28 July, 2024
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Continuano anche in questa fase dell’emergenza sanitaria i servizi per la prevenzione e il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti in tutta la Provincia. Ieri pomeriggio l’attenzione degli agenti della squadra Volante è stata attirata da un’autovettura con un individuo a bordo che, in via Abruzzi, a Cagliari, alla vista della pattuglia, ha invertito il senso di marcia, cercando di eludere un possibile controllo di polizia. Nel contempo, sono intervenuti anche i Falchi della Squadra Mobile, che in quel momento operavano anch’essi in zona.

L’autovettura è stata raggiunta e bloccata dai poliziotti. Il conducente è stato identificato per un 27enne cagliaritano con numerosi precedenti in fatto di spaccio di sostanze stupefacenti ed in materia di armi.

Ad un primo controllo, gli agenti hanno scoperto che il giovane portava con sé, all’interno della macchina, due bastoni di legno ed un martello, mentre nel marsupio aveva nascosto della marjuana e circa 230 euro in banconote di piccolo taglio. Da un controllo più attento è stata rinvenuta altra marjuana, nascosta nella tasca dei pantaloni, per un peso totale di circa 40 grammi.

Gli accertamenti sono stati estesi all’abitazione dell’uomo, dove sono stati rinvenuti altri 10 grammi di marjuana, e altri 750 euro suddivisi in banconote di piccolo taglio, nonché tutto l’occorrente per il confezionamento delle dosi.

Tra il materiale sequestrato, anche un i-pad Apple di cui il giovane non ha saputo fornire una giustificazione circa il suo possesso.

Accompagnato negli uffici della Questura, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Inoltre è stato anche segnalato per porto d’armi o oggetti atti ad offendere, ricettazione e guida senza patente, perché precedentemente revocata.

Questa mattina è prevista l’udienza direttissima.

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L’Amministratore delegato della Sider Alloys Italia Spa, Giuseppe Mannina, ha comunicato ieri alle organizzazioni sindacali FSM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL e FLM UNITI CUB, che, «a seguito degli impatti e degli effetti dell’emergenza epidemiologica, la società Sider Alloys Italia Spa ha necessità di prorogare per altre cinque settimane la cassa integrazione guadagni ordinaria “emergenza COVID-19″».

Analoga comunicazione è giunta alle stesse organizzazioni sindacali, dalla direzione della GMS Srl, 

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I lavori di dragaggio del canale navigabile di Sant’Antioco proseguono senza sosta, salvo condizioni meteo marine o di correnti avverse.
Dopo diversi anni, infatti, si torna a pulire il tratto di mare situato tra l’isola sulcitana e la terra madre, che, per via delle correnti della laguna e della morfologia stessa del fondale, tende a insabbiarsi. Il sedime, molto scuro e melmoso, viene caricato sulla draga attraverso una benna, movimentata da una gru alta 25 metri, trasportato attraverso un pontone montato sulla coperta dell’imbarcazione e da lì scaricato all’interno di un’area, appositamente attrezzata e recintata, recuperata all’esterno del porto pescatori di Sant’Antioco.
I lavori dovrebbero durare circa 15 giorni ma, probabilmente, potrebbero protrarsi di qualche settimana. Dovranno interessare un lungo tratto di canale, riportando il fondale ad una profondità di 3 metri, tale da permettere la navigazione di diverse tipologie di imbarcazioni. La larghezza sarà portata a circa 20 metri e il percorso sarà segnato da pali in legno illuminati.

La curiosità dei cittadini, riguardo la grande imbarcazione e i lavori sul canale, è tanta.
Siamo saliti sopra la motonave Argo per conoscere più da vicino questo gigante di ferro, che, per alcune settimane, farà avanti e indietro nella laguna antiochense.
Il Comandante, Valerio Rasset, originario proprio di Sant’Antioco, ci ha accolti, mostrandoci il funzionamento dei macchinari, della cabina di pilotaggio e delle strumentazioni presenti sulla plancia di comando.
La prima cosa che colpisce l’occhio, appena si mette piede in plancia, è il bellissimo timone in legno. Viene difficile pensare che una motonave di tali dimensioni possa essere governata da lì e, infatti, il Comandante ci spiega che, in realtà, a governare la draga è un piccolo strumento sulla plancia.

«Abbiamo un timone che viene comandato sia con una pompa idraulica che con una levetta, chiamata “joystick” spiega Valerio Rasset -. Questo consente le manovre veloci. Abbiamo anche un pilota automatico, che funziona durante la navigazione: inseriamo i gradi e segue la rotta che gli diamo. Quindi manovra sul timone, cercando di compensare l’errore. Infine abbiamo il timone a mano, che funziona anche senza pompa idraulica. Se lo giriamo è un po’ più pesante. Diciamo che, in emergenza o in caso di black out, ci permette di far continuare la navigazione.»

Ma quanto pesa una draga di queste dimensioni?

«Il suo peso, da scarica, è di 496 tonnellaterisponde il Comandante. Possiamo caricarla fino ad arrivare ad un peso totale di 1100 tonnellate, a pieno carico. Fino a quel peso siamo ancora in sicurezza, come stabilità. Oltre, si crea il rischio di rovesciamenti.»

Quanto è gestibile quando ci sono venti o durante una traversata in mare aperto?

«È un po’ problematica perché è piatta sotto. Fino a un certo punto, anche come vento, si riesce a governarla, ma a una certa intensità di vento è necessario conoscere il mezzo, per cercare di prevenire i comportamenti, che non sono mai quelli che si pensa. Quindi, sono necessarie esperienza e molta attenzione. Perché può diventare imprevedibile e, a quel punto diventa necessario compiere diverse manovre. C’è anche da considerare il braccio della gru, che fa vela. Per quanto riguarda lo scafo, poi, abbiamo solo 2 metri di pescaggio e il fondo è piatto. E come se si guidasse una macchina sul ghiaccio. Se si gira troppo veloce, se ne va di traverso.»

Andando a soli 6 nodi, e con la forma particolare dello scafo, senza una prua atta a tagliare le onde, come prende il mare grosso?

«Il peggio è saltare le ondeci informa Valerio Rasset – Più che altro perché è lunga, quindi cavalca l’onda, non la salta.»

Per quanto riguarda le operazioni di dragaggio del canale di Sant’Antioco, dovrebbero essere tirati fuori dall’acqua 15 pontoni di sedime. I lavori termineranno una volta riempito il vascone attrezzato, all’uscita del porto pescatori.

«C’è poco fondointerviene il gruista, Luca Pili, di Oristano -. Il tanto da dragare è poco in un’area estesa.»

Ne approfittiamo per chiedergli quanto è complicato il lavoro che deve compiere.

«Il lavoro è complicato perché il materiale da dragare è di una bassa quota in un’area estesa – ci spiega sempre Luca Pili -, quindi dobbiamo spostarci più di una volta per fare un primo tratto di 500 metri e tirare su 1500 metri cubi di materiale. Perciò è abbastanza lungo e difficoltoso.»

C’è qualche tecnica particolare che l’addetto alla gru utilizza, per capire in quale punto deve calare di più?

«Sondo con la benna. Ho la quota sulla benna e mi accorgo dove ci sono 3 metri rispetto a dove ce ne sono 2,50.»

Infine, gli poniamo un’ultima domanda, ovvero dove, nella sua vita professionale, ricordi di aver trovato più difficoltà. La risposta arriva immediata.

«A livello di dragaggi, forse, quello di Sant’Antioco è il più complicato. Sempre per il discorso che il materiale è poco, in un’area estesa.»

Al termine della nostra visita, ci fermiamo qualche minuto a goderci il panorama di Sant’Antioco da questa visuale cosi inusuale. Infine, ringraziamo il Comandante Valerio Rasset per la sua ospitalità e per la gentilezza dimostrataci e riscendiamo a terra, per riprendere la nostra postazione di osservatori esterni, affascinati da questa grande e bella imbarcazione e dal suo lavoro di pulizia della laguna antiochense.

Federica Selis

 

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Sono stati appaltati il secondo ed il terzo lotto dei lavori di messa in sicurezza del Rio San Girolamo e del Rio Masone-Ollastu, nel comune di Capoterra, per un importo complessivo di oltre 33 milioni di euro. L’intervento completerà la messa in sicurezza di una popolazione di oltre 800 abitanti residente nei quartieri San Girolamo e Frutti d’Oro, con evidenti riflessi sull’intero Comune, duramente colpito dall’alluvione del 22 ottobre 2008.

«Oggi possiamo finalmente vedere vicina la realizzazione delle opere di messa in sicurezza delle zone colpite spiega il presidente della Regione Christian Solinas -. La Regione ha lavorato instancabilmente per il ripristino di tutte le aree danneggiate da eventi atmosferici improvvisi di notevole intensità come è stato per quelli alluvionali che hanno interessato Capoterra ed è impegnata per la prevenzione del dissesto idrogeologico in tutto il territorio regionale.»

«Andiamo a chiudere una dolorosa pagina della storia recente di Capoterra commenta l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongiagrazie alla realizzazione di questi interventi si va, infatti, a sanare una situazione ancora oggi emergenziale. Contro il dissesto idrogeologico è fondamentale progettare secondo specifici criteri e investire in opere di qualità, per questo mettiamo in campo tutti gli strumenti, anche tecnologici, ed utilizziamo le best practice con l’obiettivo di ridurre i rischi derivanti da fenomeni atmosferici avversi, come in questo caso, e di limitare i danni per i centri abitati e le infrastrutture.»

Interamente progettati dalla struttura commissariale che fa capo alla Direzione dei Lavori pubblici dell’Assessorato (che seguirà l’attuazione delle opere) i lavori sono parte di un insieme di interventi finalizzati alla messa in sicurezza delle zone abitate del territorio di Capoterra, per la cui realizzazione erano state stanziati oltre 51 milioni di euro.

Nello specifico, il secondo lotto, dell’importo complessivo di circa 15,2 milioni di euro, prevede la sistemazione idraulica del tratto del rio San Girolamo e del rio Masone-Ollastu dalla Strada statale 195 verso monte. Si tratta della prosecuzione del primo lotto già realizzato e collaudato nel 2018, relativo al tratto focivo del Rio San Gerolamo e del Rio Masone Ollastu (importo di circa 11,3 milioni di euro). Aggiudicato anche il terzo lotto, dell’importo complessivo di circa 18 milioni di euro, di cui è imminente la consegna dei lavori e che prevede il rifacimento di tutti gli attraversamenti stradali sui due corsi d’acqua – San Girolamo e Masone Ollastu – in corrispondenza della SS 195.

Completano la messa in sicurezza della parte valliva del Rio San Girolamo il lotto relativo alla messa in sicurezza della diga di Poggio dei Pini, già finanziato per circa 5 milioni di euro. Ad oggi il progetto definitivo, predisposto dall’impresa che si aggiudicata l’appalto integrato, è in fase di acquisizione delle autorizzazioni (è stata convocata apposita conferenza di servizi); conclusa questa fase verrà redatto il progetto esecutivo e, anche per questo lotto, si potrà dare corso all’esecuzione dei relativi lavori.

Oltre agli interventi emergenziali finanziati dallo Stato e dalla Regione, sono stati stanziati a favore del territorio comunale di Capoterra oltre 42 milioni di euro, suddivisi nei diversi lotti e finanziati con risorse statali, regionali e comunitarie, a cui i aggiungono 12 milioni di euro circa provenienti dall’APQ viabilità e circa 2,5 milioni di euro di recente assegnati con il Piano stralcio 2019 che finanzia alcuni interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico. L’importo complessivo assegnato, finalizzato alla messa in sicurezza del territorio di Capoterra, è quindi complessivamente di circa 56,5 milioni di euro.

 

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A decorrere da lunedì 25 maggio – in via sperimentale sino al 30 giugno 2020 – sono previste nuove modalità di accesso, più ampie e meno limitative rispetto a quelle fino ad ora vigenti a causa dell’emergenza Covid-19.

Ecco, in sintesi, le nuove indicazioni in merito:

1. Non vi sono più limitazioni sul tipo di mezzo e di veicolo da utilizzare per la consegna dei rifiuti;

2. Nessun obbligo di prenotazione per le consegne che avvengono la mattina nei giorni dal lunedì al sabato;

3. Gli accessi relativi alle aperture pomeridiane, dal lunedì al sabato, e alla domenica mattina saranno consentiti previa prenotazione da effettuarsi a cura di ogni singolo utente al numero verde 800591387 o, preferibilmente, tramite posta elettronica all’indirizzo infocarbonia@devizia.com:
• Il tempo di permanenza all’interno della struttura non potrà superare i 15 minuti;
• In fase di prenotazione dovranno essere comunicati i seguenti dati da parte degli utenti: nome e cognome, residenza, numero di telefono e targa del veicolo;

4. In tutti i casi, compresi gli accessi antimeridiani dal lunedì al sabato, non potrà accedere chi è privo di mascherina e guanti.

5. Dovranno essere osservati gli obblighi di distanziamento interpersonale nonché il divieto di assembramento.

 

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Da lunedì 25 maggio riaprirà – dopo la temporanea e precauzionale chiusura nel periodo più critico dell’epidemia da Covid-19 – l’ufficio di “Poste Italiane” situato in via Dalmazia, uno dei quartieri più popolosi della città.
Si tratta di un progressivo ripristino dell’operatività in linea con le recenti disposizioni normative del Governo, che hanno introdotto la cosiddetta “Fase 2”, di convivenza con il virus nel rispetto delle linee guida sul distanziamento sociale.

Da martedì 26 maggio verranno erogate le pensioni relative alla mensilità di giugno. A tal proposito, il comune di Carbonia pubblica l’elenco degli uffici di “Poste Italiane” di Carbonia e frazioni ed i relativi orari di apertura al fine di consentire la corretta erogazione del pagamento delle pensioni.

Gli uffici aperti per il pagamento delle pensioni sono i seguenti:
Carbonia Centro (piazza Rinascita): dal 26 maggio al 1° giugno, dalle ore 8.20 alle ore 19.05. Il sabato, dalle ore 8.20 alle ore 12.35.
Carbonia via Dalmazia 33: dal 26 maggio al 1° giugno, dalle ore 8.20 alle ore 13.35, dal lunedì al sabato.
Serbariu: dal 26 maggio al 1° giugno dalle ore 8.20 alle ore 13.35. Il sabato, dalle ore 8.20 alle ore 12.35.
Cortoghiana: dal 26 maggio al 1° giugno dalle ore 8.20 alle ore 13.35. Sabato, dalle ore 8.20 alle ore 12.35.
Bacu Abis: dal 26 maggio al 1° giugno dalle ore 8.30 alle ore 13.35. Sabato, dalle ore 8.20 alle 12.35.

È importante che tutti i pensionati – sia coloro che ritirano la pensione allo sportello, sia coloro che hanno l’accredito su Libretti, Conti Correnti o Postepay – si attengano scrupolosamente al calendario di pagamento stabilito da Poste Italiane, al fine di evitare inutili e pericolosi assembramenti.

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«Il presidente della Regione Christian Solinas trovi una alternativa seria al progetto di passaporto sanitario per i turisti in arrivo in Sardegna, rivelatosi finora solo un pessimo slogan capace di far perdere clienti e reputazione alla nostra industria turistica.»

Lo chiedono 13 parlamentari sardi del Movimento 5 Stelle (Pino Cabras, Luciano Cadeddu, Emanuela Corda, Paola Deiana, Elvira Lucia Evangelista, Emiliano Fenu, Ettore Licheri, Alberto Manca, Gianni Marilotti, Nardo Marino, Mario Perantoni, Lucia Scanu e Andrea Vallascas) secondo cui «il presidente deve elaborare un chiaro e preciso modello alternativo al passaporto sanitario, rendendo note le relative linee guida. È questo l’unico modo per tranquillizzare i turisti che vogliono venire nell’isola, unitamente al potenziamento della nostra rete sanitaria e al rispetto di rigorose procedure igienico-sanitarie da parte delle compagnie di trasporto aereo e navale. Tutte le altre soluzioni vagheggiate da Christian Solinas rischiano di arrivare fuori tempo massimo e di rivelarsi un boomerang per l’economia sarda. Gli operatori turistici chiedono certezze ma con le dichiarazioni rilasciate irresponsabilmente negli ultimi giorni, il presidente Solinas ha creato un clima di incertezza che sta affossando una stagione già difficilissima».

«Il presidente Christian Solinas deve orientare la comunicazione su altri punti di forza dell’offerta turistica sardaaggiungono i 13 parlamentari del M5S -. La scarsa circolazione del virus nell’isola è uno di questi, ma da solo non basta se ai turisti non verrà assicurata la garanzia che potranno giovarsi di servizi sanitari di eccellenza. Allo stesso modo, bisognerà vigilare perché le compagnie aeree e marittime adottino protocolli severissimi, a tutela della nostra isola che finora è stata solo sfiorata dalla Covid 19. Quella del passaporto sanitario si sta rivelando invece solo una suggestione che ora sta purtroppo affossando, quasi più del virus stesso, l’economia sarda.»

«Christian Solinas rischia di vanificare gli sforzi che il Governo sta facendo per impedire che l’Italia rientri in una sorta di black list europea. Proprio in questi giorni, il nostro ministro degli Esteri, Luigi Di Maio è al lavoro per mettere nero su bianco un piano turistico sicuro e concreto e in un vertice con i suoi omologhi di Germania, Austria, Croazia, Cipro, Grecia, Spagna, Portogallo, Slovenia e Malta ha portato a casa un accordo importante per lavorare tutti insieme ed evitare che alcuni Stati siano penalizzati rispetto ad altri concludono i 13 parlamentari pentastellati -. In questo modo però la Sardegna rischia di auto-penalizzarsi, e Christian Solinas con le sue proposte insensate rischia di trasformare una stagione difficile in una vera e propria catastrofe.»

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Il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, tenutosi oggi in videoconferenza, ha messo a punto le proposte (votate all’unanimità), che saranno portate al vaglio del prossimo Consiglio Federale, in ordine ai meccanismi di conclusione dei campionati nazionali e regionali, per la necessaria ratifica.
Per quanto riguarda la Serie D, la LND proporrà al massimo organismo federale la cristallizzazione delle classifiche al momento dell’interruzione del campionato, prevedendo in questo modo la promozione delle prime classificate di ciascun girone e la retrocessione delle ultime quattro squadre classificate di ogni raggruppamento. Quest’ultimo aspetto, peraltro, aderisce a quanto già indicato dal Consiglio Federale in relazione ai campionati professionistici. Tra le richieste, anche quella relativa ad una graduatoria di merito per gli eventuali ripescaggi laddove si verificasse una carenza di organico, sempre tenendo conto di privilegiare il valore primario del merito sportivo.

Analogamente per quanto attiene le attività di calcio a 5 nazionali ed il campionato di Serie C di calcio femminile, il Consiglio Direttivo proporrà alla FIGC di applicare i medesimi criteri relativi al merito o al demerito sportivo. Per quanto concerne l’attività regionale il Consiglio Direttivo ha invece affidato al Presidente Sibilia e agli altri consiglieri federali in quota LND, il mandato di richiedere una delega in favore della stessa Lega Nazionale Dilettanti, affinché sulla base delle realtà territoriali si possano adottare i criteri relativi alla conclusione dei campionati. Sempre in ordine all’attività agonistica è stato deliberato, a malincuore, che per questa stagione sportiva non si darà corso ai campionati di Beach Soccer.

«Abbiamo agito con la massima accortezza e nel rispetto delle linee indicate dal Consiglio Federale in ordine a promozioni e retrocessioni in Serie D – ha commentato il numero uno della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia – consapevoli che non fosse affatto semplice affrontare la situazione tenendo conto delle peculiarità verificatesi. Ritengo sia stato fatto un lavoro scrupoloso, confortato dall’unanimità del voto in Consiglio Direttivo e guidato dal principio del merito sportivo, al quale la LND si è sempre attenuta. Credo ci siano le condizioni, anche nell’ottica della sempre più auspicata riforma del sistema calcistico italiano, di poter successivamente andare a soddisfare le ambizioni di chi avrà i requisiti oggettivi per nutrirle. Ora attendiamo il pronunciamento del massimo organismo della FIGC sulle nostre proposte. Poi finalmente potremo cominciare a pensare alla nuova stagione, con l’augurio di ripartire più forti e decisi di prima.»

Fin qui, integrale, il comunicato pubblicato nel sito internet della Lega Nazionale Dilettanti al termine della riunione del Consiglio Direttivo, dalla quale emerge che occorrerà attendere qualche giorno per conoscere meccanismi di conclusione dei campionati. Conseguentemente, il Carbonia dovrà attendere ancora prima di festeggiare il meritato ritorno on serie D ed iniziare poi la programmazione della stagione agonistica 2020/2021.

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Con l’approvazione del nuovo regolamento TARI, gli utenti che trasferiranno la propria residenza nel Comune di Iglesias, potranno usufruire per 3 anni di una completa esenzione dell’imposta sui rifiuti urbani relativa alle utenze domestiche.
L’esenzione può essere richiesta dagli utenti che abbiano trasferito la propria residenza ad Iglesias a partire dal 1° gennaio 2020, una misura di contrasto allo spopolamento e di incentivo al ritorno delle tante persone che negli ultimi anni hanno lasciato la Città, come sottolinea il sindaco Mauro Usai.

«Riteniamo che per la crescita della nostra Città sia fondamentale investire nelle persone, nel numero degli abitanti e nei servizi a loro dedicati, per fare in modo che Iglesias possa essere, ancor di più, una città in cui vivere ed in cui potersi costruire una famiglia.
Per questo abbiamo deciso di dare un forte impulso all’azione di contrasto allo spopolamento, in tutti gli ambiti di intervento, a partire da quello economico, con le esenzioni tributarie per i nuovi residenti, per proseguire con il sostegno alle attività produttive, lo snellimento della burocrazia e le misure rivolte a favorire un’efficace ripresa economica dopo la grande emergenza sanitaria di questi mesi.»

Il sindaco di Iglesias ha spiegato inoltre come la misura di esenzione TARI per i nuovi residenti, recepisca quanto proposto dall’Associazione dei Comuni della Sardegna e sia in linea con quanto stabilito dalla stessa Regione in materia di lotta allo spopolamento e di incentivo per l’immigrazione di ritorno.

«Grazie anche ad una accorta politica di bilancio aggiunge l’assessore Ubaldo Scanu – che ha permesso di liberare importanti risorse da impiegare per le detrazioni utili a far ripartire le nostre imprese e per le esenzioni in grado di attirare ad Iglesias nuovi residenti.»

Per l’assessore dell’Ambiente Francesco Melis è necessario mettere in evidenza il ruolo fondamentale svolto dalla lotta all’evasione tributaria svolta negli ultimi anni, che ha permesso di aumentare il numero dei contribuenti e le superfici delle aree assoggettabili alle imposte sui rifiuti urbani, con effetti positivi per le casse erariali e con nuove risorse da impiegare per la collettività.
«Grazie ai controlli e alla vigilanza, l’anagrafe tributaria ha potuto registrare 380 contribuenti in più per quanto riguarda le utenze non domestiche e 740 utenti in più per le utenze domestiche, con anche un incremento nella registrazione di 1050 immobili domestici e di 480 immobili non domestici.»

«Vogliamo che Iglesias possa attirare nuovi abitanti grazie a queste agevolazioni, ai suoi servizi, e ad una posizione nel territorio che le permette di essere a soli 40 minuti di automobile da Cagliari e dal suo aeroporto ha aggiunto il sindaco Mauro Usai -. Un’alternativa per le tante persone che lavorano a Cagliari e che invece di abitare nell’hinterland possono stabilire la propria residenza in una città più vivibile e che ugualmente permetta loro di essere in poco tempo nel capoluogo ha concluso Mauro Usai -. Una città con strutture sanitarie che ci impegniamo a salvaguardare, con istituti scolastici che collaborano col mondo del lavoro e con grandi opportunità nello sviluppo turistico, grazie alla sua storia e alle bellezze del territorio, alla sua costa e alle sue aree verdi.»

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«Chiediamo alla Regione di essere chiamati ai tavoli tecnici della ripartenza, chiediamo di essere ascoltati nelle decisioni: è indispensabile garantire la presenza di un  numero adeguato di psicologi  nei servizi pubblici ai cittadini, che più che mai hanno necessità di adeguato supporto psicologico, per affrontare una ripresa che si presenta molto difficile, sotto tutti i profili.»

E’ quanto chiesto da Angela Quaquero, presidente dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna, componente dell’Esecutivo Nazionale Ordine degli Psicologi, in una lettera al Presidente della Regione e per conoscenza agli assessori della Sanità, del Lavoro e della Pubblica istruzione.
L’allarme è stato dato dallo stesso Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi in un documento sottoscritto da David Lazzari, presidente Consiglio Nazionale Ordine Psicologi e Ordine Psicologi Umbria e da tutti i presidenti degli Ordini regionali. Si denuncia la ‘dimenticanza’ della salute psicologica nell’ultimo decreto del Governo, seriamente messa in pericolo dalla grave emergenza pandemica e dalle sue conseguenze, la cui portata è difficile definire, ma di cui già si intravvede la gravità, anche per i drammatici episodi suicidari che non hanno risparmiato neanche la Sardegna, come riporta purtroppo la cronaca.
La paura per il futuro, la povertà incombente su fasce sociali prima benestanti, il lungo isolamento, il distanziamento ‘sociale’ non solo fisico, l’aggravarsi di patologie psichiche preesistenti, sono ragioni che debbono spingere i responsabili di governo, a partire da quello regionale, ad inserire nei programmi per la ricostruzione azioni specifiche per consentire alle cittadine e ai cittadini di poter usufruire della assistenza psicologica dispensata dal sistema sanitario pubblico, che nel tempo ha visto ridursi drasticamente la presenza degli psicologi: «Negli ultimi tre anni sono andati in pensione il 25% degli psicologi del SSN senza che siano stati sostituiti. La psicoterapia è quasi scomparsa dal servizio pubblico, ed il disagio ottiene solo psicofarmaci come risposta», come denuncia il documento del CNOP.
A livello regionale sono stati effettuati e previsti nuovi inserimenti di psicologi, ma i servizi pubblici sono ancora molto carenti e di fatto non è agevole per una persona sofferente accedere in tempi brevi ad una psicoterapia.
«Con grande generosità e disponibilità – ha aggiunto Angela Quaquero le nostre psicologhe e psicologi garantiscono  da  due mesi e mezzo una assistenza telefonica quotidiana di emergenza, nei diversi servizi attivati, servizi di cui hanno usufruito diverse centinaia di persone. così come è avvenuto nel resto d’Italia; lo stesso ministero della Salute ha attivato un numero verde di sostegno psicologico, grazie al lavoro solidale di 2mila psicologi.»
Ma, come più volte segnalato, la solidarietà non può bastare, non si può chiedere a professionisti che vivono del proprio lavoro, di continuare a farlo a titolo gratuito per un tempo infinito: «Noi proseguiremo con il nostro filo diretto di assistenza psicologica gratuita fino al 31 maggioha concluso Angela Quaquero -: andare oltre non avrebbe senso, perché siamo passati ad un’altra fase: nel tempo della ripartenza è importante stare vicino ai traumi che emergono nelle persone che hanno sofferto, ma andare al di là dell’intervento clinico. È necessario che la nostra professione sia impegnata nei servizi dell’impiego per motivare, valorizzare le risorse, ritrovare la fiducia in se stessi, e nella scuola, che fra tre mesi dovrà ripartire trovando modalità nuove di educare alla socialità e di far apprendere.
E’ indispensabile un’azione specifica e coordinata a livello regionale che consideri il benessere della persona nella integrazione delle diverse componenti: fisiche, sociali, economiche. Per questi motivi pensiamo di poter dare un contributo alla ripartenza della Sardegna.»