senza una fattura quietanzata che li documenti, non può pretendere un compenso o rimborso dall’Amministrazione comunale. Anche in questo caso il sindaco NON HA SOLUZIONI POLITICHE alternative quali, sempre ad esempio, quella di chiedere al dirigente di violare la norma e rimborsare spese non autorizzate o prive di documentazione di sostegno. A meno di ritenere che le SOLUZIONI POLITICHE non siano altro che un raggiramento delle norme di legge, ossia un agire illecito. E’ questo che si vuole dai politici?
L’art. 12 della convenzione firmata dalla ASD Carbonia calcio prevede testualmente «…Il Concessionario (ASD Carbonia Calcio), entro e non oltre cinque giorni dalla naturale scadenza della presente convenzione, si obbliga alla restituzione delle chiavi dell’Impianto sportivo presso l’ufficio sport. Decorso tale termine l’Amministrazione comunale provvederà alla sostituzione delle chiavi con addebito della relativa spesa a carico del Concessionario».
Ora, nel caso di specie, la convenzione scadeva il 31 ottobre, e con tre lettere del dirigente del servizio sport (del 19 ottobre, 2 e del 5 novembre) si è provveduto a ricordare alla Società Carbonia Calcio la scadenza del termine e il rispetto dell’obbligo della restituzione delle chiavi.
Anche in questo caso, non è dato capire quali SOLUZIONI POLITICHE possa adottare il Sindaco (e la parte politica tutta) per evitare l’esito naturale di una mancata osservanza degli obblighi convenzionali sottoscritti, né come possa impunemente affermarsi che la decisione di cambiare le serrature dello Stadio, sia stata una sorpresa inaspettata o un “atto di viltà”. Gli impegni si rispettano e la parte politica deve essere garante in primo luogo della legalità. Ed è per questo che siamo stati votati.
Il cambio delle serrature dello Stadio, ad una settimana dalla mancata restituzione delle chiavi, è stato definito in “atto di viltà. L’atto di viltà è semmai non rispettare gli impegni presi.

L’attenzione allo sport e alle esigenze delle associazioni e società sportive sono in costante attenzione DELLA PARTE POLITICA.
Vero è che i mezzi sono sicuramente insufficienti e propri di un Comune povero ma rimane comunque doloroso per un cittadino di Carbonia sentire da chi è ospite della nostra Città, che lo Stadio Zoboli è una “schifezza”. Lavoreremo comunque anche per lui.»

Il Sindaco Paola Massidda

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E’ stata avviata oggi, a Carbonia, una grande piantumazione di alberi. Il comparto viario interessato è quello oggetto dei lavori di riqualificazione stradale, denominato PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano) 2016.

Si tratta di oltre 400 piante tra Lecci, Bagolari e Carrubi che saranno messe a dimora nelle seguenti vie: Tirso, Bacu Abis, Caput Acquas, Tanas, Sardegna, Marche, Piolanas, Puglie, Coghinas, Lombardia.

Gli interventi comportano una spesa complessiva di oltre 130mila euro di fondi comunali.

Queste piantumazioni fanno seguito alle numerose azioni di sensibilizzazione portate avanti dall’Amministrazione comunale in sinergia con varie iniziative legate ad “Alberi per il Futuro”, che hanno visto la fattiva partecipazione di associazioni e singoli volontari e la messa a dimora di numerosi alberi nel Parco delle Foibe, in Piazza Carta, in Piazza Verne, nella Grande Miniera, nel Parco di via Biella.

Piazza Carta a Cortoghiana è stata oggetto anche di un intervento di riqualificazione all’interno dei cantieri di riforestazione, con la piantumazione di oltre 260 tra alberi di leccio e fillirea e piantine di tamerici e ginepri, identificando ciascun albero o loro composizione con 148 nuovi nati tra il 2018 e il 2019.

L’Amministrazione comunale, negli ultimi anni, ha già effettuato interventi per le nuove alberature di via Marche, legate alla riqualificazione del marciapiede e al posizionamento di nuovi pini di via Manno. E ancora sulle rotatorie, lavori realizzati da So.Mi.Ca. con la messa a dimora di oltre 3.000 arbusti e 30 piante di alto fusto, su 320 mq di prato verde. Anche questo intervento di piantumazione alberi sarà identificabile all’interno delle iniziative “Alberi per il futuro” e “Un albero per ogni nuovo nato”.

Le nuove piantumazioni costituiscono adempimento, da parte del comune di Carbonia, dell’obbligo di legge (art. 1, c. 1, della legge 29 gennaio 1992, n. 113), che prevede che i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti provvedano, entro sei mesi dalla registrazione anagrafica di ogni neonato residente e di ciascun minore adottato, a porre a dimora un albero nel territorio comunale.

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Alla luce dei contagi di Coronavirus nella RSA di Nuxis, che espongono a rischi una vasta area della Sardegna, rivolgiamo un appello all’assessore della Sanità Mario Nieddu e a tutte le Istituzioni di competenza, affinché intervengano per scongiurare il ripetersi di drammi già vissuti all’interno delle RSA.

Il Sulcis Iglesiente e il Sud Sardegna, in forte sofferenza per la pandemia e per l’inefficienza del sistema sanitario ospedaliero e territoriale, falcidiato da anni di tagli, necessitano di misure adeguate, per scongiurare il ripetersi del dramma che ha sacrificato tante vite umane proprio nelle RSA da marzo in poi.

L’esperienza vissuta deve imporre alle istituzioni di non sbagliare più. Le RSA non possono essere più abbandonate a se stesse. L’adozione di tutte le misure di tutela a partire dalle fasce più deboli, dagli anziani, ai disabili, alle persone affette da patologie croniche, è improcrastinabile.

Si sottovaluta la necessità di sicurezza per gli ospiti particolarmente fragili e per il personale che opera nella struttura al alto rischio. Si tratta di lavoratori che viaggiano abitualmente tra Nuxis e Sud Sardegna, un’area già sacrificata dai contagi. Sottoporre a tampone SarsCov2 sia gli ospiti che il personale che opera nella RSA è la priorità.

Necessitano risorse umane/professionali adeguate e linee guida chiare che sostengano ed orientino il personale ancora in grado di affrontare i turni di lavoro.

Benché la Cooperativa Sociale Codess Padova, si impegni a garantire il proprio sostegno economico ed umano, il supporto delle istituzioni è indispensabile. Servono nuovi spazi da destinare ai positivi e l’integrazione di personale specializzato, seppur non continuativo.

Ci appelliamo alle Istituzioni competenti e ai gestori della RSA di Nuxis, affinché tutto il personale, che rischia in prima fila, possa lavorare in sicurezza per il bene di tutti.

Rete Sarda in difesa della Sanità Pubblica – Coordinamento Sulcis Iglesiente

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E’ stata riaperta stamane, dopo 4 anni, la palestra comunale di San Giovanni Suergiu, ristrutturata e messa in sicurezza.

Con un investimento di oltre 300mila euro, tra finanziamenti comunali e sovracomunali, la struttura sportiva polifunzionale di via Mascagni sarà agibile e potrà ospitare nuovamente le società che operano in diverse discipline sportive.

Madrina dell’inaugurazione, svoltasi questa mattina nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, è stata la campionessa italiana di atletica Dalia Kaddari, presente per la prima volta nel Sulcis per promuovere lo sport. La giovane atleta quartese, impegnata in questi mesi nella preparazione per le Olimpiadi di Tokyo, ha tagliato il nastro insieme alla sindaca, Elvira Usai, ed ha augurato a tutti gli atleti e sportivi di San Giovanni Suergiu un futuro ricco di soddisfazioni.

L’inaugurazione è stata organizzata dall’associazione turistica Pro Loco.

 

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«La presa di posizione dei sindacati preoccupa, specie in un momento così delicato per la nostra Isola.»

Lo dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, in risposta alle accuse delle sigle della funzione pubblica che, dopo il vertice di giovedì, hanno proclamato lo stato d’agitazione.

«A sorprendere aggiunge Mario Nieddusono le motivazioni alla base di questa decisione. Le inadempienze lamentate sono in realtà riferibili ad azioni che abbiamo già intrapreso e ad altre che stiamo portando avanti. Nessun annuncio, ma misure concrete che abbiamo illustrato rispondendo punto per punto alle domande poste nel corso dell’incontro.Oggi ci dicono che non si è fatto nulla per potenziare il personale, quando la Regione, attraverso le aziende sanitarie, ha bandito ben sessantadue concorsi per assunzioni a tempo indeterminato. L’allungamento dei tempi per il loro espletamento è motivato solo dall’emergenza in atto. Per sopperire alle carenze non abbiamo atteso i concorsi, ma abbiamo proceduto allo scorrimento di tutte le graduatorie ancora aperte per l’assegnazione di nuovi incarichi e avviato cinquantanove selezioni. Già nella prima fase, inoltre, abbiamo dato indicazione alle aziende di procedere, dove possibile, con le stabilizzazioni, molte delle quali sono avvenute.»

«Le accuse di inerzia sul fronte del reclutamento del personale sottolinea l’assessore regionale della Sanità risultano ancora più incomprensibili alla luce dell’ultimo avviso pubblico, appena chiuso, per la selezione di medici, anche non specializzati, che ha raccolto oltre settecento manifestazioni di interesse. Ares sta già procedendo alle chiamate, a partire dagli specializzandi. C’è un forte impegno per il potenziamento del nostro sistema sanitario, in particolare per l’inserimento di medici specializzati. Ma dobbiamo anche fare i conti con una realtà, dove spesso l’offerta di lavoro supera la domanda. Il reclutamento in corso consentirà anche di incrementare la nostra capacità di tracciamento dei contagi. Sarà dedicato a questo scopo il personale in arrivo dal bando della protezione civile. Su questo fronte abbiamo anche messo in campo quaranta veterinari dell’Ats che, nella provincia di Sassari, tra le più colpite dalla pandemia, stanno supportando il servizio di Igiene pubblica. Stiamo procedendo con ogni mezzo a disposizione all’incremento delle Usca, Unità speciali di continuità assistenziale, e delle forze in prima linea nelle corsie degli ospedali.»

«Alla fine della prima fasedice ancora Mario Nieddusiamo stati incolpati più volte per il mancato allentamento delle misure di sicurezza negli ospedali e nelle strutture territoriali. Oggi, invece, ci viene rivolta l’accusa di non aver preparato la nostra sanità all’urto di questa seconda ondata. Ma la realtà è che noi non abbiamo mai abbassato la guardia contro il virus e che nessuno poteva prevedere un’evoluzione così rapida e violenta della pandemia. Quanto sta avvenendo in Sardegna è la fotografia di ciò che sta accadendo, in alcuni casi in maggior misura, in altre regioni, anche al di fuori dei nostri confini nazionali. Siamo ben consapevoli dell’impegno estenuante e dei sacrifici a cui sono sottoposte tutte le persone che lavorano nel nostro sistema sanitario, inclusi i volontari dell’emergenza urgenza. A loro vanno i ringraziamenti nostri e di tutti i sardi. Per loro e per garantire la salute dei cittadini stiamo mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione, in una situazione oggettivamente difficile. Ai sindacaticonclude Mario Nieddu rivolgo un appello, richiamando tutti alla massima collaborazione istituzionale e al confronto, che non abbiamo mai fatto mancare e mai mancherà.»

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«Quanto stiamo vedendo oggi è a dir poco scandaloso. Le cronache parlano esclusivamente di drammi in tutta l’isola, con rete di tracciamento che non riesce a funzionare, l’apertura di reparti dedicati all’emergenza Covid, annunciati per evitare il sovraffollamento degli altri è solamente un annuncio. Vediamo però situazioni drammatiche, come quella che si registra all’ospedale Binaghi dove i pazienti che sono costretti a convivere con la sclerosi multipla o altre malattie autoimmuni stanno perdendo i punti di riferimento.»

A dirlo è il segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani, che prosegue: «Non parliamo delle visite specialistiche. Da tempo stiamo sentendo gli annunci della Regione, ultimo quello sul raddoppio dei posti letto. Peccato però che, ad andare vicino agli ospedali, si scopra e si senta il dramma, non solo di chi deve fare visite che sono state rinviate, ma anche di chi lavora che non riesce più a dare risposte ai pazienti. Le famose reti territoriali di cui si è parlato tanto sono rimaste lettera morta. C’è una concentrazione in pochi centri che si sono affollati. E’ necessario che ci sia un’assunzione di responsabilità da parte di chi governa e che si attivi per trovare soluzioni rapide utilizzando risorse e personale. Oggi non c’è più tempo da perdere, si devono dare risposte alle persone che stanno combattendo contro il Covid, si deve lavorare per la prevenzione ma si devono dare risposte rapide e immediate alle altre persone che stanno combattendo con altre patologie. Dopo le parole, i proclami, i comunicati e gli annunci è necessario che si passi alla fase della concretezza».

Antonio Caria

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Questa mattina, nella Caserma “Trieste” sede della Scuola allievi carabinieri di Iglesias, alla presenza del Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri, Gen. C.A. Giovanni Nistri si è svolto il giuramento solenne e conferimento degli alamari all’ultima aliquota di allievi carabinieri del 139° Corso formativo per carabinieri effettivi, intitolato, quest’anno, alla medaglia d’oro al Valor militare carabiniere Fulvio Sbarretti.
Nel pieno rispetto delle norme sanitarie che impongono, in questo periodo, stringenti misure anti-Covid, la cerimonia si è svolta rispettando i necessari distanziamenti ed assolutamente in forma statica con la formale apposizione degli alamari sul solo carabiniere classificatosi primo del corso. Non potendo far presenziare alcun familiare alla solenne cerimonia è stata garantita la diretta live streaming in tempo reale di tutte le varie fasi della cerimonia attraverso una piattaforma dedicata, messa a disposizione dal Comando Generale dell’Arma dei carabinieri.
Alla cerimonia sono intervenuti, il Comandante Generale dell’Arma dei carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Giovanni Nistri, il Generale di Divisione Claudio Quarta, Comandante delle Scuole dell’Arma, al Comandante della Scuola allievi di Iglesias, colonnello Andrea Desideri.
Particolarmente significativa è stata la presenza del Comandante Generale dell’Arma che ha voluto testimoniare, nonostante le difficoltà derivanti dalla pandemia, la sua vicinanza agli allievi in questo particolare momento, nonché, augurare loro un buon inizio di servizio che, a breve, allorquando saranno destinati presso le Stazioni dei carabinieri, unitamente ai loro colleghi già impiegati sul territorio, risulterà ancor più indispensabile e delicato per le comunità italiane presso le quali saranno impiegati. In questo particolare momento, infatti, è ancora più pressante l’esigenza di poter rispondere con capacità ed equilibrio alle esigenze e ai bisogni della collettività che da sempre considera l’Arma un baluardo e un punto di riferimento assolutamente insostituibile.

 

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Crescono ancora, in Sardegna, i nuovi casi positivi al Covid-19, 425 nelle ultime 24 ore, 3.426 i tamponi eseguiti. Salgono a 11.837 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Dei 425 nuovi casi, 224 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 201 da sospetto diagnostico.

Si registrano quattro vittime (253 in tutto): due residenti nella Città Metropolitana di Cagliari e due nelle province di Nuoro e Sassari.

In totale sono stati eseguiti 289.502 tamponi. Sono 390 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (due in meno rispetto al dato di ieri), 56 (+10) i pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 7.625. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 3.478 (+38) pazienti guariti, più altri 37 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 11.837 casi positivi complessivamente accertati, 2.364 (+54) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 1.871 (+85) nel Sud Sardegna, 1.058 (+27) a Oristano, 1.454 (+17) a Nuoro, 5.090 (+242) a Sassari.