2 August, 2024
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Il 17 agosto, nella meravigliosa ed oltremodo suggestiva piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, un pubblico attento è stato letteralmente “rapito” dallo spettacolo “Corpi al vento”, inserito nel cartellone NurArcheoFestival 2020, organizzato da Il Crogiuolo, sotto la direzione di Rita Atzeri.

Le due attrici, Antonella Ruggiero ed Ilenia Gelmi, hanno dato vita ad un vero e proprio viaggio fantastico nel mondo della mitologia greca, impersonando Dei, eroi ed eroine con gesti, parole ed espressioni cariche di significato ed emozione, tali da creare dello spettatore un phatos continuo.

È stato come se il “filo” che ha unito, nella loro storia, Teseo ed Arianna, fosse lo stesso che ha tenuto insieme attrici e spettatori che, col fiato sospeso, hanno seguitole vicende narrate con una maestria ed una leggiadria, risultato di un grande lavoro di preparazione.

Una storia di vicende intricate, dove due corpi e due voci si amalgamavano, fondendosi in una poetica musicalità, per poi subito dopo separarsi e distinguersi senza mai perdere la complicità e la sinergia.

Abiti morbidi, ora verdi, ora celesti, frutto di un abile gioco di luci che, Tea Primiterra, ha saputo abilmente giostrare quasi ad accarezzare le scene nei momenti più salienti.

Forza e fragilità delle donne dipinte dalla antica storia, messe in luce da una parola: “creta”, chiave di una metafora riferita al continuo mutamento della donna ai tempi moderni così come nel passato più lontano.

Alla fine della serata, un lungo e caloroso applauso ha decretato il successo dell’evento.

Tutto si è svolto nel rispetto delle regole del Dpcm anti- Covid-19, per garantire uno spettacolo in totale sicurezza.

“Corpi al vento” è stato il terzo appuntamento dell’edizione 2020 di NurArcheofestival. Sottotitolo significativo quello proposto nell’edizione 2020, “Viaggio in Sardegna: Sulcis da scoprire”. Viaggio in Sardegna dopo la quarantena e con le restrizioni ancora in atto in forma di prevenzione dal Covid-19, Sulcis da scoprire, perché le prime amministrazioni a confermare la loro partecipazione e ad avere la forza di organizzare sono state quelle di Sant’Anna Arresi e Teulada, supportate dall’associazione Sarditinera.

Lunedì 27 luglio, in piazza del Nuraghe, a Sant’Anna Arresi, è stato rappresentato Su Connottu; il  7 agosto, nella casa baronale di Teulada, “La vedova scalza” da Salvatore Niffoi.

Nadia Pische

      

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Sono ben 37 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Sardegna: 20 nel nord Sardegna, 13 a Nuoro, 3 nella Città Metropolitana di Cagliari e 1 nella provincia del Sud Sardegna. Salgono così a 1.549 i casi di positività  dall’inizio dell’emergenza. Resta invariato il numero delle vittime, 134.
In totale sono stati eseguiti 120.218 tamponi (1.125 nelle ultime 24 ore). I pazienti ricoverati in ospedale sono 11, nessuno in terapia intensiva, mentre 143 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.257 pazienti guariti (+4 rispetto al precedente aggiornamento), più altri 4 guariti clinicamente.
Sul territorio, dei 1.549 casi positivi complessivamente accertati, 283 (+3) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 165 (+1) nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 100 (+13) a Nuoro, 940 (+20) a Sassari.

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«Trasferire migranti da una struttura all’altra dell’isola non è la soluzione, trattasi bensì dell’ennesimo grave attacco all’autonomia della Sardegna da parte di un governo disinteressato alla tutela della salute e della sicurezza degli abitanti dell’isola.»
A dichiararlo è stato il consigliere regionale della Lega, Michele Ennas, che aggiunge: «Il processo di invasione è ormai rodato. Gli algerini arrivati in Sardegna inviano informazioni su disponibilità di posti nelle strutture, sui procedimenti da seguire per arrivare indisturbati, sui tempi per accedere alla penisola e circolare indisturbati, sfruttando un metodo di espulsione inefficace ed inadatto».
«Il Governo, a guida PD-5stellesostiene ancora Michele Ennas -, sta rimettendo in piedi il vecchio meccanismo mediatico di accettazione del fenomeno ricominciando a sovvenzionare in maniera strutturale il business dell’accoglienza. Ci sentiremo dire che ognuno di essi scappa da qualche guerra, nonostante sia palesemente falso, che fanno i lavori che gli italiani non vogliono più fare e che in futuro ci pagheranno le pensioni. Di vero c’è solo che scappano dal loro paese abbandonandolo alla miseria e una volta in Italia pretendono anche quello che non è garantito neppure a molti lavoratori, disoccupati e pensionati sardi. Questo e’ un l’offesa anche nei confronti di chi fugge da un conflitto o persecuzioni e ha realmente bisogno.»
«Dall’Italiaprosegue Michele Ennascontinuano ad arrivare segnali che promuovono l’invasione con costi e rischi tutti a carico dei suoi cittadini: Sanatorie selvagge per clandestini da trasformare velocemente in residenti e cittadini da mandare al voto, decreti di espulsione inefficaci, politica estera senza credibilità, con un ministro degli Esteri che passerà alla storia per aver contradetto tutto quello che aveva sostenuto e in cui asseriva di credere. La Tunisia, per ringraziare il governo italiano degli undici milioni di euro regalati, ha subito scaricato altri tre barconi stracolmi di immigrati clandestini mentre l’Algeria annette buona parte del Mediterraneo, comprese le coste sarde del Sulcis Iglesiente, estendendo di prepotenza la ZEE con il silenzio del governo PD/5S. Insomma, un governo non credibile, che incassa colpi su tutti i fronti. Un governo che chiude le attività degli italiani per contrastare la diffusione del virus ma nel frattempo consente l’indisturbato proseguire del flusso di immigrati, spesso positivi, mortificando persino le forze dell’ordine da cui si leva ormai giornaliero il grido di allarme.»
«La situazioneconclude Michele Ennas – è insostenibile e sempre più preoccupante e continueremo a denunciarla. Non dobbiamo andare alla ricerca di nuove strutture: il flusso va fermato. Confido nel popolo sardo e nella sua volontà di non piegarsi a questo sistema di colonizzazione della nostra isola.»
Antonio Caria

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«Assistiamo sgomenti al nuovo scontro tra l’Amministrazione comunale ed il Carbonia calcio. L’ennesimo braccio di ferro dell’Amministrazione nei confronti di chi opera e si adopera per far qualcosa di positivo per la nostra città. Dopo decenni, il Carbonia Calcio ha conquistato la serie D e la città rischia di perdere questo importante palcoscenico, sportivo, economico, turistico, per l’ennesima riprova dell’incapacità amministrativa di Sindaco, Giunta, consiglieri di maggioranza.»

L’ex sindaco Giuseppe Casti e l’ex assessore dello Sport Fabio Desogus, intervengono dopo l’annuncio delle dimissioni del presidente Carlo Foti e dei due vicepresidenti del Carbonia calcio Antonio Desogus e Francesco Setzu, a seguito dei mancati interventi dell’Amministrazione comunale per il superamento dell’emergenza in cui versa lo stadio Comunale “Carlo Zoboli”.

«Negli anni passati, le amministrazioni di centrosinistra, colpevolizzate di aver indebitato la città, hanno invece pian piano creato strutture e quindi servizi per i cittadiniaggiungono Giuseppe Casti e Fabio Desogus -. Negli ultimi anni sono stati creati 4 impianti polivalenti nelle circoscrizioni, rifatto il campo di calcetto ed i campi da tennis di via Balilla, fatti lavori di manutenzione importante al Palazzetto dello Sport e finanziato i lavori che hanno consentito la riapertura del Palazzetto a Cortoghiana; sono stati fatti importantissimi lavori di manutenzione alla Piscina comunale, al fine di renderla “appetibile” sul mercato e permetterne una ripresa (come è difatti avvenuto). Lo stesso Stadio Comunale ha ricevuto interventi manutentivi al manto erboso ed alla struttura, grazie anche ai fondi recuperati di Italia ’90. Perché la questione è tutta qui: saper recuperare risorse e scegliere bene come spenderle.
In questo caso si poteva intervenire rapidamente, andando a reperire i fondi utili nelle pieghe di bilancio e nei fondi risparmiati dai servizi non dati alla cittadinanza durante il periodo di lockdown. Tutto poteva essere fatto molto in fretta. Ma la verità è solo una: manca la volontà politica di aiutare il Carbonia calcio ad affrontare il campionato di Serie D.»

«Oltre che protestare e farci sentire con i mezzi che abbiamo a disposizione, di fronte ad una maggioranza blindata ed ottusa, non possiamo far altro che impegnarci per il futurorimarcano Giuseppe Casti e Fabio Desogus -. Nel caso in cui facessimo parte, nel prossimo futuro, di un’Amministrazione cittadina seria, riteniamo doveroso un intervento importante sullo Stadio Carlo Zoboli, con risorse non inferiori ai 500mila euro, al fine di trasformare il prato erboso in sintetico, realizzare una copertura per la tribuna e l’impianto di illuminazione per le partite in notturna. Sull’esempio di quanto è stato realizzato nel recente passato con la Piscina comunale (interventi superiori ai 300mila euro), lo Stadio Comunale potrà essere messo a bando per un quindicennio e dato così in totale gestione alla società sportiva. Perché amministrare è dare servizi alla cittadinanza, non mettere un cappio al collo, a chi vuole gestire le strutture sportive.»

«Con questa Amministrazione sorda e chiusa a qualsiasi suggerimento è inutile ormai parlareconcludono Giuseppe Casti e Fabio Desogus -. Rivolgiamo, pertanto, il nostro appello al Carbonia calcio: tenete duro, fate l’impossibile per la stagione sportiva 2020/21, restate in Serie D, Carbonia lo merita. Poi, come sta ormai facendo da tempo tutta la cittadinanza, aspettate le elezioni del 2021, per scegliere alle urne un’Amministrazione con cui progettare insieme il futuro della nostra squadra di calcio e della nostra città.
FORZA CARBONIA e FORZA CARBONIA CALCIO!
Resistiamo ancora qualche mese: ‘a nuttata è quasi passata!»

 

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Il segretario cittadino del Partito democratico, Fabio Desogus, stamane ha diffuso una nota molto critica sul piano di riordino della viabilità cittadina, in fase di attuazione da parte dell’Amministrazione comunale di Carbonia.

«A due settimane circa dalle modifiche alla viabilità cittadina fatte dall’Amministrazione, si può dire che l’unico risultato ottenuto sia tanta confusione e nessuna chiarezza riguardo i motivi e gli scopi verso cui sono orientate le modifiche attuate scrive Fabio Desogus -. Nelle zone interessate, l’unico obiettivo raggiunto dall’Amministrazione è quello di aver creato confusione nei residenti di zone cittadine nelle quali c’era una situazione di traffico per nulla caotica (se si esclude la sola Via Lubiana) e pericolosa.»

«Andando con ordine. Il comparto delle vie Messina, Lombardia e limitrofe, sono di fatto diventate un labirinto di sensi unici, sensi unici alternati e divieti d’accesso, nel quale è difficile districarsi. Oltre a questo, gli stalli delineati per la sosta sono disposti, nella stessa via, talvolta sul lato destro, tal’altra sul sinistro, obbligando di fatto gli automobilisti ad uno slalom vero e proprio. Praticamente identica situazione, si trova nella zona di via Barbagia. Discorso a parte merita via Roux, che di fatto ora è divisa in 3 sensi unici di marcia: in due parti a scendere verso via Lubiana, in un tratto a salire. Con una scomodità enorme per i residenti della parte di via Roux che da via Mazzini va verso via Lubiana: l’unico accesso a via Roux è costituito, infatti, da via Domenico Millelire. Tutto il traffico di una zona residenziale è concentrato nel piccolo tratto di una via stretta (via Domenico Millelire, appunto), con conseguente rischio congestionamento nel caso in cui in quel piccolo tratto di strada accada un qualsiasi imprevisto; senza contare il girotondo che i residenti devono fare più volte al giorno, per rientrare a casa. In via Lubiana, infine, sono stati ridisegnati, più volte, tutti gli stalli. Senza tener conto di vari problemi prevedibili che nei primi giorni si sono già evidenziati, tra i quali ingorghi e tamponamenti dovuti alla presenza dei nuovi stalli in prossimità di negozi più o meno frequentati e di vie d’accesso e uscita di automezzi pesanti.»

«Le risposte che l’Amministrazione ha dato in questi giorni sono confuse e contraddittorieaggiunge Fabio Desogus -. A parte le solite frecciate alle passate Amministrazioni, non si riesce sul serio a comprendere il motivo di questi cambiamenti alla viabilità. Non si comprende nemmeno il motivo per il quale la popolazione non sia stata minimamente interpellata in merito (addirittura si è tirato in ballo il Covid); e nemmeno, a quanto si apprende da comunicati stampa e dichiarazioni sui social, i Comitati di Quartiere delle rispettive zone sono stati coinvolti e verrebbe da chiedersi perché l’Amministrazione ha deciso di istituirli, se poi non li interpella per questioni così basilari. Ma oltre al coinvolgimento, è mancata proprio la comunicazione di quanto stava avvenendo. Nessun cittadino infatti era a conoscenza dei cambiamenti in corso e forse, come spesso è successo in questi anni, non sapevano nulla gli stessi consiglieri comunali di maggioranza. Ancora una volta l’Amministrazione si dimostra solerte e precisa quando deve diffondere notizie (anche di poco conto) di pura propaganda, rimane silenziosa e confusa quando invece i cittadini si lamentano delle scelte subite e chiedono chiarezza.»

«Infine, la questione più importante: ma queste modifiche corrispondono a un'”idea” di viabilità cittadina nuova oppure sono improvvisate e limitate a qualche segnalazione ricevuta? Perché (visto che si è tirata in ballo l’Amministrazione precedente), quando 5 anni fa effettivamente furono modificati i sensi di marcia e ridisegnati gli stalli di alcune vie, l’operazione era stata preceduta anche dal rifacimento delle stesse: asfalto rimesso a nuovo in tutte le strade interessate, sistemazione dei marciapiedi, riordino dell’alberatura stradale. Era un’operazione che prevedeva un progetto generale di sistemazione delle vie della città e di conseguenza anche modifiche alla viabilità che cercavano di restituire i marciapiedi ai pedoni e di sistemare gli stalli auto in strada. Era però un provvedimento che partiva da un’azione concreta e materiale dell’Amministrazione, come appunto il rifacimento strutturale delle stesse vieconclude il segretario cittadino del Partito democratico -. In questo caso invece sembra tutto estemporaneo e campato in aria e ciò viene dimostrato dalle risposte confuse e contraddittorie che l’Amministrazione ha dato in merito.  Si auspica che l’Amministrazione ritorni sui suoi passi e coinvolga i cittadini delle zone interessate ai cambiamenti, al fine di poter valutare eventuali future modifiche anche tenendo conto dell’opinione e dei bisogni di chi vive quotidianamente sulla propria pelle i disagi creati da scelte sbagliate piovute dall’alto.»

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Un elicottero del Corpo forestale proveniente dalla base di Marganai sta intervenendo su un incendio in agro del comune di San Giovanni Suergiu, in località Is Pitzus.

Dalle prime informazioni acquisite, l’incendio sta interessando un canneto e minaccia una proprietà privata.

Sul posto, coordina le operazioni di spegnimento il D.O.S. (Direttore delle operazioni di spegnimento) appartenente alla pattuglia del Corpo forestale di Sant’Antioco.

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Riesplode la crisi al Carbonia Calcio. «Siamo arrivati al capolinea e non per colpa nostra. In questi anni la società del Carbonia Calcio ha superato parecchi ostacoli e difficoltà ed è riuscita ad arrivare in serie D, un traguardo importante che dà lustro a tutta la città e all’intero territorio. Purtroppo, la volontà dei dirigenti e degli atleti continua a scontrarsi con un muro che non è neppure di gomma: l’Amministrazione comunale.»
Il presidente della società biancoblù, Carlo Foti, annuncia la resa con grande rammarico, perché sono stati compiuti grandi sforzi anche nelle ultime settimane, per allestire un organico competitivo. «L’inizio del campionato è ormai imminente e la vicenda dello stadio non è ancora stata risolta e non c’è da parte dell’Amministrazione comunale, con la Sindaca in testa, nessuna volontà di affrontare i problemi e trovare soluzioniaggiunge Carlo Foti -. Lo stadio è a tutt’oggi in condizioni pietose e non idoneo per affrontare un campionato di serie D. Vista la situazione che ormai si protrae da alcuni anni, nostro malgrado e con grande amarezza, ci troviamo costretti a rassegnare le dimissioni nella nostra rispettiva funzione di presidente e vicepresidenti della società, consapevoli che tale gesto rischia di vanificare anni di lavoro e di impegno di molti. »
«Porgiamo un sentito ringraziamento a tutti i collaboratori che con il loro volontario impegno hanno sostenuto la squadra, ringraziamo i Briganti che anche nei momenti più difficili non hanno fatto mancare la loro presenza e tutti i tifosi che ci hanno seguito negli anni. Infineconclude Carlo Fotiringraziamo tutti gli sponsor che con il loro sostegno economico hanno reso possibile questo importante percorso del Carbonia Calcio.»

 

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«Con tristezza e preoccupazione, per dirvi che nel nostro paese abbiamo un nuovo caso di positività Covid. Forse molti, forse pochi pensavano che fosse finita. Purtroppo, non è così, il virus è ancora lì dietro l’angolo.»
È stato questo l’annuncio dato qualche ora fa dalla sindaca di Decimomannu, Anna Paola Marongiu che subito dopo ha precisato: «Lieta di comunicarvi che il nuovo caso Covid decimese si tratta di persona appena rientrata dalla Spagna, è a casa e sta bene».
Antonio Caria

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Cresce ancora il numero dei nuovi casi positivi al Covid-19 in Sardegna, 12 nelle ultime 24 ore, 10 nella provincia di Sassari, 1 nella Città Metropolitana di Cagliari, 1 nella provincia di Nuoro. Salgono a 1.512 i casi dall’inizio dell’emergenza. Resta invariato il numero delle vittime, 134.

In totale sono stati eseguiti 119.093 tamponi (1.009 nelle ultime 24 ore). I pazienti ricoverati in ospedale sono 9, nessuno in terapia intensiva, mentre 113 sono le persone in isolamento domiciliare. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 1.253 pazienti guariti (+2 rispetto al dato precedente), più altri 3 guariti clinicamente.

Sul territorio, dei 1.512 casi positivi complessivamente accertati, 280 (+1) sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, 164 nel Sud Sardegna, 61 a Oristano, 87 (+1) a Nuoro, 920 (+10) a Sassari.