28 July, 2024
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Dal 14 marzo sono 44.126 i controlli realizzati dal Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019. Nella giornata di ieri sono stati effettuati 29 controlli: 13 nell’area di Cagliari, 5 Oristano, 1 Sassari, 6 Nuoro, 4 Lanusei. Non è stata emessa alcuna sanzione e dal 14 marzo le persone sanzionate sono 825.

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Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della Salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Il decreto delinea il quadro normativo nazionale all’interno del quale, dal 18 maggio al 31 luglio 2020, con appositi decreti od ordinanze, statali, regionali o comunali, potranno essere disciplinati gli spostamenti delle persone fisiche e le modalità di svolgimento delle attività economiche, produttive e sociali.

– Spostamenti

A partire dal 18 maggio 2020, gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione. Lo Stato o le Regioni, in base a quanto previsto dal decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, potranno adottare o reiterare misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale relativamente a specifiche aree interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica.
Fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree.
Tali norme varranno anche per gli spostamenti da e per l’estero, che potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali. Saranno comunque consentiti gli spostamenti tra la Città del Vaticano o la Repubblica di San Marino e le regioni confinanti.
È confermato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena per provvedimento dell’autorità sanitaria in quanto risultate positive al virus Covid-19, fino all’accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata.
La quarantena precauzionale è applicata con provvedimento dell’autorità sanitaria ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di soggetti positivi al virus Covid-19 e agli altri soggetti indicati con i provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020.
Resta vietato, l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni, contenenti le misure idonee a prevenire il rischio di contagio.

– Attività economiche, produttive e sociali

A partire dal 18 maggio, le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale. Le misure limitative delle attività economiche e produttive possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, con provvedimenti statali emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto legge n. 19 del 2020 o, nelle more di tali provvedimenti, dalle Regioni.
Per garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali, le regioni monitorano con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio sono comunicati giornalmente dalle regioni al Ministero della salute, all’Istituto superiore di sanità e al Comitato tecnico-scientifico.
In relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, la singola regione, informando contestualmente il Ministro della salute, può introdurre misure derogatorie, ampliative o restrittive, rispetto a quelle disposte a livello statale.

– Sanzioni

Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida regionali o, in assenza, nazionali, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
Salvo che il fatto costituisca reato diverso da quello di cui all’articolo 650 del codice penale (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”), le violazioni delle disposizioni del decreto, o dei decreti e delle ordinanze emanati per darne attuazione, sono punite con la sanzione amministrativa di cui all’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020 n. 19, che prevede il pagamento di una somma da euro 400 a euro 3.000, aumentata fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo.
Nei casi in cui la violazione sia commessa nell’esercizio di un’attività di impresa, si applica altresì la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Ove necessario per impedire la prosecuzione o la reiterazione della violazione, l’autorità procedente può disporre la chiusura provvisoria dell’attività o dell’esercizio per una durata non superiore a 5 giorni, eventualmente da scomputare dalla sanzione accessoria definitivamente irrogata, in sede di sua esecuzione. In caso di reiterata violazione della medesima disposizione la sanzione amministrativa è raddoppiata e quella accessoria è applicata nella misura massima.

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Deliberazioni a norma del Testo unico sugli Enti locali

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Maniace (CT) in esito ad accertati condizionamenti della vita amministrativa da parte delle organizzazioni criminali locali.

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Leggi regionali

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Francesco Boccia, ha esaminato nove leggi delle Regioni e delle Province autonome e ha quindi deliberato di non impugnare:

  1. la legge della Regione Campania n. 6 del 12/03/2020, recante “Misure a sostegno dei proprietari di immobili abusivi acquistati in oggettiva buona fede e modifiche urgenti di leggi regionali in materia di governo del territorio”;
  2.  la legge della Regione Basilicata n. 12 del 20/03/2020, recante “Collegato alla legge di stabilità regionale 2020”;
  3. la legge della Regione Umbria n. 1 del 20/03/2020, recante “Disposizioni collegate alla Legge di stabilità 2020-2022 della Regione Umbria”;
  4. la legge della Regione Umbria n. 2 del 20/03/2020, recante “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2020-2022 della Regione Umbria (Legge di stabilità regionale 2020)”;
  5. la legge della Regione Umbria n. 3 del 20/03/2020, recante “Bilancio di previsione della Regione Umbria 2020-2022”;
  6.  la legge della Regione Valle d’Aosta n. 4 del 25/03/2020, recante “Prime misure regionali urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19.”;
  7. la legge della Regione Puglia n. 8 del 27/03/2020, recante “Interventi regionali di tutela e valorizzazione processioni della settimana santa: le settimane sante pugliesi patrimonio immateriale della Regione”;
  8. la legge della Regione Puglia n. 10 del 27/03/202019, recante “Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione dei luoghi della memoria del novecento e degli archivi storici della Puglia”.
  9.  la legge della Regione Puglia n. 11 del 27/03/2020 “Esenzione dal pagamento dell’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP)”.

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Il Consiglio dei ministri, sospeso alle 16.05, è ripreso alle 17.40. Sospeso nuovamente alle 18.05, è ripreso alle 22.55 ed è terminato all’1.20 di sabato 16 maggio 2020.

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4 nuovi casi positivi al Covid-19 sono stati riscontrati nelle ultime 24 ore in Sardegna su 1.413 tamponi eseguiti. I casi di positività salgono a 1.352 dall’inizio dell’emergenza. È quanto rilevato dall’Unità di crisi regionale nell’ultimo aggiornamento. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 41.257 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 85, dei quali 75 con sintomi e 10 in terapia intensiva, mentre 330 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 415. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 719 pazienti guariti (+44 rispetto al dato precedente), più altri 93 guariti clinicamente (complessivamente 812). Non si registrano nuovi decessi (complessivamente restano 125).
Sul territorio, dei 1.352 casi positivi complessivamente accertati, 247 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento), 97 nel Sud Sardegna, 58 a Oristano, 79 (+1) a Nuoro, 871 (+2) a Sassari.

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È partita nei giorni scorsi la campagna promozionale #scelgosantantioco promossa dal Centro Commerciale Naturale “Welcome to Sant’Antioco” e dall’Amministrazione comunale, per accompagnare la riapertura delle attività commerciali e produttive di Sant’Antioco che dopo 3 mesi di chiusura tentano di resistere alla crisi con spirito propositivo.

La campagna propone una serie di video e post sui principali social network per motivare i cittadini a sostenere le attività paesane, le uniche che hanno il compito anche di rianimare il tessuto sociale del centro urbano e le principali vie e piazze di Sant’Antioco.

Ogni attività commerciale si presenta al pubblico con un messaggio chiaro che invita a riflettere su come dietro un negozio ci sia un pezzetto di Paese e un valore che contraddistingue tutto il territorio. “Ogni volta che scegli questo negozio porti a casa anche un po’ di Calore, Tradizione, Passione, Sapore, Storia Emozione, Cultura, Gusto, Creatività”: questi sono solo alcuni dei contenuti scelti per caratterizzare le attività, chiamate tutte a condividere l’hashtag #scelgosantantioco per diffondere il messaggio anche online.

“Ogni volta che #scelgosantantioco scelgo un po’ del mio futuro”. Obiettivo: sostenere il commercio di prossimità e tutto un territorio che si stringe attorno al suo comparto produttivo per programmare il rilancio dopo l’emergenza.

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Carbonia e il Sulcis hanno perso ieri uno dei fondatori del sistema sanitario pubblico territoriale nel dopoguerra: Enrico Pasqui. Nato a Cagliari il 28 luglio 1928, da padre toscano di Siena e madre cagliaritana, Enrico Pasqui aveva conseguito la laurea nel 1953, all’età di 25 anni. Ancora prima del completamento del corso di studi universitari, aveva iniziato a lavorare come volontario nelle strutture sanitarie pubbliche che costituirono la base sulla quale nacque l’ospedale Sirai, progettato nella seconda metà degli anni ’30 ma inaugurato nel 1956.

All’ospedale Sirai, Enrico Pasqui è stato una colonna portante della sanità pubblica territoriale per oltre 40 anni. Raggiunse il traguardo del primariato ancora giovane, all’età di 35 anni. Nei primi anni ’60 diresse da primario i reparti di Pediatria. Medicina e Laboratorio, successivamente anche la nascente Cardiologia. Lasciò la direzione della Pediatria quando questa divenne autonoma. Uno dei massimi esperti in Sardegna in materia di malaria e leucemia, fu tra i fondatori del reparto Dialisi e ricoprì anche l’incarico di direttore sanitario. Lasciò l’ospedale Sirai, la creatura che per oltre 40 anni ha considerato “casa sua”, nella quale ha vissuto sicuramente più a lungo che nella sua abitazione di via Napoli con la famiglia, nel 1995, all’età di 67 anni. Nell’ultima parte della sua carriera lavorativa, ha avuto anche un’esperienza di un paio d’anni alla “Rosa del Marganai”, contribuendo alla nascita della Residenza sanitaria assistenziale iglesiente.

Conoscevo Enrico Pasqui da quasi 40 anni, dai primi anni della mia attività giornalistica. L’ho incontrato l’ultima volta alcuni mesi fa in un centro commerciale e ho avuto modo di dialogare qualche minuto con lui. Ci siamo soffermati sulle problematiche vissute in questi anni dal sistema sanitario pubblico nel territorio, sulle quali era costantemente informato e non perdeva occasione per manifestare il proprio rammarico, per il crescente decadimento della qualità dei servizi prestati ai cittadini.

Alla moglie Gabriella e ai due figli, Maria Gabriella, professoressa, e Paolo, odontoiatra, vanno le mie condoglianze per la grave perdita.

Giampaolo Cirronis

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Al fine di consentire un incremento della platea dei nuclei familiari beneficiari, il comune di Carbonia ha deciso di riaprire i termini – fino al 25 maggio 2020 – per la presentazione delle richieste dei “Buoni spesa”, una misura urgente di solidarietà alimentare di cui hanno fino ad ora già usufruito 409 famiglie della nostra città.

Nell’individuazione dei beneficiari, verrà data priorità ai nuclei familiari che non risultano aver già goduto di questa misura di sostegno alimentare a favore delle persone in ristrettezze economiche, introdotta all’ordinanza del Capo della Protezione civile (O.c.d.p.c.) n. 658 del 29 marzo 2020 per far fronte all’emergenza Covid-19.

Per qualsiasi informazione e/o chiarimento è possibile contattare gli operatori dell’Ufficio Servizi Sociali agli indirizzi mail reperibili sul sito www.comune.carbonia.su.it nella sezione Comune/Uffici Comunali e Modulistica/Uffici Comunali e contatti/4° Servizio_Servizi Sociali.
Al fine di ridurre al minimo gli spostamenti e supportare velocemente i nuclei familiari in difficoltà, la domanda dovrà essere trasmessa (immagine o documento) a mezzo mail all’indirizzo carboniasolidale@comune.carbonia.ca.it o a mezzo PEC all’indirizzo comcarbonia@pec.comcarbonia.org, allegando un documento di identità, prodotto nei medesimi formati.

Tutte le informazioni sono riportate nell’avviso presente sul link allegato:

https://www.comune.carbonia.su.it/servizi/servizi-sociali-e-politiche-giovanili/item/3248-misura-urgente-di-solidarieta-alimentare-cd-buoni-spesa-riapertura-dei-termini-per-la-presentazione-delle-richieste-al-25-05-2020

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Nelle ultime 24 ore, 3 nuovi casi positivi al Covid-19 in Sardegna ma anche nessun decesso. La giornata di ieri aveva raggiunto quota zero contagi in tutte le Province, oggi sono emersi 3 casi nella provincia di Sassari, fin dall’inizio dell’emergenza la più colpita dal virus, arrivata a 869 casi sui 1.348 complessivi dell’intera Sardegna (il 64,47%). La situazione rimane tranquilla nella Città Metropolitana di Cagliari (246 casi), e nelle province di Nuoro (78), Oristano (58) e Sud Sardegna (97).

Nelle ultime 24 ore è stato incrementato sensibilmente il numero dei tamponi eseguiti, 1.810 (ieri erano stati 1.324, il totale è pra di 39.844) e quello dei casi testati, 1.338 (ieri erano stati 1.077, il totale è ora di 34.864).

I pazienti ricoverati con sintomi oggi sono 75 (ieri erano 76), invariato quello dei pazienti in terapia intensiva, 10; scendono leggermente sia il numero delle persone in isolamento domiciliare, 376 (ieri erano 379), sia quello degli attualmente positivi, 461 (ieri erano 465). Cresce il numero dei dimessi/guariti, 762 (ieri erano 755). Invariato il numero delle vittime, 125.

 

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Dal 14 marzo sono in corso quotidianamente i controlli del Corpo forestale della Regione Sardegna per vigilare sul rispetto delle regole stabilite per l’emergenza epidemiologica da Covid-2019. Nella giornata di ieri sono stati effettuati 119 controlli: 27 nell’area di Cagliari, 35 Sassari, 14 Tempio, 21 Nuoro, 21 Lanusei, 1 Oristano. Non è stata sanzionata alcuna persona.

Dopo due mesi, i controlli del Corpo forestale sono stati complessivamente 44.097 (10.201 nell’area di Cagliari, 2.346 Iglesias, 3.305 Oristano, 11.243 Sassari, 5.711 Tempio, 7.551 Nuoro, 3.740 Lanusei). Sono state sanzionate 825 persone (385 a Cagliari, 156 a Sassari, 77 a Tempio, 73 ad Iglesias, 63 a Nuoro, 57 ad Oristano, 14 a Lanusei).

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«Stiamo lavorando per far tornare alla normalità la nostra regione ed il Paese. Già da lunedì prossimo vogliamo dare certezze alle aziende, ai lavoratori e ai cittadini per permettere loro di riprendere a vivere la quotidianità con regole certe che tutelino salute e libertà.»

È il commento del presidente della Regione, Christian Solinas, al termine della riunione di oggi con il Governo alla quale ha partecipato assieme agli altri Governatori.

«Le Regioni – avvalendosi della conoscenza del territorio e del monitoraggio costante della situazione sanitaria – adotteranno delle decisioni in autonomia descrivendo norme di dettaglio per la ripartenza ed assumendo le linee guida elaborate dall’Inail come principi di carattere generale che devono essere declinati sul territorio in base alle specificità locali ed alla sostenibilità delle stesse con una marcata attenzione per la semplificazione e la ragionevolezzaha aggiunto Christian Solinas -. La Regione Sardegna ha assunto già da qualche tempo la decisione di consentire la ripresa immediata di attività commerciali e artigianali per la cura della persona, parrucchieri, centri estetici, gioiellerie, profumerie.»

«Stiamo definendo la prossima riapertura delle nostre spiagge, dei trasporti, dei bar e dei ristoranti ha concluso il presidente della Regionesempre nella massima sicurezza ma restituendo la speranza ed il lavoro a migliaia di operatori e cittadini duramente provati da mesi di chiusura.»

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Il comune di Iglesias intende acquisire manifestazioni d’interesse a partecipare alla procedura per l’utilizzo, senza canone, di alcuni campi sportivi comunali ed aree pubbliche, nel periodo di emergenza epidemiologica Covid-19.
A titolo esemplificativo, le strutture e le aree pubbliche a cui si fa riferimento comprendono:
– Campo calcio Enaoli;
– Struttura sportiva Ceramica:
– Pista atletica campo sportivo Monteponi;
– Giardini pubblici di via Oristano;
– Piazza Conte Ugolino della Gherardesca;
– Parcheggi Centro Culturale;
– Piazza Pichi;
– Piazzale Monteponi fronte chiesa Santa Barbara;
– Piazza Municipio
– Parco Villa Boldetti;
Le associazioni sportive potranno individuare nella domanda di fruizione, un’area pubblica diversa da quelle sopra indicate, in tal caso l’Ufficio Sport valuterà la possibilità di accogliere l’istanza. Restano in vigore i diritti acquisiti dai concessionari dei campi sportivi comunali.
Le associazioni in possesso dei requisiti specificati nel bando, che chiederanno l’utilizzo delle strutture e delle aree in questione dovranno averne cura e provvedere al rispetto delle prescrizioni sanitarie di sicurezza.
L’utilizzo delle aree avrà efficacia per tutta la durata dell’emergenza epidemiologica, dalla formalizzazione dell’assegnazione temporanea in uso fino a nuovo avviso del comune di Iglesias.
Il bando pubblico, le modalità per la manifestazione d’interesse e la relativa modulistica, sono disponibili nel sito internet istituzionale del comune di Iglesias.
«L’emergenza Covid ha prodotto gravi danni anche in ambito sportivo, per questo l’assessorato dello Sport e tutta l’Amministrazione hanno lavorato per dare respiro alle società sportive che in questi mesi hanno dovuto interrompere le proprie attività, subendo un notevole danno economico, che si aggiunge al disagio fisico e sociale vissuto dalle persone costrette a casaha spiegato l’assessore dello Sport, Claudia Sanna. Lo facciamo aprendo gli spazi di proprietà del Comune a titolo gratuito, dando modo ai cittadini di utilizzare le strutture sportive comunali e le aree pubbliche, senza il pagamento di nessun canone, fino alla fine dell’emergenza Covid-19.»