28 July, 2024
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L’Agenzia Laore è pronta modificare il piano assunzionale 2020/2022 con l’inserimento di una riserva del 20% per il personale interno. E’ questa la strada individuata dall’agenzia agricola regionale per risolvere la lunga vertenza degli ex lavoratori Aras. Il Commissario straordinario di Laore, Gianfranco Casu, ha firmato questa mattina il piano triennale del fabbisogno del personale prevedendo 41 posti aggiuntivi riservati alle progressioni interne: 33 dalla categoria C alla D, 7 dalla B alla C e 1 dalla A alla B.

«In questo modo decadrebbe l’oggetto del contendere che ha determinato la presentazione dei ricorsi al Tar di alcuni lavoratori di Laore contro il piano di stabilizzazione dei 252 ex dipendenti Aras all’interno dell’agenzia agricola ha detto l’assessore del personale Valeria Satta, sentita questa mattina dalla Commissione “Attività produttive” su questa soluzione sono d’accordo anche i sindacati. Rimane da definire la posizione di altri ricorrenti che, in ogni caso, non avrebbero i requisiti per partecipare alle selezioni di Laore.»

Il Tribunale amministrativo si pronuncerà nel merito il prossimo 10 giugno: in gioco c’è la stabilizzazione dei dipendenti Aras dentro Laore autorizzata due anni fa dal Consiglio regionale con la legge la n. 47. I giudici, questo è il timore, potrebbero sollevare una questione di legittimità costituzionale che metterebbe a serio rischio le procedure di ingresso degli ex Aras in Laore. «Cercheremo di favorire un accordo tra le partiha aggiunto l’assessore Valeria Sattase non dovessimo riuscirci siamo pronti a una modifica della norma per procedere ad un nuovo bando di concorso, non solo per titoli ma anche per esami. Abbiamo già acquisito i pareri dell’area legale e dell’ufficio legislativo della Regione. Il primo, sconsiglia di procedere alla stabilizzazione degli ex lavoratori Aras prima del pronunciamento del Tar. Il secondo, dà il via libera a un’eventuale modifica della legge per un nuovo concorso pubblico».

Perplessità sull’ipotesi di accordo da parte dei consiglieri d’opposizione: «Un’intesa sulle progressioni di carriera non è sufficiente ha detto Gianfranco Satta, esponente dei Progressisti e vicepresidente della Commissionerimarrebbero in piedi altri due ricorsi. La soluzione migliore è quella della creazione di una società in house per assorbire tutti gli ex dipendenti Aras». Proposta, quest’ultima, respinta dal direttore generale dell’assessorato del personale Silvia Cocco: «I sindacati non vedono di buon occhio questa soluzione. Per creare una società in house occorrerebbe cambiare la legge e, in ogni caso, servirebbe una selezione pubblica per l’assunzione di personale». Eugenio Lai (Leu) e Carla Cuccu (M5S) hanno invitato l’assessore a definire al più presto un accordo con i sindacati: «Prima di decidere quale strada intraprendere hanno detto occorre avere certezze sul ritiro dei ricorsi». Stessa sollecitazione anche da alcuni consiglieri di maggioranza: «Quando si vuole bloccare una procedura si chiede un parere legaleha detto Michele Cossa (Riformatori sardi)il Consiglio, con la stabilizzazione degli ex lavoratori Aras, sapeva benissimo di percorrere una strada sul filo della legittimità costituzionale. Ora è necessario trovare una soluzione per salvare 252 posti di lavoro e, allo stesso tempo, il diritto alla progressione di carriera del personale interno di Laore».

Uno sforzo ulteriore della Regione per arrivare a un’intesa tra le parti è stato infine sollecitato dal consigliere di Forza Italia Emanuele Cera mentre Piero Comandini del Pd ha contestato la scelta della Giunta di ricorrere ad un parere legale: «Di solito la Giunta, per la modifica di una norma, propone un disegno di legge al Consiglio che lo esamina e lo approva. In questo modo si individuano altre strade ma non si legifera con i pareri legali».

«Il percorso scelto dall’assessore Valeria Satta mi sembra il miglioreha detto il presidente della Quinta Commissione Piero Maieli se non si dovesse raggiungere l’accordo tra le parti ci rimane il piano B: il concorso pubblico per titoli ed esami. Siamo comunque fiduciosi, la Commissione ha fatto il suo dovere creando le condizioni per una mediazione politica. Speriamo di mettere finalmente la parola fine a questa lunga vertenza».

Nelle prossime ore, l’assessore Valeria Satta provvederà alla convocazione di tutte le parti in causa. Sull’esito degli incontri riferirà la prossima settimana in Commissione.

In mattinata il  parlamentino delle “Attività produttive” si è occupato anche della possibilità di un intervento pubblico per l’acquisto di pecorino sardo a favore degli indigenti. L’assessore al Bilancio Giuseppe Fasolino, sentito dalla Commissione, ha annunciato lo stanziamento di 5 milioni di euro.

La Commissione ha sentito anche i rappresentanti dei consorzi del “Pecorino sardo” Antonello Argiolas e del “Fiore sardo” Antonio Maria Sedda che hanno accolto con favore la decisione della Regione di procedere all’acquisto di formaggio dalle aziende sarde. «Non si tratterebbe di smaltire le eccedenze ma di una produzione ad hoc destinata agli indigenti ha spiegato Antonello Argiolasse lo si vuole fare per il 2020 occorre però agire subito perché la campagna della raccolta del latte ovicaprino terminerà a fine luglio». Il rappresentante del consorzio del Pecorino sardo ha fornito alla Commissione una proposta dettagliata con la definizione di criteri e tempistica per la fornitura e distribuzione del formaggio agli indigenti.

Critiche le opposizioni: «Non è questo il modo di procedere hanno detto in coro i consiglieri di minoranzanon ci è stato presentato alcun documento né, tantomeno, un disegno o una proposta di legge. Ci sono anche altri settore in crisi, è giusto intervenire ma lo si deve fare su basi solide e certe».

«E’ solo un primo stepha replicato il presidente della Commissione Piero Maieli c’è la volontà di aiutare i poveri e le aziende di trasformazione del  latte che si trovano in  difficoltà. Nei prossimi giorni sentiremo anche i caseifici che non aderiscono al consorzio di tutela del marchio dop. Una volta definito il quadro prenderemo la decisione più giusta.»

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«Primi in Italia con 200 milioni di euro a disposizione di aziende e imprese del sistema economico e produttivo della Sardegna per sostenere la crescita e contrastare gli effetti della crisi.»

Lo dice il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando la firma dell’accordo con la Banca europea degli investimenti (BEI) «che consentirà di attivare uno strumento finanziario fondamentale per la ripartenza, confermando i grandi sforzi che la Regione sta sostenendo, anche con misure straordinarie, per assicurare il giusto sostegno per la liquidità del sistema imprenditoriale e a condizioni al momento senza uguali in Italia per questo tipo di intervento. La reciproca e fruttuosa collaborazione con la BEI, testimonia la linea virtuosa della Regione che sta mettendo in campo ogni possibile azione in grado di supportare le imprese sarde in questa difficile ripartenza».

Questo strumento, grazie alla possibilità dell’effetto leva previsto nell’accordo con la BEI, mira a rendere disponibile per il sistema economico sardo l’importante somma di 200 milioni di euro ed è la prima operazione di questo tipo attivata in Italia.

Il Fondo, denominato ‘Emergenza imprese’, è specificamente diretto a garantire supporto alle aziende e opererà su linee di finanziamento di breve, medio e lungo temine dedicate sia alla liquidità che agli investimenti, sotto forma di prestiti per il sostegno e il rafforzamento della gestione e della produzione delle imprese impegnate direttamente al contrasto del Covid-19 o appartenenti alle filiere strategiche, quale quella turistica, per le quali occorre garantire il mantenimento della capacità produttiva a livello regionale. Grazie al ricorso delle nuove regole comunitarie sugli aiuti di stato, attraverso la combinazione di prestiti e di sovvenzioni per l’abbuono degli interessi sul capitale erogato, i prestiti sino a 800 mila euro saranno concessi a tasso zero, mentre per le somme superiori si potrà garantire una importante riduzione degli interessi calibrata sia sull’entità che sulla durata del prestito stesso, secondo le modalità stabilite dal ‘Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia’.

La durata massima dei prestiti sarà di almeno 15 anni, con possibilità di ulteriore allungamento, per un importo massimo erogabile pari a 5 milioni di euro, per singolo finanziamento. La Regione Sardegna impegna in questa operazione 60 milioni di euro di risorse comunitarie del POR FESR Sardegna 2014-2020 e 40 milioni di euro dal bilancio regionale.

«L’accordo che rientra nelle iniziative avviate dalla Regione per contrastare gli effetti economici della crisi, rappresenta un ulteriore esempio di leale collaborazione istituzionale finalizzata ad offrire opportunità di sviluppo all’economia regionale attraverso un solido partner finanziario mondiale in grado di erogare finanziamenti a lungo termine per sostenere la crescita e l’occupazione», spiega l’assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Fasolino.

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Giovedì 28 maggio sarà il 59° compleanno di Amnesty International e Voci per la libertà, il festival musicale strettamente legato ad Amnesty, festeggerà l’avvenimento con un ricco programma, a partire dalle 21.00 su www.facebook.com/vocixlaliberta e su www.youtube.com/user/vocixlaliberta/videos .

Oltre trenta artisti legati al festival (in gran parte ex vincitori o finalisti del premio per emergenti) daranno vita ad una diretta streaming piena di musica e testimonianze. In più un vero e proprio regalo: una reinterpretazione in forma collettiva da parte di tutti loro (sotto il nome di “Le stelle di Voci per la Libertà”) di “Pane e coraggio”, il brano di Ivano Fossati che vinse premio Amnesty International Italia nella sezione Big nel 2004.

Un modo per ricordare il 28 maggio 1961, quando, con la pubblicazione sulla prima pagina dell’Observer di un articolo-appello dell’avvocato inglese Peter Benenson intitolato ‘I prigionieri dimenticati’, nacque Amnesty International. Cinquantanove anni d’impegno per la tutela e la promozione dei diritti umani, accanto e insieme ai titolari dei diritti; cinquantanove anni di campagne per liberare i prigionieri di coscienza, abolire la pena di morte, porre fine alla tortura e alla violenza contro le donne, contrastare impunità e discriminazione, garantire il diritto all’alloggio, alla salute, all’ambiente e all’istruzione, riaffermare i diritti umani di migranti, richiedenti asilo e rifugiati.

A condurre la serata del 28 sarà Savino Zaba (di Rai Radio 1), lo storico presentatore del festival. Oltre agli interventi musicali saranno ospiti Alessandro Guerra e Riccardo Noury, presidente e portavoce di Amnesty International Italia; Giovanni Stefani e Michele Lionello, presidente e direttore artistico dell’Associazione Voci per la Libertà; Enrico Deregibus e Melania Ruggini, consulenti artistici dell’associazione. Gli artisti coinvolti sono: Riky Anelli, Giorgio Barbarotta, Eleonora Betti, Elisa Erin Bonomo, Cloud, Leo Miglioranza e Alberto Cendron dei Do’Storieski, Adolfo Durante, Davide Nosea de Les Fleurs des Maladives, Massimo Francescon, Giovi, Roberto Cossu Cortejanas dei Golaseca, Gianluca Casazza dei Grace N Kaos, Francesco Mucè dei Loren, Anna Luppi, Valentina Benaglia de La Malaleche, Marcondiro, Maurizio Zannato dei Marmaja, Michele Mud, Assia Fiorillo delle Mujeres Creando, Chiara Patronella, Totò Nocera de Pupi di Surfaro, Fabrizio “Pachamama” Russo della Riserva Moac, Danilo Ruggero, Carlo Valente, Giulia Ventisette, Kumi Watanabe, Michela Grena dei Wicked Dub Division, Giulio Wilson.

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«Cagliari ha tutte le carte in regola per ripartire e diventare una delle capitali della prossima stagione turistica.»

Spande ottimismo il presidente del Consiglio comunale Edoardo Tocco, impegnato a trovare soluzioni per dare al popolo dei vacanzieri nuove occasioni di socialità e incontro nel rispetto delle regole dettate dall’emergenza sanitaria.

«Con l’assemblea civica siamo intenzionati a progettare e indicare alla giunta guidata dal sindaco Paolo Truzzu alcuni interventi per potenziare l’offerta turistica del capoluogo, con diverse attività che generano occupazione. In questa fase occorre dare priorità alla salvaguardia dell’occupazione nei settori chiave dell’economia cittadina.»

Una scommessa decisiva, vista l’importanza strategica dell’industria delle vacanze nella voce del bilancio: «Durante i lavori dell’assiste sono già emerse proposte destinate ad una maggiore fruizione degli spazi aperti che si ritagliano nei quartieri del capoluogoaggiunge Edoardo Tocco -. La capitale isolana può contare su bellezze ambientali e paesaggistiche che la portano alla ribalta nazionale e non solo. Si pensi al litorale del Poetto, con un riassetto funzionale alle nuove norme. Il centro storico e le stradine attorno ai rioni antichi della città, con diverse strutture ricettive da agevolare con l’estensione del suolo pubblico. C’è poi la posta in gioco legata alla valorizzazione dei siti culturali della città, con aree che possono consentire un utilizzo in linea con le nuove disposizioni».

Il numero uno dell’assemblea civica di palazzo Bacaredda, dunque, è fiducioso sulla ripartenza: «Un riavvioconclude Edoardo Tocco che deve esaltare il ruolo del consiglio comunale, che in modo compatto, sta conducendo un’azione condivisa per sostenere commercio, artigianato e attività ricettive per uscire senza ricadute negative dalla crisi dettata dal lockdown».

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Con le relazioni dei vertici della sanità cagliaritana la commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc-Cambiamo), ha iniziato le audizioni sulla riforma del sistema sanitario regionale.

Il commissario straordinario dell’Azienda Brotzu di Cagliari Paolo Cannas ha sottolineato la necessità di mettere al centro del processo di riforma la medicina territoriale in un nuovo quadro di coordinamento, esprimendo però alcune perplessità su alcuni passaggi eccessivamente centralisti che, a suo avviso, potrebbero determinare un appesantimento insostenibile delle procedure, in primo luogo in materia di concorsi ma in parte anche per ciò che riguarda gli acquisti. Ritengo, ha proseguito, che alle aziende territoriali vada concesso un minimo di autonomia.

Per Carlo Murru, direttore dell’Assl di Cagliari, il “cuore” della riforma deve essere “cosa fare e come farlo” e, da questo punto di vista, il potere centralizzato dell’Ats ha indebolito l’efficienza del sistema e la rapidità degli interventi, anziché operare per facilitarli. Sul ruolo degli ospedali, Carlo Murru ha affermato che devono essere luoghi per curare gli “acuti” mentre tutto il resto va trasferito sui territori per creare una “salute di prossimità” all’interno della quale devono trovare spazio le piccole strutture. Soffermandosi sulla nuova Agenzia Ares, il direttore dell’Assl di Cagliari l’ha definita una idea “ambiziosa ma difficile”, nel senso che se per qualche ragione rallenta o si blocca ne risente tutto il sistema.

Analoga preoccupazione è stata manifestata anche da Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Aou di Cagliari, che ha parlato di «un motore potente ma non per questo efficiente», soprattutto, in materia di assunzioni ed acquisti. A proposito dei nuovi ospedali, Sorrentino ha sollecitato decisioni più rapide e procedure più snelle, citando la sua esperienza di un finanziamento europeo di circa 40 milioni bloccato praticamente da 15 anni per un interminabile contenzioso giudiziario. La scelta di fondo, ha concluso, è quella di puntare sui territori, ai quali affidare una “missione” differenziata e specializzata rispetto a quella delle grandi strutture.

I dirigenti sanitari hanno infine assicurato che il sistema regionale è pronto per la cosiddetta “Fase 2”, che però richiede azioni uniformi e protocolli chiari (per personale, pazienti e tutto il mondo che ruota attorno agli ospedali) in modo da potersi adeguare senza contraccolpi negativi alla nuova realtà.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Annalisa Mele della Lega, Francesco Agus dei Progressisti ed Antonello Peru di Udc-Cambiamo.

Il presidente della commissione Domenico Gallus, nelle conclusioni, ha dichiarato di aver tratto una impressione molto positiva dall’attenzione riservata alla sanità territoriale che, dopo la definizione della governance, dovrà rappresentare uno dei pilastri della riforma insieme all’articolazione della rete ospedaliera che, di fatto, nella sua versione formalmente in vigore non è stata attuata compiutamente.

La commissione infine, ha approvato in via preliminare gli articoli e gli emendamenti (in alcuni casi all’unanimità, in altri con l’astensione della minoranza) del Dl n.127 sulle politiche sociali. Il testo passerà ora all’esame della commissione Bilancio e del Consiglio delle autonomie locali per i rispettivi pareri; poi tornerà in commissione Sanità per l’approvazione definitiva e successivamente arriverà in Consiglio.

Sul disegno di legge n. 127 sono intervenuti Francesco Agus dei Progressisti, Daniele Cocco di Leu, Antonello Peru di Udc-Cambiamo, Annalisa Mele della Lega e Valter Piscedda del Pd.

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È ripresa la pesca del tonno a Carloforte. Tra una pausa e l’altra, concessa dal forte vento delle scorse settimane, si sta svolgendo, nelle acque antistanti l’Isola di San Pietro, la tradizionale mattanza, che ormai da secoli caratterizza l’isola dell’arcipelago sulcitano. La pesca abbondante ha soddisfatto la richiesta della filiera anche per quest’annata ma, soprattutto, non ha deluso le aspettative dei tonnarotti e del Rais Luigi Biggio. A dispetto della particolarità di questo maggio post Covid-19, chiediamo proprio a quest’ultimo, come stia andando la stagione di pesca. «Abbastanza bene, nonostante le varie restrizioni risponde il RaisLa stagione è come una stagione normale, va benissimo. Continuiamo a fare sia le gabbie che la mattanza. Quest’anno però faremo qualcosa di più sul mattanzato.»

Certo, la crisi nel mercato delle vendite si è fatta sentire, con i ristoranti che ancora non hanno del tutto riaperto, ma in tonnara, a Carloforte, la filiera prevede anche la lavorazione del pescato. «La nostra lavorazione del tonno prevede un metodo molto particolare. Ci mettiamo molta cura, stando ben attenti a non farlo riscaldare. In questo abbiamo imparato dai giapponesi.»

Il mercato giapponese è anche quello più importante, per questo tipo di prodotto, che vanta una tradizione pluricentenaria. «Carloforte, come Portoscuso, è un posto dove il tonno si mangia e si consuma quotidianamenteconferma Luigi Biggio -, soprattutto in questo periodo.»

La pesca, quest’anno, ha coinvolto una trentina di pescatori, coordinati e diretti dal Rais, ma il lavoro del tonnarotto non si ferma al solo periodo della mattanza: durante l’arco dell’anno, è infatti necessario fare manutenzione sia alle barche che alle attrezzature. «Di queste mansioni ci occupiamo sempre noi – prosegue il Rais Luigi Biggio -, quindi il nostro lavoro è continuo.»

Carloforte e il tonno. Una tradizione plurisecolare che quest’anno deve fare i conti con le difficoltà della chiusura dei confini internazionali. Ma il binomio imprescindibile resta. «Assolutamente sì risponde il sindaco Salvatore PuggioniIl tonno per noi è sempre stato fonte di vita, di economia e fa parte della nostra storia e della nostra cultura. Per cui è fondamentale, sia dal punto di vista economico che sociale. È un po’ il simbolo della nostra comunità.
Un prodotto, il tonno, forza trainante dell’economia isolana, che vive principalmente anche di turismo. «Tanta gente viene esclusivamente per vedere la mattanza e gli impianti delle tonnare – prosegue Salvatore Puggioni -. E per gustare questo prelibato pesce. Il tonno rosso è conosciuto in tutto il mondo. Per noi ha un grandissimo valore morale, oltre che economico.»
La stagione è iniziata, comunque, nel migliore dei modi, grazie anche al sostegno di tutta l’Amministrazione. «Il lockdown è arrivato in un momento, i primi di marzo, in cui si lavorano le reti e si prepara il calare della tonnara – precisa il sindaco -. Abbiamo insistito perché per noi è fondamentale salvare la stagione di pesca, che vuol dire anche salvare la stagione dell’economia interna e quindi delnostro prodotto interno lordo.» Un prodotto interno importante, che rappresenta un’identità e un unicuum a livello internazionale. «Un unicuum che ci distingue come la capitale mondiale del tonno.»
Da ormai 18 anni, legato alla pesca del tonno rosso, a Carloforte, si svolge il Girotonno, manifestazione che quest’anno festeggia la maggiore età e che, da sempre, attira, nell’Isola di San Pietro, un numero impressionante di turisti e visitatori. Ma a causa del Corona Virus, l’evento è stato cancellato, con grande dispiacere dell’Amministrazione comunale e dei cittadini di Carloforte. «Rinunciare al Girotonno è stata una scelta molto dolorosa – sottolinea Salvatore Puggioni -. Purtroppo, però, da prendere, perché non si poteva pensare allo svolgimento di una manifestazione del genere in questo momento. Soprattutto, perché, per farla, servono le persone. Si tratta, d’altronde, di una manifestazione che non si può posticipare, perché basata su un alimento prelibato che, per essere servito nella maniera ottimale, deve essere consumato fresco.»
Girotonno vuol dire una boccata di ossigeno importante per tutte le attività produttive di Carloforte, ma l’Amministrazione non si perde d’animo e sta già predisponendo per l’edizione 2021. «Pensare già alla prossima stagione è importante, perché stiamo parlando di un evento a livello internazionale, in cui, tutti gli anni, vengono coinvolte nazioni da tutto il mondo e chef stellati. È sempre stato un fiore all’occhiello.»

Ma la cittadina sulcitana cerca di salvare la stagione 2020 con eventi che puntano ancora l’attenzione su quella che, il sindaco Salvatore Puggioni, definisce “la nostra icona“, ovvero il tonno rosso. «Partiremo con dei microeventispiega ancora il sindacoproprio perché attualmente ci rendiamo conto che lo storico non c’è più e quindi ci serve comunque qualcosa che coinvolga i turisti che verranno.» Turisti non solo intesi come visitatori d’oltremare ma sardi o dell’hinterland, che potranno godere di più possibilità di movimento e, quindi, scegliere, come meta per le vacanze, proprio l’Isola di San Pietro. Una battaglia che il sindaco Salvatore Puggioni vuole vincere anche a suon di agevolazioni sulle tariffe dei traghetti per i non residenti, auspicando che si possa presto parlare di una sorta di continuità territoriale anche a livello più locale. «Chiediamo la possibilità di una tariffa unica per chi è residente in Sardegnaconclude Salvatore Puggioni – perché è giusto che il popolo Sardo possa muoversi nelle isole così come nell’interno. Quello delle tariffe è un grosso handicap che dovremo cercare di colmare col tempo.”

Federica Selis

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In Sardegna la dispersione e l’abbandono scolastico rappresentano ancora dei problemi enormi per i nostri giovani e per il loro futuro, se non si interviene con urgenza, la situazione tenderà a peggiorare ulteriormente. E’ questo il messaggio lanciato da Roberto Deriu, consigliere regionale del Partito democratico, in merito alla drammaticità della condizione studentesca sarda, una piaga che affligge l’Isola già prima dell’avvento del Coronavirus.

«L’emergenza sanitaria in atto ha evidenziato le numerose criticità dell’istruzione pubblica di ogni ordine e grado. Ma una cosa è certa: la drammaticità della condizione studentesca, dovuta alla difficoltà di accesso ai percorsi di formazione e al proseguimento di quelli già avviati, non è iniziata con il Covid, ma ben primadenuncia Roberto Deriu -. La Sardegna, infatti, risulta ancora oggi gravemente colpita da due fenomeni considerati come una vera e propria piaga per il contesto educativo e sociale: la dispersione scolastica e l’abbandono scolastico.»

«È evidente che la condizione giovanile soffra l’assenza di politiche tese all’abbattimento di dispersione e abbandono scolastico che non possono essere inquadrate in un intervento una tantum, bensì in una programmazione solida e duratura nel tempo, capace di consentire l’accesso dei giovani all’iter formativo e la loro piena realizzazione nella scuola di ogni ordine e grado aggiunge Roberto Deriu -. Lo stesso approccio utilizzato negli ultimi anni per il diritto allo studio universitario deve essere seguito per la scuola: l’abbandono spesso è dovuto all’acuirsi delle condizioni socio-economiche delle famiglie, impotenti di fronte agli ingenti costi dell’istruzione pubblica e lasciate sole. Mentre la dispersione si configura anche nel momento in cui lo Stato e la Regione non sono in grado di seguire con efficacia l’iter formativo degli studenti, possibile solo ed esclusivamente tramite il potenziamento dell’orientamento che oggi appare come un mero compito da assolvere e non come una materia su cui investire, dal principio alla fine del lungo percorso di istruzione dei giovani.»

«Se non interveniamo con celerità i dati tenderanno a peggiorare, soprattutto in seguito all’avvento dell’emergenza sanitaria in atto; l’aumento dei costi socio-economici, individuali e collettivi, e delle disuguaglianze, condurrà una sempre più crescente fetta di popolazione giovanile ad essere socialmente esclusa», conclude Roberto Deriu.

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Nuova giornata ampiamente positiva per la diffusione del Coronavirus in Sardegna. Alla confermata assenza di contagi e di decessi per il terzo giorno consecutivo, oggi si aggiunge il consistente calo del numero dei pazienti ricoverati in ospedale con sintomi, 41, ben 8 meno di ieri, e quello dei pazienti in terapia intensiva, scesi a 2 (ieri erano 3). Sono 181, 2 più di ieri, i pazienti in isolamento domiciliare (evidentemente approdati a questa condizione dal ricovero in ospedale non sintomi), mentre sono scesi a 224 gli attualmente positivi (ieri erano 231). Ha raggiunto quota 1.000 il numero dei pazienti dimessi/guariti (6 più di ieri). I decessi sono 130, 1 più di ieri, risalente allo scorso mese di aprile.

Oggi sono stati eseguiti 895 tamponi (ieri si era raggiunto il minimo, 277) e sono stati testati 739 casi (ieri erano stati 263).

 

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Il presidente dell’OPI (Ordine Professioni Infermieristiche) di Carbonia Iglesias, Graziano Lebiu, ha inviato una nota al direttore della ASSL di Carbonia, Ferdinando Angelantoni, con la quale chiede «di essere messi a conoscenza se nella ripresa dal controllo alla diffusione del CoViD-19 nel Sulcis Iglesiente, la Direzione abbia pianificato modalità ed attività che gradualmente possano garantire il ritorno alla fruibilità di servizi sanitari in ambito ospedaliero e territoriale».

«La sospensione di essenziali prestazioni sanitarie e specialistiche in importanti Comuni che insistono nelle competenze e prerogative di ASSL Carbonia (ad esempio prelievi ematici per assistiti TAO, visite diabetologiche) e che si aggiungono alle diverse progressive e diffuse chiusure di presidi territoriali e in alcuni casi ospedalieri, deve volgere al termine pur nel rispetto di decreti, ordinanze, delibere, regolamenti, circolari a tutela della salute collettiva e degli operatori sanitari in back e front officeaggiunge Graziano Lebiu -. Se messi in condizione dalla sua Direzione, gli infermieri faranno la loro parte nel proseguo dell’allerta e del contenimento dei rischi di contagio, ma ora più che mai necessitano di non essere considerati ingranaggio marginale nella e della “Fase 2”, non meno rilevante della “Fase 1” che ha fatto emergere criticità e limiti del SSN, soprattutto conclude Graziano Lebiu -, in materia di sicurezza e salute sul lavoro e nell’organizzazione di ambienti di cura ed assistenza CoViD19 dedicati o CoViD-19 non previsti.»

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Sono terminati, a Iglesias, i lavori di riqualificazione degli impianti elettrici di illuminazione del Campo Sportivo Polifunzionale, in località Ceramica, un intervento realizzato in sinergia dall’assessorato dello Sport e dall’assessorato dei Lavori pubblici, per un importo di 385.000,00 euro.

«Dopo un anno di lavori finalmente il Campo di Ceramica potrà presto essere restituito all’attività agonisticaha spiegato il sindaco, Mauro Usai -. Vogliamo ringraziare tutte le persone che si sono adoperate per poter ripristinare l’illuminazione nel Campo Polifunzionale. Un primo passo necessario per poter realizzare gli altri interventi e rendere la struttura pienamente operativa. Passo dopo passo restituiremo alla Città di Iglesias impianti sportivi degni di questo nome.»

Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore dello Sport, Claudia Sanna: «Sono estremamente felice e grata a chi ha creduto nell’investimento.  Tutto ciò è servito a non lasciare tante società sportive senza una “casa” e a permettere a tanti giovani di potersi allenare nella loro Città».

«Un importante investimento, per un intervento che rappresenta la realizzazione di quanto contenuto nelle linee programmatiche dell’Amministrazioneha commentato l’assessore dei Lavori pubblici, Vito Didaci -. Le opere pubbliche continuano.»