19 November, 2024
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Dalla Regione oltre 5,5 milioni di euro per la bonifica dell’area mineraria di Su Zurfuru, a Fluminimaggiore

«La salvaguardia del prezioso patrimonio ambientale della Sardegna e il recupero delle aree contaminate è un obiettivo prioritario della Giunta regionale. Per l’area mineraria di Su Zurfuru è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa della grave contaminazione ambientale originata dall’attività mineraria, ricomprendendola tra gli interventi prioritari del Piano regionale di bonifica.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, dopo l’approvazione, da parte della Giunta regionale, della delibera che stanzia, nel Bilancio pluriennale 2020-2022, 5 milioni 531mila euro a favore del Comune di Fluminimaggiore, per garantire la copertura finanziaria del primo lotto del progetto di bonifica e messa in sicurezza dell’area mineraria di Su Zurfuru, inclusa nel Sito di interesse nazionale (Sin) “Sulcis Iglesiente Guspinese”. Per questo intervento, l’Amministrazione comunale dispone già di un precedente finanziamento di 2 milioni 430mila euro.

«Il progetto definitivo, dopo essere stato oggetto di una complessa fase istruttoria e della conferenza decisoria indetta dal ministero dell’Ambiente, è stato approvato con decreto ministeriale ha aggiunto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Prevede l’isolamento permanente delle sorgenti di contaminazione (discariche minerarie, bacino sterili) con interventi di messa in sicurezza e la realizzazione di un deposito (sito di raccolta) per  completare l’asportazione dei rifiuti minerari. La suddivisione degli interventi in più ambiti (‘area laveria’, ‘area di valle’, ‘area di monte’, ‘area esterna’) consente di procedere alla bonifica in più fasi, in funzione delle priorità di intervento e delle risorse disponibili.»

«Nel primo lotto di interventi nelle aree della laveria e di valle, quelli considerati prioritari, è prevista la rimozione dei rifiuti minerari, che andranno depositati in condizioni di sicurezza nel sito di raccolta dell’area di valle, in corrispondenza dell’esistente bacino sterili ha spiegato l’assessore Gianni Lampis -. Questo consentirà la piena valorizzazione dell’area laveria, oggetto di un recupero degli edifici più rappresentativi per fini culturali e museali. Mentre, il secondo lotto, riguardante gli ambiti denominati ‘area di monte’ e ‘area esterna’, prevede interventi di accorpamento e messa in sicurezza delle maggiori discariche minerarie della zona di monte, nonché opere di mitigazione ambientale. Verranno impiegate anche tecniche di ingegneria naturalistica, nel caso non fossero realizzabili interventi di messa in sicurezza di tipo tradizionale», ha concluso l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente.

Il costo complessivo del progetto è stato quantificato in 11 milioni 466mila euro: 7 milioni 961mila per il primo lotto; 3 milioni 504mila per il secondo.

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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