24 November, 2024
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[bing_translator] Riesplode il contenzioso tra il Comune di Carbonia ed il Carbonia Calcio per una questione di debiti e crediti pregressi. Stamane calciatori, tecnici e dirigenti, hanno trovato lo stadio chiuso, con le serrature cambiate. La nuova antipatica evoluzione del contenzioso, in corso da alcuni anni, arriva in una fase particolare della stagione, con il campionato fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria. La squadra si è recata in piazza Roma, a manifestare per rivendicare il diritto a poter lavorare, perché per i calciatori lo stadio comunale Carlo Zoboli è un luogo di lavoro. Grande amarezza si è letta sui volti dei calciatori, del tecnico Marco Mariotti e del direttore sportivo Andrea Colombino. La vicenda, come si ricorderà, viene da lontano, dalla contestazione, da parte del Comune di Carbonia, alla società Carbonia Calcio, di un debito legato alla gestione dello Stadio Comunale “Carlo Zoboli”. La società contesta l’ammontare del credito rivendicato dall’Amministrazione comunale e, a sua volta, rivendica i pagamenti di lavori realizzati a proprie spese all’interno dello Stadio, non ultimo l’intervento effettuato per liberare la tribuna dalla copertura, dopo il crollo verificatosi qualche mese fa, di alcuni pannelli, che ha provocato la chiusura al traffico della via Stazione, via d’accesso al principale centro commerciale della città. In vari incontri, già dallo scorso anno, si è tentata una mediazione, attraverso anche una compensazione e negli ultimi mesi il clima si era rasserenato ma oggi, improvvisa, la cenere che, evidentemente, covava sotto il tappeto, è riaffiorata ed ha incendiato il clima dello scontro, quando allo stadio Comunale “Carlo Zoboli” sono arrivati gli addetti incaricati dal Comune che hanno sostituito le serrature, impedendo di fatto l’accesso all’impianto di calciatori, tecnici e dirigenti, che – come già sottolineato – sono poi andati a manifestare in piazza Roma, davanti al Municipio.      

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«Nessun cambio di programma nell’agenda della giornata, semmai un impegno ancora maggiore nel proseguire il lavoro quotidiano per costruire una Sardegna migliore e soprattutto tutelare, in questa drammatica emergenza epidemiologica, la salute dei sardi e la tenuta del nostro sistema economico e produttivo.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas commenta le minacce di morte scritte nei suoi confronti in pieno centro a Cagliari, da ignoti criminali.

«Il mio dna di sardo e la mia fedeprosegue il presidente Christian Solinas -, non contemplano la paura per atti di questo genere. Ho ripensato alla Parola del Salmo 23: ‘Il Signore è il mio pastore… mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino…Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché egli è con me.»

«Resta, invececommenta ancora il presidente della Regione -, una profonda amarezza per i fomentatori d’odio, per i mistificatori che strumentalizzano di continuo ogni cosa, sperando di trarne un vantaggio di parte, con buona pace di tutti: devoti del tanto peggio, tanto meglio. Ecco, coloro che non si rendono conto che con il cattivo esempio generano anche reazioni avvelenate come quella odierna, mi rattristano veramente. L’affetto e la vicinanza in queste ore di tanti amici e semplici cittadini, mi confortano e mi stimolano ad un impegno ancora maggiore nel dedicare ogni mia energia al miglior avvenire della nostra terra e del nostro Popolo, che continua a dimostrare, soprattutto nei momenti più difficili, i propri valori di fierezza, dignità, sacrificio e impegno per superare le difficoltà.»

«Un pensiero grato e commosso va pertantoconclude il presidente Christian Solinas -, a loro ed alle tante Istituzioni che hanno voluto confermarmi in queste ore la loro a solidarietà e vicinanza.»

 

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Si moltiplicano le attestazioni di solidarietà nei confronti del presidente della Regione Christian Solinas, vittima di minacce di morte.

«Il sindaco di Iglesias Mauro Usai ed il presidente del Consiglio comunale Daniele Reginali, a nome dell’Amministrazione e di tutta la cttà, esprimono solidarietà e vicinanza nei confronti del presidente della Regione Autonoma della Sardegna Christian Solinas per l’atto intimidatorio di cui è stato oggetto nella giornata di oggi.
In questo periodo di grande difficoltà è necessario ribadire con forza che non vi è spazio per simili gesti intimidatori. Le Istituzioni e la società civile devono rispondere in maniera unitaria e reagire fermamente di fronte a chi si pone al di fuori della democrazia e avvelena la vita civile.»

Il segretario regionale del Partito Democratico, Emanuele Cani, esprime «una ferma e dura condanna per la minaccia contro il presidente della Regione Christian Solinas al quale manifestiamo tutta la nostra solidarietà. La violenza non può mai essere tollerata. Confidiamo nelle indagini delle forze dell’ordine impegnate a trovare i responsabili».

«Esprimo a nome mio e della Lega Giovani Sardegna solidarietà e vicinanza al presidente Solinas per le inqualificabili scritte apparse quest’oggi nel pieno centro di Cagliari – scrive in una nota Andrea Piras, consigliere regionale della Lega Salvini Sardegna e coordinatore regionale della Lega Giovani Sardegna –. Indubbia e ferma è la nostra condanna a tali atti di violenza, ed auspichiamo che i colpevoli siano ben presto rintracciati dalle forze dell’ordine e puniti in maniera adeguata. Auspichiamo, inoltre, che le naturali riflessioni che questi vili atti suscitano possano essere estese in ambito educativo, perché le nuove generazioni imparino il rispetto delle istituzioni, il rispetto per le idee altrui, prediligendo il sano e costruttivo dialogo  a manifestazioni di odio fine a se stesso, che oggi, visto anche il particolare momento storico in cui viviamo, fanno male alla società tutta!»
«Piena solidarietà al Governatore della Regione Sardegna Christian Solinas da parte di tutti i consiglieri regionali dei Riformatori Sardi per le minacce subite – scrive in una nota il coordinatore e capogruppo in consiglio regionale Aldo Salaris -. Christian Solinas è un Presidente corretto e capace che si è trovato ad affrontare un’emergenza di proporzioni enormi. Quanto accaduto è da condannare senza giustificazione alcuna e, siamo certi, questo vile gesto troverà la giusta punizione da parte delle forze dell’ordine. Ogni episodio di violenza è da denunciare con forza: con questi gesti non si esce dalla crisi. Il momento è difficile ma con grande senso di responsabilità il governo regionale e tutte le forze politiche si stanno adoperando quotidianamente per tutelare la salute dei sardi e fronteggiare la crisi economica e sociale.»

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«Le minacce di morte comparse oggi a Cagliari contro il presidente della Regione Christian Solinas sono indegne e gravissime.»

Il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, esprime solidarietà al presidente della Regione e ferma condanna per il gesto.
«Rappresentare il proprio eventuale dissenso in questo modo va contro i valori di tolleranza e di rispetto del nostro popolo. Questo gesto, spero isolato, è di un codardo che inneggia alla violenza in mancanza di argomenti e civiltà – conclude Michele Pais -. In attesa che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda  esprimo al presidente Christian Solinas la piena e totale solidarietà anche a nome dell’intera Assemblea regionale.»

Sono 413 i nuovi casi di positività al Covid-19 accertati in Sardegna (sono compresi i dati della provincia di Sassari di ieri), 4.036 i tamponi eseguiti. Salgono a 11.053 i casi di positività dall’inizio dell’emergenza. Dei 413 nuovi casi, 280 sono stati rilevati attraverso attività di screening e 133 da sospetto diagnostico.

Si registrano 6 vittime (247 in tutto): tre residenti nel nord Sardegna, due uomini e una donna rispettivamente di 63, 81 e 87 anni, due uomini della provincia del Sud Sardegna, di 84 e 94 anni, e un ottantenne della Città Metropolitana di Cagliari.

In totale sono stati eseguiti 282.377 tamponi. Sono 340 i pazienti attualmente ricoverati in ospedale in reparti non intensivi (quattro in meno rispetto al dato di ieri), mentre è di 46 (+1) il numero dei pazienti in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 6.982. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 3.381 (+87) pazienti guariti, più altri 57 guariti clinicamente.

Sul territorio, di 11.053 casi positivi complessivamente accertati, 2.264 (+61) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 1.763 (+58) nel Sud Sardegna, 966 (+68) a Oristano, 1.394 (+34) a Nuoro, 4.666 (+192) a Sassari.

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Nell’ambito del Fondo unico per gli enti locali, la Regione Sardegna ha disposto il trasferimento al sistema delle Autonomie locali di 120 milioni di euro.

«Risorse importanti per garantire alla comunità sarda l’erogazione dei servizi necessari da parte dei Comuni, ad ulteriore riprova di come la Giunta regionale abbia tra le sue priorità la forte attenzione per il territorio e per l’efficacia dell’azione amministrativa degli enti locali. Soprattutto, in questo periodo gravato dalla gestione dell’emergenza sanitaria, che vede gli amministratori locali in prima linea nel fronteggiare la crisi sociale che sta investendo la Sardegna», ha commentato il presidente della Regione, Christian Solinas.

Si tratta della quota a saldo del Fondo unico per il 2020 riservata a 377 Comuni, alle Province ed alla Città Metropolitana di Cagliari per circa 120 milioni di euro. Oltre a 20 milioni di finanziamenti ed incentivi per la gestione associata di funzioni comunali, che sono stati già trasferiti alle Unioni di Comuni per le annualità pregresse. A breve, verranno trasferiti anche i contributi destinati a sostenere gli enti locali che presentano una situazione finanziaria compromessa per quanto riguarda l’onere derivante da procedure espropriative che, per il 2020, ammontano a circa 20 milioni di euro.

«L’importo dovuto per l’anno corrente è stato trasferito con tempi certi e i Comuni potranno utilizzare i fondi per il funzionamento e la programmazione di attività e servizi fondamentali per i cittadiniha spiegato l’assessore degli Enti locali, Quirico Sanna -. Anche l’attenzione per i tempi amministrativi avvicina maggiormente la Regione ai bisogni delle comunità, consentendo di coordinare e gestire nel migliore dei modi gli interventi nel territorio.»

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Il calendario del campionato di serie D di calcio si ferma ma da domenica 8 novembre verranno disputati i recuperi. Il Carbonia domenica 15 novembre, alle 14.30, ospiterà la Gladiator di Santa Maria Capua Vetere, domenica 22 novembre, alle 14.30, giocherà a Giugliano. Il calendario riprenderà regolarmente domenica 29 novembre.

Lo ha deciso il Consiglio del Dipartimento Interregionale che ha stabilito di dare priorità al recupero di tutte le gare rinviate sino ad oggi, con conseguente necessità di differimento dei turni di gare di campionato già programmati dall’8 al 22 novembre, salvo ulteriori e diversi provvedimenti che dovessero rendersi necessari; di conseguenza, l’8, il 15, il 18 e il 22 novembre saranno disputate le gare fino ad oggi rinviate, dovendo sin da ora intendersi che i recuperi indicati come da Comunicati Ufficiali sino ad oggi pubblicati sono sostituiti, per lo svolgimento delle gare, da quanto di seguito riportato; successivamente, con il necessario anticipo rispetto alle date previste per le gare da disputare, verrà reso noto il calendario relativo ai turni di campionato già programmato; in conformità alle vigenti disposizioni, è consentito lo svolgimento degli allenamenti nelle forme previste.

La calendarizzazione dei recuperi ha tenuto conto della cronologia delle gare rinviate per ciascun girone e del completamento degli isolamenti fiduciari ed obbligatori ancora in atto. Le rimanenti gare da recuperare saranno calendarizzate con successivo comunicato.

I recuperi del girone G

Domenica 15 novembre

Girone G: Carbonia-Gladiator, Vis Artena-Sassari Latte Dolce, Muravera-Giugliano, Monterosi-Nuova Florida, Nocerina-Nola, Lanusei-Latina

Mercoledì 18 novembre

Girone G: Insieme Formia-Gladiator, Nola-Monterosi

Domenica 22 novembre

Girone G: Torres-Vis Artena, Giugliano-Carbonia, Sassari Latte Dolce-Afragolese, Cassino-Muravera,

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Ivan Scarpa, coorganizzatore e responsabile comunicazione di eventi, ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Christian Solinas.

«Ill.mo Presidente Solinas, sarebbe davvero molto importante se Lei potesse dedicare qualche minuto del suo tempo alla lettura della presente, magari darci una speranza e un suo punto di vista. Noi già ci conosciamo, una volta mi ha dato il piacere di scambiare due chiacchiere con me nel mio ufficio. Sono Ivan Scarpa, coorganizzatore e responsabile comunicazione di eventi, quali Invitas, Villaggio e Parata di Babbo Natale, Primavera Sulcitana o Festa del Gusto internazionale. Attualmente ricopro anche l’incarico di presidente regionale Sardegna Afi (Associazione fieristi italiani) di cui sono anche consigliere nazionale. I nostri eventi, Lei li conosce, vengono fatti all’aria aperta, sono eventi di natura fieristica dove piccoli produttori, piccoli Street fooders hanno possibilità di incontro e vendita dei loro prodotti. Per me e per tanti, questo è l’unico lavoro. Lei è stato tra i più sensibili al nostro lavoro, ci ha dato possibilità di operare appena ha potuto esprimere il suo parere, noi abbiamo adottato tutte le più severe misure per garantire il massimo per ripartire e in sicurezza. Abbiamo lavorato da luglio fino al 18 ottobre, quando il Governo ci ha spazzato via definendoci non essenziali, ma come può essere non essenziale ciò che per tanti è unica fonte di lavoro? In tutti i Comuni in cui abbiamo operato, tutte le Amministrazioni, gli organi di controllo, forze dell’ordine, possono spendere una positiva referenza sulle misure di sicurezza adottate, in tutte quelle date tante partita Iva, che forse hanno il solo difetto di lavorare come itineranti hanno trovato soddisfazione. Adesso arriverà il Natale, che come può immaginare, rappresenta un momento fondamentale di lavoro, un pochino come per chi attende la 13ª che usa per limare qualche posizione, pagare qualche rata, avere un filo di ossigeno e “coprirsi” per i mesi freddi. Come dobbiamo oggi immaginare il nostro Natale? Possiamo immaginare insieme un ipotesi di lavoro, fatta in sicurezza, con severi accorgimenti, all’aria aperta e in spazi ampi (il clima sardo ce lo concede) secondo orari, contingentamento, prevenzione e tutto quello che è necessario per garantire massimi standard di sicurezza con operatività per gli operatori, o sarà un Natale in cui sotto l’albero non ci sarà niente per i nostri figli perché non è essenziale? La ringrazio per la Sua attenzione.»

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La consigliera regionale e segretaria della Commissione Sanità e Politiche sociali del Movimento Cinque Stelle, Carla Cuccu, ha presentato una nuova interrogazione al governatore, Christian Solinas, e all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, per chiedere il potenziamento delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) e l’aumento dei test antigenici rapidi.

«I dati di queste ultime settimane parlano chiaro – dice Carla Cuccu -: si registra un aumento notevole delle persone contagiate dal Coronavirus in Sardegna. Non si può assolutamente abbassare la guardia.»

Le Usca erano state istituite lo scorso mese di maggio per curare i pazienti sintomatici direttamente nelle loro abitazioni, mentre a settembre il ministero della Salute decideva per l’utilizzo dei test antigenici per individuare i cittadini contagiati dal Covid-19.

«Ora più che mai il compito delle Unità speciali di continuità assistenziale diventa fondamentale – conclude Carla Cuccu -. Per questo ritengo necessario che la Regione si attivi per aumentarne il numero, così come quello dei test rapidi. Auspico che venga anche promossa una campagna regionale di monitoraggio. La situazione attuale non ammette ritardi e distrazioni: è necessario usare tutte le armi a disposizione per evitare un aumento esponenziale dei contagiati.»

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«Con l’istituzione della Zona Economica Esclusiva l’Italia tornerà a essere protagonista nel Mar Mediterraneo, garantendo i diritti delle nostre marinerie, per un utilizzo equilibrato delle risorse ittiche, e tutelando da un punto di vista ambientale un’ampia porzione di mare e. Non solo: il voto di oggi è una risposta chiara alle inutili polemiche scatenate nei mesi scorsi sul mare della Sardegna e sulla presunta minaccia rappresentata dall’Algeria. A dimostrazione che su questo fronte il nostro Paese non ha subito alcuno scippo, né mai lo subirà.»

Lo afferma il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras, vicepresidente della Commissione Esteri e relatore della legge che istituisce la Zona Economica Esclusiva. Una norma attesa da ben ventisei anni (la convenzione sul diritto del mare di Montego Bay è entrata, infatti, ufficialmente in vigore nel 1994), presentata tra gli altri da tutti i parlamentari sardi del Movimento, che consentirà al nostro Paese la possibilità di sfruttare economicamente e tutelare dal punto di vista ambientale un’ampia porzione di mare, soprattutto ad ovest della Sardegna.

La Zona Economica Esclusiva (Zee) è quell’area marina che si estende fino a 200 miglia nautiche oltre il limite esterno del mare territoriale di ciascuno Stato (fissato in dodici miglia dalla costa). Nella sua Zee l’Italia potrà esercitare il diritto sovrano di sfruttamento esclusivo delle risorse naturali (biologiche e minerali) e la propria giurisdizione in tema di tutela ambientale e ricerca scientifica, nonché riguardo la realizzazione di impianti e strutture artificiali.

«Grazie al voto di oggi saranno protetti gli interessi dei pescatori italiani rispetto alle battute di pesca illegali di imbarcazioni che provengono da aree esterne al Mediterraneo e potrà decidere, in maniera esclusiva, come sfruttare le risorse minerarie, con l’obiettivo di tutelare il paesaggio costiero e il turismo marittimo”, spiega Cabras.

«Si compie la più grande ridefinizione legale del territorio nella storia della Repubblica. E la Sardegnaprosegue il deputato pentastellato – potrà acquisire una nuova centralità nel Mediterraneo: da isola di confine (e di confino) ad avamposto di terra della Zee.»

La Zee rafforza inoltre l’Italia nel confronto con gli altri Paesi. Nel marzo del 2018 l’Algeria aveva infatti istituito una propria Zee senza un preliminare accordo con gli Stati frontisti e confinanti, creando un’area sovrapposta, ad ovest della Sardegna, alla Zona di protezione ecologica istituita dall’Italia nel 2011 e con l’analoga Zee istituita dalla Spagna nel 2013.

«Da ciò ne è derivato un contenzioso, ben gestito dal Governo italiano grazie alle ottime relazioni italo-algerine, che ha innalzato il livello di attenzione sul nostro patrimonio marittimo e, di riflesso, sulla nostra centralità mediterranea sul piano sia geopolitico sia commerciale. Nessuno scippo, dunque, ai danni della Sardegna conclude Pino Cabrasposto che è proprio il diritto internazionale a stabilire che le delimitazioni delle zone economiche esclusive devono essere definite attraverso un accordo bilaterale tra gli Stati. La Zee rafforzerà i diritti della nostra Repubblica, in modo inequivocabile.»